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Autore: yu90    12/08/2015    3 recensioni
Due anni dopo lo scontro, il suo ritorno da Londra, il suo sorriso spento.... quello che Strawberry si porta dentro, lo scoprirà il giovane americano e inizierà un cammino con lei.... La consapevolezza che quando qualcuno sta per lasciarci è devastante... ma i sentimenti della persona amata possono essere potenti per affrontare il dolore che ti devasta... Niente ti può preparare ad affrontare quel momento, ma l'amore può aiutarti a goderti il momento fino alla fine... Senza avere poi rimpianti... è una Strawberry x Ryan
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Strawberry era rimasta impalata davanti alla porta «Mamma…» poi le corse incontro abbracciandola forte.
«Piccola mia» Sakura le carezzava dolcemente i capelli.
Mina e le altre ragazze restarono ferme ad osservare quel momento, Pam prese la macchina fotografica della ragazza e scattò una foto di loro due come a voler congelare quell’istante per sempre.
«Quando sei tornata? Perché non sono stata informata?» chiese lei scostandosi appena dalla donna per guardarla negli occhi.
«Bhè le tue amiche mi sono venute a prendere insieme ad un bel giovanotto, il tutore di Ryan…» Sakura sorrise felice alle ragazze dietro di lei.
«Siete andate all’ospedale con Kyle… Quando?» chiese sconcertata
Pam sorrise divertita «Mentre aspettavi Ryan… poco dopo che sei andata via con lui Kyle ci ha raggiunto ed eccoci qua»
Strawberry era piacevolmente sorpresa, Kyle e Ryan insieme alle ragazze le avevano riportato a casa sua madre.
La rossa fissò il padre che sorridendo scosse la testa «Tesoro io sono rincasato poco prima di te… sono una simpatica vittima anche io» poi scoppiò a ridere facendo passare il braccio attorno alle esili spalle della moglie.
Mina e Lory poterono scorgere tanto amore in quello sguardo e iniziarono a capire un po’ la loro amica. Nemmeno loro potevano pensare di dover dire addio a tutto quello.
«Per quanto tempo resterai qui mamma?» chiese lei sperando di non doverla più vedere in un letto d’ospedale.
Sakura sorrise «Non devo più tornare all’ospedale, posso fare le terapie a casa…»
Shintaro restò interdetto… possibile che…
«Mamma è bello riaverti qui» poi la strinse di nuovo.
Sakura le sorrise, poi si volse a guardare il marito, poi ricominciò a parlare «Bene bene, siamo molte donne, che ne dite di un pigiama party… Amore mio… stasera prenditela per te… vai a guardare la partita… insomma fa quello che fai di solito…» poi Sakura gli diede affettuosamente un bacio sulla guancia mettendolo alla porta «Approfitto di tante belle ragazze per farmi rimettere un po’ in sesto » scoppiarono a ridere e Mina disse sorridendo «Signora Momoya non abbiamo allora molto da lavorare su di lei, ma su Strawberry si» scoppiarono tutti a ridere.
Shintaro sospirò «Ho capito ragazze, mi tolgo dai piedi… ma domani rivoglio mia moglie… » scoppiò a ridere, poi prese la giacca e le lasciò sole.
 
Shintaro sapeva bene dove sarebbe andato quella sera, doveva vederci chiaro…
 
«Allora ragazze da dove cominciamo?» disse Sakura richiudendo il portone d’ingresso.
Fu Pam a prendere in mano la situazione «Iniziamo a mettere il pigiama… poi Strawberry e Mina preparate i pop corn, mentre noi sistemiamo il salotto… Il mio autista ha lasciato quella borsa… dentro c’è tutto ciò che ci serve…»
Si misero i pigiami e iniziarono a farsi le maschere di bellezza, a mettersi lo smalto, a mangiare dolcetti e a fare quello che Sakura più adorava… spettegolare insieme alla figlia.
Solo che Strawberry fu il bersaglio della madre per quanto riguarda i pettegolezzi «Allora Berry… Sputa il rospo… Ryan…» disse la donna con una maschera di colore verde sul volto e i capelli tirati indietro da delle mollette colorate.
«Già Strawberry… è da un po’ che non assistiamo a una lite tra voi due… Sputa il rospo…» la piccola del gruppo si mise a dare mano forte alla donna.
Strawberry si sentiva le guance andare in fiamme, ma per fortuna loro non potevano vedere grazie alla maschera di bellezza che aveva sul volto.
«Non c’è niente da dire su me e Ryan…» disse lei muovendo le mani freneticamente davanti a lei, ma nessuno pareva crederle.
«E no…» disse Mina avvicinandosi minacciosa all’amica «Io ho letteralmente smascherato Shirogane e non so ancora quanto tempo mi resti da vivere… possibile che voi due non abbiate parlato… Morirò per niente» disse lei con finto tono melodrammatico incrociando le braccia al petto.
Strawberry si voleva nascondere, Lory si divertiva a fotografare quella serata assurda… ma restò anche lei come le altre in attesa di una risposta di Strawberry.
La ragazza mandò giù il nodo che le si era formato in gola e poi disse «Non abbiamo parlato molto… Dobbiamo ancora chiarirci…» disse giocando nervosamente con una ciocca di capelli che era sfuggita dal mollettone che usava per tenerli raccolti.
Sakura prese la parola «Da quello che ho visto di Ryan, lui morirebbe per te… devi solo capire tu bambina mia cosa provi…» aveva capito che la sua ormai non più bambina le stava nascondendo qualcosa, ma non voleva fare pressioni, aveva avuto troppe cose per la testa e doveva vivere i suoi sentimenti come ogni ragazza della sua età.
Si rendeva conto che ormai Strawberry stava diventando una donna e lei era consapevole di non poterla vedere crescere ancora… Doveva fare tesoro di ogni istante con sua figlia, avrebbe dovuto guidarla, almeno per il tempo che le restava…
 
Shintaro si ritrovò nuovamente davanti al caffè, prese un respiro profondo e bussò nuovamente.
Con sua grande sorpresa ad aprirgli era stato il tutore del ragazzo.
«Buona sera signor Momoya… tutto bene?» chiese sorridendo bonariamente.
«Si grazie… Posso vedere Ryan?» Shintaro non sapeva bene come comportarsi, era grato a Ryan, ma non riusciva a capire il perché, dopotutto era il datore di lavoro di sua figlia.
Ryan stava tornando dal ex laboratorio e restò sorpreso di trovarsi davanti Shintaro Momoya. Lui doveva essere a casa con sua moglie e sua figlia.
«Cosa fa qui?» chiese sorpreso il biondo.
Shintaro sorrise «A casa nostra c’è un pigiama party per il ritorno di Sakura a casa… ho pensato di lasciare sole le ragazze…» poi lo guardò negli occhi.
Non c’era stupore negli occhi del biondo.
«Deduco tu fossi a conoscenza del ritorno a casa di Sakura…» incrociò le braccia al petto.
Ryan abbassò lo sguardo poi si limitò a dire «Vuole un caffè?»
Il padre di Strawberry lo seguì in cucina, accompagnato da Kyle. Si misero a sedere attorno al bancone dove Kyle solitamente lavorava, mentre il pasticciere iniziò a preparare il caffè, poi tirò fuori dal frigo qualche dolcetto.
«Cosa vuole sapere?» chiese il biondo sapendo di essere stato smascherato.
«Sei stato tu?» chiese solo, non era arrabbiato, voleva solo sapere come stavano le cose.
«Fa qualche differenza?» chiese Ryan.
«Per me si… Perché?» chiese Shintaro sostenendo lo sguardo del ragazzo.
Kyle era tranquillo, ascoltava la conversazione dei due. Il caffè fu pronto e lo servì ad entrambi.
Lo ringraziarono con un gesto del capo, poi tornarono a studiarsi.
Ryan era stanco di mentire o di nascondersi, decise di dire la pura e genuina verità «Volevo vedere Strawberry ridere di nuovo» si concentrò a guardare il contenuto della sua tazza.
«Perché?» disse solo l’uomo girando il cucchiaino nella tazza.
«Sono innamorato di Strawberry… Credo sia normale… volere vedere la donna che si ama felice…» quella confessione a Ryan era costata tanto, ma ormai la diretta interessata era a conoscenza dei suoi sentimenti e poi era stanco.
«Capisco… Grazie» disse poi l’uomo porgendogli la mano «Ti ridarò ogni singolo centesimo che spenderai Ryan… grazie per quello che hai fatto»
Il ragazzo gli strinse la mano «Non voglio niente… lo sto facendo per lei… per Strawberry… non si preoccupi e si goda il tempo che ha con la sua famiglia»
 
Shintaro si congedò e tornò a casa, entrò dal retro così non avrebbe disturbato il loro pigiama party… Sentire le risate di Sakura per casa gli riempiva il cuore di gioia… ma era come un bacio prima di morire…
Più lui combatteva e più la perdeva, forse il ragazzo aveva ragione e doveva abbandonarsi e vivere quello che gli restava.
Ma come poteva farlo… Lui e Sakura si conoscevano da ragazzi, a ripensarci, si erano conosciuti quando Sakura aveva l’età di Strawberry… e non aveva mai smesso di amarla.
Scosse il capo… no lui doveva combattere l’angelo che voleva portare via il suo unico amore…
Iniziò a ridere silenziosamente… faceva dei pensieri assurdi, ma dopotutto nessuno può accettare senza remore la scomparsa della persona amata.
 
Le ragazze si erano addormentate in salotto. Strawberry era l’unica che non era ancora riuscita a prendere sonno… ad affollare la sua mente c’erano due occhi azzurri che non le davano pace.
Ripensava alla notte prima…  al bacio che gli aveva dato… leggero come un battito di ali…
Si alzò da uno dei materassi che avevano sistemato in salotto e si preparò una tisana. Si mise seduta sulle scale che davano sul giardino a pensare.
Sakura aveva sentito una porta socchiudersi e si era alzata anche lei, aveva notato la mancanza della figlia.
Uscì e le si sedette accanto «Cosa ti turba bambina?» chiese la donna sorridendole.
Strawberry sobbalzò, non si aspettava nessuno sveglio.
«Mamma,  tutto bene, avevo solo voglia di una tisana…» provò a nascondere lei.
«Con questo caldo?!» chiese la donna fingendosi contrariata, poi rise di gusto.
«Lo so che sei preoccupata per qualcosa… e credo di aver capito anche il problema… due grandi e bellissimi occhi azzurri» disse la donna appoggiandosi alla ringhiera che aveva alle spalle.
La rossa si voltò a fissarla con la bocca spalancata, arrossì fino alla punta delle orecchie.
«non c’è niente di male Strawberry» Sakura le sorrise dolcemente
«E’ complicato… vedi, lui mi ha dichiarato i suoi sentimenti, ma io non so se quello che provo per lui sia amore… gli voglio molto bene…»
La donna ascoltava la figlia e sorrise tra se, lei era già pazza di lui ma ancora non lo sapeva… lo avrebbe capito… presto lo avrebbe capito.
«Mamma… io l’ho baciato… un bacio leggero, appena accennato, ma comunque bellissimo… come hai capito tu di amare papà?» chiese guardandola con i suoi grandi occhi colo cioccolato.
Sakura scoppio a ridere « io e tuo padre non facevamo che litigare… poi mi sono accorta di amarlo e a muso duro ho confessato tutto…»
«Davvero? Io credevo che…» Sakura le mise un dito sulle labbra.
«Il punto è che a volte bisogna smettere di pensare, perché la soluzione è davanti ai nostri occhi bambina mia… non ‘è sempre bisogno di parole… a volte basta un gesto…» poi abbracciò la sua bambina.
«Smetti di crucciarti e vivi il momento… ma su adesso rientriamo, altrimenti ci addormentiamo in giardino»
 
Si addormentò stretta alle braccia di sua madre, avrebbe dovuto parlare con Ryan… ma adesso non aveva più paura.
 
Il mattino seguente con sorpresa di tutti fu la prima a svegliarsi, preparò la colazione per tutti, Sakura e le altre si svegliarono perché sentirono un profumino provenire dalla cucina.
«Oddio è la fine del mondo» esclamò la madre sorridendo insieme a Mina.
Strawberry gonfiò le guance come un criceto, suscitando l’ilarità dei presenti.
Poco dopo scese dal piano di sopra Shintaro ancora in pigiama ed assonnato «Cosa succede qui sotto?» disse stropicciandosi gli occhi per scacciare via il sonno che ancora gli restava attaccato addosso.
«Nostra figlia è sveglia e cucina… Cucina cibo vero…» Sakura si portò le mani al viso fingendo di asciugare una lacrima.
«Molto divertente, per punizione a voi niente colazione» poi gli fece una linguaccia e tutti scoppiarono a ridere.
Consumarono il pasto continuando a giocare e scherzare tra loro, Shintaro era sereno, vedere sua moglie e sua figlia giocare a quel modo lo faceva sentire vivo.
Non voleva andare a lavoro quel giorno… così decise che si sarebbe preso un giorno di ferie… voleva godere anche lui della presenza della donna.
«Papà non vai in ufficio oggi?» chiese la ragazza osservando il padre mangiare con calma e ridendo del loro modo buffo di giocare.
«Oggi no… vorrei poter stare anche io un po’ con tua madre, ieri mi avete cacciato in malo modo…» finse di essere offeso.
Strawberry si mise a sedere sulle ginocchia del padre «Hai ragione ti ho monopolizzato la mamma… allora resti tu con lei oggi, io devo fare una commissione…» poi gli schioccò un bacio sulla guancia.
Le ragazze erano felici di vedere la loro amica felice, ma sapevano anche che quella era la calma prima della tempesta…
 
Le ragazze si prepararono per tornare ognuna a casa loro, Strawberry salì in camera sua per prepararsi anche lei ed uscire… doveva farlo adesso, altrimenti avrebbe perso il coraggio.
Quel giorno c’era davvero caldo e così dopo una doccia veloce indossò un abitino bianco con un paio di sandali e salutando i genitori con un bacio affettuoso corse fuori.
Aveva corso per tutto il tempo, fino a quando si ritrovò davanti alla costruzione familiare del caffè.
Aprì la porta sul retro, Kyle molto probabilmente era sveglio. Entrò chiamandolo «Kyle…sei in cucina?» la rossa si fermò sull’ingresso «Principessa sono qui giù…» vide la mano del moro sventolare, poi lo vide a figura intera. Aveva appena infornato una torta.
«Come è andata la serata?» chiese il cuoco mescolando della crema pasticcera che aveva sul fuoco.
«Benissimo, grazie davvero… è bello riavere mia madre a casa… anche se non so come sia potuto succedere, mio padre diceva che era impossibile, ma a quanto pare si era sbagliato»
Kyle le sorrise teneramente, poi si limitò a dire «Bhè Ryan è pieno di sorprese… è di sopra… ha organizzato tutto lui, noi ci siamo limitati a seguire i suoi ordini… Ma adesso lui…» non riuscì a terminare la frase… 
Strawberry corse al piano di sopra.
Giunse davanti alla porta della camera del ragazzo ed entrò senza bussare.
La stanza era avvolta dall’oscurità… Ryan stava ancora dormendo…  Questa era un’altra stranezza della giornata, lei si era alzata all’alba e lui dormiva ancora della grossa.
Per la rossa quella era una novità, di solito si alzava sempre prestissimo, ma forse anche lui era stanco.
Lo osservò dormire, sembrava davvero indifeso, si sedette accanto a lui e gli carezzò i capelli biondi.
 
 
Ryan sentì una mano accarezzagli la testa, aprì piano gli occhi e se la trovò davanti. Strawberry era li accanto a lui che sorrideva «Buon giorno Ryan…» poi si chinò su di lui e lo baciò…
Il ragazzo spalancò gli occhi, era sorpreso, questa volta il bacio non era appena percettibile… era più intenso, profondo… era vero…
La rossa si staccò guardandolo imbarazzata «Grazie… per tutto quello che stai facendo per me…»
Ryan non sapeva cosa dire, si limitò ad arrossire e distogliere gli occhi dai suoi.
«La mamma è a casa, ma credo tu lo sappia già… Avevi ragione, non è scappando che si evitano i problemi…»
«Te l’ho detto un sacco di volte… io sono qui per te…» Ryan si alzò dal letto e andò alla finestra, tirò la tenda permettendo alla luce di entrare.
Per un attimo restò abbagliato socchiudendoli, quando poi i suoi occhi si abituarono li riaprì e Strawberry era ancora ferma in piedi davanti a lui.
«Cosa c’è Strawberry?» disse guardandola.
La ragazza sorrise «Ti voglio bene»





Oggi capitolo doppio... ma visto che mi hanno dato la noitizia dal begozio che oggi ero a casa di risposo ho pensato di approfittarne e dimentico del moroso in ferie e del coinquilino eccomi attaccata al pc a scrivere... spero di aver corretto tutti gli errori ringrazio tantissimo Ryanforever che mi evidenzia gli sbagli... i tuoi consigli sono davveropreziosi, spero xche questo capitolo ti piaccia un bacione a tutti
  
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