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Autore: ghepy    30/08/2015    1 recensioni
Sapete...
Gli stregoni del cerchio nero non sono poi così male...
O almeno per me.
Ma prima di parlarvi di loro, forse dovrei prima parlarvi di me.
Mi presento sono Susan. Una semplice cameriera, niente di speciale.
Che cosa posso dire? Ho i capelli lunghi e lisci di un bel color platino. Occhi azzurri...
Sono alta si e no un metro e settanta, credo...
Non mi misuro più da un bel pezzo... forse sono cresciuta in questi ultimi tempi.
Forse vi starete chiedendo del perchè una semplice umana sia entrata in contatto con gli stregoni del cerchio nero...
Beh ve lo dirò io!
Sapete tutti del perchè gli stregoni del cerchio nero siano venuti sulla terra, prendere la fata terrena bla bla, impossessarsi del cerchio bianco e bla bla...
Ma sapete... una cosa che non sono mai riuscita a capire è stata il perchè mi sia ritrovata faccia a faccia proprio con uno di loro. Insomma... non ho niente di speciale... eppure...
Quella sera di tanti secoli fa...
Ho trovato la mia via.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duman, Nuovo personaggio, Stregoni del Cerchio Nero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Okey...

Quella era una delle situazioni più assurde in cui Susan si potesse mai ritrovare.

Insomma... Parliamone! Quante cavolo di volte succede di ritrovarsi faccia a faccia con lo stesso ragazzo che la sera prima ti combina un macello sul

lavoro?

Susan era immobile.

Le sembrava quasi di non respirare più.

Non era lo sguardo ammaliatore del giovine, o il suo irresistibile profumo o il suo bel fisico...

No...

Duman le teneva le mani dritte dritte sul seno, impedendole di respirare.

Le ci vollero un paio di minuti per capire chi fosse e che cosa stesse succedendo.

<< ciao bambolina >> le disse all'orecchio.

Quelle parole la fecero scattare.

Dun tratto fu tutto più chiaro. Ora era completamente lucida.

Si fece scura in volto.

Prese per la maglia il ragazzo che le stava sopra a cavalcioni.

Duman non si aspettava di certo che una creaturina come quella potesse reagire alla sua forza.

<< ascolta bene gallinaccio... >>

Duman era allibito.

Può sembrare strano, ma quella fu una delle prime volte che Duman ebbe paura di un semplice umano.

<< ... passi pure che ieri sera il tuo amichetto mi ha fatto volare dalla parte opposta del locale... >>

conto alla rovescia... 3 secondi all'eplosione

Susan era fuori di sè, non ne poteva più di essere trattata come uno zerbino.

Strinse forte la presa, a tal punto che a momenti gli strappava la maglia.

3...

<< ... passi il fatto che mi stai liberamente palpando... >>

2...

<< ... ma non ti permettere mai più... >>

1...

<< ... DI CHIAMARMI IN QUEL MODO!!!!!!!! >>

fuoco!

La ragazza saltò in piedi, ribaltando la situazione.

Ora era lei a gestire il gioco.

Cominciò a schiaffeggiare il ragazzo con una tale furia che i passanti avevano il terrore a passarle accanto.

Un colpo, due, sempre con più furia.

Dal bianco pallido, le gelide guance del ragazzo iniziarono a prendere un colorito sempre più viola.

<< Aspe! Ferma! >> implorava Duman.

Possibile che avesse sottovalutato la ragazza?

Dopo un'altra ventina di sberle la ragazza si fermò, con la mano alzata restava vigile, nel caso il ragazzo provasse a rivolgerle qualche altro

insulto.

<< ne hai abbastanza gallinaccio?!?! >> sbottò lei, pronta a ricominciare a menarlo come se non ci fosse un domani.

Duman si liberò dalla presa e strisciò di qualche metro più indietro.

<< okey... Ora calmiamoci un attimo! >> disse tenendo la mano alzata davanti a sè, timoroso di un altro attacco della bionda.

La ragazza dagli occhi azzurri saltò in piedi, mostrandosi pronta a riempirlo di legnate.

<< ricominciamo da capo... >>

<< noi non ricominciamo proprio un bel niente! >> Susan gli voltò le spalle e si allontanò.

Non voleva avere niente a che fare con lui, o con i suoi amici o peggio ancora con le winx, quelle proprio non le sopportava.

Duman scattò in piedi e le si parò davanti, fermando la sua fuga.

<< okey... forse non siamo partiti proprio con il piede, o con la zampa giusta >>

<< togli pure il 'forse', galletto! >>

Duman ne aveva sin sopra la cresta.

è vero... doveva restare calmo, ma non ci riusciva con quella ragazzina. Si conoscevano da neanche cinque minuti e l'aveva già insultato più che

abbondantemente.

<< sentimi bene biondina! sono venuto qui solo per restituirti il tuo stupido campanellino! >> urlò lui mostrandole l'oggetto.

Susan si calmò.

Ora che ci pensava, dopo quella sera non aveva trovato più il suo amato campanellino.

Il ragazzo le pose il prezioso tesoro.

Lei glielo prese di mano senza farselo ripetere due volte.

In due attimi se lo rimise al collo.

Il suo campanellino... il suo amato campanellino. Senza quello era persa.

Il silezio cadde tra i due.

Susan alzò lo sguardo.

Mamma mia... L'aveva ridotto proprio male. Era di un rosso. Chissà che male...

Susan tossì leggermente.

" mi sà che mi è scappata un po' la mano " pensò imbarazzata lei.

<< allora... >> smorzò Susan imbarazzata più che mai.

Duman la guardava fisso.

Susan non sapeva se il ragazzo fosse incazzato nero...

Oddio! L'aveva menato con una tale foga e senza un motivo, come poteva non essere furioso con lei?

Eppure restava calmo. Impassibile. Come se aspettasse qualcosa.

<< ... ehm... ti... ti fa tanto male? >> gli indicò le gance.

Duman se le tastò leggermente, come per verificare che la carne fosse ancora attaccata alle ossa del cranio.

<< non tanto... >> disse guardando altrove come se la cosa non avesse alcuna rilevanza.

<< vu-v-vuoi che chiami un'ambulanza? >> Susan era rossa. Era così umiliante quella situazione.

<< no... non ce n'è bisogno... e poi non credere di avermi fatto male. Sei solo un'umana dopo tutto >>

"sei solo un'umana "

Quella frase le fece ribollire il sangue nelle vene.

<< e tu che cosa saresti di grazia!? un pollo troppo cresciuto?!!? >> urlò lei.

Era andata dinuovo fuori dai gangheri. Non riusciva a controllarsi, era più forte di lei.

" pollo troppo cresciuto?! " questo era troppo! Non ne poteva più di sentirsi insultato in quel modo da un'umana.

Duman si tramutò in un orso gigante e le ringhiò contro feroce.

Sperava di spaventarla a tal punto da farle rimangiare tutto, e invece niente.

Neanche un leggero urlo o uno sguardo di paura, niente.

La bionda era ancora ferma lì! Immobile... Impassibile...

<< credi di farmi paura? >> incrociò le braccia, come per attendere la prossima mossa del ragazzo.

Vedendo che non funzionava, Duman si tramutò in lupo mannaro.

<< na, na! ti devi impegnare di più >>

Susan si sedette a terra. Chissà perchè ma prevedeva che sarebbe stata una cosa lunga.

Duman era fuori di sè.

Cambiò e ricambiò il suo aspetto, ma sul volto della fanciulla l'unica cosa che si era dipinta era la palese figura della noia.

Duman era stremato.

A forza di provare e riprovare si era fatta sera.

<< hai finito o c'è qualcos'altro che devo vedere? >> brontolò Susan prendendo dalla giacca un pacchetto di mentine per l'alito.

Duman cadde in ginocchio davanti a lei, ritramutandosi in umano.

Non aveva mai usato così tanto i suoi poteri in così poco tempo, e senza successo!

<< perchè?...perchè...? >> domandava affaticato prendendo fiato.

Susan lo ignorò e prese una mentina porgendogliela.

<< ti va? prendine una! ti aiuterà a smorzare quel fiato da morto che ti ritrovi >>

Il ragazzo, di tutta risposta, con un colpo secco le colpì la mano, lanciando la mentina sulla sabbia.

<< direi che non ne avevi voglia... >> disse la ragazza fissando la mentina finita a terra.

Questo era troppo! Non solo si era fatto picchiare da una ragazzina, ma non riusciva neanche a spaventarla...

Che stesse perdendo i suoi poteri?

Le prese le spalle e le si avvicinò al viso.

<< SI PUò SAPERE PERCHè NON HAI PAURA DI ME?!?!? >> urlò furioso scuotendola.

<< perchè? >> sghignazzò lei << dovrei averne? >>

Questo lo fece crollare.

Era sempre stato il più spaventoso degli stregoni del cerchio nero, ed ora era ridotto ad un pagliaccio. Uno scherzo della natura.

Come se gli fossero mancate le forze, Duman le cadde addosso.

<< hey hey! >> lo scrollò lei << non facciamo scherzi! >>

Il giovane dai capelli fucsia le era svenuto tra le braccia.

Lo schiaffeggiò leggermente, e quello bastò per fargli tornare le guancie rosse.

Confuso, Duman riaprì gli occhi.

<< ti vuoi prendere ancora gioco di me, eh? >> disse con un filo di voce.

<< naaaa, non rientra nei miei interessi >> scherzò lei.

Come niente, Susan si caricò in spalla il ragazzo, ormai moribondo.

<< mi vuoi ancora umiliare? di sto passo sprofonderò negli inferi come niente >>

<< dai dai! Resisti ancora un po' mister "ho l'orgoglio a pezzi perchè una ragazza mi ha fatto nero" >>

Quelle parole non fecero altro che farlo stare peggio.

Voleva scomparire... disintegrarsi!

<< eccoci arrivati! >>

Duman alzò leggermente lo sguardo e vide una sorta di baracca.

Susan lo appoggiò alla parete in legno ed entrò.

<< aspetta qui >>

"Certo! Come se avessi la forza di muovermi! " pensò lui affranto.

Dopo qualche minuto la ragazza in nero tornò con pomata e garze.

Duman la guardava incuriosito, non aveva mai visto delle catene fatte di tessuto. Che fosse una pratica da lui sconosciuta degli umani?

La ragazza dai capelli biondi prese il tubetto della pomata e ne mise un po' sul viso del ragazzo.

Era difficile medicarlo e allo stesso tempo guardarlo in faccia.

Voleva seppellirsi viva. L'aveva menato a sangue e lui le aveva riportato il suo tesoro.

<< senti... >> disse scostando lo sguardo, vergognandosi << ... mi dispiace di averti picchiato... non avrei dovuto reagire in quel modo... >>

"mi dispiace"

Quella frase rieccheggiò nella testa di Duman.

A quella creatura le stava realmente dispiacendo per averlo colpito.

Non gli era mai capitato.

Per un attimo gli sguardi dei due si incrociarono.

Solo ora Duman si era accorto dei bellissimi occhi della ragazza, come mai prima non li aveva notati?

Le prese la mano ancora sporca di pomata.

<< non fa niente...>> disse stringendogliela << in parte è stata anche colpa mia... non avrei dovuto presentarmi in quel modo... >>

"in quel modo..."

Susan ripensò al fatto che pochi istanti prima di ritrovarsi tra le braccia del ragazzo stava giocando con un cane...

<< aspetta un attimo... >> lo interruppe lei << ... si può sapere perchè eri trasformato in cane?!!? mica mi stavi stalkerando!? >>

Il volto di Duman si fece viola dall'imbarazzo.

<< ecco...io... >>

Dannazione! Possibile che trovarsi a stretto contatto con gli umani fosse così difficile?

<< non importa... >> disse sorridendogli << ... ma la prossima volta è meglio che non ti trasformi... sai... non vorrei riempirti di sberle un'altra

volta >> disse ridendo

"prossima volta?"

Voleva davvero rivederlo ancora?

Chissà perchè, ma scoppiò a ridere anche lui, come se non riuscisse a trattenersi in sua presenza.





<< perfetto! ora potremo governare questo misero mondo! muahhaahhahah >>
 
 
 
  
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