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Autore: Hoon21    31/08/2015    2 recensioni
Improvvisamente il Distretto 12 ha una nuova abitante. Una strana ragazza, Demetra, arriva con l'intenzione di ricominciare a vivere. Ma perchè mai una ragazza così giovane deve ricominciare la sua vita così lontana da casa? E qual è, poi, la sua casa? Nessuno sa da dove viene questa strana ragazza e il vero motivo per cui è scappata dal suo Distretto. Segreti, misteri, paure sono racchiusi nella sua anima.
Demetra mostra fin da subito il suo interesse nei confronti di Katniss Everdeen e Peeta Mellark
Riuscirà Katniss a capire cosa voglia questa ragazza e quale segreto la angoscia? Riuscirà Demetra a svelare la verità?
Ma questa verità quale prezzo ha?
//a causa di un problema al pc non posso usare l'accento e sono costretta a utilizzare l'apostrofo//
Se vi ho incuriositi abbastanza, date un'occhiata! Vi aspetto!
Hoon21 :)
Genere: Commedia, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Maybe you could be

the one, the one who's meant

for me.

I know I should wait

but what if you're my soulmate?

(I know you know- Big Time Rush)


Capitolo sedicesimo.


Il primo pensiero che mi colpisce l'indomani e' che sono una deficiente. Una garnde deficiente. Cosa diavolo mi e' saltato in mente? Ero andata semplicemente a casa di Mona, quella che dovrebbe essere mia amica e mia compagna di banco/classe e niente di piu' per passare un po' di tempo in compagnia (o potremmo anche dire per lasciare casa libera ai due piccioncini). Ovviamente la colpa non e' solo mia. Insomma, mica ho fatto tutto da sola! Anzi, per fortuna non ho fatto niente o meglio qualcosa l'ho fatta, ma...Basta! In questo modo incasino ancora di piu' la situazione. Mi costringo a posare i piedi per terra e il pavimento freddo sotto la pelle mi rende piu' lucida. E' stato solo un gioco, un divertimento, un passatempo tra amiche, mi ripeto. Niente a cui dare importanza. Madre di tutti i cieli, quanto sto diventando bugiarda e falsa! Il problema e' che non avrei dovuto baciarla, ne' spogliarla ne' fare altro. Entro in bagno e mi ci chiudo dentro. Katniss stara' ancora dormendo e Peeta sara' gia' uscito per aprire il panificio. Posso prendermi tutto il tempo che mi serve e tra l'altro sono solo le sei e mezza: ho tutto il tempo del mondo. Lentamente mi tolgo la maglia lunga che uso come pigiama e mi infilo direttamente sotto il getto dell'acqua tiepida. Mi insapono per bene e lascio per diversi minuti i capelli sotto l'acqua. Mi e' sempre piaciuto fare il bagno. Certo, dove vivevo prima non avevo un box doccia, ma solo una piccola vasca da bagno dove dovevo insaponarmi con le ginocchia strette al petto. Ma stare sotto il getto dell'acqua, abbandonare il proprio corpo a quella dolce corrente mi ha sempre fatto stare bene. Come se uscissi dal mio corpo e lo lasciassi in balia dei movimenti dolci dell'acqua. Sembra persino strano come discorso. Dopo essermi lavata per bene, esco e inizio ad asciugarmi. In bagno c'e' un grande specchio e spinta dalla curiosita', lascio cadere l'asciugamano giallo che finisce per terra. Inclino leggermente la testa e mi osservo in cerca di qualche cambiamento, difetto o chissa' cos'altro. Nell'ultimo periodo ho messo su un po' di peso quindi non si vedono piu' sporgere le costole, anche se continuo ad essere magra: le gambe asciutte, la pancia piatta e le braccia secche. I capelli sono cresciuti ancora di piu' e adesso mi scendono morbidi lungo le spalle, fino a coprire meta' schiena. Hanno ripreso parte del loro splendore originale: adesso sono di un bel biondo brillante. Gli occhi chiari brillano alla luce del sole e non sembrano piu' incassati e spenti. Alla fin fine, non sono messa proprio male. Sorridendo e canticchiando un po', mi rivesto scegliendo un semplice jeans chiaro e una maglia a maniche lunghe blu. Asciugo in fretta i capelli con un asciugamano e li lego in un'alta coda di cavallo, ancora mezzi umidi. Si, decido girandomi nuovamente allo specchio, non sono niente male.

-Demetra! Sei in bagno?- chiede la voce assonnata dietro la porta.

-Si, Katniss sto uscendo!- le rispondo di rimando e apro la porta. Lei ha tutti i capelli arruffati e gli occhi impastati di sonno.

-Buongiorno!- dico allegramente mentre lei biascica un:-'Giorno-. Si infila velocemente nel bagno e dopo due secondi sento il getto della doccia di nuovo aperto. Prendo lo zaino e scendo velocemente le scale urlando un:-Sto andando, ci vediamo piu' tardi- e infilo la porta.

**

-Ehi..Nick..per caso sai dov'e' Mona?- chiedo in un sussurro al ragazzo seduto dietro di me. Lui si aggiusta gli occhiali tondi con un gesto di stizza.

-In realta' io sarei Dick e no, non so dove sia la tua amica- risponde prima di continuare a leggere il libro davanti a se'. Alzo gli occhi al cielo e mi giro prima che la professoressa mi possa richiamare. Questa mattina ero in preda all'ansia nel dover rivedere Mona, ma adesso sembra essersi volatilizzata. Ed e' strano che non si sia presentata o che non mi abbia fatto sapere che non sarebbe venuta.

'Magari anche lei aveva paura di incontrarti oggi' sussurra una vocetta stridula e particolarmente fastidiosa nella mia testa. Nah, deve esserci un'altra spiegazione. Potrei andarla a trovare subito dopo l'uscita della scuola. Ma per dirle cosa? 'Scusa, ero preoccupata per via della tua assenza. Tutto bene?'. Ridicola. Alla fine decido di aspettare che sia lei a cercare me e non il contrario. Ma quando la campanella che segnala la fine delle lezioni squilla come una trombetta e mi ritrovo a passare davanti alla sua palazzina, la tentazione e la curiosita' mi spingono a suonare il campanello. Aspetto una manciata di secondi davanti il portoncino marrone quando sento dei passi avvicinarsi e in un secondo compare il padre di Mona. E' un uomo alto, magro con due grossi baffi neri e capelli radi in testa.

-Buongiorno- esordisco di fronte a questo tizio dall'aspetto burbero- Sono Demetra, una compagna di scuola di sua figlia. Oggi non e' venuta a scuola e mi chiedevo se stesse bene- concludo la frase esitando leggermente nel notare uno strano scintillio di rabbia nei suoi occhi cupi.

-Mia figlia sta poco bene. Presumo la rivedra' a scuola entro pochi giorni, nel frattempo le consiglio di tornare a casa sua. Io ho da fare. Buona giornata- risponde seccamente prima di chiudere la porta alla sue spalle e dirigersi verso il Palazzo di Giustizia nel quale lavora come avvocato o qualcosa del genere, lasciandomi li', intontita e spaesata. Ma che diavolo di modi sono questi? Ignorando spudoratamente le parole di quel vecchio arrogante, scavalco il cancello laterale e mi arrampico lungo l'albero, dopo aver poggiato lo zaino a terra. Raggiungo immediatamente la stanza di Mona che si trova al primo piano, ma la finestra e' chiusa e le tendine leggermente accostate. Mi avvicino un po' di piu' con l'intenzione di bussare e farmi aprire quando vedo due figure nella stanza. Una e' sicuramente Mona, la riconosco anche se da' le spalle alla finestra, l'altra sembra appartenere ad un ragazzo. Mi sporgo ancora un po' in avanti fino ad avere l'occhio incollato all'unica parte di finestra non nascosta dalle tendine color pesca. Mi immobilizzo quando riconosco quella figura. Jeremiah. Cosa diavolo ha intenzione di fare quel farabutto a Mona? Osservo avidamente ogni scena per cercare di capire cosa stia succedendo tra i due. Parlano, ma non animatamente. Lui cammina avanti e indietro per la stanza, come se fosse pensieroso e Mona gli si avvicina e lo accarezza. Ma che diavolo..? E' possibile che quei due siano diventati amici? No, impossibile. Mona mi ha raccontato tutto su di lui e di come l'abbia trattata male e mi ha messo in guardia da lui. No, deve esserci qualcosa sotto, ma quella piccola e aggraziata mano che stringe in una morsa possessiva il suo sedere lascia ben poco spazio alle incomprensioni. Mona continua a sussurrargli qualcosa e lascia andare il suo sedere per raggiungere la scrivania. Poggio delicatamente anche un orecchio per cercare di sentire qualche pezzo di conversazione. Sento che lei apre un cassetto e mormora qualcosa che non riesco a capire. Non vedo neanche cosa estrae da questo cassetto, ma vedo il viso di Jeremiah illuminarsi di botto e scagliarsi su di lei. Per un attimo il mio cuore perde un battito pensando che stia cercando di ferirla dopo aver raggiunto il suo scopo (cosa potra' mai nascondere Mona in quel cassetto?), li vedo riemergere completamente incollati. Lui l'ha presa in giro piantandogli rudemente le mani aperte sui glutei e lei gli ha allacciato le gambe intorno alla vita mentre lo bacia avidamente. Sento un nodo intorno alla gola. Io e lei siamo solo amiche, lo so. Io non provo niente nei suoi confronti e quella di ieri e' stato solo uno sfogo a sfondo sessuale, ma vederla attaccata a lui, vederla gemere mentre lui le prende in bocca un seno, vederla infilare le mani nei suoi boxer, mi fa sentire lo stesso tradita. Adesso un grande segreto ci separa e quella che credevo essere la mia unica amica, si potrebbe rivelare la mia peggior nemica. Scendo silenziosamente dall'albero e mentre mi incammino penso se il padre di Mona sapesse che la figlia era in compagnia di Jeremiah e la cosa gli stesse bene. La mia mente cerca di elaborare tutti i pensieri possibili, ma l'unica immagina che mi si prospetta davanti e' Mona attaccata a Jemmy. Mi passo una mano sul volto, stanca. Non ho voglia di pensare e scoprire cosa cio' significa. So gia' che sarebbe troppo doloroso e so anche che devo farlo ugualmente. Quando giro la chiave nella toppa, l'unica cosa che vorrei e' salire su per le scale e gettarmi a capofitto nelle braccia di Morfeo, nella speranza che sia Jamie a consolarmi. Ma cio' che mi trovo davanti invece e' di tutt'altra natura. Nel salotto di casa Everdeen- Mellark ci sono due donne sedute di fronte a Peeta e Katniss che ridono amabilmente. Una e' una graziosa ragazza che tiene in braccio un bambino dai capelli color sabbia e dagli occhi blu come il mare. Annie. L'altra invece e' una donna dai capelli corti e scuri, con un sorriso beffardo sulle labbra e quando si volta a guardarmi mi sento raggelare.

Johanna.




Angolo dell'autrice.

Buon pomeriggio a tutti! No, non sono morta. Come sempre ormai, ho ritardato nell a pubblicazione del capitolo. Mi dispiace davvero tanto ma sono stata fuori e l'ispirazione come sempre era a zero. Spero di essermi fatta perdonare lo stesso con questo capitolo che lancia molti indizi ai miei carissimi lettori. Ormai possiamo dire che ci stia avvicinando alla fine di questa storia. Ho deciso che e' inutile tirarla ancora per le lunghe, sopratutto per voi che perdete anche l'interesse nei confronti della storia. Come mai Demetra teme tanto Johanna? E cosa sta combinando Mona alla sue spalle e insieme a Jeremiah?

Ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito e inserito questa storia nelle seguite/preferite/ricordate. Grazie a tutti voi, miei cari <3

Hoon21

  
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