Ci sono
molte persone che dovrei ringraziare ma sicuramente in cima
cè la nazionale di
calcio giapponese e soprattutto mio fratello Ed.
Se non fosse
per lui non avrei conosciuto la persona che in questo momento
è al mio fianco e
a cui non posso pensare di allontanarmi.
Se
continuassi cosi probabilmente non finirei quindi vi racconto cosa
successe
dopo che feci pace con Luis Napoleon.
Ci allenammo
tantissimo per quella partita, e fu davvero fantastica, vecchi rivali
che si
fronteggiavano e nuovi che nascevano; i nostri ragazzi erano cresciuti
molto,
ma anche i francesi si erano dati molto da fare quindi nessuno ha
riposato
sugli allori durante i 90 minuti, ma questo già sapevamo
sarebbe successo. I
tifosi facevano il loro lavoro alla perfezione e sapere che tutta
quella gente
era li per loro e per loro stava gridando di gioia diede ai ragazzi in
campo,
francesi o giapponesi, una carica e un motivo in piu per mettercela
tutta e
vincere.
Durante
tutta la partita però, o durante gran parte di essa,
qualcosa mi distoglieva
dalla concentrazione, sono sicura che se ne accorse anche Julian, che
mi portò
negli spogliatoi mentre i ragazzi erano in campo per farmi una bella
ramanzina
su quello che dovevo fare secondo lui, e devo dire che mi è
servito, perché poi
seguii i suoi consigli.
Nonostante
quello che ci eravamo detti in cucina quella sera, avrei detto a Mark
Lenders
che per me quella notte insieme aveva significato qualcosa e che, anche
se lui
non contraccambiava, non sarei caduta in depressione, l’avei
accettato e
saremmo stati soltanto amici, magari non ne ero così
convinta ma sapevo che era
la cosa giusta da fare.
La partita
terminò 3-2 per la nazionale nipponica, ai rigori.
Dopo la fine
delle interviste, prima che scendesse negli spogliatoi presi da parte
la Tigre
e le dissi quel che avevo da dire, non posso negarlo, ho avuto paura
della
reazione che avrebbe potuto avere, ma di sicuro, qualsiasi cosa fosse
successa
mi ero tolta un macigno dalla schiena. Bé … la
sua reazione fu del tutto
inaspettata da parte mia, alle mie parole lui rispose con un bacio, che
mi
sembrò il piu dolce del mondo, mi sorrise guardandomi negli
occhi e mi disse
“ti amo combinaguai”. Forse sarà
smielato ricordarsi cosa successe a questo
modo ma anche volendo non potrei cancellare dalla mia mante questo
ricordo e
sono felicissima che sia così.
E anche ora
che siamo cresciuti, ora che sono sul mio divano, assieme alla Tigre
che mi ha
graffiato il cuore e poi ha leccato le ferite facendomi stare meglio,
ora che
scrivo accanto al ragazzo che amo, anche ora non posso fare a meno di
sorridere
a quei ricordi ancora cosi nitidi nella mia mente e che non
smetterò mai di
amare.
Quindi ,
grazie Ed, fratellone adorato, grazie Luis, per avermi fatto capire
tutto
questo, grazie Julian, per avermi aiutato tanto, e un grazie speciale
alla
persona che è sempre stata al mio fianco senza pregiudizi,
aiutandomi sempre,
grazie Patrick, grazie
anche ai miei
amici in Italia, ci siamo rivisti alla fine, ora vado spesso a trovarli.
Ma
soprattutto grazie a te, per essere con me ora ed esserlo stato ai
tempi della
nazionale, Grazie di esserci Mark Lenders.
E io
ovviamente ringrazio voi per la pazienza e per essere arrivati fin qui
senza
mandare un sicario a casa mia.
Davvero
grazie per i consigli che mi avete dato e anche solo per aver letto
questo
piccolo sfogo di fantasia.
Grazie
davvero di cuore
Fuyu_chan