Ed
alzò gli occhi dal
libro vedendo una figura fissa su di lui.
Havoc lo guardava
dall'alto in basso incuriosito.
-'Giorno... non era
nell'ufficio di Mustang?-
Il Sottotenente si accese
una sigaretta, senza badare agli strepiti della bibliotecaria.
-Aye, ero lì...- borbottò.
Il biondo storse il naso
dell'odore...
Lo nauseava...
-E come mai ora è
qui...?-
-Così, per fare due
chiacchiere...- inalò il fumo fino in fondo ai polmoni. -Do'
fastidio?-
-Un pò per la verità... il fumo non lo
sopporto...
per di più non mi fa respirare…-
(OK questa è al 100% mio XD!! muoio con il fumo CX!! NdRR)
-Ah, scusa...- alzò il tacco dello stivale,
spegnendoci sopra la sigaretta. -Meglio ora?-
-Decisamente... cosa vuole?-
-....- restò un attimo in
silenzio. -...bah, volevo fare due chiacchiere, te l'ho detto...-
-Si, e fin li ci sono
arrivato…- alzò gli occhi al cielo. -Ma su cosa?-
-Beh... di questi tempi ti vedo... strano...- si
grattò la testa, pensoso. -...e mi chiedevo se andasse tutto
bene…-
-Certo...-
-Sicuro?- insistette.
Né il FullMetal, né il
Colonnello gliela raccontavano giusta.
-Sii!
Che le devo dire?? Mi dica lei allora cosa
trova di... strano, in me...-
-Sembra quasi che tu sia
continuamente triste...- annuì, come se la sapesse lunga.
-...ti comporti
esattamente come il Colonnello.-
-Capita...-
Havoc gli cinse le spalle
con un braccio, guardandolo seriamente.
Non proferì parola,
restando a fissarlo in silenzio.
Ed lo guardò accigliato.
-Beh? -
-Beh cosa? Quello lo
dovrei dire io!-
-Andiamo sputa il rospo!-
esclamò ridendo malizioso. -Non dirmi che ti sei ritrovato
con una gatta da
pelare!-
-Che?? Ma che avete
tutti?-
-Perchè?-
-Perchè ultimamente mi
chiedete cose strane...-
-Mica è strano...- disse,
con un'alzata di spalle. -...volevo solo sapere se giravi appreso ad
una ragazza...-
-... basta! Ora mi dici
che hai! Cosa vuoi veramente da me!- minaccioso e irritato.
-Ehi, calmo calmo...-
fece lui, agitando le mani, sulla difensiva. -...non arrabbiarti...-
-Tu dimmi che vuoi veramente... scommetto che
sospetti qualcosa... ti si legge in faccia!!-
Il Sottotenente venne
colto in fallo.
Distolse lo sguardo,
borbottando.
-Qualcosa lo sospetto,
infatti…-
-Bravo vedi.. e ora
parla!- lo minacciò imitando il gesto della trasmutazione.
-Si fidi lo
faccio...-
-L'altro giorno eri incazzato col Colonnello... poi,
il giorno dopo, sembravi addirittura felice... e ieri, sia tu che lui
avevate
un permesso...- lasciò la frase a metà,
osservandolo di sottecchi, quasi
accusatorio.
Ed lo scrutò senza
far capire il suo stupore
(e paura?)
-Coincidenza e allora?-
-Coincidenze, eh...?- si
passò una mano sotto il mento. -Strane, queste
coincidenze...-
-Già molto...che vuoi
allora?- acido.
-Sai.. mi chiedevo...-
non continuò, fissandolo.
-Chiedevi cosa? Sbrigati
che sto per trasmutare l'Auto-Mail...- *truce*
-Mi
chiedevo se...- non
sapeva esattamente come formulare la domanda.
-Eddai!! Non voglio
ammuffire!-
-Sembra quasi che tu e il
Colonnello....-
-Sto diventando
vecchio...- tra i denti.
-Il Colonnello mi ha
consegnato la sua agendina...- cambiò argomento, guardando
il soffitto.
-E allora?!?!-
-E allora mi sembrava
strano...-
-Havoc...-
Ed trasmutò l'Auto-Mail.
Glielo puntò alla gola.
-Ora mi dici cosa ti frulla per la testa!!-
Havoc sbiancò, fissando
la lama al di sotto del suo naso.
Guardò con occhi dilatati
Edward, impaurito.
-P-pensavo scherzassi...-
bisbigliò, quasi sull'orlo di una crisi. -A-allontana la
lama, t-te lo dico...-
-Giuralo!- sibilò. -E
ricordalo non scherzo mai su queste cose...-
-G-giuro!- squittì.
-Spicciati o non la
levo!-
-StaiconMustang?- tutto
d'un fiato e troppo veloce.
Ed ritrasse la lama...
-Era questa la tua
malsana idea?!?!?!?-
Talmente
era stata urlata
forte, quella frase era risuonata nella biblioteca silenziosa,
giungendo alle
orecchie del diretto interessato.
Si fiondò nella direzione
della voce, trovando Ed e un Havoc spaventato a morte.
-Che diavolo succede?-
-Questo qui dice cose assurde...- lo indicò col
dito.
-Sottotenente...-
-E’ inutile sprecare fiato con questo...-
Havoc
deglutì, lanciando
continui sguardi ai due, senza parlare.
Ed guardò Mustang.
Mustang guardò Ed, e poi
Havoc.
-Allora??-
-Spiegatemi che è
successo...-
Havoc scattò
sull'attenti, quasi tremante.
-N-nulla Signore!-
-Bugiardo!- inveì contro
facendogli passare la lama davanti al volto.
Per
poco il Sottotenente
non svenne.
Si portò una mano al
petto, sentendo il cuore battere all'impazzata.
-Ho mal di testa,
spiegatevi...- borbottò il moro, massaggiandosi una tempia.
-Questo cretino...- non
tolse la lama da davanti al viso dell'altro. -Dice cose insensate...
tipo che
noi due stiamo assieme...-
Guardò il moro per farsi
capire che non voleva essere scoperto.
-G-giuro Signore che non
ho mai detto cose simili!- si difese, notando lo sguardo infervorato di
Mustang, che nel frattempo stava sfregando le dita della destra.
-E cosa ve lo fa pensare,
Sottotenente?- chiese, cercando di dimostrarsi calmo, senza prestar
attenzione
all'ultima affermazione.
-Sporco mentitore! Hai
paura!!- guardò il moro. -E’ come le ho detto io!!-
Havoc
divenne, se
possibile ancora più bianco.
Ed lo guardò male.
-Maledetto fifone! Lo hai
pensato e detto! Ora ripetilo!- si avvicinò ancora di
più con la lama.
-Se lo sa, lascialo
stare.- disse d'improvviso Mustang, senza staccare gli occhi di dosso
ad Havoc,
che stava quasi per scioglierli letteralmente dalla paura.
-Che??!? Ma sapere
cosa?!?- si sconvolse verso l'altro.
Il Colonnello sospirò,
dando una pacca sulla spalla ad entrambi.
Poi si voltò verso Havoc.
-Ci hai scoperti, Havoc.-
non badò agli strepitii del giovane.
-Ora basta! Io vado via!-
scattò in piedi per andarsene scoccando un'occhiataccia al
Taisa.
-Fermo qui tu.- lo bloccò
il moro. -E tu, Havoc, non una parola.-
Inutile dirlo, il
Sottotenente era rimasto shoccato.
Non sapeva che dire.
Ed si girò verso Roy.
-Fermo un corno!! Perchè
mi devo fermare?-
-Perchè tanto siamo già a
quota due... e sai come si dice, non c'è due senza tre.-
aveva lo sguardo
ancora puntato su Havoc, che aveva la bocca spalancata... non si sa per
stupore
o altro.
-Che cosa?? Non oserà
dirlo anche a qualcun altro?!?-
-Eh?- Havoc si riscosse,
fissando il biondino. -Allora è vero?!- esclamò,
guardando shoccato il Taisa.
-Colonnello lei...-
-NO!- lo fulminò Ed.
-Si, invece.- lo rimbeccò
il moro, guardandolo truce.
Ormai la frittata era
fatta.
Perchè negare?
Havoc
intanto scuoteva la
testa incredulo.
-...non ci credo...
Colonnello lei è... e anche tu Ed sei...-
-Non deve credere a
nulla!- guardò il moro. -Lei è un uomo morto!-
girò la tesa da un altra parte.
-Perchè si fregava le mie
donne, allora?!- esclamò invece il sottotenente, senza
badare a Ed.
Mustang si grattò la
testa,
-Affari miei...- disse,
per poi afferrare il mento di Acciaio.
-Non te la prendere...-
Il giovane si sottrasse.
Non voleva almeno che
fosse visto così vicino all'altro.
-Come diavolo faccio!-
-Provaci.-
-Forse è meglio che vi
lasci soli...- mormorò, per poi dileguarsi.
-Perchè cavolo gliel'ha
detto...- corrucciato ora.
-Aveva già i suoi dubbi,
quando è venuto oggi in ufficio...- borbottò,
incrociando le braccia al petto.
Ed ritornò seduto sul
divanetto e si accucciò.
-Ma non è giusto... lei
lo direbbe a tutti...- abbassò il capo.
-Non a tutti...- lo
raggiunse. -...solo a chi mi fido...- gli sorrise appena. -Tu non lo
diresti,
ad Alphonse?-
-Si ma... non glielo
voglio dire...-
-E perchè?- il suo tono
era dolce, comprensivo.
-Perchè... no! Insomma
credevo lo avesse capito...- si nascose sempre di più.
-Oh, andiamo... temi un
suo giudizio negativo?-
-Anche...-
-...capisco...- sospirò,
guardando la ragazza della biblioteca che rimbeccava alcuni soldati.
-Vedi
quella? E’ il tipo di donna con cui non bisogna mai avere a
che fare...-
-Perchè?- alzò il volto.
-Perchè sarebbe capace di
tenerti a bacchetta.-
-E fa bene... siamo in
biblioteca... ma ora che c’entra?-
-Beh, visto che non posso comportarmi come un
"fidanzato", cerco almeno di istruirti come "padre", non si
sa mai...-
La
volta scorsa non gli aveva risposto.
-Beh, non credo sarei un
ottimo padre...- mormorò, lasciando cadere un braccio dietro
al divano. -...già
con te ho sbagliato tutto...-
-Dice...?- lo guardò.
-Aye... perchè tu mi
tenti, Ed... ed è un sentimento che un padre non dovrebbe
provare, secondo
me...-
-A ecco... è bello sapere che fa pensieri strani su
di me -.-'' ma tanto se dice di poter anche sostituire mio padre, non
fa nulla
se la "tento" ...tanto non è mio padre...-
-...già, non sono tuo
padre.-
-Appunto lei non è mio
padre...- riabbassò il capo.
-Perchè, ti piacerebbe
avermi come padre?-
-Forse... anche...-
divenne rosso. -Una volta l’ ho pensato...-
Il moro rimase
sbigottito, ma sorrise.
Ed non disse nulla.
Ed alzò di poco il viso
e fece ciò che non si aspettava nemmeno lui di fare.
Abbracciò il Colonnello
in vita e sistemò la testa su di lui, che abbassò
lo sguardo, fissandolo.
-Che significa questo,
ora...-
-Che non sarebbe mai male come padre... e
nemmeno come amante... e si, cerco anche l'affetto di una famiglia...-
-...ah...- sbatteva in continuazione le
palpebre, mentre sentiva addosso gli sguardi della bibliotecaria e dei
soldati.
-....beh...-
-Beh cosa...? Non dice nulla? Guardi, non
mi interessa nemmeno più degli altri...-
Ma non era vero...
Difatti si sentiva osservato e non avrebbe
resistito a lungo.
-Boh... mi aspettavo che dicesse
qualcosa...- nascose il viso dietro l'altro.
-Mi hai fatto capire in tutti i modi
che
ti da fastidio il mio comportamento... a volte non ti va nemmeno che ci
vedano
insieme...- scosse
la testa, come se
quella fosse la cosa che gli pesava di più. -...e sembra
quasi tu ti voglia
nascondere anche dall'unico componente della tua famiglia...-
-Lo so... mi spiace... ma io non riesco a
rimanere impassibile come lei...- si tenne stretto.
-....crescendo si cambia...-
-Che... che vuol dire?-
-Esattamente quello che ho detto... l'età
ti fa capire certe cose, ma te ne lascia all'oscuro altre...-
-Sarò stupido... ma non so cosa intende
dire...-
(Ok, Ed è deficiente XD!! Ce so arrivato
pure io che non connetto mai XD!! NdRR)(Ehi... Ed lo fai tu ^.^ NdMy
Pride)(...no comment... NdRR)(^.^ NdMy Pride)(... NdRR)
Un mesto sospiro da parte del grande.
Una mano a scompigliare i capelli del
giovane.
Uno sguardo gettato alle spalle.
-Quando avrai la mia età, forse ci
arriverai...-
Se lo trascinò dietro prima che potesse
ribattere.
-Che...- rimase allibito.
La mano di Mustang stringeva quella del
FullMetal.
Tra gli sguardi confusi e straniti di
tutti i soldati lì presenti, avanzò impettito
fino all'entrata del Quartier
Generale.
-A... o...ok... a casa sua o mia
intendeva...?- lo guardava confuso negli occhi.
-Come preferisci.-
-Direi a "casa" mia... Al è da
tanto che non mi vede rientrare... potrebbe insospettirsi...- sorrise
amaro.
-Va bene... ci vediamo domani, allora.-
gli diede le spalle e fece per incamminarsi di nuovo all'interno, ma si
fermò.
-Se poi... se poi vuoi venire, casa mia sai dov'è.-
Lo lasciò lì, dileguandosi tra le ombre
dell'edificio.
-Colonn...-
"Uff... io volevo andare a casa
sua... e ora?"
S'incamminò verso casa e vi arrivò mentre
iniziò a ripiovere fitto fitto.
L'aveva visto arrivare dalla finestra,
dove ormai aveva preso l'abitudine di appostarsi.
-Dove sei stato per tutti questi giorni?!-
lo aggredì, arrabbiato. -Sono stato in pensiero!-
-Non iniziare Al...
sapevi dov'ero e poi sai che lavoro al Quartier Generale ...-
-Certo! Ma non pensavo ci restassi così
tanto!-
-Senti sono stanco... ho passato dei
giorni...-
-Nii-san!- incrociò e braccia la petto.
-Non mi è mai andata a genio l'idea che tu restassi dal
Colonnello, quindi ora
mi spieghi che hai fatto fin'ora!-
(Al impiccione!! XD!! NdMy Pride)(No, caga
cazzi... NdRR)
-Non ho fatto nulla, lo
dovevo solo aiutare...-
-Ah si? E per cosa?-
-Ma tu vuoi sapere tutto? Potrò avere
qualcosa nella mia vita che a te non interessa?-
-Non ti ho mai chiesto niente, ma il tuo
atteggiamento da un pò di tempo mi preoccupa!-
Erano ancora sulla soglia, a squadrarsi
infuriati.
I gatti intanto, avevano cominciato a
miagolare, e i vicini a intimargli di finirla, stizziti dalle loro voci.
-Non è vero!- lo
indicò accusandolo. -Tu
vuoi sapere sempre tutto! Ecco perchè qualche giorno fa sono
sparito! E ti ho
chiamato poi! Perchè come al solito sono rientrato tardi per
una missione qui a
Central City e nonostante fossi stanco volevi sapere tutto...
più ti ripetevo
che non avevo voglia e che ti avrei detto tutto più tardi o
il giorno dopo più
mi esasperavi...- guardò il gatto. -E un' altra cosa...
perchè continui a
portare gatti in casa?-
-Adesso lascia perdere i
gatti!- prese in braccio la bestiola. -Non è colpa mia se
quel Colonnello
narcisista ti affida sempre le missioni più strane!-
-E allora non capisco di cosa ti
preoccupi... ho i miei problemi, fine.-
-Perchè non ti riconosco più, Nii-san!!-
Entrò in casa, a passo di marcia.
Erano cambiate un sacco di cose, da quando
era entrato a far parte dell'esercito... e ancora di più da
quando era un
sottoposto di Mustang.
Cos'era successo, al suo fratellone?
-A vabbè e allora? Si
cresce e le cose
cambiano... non ho nulla di diverso poi!-
Continuarono a
squadrarsi per un pò...
-Adesso si cresce?! Quando sei sparito
dicevi il contrario!-
-Dico quello che voglio! Non ce la faccio
più a stare sempre a discutere va bene? Quindi fammi
entrare!- era rimasto
sulla soglia di casa.
-Farti entrare!? Tornatene dal tuo Taisa!-
gli chiuse la porta in faccia, infuriato.
Si sedette a terra, col gattino ancora
stretto tra le braccia, che poverino, tremava per la litigata appena
conclusa.
-Senti Al! Io passo giorno per giorno
a
pensare a cosa dover fare, ho mille pensieri per la testa, ti faccio da
badante, ho riparato al mio errore... e tu pretendi che io rimanga con
te a
dirti tutto come quando si è piccoli... vuoi sapere cosa
è successo dal Taisa?
Bene! Quando abbiamo litigato, mi sono ritrovato a casa sua e ho
stranamente
scoperto di volergli bene... DI AMARLO! Quindi vuoi che me ne vada?
Bene!
Arrivederci o addio, come vuoi!-
Il ragazzo, scaraventato lontano a
causa
della brusca apertura della porta, restò a fissare per un
pò il fratello, gli
occhi dilatati per quello che aveva sentito.
Si rimise in piedi, barcollando.
Scosse la testa,
guardandolo con sfida.
-Lo ami eh?! Ti piace
davvero, essere un peccatore?! Vattene allora!-
-Me ne vado certo! Tanto sono e sarò un peccatore!
Addio!-
Si voltò e riprese a correre.
Ora si sentiva davvero male.
Era stato sbattuto con violenza alla
realtà dei fatti.
Corse verso la casa del moro.
Sapeva che non era in casa e lui non
poteva entrarvi.
Decise di aspettare
sulla porta a costo di rimanere sott'acqua.
Quando il grande orologio del Quartier
Generale
segnò le
Pioveva, e non aveva un ombrello...
Con un flebile sospiro, si portò la
ventiquattr'ore a coprire la testa, cominciando a correre sotto
l'acquazzone.
Non gli piacevano affatto, i giorni di
pioggia..
Si sentiva inutile come un fiammifero
bagnato...
Arrivò nei pressi di casa sua
completamente zuppo, e scuotendo la testa come un cane,
trovò qualcuno ad aspettarlo
sotto il portico.
Gli era preso a piangere...
Non riusciva a smettere dalla mattina...
Mustang si passò una mano tra i capelli
per scrollarli dall'acqua, avvicinandosi.
-Ed... che ci fai
qui...?- chiese, sbigottito.
Ed si riscosse.
Lo guardò triste.
-Ho litigato con
Al...-disse con la poca voce che gli era rimasta in gola dopo tanto.
-Ehi...- gli si avvicinò
di più, posandogli una mano sulla guancia. -...stai
piangendo...?-
Ed nascose la testa tra le gambe
soffocando i singhiozzi.
O almeno ci provava.
Il moro si accovacciò accanto a lui, senza
capire.
Non l'aveva mai visto così... vulnerabile.
E non sapeva proprio cosa fare.
Si limitò ad abbracciarlo, accarezzandogli
la schiena scossa dai singulti.
-Shhh... va tutto bene...-
Un sussurro.
-Ta...Taisa... Al... mi ha detto che io...
che io continuo a peccare...- si lasciò carezzare dall'altro.
Sentiva il bisogno di
averlo accanto.
-In che senso...? Te la senti, di
dirmelo...?- non c'era insistenza, nella sua voce e nella sua richiesta.
Solo dolcezza.
-Ti ha...- stentava a crederci. -Davvero
ti ha detto queste cose...?-
Gli risultava difficile, pensare che un
ragazzo come Alphonse, che aveva sempre voluto un bene dell'anima, al
fratello,
avesse potuto dirgli che peccava e... l'avesse persino sbattuto fuori
di casa.
Mustang scosse la testa, facendolo
gentilmente alzare in piedi.
-Vieni, andiamo dentro... ti preparo una
cioccolata calda...- aprì la porta di casa, facendogli cenno
d'entrare.
Si teneva a lui debolmente.
Mustang lo portò fino al
divano,
poggiandogli le mani sulle spalle in modo che si sedesse.
Si dileguò, tornando poco dopo con una
coperta pescata dall'armadio, che mise sulle spalle del giovane.
-Non è molto, ma almeno ti scalderà...-
Sparì di nuovo, andando a preparare una
cioccolata che gli portò dopo un paio di minuti.
-Tieni...- gliela porse.
Si sedette accanto a lui, osservandolo.
Ed prese le cioccolata.
Restò fermo a guardarla.
Non riusciva a smettere di piangere...
Erano settimane ormai che litigava con
Al...
Ma questa era stata la lite peggiore di
tutte.
Tremava dal freddo.
Ma sapeva di mentire.
Ed era certo che di lì a poco la tazza gli
sarebbe potuta cadere dalle mani...
Se la portò alla bocca e
bevve...
A braccia conserte, il moro gli lanciava
continui sguardi apprensivi.
Vedeva intanto, che
tremava ancora, nonostante la coperta.
Finì la cioccolata e posò la tazza sul
tavolo lì accanto, si strinse nella coperta incapace di
prendere parola.
Accucciò la testa sulla
spalla del moro.
-Va un pò meglio...?- bisbigliò quest'
ultimo.
Aveva paura persino di toccarlo.
Lui annuì flebile.
-...uhm...- insicuro, allungò un braccio
verso di lui, cingendogli le spalle.
Ed chiuse gli occhi cercando di calmarsi.
-Se...secondo... secondo lei... io...
io... sto pec...peccando... ancora...?-
Lo sguardo di Mustang, se possibile, si
intenerì ancora di più.
Con l'altra mano, gli accarezzò lentamente
i capelli, liberandoli dall'acqua.
-Pecchiamo entrambi,
forse... ma se va bene a noi, cosa vuoi che importi, a quegli stolti
che non
capiscono?-
-Si ma... Al... Al...- riprese a piangere
più forte.
-Shhh...- gli posò un
bacio sul capo. -...scusa se te lo dico ma... tuo fratello si
è rivelato un
vero...- si interruppe, scuotendo la testa. -...non importa...-
Ed sorrise...
Lo lasciò, accarezzandogli il volto con le
dita di entrambe le mani.
-...non so più che
dirti... come vedi, non sono bravo a consolare le persone...- le dita
sfiorarono appena le labbra. -...di solito, mi limito a stare in
silenzio...-
-Invece no...- sorrise. -C'è riuscito in
parte...-
Cercò di asciugarsi le
lacrime che ancora non volevano saperne di smettere.
-...beh... allora ci riesco solo con
te...- il suo volto si avvicinò a quello del giovane, poi si
ritrasse.
Si limitò a fissarlo con
occhi ammiccanti di dolcezza.
Lo fissò.
-Lei... è l'unico che ci tiene a me,
credo...-
-Non credere Ed, è
così...- sorrise, indicandogli con un cenno del capo la
stanza. -Puoi restare
quanto vuoi, non farti problemi... mi casa es tu casa ^^ -
-Gra...grazie...-
Richiuse gli occhi contro il petto
dell'altro.
Mustang gli prese le mani tra le sue,
accarezzandone il dorso con i pollici.
Su entrambi era calato il silenzio... ma
era un silenzio che li avvolgeva.
Non c'era più imbarazzo,
tra loro, né
tristezza.
A rompere quel silente momento, fu la
flebile risata di Mustang, che posò appena un bacio sulle
labbra del FullMetal.
Lo guardò, sorridendo.
-Sai... credo proprio
che mi piacerà, questa nostra convivenza!-
-Anche a me...- sorrise
sincero. -...e ti
darò del tu, Roy!-
FINE!!
(Ma dite che sarà davvero la fine? XD)
Ringraziamenti:
Steffa
Liris
saku_chan crazy dreamers (Sono una patita di quelle
dou, le ho quasi tutte! XD NdMP)
shurei
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Bene!
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che...
Ammettiamolo, tra tutti i preferiti che abbiamo (Basta vedere su XD) ci
piacerebbe avere recensioni da tutti ^^^ Che dite?
Almeno all'ultimo caiptolo, ci regalate questo gioia? ^^^
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni
Farai
felici milioni di scrittori