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Autore: Red Robin_My Pride    11/02/2009    11 recensioni
Ed correva nelle vie di Central City.
Aveva litigato con il fratello e aveva voglia di stare da solo e senza nessuno...
Il vento gli sferzava il volto, mentre la pioggia gli cadeva in rivoletti lungo la schiena.
Si fermò al centro di un parco giochi.
Si sedette su una panchina e alzò la testa per osservare il cielo.
La pioggia continuava a bagnargli il volto.
Puntò lo sguardo al terreno, poi lo rialzò...
[ Salve a tutti!! Questa è una ff scritta a quattro mani per via di msn speriamo che vi piaccia! ]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Jason's Story '
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chappy19-20
LA FINE DI UN NUOVO INIZIO


Ed alzò gli occhi dal libro vedendo una figura fissa su di lui.
Havoc lo guardava dall'alto in basso incuriosito.

-'Giorno... non era nell'ufficio di Mustang?-
Il Sottotenente si accese una sigaretta, senza badare agli strepiti della bibliotecaria.
-Aye, ero lì...- borbottò.
Il biondo storse il naso dell'odore...
Lo nauseava...
-E come mai ora è qui...?-
-Così, per fare due chiacchiere...- inalò il fumo fino in fondo ai polmoni. -Do' fastidio?-

-Un pò per la verità... il fumo non lo sopporto... per di più non mi fa respirare…-
(OK questa è al 100% mio XD!! muoio con il fumo CX!! NdRR)
-Ah, scusa...- alzò il tacco dello stivale, spegnendoci sopra la sigaretta. -Meglio ora?-
-Decisamente... cosa vuole?-
-....- restò un attimo in silenzio. -...bah, volevo fare due chiacchiere, te l'ho detto...-

-Si, e fin li ci sono arrivato…- alzò gli occhi al cielo. -Ma su cosa?-
-Beh... di questi tempi ti vedo... strano...- si grattò la testa, pensoso. -...e mi chiedevo se andasse tutto bene…-
-Certo...-

-Sicuro?- insistette.
Né il FullMetal, né il Colonnello gliela raccontavano giusta.

-Sii! Che le devo dire?? Mi dica lei allora cosa trova di... strano, in me...-
-Sembra quasi che tu sia continuamente triste...- annuì, come se la sapesse lunga. -...ti comporti esattamente come il Colonnello.-

-Capita...-
Havoc gli cinse le spalle con un braccio, guardandolo seriamente.
Non proferì parola, restando a fissarlo in silenzio.

Ed lo guardò accigliato.
-Beh? -
-Beh cosa? Quello lo dovrei dire io!-
-Andiamo sputa il rospo!- esclamò ridendo malizioso. -Non dirmi che ti sei ritrovato con una gatta da pelare!-
-Che?? Ma che avete tutti?-
-Perchè?-
-Perchè ultimamente mi chiedete cose strane...-
-Mica è strano...- disse, con un'alzata di spalle. -...volevo solo sapere se giravi appreso ad una ragazza...-

-... basta! Ora mi dici che hai! Cosa vuoi veramente da me!- minaccioso e irritato.
-Ehi, calmo calmo...- fece lui, agitando le mani, sulla difensiva. -...non arrabbiarti...-

-Tu dimmi che vuoi veramente... scommetto che sospetti qualcosa... ti si legge in faccia!!-
Il Sottotenente venne colto in fallo.
Distolse lo sguardo, borbottando.
-Qualcosa lo sospetto, infatti…-

-Bravo vedi.. e ora parla!- lo minacciò imitando il gesto della trasmutazione. -Si fidi lo faccio...-
-L'altro giorno eri incazzato col Colonnello... poi, il giorno dopo, sembravi addirittura felice... e ieri, sia tu che lui avevate un permesso...- lasciò la frase a metà, osservandolo di sottecchi, quasi accusatorio.
Ed lo scrutò senza far capire il suo stupore (e paura?)
-Coincidenza e allora?-
-Coincidenze, eh...?- si passò una mano sotto il mento. -Strane, queste coincidenze...-

-Già molto...che vuoi allora?- acido.
-Sai.. mi chiedevo...- non continuò, fissandolo.
-Chiedevi cosa? Sbrigati che sto per trasmutare l'Auto-Mail...- *truce*

-Mi chiedevo se...- non sapeva esattamente come formulare la domanda.
-Eddai!! Non voglio ammuffire!-
-Sembra quasi che tu e il Colonnello....-
-Sto diventando vecchio...- tra i denti.
-Il Colonnello mi ha consegnato la sua agendina...- cambiò argomento, guardando il soffitto.

-E allora?!?!-
-E allora mi sembrava strano...-

-Havoc...-
Ed trasmutò l'Auto-Mail.
Glielo puntò alla gola.
-Ora mi dici cosa ti frulla per la testa!!-
Havoc sbiancò, fissando la lama al di sotto del suo naso.
Guardò con occhi dilatati Edward, impaurito.
-P-pensavo scherzassi...- bisbigliò, quasi sull'orlo di una crisi. -A-allontana la lama, t-te lo dico...-

-Giuralo!- sibilò. -E ricordalo non scherzo mai su queste cose...-
-G-giuro!- squittì.

-Spicciati o non la levo!-
-StaiconMustang?- tutto d'un fiato e troppo veloce.
Ed ritrasse la lama...
-Era questa la tua malsana idea?!?!?!?-

Talmente era stata urlata forte, quella frase era risuonata nella biblioteca silenziosa, giungendo alle orecchie del diretto interessato.
Si fiondò nella direzione della voce, trovando Ed e un Havoc spaventato a morte.
-Che diavolo succede?-

-Questo qui dice cose assurde...- lo indicò col dito.
-Sottotenente...-

-E’ inutile sprecare fiato con questo...-

Havoc deglutì, lanciando continui sguardi ai due, senza parlare.
Ed guardò Mustang.
Mustang guardò Ed, e poi Havoc.
-Allora??-

-Spiegatemi che è successo...-
Havoc scattò sull'attenti, quasi tremante.
-N-nulla Signore!-

-Bugiardo!- inveì contro facendogli passare la lama davanti al volto.

Per poco il Sottotenente non svenne.
Si portò una mano al petto, sentendo il cuore battere all'impazzata.
-Ho mal di testa, spiegatevi...- borbottò il moro, massaggiandosi una tempia.

-Questo cretino...- non tolse la lama da davanti al viso dell'altro. -Dice cose insensate... tipo che noi due stiamo assieme...-
Guardò il moro per farsi capire che non voleva essere scoperto.

-G-giuro Signore che non ho mai detto cose simili!- si difese, notando lo sguardo infervorato di Mustang, che nel frattempo stava sfregando le dita della destra.
-E cosa ve lo fa pensare, Sottotenente?- chiese, cercando di dimostrarsi calmo, senza prestar attenzione all'ultima affermazione.
-Sporco mentitore! Hai paura!!- guardò il moro. -E’ come le ho detto io!!-

Havoc divenne, se possibile ancora più bianco.
Ed lo guardò male.
-Maledetto fifone! Lo hai pensato e detto! Ora ripetilo!- si avvicinò ancora di più con la lama.
-Se lo sa, lascialo stare.- disse d'improvviso Mustang, senza staccare gli occhi di dosso ad Havoc, che stava quasi per scioglierli letteralmente dalla paura.

-Che??!? Ma sapere cosa?!?- si sconvolse verso l'altro.
Il Colonnello sospirò, dando una pacca sulla spalla ad entrambi.
Poi si voltò verso Havoc.
-Ci hai scoperti, Havoc.- non badò agli strepitii del giovane.
-Ora basta! Io vado via!- scattò in piedi per andarsene scoccando un'occhiataccia al
Taisa.
-Fermo qui tu.- lo bloccò il moro. -E tu, Havoc, non una parola.-
Inutile dirlo, il Sottotenente era rimasto shoccato.
Non sapeva che dire.

Ed si girò verso Roy.
-Fermo un corno!! Perchè mi devo fermare?-
-Perchè tanto siamo già a quota due... e sai come si dice, non c'è due senza tre.- aveva lo sguardo ancora puntato su Havoc, che aveva la bocca spalancata... non si sa per stupore o altro.
-Che cosa?? Non oserà dirlo anche a qualcun altro?!?-

-Eh?- Havoc si riscosse, fissando il biondino. -Allora è vero?!- esclamò, guardando shoccato il Taisa. -Colonnello lei...-
-NO!- lo fulminò Ed.
-Si, invece.- lo rimbeccò il moro, guardandolo truce.
Ormai la frittata era fatta.
Perchè negare?

Havoc intanto scuoteva la testa incredulo.
-...non ci credo... Colonnello lei è... e anche tu Ed sei...-

-Non deve credere a nulla!- guardò il moro. -Lei è un uomo morto!- girò la tesa da un altra parte.
-Perchè si fregava le mie donne, allora?!- esclamò invece il sottotenente, senza badare a Ed.
Mustang si grattò la testa,
-Affari miei...-  disse, per poi afferrare il mento di Acciaio. -Non te la prendere...-
Il giovane si sottrasse.
Non voleva almeno che fosse visto così vicino all'altro.
-Come diavolo faccio!-
-Provaci.-

 Il Sottotenente scosse la testa.
-Forse è meglio che vi lasci soli...- mormorò, per poi dileguarsi.

Ed lo guardò uscire per poi rivolgersi al moro.
-Perchè cavolo gliel'ha detto...- corrucciato ora.
-Aveva già i suoi dubbi, quando è venuto oggi in ufficio...- borbottò, incrociando le braccia al petto.

Ed ritornò seduto sul divanetto e si accucciò.
-Ma non è giusto... lei lo direbbe a tutti...- abbassò il capo.
-Non a tutti...- lo raggiunse. -...solo a chi mi fido...- gli sorrise appena. -Tu non lo diresti, ad Alphonse?-

-Si ma... non glielo voglio dire...-
-E perchè?- il suo tono era dolce, comprensivo.
-Perchè... no! Insomma credevo lo avesse capito...- si nascose sempre di più.
-Oh, andiamo... temi un suo giudizio negativo?-
-Anche...-

-...capisco...- sospirò, guardando la ragazza della biblioteca che rimbeccava alcuni soldati. -Vedi quella? E’ il tipo di donna con cui non bisogna mai avere a che fare...-
-Perchè?- alzò il volto.
-Perchè sarebbe capace di tenerti a bacchetta.-

-E fa bene... siamo in biblioteca... ma ora che c’entra?-
-Beh, visto che non posso comportarmi come un "fidanzato", cerco almeno di istruirti come "padre", non si sa mai...-
-A ecco... e quindi... lei come padre mi vorrebbe avere come figlio?- ancora glielo chiese e stavolta consente...

La volta scorsa non gli aveva risposto.
-Beh, non credo sarei un ottimo padre...- mormorò, lasciando cadere un braccio dietro al divano. -...già con te ho sbagliato tutto...-

-Dice...?- lo guardò.
-Aye... perchè tu mi tenti, Ed... ed è un sentimento che un padre non dovrebbe provare, secondo me...-

-A ecco... è bello sapere che fa pensieri strani su di me -.-'' ma tanto se dice di poter anche sostituire mio padre, non fa nulla se la "tento" ...tanto non è mio padre...-
-...già, non sono tuo padre.-
-Appunto lei non è mio padre...- riabbassò il capo.
-Perchè, ti piacerebbe avermi come padre?-

-Forse... anche...- divenne rosso. -Una volta l’ ho pensato...-
Il moro rimase sbigottito, ma sorrise.
Ed non disse nulla.

-Comunque sia...- cominciò, alzandosi in piedi e battendosi le mani sulle ginocchia, raddrizzando la schiena. -...non sono bravo né come padre, né come amante, se quello che cerchi è solo l'affetto che potrebbe darti una famiglia...-

Ed alzò di poco il viso e fece ciò che non si aspettava nemmeno lui di fare.
Abbracciò il Colonnello in vita e sistemò la testa su di lui, che abbassò lo sguardo, fissandolo.
-Che significa questo, ora...-
-Che non sarebbe mai male come padre... e nemmeno come amante... e si, cerco anche l'affetto di una famiglia...-
-...ah...- sbatteva in continuazione le palpebre, mentre sentiva addosso gli sguardi della bibliotecaria e dei soldati. -....beh...-
-Beh cosa...? Non dice nulla? Guardi, non mi interessa nemmeno più degli altri...-
Ma non era vero...
Difatti si sentiva osservato e non avrebbe resistito a lungo.
-...e cosa vuoi che dica...-
-Boh... mi aspettavo che dicesse qualcosa...- nascose il viso dietro l'altro.

-Mi hai fatto capire in tutti i modi che ti da fastidio il mio comportamento... a volte non ti va nemmeno che ci vedano insieme...-  scosse la testa, come se quella fosse la cosa che gli pesava di più. -...e sembra quasi tu ti voglia nascondere anche dall'unico componente della tua famiglia...-
-Lo so... mi spiace... ma io non riesco a rimanere impassibile come lei...- si tenne stretto.
-....crescendo si cambia...-
-Che... che vuol dire?-
-Esattamente quello che ho detto... l'età ti fa capire certe cose, ma te ne lascia all'oscuro altre...-
-Sarò stupido... ma non so cosa intende dire...-
(Ok, Ed è deficiente XD!! Ce so arrivato pure io che non connetto mai XD!! NdRR)(Ehi... Ed lo fai tu ^.^ NdMy Pride)(...no comment... NdRR)(^.^ NdMy Pride)(... NdRR)
Un mesto sospiro da parte del grande.
Una mano a scompigliare i capelli del giovane.
Uno sguardo gettato alle spalle.
-Quando avrai la mia età, forse ci arriverai...-
Se lo trascinò dietro prima che potesse ribattere.
-Che...- rimase allibito.
La mano di Mustang stringeva quella del FullMetal.
Tra gli sguardi confusi e straniti di tutti i soldati lì presenti, avanzò impettito fino all'entrata del Quartier Generale.

-Vai a casa, il tuo turno per oggi è finito.-
-A... o...ok... a casa sua o mia intendeva...?- lo guardava confuso negli occhi.
-Come preferisci.-
-Direi a "casa" mia... Al è da tanto che non mi vede rientrare... potrebbe insospettirsi...- sorrise amaro.
-Va bene... ci vediamo domani, allora.- gli diede le spalle e fece per incamminarsi di nuovo all'interno, ma si fermò. -Se poi... se poi vuoi venire, casa mia sai dov'è.-
Lo lasciò lì, dileguandosi tra le ombre dell'edificio.
-Colonn...-
"Uff... io volevo andare a casa sua... e ora?"
S'incamminò verso casa e vi arrivò mentre iniziò a ripiovere fitto fitto.

La porta si spalancò di colpo, e sulla soglia comparve Alphonse, che lo guardava quasi minaccioso.
L'aveva visto arrivare dalla finestra, dove ormai aveva preso l'abitudine di appostarsi.
-Dove sei stato per tutti questi giorni?!- lo aggredì, arrabbiato. -Sono stato in pensiero!-
-Non iniziare Al... sapevi dov'ero e poi sai che lavoro al Quartier Generale ...-
-Certo! Ma non pensavo ci restassi così tanto!-
-Senti sono stanco... ho passato dei giorni...-
-Nii-san!- incrociò e braccia la petto. -Non mi è mai andata a genio l'idea che tu restassi dal Colonnello, quindi ora mi spieghi che hai fatto fin'ora!-
(Al impiccione!! XD!! NdMy Pride)(No, caga cazzi... NdRR)
-Non ho fatto nulla, lo dovevo solo aiutare...-
-Ah si? E per cosa?-
-Ma tu vuoi sapere tutto? Potrò avere qualcosa nella mia vita che a te non interessa?-
-Non ti ho mai chiesto niente, ma il tuo atteggiamento da un pò di tempo mi preoccupa!-
Erano ancora sulla soglia, a squadrarsi infuriati.
I gatti intanto, avevano cominciato a miagolare, e i vicini a intimargli di finirla, stizziti dalle loro voci.

-Non è vero!- lo indicò accusandolo. -Tu vuoi sapere sempre tutto! Ecco perchè qualche giorno fa sono sparito! E ti ho chiamato poi! Perchè come al solito sono rientrato tardi per una missione qui a Central City e nonostante fossi stanco volevi sapere tutto... più ti ripetevo che non avevo voglia e che ti avrei detto tutto più tardi o il giorno dopo più mi esasperavi...- guardò il gatto. -E un' altra cosa... perchè continui a portare gatti in casa?-

-Adesso lascia perdere i gatti!- prese in braccio la bestiola. -Non è colpa mia se quel Colonnello narcisista ti affida sempre le missioni più strane!-
-E allora non capisco di cosa ti preoccupi... ho i miei problemi, fine.- 
-Perchè non ti riconosco più, Nii-san!!-
Entrò in casa, a passo di marcia.
Erano cambiate un sacco di cose, da quando era entrato a far parte dell'esercito... e ancora di più da quando era un sottoposto di Mustang.
Cos'era successo, al suo fratellone?

-A vabbè e allora? Si cresce e le cose cambiano... non ho nulla di diverso poi!-
Continuarono a squadrarsi per un pò...
-Adesso si cresce?! Quando sei sparito dicevi il contrario!-
-Dico quello che voglio! Non ce la faccio più a stare sempre a discutere va bene? Quindi fammi entrare!- era rimasto sulla soglia di casa.
-Farti entrare!? Tornatene dal tuo Taisa!- gli chiuse la porta in faccia, infuriato.
Si sedette a terra, col gattino ancora stretto tra le braccia, che poverino, tremava per la litigata appena conclusa.

Ed aprì la porta sfondandola con un calcio. (E' leggermente su di giri. NdRR)

-Senti Al! Io passo giorno per giorno a pensare a cosa dover fare, ho mille pensieri per la testa, ti faccio da badante, ho riparato al mio errore... e tu pretendi che io rimanga con te a dirti tutto come quando si è piccoli... vuoi sapere cosa è successo dal Taisa? Bene! Quando abbiamo litigato, mi sono ritrovato a casa sua e ho stranamente scoperto di volergli bene... DI AMARLO! Quindi vuoi che me ne vada? Bene! Arrivederci o addio, come vuoi!-

Il ragazzo, scaraventato lontano a causa della brusca apertura della porta, restò a fissare per un pò il fratello, gli occhi dilatati per quello che aveva sentito.
Si rimise in piedi, barcollando.
Scosse la testa, guardandolo con sfida.
-Lo ami eh?! Ti piace davvero, essere un peccatore?! Vattene allora!-
-Me ne vado certo! Tanto sono e sarò un peccatore! Addio!-
Si voltò e riprese a correre.
Ora si sentiva davvero male.
Era stato sbattuto con violenza alla realtà dei fatti.
Corse verso la casa del moro.
Sapeva che non era in casa e lui non poteva entrarvi.
Decise di aspettare sulla porta a costo di rimanere sott'acqua.

Quando il grande orologio del Quartier Generale segnò le 21:00, Mustang si affrettò a scendere rapido le scale e a sbirciare fuori.
Pioveva, e non aveva un ombrello...
Con un flebile sospiro, si portò la ventiquattr'ore a coprire la testa, cominciando a correre sotto l'acquazzone.
Non gli piacevano affatto, i giorni di pioggia..
Si sentiva inutile come un fiammifero bagnato...
Arrivò nei pressi di casa sua completamente zuppo, e scuotendo la testa come un cane, trovò qualcuno ad aspettarlo sotto il portico.

Ed era appoggiato allo stipite della porta sotto l'acquazzone...
Gli era preso a piangere...
Non riusciva a smettere dalla mattina...
Mustang si passò una mano tra i capelli per scrollarli dall'acqua, avvicinandosi.
-Ed... che ci fai qui...?- chiese, sbigottito.
Ed si riscosse.
Lo guardò triste.
-Ho litigato con Al...-disse con la poca voce che gli era rimasta in gola dopo tanto.
-Ehi...- gli si avvicinò di più, posandogli una mano sulla guancia. -...stai piangendo...?-
Ed nascose la testa tra le gambe soffocando i singhiozzi.
O almeno ci provava.
Il moro si accovacciò accanto a lui, senza capire.
Non l'aveva mai visto così... vulnerabile.
E non sapeva proprio cosa fare.
Si limitò ad abbracciarlo, accarezzandogli la schiena scossa dai singulti.
-Shhh... va tutto bene...-
Un sussurro.
-Ta...Taisa... Al... mi ha detto che io... che io continuo a peccare...- si lasciò carezzare dall'altro.
Sentiva il bisogno di averlo accanto.
-In che senso...? Te la senti, di dirmelo...?- non c'era insistenza, nella sua voce e nella sua richiesta.
Solo dolcezza.

-Si... mi ha... io gli ho... che io e lei... gli ho detto che sto con lei... lui mi ha detto... che... che peccavo... me ne sono andato e lui... lui mi ha sbattuto fuori di... di casa...- si nascose di più addosso al moro.
-Ti ha...- stentava a crederci. -Davvero ti ha detto queste cose...?-
Gli risultava difficile, pensare che un ragazzo come Alphonse, che aveva sempre voluto un bene dell'anima, al fratello, avesse potuto dirgli che peccava e... l'avesse persino sbattuto fuori di casa.
Mustang scosse la testa, facendolo gentilmente alzare in piedi.
-Vieni, andiamo dentro... ti preparo una cioccolata calda...- aprì la porta di casa, facendogli cenno d'entrare.

Il giovane si lasciò trascinare dentro.
Si teneva a lui debolmente.

Mustang lo portò fino al divano, poggiandogli le mani sulle spalle in modo che si sedesse.
Si dileguò, tornando poco dopo con una coperta pescata dall'armadio, che mise sulle spalle del giovane.
-Non è molto, ma almeno ti scalderà...-
Sparì di nuovo, andando a preparare una cioccolata che gli portò dopo un paio di minuti.
-Tieni...- gliela porse.
Si sedette accanto a lui, osservandolo.
Ed prese le cioccolata.
Restò fermo a guardarla.
Non riusciva a smettere di piangere...
Erano settimane ormai che litigava con Al...
Ma questa era stata la lite peggiore di tutte.
Tremava dal freddo.

-Su, calmati...- gli spostò una ciocca di capelli dal viso bagnato. -...è tutto apposto...-
Ma sapeva di mentire.
Ed era certo che di lì a poco la tazza gli sarebbe potuta cadere dalle mani...
Se la portò alla bocca e bevve...
A braccia conserte, il moro gli lanciava continui sguardi apprensivi.
Vedeva intanto, che tremava ancora, nonostante la coperta.
Finì la cioccolata e posò la tazza sul tavolo lì accanto, si strinse nella coperta incapace di prendere parola.
Accucciò la testa sulla spalla del moro.
-Va un pò meglio...?- bisbigliò quest' ultimo.
Aveva paura persino di toccarlo.
Lui annuì flebile.
-...uhm...- insicuro, allungò un braccio verso di lui, cingendogli le spalle.
Ed chiuse gli occhi cercando di calmarsi.
-Se...secondo... secondo lei... io... io... sto pec...peccando... ancora...?-
Lo sguardo di Mustang, se possibile, si intenerì ancora di più.
Con l'altra mano, gli accarezzò lentamente i capelli, liberandoli dall'acqua.
-Pecchiamo entrambi, forse... ma se va bene a noi, cosa vuoi che importi, a quegli stolti che non capiscono?-
-Si ma... Al... Al...- riprese a piangere più forte.
-Shhh...- gli posò un bacio sul capo. -...scusa se te lo dico ma... tuo fratello si è rivelato un vero...- si interruppe, scuotendo la testa. -...non importa...-
Ed sorrise...

Le labbra di Mustang si incurvarono anch'esse in un sorriso.
Lo lasciò, accarezzandogli il volto con le dita di entrambe le mani.
-...non so più che dirti... come vedi, non sono bravo a consolare le persone...- le dita sfiorarono appena le labbra. -...di solito, mi limito a stare in silenzio...-
-Invece no...- sorrise. -C'è riuscito in parte...-
Cercò di asciugarsi le lacrime che ancora non volevano saperne di smettere.
-...beh... allora ci riesco solo con te...- il suo volto si avvicinò a quello del giovane, poi si ritrasse.
Si limitò a fissarlo con occhi ammiccanti di dolcezza.

Ed seguì l'altro col volto.
Lo fissò.
-Lei... è l'unico che ci tiene a me, credo...-
-Non credere Ed, è così...- sorrise, indicandogli con un cenno del capo la stanza. -Puoi restare quanto vuoi, non farti problemi... mi casa es tu casa ^^ -
-Gra...grazie...-
Richiuse gli occhi contro il petto dell'altro.
Mustang gli prese le mani tra le sue, accarezzandone il dorso con i pollici.
Su entrambi era calato il silenzio... ma era un silenzio che li avvolgeva.

Non c'era più imbarazzo, tra loro, né tristezza.
A rompere quel silente momento, fu la flebile risata di Mustang, che posò appena un bacio sulle labbra del FullMetal.
Lo guardò, sorridendo.
-Sai... credo proprio che mi piacerà, questa nostra convivenza!-
-Anche a me...- sorrise sincero.  -...e ti darò del tu, Roy!-

 

 

FINE!! 
(Ma dite che sarà davvero la fine? XD)

Ringraziamenti:
Steffa 
Liris 
saku_chan crazy dreamers  (Sono una patita di quelle dou, le ho quasi tutte! XD NdMP)

shurei 
Nancy92

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Bene! 
Siamo arrivatiad avere 100 recensioni *RR e MP sclerano felici* solo che...
Ammettiamolo, tra tutti i preferiti che abbiamo (Basta vedere su XD) ci piacerebbe avere recensioni da tutti ^^^ Che dite? 
Almeno all'ultimo caiptolo, ci regalate questo gioia? ^^^

 

(*RR si ferma*)(*Il gruppo di yaoiste ne resta stupito*)(0.o beh? La ff è finita... ora potete pure uccidermi U.UNdRR)(*Le yaoiste si affrettano ma...*)(STOOOOOOOOOP!!NdMP)(*Tutti la guardan stupiti*)(T__________________T Allora mi vuoi beneeeeNdRR *Si struscia gioioso su MP*)(-________________________- No... il tribinale ha detto che se tu muori Jason ritorna in orfanotrofio -______________________-NdMP)(*.* Amo sempre di più quel bambino *,*NdRR)(è.é Sei senza cuore!NdMP *Scappa via piangendo*)(... che ci posso fare se io mi rendo utile!NdRR)(0.o si ma... chi è Jason?NdYoiste)(Hihihihi! Prima o poi lo scoprirete ^^^NdRR *Riprende a scappare per la risposta*)(*MP cerca di salvarlo... gli è indispensabile RR per gli alimenti*)(0.o questa mi era nuova!NdRR *Correndo*)(Zitto e cerca di salvarti! Ne parleremo nei prossimi scleri un giorno di questa nuova imposizione!NdMP)
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