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Autore: Stateira    14/02/2009    13 recensioni
Il coro delle Spade giudica i possessori. Una dopo l’altra, la voce di ognuna scandaglia l’anima di chi la impugna.
Grida il mio nome!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sode no Shirayuki (io sono bianca)

Sode no Shirayuki (io sono bianca)

 

 

 

 

Sono bella, io, e so di esserlo. Il mio è un volteggiare di quelli insistenti, una danza discreta che si bea del suo elegante incedere. E, lo so, lei si domanda se non sia fine a sé stessa. Artistica.

Autistica.

Con il mio colore io corrompo la notte. Come fanno quelle rare falene bianche, che si posano sui muri fuligginosi delle case, offrendo le loro ali ai predatori. Solo che io i predatori li vedo. E li taglio. Quando ci riesco, naturalmente.

Perché alle volte colei che mi porta è una regina, una maestra di morte che perdona soltanto quando ad implorarla non resta che la carne delle ginocchia del suo avversario. Ma poi invece, all’improvviso, cade in letargo e si scorda della sua forza, si scorda di me, e da regina che era, diviene bambola.

Muore.

 

Mi lascia di stucco. Nemmeno più il senso del dovere la sospinge in avanti, così tocca sempre a qualcuno tenerla in vita per i capelli. E lei dapprima fa i capricci, gorgoglia che è forte abbastanza, ma basta solo un sorriso, una frase, e come nulla fosse rinasce.

Fenice.

Si vende a buon prezzo a quel miraggio di salvezza. Ed io con lei, sempre, la seguo nel suo continuo oscillare fra gli opposti poli di una medesima contraddizione. È questo che fa di me una danzatrice.

 

Se me lo si domandasse, risponderei che per ella provo l’affetto un po’ opportunista di un animale domestico. Un animale bianco, si intende. Un animale bello, bellissimo, che onora la casa con la propria presenza. Parrebbe tempo sprecato, perché per volere del bene bisogna investire energie e fare persino dei sacrifici, ma no, non lo è.

 

Piccola Rukia.

Il mio compito è quello di proteggere coloro che tu vorresti proteggere. Sono madre dei tuoi affetti, e sorella delle tue menzogne, perché tu sei sì una fenice, ma una fenice zoppa, che ha disimparato a volare con le proprie ali appena ha assaporato il calore del braccio di un falconiere qualunque.

 

Dignità.

Ne sprigioni tanta, bambina, ma ne hai poca. E devi esserne ben cosciente, visto quanto ti dai da fare per renderti preziosa agli occhi altrui, nonostante ti trascini dietro quell’espressione così umana. Il tuo è senza dubbio alcuno il comportamento paranoico di una mente fobica, che non. vuole. restare. sola.

Io lo capisco. Deve esserti bastata quell’unica, preziosa lezione di solitudine che le sbarre della prigionia ti hanno impartito. Io le so, tutte queste cose, anche se mi avevano portata via da te. Conosco la mia piccina. Quando ti hanno appesa al patibolo, ti sei sentita sollevata, perché se non altro potevi vedere di nuovo dei volti di persone.

 

Curioso. Quel giorno, avevi indosso una veste che mi piaceva molto.

Bianca.

E il bianco è il colore della morte.

Bianca è la luce che tiene per mano chi cammina verso il baratro.

Bianche sono le ossa.

Bianchi sono i sudari.

Bianchi sono i crisantemi.

 

- Danza, Sode no Shirayuki! –

 

Ti sei mai chiesta, Kuchiki Rukia, perché io sia così bianca?

 

 

 

 

 

 

ANGOLINO!

 

 

Ok, dunque, errr, Rukia.

Non è che io ami molto sta creatura, eh. Perché, non so, è il personaggio femminile che finalmente avrebbe potuto conquistarmi, ma che mi si è andata  rovinare irrimediabilmente facendo la patetica principessina.

Ciononostante vedo del buono in lei *si atteggia a Maestro Jedi*.

 

Ad ogni modo, grazie, grazie, e ancora grazie per la calorosa accoglienza. E per i 15 preferiti, sono davvero al settimo cielo. In questa raccolta ho investito tante speranze (ed energia), e vedermi ripagata con tanto entusiasmo non può che farmi venire voglia di saltellare ululando “Wiii!”. Ma ora la smetterò, perché l’action figure di Byakuya mi sta borbottando che sono patetica.

 

 

 

Fleur: sigh. No, ma proprio sigh. You know why. Comunque, non è giusto, eh. Una falsa promessa vale bene un declassamento ad argenteria U_U. waaa l’idea ha funzionato, ma è merito tuo, sì sì. Aaaah, corsivi. Mi devo adoperare… *rimbocca le maniche*

 

Kgm92: Ti cito la presentazione: “Una dopo l’altra, la voce di ognuna scandaglia l’anima di chi la impugna”. Perciò sì, ci sarà anche Hyorinmaru, non temere. Ti ringrazio per l’interesse!

 

Eden89: eh, la verità fa male U__U *coccola Death Mask*. Sono felicissima che il lavoro ti interessi, ma volevo capire con cosa intendi con “anche se spero che i prossimi saranno migliori”. Non ti è piaciuto il lavoro o non ti piace il personaggio?

 

Smemo92: effettivamente il giudizio lapidario di Senbonzakura potrebbe giungere inaspettato. Insomma, è Byakuya. Ma io credo che basti scavare più a fondo nel personaggi, con la volontà precisa di tirare fuori la verità, e tutto ciò che di complesso ci gira attorno, per comprendere ciò che veramente pensa quella spada, che passa con Byakuya molto più tempo di qualsiasi persona che lo circonda.

 

Black Lagoon Fan: e vedrai che cosa avranno da dire le altre… Byakuya è un personaggio fenomenale, l’ho detto e lo ripeto. Nasconde in sé un magma contorto di idee, debolezze, pensieri, soffi.

 

Elisahq: beh, quello che hanno da raccontare è davvero molto, io cerco di rendere giustizia al loro

 

Raxilia_running: guarda, sono d’accordissimo con te per ciò che riguarda la caratterizzazione dei personaggi in Bleach. Che ti piacciano o no, devi ammettere che sono costruiti con una maestria unica. Per dirti, io butterei Hinamori giù da un precipizio, per le stesse tue motivazioni, eppure non vedo l’ora di lasciar parlare Tobiume, per dar voce anche a quel mondo, a quella personalità. Kubo sensei è un mago delle caratterizzazioni, non ci sono cavoli!

 

DarkArtist: Ghghghgh, quella sarà dura, me lo sento…

 

Viviane Danglars: ma a me interessa tantissimo sapere come sia la tua visione di Senby! *fugge inseguita da mille petali assassini* spiega, spiega. Dunque, parto anche io dalla premessa che buttandomi in questo progetto mi sono importa, come di consueto, di rispettare il canon del personaggio (della spada faccio un po’ fatica, eh), ma sforzarmi di cogliere un aspetto più nascosto, segreto e “scomodo”. Lo scopo è quello. Io voglio dire cose scomode, in questa raccolta, voglio dare voce a queste compagne di vita che, affiancando i personaggi nel momento della battaglia, vedono i loro lati peggiori. Ecco perché non ho menzionato la potenza di Byakuya: quella la conosciamo, d’accordo, ma la debolezza che si porta dentro, e che non ha a che vedere con il combattere, è altro. Analizzare ogni singola zanpakuto è da morire, ma io mi voglio malissimo… -__- Waaa, Wabisuke! *morirà nell’impresah*

 

Geilie: waaah, come sono contenta! *abbraccia* tesoro, confermo la seconda delle tue opzioni, sono i dannati personaggi che fanno quel cavolo che vogliono! Io sono una semplice cronista, sigh… però ti ringrazio tanto per il tuo solito calore caloriferoso! *modalità gatto sul termosifone, per auto citarmi*

 

Koorime: amorino! *abbraccia* ghghgh, Senby che sbuccia Byakuya, che immagine carina. Soprattutto perché poi arriva Renji al salvataggio… waaa, ho vinto la sfida *si cinge di alloro* però diciamolo, ho giocato sporco cominciando con Byaky, che me lo coccolo da morire… ma senza di te che mi analizzi  personaggi con una recensione più lunga della fic sarebbe una valle di lacrime! Cavolo, mi sento in colpissima per aver strappato con tanta violenza la maschera del povero Bya… Sono un mostro, lo so. Fra l’altro, ci credi che soffro il doppio perché non posso offrire la mano di Renji che lo salvi? L’orgoglio, comunque, più della forza o della debolezza, è il vero perno attorno a cui ruota tutto il mondo di Byakuya. È un niente, in fin dei conti, ma è pur meglio del vero niente. Waaa, ho una Zanpakuto anche io, piantata nel cervello, sì! *balla*. Suuu, pensa che la faccenda del Cloth di Cancer ha anche il suo risvolto erotico… pensa se Aphrodite fosse passato di lì… wawawa, in effetti Lavi che corre a gambe levate con il martellone dietro è una scena per cui Kanda pagherebbe…

 

Pan: nonostante tutto che cosa? *si spaventa* waaa, rileggi mille volte, e se qualcosa non ti è chiara chiedimi pure quali sono le tue perplessità, ti rispondo volentieri!

 

Valeriana: Senby è bellissima *__* svolazza in giro! ma poi Byakuya dovrà raccattare i pezzetti quando finisce di combattere? Comunque, Death Mask può permettersi di restare in mutande senza vergogna… *ammira. Mia cara Solita, sarà compito tuo trovare materiale da da Pervertiti Anonimi anche in questa raccolta pura e casta!

 

 

 

 

NOTA:

Tengo molto al concetto di fenice in questo pezzo, perché non si limita all’idea della rinascita dalle proprie ceneri, oltre ovviamente a riferirsi alla lama del Sōkyoku con cui la dolce Rukia stava per essere affettata. La fenice è un paragone molto aulico, azzardato, e, trattandosi di Rukia, eccessivo. Perché è come se lei andasse avanti inciampando continuamente nel suo immenso potenziale, non sembra anche a voi? È per questo che la sua spada è bellissima, ma soprattutto è forte, virtualmente in grado di fare qualunque cosa. Il polso che la regge, però, è debole, in ogni senso.

Ciò nonostante lei le vuol bene, ma cerca di farla avvicinare alla sua natura, che è quella della morte. Il bianco è il colore della morte, per la cultura orientale, questo è abbastanza risaputo; e lei è una spada, è un’arma, è il suo destino dispensare morte.

Che a Rukia piaccia o no.

 

 

 

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