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Autore: Uzumaki_Devil_Dario    02/10/2015    1 recensioni
Per realizzare il suo desiderio, Lorik si lascia alle spalle la capitale Crocus, sua città di nascita e di crescita, trasferendosi a Magnolia: la persona che idolatra e che vuole incontrare si trova lì, in quella gilda. Meriterà il rispetto e la fiducia di qualcuno di così alto livello?
"Voglio che tu mi prenda come allievo."
Storia sospesa a tempo indeterminato
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Erza Scarlet, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magnolia. Dunque era questa, pensò Lorik mentre usciva dalla stazione, avendo più da vicino la vista della città che prima aveva avuto solo dal finestrino del treno.
Beh, in fondo aveva avuto ragione a non aspettarsi troppo rispetto a Crocus. Dopo aver vissuto una vita intera nella capitale, ben poche dovevano essere le altre città del regno che potessero dargli una certa impressione. Magnolia, almeno per il momento, non prometteva di essere fra queste.
Certo, sembrava comunque una bella e ridente cittadina, anche apprezzabile nel suo piccolo. Era parecchio estesa, le case costruite l'una di fianco all'altra erano così addossate da restringere i vicoli, mentre le strade aperte erano ampie e percorse da costanti flussi di gente.
Camminando, scoprì anche una delle bellezze caratteristiche del posto, ovvero i canali fluviali che attraversavano la città affiancando alcune strade, per poi convergere tutti in un solo corso che si immetteva nel lago Sciliora - tanto grande da passare facilmente per una baia - sul quale Magnolia si affacciava. E barcaioli e gondolieri andavano su e giù per quei corsi d'acqua.
Altri posti di interesse indicati sulla cartina urbana che aveva in mano erano il parco cittadino, o la rinomata cattedrale di Caldia, luoghi che valevano la pena di una bella visita.
"Alla fine dei conti, questa città è proprio un bel posto."
Questo, però, sarebbe avvenuto in seguito. La cosa più importante da fare adesso era un'altra: per cominciare, dirigersi verso l'appartamento nuovo - un piccolo locale che era riuscito a comprarsi con anni di sudati risparmi - in modo da lasciarci i bagagli e cominciare a sistemarsi.
<< Ehi! Corriera! >>
Sperò solo che non si perdesse e che il conducente del carro corriera conoscesse la via giusta. Con le due voluminose valigie che si era portato appresso, c'era anche da sperare che non occupasse troppo posto.

Come c'era da aspettarsi, nell'appartamento nuovo non era ancora arrivato il mobilio, per cui le stanze e i vani erano quasi del tutto vuoti e non ancora praticabili. Il poco arredamento che c'era era costituito da una vecchia sedia lasciata in mezzo all'ingresso e un materasso polveroso buttato in un angolo della camera, roba lasciata quasi certamente dai vecchi proprietari. Forse lasciava parecchio a desiderare come inizio, ma i mobili sarebbero dovuti arrivare in settimana e, una volta sistemati, avrebbero reso l'appartamento molto più bello e accogliente. C'erano anche un bel caminetto di mattoni in vecchio stile e una scaletta che conduceva a un piccolo spiazzo inserito nella falda del tetto. Da lì sopra si aveva una bella vista del quartiere e si intravedeva il canale d'acqua lì vicino, in più la facciata principale dell'edificio si apriva direttamente e comodamente sulla strada.
Per il resto, non c'era molto altro da vedere della casa, non per com'era spoglia ora come ora. Era inutile mettersi a disfare i bagagli adesso.
"Non sono nemmeno stanco. Potrei andare un po' in giro per la città."
Magari era l'occasione buona per andare a vedere quegli interessanti posti che aveva pensato prima. O, meglio ancora, andare direttamente alla gilda... sperando di trovarci subito lei.
"Sì, ma... come mi devo presentare?"
Non era mai stato in una gilda di maghi, a dire la verità. Ci si vestiva in un certo modo per andare in un posto del genere? Bisognava fare una certa impressione? Se era così aveva un bel problema, considerato che si era portato i suoi soliti vestiti di sempre. Quanto all'aspetto, neanche per quello aveva fatto molto, si era limitato a un'accorciata ai capelli neri in un taglio un po' arruffato.
Stivali, pantaloni a mimetica e giaccone scuro a torace scoperto... poteva andare bene?
<< Al diavolo, sto andando in una gilda di maghi, non in una mercantile! >> sbottò ad alta voce, decidendo di non farsi troppi problemi. Preferì scendere in strada e affrontare la vita di petto, prendendo le cose per come arrivavano. Secondo la cartina della città, dalla sua posizione gli sarebbe bastato raggiungere la strada principale e percorrerla fino all'estremità nord, dove era locata la gilda di maghi Fairy Tail (sul percorso avrebbe anche incrociato la cattedrale di Caldia).
Fairy Tail... chissà com'era fatta all'interno? In che tipo di ambiente vivevano i maghi conosciuti come i più famosi e scalmanati di tutta Fiore? Lorik ricordava ciascuno di loro, tutti quelli che avevano compiuto prodezze negli ultimi Grandi Giochi della Magia: Natsu Dragneel, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Erza Scarlet, Elfman e Mirajane Strauss, Juvia Loxar, Laxus Dreyar, Gajeel Redfox, Wendy Marvell, Cana Alberona e Mystgun. Con tutte le magie rare e gli incantesimi unici che li aveva visti utilizzare nelle varie competizioni, non c'era da stupirsi che possedessero una tale notorietà e avessero sbaragliato tutte le altre gilde. Loro erano i migliori, sempre lo erano stati e sempre lui aveva sognato di incontrarli di persona. Prima dei Grandi Giochi non aveva mai avuto l'occasione di vederli dal vivo, di loro conosceva solo le tante voci che giravano per il regno. Già questo, al tempo, era bastato a fargli piacere così tanto quella gilda, a fargli pensare che fosse la più fantastica e la più forte; soprattutto, era nata la sua profonda ammirazione per un loro membro particolare.
Solo, non era stato facile mantenere viva tale ammirazione durante i sette lunghi anni in cui la gilda era caduta in disgrazia: bastava un niente per ricevere scherno e disprezzo da chiunque facendo sapere in giro il proprio sostegno per dei maghi caduti così in basso, con la scomparsa di molti dei suoi più validi elementi. Fra quelli, c'era anche la persona da lui idolatrata. Sette anni svaniti nel nulla... com'era che ancora non si sapeva dove fossero stati per tutto quel tempo?
"Per fortuna poi si sono rifatti vivi."
Forse il momento di più grande sollievo e contentezza che ricordasse, quando aveva saputo la notizia del loro ritorno sani e salvi. E che ritorno, in grande stile anche: partecipanti ai Grandi Giochi della Magia!
Vide di essere arrivato sulla strada principale della città. Per quanto era nettamente più grande e trafficata rispetto alle altre, era difficile sbagliarsi e confonderla per un'altra strada comune. Inoltre, guardando a nord, riusciva a scorgere le cime della maestosa cattedrale... e più in lontananza, sul fondo distante di quella via, quella che senza dubbio era Fairy Tail.
Il suo cuore ebbe un sobbalzo più forte nel petto, cercò di darsi una calmata. Se si sentiva così adesso che si trovava a cinquecento metri dalla gilda, come avrebbe fatto a reggere l'emozione nel trovarsi alle sue porte?
Bonk!
Un urto improvviso lo risvegliò dal suo continuo fantasticare, un tizio gli era passato accanto e, inavvertitamente, si era scontrato con lui.
<< Scusami, scusami tanto, ragazzo. >>
<< Ah... nessun problema. >>
Certo, con tutto lo spazio che c'era come faceva a finire proprio addosso a lui che pure stava abbastanza distante dal centro della strada? Nonostante questo, fece finta che la cosa non lo toccasse più di tanto e lo lasciò andare via accettando le sue scuse, anche se si allontanava con una fretta così strana che non era sicuro lo avesse sentito.
<< Mh? Ma... >>
Mentre lo vedeva andare via, però, notò con una certa familiarità la spada infoderata che lo vide celare in quel momento sotto il mantello... e, improvvisamente, si rese conto che le sue spalle si erano di colpo alleggerite! Gli bastò allungare una mano dietro la schiena per accorgersi che la sua, di spada, non c'era più!
<< Maledizione, no! La mia Dragulia! Fermo! >>
Poco ci mancò che lasciasse andare quel ladro senza rendersi conto di niente. Tuttavia, questi lo aveva sentito gridare e si era accorto che lui si era messo a inseguirlo, così rese la camminata veloce una corsa diretta, cercando di confondersi nella folla di passanti. Sfortunatamente per lui, la strada era larga e non così trafficata da farsi perdere facilmente di vista... ma se anche fosse successo, con Lorik non avrebbe funzionato.
<< È inutile che scappi, bastardo! Tanto lo sento dov'è la mia spada! >>
Continuò a rincorrerlo facendosi spazio tra la gente, fiducioso di poter percepire costantemente la traccia magica lasciata dalla Dragulia. Era certi che, in questo modo, non se la sarebbe mai fatta sfuggire, ma era altrettanto vero che quel tizio era maledettamente veloce, tanto che, di questo passo, disperava di riuscire a raggiungerlo.
<< Qualcuno lo blocchi, per carità! >>
Neppure questo funzionava, era così rapido che impediva alle persone intorno di fare qualsiasi cosa ancor prima che si rendessero conto di cosa stava accadendo.
"Non posso neanche usare la magia, c'è troppa gente. È così veloce che finirei per mancare lui e ferire qualcun altro."
Non gli restò che fare affidamento alla somma di tutti gli anni di allenamento coi quali aveva rinvigorito il corpo fino ai propri limiti: arrestò per un attimo la corsa e si abbassò sui talloni, raccogliendo forza nelle gambe. Un istante dopo, lo slancio che si diede lo portò a compiere un balzo in avanti a tre metri da terra, arrivando a volare sulle teste delle persone e accingendosi ad atterrare bruscamente addosso alla schiena del ladro.
"Sei mio!"
Non andò a segno. L'inseguito si era voltato indietro proprio mentre lui iniziava il tratto discendente della parabola, scoprendo il suo arrivo imminente dall'alto. Prima che potesse raggiungerlo lo vide scattare improvvisamente di lato e deviare verso il margine della strada, diretto alle vie adiacenti. Tornato a terra, frustrato, Lorik dovette inseguirlo anche lì, per di più con le gambe che risentivano dello sforzo compiuto.
<< Sei già stanco, ragazzo? >> lo sentì chiedere.
Allora lo stava proprio prendendo in giro! La sua non era solo una fuga, era pure una specie di gioco al "Prova a prendermi" in cui si divertiva a farlo correre avanti e indietro come un forsennato!
<< Ti diverti a provocarmi? Eh! >>
Provocazione accettata. Non solo aveva puntato al bottino sbagliato, aveva sbagliato anche il pollo da derubare.
La strada che avevano intrapreso era molto più libera della precedente, quasi deserta, perciò Lorik poté permettersi di ricorrere alla sua magia. Non fu necessaria troppa concentrazione, aveva fatto tanta di quella pratica che ormai usarla gli era facile come respirare: il palmo della sua mano brillò di una luce bianca per pochi attimi e, un momento dopo, strinse tra le dita tre coltellini da lancio. Mirò alle gambe del fuggiasco, sì che non potessero più correre, e le scagliò in una traiettoria bassa.
Non lo prese. Ancora una volta il suo attacco fu notato e l'obiettivo lo evitò lasciando piantare le lame a terra, eseguì un salto così elevato da lasciare Lorik a bocca aperta; fu talmente agile che rimbalzò di continuo tra una parete e l'altra di due edifici vicini, riuscendo a raggiungere i tetti. Per continuare a stargli dietro, Lorik dovette entrare nei vicoli e seguirlo da sotto, tenendo continuamente d'occhio la sua posizione sopraelevata, le direzioni da lui intraprese e i suoi passaggi da un tetto all'altro. Svoltò spesso in mezzo ai vichi, avendo la spiacevole sensazione di perdersi là in mezzo e allontanarsi sempre di più dalla strada principale, in un paio di occasioni perse di vista il ladro e dovette affidarsi alla percezione della Dragulia per ritrovarlo.
A un certo punto si ritrovò in un cortile delimitato sui quattro lati dalle mura di case di vecchia costruzione, uno spazio aperto che costrinse il fuggitivo a tornare a terra per continuare la fuga. Disarmante, il fatto che ci fosse riuscito saltando da un'altezza di dieci metri e atterrando come se niente fosse.
Inaspettatamente, anziché continuare a correre si fermò lì, al centro di quello spazio, sebbene intorno a sé avesse altre scappatoie a portata di mano. Lorik non ne capì il motivo ma ne fu grato, spossato com'era dalla corsa e col fiato parecchio corto. Decisamente, la sua cittadinanza a Magnolia non era iniziata nel migliore dei modi.
Il ladro lo squadrava con un ghigno che non gli piaceva per niente, semmai lo irritava ancora di più << Complimenti per la resistenza, ragazzo, sei riuscito a starmi alle costole fino a qui. >>
<< Senti... anf... razza di scimmia... anf... non mi va di stare a rincorrerti... per tutta la città... quindi adesso ridammi la mia spada... e farò finta che non sia successo niente. >>
<< Se è per questo, neppure io ho voglia di continuare a farmi inseguire, soprattutto perché non è il modo corretto di sbarazzarsi di un tipo come te. >>
<< Che... che vorresti dire? >>
Lo scoprì da sé.
Dalle costruzioni circostanti, dagli altri vicoli, persino da sopra i tetti e dalla via da cui era arrivato lui... sbucarono da tutte le parti, uscendo dai loro nascondigli e rivelando l'agguato. Erano in tanti, probabilmente una cinquantina, e lo chiudevano da ogni direzione, circondandolo senza lasciargli vie di fuga. Un'intera banda di uomini e donne dall'aria non poco pericolosa, certamente compagni del ladro che aveva inseguito, per di più armati di bastoni, tubi di metallo, perfino delle mazze e delle spade, alcune delle quali davano l'impressione di possedere proprietà magiche. Di certo avevano l'intenzione di farlo sentire braccato come un topo e, ancor più certamente, ci stavano riuscendo.
<< Volevi portarmi qui... sin dall'inizio? >>
Prima che gli rispondesse, l'uomo, ora affiancato dai suoi compari, tirò fuori l'arma trafugata.
<< Prima hai detto che riesci a sentire sempre questa spada ovunque si trovi, no? Ciò significa che il modo migliore per liberarsi di te non è fuggire, al contrario, bisogna affrontarti direttamente e farti fuori. >>
Maledetta la sua solita abitudine di parlare prima di riflettere! Lo sapeva che prima o poi lo avrebbe messo in qualche brutta situazione!
Recuperare la calma, innanzitutto. Era una battaglia già persa se si mostrava intimorito al nemico. Gli avversari erano tanti e lui era da solo, privato della sua preziosa Dragulia, ma forse poteva ancora fare qualcosa. Ricorse di nuovo alla sua magia, stavolta in entrambe le mani, brandì nella destra un pugnale da caccia e nella sinistra altri coltellini da lancio. Almeno non avrebbe lottato da disarmato.
<< Magia Requiep. >> osservò una di loro << Banalissima. Qui tutti sappiamo evocare armi magiche. >>
Probabilmente tutte rubate, pensò Lorik, anche se questo pensiero lo tenne per sé. La donna bandita che aveva parlato volle farsi avanti per prima, maneggiava un bastone di legno che, tramite la suddetta magia, cedette il posto a un falcetto collegato a un peso di piombo con una catena. Roteando, la lama emetteva lievi scintille elettriche.
<< Fairy Machine Gun! Leprechaun! >>
Di colpo, piovve il caos. Nessuno seppe spiegarsi come né perché, ma il cortile fu colpito da un improvviso bombardamento a tappeto, una catena di esplosioni che parvero provenire dall'alto.
<< Conto su di voi, babies! Baryon Formation! >>
Fu una successione continua di scoppi violenti, non eccessivamente distruttivi ma dotati di una forza d'impatto non da poco. Lorik si ritrovò bloccato in mezzo a quella tempesta esplosiva, si fece riparo con le braccia mentre cercò di capirci qualcosa. Con tutta la polvere che si sollevava non riusciva a vedere molto, scorse solo alcuni dei ladri che tentavano invano di fuggire dalle esplosioni, finendo con l'esserne travolti e tramortiti.
A proposito... com'era che lui non stava venendo colpito? Che diamine stava succedendo?
Al termine delle detonazioni aveva le orecchie frastornate e della polvere negli occhi, erano state così lunghe che quasi pensava non finissero più. Aspettò qualche momento affinché si diradasse il polverone... e poi, incredulo, Lorik vide che l'intero gruppo di banditi era stato sbaragliato. Giacevano tutti doloranti a terra, feriti e lesi ma non morti, le loro armi cadute a terra inutilizzate e alcune erano anche state distrutte. Al centro del cortile, due nuovi soggetti erano apparsi e sovrastavano i nemici sconfitti: un uomo con la visiera di un elmo sugli occhi e delle stranissime sculture di legno, simili a piccoli totem, che gli levitavano attorno; l'altra era una donna, con degli ondulati e lunghi capelli castani e un lussuoso cappotto dai bordi impellicciati.
<< Cosa, cosa? E i Raijinshuu sarebbero stati assunti solo per stendere questi quattro buoni a nulla? >> sbottò quest'ultima, evidentemente delusa.
<< Eh eh eh, le mie bambine non si sono nemmeno fatte un buon riscaldamento. >> l'uomo aveva la particolarità di tenere spesso di fuori la lingua, e lo stesso riusciva a parlare normalmente << Ehi, Fried! Qui abbiamo finito, puoi cambiare le rune! >>
Si rivolse a una terza presenza che Lorik scoprì essere su uno dei tetti alle sue spalle: un altro uomo venne giù planando, sostenuto da quelle che parevano delle ali costituite di autentica magia, aveva un aspetto molto signorile e impugnava un fioretto; con quello, lo vide tracciare degli indecifrabili segni lungo tutto il perimetro del cortile.
<< Ehi, tesoro, tutto bene? >>
Si accorse che la donna gli si era avvicinata. A dire il vero sì, poteva anche affermare di stare bene, ma tutto era successo così in fretta che ancora non riusciva ad avere le idee chiare. Ciononostante, lei da sola seppe constatare la sua incolumità.
<< Si direbbe che tu sia ancora tutto intero. Meglio così. >>
<< Ehi, ehi, ma non spiccichi una parola? Mica te l'abbiamo fatta fare sotto, eh? Eh eh eh... >>
Il terzo arrivato, il tipo col fioretto, si avvicinò anch'egli dopo aver completato con rapidità il suo lavoro. Le sue misteriose ali erano sparite.
<< Ti domando scusa a nome di tutti e tre per averti spaventato. Stavamo dando la caccia a questo gruppo di fuorilegge e abbiamo visto che ti trovavi in difficoltà, ma abbiamo preferito sistemare subito la faccenda con un attacco a sorpresa, prima che degenerasse. >>
<< Oh... io... non so come ringraziarvi, forse mi avete salvato anche la vita. >>
<< Non è necessario, era il nostro lavoro. >>
<< Tieni, amico. >> quello con la visiera gli porse la sua Dragulia << Mi è sembrato di capire che questa sia tua. >>
Finalmente. Con un gran sollievo, la ebbe di nuovo tra le mani ed espresse ancora la sua sincera riconoscenza << Non sapete quanto sia importante per me. >>
<< Lo immagino. Si vede che sei un forestiero, di solito queste canaglie mirano a quelli come te per avere prede più facili. >>
<< Un momento... avete detto che il vostro lavoro era di catturare questa gente. Siete di una qualche gilda? >>
<< Proprio così, tesoro. Il mio nome è Evergreen. Loro due sono Fried e Bixlow. >>
E, inspiegabilmente, la donna chiamata Evergreen prese a scostare i bordi del cappotto e ad abbassare la già generosa scollatura del vestito, con estremo imbarazzo e pudore di Lorik.
<< S-signorina, ma che fa? Si copra su... >>
Capì, però, che la sua intenzione era solo quella di mostrare un particolare simbolo che aveva tatuato proprio sul seno destro; più di quello non fece vedere.
Lorik riconobbe quel simbolo e, in un primo momento, non ci credette. Anche gli altri due, Bixlow e Fried, lo avevano, rispettivamente sulla lingua (altro posto molto insolito dove farselo mettere) e sul dorso della mano sinistra. La difficoltà nel crederci stava nel fatto che quello stesso emblema lui ricordava di averlo visto anche agli ultimi Grandi Giochi della Magia, l'emblema identificativo di una delle gilde che vi aveva partecipato: quella gilda. E ora lui se lo ritrovava di nuovo davanti agli occhi.
<< Siamo maghi di Fairy Tail. >>


SPAZIO AUTORE
Salve a tutti quanti, gente. 
Potrei dire che con questa nuova fanfiction faccio due volte in un colpo solo la figura dell'ipocrita :D primo, perché avevo promesso che, dopo aver concluso la serie di "Strigoi" avrei ripreso in mano "Tokyo Underground" e invece eccomi con questa; secondo, perché avevo detto pure che probabilmente non avrei scritto più storie per i contest e, di nuovo, invece eccomi con questa nuova. Il motivo per cui ho deciso di iniziare "Titanos" è perché, dopo aver scritto per anni quasi solamente nel fandom di Naruto, già da un po' stavo pensando di provare a cambiare fandom e il contest che trovate scritto nell'introduzione (di cui immetto qui il link per regolamento e per opportuna vostra conoscenza http://freeforumzone.leonardo.it/d/11191375/Entriamo-in-Fairy-Tail/discussione.aspx) mi ha dato l'occasione di farlo, tentando appunto con Fairy Tail per la prima volta. Credo che per ora porterò avanti questa, visto che la scadenza del contest è per il 30 novembre e non sono sicuro se la finirò per tempo, anche se comunque non progetto di fare una storia molto lunga, forse non arriverà neppure ai 10 capitoli.
Per chi mi incontra qui per la prima volta e non ha mai letto nulla di mio, posso cominciare col ringraziarvi per aver dato la vostra attenzione alla mia storia :) spero che mi lascerete molti vostri commenti per farmi conoscere le vostre opinioni in merito e spero anche che possa interessarvi fino alla fine.
Jaa na!

U.D.D.
   
 
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