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Autore: guiky80    05/10/2015    10 recensioni
Sanae vince una borsa di studio e vola in Europa, lontano dal Giappone, lontano da tutto quello che le ricorda Tsubasa, ma lui è in Spagna, ed è più vicino del previsto.
Davanti al destino non si può scappare...
“Ehi ehi, stai forse dicendo che hai un debole per Anego? Mamma mia, ti ho preso in giro un sacco di volte per questa cosa, ma non pensavo fosse vera!”
“Ryo, credo di essere innamorato di Sanae, ma non posso dirle nulla ora, quando tornerò per le vacanze o altro, vedremo...”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Che bella giornata di sole!”

Tsubasa guarda fuori dalla finestra del suo appartamento e respira a pieni polmoni. È in Spagna già da un anno, si trova bene in prima squadra, non gioca tutte le partite, ma si diverte e gli piace, in più ha fatto amicizia con quasi tutti i ragazzi e lo spogliatoio è molto unito.

 

Dopo il trasferimento dal Brasile alla Spagna, anche in Giappone c'è stato qualche cambiamento.

Sanae è riuscita a vincere una borsa di studio per l’Università di Manchester, e tra la sorpresa di tutti, durante una riunione di ex giocatori della Nankatsu, ha annunciato la sua partenza.

I ragazzi sono rimasti senza parole, lei non aveva mai accennato a nessuno le sue intenzioni.

Anche Yukari e Kumiko restano sorprese, ma sono felici per lei.

 

Passato un mese Sanae chiude la sua valigia e si dirige all'aeroporto, e proprio come anni prima, trova tutta la vecchia Nankatsu ad aspettarla alla fermata dell'autobus.

“Ragazzi, cosa fate qui?” Piacevolmente sorpresa e già con le lacrime agli occhi la ragazza posa il suo bagaglio a terra.

Ryo parla per tutti. “Beh anni fa in questo stesso punto abbiamo salutato Tsubasa che partiva per il Brasile, ci sembrava giusto salutare anche te allo stesso modo.”

“Grazie davvero non dovevate, mi mancherete, mi mancherà la Nanakatsu… Yukari tienili a bada tu, ok?” Sorride raggiante all’amica.

“Certo Sanae lo farò…”

Le due ragazze si abbracciano, poi la prima manager abbraccia Kumi e saluta tutti i ragazzi, prima di salire sull'autobus.

 

In aereo si mette comoda, l'aspetta un lungo viaggio, e così si concede solo qualche minuto di ripensamenti.

Ogni tanto le capita di pensare di aver fatto la scelta sbagliata.

Però non ne poteva più!

Restare lì, in quella città, incontrare tutti i giorni i ragazzi, vederli giocare qualche amichevole, vedere alcuni di loro debuttare nella lega professionisti, vedere altri non farcela, ma comunque restare legati dalla passione per il calcio. Sentirli parlare solo di pallone.

Vedere Yukari iniziare una storia con Ryo, vedere Kumiko sempre più interessata a Shingo.

No! Non ce la faceva più a restare lì con tutti loro, senza di lui...

 

La borsa di studio le era sembrata la via più facile per andarsene.

Certo aveva dovuto lavorare sodo, aveva lottato contro altri candidati, ma alla fine aveva vinto lei. E aveva scelto quella facoltà, così lontana dallo sport, così lontana dal calcio: scienze umane, facoltà di storia antica.

Tuttavia dopo ogni week end, si era ritrovata davanti al computer collegata a internet a cercare le partite del campionato spagnolo.

Aveva visto foto e interviste del Barcellona e aveva visto Tsubasa segnare con la maglia di capitano del Barcellona B e poi debuttare nella stessa squadra in prima divisione.

Le loro mail avevano cadenza mensile, si raccontavano tutto e niente, lui non scriveva molto, e comunque sempre di calcio. Lei scriveva di tutti, ma restava criptica su se stessa. Nessuna menzione alla borsa di studio e alla sua partenza. Niente, non erano affari di Tsubasa Ozora.

 

Ma ora finalmente inizia la sua vita, senza calcio e senza Tsubasa, lo aveva sentito telefonicamente l'ultima volta tre mesi prima, era passata a salutare la signora Ozora e proprio in quel momento lei aveva ricevuto una telefonata dalla Spagna e così le aveva passato il telefono.

“Ciao Capitano, sono Sanae.”

“Ciao Manager! Come va?”

“Tutto al solito, tu piuttosto?”

“Qui è bellissimo, la Spagna è un paese fantastico, e la squadra in cui gioco è pazzesca, hai letto l’ultima mail? Ecco, dopo abbiamo vinto ancora! Siamo primi in classifica in entrambe le divisioni.”

“Perfetto, sono contenta che ti trovi bene in Spagna, beh ora ti passo tua madre, ciao.”

 

Mentre Tsubasa parlava con sua madre, lei si era defilata. Lui non le aveva chiesto nulla di particolare, non le aveva detto nulla di particolare... cosa si aspettava? Che lui le dicesse: “Mi manchi… Senza di te non posso vivere” Illusa! Lui non aveva detto nulla, e tornata a casa aveva accettato la borsa di studio per Manchester, voleva andare via, lontano dal Giappone e da tutto quello che le ricordava Tsubasa. Anche se in realtà andare in Inghilterra l'avrebbe avvicinata geograficamente a lui; tuttavia finché lui non lo sapeva, sarebbe andato tutto bene. Del resto anche se l’avesse saputo non sarebbe cambiato nulla.

Lei per lui era sempre la manager della Nankatsu e niente altro... una tifosa accanita e basta, un'amica dei tempi della scuola...

Decisa ad allontanare questi pensieri, si mette a studiare l'opuscolo di Manchester, e tutto il materiale che le hanno spedito.

 

Arrivata al campus Sanae resta impressionata dalla facciata così austera dell’università, ha visto foto, ha letto opuscoli, ma nulla l’ha preparata allo scontro con la realtà di Manchester e con la sua storia.

Quell’immenso caseggiato, che tanto ricorda un antico castello, quell’ingresso con un portone enorme, unica nota stonata la scritta ‘University of Manchester’ troppo moderna a contrasto con le pietre antiche.

Sanae tira un sospiro profondo e varca l’ingresso. Trova con qualche difficoltà l’ufficio informazioni e viene indirizzata al così detto ‘alloggio garantito’, ossia un dormitorio a pagamento, per fortuna incluso nella borsa di studio, riservato agli studenti esteri, in comune con gli studenti britannici.

 

Arrivata all’ultimo piano del palazzo, trova la sua stanza, varcata la soglia resta piacevolmente impressionata dalla finestra posta in mezzo ai letti, stile abbaino, avendo la stanza un tetto mansardato.

Tutto ha uno stile un po’ antico che però s'intona perfettamente all’università.

Posa la valigia e si guarda intorno, vede degli abiti sparsi a terra, alza un sopracciglio e sobbalza, quando alle sue spalle dalla porta entra una ragazza bionda, poco più alta di lei, che la guarda e sbotta: “Tu sei la giapponese vero?”

Sanae le sorride annuendo. “Piacere Sanae.”

L’altra inclina la testa e lascia scivolare i lunghi e lisci capelli di lato. “Sanae… nome interessante, molto particolare, io sono Lea, sono svedese, studio lettere moderne e come puoi notare ho già preso possesso della parte destra della stanza, se non ti dispiace.”

La nipponica alza le spalle avvicinandosi all’altro letto.

 

Mentre Sanae inizia a disfare i bagagli, Lea parla a ruota libera. “Sei molto carina! Cosa studi?”

“Scienze umane, facoltà di storia antica.”

Lea inarca un sopracciglio.

“Apperò, sei fidanzata?”

Sussultando la manager nega con la testa, e l’altra batte le mani “Meno male! Io nemmeno, sai che strazio stare in camera con una fidanzata!? Avrebbe detto no a tutto, feste, ragazzi in camera, ogni cosa! Ti piacciono i ragazzi?”

Sanae la guarda a bocca sbarrata, è davvero un fiume in piena quella ragazza.

“Certo che mi piacciono i ragazzi!”

L’altra si passa una mano sulla fronte con fare teatrale. “Meno male! Sai che strazio non poter girare per la stanza in mutande perché dormi con una lesbica! No no meglio così!”

Sanae sbatte le palpebre due volte a fila e poi scoppia a ridere. L’altra inclina la testa e borbotta. “Ma che ho detto?”

 

***

 

Passati sei mesi, Sanae si ritrova sommersa di libri e ricerche per la facoltà, ed è in trepidante attesa di sapere se potrà partecipare a uno stage della sua facoltà, con un professore bravissimo.

È così presa dalla sua nuova vita, che non tiene più tanto d'occhio il campionato spagnolo, e quando ci pensa non le spiace poi tanto: la sua vita deve andare avanti. Anche le mail a Tsubasa si sono diradate, lei gli ha riferito di essere presa con l’università, non precisando in quale stato, lui non ha fatto pressioni per continuare a scriverle, e in poco tempo i contatti sono cessate del tutto.

Nel frattempo in Giappone l'unica aggiornata da Sanae resta Yukari, con un fitto scambio di e-mail le ragazze si tengono in contatto.

Un giorno la seconda manager della Nankatsu si trova da Ryo con Shingo e Kumido, ormai coppia fissa, e racconta agli altri della vita di Sanae al campus.

“Caspita e chi avrebbe pensato che Nakazawa sarebbe andata in Inghilterra a studiare storia... e io che pensavo di ricevere la partecipazione per il suo matrimonio con Tsubasa!”

Sbotta a ridere Ryo.

“Smettila!”

Lo riprende subito la sua ragazza.

“Non è certo stata colpa di Sanae! Insomma, il Capitano è andato in Brasile poi in Spagna, e non ha tenuto molto i contatti con lei. Che doveva fare? Sedersi in un angolo e attendere il ritorno del campione? Ha fatto benissimo ad andare via!”

Shingo guarda di sottecchi l’ex compagno di squadra e tenta una minima difesa del suo Capitano.

“Beh Nishimoto tu hai ragione, ma effettivamente nemmeno io pensavo che Nakazawa se ne sarebbe andata, poi tutti sappiamo com’è Tsubasa… soprattutto lei lo sa…”

Yukari annuisce:

“È vero, ma io sono contenta, ha fatto la scelta più giusta, se con Ozora è destino che vada bene, andrà bene lo stesso.”

La risposta di Yukari lascia Ryo con qualche dubbio e decide che Tsubasa merita di sapere la verità, poi potrà decidere.

 

Quella stessa sera Ishizaki telefona in Spagna.

“Ciao Ryo, che bella sorpresa!”

Il Capitano è piacevolmente sorpreso di quella telefonata.

“Ciao Tsubasa come va?”

“Bene, abbiamo vinto anche l'ultima partita e io ho fatto due goal, sono davvero carico! Siamo primi nel torneo e credo che vinceremo il campionato!”

Ryo alza gli occhi al cielo, come al solito il campione parla solo di calcio.

“Bene sono davvero felice per te…”

Tsubasa alza un sopracciglio.

“Ryo, va tutto bene? Hai una voce strana.”

L’altro tentenna, non sa che fare, ma poi decide di dire tutto:

“Si... no... beh senti ti devo dire una cosa anche se Yukari mi ha fatto promettere di non parlartene. Però io credo sia giusto fartelo sapere, poi farai quel che vorrai!”

Tsubasa sbarra gli occhi:

“È successo qualcosa?”

“Si tratta di Sanae…”

In Spagna si tenta di stritolare il telefono!

“Sanae? Che c'è? Sta bene vero?”

Ryo sorride dell’apprensione del suo Capitano.

“Sì, sì sta bene, anzi sta talmente bene che è partita…”

“Partita? E dov'è andata?”

Tsubasa si rilassa contro lo schienale della sedia.

“A Manchester.”

“Ryo non capisco, ma perché Sanae è andata a Manchester?”

“Vedi Tsubasa, senza dire niente a nessuno Sanae ha frequentato dei corsi e ha fatto richiesta per una borsa di studio, ha vinto, e sei mesi fa è partita per l'Inghilterra, ora è alla ‘University of Manchester’ e si tiene in contatto con Yukari.”

Tsubasa sbarra gli occhi e sorride.

“Beh, ma è magnifico!”

“Davvero?” Ryo alza un sopracciglio.

“Certo! Se era il suo sogno ha fatto benissimo a inseguirlo, proprio come me!”

In Giappone si passeggia avanti e indietro per la stanza.

“Questo è il punto, non so se fosse il suo sogno... insomma non ha mai detto nulla a nessuno, nessuno sapeva che voleva studiare storia antica! Tu lo sapevi? No? Bene, nemmeno noi! Ma lei ha fatto domanda. Secondo Yukari voleva allontanarsi da qui, ed è rimasta molto male quando ha saputo di dover andare in Inghilterra. La sua idea iniziale era di andare in America... l'Inghilterra è troppo vicina alla Spagna... questo ha detto a Yukari.”

Tsubasa raddrizza di colpo la schiena.

“Stai dicendo che ha cercato di allontanarsi dal Giappone e non voleva venire in Europa? Ma perché?”

Ryo alza gli occhi al cielo.

“Perché voleva allontanarsi da tutto quello che le ricordava te e la Nankatsu, ma andare in Europa non le è piaciuto, troppo vicino a dove ora sei tu... era meglio l'America, ma è arrivata seconda, mentre a Manchester ha vinto, quindi ora è lì.”

Il Capitano si affloscia ancora sulla sedia.

“Mi sta evitando...”

“Beh tu hai mantenuto contatti molto radi con lei, e credo sia stato interpretato come un allontanamento. Ha deciso di continuare con la sua vita... senza di te…”

Tsubasa respira forte.

“Capisco... beh Ryo ti ringrazio per avermelo detto, sei un amico, non temere non dirò a Nishimoto di averlo saputo da te!”

“Grazie Capitano! Senti, mi spiace, io non volevo turbarti... davvero... stai bene amico ok? E ricorda che sono qui se hai bisogno.”

“Ok, grazie Ryo, grazie di tutto.”

“Figurati, ci sentiamo presto.”

 

Chiusa la telefonata Ryo è sollevato, era giusto che Tsubasa sapesse... soprattutto dopo quella volta...

Sdraiato a letto ripensa a quell'ultima telefonata dalla Spagna, poco prima che Sanae annunciasse la sua partenza.

 

Flash-back

 

Ehi Tsubasa come stai? Tutto bene? Sanae dice che ha poche notizie... domani le potrò dire che sei ancora vivo!”

Già, è vero non la chiamo più tanto spesso...”

E come mai? Ti sei fatto un'amichetta spagnola?”

Ma no figurati! È solo che mi fa male sentirla... mi manca Ryo sai... mi manca da impazzire, scriverle è più facile. Ma non posso tornare a casa, e non posso dirle nulla. Non mi va che lei aspetti me in eterno... deve proseguire con la sua vita, deve fare le sue scelte indipendentemente da me e dalla mia carriera.”

Ehi ehi, stai forse dicendo che hai un debole per Anego? Mamma mia, ti ho preso in giro un sacco di volte per questa cosa, ma non pensavo fosse vera!”

Ryo, credo di essere innamorato di Sanae, ma non posso dirle nulla ora, quando tornerò per le vacanze o altro, vedremo...”

 

Fine flash - back

 

In un'altra nazione, Tsubasa è sotto la doccia. L'acqua cade sui pettorali e sugli addominali scolpiti, dopo essere rimbalzata sul suo viso rivolto al soffione, i suoi pensieri non lo aiutano a rilassarsi.

“Caspita è in Inghilterra, è a solo un paio d'ore di volo da qui... e io non lo sapevo, e se non fosse stato per Ryo non l'avrei saputo, è proprio un amico... Certo lei non ha ritenuto opportuno dirmelo, starà pensando che non mi importa nulla di lei, visto che non l'ho più chiamata... cosa devo fare?”

 

Intanto a Manchester Sanae si prepara alla riunione col gruppo di studio, quella mattina sarà annunciato il nome dell'ultimo stagista scelto.

“Chissà se sceglieranno me oppure Tim... bah…”

Lea da dentro l’armadio dove sta cercando una maglietta di cui Sanae non ricorda l’esistenza, borbotta:

“Secondo me, scelgono te! Tim è un po' tonto!”

Sanae scuote la testa:

“Tu dici? Però è molto preparato...”

La nipponica sta dando gli ultimi ritocchi al suo abbigliamento, per quell'avvenimento ha scelto di indossare dei pantaloni neri con una camicia celeste e le scarpe comode nere.

Si guarda allo specchio e raccoglie i capelli, sorridendo all’immagine riflessa di Lea che sculetta dall’armadio.

Velocemente forma uno chignon, e senza un perché, ricorda un momento della sua infanzia:

 

Mamma, perché ti raccogli i capelli così?”

Si chiama chignon è comodo ed elegante... un giorno servirà anche a te vedrai...”

Impossibile io avrò sempre i capelli corti, troppa fatica farli crescere.”

La madre aveva sorriso amorevolmente alla sua bambina.

 

Ora Sanae sorride al suo riflesso nello specchio, chissà perché quel ricordo è riapparso proprio ora? Il chignon lo fa spesso da quando ha i capelli lunghi, ha smesso di tagliarli già da quasi un anno, non voleva più somigliare alla manager della Nankatsu, voleva un aspetto più da donna, più da adulta e li aveva lasciati crescere. Ora le arrivano sotto le spalle, lisci e neri, con una folta frangetta quasi a coprirle gli occhi, e raccolti così le danno un'aria professionale e sbarazzina al tempo stesso.

 

Passate solo due ore da quella conversazione, Sanae è al settimo cielo, come previsto da Lea, lei è l'ultima stagista scelta, il gruppo lavorerà un mese a stretto contatto al campus, poi si dividerà e proseguirà per altre strade.

Non potendo sottrarre troppo tempo allo studio, i ragazzi hanno organizzato le ore da passare insieme incastrandosi con la tabella di marcia degli altri. Sono previste riunioni a tarda sera o nei week end, pochi si lamentano di queste intrusioni nella vita personale, Sanae non ci fa caso, non ha una vita sociale al campus, solo Lea ogni tanto la obbliga a uscire.

La svedese è una ragazza molto bella che non passa di certo inosservata, e ha sempre uno stuolo di ammiratori al seguito, sia a mensa, sia per la sera. Ogni tanto qualcuno tampina anche lei, infatti quando passeggiano insieme fanno un bell'effetto, l'asiatica con i capelli neri e gli occhi castani e la pallidissima svedese con i capelli biondi e gli occhi azzurri.

Ma Sanae è troppo concentrata sullo studio per distrarsi e poi i ragazzi spesso parlano di calcio e lei vuole evitare l'argomento.


 


 

   
 
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