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Autore: Slits    19/02/2009    2 recensioni
Alzò lo sguardo incontrando il viso rilassato del proprio sfidante.
« Le tue spade sono già sguainate. »
« Mi sono sempre chiesto che sapore avesse il sangue di un traditore… » le labbra del biondo si spezzarono in un ghigno insolitamente compiaciuto prima di aprirsi e parlare ancora una volta. Persino l’aria sembrò incrinarsi al suono di quelle ultime parole.
« Puro veleno. Ti andrebbe di morire nel tentativo di spillarne una goccia, spadaccino? »
Persino lei non riuscì a non inchinarsi al richiamo dell’imminente battaglia.

In un mondo in cui l'unico modo per sopraffare l'avversario è usare l'inganno, il Governo avrà a disposizione una nuova arma.
Un mugiwara muore. Dalle sue ceneri nasce la vera minaccia.
[Sanji/Nami; Franky/Robin]
[OOC; !Angst]
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Sanji
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Covers.
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# 15. Catch me
# 22. Let the flower of death bloom in me
# 25. Overcome the mind control



1. Dawn
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Le stelle cedettero il posto alla foschia, la luna ad un’impercettibile brezza e la notte al giorno incombente.
Caldo. Dannatamente caldo.
Una nuova mattina aveva appena fatto il proprio, esaltante ingresso nelle vie ancora assopite di Miohy, sorprendendo nel sonno la gran parte degli ignari abitanti.
Nelle vie deserte risuonava unicamente il richiamo di un vento smorzato, chiamato con ogni probabilità ad annunciare una quasi imminente tempesta.
Non importava cosa gli altri ne potessero pensare; lui certe cose le sapeva forse ancor prima che Madre Natura avesse modo di pianificarle e mostrarle nella propria potenza. E la tempesta prossima a quell’alba avrebbe lasciato ben poche imbarcazioni intatte.
Sapere anche questo rientrava fra le sue doti.
Strinse al petto la sottile busta di carta e, sorridendo beffardo alla brezza, rallentò ulteriormente la propria andatura. Seppur apparentemente incomprensibile, quello era il suo modo di sfidare ancora una volta la fatale l’imprevedibilità del Grande Blu.
Quando le pareti spoglie del rifugio si chiusero attorno alle sue spalle, allentò la presa lasciandosi sfuggire un ghigno sottile. Così abilmente nascosto fra gli zigomi alti e le profonde rughe della pelle, era ben più che certo che nessuno sarebbe mai stato poi così accorto da farci caso.
- Sempre di buon umore, eh Garp? - nessuno, eccetto lei ovviamente.
- Se la giornata mi da un buon incentivo per esserlo, non capisco perché negarle questa opportunità. – fu la sua laconica risposta.
Sorrise nuovamente e prese posto su una delle tante poltrone di velluto che circondavano un tavolo decisamente fin troppo avaro in quanto a suppellettili.
- Vada per il farsi attendere, ma questa volta il tuo proverbiale ritardo ha decisamente superato i limiti consentiti. –  un’ombra snella lo raggiunse con poche falcate, sedendosi a capo del gruppo e chiudendo così le righe di un’assemblea indetta con pochissime ore di preavviso. Lasciar correre su un ritardo di qualche minuto sarebbe stato il minimo richiesto.
Sempre a patto che tre ore potessero considerarsi un semplice ritardo e non dimenticanza, e che la proverbiale “ Giustizia Assoluta " di Sengoku non contribuisse a farle apparire come una mancanza degna dei più indicibili castighi. Garp si limitò a far spallucce, sfoderando uno dei suoi sorrisi più innocenti.
- Se avete avuto la pazienza di aspettarmi così a lungo, sono certo che riuscirete a sorvolare anche su questo, Signore. – la pacatezza con cui accentuò quell’ultima parola contribuì a far ribollire il sangue nelle vene del grande ammiraglio.
Se non fosse dipeso dal fatto che il tratto prossimo alla città di Water Seven fosse ancora un baluardo sicuro per la marina unicamente per merito suo, probabilmente adesso il Viceammiraglio sarebbe stato ben lontano da quella tavolata, segregato in qualche base dispersa chi lo sa dove sulla rotta della Grand Line.
Sengoku strinse i pugni e, facendo appello al proprio autocontrollo, si sforzò di ignorare quell’ultima affermazione.
- Per lo meno, da quanto posso notare, sei stato informato del progetto. Me ne compiaccio. -
- Progetto? Che progetto? – il viso smarrito dell’anziano lo fece quasi sorridere. Tutto questo ovviamente prima che avesse modo di realizzare che avrebbe dovuto perdere altro tempo per illustrargli i dettagli di una missione per cui probabilmente sarebbe stato incaricato come unico intermediario.
- Quello che ti è stato spedito ieri sera, e che tuttora ti ostini e tenere stretto in braccio. – si limitò a risponder, piatto.
Fu solo in quell’istante che Garp si rese conto di non aver ancora lasciato la busta, ormai poco più spessa di un plico di fogli a causa della pressione esercitata dalla sua stretta. La poggiò sul tavolo dove, aprendola lentamente, estrasse una ciambella sotto lo sguardo di un attonito di Sengoku e di una divertita Tsuru. Poi le diede un primo morso.
- Sarebbe stato uno spreco lasciarle a marcire sulla nave. – esclamò con la bocca ancora impastata di caramello.
- E’ alla crema pasticcera – aggiunse, come se specificare la composizione del dolce avesse potuto in qualche modo placare l’ira del proprio superiore.
E fu unicamente in quel preciso istante, pochi istanti prima che le labbra di Sengoku avessero modo di aprirsi per lasciar trapelare parole decisamente non proprie ad un uomo del suo livello, che l’intervento dell’anziana donna riuscì a riportare una parvenza di ordine fra le righe della marina.
Con la freddezza e la lucidità tipiche di chi detiene i vertici del comando richiamò rapidamente l’attenzione di Garp su alcuni fascicoli abbandonati ai bordi del legno finemente intarsiato del tavolo.
- Da dopo gli eventi di Enies Lobby abbiamo ritenuto fermarli come una delle massime priorità.
Quelli che ora stai leggendo sono i progetti di un piano di contrattacco chiamato non unicamente ad indebolirli, ma come potrai ben notare – aggiunse lanciando un’occhiata piatta al viceammiraglio – ad incrementare notevolmente la potenza nelle nostre schiere. -
Sull’espressione severa di Garp si dipinse una smorfia di disgusto mentre, porgendo il plico di fogli all’Ammiraglio, tornava ad inchiodare con lo sguardo il volto imperscrutabile di Tsuru.
- Non credevo che ci saremmo mai potuti abbassare a tanto - sussurrò amaramente.
- Siamo in guerra, Garp. Aperta. –
- Cosa volete da me? – tagliò corto, probabilmente sperando che dalla durata di quella conversazione sarebbe anche dipeso l’esito della missione. Era evidente che il proprio canone di giustizia non si rispecchiasse nel modo di vedere il mondo da parte di chi lo avrebbe dovuto governare e che, a dispetto di tutti gli sforzi compiuti fino a quel momento, ancora non fosse riuscito ad accettare i fatti per come stavano.
 - Unicamente identificare il soggetto più idoneo allo scopo, nient’altro. –



Il sole sorse, ed un’alba di ghiaccio prese forma nell’impercettibile nevischio.
Prolungata fino oltre la linea immaginaria dell’orizzonte e pungente di un gelo sottile e secco.
Il giorno arrivò così, repentino come un cacciatore affamato e pronto ad affondare nuovamente i propri artigli nel corpo inerme della preda. Dalla coffa un ragazzo socchiuse gli occhi, come a voler così dare il proprio tacito assenso all’addio della sempre più impercettibile oscurità.
E mentre nell’aria l’odore forte del tabacco si univa alla prima brezza del mattino, dalla cucina una voce acuta chiamava implorante il suo nome.
- Arrivo. -
Una nuova alba, nessun cambiamento.


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