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Autore: BeaeSofia_9495    20/11/2015    1 recensioni
Rebecca e Dafne, due giovani amiche che,terminato il liceo, decidono di partire alla volta di Londra per continuare i propri studi e desiderose di vivere fantastiche avventure.
Nuovi luoghi, nuove amicizie e nuovi amori coinvolgeranno le protagoniste di questo racconto.
Rebecca con la sua vitalità e Dafne con la sua tenacia renderanno indimenticabile ogni istante trascorso insieme e sapranno farsi forza a vicenda nei momenti più difficili, riuscendo a superare gli ostacoli che si presenteranno sul loro cammino.
Questo è l'inizio dell'avventura.
La loro avventura!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Dafne, bevi quantità industriali di succo alla pesca! Sembri quasi Louis che riesce a trangugiare litri di thè ogni giorno. -
- Payne, è la mia droga! - spiegò la castana sorridendo all'amico, per poi versare un altro po' del suo amato succo nel bicchiere che aveva di fronte. Proprio non riusciva a fare a meno di quel liquido arancione, era la sua bibita preferita.
- Liam, per piacere...non paragonare il mio pregiato thè a quella porcheria che sta bevendo Dafne. - intervenne Louis con un'espressione quasi schifata, senza però distogliere lo sguardo dal giornale che stava leggendo: l'articolo che aveva trovato sulla squadra del Doncaster Rovers, ad alcune delle cui partite aveva anche preso parte, aveva totalmente attirato la sua attenzione, ma nonostante ciò era riuscito a seguire la conversazione dei due amici e quando aveva captato la parola "thè" si era sentito in dovere di intervenire e dire la sua dato che era la sua bevanda preferita; anzi non riusciva a capire come potessero esserci persone a cui non piacesse.
- Oh, Lou! - fece la ragazza alzando gli occhi al cielo - Si vede proprio che sei il classico inglesino da quattro soldi! - ghignò con l'intento di prenderlo in giro.
- Simpatica, davvero. - disse lui di rimando rivolgendole un'occhiata veloce prima di chiudere il giornale - E non starò qui ad elogiare la tua simpatia ulteriormente, perché il tuo caro amico inglesino ha delle cose da fare. A dopo italiana dei miei stivali. Ciao Payne! - e sparì al piano di sopra. 
Dafne e Liam rimasero a chiacchierare per un po' mentre lui le parlava della ragazza che da un po' aveva iniziato a sentire e con la quale quella mattina sarebbe dovuto uscire: si chiamava Sam, aveva la sua età e si stava per laureare in Fisica. Queste furono le uniche informazioni che la castana riuscì ad apprendere, prima che la loro conversazione fosse interrotta dall'ingresso di Rebecca e Harry che si tenevano per mano e Dafne non poté che sorridere alla vista di quanto quei due fossero teneri e perfetti insieme.
- Uscite? - domandò Liam, osservandoli vestiti di tutto punto. 
- Già, la signorina vuole portarmi a fare spese. Dice che non le piacciono per niente le mie camicie...andiamo, sono fantastiche! - disse il riccio guardando la mora di sottecchi. 
- Harry, su. Cerca di essere serio, perché io con quelle cose addosso non ti riesco proprio a guardare. -replicò Rebecca scuotendo il capo, ma il ragazzo, al quale stringeva ancora la mano, a quelle parole colse la palla al balzo alzando un sopracciglio - Ma davvero? L'altro giorno non mi sembrava ti fosse dispiaciuto fissarmi mentre facevamo le prove. Eppure indossavo una di quelle camicie che tanto odi...- sorrise sornione quando la vide arrossire, perché colta in flagrante.
- Hai frainteso, guardavo solo quanto fossi ridicolo vestito in quel modo. - cercò di trovare una scusa - In ogni caso non perdiamo tempo, andiamo! Ah, Daf! Più tardi dovrebbe passare Mike a pendere un libro che mi ha prestato tempo fa...l'ho lasciato sulla mia scrivania. Ci vediamo! - urlò, infine, chiudendosi la porta alle spalle senza neanche aspettare una risposta da parte dell'amica.
 
 
Era da poco passata l'ora di pranzo e Dafne era appena uscita dalla doccia dato che di lì a breve sarebbe dovuta andare al Sound in Time per il suo turno pomeridiano; stava pettinando i lunghi capelli castani completamente bagnati di fronte allo specchio leggermente appannato per tutto il vapore che riempiva il bagno, quando sentì il suono del citofono e si immobilizzò con il braccio a mezz'aria: aveva completamente dimenticato che Mike sarebbe dovuto passare a prendere il libro di Rebecca. Sbuffò e poggiò il pettine sul ripiano di fronte a sé, sistemando poi alla meglio un asciugamano intorno al corpo diretta al piano di sotto, dove il suono del citofono continuava a squillare, dato che in casa non c'era nessuno e il ragazzo aspettava ancora fuori.
- Ciao Mike! - lo salutò appena ebbe aperto la porta e il ragazzo le si parò davanti con il suo fisico mozzafiato.
- Heylà, bellissima! Oh...scusa, sono venuto in un momento sbagliato...- disse lui portando una mano dietro la nuca imbarazzato non appena ebbe notato che la ragazza che aveva di fronte aveva solo un asciugamano addosso. - Tranquillo, accomodati. - lo rassicurò lei.       
 Mike la seguì all'interno di quella casa decisamente grande, osservando con attenzione come Dafne si muoveva impacciata nel tentativo di mantenere l'asciugamano bianco saldo attorno al suo corpo, mentre sbuffava qualcosa riguardo il fatto che fosse in ritardo e che non ricordasse dove aveva messo poco prima il libro lasciatole da Rebecca. 
- Eccolo! - la sentì poi esclamare - L'avevo portato qui in salotto, ma i ragazzi devono averlo messo distrattamente tra queste riviste sportive. Scusa se ti ho fatto perdere tempo. - disse mentre si avvicinava al ragazzo - Beh, posso offrirti qualcosa? - 
- Un bicchiere d'acqua va benissimo, grazie. - le rispose, per poi dirigersi con la sua ospite in cucina - E così tu e Reb vivete qui ora, eh? - domandò guardandosi intorno.
- Già, i nostri amici sono stati davvero gentili...non saprei cosa avremmo fatto senza di loro. - 
- Beh...sareste potute venire a stare da me! Ho un appartamento molto spazioso e poi avremmo potuto passare più tempo insieme. Sai, per conoscerci meglio. - disse ammiccando e avvicinandosi alla ragazza.
- Già...- rispose incerta Dafne, perplessa per quell'improvviso avvicinamento - È andata così purtroppo...-
- Tu e il moretto state insieme? - domandò poi improvvisamente, cambiando discorso e lasciando la castana interdetta: non sopportava che le si facessero certe domande, per di più non le era piaciuto per niente il fatto che Mike si fosse avvicinato tanto da spostare una ciocca umida dalla sua spalla.
- Dio, tutti con questa storia! No, non stiamo insieme. E ora scusa, ma devo andare a lavoro e sono in ritardo...- fece per allontanarsi, ma lui la trattenne per un fianco avvicinandosi ulteriormente al corpo della ragazza e costringendolo tra il suo e l'isola della cucina - Esci con me! - disse su due piedi.
- Cosa? - domandò Dafne spostandosi di poco all'indietro, colta di sorpresa da quella proposta. 
- Tu e quel Zayn, o come si chiama, non state insieme. Tu sei single, io sono single. Perché non esci con me? - chiese di nuovo, con aria maliziosa e Dafne avrebbe voluto volentieri rispondergli con l'acidità degna di uno yogurt scaduto, date tutte le altre volte che glielo aveva chiesto, ma si impose di restare calma, così sospirò e prese a parlare - Mike, sei davvero un ragazzo simpatico...ma te l'ho già detto. Non mi va di uscire con te. - gli spiegò portando una mano su quella del ragazzo che era ancora appoggiata sul suo fianco, con l'intento di farlo allontanare.
- Non posso neanche provare a farti cambiare idea con un bacio? Sai...ci sarà un motivo se mi chiamano Magic Mike! - e a quella battuta pessima Dafne non poté che scoppiare a ridere, seguita dopo un po' dal ragazzo che, di fronte a lei, aveva tentato invano di mantenere un'espressione seria.
- Credimi, neanche Channing Tatum potrebbe farmi cambiare idea. -
 - Va bene, mi arrendo. - sospirò poi con aria rassegnata - Ma un giorno sappi che sarai tu a voler uscire con me! - le disse sorridendo e avvicinandosi ancor di più alla ragazza per posarle un bacio sulla fronte. Un contatto innocente, che durò abbastanza a lungo da poter essere visto da qualcuno che era da poco entrato in casa e ora osservava i due leggermente infastidito - E tu chi diavolo saresti? - domandò serio Zayn, fermo sulla soglia della cucina. 
- Sono Mike. Un amico di Rebecca e Dafne - gli si avvicinò porgendogli la mano, ma venendo totalmente ignorato dal moro che invece continuava a guardarlo male - Beh...- riprese incerto Mike - Io allora vado. Grazie per il libro, Daf! Ci vediamo in giro. - e senza neanche aspettare che la ragazza lo accompagnasse alla porta si volatilizzò, avendo certamente percepito l'ostilità che il pakistano non aveva esitato a mostrare nei suoi confronti.
Quando la porta si fu chiusa i due ragazzi rimasero a fissarsi per un po' con delle espressioni stampate in volto che di allegro avevano ben poco e circondati da un silenzio carico di tensione e nervosismo; Zayn osservava Dafne impaziente di sapere cosa ci facesse mezza nuda, da sola in casa, con quel tizio che tra l'altro neanche conosceva e Dafne osservava Zayn, in attesa di una spiegazione per quel suo comportamento, ma notando che non sembrava avesse intenzione di risponderle fu lei a prendere parola - Beh? Sei stato un po' maleducato lo sai? - 
Il moro rise - Ma davvero? Fino a prova contraria sono in casa mia e mi comporto come voglio. - non avrebbe voluto dare una risposta del genere, ma il pensiero di quel ragazzo così vicino a Dafne non riusciva a farlo ragionare lucidamente.
- Zayn, quando fai così mi innervosisci. Non riesco a capirti, sul serio! - sbuffò la castana, la quale lo oltrepassò diretta al piano di sopra: il tempo scorreva, lei era in ritardo per il lavoro e non aveva minimamente intenzione di stare dietro ad un Malik che con tutta probabilità aveva "le sue cose".
- Che ci faceva qui? - le chiese andandole dietro su per le scale - Allora? - insistette mentre saliva l'ennesimo gradino, ma dopo quella domanda fu costretto a bloccarsi perché Dafne si era fermata e girata di colpo. - Era venuto a prendere un libro! E poi si può sapere perché ti importa? - domandò iniziando a perdere la pazienza, ma Zayn la ignorò.
- E sei solita accogliere in questo modo le persone che si presentano alla porta di casa? - disse il ragazzo squadrandola da capo a piedi, e Dafne poté giurare di essersi sentita quasi nuda sotto il suo sguardo, nonostante a coprirla ci fosse l'asciugamano.
- Avevo appena finito di fare la doccia e...la sai una cosa? Non vedo perché dovrei darti spiegazioni! Pensa ciò che vuoi! Non sono affari tuoi! - sibilò per poi voltarsi e continuare a salire le scale, ma Zayn la bloccò per un polso - Certo che sono affari miei! - le disse serio e a quel punto Dafne scoppiò. - No che non lo sono, idiota! Ora lasciami stare, devo andare a lavoro e non ho tempo da perdere! - e detto questo sparì dietro la porta della sua camera, sbattendola con forza e lasciando Zayn da solo in corridoio.
Mezz'ora dopo l'italiana scese di sotto pronta per uscire e più nervosa che mai dal momento che più che a dei capelli i suoi assomigliavano alla criniera di un leone dato che non li aveva asciugati subito, poi aveva trovato un buco fatto chissà come su una delle sue maglie preferite e per di più stava ancora sbollendo la rabbia per la discussione senza senso che aveva avuto con il pakistano. Cosa avrebbe dato per aprire la testa del ragazzo e capire cosa gli passasse per il cervello, dio solo lo sa! Infilato il cappotto notò che in casa oltre Zayn c'era anche Niall, evidentemente già tornato da una delle sue tante partite di golf - Hey irlandese! - lo salutò lei con un sorriso - come è andata oggi? - 
- Ciao Daf! Una partita fantastica, la prossima volta vieni con me e ti insegno a giocare! - le propose salutandola con un bacio sulla guancia - Vai da Mark? -
- Ci conto allora! Si, il lavoro chiama. A proposito, per caso stasera puoi passarmi a prendere in negozio? - gli domandò speranzosa. In realtà Zayn si era già offerto di darle un passaggio quella mattina, così magari  prima di tornare a casa sarebbero potuti passare insieme al "Painting", ma dato che la loro ultima conversazione non si era conclusa nel migliore dei modi aveva preferito evitare di ricordarglielo e chiedere a Niall. 
- Certo, madamoiselle. A dopo! - disse il biondo improvvisando un inchino e facendo ridere l'amica, entrambi ignari di avere avere puntati addosso due occhi scuri che li guardavano infastiditi.
 
 
La giornata non poteva andare peggio: poco dopo essere arrivata al Sound in Time aveva iniziato a piovere e non aveva smesso neanche per un secondo; certo, non si poteva dire che Dafne odiasse la pioggia, ma le piaceva solo quando si trovava in casa, sul divano, con una coperta a riscaldarla e con una bella tazza di cioccolata calda. L'unica cosa positiva era che di lì a poco lei e Mark avrebbero chiuso il negozio, essendo ormai sera, e sarebbe potuta ritornare a casa a rilassarsi, per quanto i suoi pensieri glielo avrebbero permesso.
- Stai bene, cara? - domandò il proprietario guardando la ragazza apprensivo - Oggi ti ho visto un po' distratta. Sai non è da te non riuscire a spiegare ai clienti la differenza tra una chitarra classica ed una acustica.-
- Scusa Mark...oggi è stata una giornata un po' strana, ma tranquillo non è nulla di serio. - lo rassicurò, mentre infilava il cappotto - Ci vediamo domani! - e detto questo uscì dal locale, maledicendosi subito dopo per non aver portato con sé un ombrello quel pomeriggio; socchiuse gli occhi nel tentativo di riuscire a vedere attraverso la pioggia che cadeva forte, quando poi notò l'auto di Niall parcheggiata poco lontano prese coraggio e, coprendosi alla meglio con la borsa per ripararsi dall'acqua, raggiunse di corsa l'amico.
- Horan sei la mia salvezza! - disse appena entrata in auto, ma quando si voltò quasi sussultò perché il ragazzo che era di fronte a lei non aveva né i capelli biondi né gli occhi azzurri - E tu che diavolo ci fai qui? - chiese rivolta a Zayn, sorpresa e anche un po' infastidita dalla sua presenza.
- Ciao anche a te Dafne. - fece lui con un sorriso ironico stampato in volto. 
- Mi rispondi? - continuò lei facendolo sbuffare.
- Avevo detto che sarei venuto a prenderti io, ma poi all'improvviso vengo a sapere che hai chiesto un passaggio a Niall. Così mi sono detto, perché non fare di testa mia? - spiegò ancora una volta con quell'ironia che stava per mandare fuori di testa Dafne.
- Ok, ora basta! Non ho voglia di continuare quest'inutile discussione. - sospirò lei - Grazie per essere venuto, ma ora possiamo andare a casa? - domandò e, senza che le rispondesse o la guardasse, Zayn mise in moto l'auto inserendosi nel traffico londinese. 
Il viaggio in macchina fu lento e silenzioso, l'unica cosa che si riusciva a sentire erano i respiri dei due ragazzi, lo scrosciare dell'acqua sul parabrezza e lo sbuffare di Dafne che in quel momento voleva essere ovunque, ma non accanto a Zayn che non faceva altro che mandarle delle occhiate veloci mentre guidava. Il moro, d'altro canto, sperava con tutto il cuore che Dafne iniziasse a parlare, anche degli insulti avrebbe gradito, tutto pur di evitare quel silenzio, anche perché lui certe cose non le sapeva proprio gestire! Così provò ad accendere la radio, ma non ebbe neanche il tempo di capire quale canzone stessero trasmettendo che la ragazza seduta accanto a lui allungò il braccio per spegnere l'aggeggio. Dio, quanto lo irritava quando faceva così.
- Voglio ascoltare qualcosa di diverso dai i tuoi sbuffi. Stai diventando fastidiosa. - disse riaccendendo la radio, che lei prontamente spense di nuovo - Ed io no! -
- Guido io e decido io! - accese.
- Nessuno ti ha chiesto di venire, quindi non lamentarti! - spense e quella volta Zayn preferì non proseguire quella stupida battaglia con i tasti della radio o altrimenti avrebbero finito con il romperla e poi Niall avrebbe dato sicuramente di matto.
- Quanto sei testarda! Mi spieghi perché ti stai comportando in questo modo? - domandò ad un certo punto il ragazzo alzando di poco la voce. Avevano appena oltrepassato il cancello automatico della villa ed erano ancora seduti in macchina.
- Se non lo capisci, non posso farci niente! Grazie del passaggio, io entro in casa, se tu vuoi rimanere chiuso qui dentro fa pure. - detto questo prese la borsa e fece per aprire lo sportello, ma Zayn si allungò sopra di lei richiudendolo con forza.
- Tu non vai da nessuna parte. Ora io e te parliamo! - 
- E di cosa, di grazia? Di quanto tu sia caratterialmente instabile? Di quanto tu oggi sia stato poco simpatico con Mike? O di quanto tu mi abbia fatta innervosire per l'avermi tempestata di domande neanche fossi mio padre? Su Zayn, dimmi di cosa vuoi parlare. Sono tutt'orecchi! -
- Allora è Mike il tuo problema. Sei così acida perché ho interrotto il vostro "momento romantico"? - mimò con le dita le virgolette, sorridendo amaramente. E quello, forse, non avrebbe dovuto dirlo. - Non l'hai detto davvero. Certo che sei un completo idiota, Malik! - urlò Dafne, questa volta uscendo per davvero dall'auto e avviandosi lungo il vialetto, bagnandosi completamente a causa della pioggia che continuava a cadere. Non fece neanche cinque passi che sentì l'altro sportello sbattere alle sue spalle e subito dopo un rumore di scarpe che la seguivano. 
- Non chiamarmi idiota di nuovo, odio quando lo fai! - le disse alzando la voce mentre la raggiungeva, anche lui completamente fradicio in quel momento.
- Tu smettila di esserlo e io smetterò di dire che lo sei! - fece esasperata incrociando le braccia al petto.
- Quando fai così...-
- Quando faccio così, cosa? Illuminami ti prego, perché proprio non riesco a seguirti! - 
- Non ti sopporto quando fai così! - esclamò Zayn spostandosi alcune ciocche bagnate dalla fronte - Tu...tu non capisci quanto mi abbia dato fastidio vederti con quel tipo. Eravate così vicini che ho pensato vi stesse baciando. Per di più tu avevi quell'insulso asciugamano addosso e ed eravate da soli a casa, diamine. Cosa avrei dovuto pensare? - 
Dafne rimase a bocca aperta: aveva forse ammesso di aver provato in qualche modo un po' di gelosia per lei? Quel pensiero come le attraversò la mente così scomparve, lasciando spazio a rassegnazione e rabbia. Tanta rabbia. - No che non capisco Zayn! E come potrei d'altronde! Noi litighiamo e facciamo pace in continuazione, e tu sei così criptico che...che mi mandi fuori di testa! Io provo a capire cosa ti passi per la testa e quando credo di averlo fatto ti comporti in modo totalmente opposto! Sei stato così premuroso da prenderti cura di me e portarmi in giro quando quell'arpia della tua ragazza ha distrutto la chitarra di mio padre, nonostante quel giorno stessi male più tu che io data la vostra rottura. Stavamo quasi per baciarci l'altra volta, ma dopo allora hai continuato a comportarti come se niente fosse. E io allora mi dico che è ok, un momento di debolezza e confusione può anche capitare! - disse lasciando cadere le braccia lungo i fianchi, per poi avvicinarglisi e puntargli il dito contro - Ma poi te ne esci con quella storia della street art, mi svegli la mattina presto e mi trascini a Bradford perché "quelli come noi hanno l'arte nelle vene" e non potevo perdermi una simile esperienza, hai detto! Ho creduto che dopo quel giorno ci fossimo avvicinati un po' di più, ma poi, ancora una volta è tornato tutto come prima. E ciliegina sulla torta oggi hai dato di matto quando hai visto Mike, quando la cosa non dovrebbe minimamente interessarti! Potrei persino decidere di sposarlo, così, su due piedi e tu non dovresti permetterti di aprire bocca. Perché questa è la mia vita - gli diede una leggera spinta - e io sono stanca di stare dietro ai tuoi sbalzi d'umore completamente privi di senso! Quindi, cosa avresti dovuto pensare quando hai visto me e Mike oggi? Non lo so Zayn, so solo che avresti dovuto stare zitto e comportarti con indifferenza dato che è una delle cose che ti riesce meglio e da oggi in poi...- Dafne aveva ormai preso la rincorsa e gli stava sputando in faccia tutti dubbi che le stavano divorando il cervello ormai da un po' di tempo, ma non ebbe il tempo di terminare la frase che Zayn le bloccò i polsi attirandola a sé e facendo scontrare le loro labbra in un bacio che sapeva di rabbia, passione, paura, consapevolezza, sentimenti non detti e che ora finalmente stavano venendo a galla. Rimasero a baciarsi così, per un tempo indeterminato, con i loro sospiri e lo schiocco delle loro lingue uniti alla pioggia fredda che, incessante, continuava a cadere sui loro volti e sul resto dei loro corpi. Erano bagnati fradici e probabilmente avrebbero preso la febbre per tutto il freddo che faceva, ma a nessuno dei due sembrava importare: c'erano solo loro due in quel momento, ed era l'unica cosa che contava. Zayn le lasciò andare i polsi, passando un braccio intorno alla vita della ragazza per avvicinarla di più al suo corpo e lo stesso fece Dafne circondandogli con le braccia il collo e schiacciando completamente il proprio petto contro quello del moro, come se quel gesto avesse potuto avvicinarli ulteriormente. Impacciati, senza mai allontanare le loro bocche, mossero qualche passo fino a poggiarsi al muro, dove continuarono a baciarsi e a toccarsi per imprimere chiaramente quel momento e quelle sensazioni nella loro mente. Zayn la baciava e allo stesso tempo le accarezzava le guance e poi la testa per spostare i capelli che di tanto in tanto le cadevano sul viso e Dafne, che aveva fin dal primo momento preso in giro Rebecca quando questa  le aveva raccontato di aver sentito le farfalle nello stomaco durante il suo bacio con Harry, dovette ricredersi avendo chiaramente avvertito quel vortice inspiegabile di sensazioni dentro di sé. Perché, diamine se le sentiva le farfalle nello stomaco! Quando si staccarono ponendo finalmente una distanza, seppur minima,  tra i loro visi rimasero a guardarsi negli occhi, continuando a trasmettersi con il solo sguardo quella stessa passione che li aveva travolti poco prima. Poi un sospiro, la fine del contatto tra i loro corpi, un rumore di passi e una porta sbattuta con forza. E Zayn, intanto, era rimasto lì nel vialetto di casa, sotto la pioggia, ad osservare il punto in cui Dafne era scomparsa più confuso che mai, forse un po' dispiaciuto, ma anche tremendamente felice. 
 
 
- Si può sapere cosa vi è successo? - chiese stranito Liam una volta che anche Zayn fu rientrato in casa. Si trovava sul divano a guardare la TV insieme a Louis, Harry e Rebecca e tutti e quattro non avevano potuto non notare Dafne grondante d'acqua attraversare l'ingresso con una faccia pallida, neanche avesse visto un fantasma, e dirigersi in camera sua dopo aver accennato a stento un saluto; e ora anche il moro, a distanza di pochi minuti dalla ragazza, aveva fatto la sua entrata completamente fradicio e con un'espressione in viso indecifrabile, che aveva lasciato tutti un po' perplessi. "Guai in vista", pensarono, ma nessuno aprì bocca. Sotto lo sguardo attento degli altri Zayn si avvicinò nel totale silenzio alla poltrona libera sprofondandovici sopra e chiudendo subito dopo gli occhi. Cosa aveva combinato? 
- Amico, non vorrei sembrarti un rompipalle ma sei completamente bagnato e quella poltrona tra poco annegherà per tutta l'acqua che stai cacciando. - parlò Louis cercando di essere simpatico, ma senza suscitare alcun tipo di reazione da parte del ragazzo, il quale continuava a tenere le palpebre serrate. 
- Malik, parla. - sbuffò ad un certo punto Rebecca, allontanandosi dal corpo di Harry che la stava stringendo a sé - La mia amica è entrata con una faccia da funerale e non ha degnato nessuno di uno sguardo e tu non sei stato da meno. Ora parla, prima che ti costringa io a farlo. - disse seria, riuscendo ad ottenere finalmente l'attenzione di Zayn che invece aveva totalmente ignorato Louis e Liam poco prima.
- Credo di aver combinato un casino...- spiegò massaggiandosi gli occhi - Sono un completo idiota! Dafne ha perfettamente ragione. - 
Lo stavano osservando apprensivi cercando di capire cosa fosse successo: sicuramente avevano avuto una delle loro solite discussioni, ma questa sembrava aver teso notevolmente le cose tra i due, dato che non li avevano mai visti con simili facce.
- Che sei un piccolo idiota lo sappiamo tutti! - disse la mora accennando un sorriso - Ma c'è sempre una soluzione a tutto e sono sicura che qualunque cosa sia successa tra te e Dafne riuscirai ad aggiustarla. - 
- Questa volta non sarà così semplice chiarire - disse lui alzandosi - Vado a cambiarmi. -
 
 
 
Era trascorso un giorno e i ragazzi si trovavano ora impegnati in una performance sul palco di "Hello London", un programma televisivo in cui avrebbero dovuto esibirsi con alcune nuove canzoni per pubblicizzare l'album. Fortunatamente quel mattino il tempo era stato benevolo: niente pioggia, solo poche nuvole sparse nel cielo e una temperatura che continuava ad essere decisamente bassa. I cinque ragazzi erano impegnati a cantare sul palco cimentandosi di tanto in tanto in quei loro strani balletti che non facevano altro che mandare fuori di testa le fans che urlavano a squarciagola come se non ci fosse un domani ed erano proprio quelle grida a dare la carica ai ragazzi che, proprio come il loro pubblico, erano più che entusiasti di trovarsi di fronte ad una folla che li apprezzasse così tanto. Stavano ridendo e scherzando, come in ogni loro performance d'altronde, ma l'unico che sembrava non divertirsi affatto sul palco era Zayn; era sempre solito interagire con i suoi compagni organizzando insieme a Louis stupidi scherzetti contro Niall, Harry e Liam, ma quel giorno il moro sembrava completamente assente. Non guardava i ragazzi, osservava distrattamente le fans, si muoveva disorientato e aveva addirittura dimenticato un paio di volte le parole delle canzoni in alcuni suoi assoli, tanto che Harry era dovuto intervenire  più volte cantando al posto suo. - Si può sapere che ti prende? - domandò il riccio al pakistano mentre Liam si occupava del proprio pezzo. 
- Niente Hazza. Non preoccuparti. - rispose il moro lanciando una veloce occhiata dietro il palco. 
- Beh non direi niente, dato quello che hai combinato da quando abbiamo iniziato. - poi sospirò - Tra poco tocca di nuovo a te, concentrati. -
Dietro le quinte di "Hello London", intanto, ad osservare lo spettacolo c'erano Rebecca, Lou con la piccola Lux in braccio e Dafne che però, a differenza delle altre tre, era intenta ad osservare un punto indefinito del palco senza prestare realmente attenzione ai suoi amici. Era dal giorno precedente che non riusciva a concentrarsi, da quando Zayn le aveva dato quel maledetto bacio e lei si era ritrovata a ricambiare; ed ora non riusciva a capire cosa provasse, si sentiva totalmente apatica, come svuotata di ogni sentimento.
- Dafne mi stai ascoltando? - chiese Rebecca infastidita, essendosi resa conto di aver parlato a lungo con la sua amica ma che questa non l'aveva ascoltata per niente. 
- Ehm...si...dicevi? - tentò la castana, mandando uno sguardo d'aiuto a Lou accanto lei, che però era intenta a giocare con la sua bambina.
- Sei strana. - sospirò - Vuoi dirmi cosa è successo? - 
- Niente Reb, non è successo niente. È solo una giornata no. - spiegò la castana osservando il proprio cellulare e facendo sbuffare l'amica.
- Certo che tu e Zayn vi state comportando proprio da bambini! Non si può sapere per quale motivo abbiate litigato? - chiese osservando seria l'amica, la quale però non ebbe il tempo di rispondere dal momento che la performance dei ragazzi era appena terminata e questi avevano fatto la loro comparsa dietro le quinte. - Amico, quella di oggi è stata la tua esibizione peggiore in questi quattro anni, senza offesa. - disse Louis rivolto a Zayn mentre si sedeva  sopra un baule che probabilmente conteneva strumenti musicali, ma il moro lo ignorò totalmente dedicandosi alla sua bottiglia d'acqua, che finì in meno di due minuti - Grazie della considerazione - borbottò il ragazzo dagli occhi azzurri mettendosi in piedi - Ora andiamo a recuperare le nostre cose che Paul ci sta aspettando. -
Mentre tutti si dirigevano verso l'uscita, chi ridendo da matti come Niall e Liam, chi coccolandosi come Harry e Rebecca, Zayn approfittò del fatto che Dafne fosse rimasta in fondo alla fila per afferrarla saldamente per il braccio e prenderla da parte, deciso più che mai a parlare con lei e cacciare dalla propria mente quel vortice di pensieri che lo stava confondendo ormai da troppe ore.
- Che vuoi? - chiese l'italiana con espressione seria, interrompendo il contatto tra la mano del moro e il proprio braccio.
- Parlare di ieri. - 
Dafne si aspettava certamente che prima o poi avrebbero affrontato quella conversazione, ma in quel momento non sapeva sul serio cosa dire o cosa volesse sentirsi dire. L'unica cosa di cui era certa in quel frangente era che volesse allontanarsi da lui perché la sua sola presenza era in grado di destabilizzarla; e l'essersi resa conto di una cosa del genere non aveva fatto altro che indisporre maggiormente la castana.
- Non c'è niente di cui parlare. - disse infatti, per poi voltarsi e fare per andarsene, ma il moro la bloccò.
- Sul serio, Dafne? - alzò un sopracciglio - Perché se non ricordo male ti ho baciata e tu hai baciato me. - 
- Giusto quello...- fece finta di cadere dalle nuvole - È stato un gesto dettato dalle circostanze. Dimenticati tutto. - affermò seria e nell'esatto momento in cui pronunciò quelle parole sentì qualcosa sgretolarsi dentro di lei. 
- Stai mentendo - la guardò incredulo il moro - Vuoi dirmi che non hai provato niente? -
- No Zayn, non ho provato niente. - replicò Dafne, e le ci volle tutta la forza del mondo per guardarlo negli occhi e dirgli una cosa del genere. Avrebbe voluto abbracciarlo e baciarlo di nuovo perché si, qualcosa l'aveva sentito quando le loro labbra si erano scontrate, ma la verità era che Dafne era spaventata. Spaventata di esporsi così tanto e di rimanere delusa, spaventata di non essere ricambiata e, soprattutto, spaventata di non essere all'altezza della situazione. Per questo l'istinto di auto-conservazione l'aveva portata a dire certe cose: non poteva rischiare.
- Sai, non ti credo. - fece avvicinandosi al viso della ragazza - Se non ti è importato nulla baciami di nuovo. Qui e ora. - 
- Tu sei fuori di testa. - disse Dafne facendo un passo all'indietro - Non sono tenuta a dimostrarti nulla. E te l'ho già detto: ciò che è successo non ha significato nulla per me. E sicuramente neanche per te. È stato solo un modo per sfogare la rabbia del momento. Quindi riprendiamo le nostre vite come se nulla sia accaduto. Ok? - 
- Ok. - annuì Zayn con un sorriso amaro, dopo un attimo di silenzio - Evidentemente non ho mai capito nulla di te, dal primo momento che ci siamo visti. Ma se è questo quello che vuoi, va bene, faremo come dici. E giusto per facilitarti le cose, possiamo anche smettere di parlare già che ci siamo, così sul serio sarà come se "nulla sia accaduto"- concluse rimarcando l'ultima frase - Ora scusami, ho da fare. - e la oltrepassò, non prima di averle lanciato un'occhiata gelida, lasciandola lì da sola, dietro le quinte di quello stupido programma, con il cuore che probabilmente si era riempito di crepe e con le lacrime che minacciavano di uscire. 
 
 
 
 
 
WRITERS' CORNER
Allora, questo capitolo è stato pubblicato con notevole ritardo e ci scusiamo per questo, ma per noi sta diventando sempre più complicato riuscire ad organizzarci per questa fan fiction e ci dispiace tantissimo. 
Speriamo che questo nuovo pezzo sia di vostro gradimento, anche perché finalmente c'è una svolta tra Zayn e Dafne. Fateci sapere cosa ne pensate ;)
 
Bea e Sofia 😘
   
 
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