Crossover
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Autore: Crybaby    28/02/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Cercarsi

La sfera di sabbia scese davanti a quello che sembrava essere l’ingresso di una galleria, nel bel mezzo dei vicoli della città. Quindi si sgretolò, liberando le sei persone rinchiuse al suo interno.
-Aria! Pura, fresca, preziosa aria!- esultò Satan, saltellando sulle punte.
-Stavo quasi per soffocare dentro quel… coso…- commentò Haruka, tirando il fiato.
-Stavamo tutti soffocando. Si può sapere cosa ti è saltato in testa?- disse invece Shiriu, arrabbiato, rivolgendosi a Gaara. Subito difeso a spada tratta dalla sorella Temari.
-Ehi, modera il tono! Sono certa che ha avuto un’ottima ragione per agire in quel modo!
-Se è così, sentiamo di che si tratta.
Qualche secondo di silenzio poi il ninja, tenendo gli occhi chiusi e le braccia incrociate, diede la sua risposta.
-In certe occasioni, specialmente quando c’è un pericolo in avvicinamento, la sabbia agisce d’istinto, ponendosi a difesa di chi la controlla. Se ho visto bene, prima che si creasse lo scudo qualcosa di molto potente ha colpito la navicella, distruggendola.
-Fantastico. Quindi siamo bloccati su un pianeta sperduto nell’universo senza la possibilità di scappare…
-Bella gratitudine!- disse Temari -è vero, siamo bloccati, ma la cosa importante è che siamo tutti ancora vivi (aspetta, questa l’ho già sentita da qualche altra parte…)
-Hai ragione- ammise Haruka -ti dobbiamo ringraziare, Gaara.
-Di nulla.
-Torniamo a quella cosa che ci ha attaccati. Secondo voi potrebbe essere stata opera di Ryu Shenron?
-Non credo proprio.
A rispondere fu l’ultimo membro del gruppo, Shino. Il ragazzo voltava le spalle rispetto ai suoi cinque compagni di squadra, come a voler nascondere i segni della precedente battaglia con il drago malvagio.
-Per attaccare, Ryu si serviva di mulinelli d’aria. Quello che ha disintegrato la navicella era molto diverso, sembrava quasi un raggio laser.
-E tu come fai a ricordartelo così dettagliatamente?- chise Temari.
-L’ho visto venire verso di noi, guardando fuori da uno degli oblò.
-L’hai visto guardando fuori.



-E NON POTEVI AVVERTIRCI SUBITO!!!
La kunoichi balzò come una furia verso il compagno di squadra, fortunatamente bloccata appena in tempo da Haruka.
-Caaalma Temari. L’importante è che siamo tutti vivi, ricordi?
-Ora è a me che viene da piangere…
-E-ehm, gente?- cercò di intromettersi Satan -non vorrete mica stare qui a discutere tutto il tempo? Abbiamo una sfera del drago da ritrovare! Dobbiamo entrare in azione!
-Freni, Mister Satan- disse Shiriu -ancora non abbiamo idea di che posto è questo, non ne conosciamo le strade. Inoltre quella cosa che ci ha attaccati potrebbe saltare fuori di nuovo e coglierci di sorpresa. Non possiamo andare allo sbaraglio.
-Di questo me ne occupo io. Anzi loro.
Dal colletto e dalle maniche del giaccone di Shino uscì uno sciame di insetti. Insetti che si librarono per qualche istante sopra il gruppo, prima di dividersi e prendere ognuno una direzione diversa.
-Ci penseranno loro ad esplorare ogni più piccolo anfratto di questa città.
-Ottimo, così non dovremo dividerciGAARA DOVE CAZZO VAI?!?
Temari si pietrificò letteralmente, osservando il fratello minore varcare la soglia della galleria.
-Torna qui, subito…
-Non causerò un terremoto come l’ultima volta. Promesso.
Con queste parole, il ninja si addentrò nel tunnel, sparendo alla vista dei suoi compagni.
-Oh Gaara…
-Ehi- Haruka posò una mano sulla spalla della kunoichi, come per consolarla -su col morale. Tuo fratello sa quel che fa, dovresti saperlo meglio di…!
La sailor si bloccò improvvisamente.
-Haruka? C’è qualcosa che non va?
Senza rispondere, la ragazza si voltò di scatto, a fissare un punto imprecisato di fronte a sé.
“Questa sensazione… così familiare… non è possibile…”
A sorpresa, Haruka/Sailor Uranus si mise a correre all’impazzata, inoltrandosi nelle stradine delle città e allontanandosi dal gruppo.
-Sailor Uranus, aspetta! Dove vai?
Non ottenendo risposta, Shiriu decise di correrle dietro.
-Eh no, adesso basta!- gli urlò dietro Temari -passi Gaara, ma voi due! E mi lasciate qui da sola con Shino?
-Ti sei forse dimenticata del sottoscritto, piccola? IO, l’incommensurabile Mister Satan, ti difenderò da ogni insidia che sopraggiungerà! BWAH BWAH BWAH BWAH BWAH!!!...
“Qualcuno mi uccida, per favore…”

Dalla parte opposta della città, nel bar dove si era appena consumato lo scontro con l’androide Y. Nei limiti delle sue capacità, Ino si stava impegnando a curare i tagli alle mani riportati da Shun, che dal canto suo sopportava il dolore stringendo i denti. Makoto li raggiunse poco dopo, uscendo da una delle stanze sul retro.
-Trovato niente?
-Non c’è traccia di cibo da nessuna parte, nemmeno la più minuscola briciola.
-Peccato. Choji ci resterà molto male…
-Se non glielo diciamo non succederà. Piuttosto, come vanno le medicazioni?
-Quasi finito… ecco fatto! Che ve ne pare?
Makoto vide, e rimase di sasso.
-I-Ino?
-Sì?
-Cos’è 'sta roba?
Entrambe le mani del saint di Andromeda erano state fasciate abbondantemente. Troppo abbondantemente. Praticamente erano ingessate alla bell’e meglio.
-Senti, con appena tre lezioni di medicina alle spalle cosa pretendi?- rispose Ino, i cui occhi erano carichi di elettricità -se hai delle lamentele, parlane con Fronte Spaziosa!
-Ragazze, non litigate!- s’intromise Shun -l’importante è che sia riuscita a bloccare la fuoriuscita di sangue. Grazie di tutto, Ino!
-Ma figurati. (Ino Yamanaka 3, Makoto Kino 0. Quel che si dice un cappotto!)
Sbuffando, la sailor si sedette stancamente accanto ai due compagni, facendosi subito seria.
-Prigionieri nella tana di Chaos Goku, ancora non posso crederci…
-Aggiungi il fatto che ci sono altri venticinque robot assetati di sangue come quella Y, e vedrai che gran bel quadretto ne viene fuori.
-Tanto per azzardare un’idea: noi ci siamo ficcati in questo guaio inseguendo una sfera del drago, secondo voi succederà la stessa cosa anche agli altri?
-Spero tanto che la tua teoria sia esatta, Shun. Più siamo, più chance avremo per uscire da questo casino. Lo spero davvero tanto…
Makoto e Shun concordarono con Ino. Anche uno degli insetti di Shino, che non appena entrò nel bar e avvistò i tre ragazzi, fece subito dietrofront.

“Haruka è qui! Su questo stesso pianeta! Non posso sbagliarmi!”
Anche Michiru si era messa a correre all’impazzata per la città del Chaos. Ormai non aveva più fiato, ma non aveva intenzione di fermarsi.
Fino a che non vide qualcosa che la costrinse a farlo.
Nel mezzo di un piccolo cortile, un ragazzo stava chinato sulla carcassa di una motocicletta in fiamme.
-Eccola qui. Che disastro! Appena vedo F… no, come posso prendermela con quel dolce angelo?
Era l’androide L. Contando sul fatto di non essere vista, Michiru si infilò in uno stretto vicolo e si appiattì contro il muro.
“È la stessa sensazione che ho provato quando quel raggio ha colpito la nostra navicella. Che sia proprio quel tipo la causa di tutto? Ad ogni modo, devo andarmene subito da qui…!”
Michiru si sentì afferrare per un polso. Per via dell’oscurità non riusciva a vedere chi la tratteneva…
-Dove credi di andare, bellezza?
…ma dal tono della sua voce, era chiaro che non si trattava di un amico.

  
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