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Autore: Anna_Gryffindor    22/11/2015    0 recensioni
Questa è la ricetta di una vecchia torta: la Mistery Cake. Gli ingredienti sono però un pò strani...
-per iniziare prendete una ragazza di estrema bellezza che deve iniziare una nuova vita;
-prendete un ragazzo bello, misterioso e distaccato;
-aggiungete prof strambi, amici pazzi e una migliore amica dark.
Per completare prendete un grande mistero e spolveratelo sul dolce. Ecco la Mistery Cake, una torta che non è una torta.
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Genere: Comico, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una settimana dopo mi ero abituata a quel college come si ci avessi passato una vita, quello a cui non mi ero ancora abituata erano gli sguardi maliziosi dei ragazzi.
Mark e Isabella erano i miei migliori (anche se non so se si possa dire cosi dopo una settimana) amici, ma si comportavano come guardie del corpo. Mark si metteva a fare un verso basso che assomigliava impercettibilmente ad un ringhio...ma nessuno lo sentiva, o almeno non se ne accorgevano ed Isabella lanciava uno sguardo trapassante con i suoi occhi violacei che faceva spaesare per un momento i ragazzi, come se non si ricordassero il perchè fossero li. Era bello, ma anche frustrante.
Quella mattina mi sedetti come mio solito vicino a Izzy e Mark andò con i suoi amici. Stavo imburrando tranquillamente la mia fetta di burro quando Izzy mi diede di gomito "Anna, Will ti sta fissando. È la centocinquantesima volta, merda se continua cosi va a finire che mi incazzo." E lo guardò con rabbia. "Lascialo stare, è un tamarro in senso spregievole." Stava facendo quel suo solito sorrisino e in una settimana avevo scoperto molto di lui. Non era un tipo solitario come credevo, anzi era il ragazzo più popolare fra tutte le ragazze, per i corridoi quando passava le ragazze bisbigliavano e sorridevano fra loro. Non era un santarellino come pareva, ma era un gran casanova e si diceva che il novanta percento delle ragazze fosse andata nella sua camera da letto. Un tipo di cui meglio non fidarsi e di cui non innamorarsi, ma era difficile: i suoi occhi gialli attiravano lo sguardo, le labbra sembravano dirti -baciami- e il suo corpo magro muscoloso ti faceva correre i brividi per la schiena. Izzy aveva ragione, mi guardava...sempre. Come se fossi una preda.
"Ohi! Mi stai ascoltando?" Izzy aveva detto qualcosa e probabilmente non l'avevo neanche ascoltata....cazzo Will, mi fai perdere.
Feci segno di no arrossendo. "Stavo dicendo che, fra una settimana partiamo per Edimburgo per rimanerci per una settimana." Ecco una bella notizia, mi illuminai e Izzy sorrise, sembrava....soddisfatta.
Dopo la colazione avevo lezione di storia e mentre camminavo sola (Mark e Izzy erano a latino) gli sguardi dei ragazzi si fecero più insistenti e sembravano volermi spogliare con gli occhi, cercai di non farci caso finchè la terra cominciò a mancarmi sotto i piedi e caddi rovinosamente a terra, sbattei il naso e il labbro.
Mi rizzai a sedere e toccai il naso, nessun danno, toccai il labbro e mi sborcai il dito con un po' di sangue. Una decina di ragazzi accorse in mio aiuto, ma quando gli guardai in cagnesco decisero che era meglio di non farlo. A quel punto sentì delle risatine, mi girai ed ecco che vidi Will e i suoi amici che ridevano di gusto. Senza pensare, accecata dalla rabbia mi alzai in piedi e mi avvicinai a lui. Per un istante fui rimbambita dalla nostra vicinanza, ma poi alzai un pugno e glielo spataccai sul suo faccino. Noncurante delle sue condizioni, mi diressi a lezione fra gli applausi di qualche ragazzo.
"Cavolo Anna, ma che accidenti ti è successo!" Pranzo con una Izzy divertita e sorpresa. Tagliai il mio hamburger e dissi "Allora, stavo camminando come la più normale fra le persone, quando inciampo e cado. Sbatto il labbro e fine." Izzy mi scrutava divertita. "E allora perchè Will ha un occhio nero?" Sbuffai. "Perchè il bastardo ha avuto la magnifica idea di farmi inciampare." "E allora li fai un occhio nero?" "No, ma mi ha rotto il labbro." E chiusi il discorso. Più tardi raggiungemmo Mark e decidemmo di andare al lago per parlare. Io e Izzy avevamo però un accordo quella volta: dovevo lasciarla sola con lui e andare da qualche parte con una scusa. 
Arrivati al lago e dopo cinque minuti annunciai che avevo voglia di una doccia e nessuno dei due sembrò molto dispiaciuto, o almeno solo all'inizio. Passando davanti a Izzy le sussurrai un in bocca al lupo e mi diressi verso il college. Non sapevo cosa fare e vagai finchè non mi ritrovai davanti alle scale che portavano al quarto piano, ovviamente avevo rispettato la regola, ma la curiosità mi stava rodendo l'anima, ora più che mai e quando sentì una specie di cantilena la curiosità esplose del tutto. La cantilena diceva qualcosa, ma lo sentivo indistinto e poi quando posai il piede sul primo gradino si fece un po' più forte e riuscì a capire il testo. Diceva "Anna teacht, tá tú ag iarraidh agus nach bhfuil d'áit iontu. Anna" era irlandese e significava: Anna vieni, ti stiamo chiamando e il tuo posto non è li sotto. Era inquietante, ma mi sentivo sotto trance e i miei piedi si muovevano da soli sui primi gradini finchè un urlo di una donna mi fece arrestare di colpo. Come se fossi riemersa da un tuffo in piscina mi guardai attorno, ma non vidi ne la donna ne nessuno nei corridoi e mi accorsi di aver salito i primi cinque gradini. Come una scheggia mi fiondai in camera e mi buttai sul letto. Chi stava cantando? Chi urlava? Quella sera saltai la cena e dovetti affrontare una Izzy extra curiosa. Infatti quando entrò in camera e mi notò pallida sul letto si sedette sul suddetto letto e disse una sola cosa "Racconta." Annuì e iniziai. "Stavo vagando per i corridoi quando mi sono imbattuta nella scala che portava al quarto piano, stavo davanti alla scala quando una cantilena in irlandese cominciò ad echeggiare per il corridoio e io come in trance ho cominciato a salire i primi cinque gradini poi un urlo mi ha fatto fermare. Non so cosa sia successo." Izzy mi guardava con aria grave c'era qualcosa che lei sapeva ma non voleva dire. Mi sorrise e si mise a dormire, ma prima disse "Anna, anch'io ho sentito qualcosa, non sei l'unica. Dormi ti farà bene, a me ha fatto un buon effetto." Cercai di prendere sonno e infatti dopo poco caddi in un sonno profondo. Fui vittima di uno strano sogno: all'inizio ero davanti alla scala, c'era Will che con voce suadente mi diceva di salire e io lo ascoltavo. Salivo le scale finchè non mi capovoltai su me stessa e finì nell'aula di scienze e c'era Nonna San che sorrideva, un sorriso che mostrava due canini troppo aguzzi e mi stava dicendo qualcosa, prima sussurrando e poi quasi urlando:"Anna, devi venire qui. Non avere paura, vieni...devi fare..." Non finì la frase perchè l'urlo della donna rieccheggiò dappertutto e mi svegliai. Ero sudata e respiravo affannosamente, era l'una di notte e sconvolta decisi di incamminarmi verso i bagni per ridarmi una sistemata.
I corridoi illuminati dalle lampadine soffuse ti facevano sentire a casa, ma il corridoio era deserto e l'aria era pervasa da un silenzio surreale, ma poco dopo sentii dei rumori provenienti dall'ingresso e la porta che si apriva. Ormai del tutto sveglia e rinunciando al bagno mi diressi al piano di sotto e non trovando nessuno uscii nel giardino.
Quello che vidi fu lo spettacolo più strano e inverosimile: Will e Mark erano uno di fronte all'altro e sembrava si stessero fronteggiando. "Non ti permetto di fare un'altra cazzata come quella di oggi." Mark parlava come se stesse ringhiando, infatti la bocca arricciata mostrava i denti con i canini leggermente più lunghi del normale. Sembrava un animale. Will rise scettico "Di che diamine stai parlando? Oh, non mi dire che ti sei innamorato di Anna, tu non sai chi è lei." Ma, di che cazzo stava parlando! Io sono io e nient'altro. Mark scoprii i denti ulteriormente, Will invece se ne stava lì e lo guardava con aria di superiorità. "Cosa stai insinuando sporco vampiro." Ok, avevo decisamente sentito troppo. Vampiro? È tecnicamente impossibile. "Hahaha, non parlare cosi di me, licantropo pidocchioso. L'ho sempre detto che siete una razza ritardata senno avresti già capito chi è Anna." Se prima avevo detto di aver sentito troppo, bhè mi sbagliavo. "Isabella l'ha capito prima di te, sanguisuga. Io s'ho chi è." Mark ringhiava e non dico per dire, ringhiava veramente come un cane arrabbiato. Will alzò un sopracciglio divertito dalla reazione di Mark. "Allora non è nelle regole stare con un Dhampyr o stai mandando a fanculo il vostro stupido codice!" Ora aveva perso leggermente la pazienza. Non volevo sentire oltre. Ero sconvolta, non potevo essere un Dhampyr, non potevo essere un mezzo vampiro e Isabella? Isabella sapeva già tutto e non mi aveva detto niente. Ritornai in camera e aspettai il giorno, quel giorno avremmo fatto una bella chiacchierata.

Note: Eccomi con un nuovo capitolo. Che dire, Anna scopre di essere una creatura leggendaria oltre a scoprire che anche i suoi amici lo sono. Will si rivela essere un vampiro seducente e Mark un licantropo. Isabella? Bhè dovrete andare avanti con la lettura per capire o forse avete già intuito? Recensite per favore e ridico, non è tanto difficile. Basta che vi sedete e digitate qualcosina 😉🙃😌 anche per dire che la storia fa schifo. Forza!
   
 
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