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Autore: nemy1990    14/12/2015    6 recensioni
La versione potteriana di Christmas Carol tutta per voi!
I fantasmi della ragazza del passato, del presente e del futuro faranno visita a Scorpius per fargli riscoprire l'amore: uno Scorpius Malfoy donnaiolo e Rose, l'unica ragazza per cui abbia mai davvero provato qualcosa!
(E' una fan fiction di quattro capitoli e li posterò tutti prima di Natale!)
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rose/Scorpius a se stanti U.U'
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Christmas Carol

Il fantasma delle ragazze passate


Al suono del secondo rintocco, Scorpius decise di non lasciarsi influenzare da quanto gli era stato detto da quella gnocca paurosa di Cornelia Zabini, anche perchè era probabile fosse stata un'allucinazione.

Da quando in qua i fantasmi non erano trasparenti e lasciavano segni di rossetto sulle guance dei viventi? Il massimo contatto che aveva avuto con un fantasma era quando aveva trapassato per puro sbaglio il frate Grasso o quando Pix gli aveva lanciato una caccabomba sul piede (anche se non poteva essere definito come un vero e proprio contatto diretto.

Era stata una giornataccia, soprattutto se si considerava la magnifica conoscenza che aveva fatto con Dennys Steeval.

“Qualcuno qui è geloso?” chiese la voce di una ragazza e Scorpius si girò di scatto, vedendo che sul suo letto era sdraiata Jennifer Kurt, una ragazza di Serpeverde tre anni più grande di lui che gli aveva fatto conoscere i piaceri del sesso anni addietro.

“Beh... sicuramente non sei stato la mia scopata migliore, senza offesa! Eri ancora un novellino!”

“Puoi leggermi nel pensiero?”

“Certo, secondo te sono qui per caso o cosa?”

Era una ragazza in carne, con un bel viso, capelli mossi e lunghi color mogano e gli occhi marroni scuro.

Era esattamente come Scorpius se la ricordava, divisa compresa.

“Che ci fai qui? Pensavo avessi finito Hogwarts!”

“Certo che sei davvero tardo! Sei migliorato sull'aspetto, ma sul resto... Sono il fantasma delle ragazze passate, idiota!”

“S-sei morta??”

Non aveva avuto più notizie di lei quindi, per quanto ne sapeva poteva anche essere probabile.

“No, certo che no! Sono via e vegeta, ma non sono un vero e proprio fantasma... sono una parte di te e della tua anima. Tu mi vedi così perchè mi hai conosciuta così.”

“Non sei stata così importante!” la sdegnò Scorpius e Jennifer si teletrasportò a due centimetri dal suo viso facendolo sobbalzare.

“Sai perfettamente che non è così! Sono stata la tua prima volta...”

“Non solo la mia!”

Scorpius ricordava perfettamente che Jennifer aveva fatto perdere la verginità a molti Serpeverde, andare con lei era come un rito di passaggio per l'età adulta.

“Ero piuttosto sveglia lo ammetto, ma guardando come stanno ora le cose, è stato un privilegio essere la prima! La prima volta di Scorpius Malfoy... se vuoi ti faccio vedere il replay!”

“No, grazie, non ci tengo!” rispose lui e Jennifer non si scompose.

“Ad ogni modo stasera sei tu il protagonista, quindi prendi il mio braccio.”

“Non ci si può smaterializzare entro i confini di Hogwarts!”

“Allora sei proprio scemo! Questo è un viaggio interiore per vedere come sei passato dall'essere un bravo ragazzo a una testa di cazzo fatta e finita!”

Scorpius sospirò: se doveva diventare matto tanto valeva assecondare la sua follia.


Si era aspettato tante cose, ma non quello: il suo primo incontro con Rose.

Erano sul treno per arrivare a scuola, al suo primo anno.

Niente cravatta, niente distinzione tra case.

Una piccola Rose stava trascinando il suo baule, tre volte più grosso di lei e a stento riusciva a spostarlo.

“Hai bisogno di una mano?” chiese un se stesso undicenne.

Non si ricordava così minuscolo.

-Eri tenerissimo, sì!- rispose Jennifer ai suoi pensieri che se ne stava proprio accanto a lui.

“Non ti preoccupare, credo di cavarmela!”

Il mini Scorpius rise e l'aiutò ugualmente a portarlo in una delle carrozze.

“In questi casi è meglio mettere l'orgoglio da parte!”

-Com'eri saggio, sembravi davvero un altro!-

Scorpius grande sospirò, ma non rispose.

“Non è una questione di orgoglio: sei un Malfoy, non dovrei nemmeno parlarti!”

Mini Scorius si accigliò e le chiese il perchè.

“Mio padre ti ha visto prima con i tuoi genitori prima e mi ha detto di batterti a tutti gli esami, di vederti come un rivale!”

“Chi è tuo padre?”

“Ronald Weasley!”

Mini Scorpius la guardò ad occhi spalancati dalla sorpresa.

“Uno dei salvatori del mondo magico! Anche mio padre mi ha parlato del tuo e anche di Harry Potter e Hermione Granger”.

“Hermione Granger è mia madre!” lo informò.

Si sedettero l'una di fronte all'altro.

“Mio padre mi ha detto che tua madre era la più intelligente di tutta la scuola ai loro tempi!”

A quelle parole, Rose gli sorrise.

“In fondo non siete così male, voi Malfoy.”

“Piacere Scorpius!”

“Rose!”

Si strinsero la mano, poi Scorpius le passò una cioccorana.

“Vuoi?”

“Sì, grazie!”

“Che ti è uscita come figurina?”

“Merlino!”

“Wow, bello! Sai che era un Serpeverde? Spero proprio di capitare in quella Casa!”

Alla parola -Serpeverde-, Rose gliela ridiede come scottata.

“Scusa, non è per qualcosa ma se finisco tra i Serpeverde mio padre mi disereda, per scaramanzia preferisco che la prenda tu!”

“Il mio mi disereda se non ci finisco, invece!” la informò Scorpius facendola ridere.

“Allora è deciso, la terrai tu! In memoria del nostro incontro e affinchè ti porti fortuna!”

“Questa me la terrò per sempre!” le confessò il piccolo Scorpius e Jennifer iniziò a ridacchiare.

-Non ti facevo così sentimentale, Scorpius!-

-Non l'ho detto davvero!- mentì Scorpius, ma Jennifer riportò indietro la scena agitando un dito.

“Questa me la terrò per sempre!” ripetè Scorpius e lui si arrese all'evidenza.

-Ok, l'ho detto-.

In quel momento lo scompartimento si aprì ed entrò Albus insieme a Dominique.

“Scusa Rose, James mi aveva fatto l'incantesimo delle pastoie... se non fosse stato per Victoire mi troverei ancora lì!”


La scena cambiò, lasciando Scorpius un po' confuso.

Doveva essere l'inizio del terzo anno, quando avevano organizzato quella maledetta festa stile Ballo del Ceppo per i poveri.

Era sotto Natale e per l'evento del ballo nessuno era sfortunatamente tornato a casa.

-In quegli anni passavi molto tempo con Rose, soprattutto a studiare in Biblioteca. Era una scusa per stare in sua compagnia ed eravate molto legati.-

Scorpius alzò gli occhi al cielo.

-E' stato molto tempo fa...-

Uno Scorpius tredicenne guardava Rose impacciato: voleva invitarla al ballo, ma non sapeva proprio come fare.

“Rose...” si decise infine, ma un ragazzo del quinto anno di Corvonero lo precedette.

“Rose Weasley sei molto carina... verresti al ballo con me?”

Rose guardò Scorpius, ma vedendo che lui non reagiva accettò la proposta.

“D'accordo!”

Lo scenario cambiò e si trovavano in Sala Grande, Scorpius era andato al ballo con Gwen, sua cugina, alla fine.

Vide Rose baciare quel Corvonero e si sentì soffocare.

-Povero tesoruccio, quasi quasi mi dispiace!- lo prese in giro Jennifer e Scorpius la minacciò.

-Cambia subito scena o io giuro che ti affatturo!-

-Un po' difficile, ma d'accordo!-


Era il giorno di Natale: dopo l'esperienza avuta lo Scorpius tredicenne si decise di tornare a casa per le vacanze natalizie, mentre Gwen rimase a Hogwarts.

Al banchetto natalizio erano presenti sia suo padre che suo zio Blaise che lo presero da parte notando la sua aria assente.

“Scorpius, come mai sei così giù di morale in questi giorni?” chiese Blaise preoccupato, accomodandosi sul divano alla sua destra.

“Non è niente...” mentì e questa volta fu suo padre a sedersi, solo che alla sua sinistra.

“Allora perchè sei tornato da Hogwarts quando tutti sono rimasti lì?”

Lo Scorpius tredicenne si guardò i piedi , evitando accuratamente lo sguardo di suo padre e di suo zio.

“Rose è andata al ballo con un altro e si sono baciati! Era il suo primo bacio, ora non so nemmeno se ci sposeremo! E' tutto rovinato!” esclamò iniziando a piangere.

Blaise guardò Draco che fece un cenno d'assenso all'amico.

“E' arrivato il momento Scorpius...” iniziò Blaise, guadagnandosi l'attenzione del ragazzino.

“Il momento di cosa?”

“Che tu scopra i segreti delle donne!”

“Non mi interessa, le donne mi fanno schifo, ho chiuso con loro!” ribattè deciso e Draco lo strattonò, facendolo girare nella sua direzione.

“Non voglio mai più sentirti fare questi discorsi da mezza checca! Siamo intesi? Tu sei un Malfoy, un Malfoy dal cuore troppo tenero e noi ti insegneremo a non soffrire più, a condizione che non solo non ripeterai mai più una cosa del genere ma anche che metterai in pratica ciò che ti diremo.”

Scorpius smise di piangere e annuì lentamente.

“Ora, Scorpius siediti lì di fronte a noi ti spiegheremo qual è il modo per conquistare una donna senza soffrire.”

Scorpius fece come richiesto dallo zio e se li trovò davanti.

“Rose dice che non le piacciono certi giochetti, però!”

“Quella la devi dimenticare!” esclamò Blaise.

“Io pensavo che facessimo questo discorso per riprendermela!”

“Sono i tuoi sentimenti per lei che ammazzano il tuo gioco.” spiegò Draco, accendendosi un sigaro.

“Ricorda, Scorpius: il potere in un rapporto appartiene a chi dei due ha meno interesse!” citò saggiamente Blaise.

-Sante parole!- concordò Scorpius grande.

“Mia madre ha fatto tanti errori nella sua vita, ma sapeva il fatto suo e mi ha insegnato a capire le donne.”

“L-la vedova nera?”

“Proprio lei. Mammina non ha mai sofferto per un uomo e si è sposata sette volte!”

Scorpius lo guardò a bocca aperta e sia Blaise che Draco risero.

-Ci siamo- esclamò Scorpius -neanche Merlino era a conoscenza delle regole del maestro!-

-Regole del maestro?- chiese Jennifer scettica.

-Guarda ora...-

“Ci sono delle regole da seguire se vuoi che una donna si interessi a te.” disse infatti Draco.

“Quali?”

“Regola numero uno: non fissarle mai. Le donne si spaventano facilmente.” iniziò suo padre.

“Regola numero due: falle ridere. Alle donne piace molto ridere, soprattutto degli uomini. “ riprese Blaise “E' fondamentale di modo che si sentano a loro agio, abbassano la guardia e molte volte le portano a commettere degli errori cruciali, come fare sesso con un perfetto estraneo dentro lo sgabuzzino delle scope.”

“Che cosa??” chiese il pudico giovane Scorpius e Jennifer si battè una mano in faccia.

-Ma dov'era tua madre quando serviva? Avevi solo 13 anni!-

-A spettegolare con zia Daphne e comunque tu non dovresti proprio parlare dato che nello stesso anno mi hai sverginato!-

Jennifer alzò gli occhi al cielo.

“Io non dovrei neanche parlare con gli estranei!” aggiunse il giovane Scorpius e Jennifer annuì vigorosamente.

“No, ma infatti... niente nome, né altre informazioni!” esclamò Blaise e Jennifer iniziò a sbattere la testa contro il muro dal dissenso.

-Smettila di fare così, sembri un elfo domestico!- commentò Scorpius, ma Jennifer lo ignorò.

“Regola numero tre: la prima volta che la incontri falle un complimento dal collo in su, che ha belle labbra, begli occhi, un bel cervello, le prime due cazzate che ti vengono, poi, quando pensa che possa giocare tutta la sera al gatto e al topo senza darti niente, tu la insulti, le fai capire che sei tu a condurre il gioco e che sei lì per vincere.”

-La cosa più triste è che funziona davvero- commentò Jennifer scuotendo la testa.

“Se ci fosse un gruppo di ragazze e te ne interessasse una in particolare... quale sarebbe secondo te un buon modo per avvicinarla?” chiese Blaise.

Scorpius tredicenne ci pensò un po', poi rispose: “La farei ingelosire fingendomi interessato alla ragazza accanto!”

Draco gli sorrise commosso: “Te lo giuro Scorpius... non ti ho mai sentito figlio mio come in questo momento! Vieni qui, fatti abbracciare!”

Scorpius abbracciò il padre e Blaise gli sussurrò: “Questo è solo l'inizio Scorpius: quando tornerai a Howgarts sarai irriconoscibile.”


Jennifer cambiò scena: lo Scorpius tredicenne era tornato a Hogwarts e quando Rose fece per salutarlo lui finse di non vederla.

Parlava con i suoi amici e, davanti alla stessa Rose, andò da Jennifer Kurt e ci provò.

“Non ti vuole nemmeno guardare in faccia!” le fece notare un'amica di Rose a quest'ultima.

Lei lo guardò mortificata, poi corse via.


Jennifer cambiò ancora scenario e Scorpius notò che era passato del tempo.

-Quinto anno: ti eri ripassato già mezza scuola, ma Rose non era nella lista. Avevi saputo da Albus della morte di suo nonno Arthur e decidesti di starle di nuovo accanto.-

“Rose... ho saputo da Albus di tuo nonno, mi dispiace molto, ci tenevo a farti le mie condoglianze!”

Rose aveva l'aria spenta da giorni e si girò verso di lui sorpresa.

“A prescindere da tutto Rose, davvero.”

Rose lo abbracciò e iniziò a piangere sulla sua spalla.

“Che ne dici se andassimo a fare una passeggiata fuori dal castello?”

“Fa freddo...”

“Vero, ma c'è la neve!”

Rose fece un sorriso timido e accettò.

Quando furono fuori dal castello, Scorpius la prese per mano e si tuffò nella neve, facendo la forma di un angelo.

Rose rise spontaneamente.

“Come mai un angelo?”

Scorpius quindicenne le sorrise ancora steso a terra.

“Perchè tu sei bella come un angelo!”

Rose fece un urletto dato che Scorpius l'aveva trascinata nella neve accanto a lui strattonandola per il polso.

“Ora ci sai proprio fare, eh?” chiese lei guardandolo con un misto di tristezza e ironia.

Scorpius provò a baciarla ma lei si scansò.

“Non è così facile con me... dovresti corteggiarmi prima!”

Scorpius le sorrise.

“Voglio farti dimenticare la tristezza Rose... ti ho osservata in questi giorni e non voglio vederti ancora così giù... non è da te! Lasciati andare.”

“Da quando ti preoccupi di come sto io? Non ci siamo proprio parlati in questi due anni!”

“Perchè soffro di una grave malattia!” rispose seriamente il quindicenne Scorpius.

“Cioè?”

“Cuore spezzato!”

Rose rise, poi gli tirò un buffetto sulla spalla.

“Effettivamente rimanesti senza fiato quando Davies mi chiese di andare al ballo con lui! Pensa che ogni tanto lo bacio ancora sai e non solo quello! Tirò fuori il mio vestito nero e...”

“Blu, non nero! Era blu il vestito che indossavi quando baciasti Davies... invece che, beh, me.”

Rose lo guardò profondamente e Jennifer diede di gomito allo Scorpius grande.

-E' qui che lei ha pensato che avessi ancora qualcosa di recuperabile.-

“D'accordo, Scorpius... accetto di tornare in buoni rapporti, ma se mi vuoi devi fare le cose per bene. Trascorreremo del tempo per parlare e fare le cose con calma.”

Scorpius la prese per la vita, poi le accarezzò il viso.

“Potremmo anche fare oltre che parlare, che ne dici?”

“Per ora direi solo parlare!”


La scena cambiò: erano nel dormitorio di Serpeverde e Rose e Scorpius erano insieme.

-Siete stati insieme per sei mesi, poi lei ha deciso di concedersi.-

-Lo so, perchè mi fai la telecronaca?- chiese Scorpius stizzito.

-Sono solo la voce narrante, apprezza che mi sia scomodata per te!-

Scorpius grande non riusciva a staccare gli occhi dalla schiena nuda di Rose.

“E' la mia prima volta Scorpius...”

-Zio Blaise me l'aveva detto di non essere la prima volta di nessuno, né l'ultima.-

-Il fatto che tu non l'abbia ascoltato non so se è una cosa buona.-

“Tranquilla, farò del mio meglio per farti stare bene!” esclamò Scorpius quindicenne, baciandola delicatamente, poi iniziò a toccarla sotto le coperte e lei non riusciva a trattenere i gemiti.

-Tieni a cuccia il tuo amichetto dei paesi bassi!- lo rimproverò Jennifer, vedendo che Scorpius grande si era eccitato a quella vista.

Scorpius arrossì , mentre vedeva se stesso che cercava di reprimere l'urlo di Rose baciandola.

Quando finirono, Scorpius fece per alzarsi, ma Rose lo fermò.

“Senti... io non sono da una botta e via. Io credo che tu abbia un gran cuore in fondo anche se tenti disperatamente di nasconderlo. Vieni qui e abbracciami, rimani con me. Se non lo farai non ti farò più entrare nella mia vita.”

Scorpius ci pensò, poi andò ad abbracciarla.

“Non sei stupido come sembri, allora!”

Scorpius sorrise e le baciò sulla testa.

-Questo è il momento in cui ti sei davvero innamorato di lei... l'hai accolta dentro di te...-

Scorpius quindicenne, però, appena Rose si addormentò, si alzò e se ne andò.

Il dormitorio di Serpeverde era vuoto perchè erano rimasti lì per le vacanze di Natale e , quando Rose si svegliò non trovò il ragazzo accanto a sé.

Quando realizzò del perchè iniziò a piangere talmente tanto che i singhiozzi le perforavano il petto.

-Ti prego, non voglio vedere altro.- pregò Scorpius e Jennifer lo guardò con disgusto.

-Certo che non vuoi vederlo...-


Un rintocco assordante perforò le orecchie di Scorpius che si svegliò di scatto, trovandosi nel suo letto.

Il fanstasma era scomparso.

Guardò l'orologio e si accorse che era l'una di notte.

Si girò verso la porta e vide Gwen, sua cugina.

“Gwen che è successo, non riesci a dormire?”

Gwen scosse la testa.

“Sono qui per te: sono io il secondo fantasma.”

Per chi trovasse della frasi familiari ripeto di aver preso spunto da "la rivolta delle ex" e ne ho fatto la versione potteriana, quindi non uccidetemi vi prego! Spero che la storia vi piaccia ad ogni modo, fatemi sapere!

-nemy1990-

   
 
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