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Autore: Lizhp    20/12/2015    2 recensioni
SPIN-OFF DI YOU MADE ME
-Ed è sempre così gentile?- chiese quindi il biondo, alzando leggermente la testa dalla spalla di Mika per poter leggere meglio.
-Sì- rispose solamente il ricciolo, scorrendo verso l’alto la conversazione e permettendo al biondo di leggere alcuni messaggi precedenti, tutti senza risposta -Ma non importa, ci sto facendo l’abitudine-
-A me importa- esclamò invece Andy, il tono di voce molto più duro rispetto a quello che usava di solito con lui -La deve smettere- dichiarò, chiedendo a Mika il permesso di prendere il suo cellulare e continuando a scorrere la conversazione, o meglio il monologo, che la ragazza aveva deciso di far arrivare al suo compagno.
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Durante il viaggio da casa di Mika a quella di Elize, il ricciolo continuò a pensare tra sé e sé a tutte le cose che avrebbe voluto dire alla ragazza, per non rischiare di dimenticarsene nemmeno una: se doveva chiudere definitivamente quella storia, doveva sfogarsi in tutto e per tutto e dirle tutto quello che pensava.
Andy, capendo cosa frullasse nella mente del ragazzo, rimase in silenzio, concentrandosi sulla strada e sbirciando di tanto in tanto alla sua sinistra. Mika gli sembrava nervoso, ma anche determinato.
-Stavolta me la cavo da solo- dichiarò il cantante, quando Andy parcheggiò la macchina.
-Okay- disse immediatamente Andy -Allora io parcheggio in quella via, non credo sia una buona idea che lei mi veda-
Mika annuì, per poi slacciarsi la cintura.
-Buona fortuna- gli augurò poi il biondo.
-Ne avrò bisogno- mormorò Mika, scuotendo la testa, ben sapendo che la ragazza sapeva essere molto testarda. Lasciò un bacio veloce sulla guancia del suo ragazzo e poi scese dalla macchina, avviandosi verso il cancellino della casa di Elize.
Fece un respiro profondo e poi estrasse il cellulare: non gli andava di citofonare, con il rischio che rispondesse uno dei suoi genitori. Così iniziò a far squillare il telefono della ragazza e ottenne risposta dopo un paio di squilli.
-Mika?!-trillò lei dall’altro lato del telefono, talmente forte che Mika fu costretto ad allontanare il cellulare dall’orecchio.
-Scendi, sono sotto casa tua- disse solo il ragazzo, con un tono di voce freddo e distaccato.
-Hai cambiato idea?-
Mika, a quella domanda, gettò gli occhi al cielo: non sarebbe mai cambiata quella ragazza.
-Scendi e basta- le disse di nuovo, riattaccando poi il telefono prima che lei avesse il tempo di aggiungere altro.
Proprio in quel momento, una singola goccia solitaria lo colpì in testa: maledetta Londra.
La ragazza uscì pochi secondi dopo, invitandolo a ripararsi sotto il piccolo portico che precedeva l’ingresso dell’abitazione.
-Ciao Mika, come stai?- chiese, stranamente con un lieve sorriso sulle labbra. Il suo obiettivo allora era quello? Fare in modo che lui si presentasse da lei?
-Secondo te?- rispose il ragazzo, mantenendo quel tono di voce seccato che aveva usato al cellulare.
-Ascolta…-
-No, ascoltami tu- la interruppe immediatamente il giovane, fissandola dritta negli occhi -Io ti ho ascoltata a sufficienza in tutti quei messaggi-
Probabilmente capendo che Mika non si trovava lì per le ragioni che lei sperava, il sorriso dal volto di Elize sparì piano piano, lasciando spazio ad un’espressione preoccupata.
-Che diavolo stai combinando, si può sapere? Hai intenzione di andare avanti così per il resto della tua vita? Non avevi fatto già abbastanza danni baciando Andy?-
Odiava lo sguardo della ragazza in quel momento, lo faceva sentire terribilmente in colpa, anche se era ben consapevole che averla lasciata, un paio di mesi prima, era stata la scelta migliore per entrambi: non poteva continuare a prenderla in giro, avrebbe tenuto entrambi prigionieri di una trappola che, a lungo andare, avrebbe danneggiato entrambi. Non poteva tornare indietro, non avrebbe mai potuto ripensare alle sue scelte, soprattutto ora che Andy faceva parte della sua vita.
 
Caught in a trap
I Can’t look back
 
Mika scosse leggermente la testa, scacciando quelle due frasi che, si rese conto, sarebbero state perfette per la melodia che aveva iniziato a suonare quel pomeriggio. Ma non era quello il momento giusto per pensarci.
-Speravo di attirare la tua attenzione e di spingerti a ripensare alle tue scelte- confessò la ragazza, distogliendo lo sguardo dalle iride castane del riccio e puntandolo a terra, incapace di sostenere quegli occhi che invece non la abbandonavano nemmeno per un secondo.
-Insultandomi?- chiese allora Mika, allargando le braccia.
-Tu non rispondevi mai ai miei messaggi!- ribatté allora Elize, alzando il tono di voce, mentre la pioggia iniziava a scendere più forte al di sopra delle loro teste.
-Ma cosa avrei dovuto dirti! Ho risposto alla tua chiamata per dirti di smetterla, che non stavi ottenendo nulla comportandoti così e non mi hai dato nemmeno il tempo di spiegarmi!-
-Non sei riuscito a spiegarmi nemmeno quando mi hai lasciata, non hai avuto il coraggio di dirmi il vero motivo per cui l’hai fatto, e sono venuta a scoprirlo tempo dopo, solo perché ho bussato a casa tua nel momento sbagliato-
Mika la fissò con gli occhi strabuzzati, ripensando al discorso che avevano affrontato proprio in quel posto, quella sera in cui lui aveva deciso di porre fine alle sue menzogne.
-Il vero motivo? Ti avevo detto che io riuscivo a vederti solo come un’amica, ed era ver…-
-Ah, e il fatto che avessi conosciuto Andy non c’entrava nulla?-
-Avevamo scambiato solo un paio di parole- si difese Mika, anche se in realtà ricordava bene come fossero state sufficienti a fargli capire che con Elize stava portando avanti qualcosa che non lo avrebbe mai reso davvero felice.
-Non mentirmi, non sono scema-
Mika alzò entrambe le sopracciglia, iniziando a capire dove volesse andare a parare la ragazza.
-Se credi davvero che sia successo qualcosa tra me e lui mentre siete andati a prendere il pranzo, ti sbagli di grosso. Potrò anche non essere stato il ragazzo perfetto, ma non ti ho mai tradita- esclamò deciso, mettendo subito fine a quel discorso senza senso.
Elize stette in silenzio per qualche secondo, gli occhi ancora fissi sull’asfalto sotto i loro piedi.
-Andy… sul serio, quindi?- chiese, quasi in un sussurro, come se non volesse sentire davvero la risposta. Come se non fosse ancora convinta, dopo tutto quello che aveva visto.
-Sì- rispose subito Mika, senza nemmeno un accenno di dubbio nella voce, cosa che sembrò ferire ancora di più la ragazza. Ma di nuovo, il cantante si trovava a dover essere completamente sincero, nonostante tutto, per evitare che lei continuasse a sperarci.
Poi, improvvisamente, Elize alzò la voce, tornando a fissarlo negli occhi con uno sguardo minaccioso: un cambio di atteggiamento che spiazzò Mika.
-Com’è possibile?- esclamò, stringendo i pugni lungo i fianchi -Cos’avevamo di sbagliato?-
-Niente, ma…-
-No! Volevo solo una storia normale, e tu lo sapevi. Non chiedevo chissà cosa, e tu eri sempre assente-
Sì, una storia normale: la ragazza stavolta aveva ragione e forse era proprio questo che Mika non riusciva a sopportare. L’ordinarietà, una cosa così lontana da ciò che lui avrebbe voluto nella sua vita. Aveva lasciato da parte ciò che lui era veramente per cercare di essere come tutti gli altri.
 
Is it really necessary
You’re making me more ordinary

 
Nuove parole iniziarono a balzargli in mente, parole che iniziavano a dare ordine ai suoi pensieri.
-Hai ragione, io ero assente, e ti chiedo scusa. Ma cosa avrei dovuto fare? Far finta di niente e continuare questa storia, prendendoti solo in giro? Tu cercavi cose diverse da quelle che cerco io, e io mi stavo adattando, ma non era giusto-     
-Sì, chiaro, tu cercavi un uomo, scusa tanto se non lo sono- Elize quasi gli sputò addosso quella frase, marcando quelle scuse inutili, con il chiaro intento di ferirlo.
Mika la guardò per qualche secondo: chiaramente non capiva o faceva finta di non capire, per poter continuare a riversare la colpa su di lui.
Con tutta la tranquillità che lo caratterizzava, rispose con poche, semplici, parole: -No, io cercavo qualcosa di più di quello che avevo e ora l’ho trovato. E sono pronto a viverlo. Ed è meglio che tu faccia un passo indietro, non lascerò Andy e tu stai solo perdendo il tuo tempo. Guarda altrove e lasciami in pace-
Si rese conto della verità di quelle parole: la sua storia con Andy era solo all’inizio, non sapeva come sarebbe andata a finire, non sapeva cosa lo aspettava. Sapeva solo che gli stava dando più di quello che chiunque altro gli avesse mai dato in vita sua e tanto gli bastava.
-Sai una cosa?- rispose Elize, dandogli una leggera spinta sulla spalla -Forse non meriti tutte queste attenzioni! Sparisci da qui!- e senza aggiungere altro rientrò in casa sbattendo la porta.
Era caratteristico della ragazza, lei doveva sempre avere l’ultima parola. Ma a Mika poco interessava. Poteva pensare che non si meritasse tutte quelle attenzioni, la cosa importante era che la smettesse di riempirlo di messaggi e permettesse anche a lui di vivere la sua vita in pace.
Lanciò uno sguardo truce al cielo, prima di incamminarsi sotto la pioggia verso la via perpendicolare a quella di casa di Elize, in cui Andy lo stava attendendo.
You better get back because I’m ready for
More than this
Whatever it is

Mika iniziò a canticchiare quelle poche frasi che gli stavano venendo in mente, cercando di inserirle nella melodia che quel pomeriggio aveva suonato al piano: tutta quella situazione stava prendendo vita, ancora, all’interno di una canzone: dalla realtà ad un mondo quasi parallelo, di cui solo lui era a conoscenza.
Raggiunse l’auto di Andy e aprì la portiera del passeggero, ormai fradicio.
-Ti avevo scritto di avvisarmi quando avevi finito, così sarei venuto a prenderti di là e non ti saresti bagnato- gli disse Andy, passando una mano tra i suoi capelli ricci e scompigliandoli.
Mika estrasse il cellulare e notò effettivamente un messaggio del ragazzo.
-Ah, l’ho visto ora. Grazie lo stesso- e gli rivolse un sorriso.
-Com’è andata?- chiese poi il biondo, osservandolo negli occhi. Sembrava tranquillo, sereno.
-Adesso vediamo- e Mika mise di nuovo la suoneria del cellulare, appoggiandolo poi davanti a sé. Iniziò a raccontare a grandi linee la discussione che aveva avuto con la ragazza, arrivando fino alla frase finale con cui Elize l’aveva liquidato: Andy rise.
-Beh, l’importante è che ti lasci in pace, poi può pensarla un po’ come vuole- commentò il biondo, scuotendo la testa.
-Sei pronto per qualcosa di più?- chiese poi Andy, tornando su una frase che Mika aveva detto prima e che gli aveva fatto immensamente piacere.
Il libanese si voltò verso di lui, osservando quelle iridi azzurro chiaro e rivolgendogli un sorriso.
-Sì, qualunque cosa sia, con te- e portò una mano sul suo volto, per poi appoggiare le labbra sulle sue, in un bacio lento, dolce.
Quando si allontanarono, Mika si godette il meraviglioso sorriso che era spuntato sulle labbra di Andy, per poi stringerlo in un abbraccio.
-Allora, cosa facciamo?- chiese poi il biondo, allacciando la cintura e accendendo la macchina-
Mika sarebbe tornato volentieri a Kensington Gardens, ma la pioggia non faceva altro che aumentare: sbuffò irritato.
-Odio giorni come questi- disse quindi, indicando con un cenno maldestro della mano il cielo e sbuffando sonoramente.
-Quando piove, piove, piove e piove- annuì Andy, ponendo l’accento sul fatto che, a parte una piccola tregua una mezzoretta prima, quel giorno il cielo di Londra non aveva fatto altro che bagnare le strade della capitale inglese.
When it rains and rains, rains and rains
-Mika?- lo chiamò poi Andy, dato che il ragazzo si era perso a guardare fuori dal finestrino, mentre più e più parole, anche per una seconda strofa di quella canzone, iniziavano a balenargli in mente senza che facesse il minimo sforzo. Aveva bisogno di scriverle, aveva bisogno di vedere se effettivamente la melodia fosse adatta.
-Conosco quell’espressione- aggiunse poi Andy, rivolgendogli un sorriso. Era lo sguardo di Mika che indicava che qualcosa stava nascendo dentro la sua testa, stava creando qualcosa che presto avrebbero potuto ascoltare tutti.
-Ti porto al tuo pianoforte, deciso- esclamò il biondo, mettendo la prima, senza nemmeno aspettare un cenno di assenso dal ragazzo.
Mika gli rivolse un sorriso smagliante: come al solito, aveva capito tutto.
-Tu vieni con me- gli disse però, allacciandosi a sua volta la cintura e continuando a ripetere quella canzone nella sua mente, per non dimenticarla.
Il sorriso sul volto di Andy divenne ancora più grande: come avrebbe potuto dire di no?
Era sicuro che, ancora una volta, avrebbe assistito alla nascita di un capolavoro.




Buooooonasera!
Oggi doppia pubblicazione.
Bene, questa era la seconda e ultima parte di questo spin-off.
Ho interpretato e inserito un po' a modo mio anche Rain, una canzone che ho imparato davvero ad apprezzare, nonostante ad un primo ascolto non fosse una delle mie preferite. Come spesso mi capita, quando poi arrivo a capire davvero una canzone, poi inizia a diventare una vera e propria ossessione. Questo è quello che è successo con Rain un bel po' di tempo fa ormai e quello che avete letto è ciò che ne è uscito.
Come sempre ringrazio tutti voi che avete letto, se avete voglia fatemi sapere che ne pensate ;)
Buona serata!
   
 
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