Riunirsi

-Non ci sono più… eppure gli avevo detto di non muoversi da qui!
-Forse si saranno stufati di aspettarti e saranno andati avanti…
Ignorando il commento di Haruka, Michiru si avvicinò al punto in cui, solo una decina di minuti prima, Hotaru e Choji erano seduti. Vi raccolse un sacchetto di patatine abbandonato e lo rinfacciò alla compagna.
-Guarda, è mezzo pieno.
-Beh, perlomeno sei ottimista…
-Ma no, non hai capito! Choji non lascerebbe mai a metà un pasto, fosse anche la più minuscola briciola ipocalorica!
-Mi stai dicendo che nell’universo esiste qualcuno più mangione di Usagi?
-Ora non esageriamo… Comunque, se Choji se n’è andato lasciando qui il suo spuntino significa che a lui e Hotaru dev’essere accaduto qualcosa di davvero serio.
Le due sailor rimasero in silenzio, riflettendo sul da farsi. Fu invece Shiriu a proporre una soluzione.
-Senti, Uranus, a mio avviso la cosa migliore da fare è tornare da Shino e gli altri.
-Ma… e Hotaru e Choji, non li cerchiamo?- chiese Michiru, dubbiosa.
-Tranquilla- le rispose Haruka -ci penserà Shino con i suoi insetti a rintracciarli. Di lui ti puoi assolutamente fidare.
Accordandosi con un cenno del capo, i tre fecero marcia indietro e percorsero a ritroso la strada che avevano fatto. Michiru era sì rassicurata, ma solo un poco.
“Ci sono anche Makoto e gli altri da recuperare. Chissà se questo Shino li ha già trovati…”

Shun, Makoto e Ino, seduti sul pavimento del locale, la schiena appoggiata alla parete, stavano ancora riprendendo le forze dopo lo scontro avuto con Y, quando un rumore li costrinse a mettersi in guardia. Un rumore di passi, proveniente dall’esterno.
-Sono loro… intendo, l’Esercito di Chaos?- sussurrò Makoto.
-Ci hanno trovati, dannazione!- rispose Shun, a denti stretti.
-Niente panico- gli disse Ino, decisa -da quel che sento, direi che si tratta di una sola persona. Se lo attacco a sorpresa non appena varca la soglia, ci sono buone probabilità che riesca a batterlo. Voi due copritemi le spalle.
La sailor e il saint annuirono, mentre la kunoichi sfoderò un kunai e si posizionò di fronte all’uscita. Il rumore dei passi si faceva sempre più vicino, così come il battito del cuore dei tre si faceva sempre più rapido. Poi, finalmente, un’ombra fece capolino fuori dalla porta, e Ino balzò in avanti con furia cieca.
-PRENDI QUESTO, BRUTTO BASTARDO!!!
Accadde in un lampo. Ino volò addosso alla sua vittima e la scaraventò a terra, bloccandola. Fu mentre stava per colpire che si accorse che quello non era affatto un nemico. Capelli biondi, vestito bianco e un ventaglio dietro la schiena.
-Ma sei impazzita? Sono io, Temari! Non mi riconosci?
-Ah, sei Temari…
…
…
…
-PRENDI QUESTO, BRUTTA BASTARDA!!!...

Fortunatamente per Temari, Makoto riuscì a bloccare Ino appena in tempo. Dopo aver ricevuto le scuse della ninja di Konoha(-Sono mortificata, non so davvero cosa mi sia preso…), quella di Suna condusse i tre nel luogo in cui il suo team era atterrato. Erano quasi arrivati, quando Makoto fece la fatidica domanda.
-Dimmi Temari, come sei riuscita a trovarci?
-Ti sembrerà strano, ma è stato un insetto a portarmi da voi.
-Un… insetto?- nella mente della sailor riaffiorò un ricordo di qualche giorno prima.
-Certo. Oh guarda, siamo arrivati.
Svoltato l’angolo, la paura di Makoto ebbe conferma. Shino era lì, seduto, tranquillo.
-Molto bene, Temari. Ciao…
Al ciao, Makoto si appiattì dietro al muro, coi denti che battevano all’impazzata e le gambe più tremolanti di un budino.
-C’è qualche problema?- chiese Ino.
-Nu-nu-nulla-lla, so-so-sono so-so-solo sta-sta-stanca, p-p-p-penso c-c-c-che mi-mi-mi s-s-s-s-ied-d-d-dderò qu-qu-qu-qui!!!
Ino e Temari si fissarono.
-Ha paura- dissero insieme, scambiandosi un maligno sguardo complice.
Poco dopo, giunsero sul posto anche Shiriu, Uranus e Neptune, ai quali Ino raccontò tutte le informazioni riguardanti L’Esercito di Chaos, che aveva sentito dall’androide Y. Il tutto, mentre Mister Satan continuava a decantare da solo le sue lodi. Almeno lui era tranquillo…
-Ricapitolando, siamo finiti nella tana di Chaos Goku, che per l’occasione si è fatto costruire da Baby Bulma un esercito di ventisei guerrieri- ragionò Haruka, a voce alta -già siamo riusciti a sconfiggerne due. Si parla di K, il killer/kamikaze, e di Y, la piccoletta con lo yo-yo…
-Ma ce ne sono altri ventiquattro- aggiunse Shiriu -tra cui quel tale L che Sailor Neptune ha visto per pochi secondi. Secondo lei, dev’essere stato lui a distruggere le nostre navicelle.
Volendo aggiungere qualcosa, da dietro il muro Makoto si fece coraggio e fece per avvicinarsi, quando un nimuscolo coleottero le svolazzò davanti al naso. Mentre la sailor tornò a nascondersi terrorizzata, l’insetto raggiunse Shino e gli si posò sulla mano.
-Ehi, un nuovo messaggio- commentò Temari -che dice? Forse ha trovato Gaara?
-Magari ha rintracciato Choji e Hotaru!- esclamò Michiru, subito assalita di domande da Ino.
-Come scusa?!? Mi stai dicendo che ti sei persa Choji per strada?
-Sì…
-Ma come diamine hai fatto? Insomma, bisogna essere proprio ciecati per perderlo di vista…
-VOLETE STARE ZITTE? NON RIESCO A SENTIRE UN BEL NIENTE!!!
Shino, mai così irritato, le ammutolì tutte e tre. Qualche minuto di silenzio, poi finalmente l’Aburame congedò l’insetto e si rivolse ai compagni, con ritrovata calma.
-Pare che una terza squadra sia arrivata in città. La cattiva notizia è che si trovano molto lontano da dove siamo noi. La buona è che la loro navicella è intatta. Propongo che uno solo di noi vada a cercarli, mentre gli altri rimarranno qui, all’ingresso di questa galleria.
-Giusta decisione- annuì Haruka -a proposito, chi c’è in quella squadra?

Dalla parte opposta della città, il portellone di una navicella spaziale si spalancò lentamente, lasciandone uscire una sinuosa figura di ragazza dai lunghi capelli dorati.
-Pensavi di averci ingannati tutti, ma noi non siamo cascati nel tuo sporco tranello. Li Shenron, il furto della nostra sfera del drago non resterà impunito a lungo. Preparati, perché Sailor Venus, la guerriera dell’amore, la solida leader di questo fantastico team, ti punirà in nome di Venere! Ti pentirai amaramente di aver fatto i conti senza l’hostess…
-È l’oste, Minako! L’OSTE!
-Grazie, Ami…