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Autore: The_Lock    04/01/2016    1 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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3.8

 

“Dove cavolo è finito Firal?” urlò il coach Preu subito dopo l'appello della squadra.

“È malato, coach,” rispose Tyler, grattandosi i capelli.

“La prossima settimana avremo una partita importante e il nostro capitano non si fa vedere perché è malato! Qualcuno vada lo imbottisca d'aspirina e lo porti qui, domani!” sbraitò, facendo riprendere gli allenamenti.

“Ehi, Tyler. Kyle non risponde più ai miei messaggi da quasi tre giorni? Sicuro non sia nulla di grave?” domandò Banquo, marcando stretto il ragazzo dai capelli rossi che si sentì messo alle strette. Se c'era qualcosa che non sapeva fare bene era mentire improvvisando.

“No, ehm... non la definirei grave la sua febbre... ma, sai ha vomitato un sacco e il cellulare lo fa stare peggio...” spiegò, nel panico.

“Uhm... ok. Magari questo pomeriggio andrò a fargli visita. Vieni con me?” domandò Banquo.

“Perché no...” sorrise Tyler, sentendosi morire.

 

Durante l'intervallo, il cellulare di Sydney prese a vibrare sotto la notifica di varie chiamate dovute ad un numero sconosciuto.

“Conosci questo numero?” domandò il biondo rivolto a Lydia, ma la ragazza fece di no con la testa e Sydney aspettò che richiamasse ancora per rispondere. Appena Sydney sentì la voce dall'altro capo del telefono, gli si strinse il cuore di qualche taglia: era Gabriel, il fratello di Kyle.

“Ciao, Sydney; sono Gabriel! Senti, sono preoccupato per mio fratello. Sono quasi due giorni che non si fa vedere! Mi ha solo mandato un messaggio dicendo che sta bene e che sarà via per un po' di tempo. Sai se è successo qualcosa? Sai se è nei guai?” domandò il ragazzo.

“Io... Kyle si è trasferito a casa mia, nulla di cui preoccuparti! Pensavo te l'avesse detto.” mormorò il biondo, cercando aiuto nello sguardo di Lydia.

“No. Quel deficiente si dimentica sempre le cose più importanti. Va bene, allora; ma non trattenerlo troppo: ci manca.” aggiunse, prima di chiudere la telefonata.

“Lo odio!” sbottò Sydney. “Tutti si stanno accorgendo della sua assenza e tutte le nostre brillanti bugie non potranno tenerlo nascosto per sempre!” ringhiò, raffreddandosi di rabbia.

“Ce lo riprenderemo questa notte stessa!” disse Lydia, prendendo Sydney per mano.

“No se non vuole...”
“Conosciamo entrambi Kyle per capire che non è uno stupido. Il sangue del vampiro può avergli dato alla testa quanto vogliamo, ma rimane comunque Kyle!” cercò di confrontarlo, ed abbracciando l'amico in mezzo al corridoio.

“Vanessa ha ucciso il ragazzo che le piaceva... potrebbe essere capace di tutto!” mormorò il biondo, sull'orlo del pianto. Il flash di quell'immagine proiettata fra le mura di Kandrakar colpì Lydia con estremo stupore, perché c'era qualcosa in quella sequenza che non andava affatto sottovalutata.

“Ho un'idea!”

 

“BANSHEE? DOVE?” urlò Cordelia, saltando in piedi durante le prove della banda, facendo diventare Skylar bordeaux.

“Siediti e taci!” mormorò Skylar, prendendo Cordelia per il gomito e ringraziando il cielo che il professore di musica non fosse ancora arrivato. “Dimmi tutto quello che sai sulle banshee, per favore.” sussurrò, mentre gli altri accordavano gli strumenti.

“Sono spiriti femminili che urlano e piangono quando qualcuno di molto importante sta per morire. So solo questo... perché, tu l'hai sentita?” domandò Cordelia, impallidendo all'idea di trovarsi difronte ad una banshee.

“Non solo; l'ho anche vista.”
“E che ti ha detto?”

“Che qualcuno morirà e che io non potrò farci niente.” spiegò Skylar.
“Bé, puoi stare tranquillo: non credo stesse parlando di te! Ma evidentemente qualcuno di molto importante morirà questa volta, Sky...”

“Ti prego, non dirlo a nessuno! Devo prima capire di chi si tratti...” spiegò Skylar.

 

La campanella dell'intervallo suonò e i cinque ragazzi si ritrovarono al solito tavolo con i vassoi praticamente vuoti, tanto era la preoccupazione e il malumore. Lydia si aggiunse al tavolo per ultima, togliendosi gli occhiali da sole e poggiando la borsa sulla sedia solitamente occupata da Kyle.

“Ho un piano. È terrificante e pericolosissimo, ma può funzionare.” esordì la rossa, prendendo dalla borsetta il lucida labbra da rinnovare sulle sue labbra.

“Quanto pericoloso?” domandò Tyler, aggrottando la fronte.

“Tanto...” spiegò lei.

“Che aspetti? Spiegacelo!” intervenne Skylar, incapace di sopportare l'attesa.

“Vi ricordate quando Vanessa ha ammazzato il figlio dello stalliere che le piaceva tanto? Dopo averlo ucciso è tornata umana, per qualche tempo! Ciò mi induce a pensare che i vampiri neonati soffrano di una specie di lotta interiore fra umano e vampiro, quindi possiamo spingere Kyle a fare qualcosa di talmente orribile da farlo riprendere per qualche minuto e portarlo a Kandrakar.” disse Lydia.

“Sei spietata!” mormorò Tyler, aggrottando la fronte. “E chi ci sarebbe in cima alle possibili vittime?” la prese in giro il rosso.

“Naturalmente interverremmo prima che lui uccida effettivamente qualcuno!” spiegò Lydia.

“Non possiamo picchiarlo fino a tramortirlo e poi trasportarlo a Kandrakar come peso morto?” domandò Sydney, stupendo tutti della violenza di quella frase.

“Non mi piace il tuo piano, Lydia...” mormorò Tyler.

“Ricordati che l'Oracolo ha detto che Kyle deve sottoporsi volontariamente alla sua cura!” lo bacchettò Lydia.

“Questa storia non mi piace proprio.” sospirò Tyler “Ma proviamoci, sperando che nessuno muoia...” disse Tyler, e lo stomaco di Skylar ebbe un sussultò. Il bruno si scambiò uno sguardo con Cordelia, ma la ragazza fece spallucce e lui sbuffò, tornando a concentrarsi sul piano del ragazzi.

“Visto che l'altra volta voleva bere me, posso farla io, l'esca!” si propose Sydney.

“Aspettate: vi state dimenticando due particolari! Il primo: se Sydney dovesse venir morso da Kyle, allora si trasformerebbe in un vampiro a sua volta; secondo: chi potrà proteggere Sydney se noi saremo impegnati a combattere contro gli altri della squadra?” domandò Cordelia.

“Ottime osservazioni, Cordelia!” sospirò Lydia. “Ma il primo problema non sussisterebbe perché, in caso Sydney si lasci mordere da Kyle, lo porteremmo subito dall'Oracolo e lui si sottoporrebbe alla cura; mentre per il secondo possiamo sempre ingegnare un piano.” spiegò la ragazza.

“Non mi piace. È troppo rischioso.” intervenne Skylar, aggrottando la fronte. “Non possiamo usare Banquo o Lilian?” domandò il ragazzo.

“No, loro non c'entrano nulla in questa storia e non voglio mettere in pericolo la vita di chi dobbiamo salvare! Se deve essere qualcuno a fare da esca, sarà uno di noi. Ma proporrei comunque di tirare a sorte.” spiegò Tyler.

“No, Tyler. Fai andare me.” disse Sydney, chiudendo la conversazione.

 

Un rumore di vetri rotti interruppe la tranquillità del covo dei vampiri. Kyle, ancora in crisi nella sua doppia lotta d'identità, aveva rifiutato un calice colmo di sangue che gli era stato porto da Damien come segno d'amicizia. Oltraggiato da quel gesto insolente, Damien tirò un manrovescio al moro, facendolo volare dall'altra parte della stanza e riempendo l'aria con dell'elettricità.

“Ssssht!” intervenne Vanessa, entrando in stanza. “Lasciatemi sola con lui.” canticchiò, e Vervan, Rider e Damien si congedarono, seppure di malavoglia.

“Che accade, bambino mio?” domandò Vanessa, inginocchiandosi vicino al ragazzo e massaggiandogli la guancia.

“Non sono come voi.” mormorò il ragazzo, schiaffeggiando la mano bianca della donna.

“Non lo sarai fino a quando non vorrai! Tu sei il mio dono più prezioso. Vedo il Fuoco vivo bruciare dentro di te, eppure perché non lo assecondi? Sei nato per essere il padrone del mondo, Kyle; perché vuoi rinunciare alle tue potenzialità?” domandò lei, con tono infantile.

“Io... faccio parte di una squadra!” spiegò lui, aggrottando la fronte.

“Una squadra! Che animo nobile hai, piccolo mio; ma cosa può una squadra dinanzi a quello che posso offrirti io?” domandò lei, accarezzandogli il volto.

“Cioè? La vita eterna? Non la voglio!” sbottò, aggrottando la fronte.

“No, tesoro. Posso offrirti quello che hai sempre voluto... una madre.” disse, baciandolo in fronte.

 

“Banquo, non possiamo più andare da Kyle, stanotte!” disse Tyler, seguito dagli altri membri della squadra.

“E perché no?” domandò lui, grattandosi i capelli ricci.

“È molto contagioso.” spiegò Tyler, annuendo con convinzione.

“E chissene?” rispose Banquo, continuando a svuotare l'armadietto. Tyler si scambiò uno sguardo allarmato con i suoi amici, ma le sue brillanti idee questa volta non potevano essere molto d'aiuto poiché l'improvvisazione non era una delle sue qualità.

“Sta vomitando parecchio; magari vuole essere lasciato da solo...” mormorò il rosso, facendo spallucce.

“Te l'ha detto lui?”
“Sì, mi ha scritto un messaggio poco fa...”
“Conosco Kyle. Dice sempre che non vuole nessuno a torno e poi vorrebbe solo essere coccolato come un gattino! Sydney, tu vieni con noi?” domandò Banquo, guardando il biondo.

“Sì... ma, ecco... in realtà... sai, oggi è quasi sette mesi che siamo insieme e volevamo passare una notte romantica. Lo so che avrei dovuto dirtelo io, ma non volevo sembrare il ragazzo geloso!” sorrise il biondo, mostrando i denti bianchi per cercare di essere convincente.

“Gli tiro una botta in testa e poi lo chiudiamo nello sgabuzzino delle scope?” propose Cordelia a bassa voce.

“Vergognati!” sbottò Skylar, aggrottando la fronte.

“Se non abbocca a questa, attuerò io stessa questa idea! È per il suo bene!” sussurrò Lydia, ignorando lo sguardo inceneritore del ragazzo.

“...ok! Ma salutamelo!” disse Banquo, sospirando; e appena diede loro le spalle, Tyler e Sydney si diedero un cinque.

 

“Convincilo a uccidere chi ama, Damien!” mormorò Vanessa, lasciando che il ragazzo le baciasse il lungo ed elegante collo.

“Quel ragazzo ci crea solo problemi.” ringhiò il vampiro.

“Ma è un bene così prezioso!” sorrise lei, per poi oscurarsi e mettersi in piedi, improvvisamente preoccupata e sull'orlo del pianto “Il Cuore! Vedo la squadra dei guardiani! Sono... oh Damien, mi trovi ancora bella?” domandò lei, mettendo il muso.

“Sei la più bella di tutte! Ma di cosa parlavi?”

“La guardiana della Terra... è troppo intelligente! Ha previsto tutto... uccidila, Damien! E uccidi anche il guardiano dell'Aria, lui ha sentito una banshee...” spiegò, leccandosi le labbra.

“E del guardiano dell'Acqua e del Cuore?”

“Del primo se ne occuperà Kyle. Il secondo ci serve vivo! Ci serve il Cuore, non dimenticarlo!” disse, tornando a sorridere e muovendo l'indice come una maestrina divertita.

“Stai tranquilla, tesoro mio. Entro questa sera stessa saranno tutti morti!” rise lui, ricevendo un gaio abbraccio della fidanzata.

 

Fra pochi minuti il sole sarebbe tramontato, portando con sé l'oscuro manto della notte. I cinque ragazzi si erano dati appuntamento nel punto più alto della città: una collina che dava direttamente sul mare e dal quale si vedeva la metropoli che era casa loro. Dopo la trasformazione da adolescenti a guerrieri, Tyler lasciò galleggiare il cuore di Kandrakar sul suo palmo; si concentrò e pronunciò lentamente il nome di Kyle. Il cuore vibrò leggermente e generò un raggio che indicò una piccola fabbrica dismessa da anni, non lontana da dove si trovavano loro.

“Siete pronti?” domandò il rosso e gli altri annuirono. Correndo a perdifiato, i cinque arrivarono fino all'ingresso della fabbrica, ma il sole che stava illuminando con i suoi ultimi raggi avrebbe garantito loro ancora qualche minuto di vantaggio.

“Lydia, ora tocca a te.”

  
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