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Autore: Shatzy    16/03/2009    4 recensioni
[Dedicata a Sara e a Roberta]
Kankuro e Ino si guardarono ancora, sconvolti.
“Ma… Ma che è successo?” chiese Kankuro, più rivolto a sé stesso che ad altri.
“Non lo so…” rispose l’altra, pensierosa.
“Certo che quei due insieme sono un pericolo! Credevo di morire” cercò di sdrammatizzare, vedendo l’espressione preoccupata sul bel visino della ragazza. “Sarà colpa del troppo caldo, gli avrà dato al cervello…”
“Mh…”
“Non ti preoccupare, non è la prima volta che litigano” riprovò, vedendo che la sua frase non aveva sortito alcun effetto.
“No…”
“Beh, noi non possiamo fare altro, che ne dici di rientrare?” propose cambiando discorso, tra un misto di delusione e speranza.
“Oh, no” rifiutò decisa.
“N-no…? vuoi rimanere qui?” chiese scettico.
“No, noi possiamo fare altro!”
[ShikaTema][KankuIno]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Temari, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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An (im)perfect Love plan for you

 

An (im)perfect Love plan for you

 

Capitolo Due.

 

 

Ah, questa sì che era bella, Temari e quel… No, non riusciva nemmeno a pensarlo che già rideva. Ma figuriamoci se una come sua sorella… No, era assurdo. Totalmente assurdo e sbagliato. Non era possibile. Sarebbe stato più facile vedere Gaara con la tutina verde di quel suo amico tutto matto con le sopracciglia folte.

Ma non era il momento di immaginare visioni orrende. Inspirò a lungo, trattenendo l’aria nei polmoni, per poi ributtarla fuori di colpo. Ok, quella era la porta, era il suo momento. Bussò piano.

Temari?” chiamò. “Posso entrare?” e senza attendere una risposta aprì piano la porta, aspettandosi il peggio.

Che stranamente non arrivò.

Kankuro, che cavolo vuoi?” lo aggredì Temari, stesa sul suo letto.

Niente urla, niente lanci di oggetti, niente folate di vento che in una stanza chiusa non dovevano essere nemmeno contemplate. Bene.

Il ragazzo deglutì, lo sapeva che quello che stava per fare non avrebbe portato a nulla di buono. Temari era buona e cara, ma dovevi rimanerle a distanza di sicurezza e non toccare la sua privacy. Altrimenti era capace di provocarti un Funerale del Deserto stritolandoti con le sue sole mani.

“Ecco, mi chiedevo, a titolo puramente informativo… Come stai?”

Lei sbuffò. “Come vuoi che stia?”

“Non lo so. Pensavo che magari potevamo parlare di qualcosa…”

“Di cosa?” lo aggredì secca.

“Di quello che vuoi” mise le mani avanti, come per difendersi.

Temari assottigliò lo sguardo, fissandolo scontrosa. “Dimmi che vuoi e facciamola finita” disse lapidaria.

Kankuro si sentì un pochino sottopressione, ma si fece coraggio e si avvicinò. “E’ per… per quel litigio di ieri sera. Volevo sapere se fosse tutto a posto.”

“E’ tutto nella norma, ora puoi andartene” lo liquidò, fredda.

Il ragazzo sbuffò, avvicinandosi alla grande finestra aperta. Temari, non mi sembra che sia tutto nella norma, per niente. Se quel moccioso ti fa stare male, ci penso io!” propose, con tono minaccioso.

La sorella lo guardò tra lo stupita e il divertita. “Ma no… Non ce n’è bisogno, Kankuro. Davvero” lo rassicurò, mite.

“Dici? Non farti scrupoli, eh! Io mi diverto” le sorrise spavaldo, battendosi una mano sul torace. E Temari non riuscì a fare a meno di ridere. “Ecco, così va molto meglio, preferisco vederti ridere” ammise, arrossendo appena.

“Ma smettila, scemo” gli rispose, lanciandogli un cuscino in piena faccia.

“Ahi! Sempre la solita!” finse di arrabbiarsi. “Non posso credere che tu possa stare male per quel moccioso imbecille, Tem” riprese, serio.

“Eh?”

“E’ uno stupido ragazzino, non devi dare minimamente retta a quello che dice.”

“Beh, stupido proprio non glielo puoi dire” ammise lei, pensandoci su.  

“Oh, ma che importa? Ma l’hai visto? Sempre con quell’aria da ‘sono qui perché mi hanno costretto, fosse per me dormirei’, dai!” continuò, accompagnato da uno sghignazzo della sorella.

“Questa te la concedo.”

“E quel codino? No, dico, vogliamo parlare di quel codino?

Temari si lasciò andare a una risata liberatoria. “E’ che… Beh, è un immaturo!”

Kankuro sorrise, la sorella si stava lasciando finalmente andare.

“Non può fare sempre il bambino, è ora che cresca e che impari a comportarsi con una ragazza.”

“Dici?” le chiese scettico. 

“Certo! Noi donne vogliamo soltanto un po’ di gentilezza, che ci vuole a dire due paroline carine? Mettete da parte il vostro stupido orgoglio maschile, una volta tanto!” lo sgridò.

“Ehi, ma io che ho fatto?” si risentì.

“Sei uno di loro” spiegò, come se fosse una cosa normale. “Noi vogliamo solo essere trattate con rispetto, e lui invece è uno stupido infantile!”

“Questo lo hai già detto…” sussurrò, per non farsi udire da lei.

“Non puoi dire a una ragazza che il suo carattere non ti piace, no?” chiese, minacciando con il pugno chiuso il fratello.

N-no, certo che no…”

“O che il suo Villaggio non ti piace.”

“Certo…”
“O che lei non ti piace!” sbottò, urlando.

“Ehm, Temari, sembri isterica oggi” provò piano.

Kankuro!” chiamò, spaventandolo. “Dimmi che tu non sarai come quel cretino, dimmi che tu sei diverso.”

M-ma certo, tutto quello che vuoi” la assecondò, desideroso solo di uscire da lì il prima possibile.

“E’ un immaturo, un presuntuoso arrogante…” iniziò lei, sbuffando. E Kankuro si ritrovò a sorridere. “Sa pensare soltanto alle sue missioni di ninja, non sa discutere con una donna, e a dirla tutta non sa nemmeno come comportarsi con una donna!” continuò imperterrita.

“Ed è affetto da stanchezza cronica, cammina come un vecchio novantenne paralizzato, invece di parlare sbadiglia, ed è pure debole!” finì l’altro, ridendo.

Al contrario della sorella, però. “Ora non esagerare” lo gelò.

Mh, che ho detto? Dai, continua a sfogarti, vedrai che ti senti meglio” provò a convincerla, non capendo minimamente il cambiamento repentino d’umore di lei.

“Non è così male, ora basta prendersi gioco di lui!” sussurrò Temari.

Kankuro sgranò gli occhi. Quella davanti a lui era davvero sua sorella? Una ragazza incerta, che si mordeva il labbro e che sfuggiva il suo sguardo? Dov’era finita la furia di prima?

Il mondo stava per scoppiare, se lo sentiva.

“E dai, Tem, è un gioco…”

“Lo so benissimo, dico solo che… beh… Oh, non rompere!” sbottò.

Il fratello la guardò ancora, per poi lasciarsi andare a un ghigno malevolo. “Cavolo, Temari, non dirmi che quel moccioso ti piace…

La ragazza arrossì appena.

“Ci ho preso! Oddio, devo dirlo a Gaara! Non ci posso credere! Tu e quello? Vi uccidete dopo neanche un giorno” ridacchiò.

“Ma sta’ zitto, razza di cretino!” s’inalberò, alzandosi dal letto e lanciandogli pure l’altro cuscino. “Se continui ti ammazzo!”

“E non hai negato! Temari, tu sei cotta totalmente!” continuò a ridere, sguaiato. “E’ anche più piccolo di Gaara, ma come fai?”

Kankuro, esci immediatamente da qui e non farti vedere mai più da me! O giuro sul mio orgoglio che compirò un fratricidio, e ne sarò pure fiera!” gli urlò contro, prendendolo per un braccio e scostandolo di peso.

“Sta’ tranquilla, con me il tuo segreto è al sicur-

“Se non chiudi quella bocca rimpiangerai di essere nato” sibilò. E faceva davvero paura, Kankuro lo notò. E notò anche come quell’espressione fiera e adirata gli ricordasse tanto quella di un’altra persona. Sì, ma chi?

Temari, dai…”

“Che ci fai ancora qui?!” ordinò, sbattendolo fuori dalla sua camera.

Ecco chi. Ino.

Oh cavolo, il piano! Non poteva tornare a mani vuote da quell’altra pazza.

“Aspetta Tema-”

Ma la sorella gli aveva già sbattuto la porta in faccia, chiudendola poi a chiave.

Kankuro sospirò sconsolato e abbassò le spalle, come un gattino col pelo bagnato. Si era completamente dimenticato del piano, e ora?

Beh, qualcosa avrebbe inventato.

E la teoria misogina di Shikamaru mai gli sembrò tanto interessante…

 

*

“Allora?”

Ino picchiettava con un piede per terra, le braccia incrociate al petto e uno sguardo indagatore addosso.

“Ehm…”

“Dunque?” insistette.

“Ecco, Temari non mi sembra molto intenzionata a far pace. Non tanto presto, almeno.”

“Perché, che ha detto?” s’incuriosì.

“Mah… Tante cose…” prese tempo lui, passandosi una mano tra i capelli liberi dal cappuccio nero, lasciato chissà dove.

“Tipo?” domandò, pressante.

“Beh, ha detto qualcosa sul fatto che il tuo amico non ci sa fare con le ragazze…” provò.

Ino si ritrovò a dargli ragione, annuendo. “Sì, capisco…”

“Te l’avevo detto, quei due non vanno d’accordo, dai retta a me: è meglio che sia andata così.”

Ma Ino continuò a tacere, riflettendo.

“Sono come il giorno e la notte, e… beh, il giorno è ovviamente mia sorella” disse fiero. “Finiamola qua, è stato bello collaborare con te, ciao” chiuse il discorso, facendole un cenno verso la porta.

“In questo caso, temo che dovrò scendere in campo io…” Ino pensò a voce alta.

“Eh?”

“Tu sei soltanto un incapace” lo sgridò, con voce melodiosa. “La prima parte del piano è fallita per colpa tua.”

“Eh?”

“Ma adesso ci penso io” ghignò.

“Eh?!

“La pianti? Non capisci mai, tu” ammise, sostenuta, scrutando curiosa una foto sul suo comodino.

“Senti, ragazzina, io sono un Jounin, non ho tempo da perdere con te e le tue stupide chiacchiere. Via, su” la scacciò.

“Ma che eleganza! Tu davvero non sai cosa sia una ragazza, vero?” la bionda lo aggredì, punta sul vivo, mentre con un dito alzava la polvere presente sul comodino, a metà tra il disgusto e la curiosità.

“Ho altro da fare, lasciami in pace” le rispose scontroso. O impacciato.

“Sentimi bene, signor Jounin, tu mi aiuterai con il mio piano geniale, chiaro?” lo colse in contropiede, puntellandogli un dito sulla spalla. “E’ di tua sorella e del mio migliore amico che stiamo parlando, e noi non ci arrenderemo, chiaro?” ordinò imperativa.

Chiaro, signora” capitolò di nuovo lui, sotto quello sguardo di fuoco che non ammetteva repliche. Da quando era così debole?

“Bene…” sospirò.

“E quindi?” osò chiedere, atono.

“Quindi è tempo di passare al Piano B” Ino ghignò, ancora, ma quei lineamenti delicati rimasero comunque belli, anche se distorti.

“Eh?”

“Tu fai quello che ti pare, vai ad allenarti, a giocare con i tuoi cosi, a dormire, quello che vuoi… Penso a tutto io” lo rassicurò sorridendo, stavolta dolcemente.

“Ma sei sicura che-?”

“A stasera!” cinguettò, uscendo velocemente dalla porta e sbattendosela dietro.

E Kankuro si chiese: ma quante porte chiuse in faccia aveva preso in neanche due giorni?

 

*

 

Shikamaru, che ne dici se andiamo a fare una passeggiata?”

“Non mi va, fa caldo.”

“E dai, ormai è quasi sera, l’aria è più respirabile…

“Sono stanco.”

Ma Ino non si sarebbe arresa così facilmente.

“Perché non andiamo a comprare qualche regalo per Choji e Kurenai-sensei?” riprovò, con più entusiasmo.

“Non mi va…”

“Ma tu rispondi sempre allo stesso modo!” sbuffò, sedendosi di peso sul letto, accanto al ragazzo, che se ne stava sdraiato a occhi socchiusi.

“Forse perché è quello che provo…”

Ino lo guardò. “Secondo me c’è qualcosa che ti va di fare…” ipotizzò, sorridendo ambigua.

Mh?”

La ragazza gli si era avvicinata fin troppo, guardandolo dall’alto in basso, a pochi centimetri dal suo viso.

“Che vuoi?” chiese, spaventato da quel ghigno sulle labbra di lei.

“Che ne dici di…” iniziò.

“Cosa?”

“Andare a fare pace con Temari?” concluse, orgogliosa di sé.

Shikamaru sgranò gli occhi, per poi rigirarsi sul letto e mostrare la schiena alla sua amica.

“Tu sei tutta matta…”

“E dai… Shikamaru? Mi ascolti?”

“Voglio dormire, vattene.”

Shika…?” riprovò, con tono languido, scuotendolo piano per una spalla, cercando di catturare la sua attenzione.

“Lasciami in pace” bofonchiò, con la testa nel cuscino. 

Shikamaru! Almeno guardami quando ti parlo!” ordinò. E lui, controvoglia e spaventato, si girò verso di lei. Si fissarono intensamente per qualche secondo.

“Io con quella non ci parlo, Ino” chiarì, leggendole nel pensiero.

“Avanti… Il vostro litigio di ieri è stato stupido, si può risolvere, dovete solo mettere da parte il vostro orgoglio” spiegò calma.

“Lo mettesse da parte lei.”

“Ehm…” Ino pensò al Piano A, fallito miseramente per colpa di quell’immaturo di Kankuro, e si innervosì ancora di più di quanto avesse nascosto finora. Perché andava bene aiutare un amico, ma l’amico in questione doveva pure ascoltare i suoi preziosi consigli, ovviamente! Essere ignorata così era… frustrante.

“Io e quella non abbiamo più niente da dirci, puoi andare.”

“Ma vuoi perdere tutto così?” chiese, a voce più alta del dovuto.

Shikamaru la guardò serio. “Che vuoi dire?”

“Che siete amici da tempo, quando Temari è a Konoha siete sempre insieme, e ridete e scherzate! Insomma, io credevo che voi due… beh, che aveste un rapporto speciale! Mi stai dicendo che mi sono sbagliata? Il vostro è un litigio stupido, dettato dalla stanchezza, dal caldo, o da quello che ti pare! Vuoi davvero rovinare tutto così?” Tutti i miei sforzi?, avrebbe voluto tanto aggiungere.

Lui la fissò ancora, pensando, poi si tirò a sedere. “No, è che…” provò.

“Dimmi tutto” Ino gli si avvicinò ancora, sedendosi sui polpacci, desiderosa di ascoltare tutto quanto.

Ino… Allontanati un po’!” le disse, imbarazzandosi della vicinanza – e di quel luccichio nello sguardo che prometteva davvero male, lo sapeva bene, la fame di pettegolezzi di Ino era pari a quella di Choji per il cibo normale.

“Dicevi?” lo invogliò a continuare, allontanandosi di qualche centimetro per metterlo meglio a suo agio. E Ino ci sapeva fare: quando voleva qualcosa, di sicuro la otteneva.

Shikamaru sospirò, rassegnato. “E’ che è troppo... come dire, troppo impulsiva. Sempre pronta ad attaccare chiunque con quel suo caratteraccio, e a guardarti dall’alto in basso. E io mi sono stancato, per una volta tanto.

Ino lo fissò scettica, facendogli cenno di continuare.

“Ha un carattere forte, e tende sempre a comandare su tutto e tutti, alla fine ci si stanca, no?” proseguì, alzando gli occhi al cielo, stanco. “Se mostrasse anche il suo lato gentile, ogni tanto, la potrei sopportare meglio. Così è… impossibile.”

Ino si portò una mano sotto al mento, riflettendo sulle sue parole.

“E basta, smettila di fissarmi, non ho altro da dirti” le disse, imbarazzandosi.

“No, ho capito, la situazione è chiara” esordì, con tono professionale. “Non ti senti alla sua altezza, ne sei succube” analizzò.

“Ma no!” negò lui, sbuffando, colto forse sul vivo. “E’ troppo aggressiva, ecco, quale ragazzo vorrebbe avere a che fare con lei?”

“Beh, ma a te piace lo stesso, no?” s’informò la biondina.

“Cos- NO!” si difese, arrossendo appena. “Perché dovrebbe piacermi quella… Cioè, ho appena detto che il suo carattere mi dà fastidio, e tu… Ma come puoi pensare che io e lei… oddio, Ino, tu sei matta!” concluse il suo sproloquio, decisamente in imbarazzo.

Ino ghignò vittoriosa, come al solito ci aveva visto giusto.

“Oh, Shikamaru, ma non ti preoccupare, ci pensa la tua Ino a sistemare tutto” cinguettò allegra.

Ino, non ci provare, non ho bisogno di-”

“Domani pomeriggio” annunciò. “Fatti trovare preparato, non accetto esiti negativi del mio piano.”

“Cosa? Ino, non mettermi in mezzo” provò, il tono a metà tra la paura e la stanchezza.

Sapeva quanto la sua compagna di squadra amasse le storie d’amore, tanto da vederle un po’ ovunque. Beh, non che non ci avesse visto bene, questa volta, ma non era il momento di pensare a stupidaggini del genere, sicuramente dovute al caldo, alla stanchezza, e alla presenza di Ino che vedeva rose e fiori anche dove non ce n’erano. Questo pensò Shikamaru, dall’alto del suo quoziente intellettivo.

“Mi raccomando, sii gentile, falle qualche complimento e scusati. Se la cosa non va in porto, dovrai vedertela esclusivamente con me” sorrise, in modo spaventoso. “Non accetto che i miei sforzi non siano ripagati come si deve, chiaro, Shika?”

Lui sbuffò, vinto, e si rigirò nel letto. “Ora ho sonno, vattene, su.”

Ino scene dal materasso, lo guardò trionfante e gli augurò la buonanotte, sbattendosi poi la porta alle spalle.

Come al solito, lei aveva vinto, neanche a dirlo.

Era forse una maledizione avere sempre ragione?

 

*

 

“Allora?”

Kankuro era in piedi nella sua stanza, aspettando che l’altra si sbrigasse a chiudere la porta.

“Allora cosa? Ovviamente ci sono riuscita” gli fece sapere, con un sorriso.

“Cosa? Hai convinto quel tipo a chiedere scusa a mia sorella?” domandò, stupito.

“Qualcosa del genere” commentò, andandosi a sdraiare sul suo letto, tra le lenzuola ben stese che sapevano di fresco.

“Allora? Dimmi tutto!” l’aggredì, curioso.

“E da quando sei così interessato al mio piano?” chiese, furba, mentre prendeva carta e penna dal comodino pulito di lui.

“Ormai sono dentro, no?” trovò una scusa, sedendosi sul letto accanto a lei.

“Domani pomeriggio quei due faranno pace” evidenziò, scrivendo qualcosa sul foglietto.

“Ma lui che ti ha detto?”

“Che è troppo pigro per chiederle scusa.”

“E tu che ne pensi?”

“Che tua sorella deve lavorare parecchio sul suo carattere” rise. E Kankuro si ritrovò a darle ragione.

“Quindi pensi che quei due abbiano una speranza di fare pace?” chiese, non sapendo bene se più interessato alla storia o al suono della voce di lei.

“Ma certo! E non solo…”

“Eh?”

“Se va come penso, e ci andrà, la situazione si risolverà molto meglio di come pensiamo” sorrise, finendo di scrivere il bigliettino.

“Che intendi? Il nostro piano non era solo fargli fare pace?

“Oh, no, mio caro” lo contraddisse, voltandosi verso di lui e sedendoglisi accanto.

“Il nostro piano è farli mettere insieme” evidenziò sicura, con tono saccente.

Kankuro per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, sgranando gli occhi fino all’inverosimile.

“Noi… Cosa?!” gridò.

“E sta’ zitto, vuoi svegliare tutti quanti?” lo riprese, scontrosa.

“Scusa, ma… Tu sei matta, te l’hanno mai detto?”

Ino lo gelò con lo sguardo, per poi alzarsi e stirare il suo corpo magro.

“Bene, io vado a dormire.”

“Cosa? Mi devi almeno una spiegazione!” la fermò lui.

“Mi vuoi far rimanere nella tua stanza a quest’ora di notte? Ci stai provando?” chiese maliziosa, sapendo che quello era il suo punto debole.

“Eh? Cosa? No, per niente!” si agitò lui, infatti, scuotendo le mani avanti a sé. “Come puoi pensare di… Tu non mi piaci, ragazzina, sei fastidiosa e saccente!” si difese, arrossendo.

“Sì, e poi tu sei un Jounin esperto, l’amore è per le donnicciole, non mi trovi bella, e tuo fratello ha imparato a volare. Ma dai…” espirò, sicura di sé.

“Cos- No!” provò a difendersi, nascondendo l’imbarazzo sotto un tono serio. “Ascolta, io-”

“Manca qualcosa” lo fermò, guardandosi attorno con fare assorto.

“Eh?”

“Nella stanza, dico, manca qualcosa” e girò ancora lo sguardo. “Oggi pomeriggio era diversa.”

“Ah…” Kankuro si imbarazzò ancora, passandosi una mano dietro la nuca. “Ho tolto le mie marionette…”

“Ecco cos’era! Mancano quei cosi” disse allegra.

“Ehi, quei cosi sono le mie potentissime armi” mise il broncio.

“Sì, sì, certo… E che fine hanno fatto?” s’interessò.

“Sono in manutenzione nell’altra stanza, ti interessa?” rispose scontroso.

“Era tanto per sapere, non te la prendere, tesoro” ammiccò, mentre lui arrossiva ancora.

“Insomma, che ci fai ancora qui? Lasciami in pace e vattene, ragazzina. Non ti stavi preoccupando che io potessi rovinare la tua reputazione?” la sgridò.

“Chissà… Magari è quello che voglio” ghignò, facendogli poi una smorfia divertita e scomparendo dietro la porta della stanza, lasciandolo solo.

Kankuro rimase attonito per qualche secondo, poi sbuffò, passandosi una mano sul viso.

Donne… Chi le aveva inventate doveva essere stato un gran masochista!

 

 

 

To be continued

 

Note: uh, che emozione, ho messo il primo TBC (non la malattia, il to be continued) anche in questa sezione!

Secondo me entro la fine della fanfic Kankuro avrà un esaurimento di nervi. E si metterà con Shikamaru per evitare di stare a contatto con le donne. Uh, faccio la yaoi, carina!

Per quanto riguarda il capitolo, Ino la vedo molto come una specie di sorella per Shikamaru, forse è un mio limite, non lo so, quindi l’ho descritta così, desiderosa solo di aiutare un amico. E poi ci si diverte, dai, chi non lo farebbe? Io per prima mi metto nella lista!

Presente quando Ino parla con Shikamaru e gli dice “dimmi tutto”? beh, immaginatevela con una faccina del genere *____* (così mi è stato detto che sembra XD).

 

 

Ok, la conclusione di questa storia la vedrete domenica, lo dico chiaramente tanto mi sono già fregata la sorpresa con la diretta interessata.

 

Risposte ai commenti delle 4 anime pie che si sono ricordate di me: e prima o poi capirò perché le mie long o raccolte sono sempre snobbate rispetto alle one-shot! XD

 

bambi88: visto? Kankuro non si è estinto, ma è sopravvissuto benissimo (?) alle sue due donne. Eh, che uomo… Comunque ci tengo a precisare che la mia sindrome da sorella maggiore mi impedisce di vedere Kankuro al di là di un fratello… Colpa mia, colpa mia, ma sexy non ce lo vedo proprio (è come un fratellino minore da spupazzare, anche se tra lui e mio fratello non c’è niente in comune, dato che mio fratello è un figo e lui… ehm, no XD). Uhm, questa storia del funerale di Shikamaru l’ho già sentita, la tua raccolta potrebbe essere dunque un seguito what if di questa mia fic? Tutto torna XD. A parte le scemenze, lo so che il primo capitolo faceva schifo e ti ringrazio di aver commentato lo stesso. Spero che il secondo ti piaccia un po’ di più, ma è il terzo di cui vado fiera ^^ *è tutta una scusa, non è vero* Ciao!

 

Valy: e ora? Che succederà? *faccina che ha paura* TU sai benissimo cosa accadrà! Smettila di lasciarmi commenti scleranti, che poi non so come rispondere XD Che ti devo dire? Beh, aspetta e vedrai, ne accadranno delle belle, vedrai Kankuro come non lo hai mai visto, mezzo nudo, mezzo morto e che si rotola nella copertina blu *ammicca* tu l’hai già letta!!! Bah XD E poi devo capire perché sei così attratta dai colori dei miei titoli, prima o poi lo saprò. Ah, ciccia, il “buh” lo usa Lely, il “ta dan” io, trovatene un altro e non rubare i nostri è_é Ok, a dopo su msn! Ciau.

 

Rinalamisteriosa: Kankuro e Ino sono strani, e detto sinceramente, a me nemmeno piacevano. Poi è scattato l’amore per Kanky, mentre per Ino, ehm… Diciamo che con lui mi piace ^^ E’ una coppia nota, mi spiace che ti tocchi leggere per prima proprio la mia fic XD Mentre per lo ShikaTema, beh, lo sai quanto io lo ami, e qui hanno litigato… capita, dici bene ^^ Vedremo che succederà XD Grazie mille del commento, ci sei sempre! Un bacione.

 

Lily_90: ma io ancora mi chiedo cosa tu ci abbia trovato di bello nel primo capitolo, secondo me sei troppo buona ^^ comunque, Shika e Tem hanno litigato, e il “secco e arido” non so da dove mi sia uscito fuori, ma fa male di sicuro come frase! Ed è vero, al signorino piace provocarla, stupidi uomini… Ah, ma prima o poi mi vendico su Shika in qualche modo XD Per il KankuIno, mi piacciono insieme! Sono carini, e allora ci ho provato a scriverci. Sono affiatati, e avranno un po’ di tempo per stare insieme a diretto contatto, vedremo che accadrà nella conclusione ^^ E Ino ovviamente ha ragione, Shika e Tem si piacciono da morire, inutile che lui ci rida. Vedremo, Kankuro, vedremo è_éimpazzita*. Grazie mille di tutto come sempre! Un bacione, ciao!

 

   
 
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