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Autore: Zaike Gabricael    23/01/2016    1 recensioni
[Tratto dal secondo capitolo]
OC! Groenlandia
"Danimarca non si ricorda di me, e nemmeno gli altri nordici! Mi sono avvicinata a lui e l'ho salutato. Non so dove ho sbagliato, c'era pure poco freddo e quindi parlavo agevolmente. Lui si è girato e ci ha provato con me! Ma capisci?? Con la sua sorellona!!! Certo, è diventato un bel ragazzo, però venirmi a dire "Hey, bella ti va di vedere la mia penisola" proprio non si fa!!! Specialmente ad un proprio parente! "
Genere: Commedia, Slice of life, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nordici, Nuovo personaggio, Ucraina, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Diario di Danimarca (1)
30 marzo 1953

Caro diario,
Groenlandia è ancora arrabbiata. Okay... è più che arrabbiata: è assolutamente in procinto di organizzare l'omicidio perfetto! Temo di sapere già chi è la vittima…
Ci ho messo un po' per ricordarmi quel bel faccino, ci sono arrivato esattamente il 15 febbraio 1947 e da allora ho provato in tutti i modi, come ben ho scritto negli scorsi trentaquattro diari con illustrate tutte le tattiche di auto-umiliazione attuate, un modo per farmi perdonare da lei. Ebbene oggi credo di aver raggiunto una svolta!
Quando ho chiamato dalla prima cabina telefonica che ho trovato in tutto quel suo raggelante paese -e dire che era stata una gran impresa che mi era costata ben sei ore di ricerca palmo palmo-, ha risposto con voce squillante, emettendo un "ah" lievemente spossato quando ho aperto bocca. Nemmeno Norge è mai stato così gelido con me!
Ma vorrai sapere la svolta! Aspetta, aspetta che il gran me medesimo ti dice tutto!
Groe ha accettato di farmi andare da lei per una cena come due fratelli rispettabili dovrebbero fare! Ovviamente ho dovuto prima fare un bagnetto nel lago di un parchetto al centro di Nuuk per meritare il suo permesso. Sono uscito con le gambe da statua da tanto erano congelate, ma sono riuscito, con gran stile devo dire, a raggiungere casa di Groe, suonando il campanello, accompagnato solo da un pupazzo di neve con un cilindro made in England. Guarda te, mi son detto, qualcun'altro che ha la temperatura corporea della padrona di casa. Ebbene sì! Groe ha sempre avuto una pellaccia dura e gelida, stranamente succede che, ogni tanto, quando tocca le cose quelle si congelano di brutto. Questo perché? Non ne ho la più pallida idea! Poteri magici? Non penso perché sennò sarebbe già entrata nel Magic Trio da quando aveva conosciuto Inghilterra.
Ebbene, dopo due ore di attesa in cui ero diventato come il pupazzo, la porta si è aperta, rivelando la mia adorabile sorellona comodamente in pantofole, maglione e pantaloni in pelliccia. Le labbra arricciate dalla stizza, credo.
Probabilmente terrà il muso per un altro giorno. Beh, contando che è tornata tra noi nel '46, mi dissi che ora più ora meno non avrebbe fatto troppa differenza.
Ho provato ad abbracciarla, però l'unica cosa che mi ha detto era di togliermi le scarpe inzaccherate di neve. Probabilmente per educazione, mi ha preso cappotto e sciarpa -tirandola per stragolarmi- imitando un gesto che Norge fa spesso. Incredibile come, quando si arrabbi, le orecchie le diventino rossastre e lei appena mi ha visto ce le aveva rosse rosse rosse.
Ricordo che da bambino, l'unica volta che si era arrabbiata con me era perché ero finito disperso in una specie di foresta, inseguito dagli orsi polari. Lasciamo perdere come mi sono trovato in quella situazione assurda che non ti dico.
Ho patito il freddo per giorni in una grotta, al sicuro dalle belve, finché Groe non è sbucata dalle rocce, trafelata e luminescente sulla punta delle orecchie. Mi ha preso la gola, scrollandomi, urlando. A un certo punto, a metà di un insulto troppo forte per un bambino le si era incrinata la voce. Le lacrime le avevano cominciato a scendere giù, mi aveva abbracciato, singhiozzando sulla mia spalla.
Era stata la prima e unica volta che si era arrabbiata veramente o che aveva pianto.
Ovviamente prima che succedesse questo piccolo patatrac. Ma nessun problema avrei rimediato! Sì, sicuramente!
Abbiamo camminato in silenzio fino al salone mentre ammiravo i paesaggi soleggiati che Francia ed Italia hanno gentilmente dipinto per lei.
Ah, giusto non ti avevo ancora detto che Groe ha finalmente costruito una casa nel suo territorio, prima viveva da Russia e prima ancora (come già detto nel diario numero 3) dal suo amico Kumajirou e quell'altro. La ragazza ha davvero fantasia quando si tratta di case. Ovviamente meglio che Sve non legga quest'ultima affermazione, ma poco importa!
È a Nuuk, in un'enorme villa a tre piani colorata di blu, col tetto spiovente e cespugli di piante sempreverdi attorno al perimetro. Pure sotto le finestre ce ne sono, che se uno poi per sbaglio è appena sonnambulo si sveglia per forza, a causa di un ago infilzato su per punti troppo spiacevoli per trascriverli.
Il salone è esageratamente enorme, fatto interamente di legno, con un caminetto talmente grande che potrei starci dentro pure io…
Sulla parete del focolare staziona una testa d'alce che sembra ancora viva, non chiedere come faccio a sapere che è dalla sua gola mozza che proviene uno strano muggito. Potrebbe traumatizzare.
Sempre molto educatamente, Groe mi ha portato una cioccolata e non si è nemmeno dimenticata che dentro ci voglio della cannella. Come fa lei la cioccolata non la fa nessuno!
Un po' di tempo fa Fin ha provato a farmi assaggiare quella che ha fatto lui, tentando di imitare mia sorella, tuttavia siamo finiti tutti e cinque (eh, sì, Norge compreso) in ospedale per una lavanda gastrica d'urgenza. Un fiasco totale.
Ho provato a sorseggiare tranquillamente, fingendo che il modo in cui la nazione davanti a me spezzava i legnetti non mi faceva rizzare i capelli in testa… ehm, più del solito insomma.
Nei suoi occhi blu ho visto cose che tu, diario, non puoi nemmeno immaginare. È stato qualcosa di simile ad una tormenta di neve e una brutta grotta sporca e umida nella quale c'è solo lo stesso identico panorama che non cambia mai. Credo di non essermi mai sentito tanto indelicato, non che lo sia mai stato, puoi forse dire il contrario?
Groe deve essere stata tanto sola. Isolata da tutto e tutti. È strano come lei, così allegra e solare si ritrovi ad appartenere ad una landa talmente fredda da farsi temere. Anche da Ice ci si gela le chiappe, ma non è lontanamente paragonabile a Groe. Lei non si meriterebbe proprio una famiglia sgangherata come noi Nordici. Uno dei lati positivi tuttavia è che siamo simpatici e belli, e poi ci sono io!
A cena c'è stato uno dei silenzi più tesi che abbia mai sperimentato, come quella volta che ho provato a fare il gioco del silenzio con Sve. Cioè, inutile dire chi dei due abbia vinto, ma Groe è uguale a me! Caratterialmente parlando si intende!
Credevo non fosse in grado di tenere sul serio la bocca chiusa con un suo parente per troppo tempo!
E invece c'era solo lo stridere del coltello sul piatto ed il ticchettio dell'orologio a cucù che le aveva inviato per il compleanno Germania. La casa ha tante di quelle cose da tutto il mondo (tazzine da Inghilterra, cuscini e ricami da Ucraina, tavoli da Sve, maglioni da Ice, alcuni libri da Norge, miliardi di stelle di natale da Finlandia…), ma non vedevo nulla di ciò che le avevo regalato dal '46 e la cosa mi aveva un po' rattristato perché, voglio dire, è brutto vedere la persona che ti ha insegnato a ruttare con grazia, ignorarti.
Alle otto avevamo già finito e non sapevo che fare, disperato ho provato ad indurla a chiacchierare di come Meny se ne stasse fuori così tanto, giocando a Monopoli per ammazzare il tempo. Stracciato.
Alle otto e mezza, quando la porta si è aperta e la sopracitata foca bianca è entrata velocemente addentandomi il calzino, abbiamo giocato tutti e tre a strip poker. Denudato completamente.
Alle nove lei, Groe e non la foca mordace, si è stufata ed è tornata in cucina a farsi una camomilla. Staccando quell'animaletto malefico che fa sempre gli occhi dolci a Fin e alla padrona, ho seguito la biondina notando che tirava fuori una tazza dalla credenza più in alto di tutte. Non una tazza qualunque. LA tazza per eccellenza! Quella che le avevo fatto, disegnandoci sopra quello che ora non ricordo bene cosa fosse, se un asino o un alce senza corna con il sedere che occupava metà superficie luccicante.
- Quella è la tazza che ho fatto io!- ho urlato commosso, vedendo che il cilindro le scivolava dalle mani colte da uno spasmo per lo spavento. Non ho capito bene come abbia fatto a riscuotersi, però si è data una spinta e ha tentato di afferrare almeno il manico.
Un rumore di cocci infranti e lo sguardo incredulo di mia sorella maggiore. Mi è arrivato il cuore fin sotto i talloni dalla devastazione quasi fosse stato lui a cadere, spaccandosi.
I suoi occhioni blu mi hanno fulminato, le narici le fremevano mentre tentava di calmarsi e si accovacciava a raccogliere il disastro a terra. Dispiaciuto sono corso da lei ad aiutarla. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di non vedere quel visino contorto per non scoppiare in lacrime.
- Groe… è colpa mia…- ho tentato, bloccandomi immediatamente, rendendomi conto che stavo raspando a vuoto e che tutte le schegge si stavano riversando su un tovagliolo sul ripiano della cucina.
- Non importa. Avevo intenzione di buttarla comunque, prima o poi… è da tempo che gira- ha detto lei guardandomi di traverso.
- Mi dispiace- ho sospirato con le orecchie basse. E qui, come preannunciato, la svolta.
Un singhiozzo e ho sollevato il viso per guardarla, aveva le guance rosse e bagnate dalle lacrime, c'era una specie di sorriso sulle labbra ma non si capiva bene. Provava anche a parlare. Mi sono avvicinato appena e lei mi ha gettato le braccia al collo.
- Fratellinoooooo… scu-scuse accettateheeee…- ha piagnucolato inondandomi la maglia. Non riuscivo a capire, e dire che sono un genio!
- Che hai? Stai male? Hai le tue cose? Ho detto qualcosa che…-
Il suo tirare su col naso mi ha fatto morire le parole in gola. Possibile che fosse tanto ovvio e non ci avevo pensato?
- Era quello che volevo sentirti dire dal-dal millenovecento…e qualcosa! Tu non mi chiedevi scusa e pensavo che volessi solo fare lo sbruffone con quelle acrobazie e sciocchezze che blateravi… pensav-pensavo che non mi volessi più bene come da picco-holii…- o almeno, questa è la mia traduzione perché se l'avessi sentita… ha parlato anche in groenlandese stretto ad un certo punto, ho dovuto dar fondo alle vecchie nozioni, ma è il contesto quello che conta, no? Che poi si sia messa a bestemmiare come tanto tempo fa prima di brandire la lancia è tutta un'altra storia, giusto?
Credo che non abbraccerò mai nessuno come ho abbracciato lei. L'ho sollevata da terra e ho pianto pure io dalla felicità. Ovviamente cinque o sei lacrimucce, non ho mica bagnato il pavimento costringendo poi Groe a pulire!
Alle dieci la mia sorellona si è seduta sul divano e mi ha fatto cenno di sedermi sulle sue gambe. È stato come tornare nel tredicesimo secolo: davanti ad un fuoco, con l'aroma di cannella e aghi di pino che emana mia sorella, con le sue manine che mi modellano i capelli in forme strane e una coperta sulle spalle. Manca solo la favola della buonanotte e direi che sono pronto a chiedere pure un bacio in fronte.
Che dire, Groe è una delle sorelle migliori che possa mia capitare. Anche se la fai arrabbiare, quando riesci a farti perdonare, sei trattato meglio di un re per recuperare il tempo perso. E dire che forse è stato un bene farla irritare perché ad un certo punto ci siamo addormentati entrambi, rivivendo una serata tipo di tanto tempo fa.
Sono le quattro di mattina, circa e Groe si è appropriata del divano ed è assolutamente adorabile quando dorme. Ho chiamato gli altri Nordici prima di mettermi a scrivere, in modo che quando Groe si sveglierà le faremo una grande sorpresa, anche se non è il suo compleanno.
Pensi che si arrabbierà quando scoprirà che non mi ricordo quand'è?

BAR DI ZAIKE:
Orbene siamo giunti al terzo capitolo, so di essere sbucata fuori come un fungo dal nulla, però---- niente però: io scrivo e voi leggete senza stare troppo a vedere quanto ci metto, entiendes? XD
proverò magari a restringere i tempi, ma ultimamente son successe taaante di quelle cose che non ci crederete. E qui sorge la domanda del lettore: che me ne frega? La risposta è ovvia, niente!
Ah, Den non se lo ricorderà, però io sì, il compleanno di Groe è il 21 giugno.
Perchè questo giorno? Beh, perché è festa nazionale e nel 2009 la cara Groenlandia ha ricevuto come regalo di compleanno da parte del suo fratellone l'auto-governo. Che gentile, vero?

Ringrazio un botto Nordwestwinde e le chiedo scusa se non le ho risposto alla recensione, ma ho avuto degli impegni e non ho potuto dedicarmi ad Efp come avrei dovuto, perciò ne approfitto qui. Grazie carissima! Un bacione a tutti anche per la sola lettura!

   
 
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