“Beh,
prigioniero è una parola grossa, ma in ogni caso, non sei
così libero di
andartene!” – sono le parole di Anderson.
“Figuriamoci,
ho firmato un contratto,ma si può sempre strappare! Anche
perché io avrei
dovuto lavorare come istruttore di nuoto; qui invece cercate un
gigolo… o mi
sbaglio?” – Bo alza la voce mentre porge questa
domanda.
“Esatto
ragazzo, noi qui cerchiamo un gigolo, che, insieme alle ragazze che
vedrai fra
poco, dovrà intrattenere i clienti e le clienti, MOLTO
FACOLTOSI/E! te
l’assicuro, che frequentano questo “Centro
sportivo” chiamiamolo così.
Strappare il contratto? Biondo, prova a leggere quello che hai
firmato…” –
risponde Anderson in tono di sommo disprezzo!
“Certo,
te lo leggo subito: dunque, qui c’è scritto che,
se dovessi rescindere il mio
contratto prima che sia passato un anno dalla firma,
dovrei….COSAAA??? Dico, ma
è uno scherzo? O meglio, è una truffa colossale!
Io dovrei pagarvi 200.000,00
dollari se dovessi andarmene prima di 365 giorni? Ma mi avete visto?
Non ho
neppure 20,00 dollari in tasca, figuriamoci 200.000,00. Ma
perché non me
l’avete detto subito?” – chiede Bo
sconsolato!
“Dirtelo
subito? Ehi ragazzo, ci hai preso per dei deficienti? Secondo te, noi
andiamo a
dire ad una persona di firmare un contratto dove
c’è una clausola che dice che,
in caso di annullamento c’è una penale di 200.000,
dollari? E chi sarebbe così
stupido da accettarlo? Sono sicuro che, anche un povero idiota di
campagnolo
come te, avrebbe rifiutato una cosa del genere! Il tuo amico Morrison
Perry ci
era cascato pure lui, ma una sera, profittando del movimento del
locale, se l’è
svignata! Stai pur certo che non commetteremo mai più un
errore simile, quindi,
se pensavi di andartene scordatelo: il locale è dotato di un
efficientissimo
sistema di videosorveglianza, oltre ad avere dei vigilantes grandi e
grossi che
ci assicurano che quelli come te se ne stiano buoni. Dunque, chiara la
situazione? Sei proprio sicuro di voler andartene ora?”
“No
signore….Sono a vostra disposizione…”
Se
a Bo avessero detto che entro pochi minuti sarebbe dovuto salire sul
patibolo,
avrebbe avuto una faccia più allegra…
“Che…cosa
devo fare…tanto per cominciare?” –
chiede…
“Niente
di che per il momento, solo servire ai tavoli, super alcoolici
ovviamente ed
avere sempre un gran sorriso davanti ai nostri clienti, soprattutto
alle
signore che non mancheranno di certo di farti la corte. E’
chiaro biondo?” – il
tono di Anderson è sempre più sprezzante!
“Sissignore”
– risponde mestamente Bo, il quale non può far
altro che raccogliere le sue
cose e tornare nel suo “appartamento” per
prepararsi alla sua prima serata al
Madison Center.
Mentre
percorre lo stretto corridoio che porta al suo sgabuzzino, Bo dice fra
sé:”Ma
cosa mi è venuto in mente? Chi me l’ha fatto fare
di venire via da Hazzard?
Certo, rimanendo alla fattoria, non avrei mai potuto dimostrare di
essere un
uomo, ma Luke e zio Jesse non me ne avrebbero fatto una
colpa!”.
A
quel punto delle riflessioni, Bo si blocca, non riesce più a
muovere un passo;
ad un tratto gli viene un’idea geniale:”Ma certo!!
Che stupido, perché non ci
ho pensato prima? Luke, zio Jesse, Daisy, la mia famiglia, loro
sapranno
aiutarmi, loro mi tireranno fuori da questo guaio.
Zio Jesse, durante gli anni
in cui
contrabbandava whisky, ha avuto modo di conoscere molti pezzi grossi ai
quali
ha fatto molti favori senza mai chiedere nulla in cambio: adesso
è tempo di
riscuotere! Certo, dopo 3 giorni che manco da casa, ho già
bisogno dei miei,
così, invece di dimostrare che sono cresciuto, ho dimostrato
che sono sempre il
solito bambinone: Luke ha affrontato una guerra, mentre io….
Pazienza, mi
capiranno, sono sicuro!”
Felice
del lampo di genio, Bo ritorna verso l’entrata del locale,
dal momento che si è
accorto che in portineria c’è un telefono,
l’unico che era riuscito a trovare
in quel luogo fino a quel momento.
Una
volta arrivato, si accerta che non ci sia e si avvicina
all’apparecchio:
purtroppo, dopo pochi secondi, sente la voce di Alan dietro a
sé:”Ehi bello,
cosa pensi di fare? Vuoi telefonare alla mammina? Fai pure, nessuno te
lo
proibisce! Sappi però che il telefono è sotto
controllo e che tutte le
telefonate in entrata ed in uscita, vengono registrate! Sai, al giorno
d’oggi,
la sicurezza non è mai troppa!” – dice
Alan sghignazzando, sghignazzando
soprattutto nel vedere l’aria imbarazzata di Bo.
“Allora,
niente telefonata?”
“No
signore; dopotutto manco da casa solo da 3 giorni, ho tutto il tempo
per farmi
sentire più avanti, dato che dovrò rimanere qui
per tanto tempo!!”
Bo
rimarca molto queste ultime parole, quasi a far capire ai suoi aguzzini
che in
quel maledetto posto, non è neppure proprietario
dell’aria che respira.
Bo
si congeda da quella faccia odiosa di Alan e ripercorre per
l’ennesima volta il
corridoio; ma viene colto da un altro lampo di genio:”Cavolo,
qui non si può
telefonare, ma fuori di qui sì. Ci sarà pure un
bar, una cabina telefonica?
Sarà meglio che mi guardi attorno alla mia prima libera
uscita!”
Il
biondissimo Duke entra nel suo sgabuzzino, disfa il suo borsone da
viaggio,
quando ad un tratto sente bussare alla porta.
Va
ad aprire e si trova davanti un inserviente:”Ciao, tu sei
nuovo vero? Io mi
chiamo Bob, sono venuto a portarti il tuo abito da lavoro; se hai
bisogno di
qualcosa…chiedi pure, tanto stiamo tutti sulla stessa
barca!”
“Ciao,
io sono Beauregard, ma mi puoi chiamare Bo. Sulla stessa barca?
Cioè vuoi dire
che anche tu hai firmato un contratto come quello che ho firmato io che
prevede
un risarcimento di 200.000,00 dollari se te ne vai prima di un
anno?” – chiede
Bo allibito.
“Perfettamente
amico! Ci hanno incastrati tutti quanti; purtroppo se ne approfittano
di
persone che arrivano in questa città per cercare un lavoro,
che non conoscono
il posto e quindi sono spaesati, per fargli firmare quella porcheria!
Dobbiamo
aiutarci fra noi: qualcuno pensa di fare una soffiata agli sbirri, ma
bisogna
stare attenti, perché se va male questi pestano forte. Come
è capitato al
povero Morrison..”
”Morrisono? Lo conoscevi? Era stato lui a consigliarmi questo
posto. Proprio
poco fa, Anderson mi ha detto che se l’è svignata
profittando del locale
affollato e che da allora i controlli sono diventati più
severi. Mi ha forse
raccontato una bugia?”
“Certo
amico! Morrison era riuscito a contattare un agente di polizia che di
solito
gira nei locali di dubbia reputazione come questo, in borghese.
Sembrava che la
cosa funzionasse, che fosse riuscito a telefonare eludendo la
sorveglianza….invece, al momento di fare scattare la
trappola, qualcosa non ha
funzionato! Alan, Fred e alcuni dei loro scagnozzi l’hanno
preso e portato via
e da allora non sappiamo più nulla. Ti dico queste cose
perché hai una faccia
simpatica e mi sembri una persona sincera, non sei dei loro. Domani ti
farò conoscere
gli altri ragazzi. A proposito, quale sarà la tua mansione
qui?”
“Dovrò
servire ai tavoli” – risponde Bo….
“Già….servire
ai tavoli, abbiamo cominciato tutti così, ma
poi….Beh, ma non voglio
rattristarti Bo. Se hai bisogno di me, chiama; il mio sgabuzzino
è poco più
avanti del tuo”
“Sgabuzzino?
Anche tu? Ma possibile che non ci siano stanze decenti qui?”
“Oh
certo che ci sono…..ma sono per le ragazze ed i
clienti….”
Bo
è sempre più spiazzato: quel lavoro gli fa
veramente paura, capisce di essere
finito in una specie di ragnatela da cui non riesce ad
uscire….
“Purchè
non circoli anche la droga qui….” – sono
le sconsolate parole di Bo.
I
ragazzi Duke, avevano imparato da zio Jesse ad evitare la polvere
bianca, che
“rimbecilliva e portava alla tomba” diceva il
patriarca e Bo, all’idea che
forse se la sarebbe trovata fra le mani, provava un vero senso di
repulsione….
E
poi c’era la questione della sparizione di Morrison:
purchè non facessero
sparire anche lui.
“Chiederò
a Bob di indicarmi un posto da dove poter
telefonare…”
Intanto
Bo prende visione del suo “abito di scena” che
poc’anzi gli aveva consegnato
Bob: giacca nera, pantaloni neri e camicia gialla, nonché
una bottiglietta di
gel da spalmarsi sui capelli.
Quando
Bo si guarda allo specchio, non si riconosce più: a parte i
vestiti che gli
sembrano assolutamente ridicoli, non è abituato a vedersi
senza i boccoli
biondi che gli incorniciano il viso bellissimo…
Quei
capelli pettinati all’indietro e così appiccicati,
proprio non gli piacciono….
Facendosi
schifo da solo, Bo si reca verso l’ingresso del centro ad
accogliere i clienti,
ad incominciare la sua prima giornata di lavoro a Miami…..