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Autore: imtheonekeepingyoualive    17/03/2009    10 recensioni
- Da quanto tempo sei in guerra? - Gli chiese, triste.
Lo vide fare un mezzo sorriso, e perdersi anche lui con lo sguardo sul campo.
- Un anno, ormai. -
Sentì di provare pena per quel ragazzone così buono. Era veramente tutto un' ingiustizia.
Anche lui sarebbe rimasto per così tanto?
- Io sono qui solo da febbraio e già mi sento impazzire. -
- Vedi di non impazzire davvero, Way. Qui non ti mandano a casa a meno che tu non sia in una bara. -
*Frerard Anni '40*
Genere: Malinconico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Me And Mrs. Jones'
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burn1 Every Night I Burn Waiting For The World To The End
Capitolo 1




Gerard si girò per l' ennesima volta nella scomoda brandina. Come ogni notte non riusciva a dormire.
Faceva caldo e si sentiva scottare, sudava e non uno spiffero lo rinfrescava.
Avrebbe dovuto riposarsi per l' indomani, sarebbe stata una giornata pesante e difficile, ma proprio non riusciva a chiudere gli occhi senza risentire o rivedere tutto quello che aveva fatto.
Aveva ucciso, aveva visto gente morire colpita dai proiettili sparati da lui, il sangue, le urla, il rumore degli spari e le bombe.
La morte.
Scosse la testa, passandosi una mano sul viso. Sentì il sudore bagnarla.
Sospirò e si alzò a sedere. Vide i suoi compagni dormire della grossa nelle loro brandine, scomposti e con le bocche aperte, russavano e si lamentavano nel sonno.
Voltò il viso a desta, alzò il cuscino e prese le lettere. Si alzò ed uscì dalla tenda, per cercare un pò di sollievo all' esterno.
Immediatamente una leggera brezza lo colpì, facendolo sospirare di piacere. Prese un respiro più profondo, annusando l' odore della terra e dello zolfo.
Si guardò per un attimo in giro, fino a quando non addocchiò una tanica di benzina. Ci si sedette sopra e prese il plico di lettere che si era portato dietro.
Si erano rovinate un pò, col tempo, le teneva unite con uno spago e le aveva lette talmente tante volte che ormai le sapeva a memoria.
Ma erano l' unica cosa che lo tenevano legato alla sua vecchia vita, non se ne sarebbe separato per nulla al mondo.
Slegò lo spago, appoggiandolo poi sulle gambe. Scorse con gli occhi la calligrafia di suo fratello, ordinata e senza una sbavatura d' inchiostro.
Le sue invece erano un campo di guerra. Anche quelle. Non sapeva come Mikey riuscisse a capire cosa ci fosse scritto e rispondergli.
Sorrise tristemente.
Se solo avesse avuto una sigaretta...
Aprì l' ultima lettera che gli era arrivata, quasi due settimane prima.



"Ciao Gerard,
Come stai? Ora dove vi trovate? E' ancora brutto come lo scorso campo?
Qui a casa stiamo tutti bene, papà è riuscito a trovare quel disco che cercava da tanto. Finalmente, dirai.
C'è un' altra cosa che però volevo dirti. Una cosa bellissima.
Mi sono fidanzato.
Lei si chiama Alicia ed è la figlia di un amico di papà. Te ne avevo già parlato, ricordi?
Erano venuti altre volte a cena da noi e lei mi è subito piaciuta. Quando le ho chiesto di fidanzarci e lei ha accettato, mi sono sentito l' uomo più felice della Terra.
Lo sarei se qui con noi ci fosse anche il mio fratellone.
Te lo ripeto in ogni lettera che ti mando, quando torni? Manchi a tutti.
E non voglio sposarmi se tu non ci sei.
Mamma e papà ti salutano, dicono che gli manchi e...

Gerard, mio piccolo, come stai? Non ti hanno ferito vero? Sei ancora tutto intero?
Mi manchi tantissimo, aspetto solo di riabbracciarti.
Torna presto a casa.

Mamma ha voluto lasciarti una cosa scritta. Non si riesce neppure a leggere...
Aspettiamo solo che tu ritorni.
Ciao Gerard, mi raccomando, non farti prendere.
Ti ammiro.

                                                Tuo fratello Mikey."




Si asciugò la lacrima che era riuscita a cadere dai suoi occhi.
Ogni volta che leggeva una lettera, scoppiava a piangere come una femminuccia. Per fortuna gli altri ragazzi non l' avevano mai visto, altrimenti sarebbe diventato lo zimbello dell' intero campo.
Era una fortuna che preferisse isolarsi mentre leggeva, perchè perdeva completamente il senso delle cose e si ritrovava piangente.
Scosse la testa, tirando su col naso. Piegò la lettera e la rimise nella busta.
Alzò lo sguardo e si perse sul paesaggio desolante intorno a lui.
Nel buio, l' unica luce erano le fiaccole piantate nella terra. Il riflesso arancione e tremolante del fuoco creavano sul terreno giochi di chiaroscuro.
E tende. Verdi, marroni, messe su alla bell' e meglio, carichi di munizioni, scatole di polvere da sparo e taniche di benzina.
Chiuse gli occhi. Era troppo dura guardare tutte quelle cose, si sentiva un peso sul cuore.
La consapevolezza di essere un assassino a piede libero e che sarebbe dovuto esserlo per molto tempo ancora.
- Way, non dormi? -
Girò il viso e incontrò gli occhi azzurri del suo compagno.
- No, Bob, non ho sonno. -
Tornò a guardare le fiaccole, mentre stringeva più forte le lettere.
- Ancora gli incubi? -
Lo sentì sedersi accanto a lui. Lo vide accendersi una sigaretta.
- Sì. - Rispose, guardando come ipnotizzato, la piccola stecca di tabacco.
L' altro se ne accorse, perchè gliela porse.
Subito la prese e se la portò alle labbra, inebriandosi del sapore del fumo in bocca. Quanto gli era mancato tutto...
- Vedrai, ci farai l' abitudine. E' sempre così all' inizio. -
Lo guardò in quegli occhi così azzurri freddi, ma capaci di vedere e capire tutto. Bob era un bravo ragazzo.
Eppure non riusciva a capire come avrebbe potuto abituarsi a quell' orrore, in fondo qui si trattava di uccidere per non essere uccisi.
- Da quanto tempo sei in guerra? - Gli chiese, triste.
Lo vide fare un mezzo sorriso, e perdersi anche lui con lo sguardo sul campo.
- Un anno, ormai. -
Sentì di provare pena per quel ragazzone così buono. Era veramente tutto un' ingiustizia.
Anche lui sarebbe rimasto per così tanto?  
- Io sono qui solo da febbraio e già mi sento impazzire. -
- Vedi di non impazzire davvero, Way. Qui non ti mandano a casa a meno che tu non sia in una bara. -



Per la serie non ho già abbastanza storie scritte e in fase di lavorazione, vero?
Però non sono riuscita a non postarla. Sono egocentrica. u.u
Dovrebbe essere il seguito probabile di "Me And Mrs. Jones", ma anche senza averla letta, si capisce benissimo tutto.  
Avverto che non so quanto possa essere veritiera la vita del campo e dei soldati, visto che non sono informatissima su questo.
Grazie a chiunque legga!

Xoxo Sory
   
 
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