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Autore: Manu75    05/02/2016    1 recensioni
"Il viso era affascinante, con il prominente naso adunco che lo dominava. Ma erano gli occhi quelli che attiravano maggiormente l’attenzione, erano azzurri e brillanti, limpidi come ruscelli di montagna. Bastava incrociare quello sguardo una volta, per comprendere quanto Albus Silente fosse intelligente, arguto, abile. Quanto fosse straordinario.
Di sicuro era bastata una volta a Minerva Mc Granitt"
Minerva è la studentessa più brillante della Scuola, è una ragazza acuta ed intelligente, con la testa sulle spalle ma, Minerva è anche una ragazza di diciotto anni con un animo delicato e un cuore pieno d'amore.
Albus Silente è il Vice Preside di Hogwarts, è un insegnante ed è uno dei maghi più potenti mai esistiti. Un uomo del genere, quale donna potrà mai amare?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Comincia il ballo, buona lettura!



'Come un diamante'


 

 

PARTE OTTAVA

 

Giugno (Il ballo – Un valzer inatteso)

 

La sera del ballo l’eccitazione, mista a una sorta di euforia generale, era palpabile nell’aria ad Hogwarts.
Gli esami erano terminati, il Ministro in persona era arrivato insieme ad una delegazione di personaggi importanti, la Sala Grande era stata inagibile per tutto il giorno e gli insegnanti erano agitati quanto gli studenti.
Gli alunni che non avevano il permesso di presenziare al ballo avevano lasciato liberi i dormitori e si erano stipati nelle loro Sale Comuni, in attesa di veder scendere i loro compagni agghindati per l'occasione.
Minerva e Charlotte si stavano preparando insieme alle loro compagne del settimo anno e la stanza era tutta un brusio e un fruscìo. Ogni tanto la porta di spalancava e qualche ragazza del sesto o del quinto anni, agitata e nervosa, si affacciava a chiedere una forcina, un nastro, un arriccia capelli o quant’altro. Nell’aria si mescolavano dolci essenze profumate.
- Ecco, ho quasi finito...- Charlotte aveva un’aria concentrata mentre chiudeva l’ultimo gancetto dell’abito di Minerva.
- Bene...- la ragazza era più tesa di quello che avrebbe creduto e anche molto ma molto curiosa di specchiarsi.
Charlotte le aveva acconciato i capelli e ora le stava lisciando la gonna con cura.
- Ecco fatto!- la voce di Charlotte vibrava di soddisfazione.
Fece voltare Minerva verso un grande specchio, appoggiato per l’occasione alla parete del dormitorio.
Si voltarono anche le altre due ragazze e lanciarono esclamazioni di meraviglia e ammirazione.
Minerva vide il proprio riflesso nello specchio e rimase stupefatta.
- Charlotte…ma quella non sono io!- esclamò, leggermente stordita.
- Io direi proprio di si!Non ho lanciato alcun Incantesimo Illusore a quello specchio!- rise Charlotte, compiaciuta della reazione dell’amica.
- Caspita Minerva!Sei davvero bella!- esclamò allegramente Jane, una delle loro compagne che indossava un abito bianco molto grazioso.
- Ne farai girare di teste, stasera!- commentò più acidamente l’altra ragazza, Susan, che invece indossava un sontuoso abito verde pallido – Vedi di lasciarci almeno qualche cavaliere! Vieni Jane, andiamo di sotto!-
Le due ragazze fecero un cenno di saluto e lasciarono la stanza, chiacchierando tra di loro.
- Non le badare!- mormorò Charlotte, con una smorfietta – E’ solo invidiosa perché è convinta di essere la più bella!- lanciò uno sguardo alla sua amica e, vedendone la strana espressione dipinta sul volto, il sorriso le si smorzò –Non ti piace?- chiese, subito in ansia.
- Charlotte, io…grazie!- sussurrò Minerva e finalmente si aprì in un sorriso.
- Meno male! Allora ti piace!- Charlotte scoppiò a ridere sollevata – Zuccona che non sei altro! Mi hai fatto venire un colpo, sembravi disperata!-
- Disperata di non essere sempre così!- rise Minerva.
Le due ragazze si specchiarono insieme tenendosi abbracciate per la vita.
L’abito di Minerva, con un corpino aderente dalla scollatura a cuore che le lasciava nude le braccia e la gonna ampia che si apriva a corolla, metteva in evidenza la sua figura alta e slanciata, evidenziando la vita sottile e la schiena diritta.
Il caldo color albicocca della stoffa le illuminava il viso, addolcendone i lineamenti e risaltando i grandi occhi scuri.
Il bel collo era messo in evidenza dall’acconciatura che le sollevava i capelli, intrecciati sulla nuca con un nastro dello stesso colore del vestito.
Una semplice parure di perle e dei lunghi guanti bianchi completavano l’opera.
Charlotte ,per sé, aveva scelto una mise molto diversa.
Il suo abito, di un bel azzurro carico, aveva un taglio stile impero: stretto sotto il seno con la gonna che scendeva morbida lungo il corpo. Così facendo metteva in risalto le linee morbide e generose della sua figura, un’elaborata acconciatura le sollevava i riccioli sulla testa, lasciandone sfuggire qualcuno qua e la.
Al collo portava un semplice ciondolo: un’acquamarina che emetteva lievi bagliori azzurri.
- Grazie per questo, Evy...- mormorò la ragazza indicando il ciondolo.
- Figurati!Sta d’incanto con il tuo abito- rispose Minerva con un sorriso – E poi, mi sembra il minimo!-
Si sorrisero con affetto attraverso lo specchio.
- Allora, vogliamo scendere? Non vorremo passare tutta la sera a guardarci allo specchio, vero?-
Charlotte assentì ed entrambe le ragazze lasciarono la camerata.
L’atrio della Scuola non era mai stato così variopinto. Decine di ragazze e ragazzi aspettavano con ansia che la grande porta di legno della Sala Grande venisse aperta, dando così inizio a quella serata tanto attesa.
- Ecco Pete!- esclamò Charlotte, dando un buffetto sul braccio di Minerva.
Il ragazzo le raggiunse, elegantissimo nel suo abito nero.
- Cosa vedono i miei occhi!Siete splendide!- emise un piccolo fischio di ammirazione.
- E’ tutto merito di Charlotte!Ha cucito gli abiti e studiato le acconciature!- esclamò Minerva con calore.
- Complimenti!- Pete rivolse un sorriso sinceramente ammirato alla ragazza, che arrossì lievemente sorridendo in risposta – Ottimo lavoro….- aggiunse piano, lanciando uno sguardo colmo di passione a Minerva.
Sul volto di Charlotte il sorriso si spense.
- Ah, dimenticavo! Questi sono per voi!- e porse alle sue amiche un fiore ciascuna. Un giglio bianco a Minerva e una rosa rosa a Charlotte.
Le ragazze lo ringraziarono e si appuntarono i fiori agli abiti, Pete le prese sottobraccio entrambe e le trascinò verso la Sala Grande, proprio mentre la grande porta veniva spalancata.
La piccola folla di ragazzi si spinse dentro, piuttosto ordinatamente in realtà, lanciando gridolini eccitati ed esclamazioni di ammirazione.
La Sala era stata addobbata con centinaia e centinaia di rose bianche, i grandi tavoli che di solito ingombravano la stanza erano scomparsi, lasciando due enormi tavolate ai lati, dove vi era ogni ben di Dio.
- Un Buffet freddo!- sussurrò Charlotte, colpita – Com’è chic!-
- Non mi sarei aspettato niente di meno da Mr. Malfoy!- le rispose Pete, colpito anch’egli suo malgrado.
Minerva non disse nulla, ma l’espressione dura del suo viso parlava per lei.
‘Che spreco immane di denaro e di cibo!’ si disse, rabbiosamente.
Un lieve pressione sul braccio la fece voltare, distogliendola dai suoi pensieri.
- Coraggio, godiamoci la serata!- le mormorò Pete che sembrava aver capito perfettamente quali pensieri le avevano attraversato la mente.
Lei gli sorrise. Era davvero bello Pete quella sera.
Si avvicinarono al centro della Sala, lasciata sgombra per le danze, con gli altri studenti.
Al posto del tavolo dei Professori era stato montato un palco, dove era posizionata una piccola orchestra.
In quel momento, davanti ad un microfono, vi erano anche il Ministro della Magia che era un uomo corpulento dall’aria energica, il Preside Dippet, un omino anziano dall’aria allegra e gioviale, Mr. Lucius Malfoy con la solita aria snob (la bocca di Minerva si strinse nuovamente in un’unica linea sottile) e, e qui il cuore della ragazza fece una doppia capriola, Albus Silente.
Quella sera indossava un sontuoso e lussuosissimo abito grigio argento che ben si accordava ai suoi capelli striati d’argento.
Gli occhi azzurri rilucevano ma il volto era, come sempre, insondabile nonostante il lieve sorriso che vi spiccava.
Minerva non riusciva a staccare gli occhi da lui, dimentica di tutto intorno a sé.
Ad un certo punto lo sguardo del Professore incrociò il suo e, la ragazza non avrebbe potuto giurarlo, il sorriso gli si aprì con più convinzione sul suo volto.
Durò un attimo il Ministro aveva preso la parola, introdotto dal Preside, e tutti gli prestarono attenzione.
Minerva seguì a fatica il discorso, costellato di ringraziamenti verso chi aveva reso possibile tutto ciò e ne comprese solo il finale.
- In conclusione – stava dicendo il Ministro – E’ con grande piacere che annuncio che ad uno di voi, cari ragazzi, questa sera verrà assegnato un premio molto importante, un ambìto riconoscimento!E che lo riceverà direttamente dalle mani del Presidente del Consiglio della Scuola: il Signor Lucius Malfoy!- e si fece da parte per lasciare il posto al gentiluomo.
- E’ con enorme soddisfazione – annunciò Mr. Malfoy quando gli applausi si furono affievoliti – che chiamo sul palco per ricevere questo riconoscimento, questo Premio per i Servigi resi alla Scuola, il Signor Tom Riddle!-
Un putiferio di applausi accolse l’annuncio, specialmente da parte delle ragazze e dai Serpeverde presenti nella Sala.
Anche Minerva, Charlotte e Pete applaudirono educatamente.
Tom avanzò verso il palco con aria sicura, incredibilmente affascinante nel suo completo scuro che metteva in risalto il fisico alto ed atletico. I capelli scuri erano pettinati con un’elegante, apparente, noncuranza  ma Minerva aveva l’impressione che non vi fosse niente di casuale in quel ragazzo. Tutto sembrava studiato alla perfezione: il portamento, l’espressione del volto, persino ogni singolo capello sulla testa sembrava disposto con un certo criterio.
Gli occhi chiari di Tom brillavano di soddisfazione.
Ricevette il premio e strinse la mano di tutti con un’aria di grande modestia che conquistò immediatamente le simpatie e la stima del Ministro e di Lucius Malfoy.
Il Preside Dippet lo guardava con grande simpatia coccolandoselo con lo sguardo, come anche tutti gli insegnanti presenti.
La Professoressa Hataway, fasciata in un aderente abito color corallo, se lo mangiava con gli occhi mentre il Professor Slughorn ripeteva a voce alta – E’ della mia Casa!E’ un Serpeverde!-
L’unico che sembrò rimanere immune a quel giubilo generale fu Albus Silente e Minerva colse una grande freddezza nella stretta di mano che si scambiarono i due.
Eppure Tom mostrò grande deferenza verso il suo insegnante e Silente non cambiò l’espressione del volto nemmeno di una virgola.
Quando, dopo diversi minuti, gli applausi si spensero, Malfoy Senior mise paternamente un braccio attorno alle spalle di Tom e riprese la parola.
- Mi sembra più che giusto che ad aprire le danze, questa sera, sia questo giovanotto così distinto!- disse, raccogliendo compiaciuto la nuova ondata di applausi che le sue parole scatenarono.
- Con la dama che preferisce, ovviamente!- aggiunse – coraggio figliolo, chiama la fortunata fanciulla!-
Un’espressione stranissima si dipinse sul volto del ragazzo e, per un attimo, sembrò stravolgerne completamente i lineamenti.
Durò un attimo e nessuno sembrò accorgersene.
Si avvicinò al microfono, mentre risolini e sussurri si levavano dai vari gruppetti di ragazze radunate nella Sala.
L’attenzione era al massimo e tutti fissavano il palco.
- Sarebbe un grande onore, per me – parlò Tom, con la sua voce chiara e decisa – aprire le danze con la Signorina Minerva Mc Granitt-
Un silenzio di tomba calò nella Sala.
Diverse teste cominciarono a voltarsi qua e la alla ricerca della prescelta.
- Coraggio, che la Signorina Mc Granitt si avvicini!- esclamò divertito il Ministro prendendo la parola.
Minerva era inchiodata al pavimento.
‘Perché?!’ si chiese, troppo stupefatta per pronunciare anche solo una parola o muovere un muscolo.
Il braccio di Pete, infilato sotto al suo, si era irrigidito e Charlotte la fissava con gli occhi sgranati.
Il brusio in Sala si fece più forte.
- Evy!Evy!- Charlotte chiamò la sua amica in tono urgente – Minerva!- esclamò più forte.
Minerva si riscosse e si voltò verso la ragazza.
- Vai!Ti aspettano, vai!- e Charlotte le diede una piccola spintarella sulla schiena, continuando a fissarla con gli occhi spalancati.
Minerva avanzò in mezzo alla folla con i piedi pesanti come macigni.
‘Oddio….mi fissano tutti!’ si disse, sentendosi parte di un incubo.
Tom era già sceso dal palco e le porgeva la mano con un sorriso, un sorriso che avrebbe fatto sciogliere qualunque ragazza.
‘Non raggiunge gli occhi’ pensò Minerva ‘Quel suo bel sorriso non raggiunge mai gli occhi…è freddo!’
Le luci si abbassarono e l’orchestra prese a suonare un valzer lento e molto d’atmosfera, le braccia di Tom la cinsero e lui prese a guidarla sulla pista.
Il volto di Albus Silente era una maschera di pietra.


FINE OTTAVA PARTE

  
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