Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Evoladler    05/02/2016    0 recensioni
Raccolta di flashfics a tema vario, prevalentemente johnlock
1. Otto possibili scenari (johnlock)
2. The box
3. L’incubo (Sherlock x John)
4. La domanda (johnlock)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La domanda
 


Baker Street, pomeriggio

John era seduto al tavolo del soggiorno, intento ad aggiornando il suo blog, mentre Sherlock era sdraiato sul divano con le mani sotto al mento a occhi chiusi.

Sembrava un Tranquillo pomeriggio domenicale. Ma Sherlock stava pensando ad una cosa molto importate.

“Come lo dico? Come lo posso chiedere? Insomma, già questa domanda non sembra una cosa molto sensata, ma… è quello che fa la gente e quello che farebbe anche John.” E sopirò nel suo palazzo mentale.

“Mycroft pensa che ho paura a dirlo, ma la mia non è paura. È solo che non so come chiederlo. Insomma, ho visto molti video su YuoTube di come fare, ma erano ridicoli, stupidi e senza senso. O tutte le tre cose insieme.” E sbuffò.

“Ma… io non voglio fare una cosa ridicola, voglio che sia una cosa semplice… ho chiesto aiuto sia a Molly che a Eva* e mi hanno detto entrambe di farlo in modo spontaneo ma… non so.”

Apri gli occhi, guardò John e pensò: “Beh… forse è meglio iniziare con una domanda per rompere il ghiaccio e poi glielo chiedo.”

Così disse: “John?”

“Si?” rispose lui normale, senza smettere di fare quello che stava facendo.

“Da quanto tempo ci conosciamo noi due?” chiese lui Tranquillo.

Il compagno fece un piccolo Sorriso dicendo: “Beh… dovresti saperlo.”

“SI, ma mi piacerebbe sentirlo da te.”

Il medico alzò gli occhi al cielo divertito, fece finta di pensarci e rispose: “Cinque anni. Ma per essere precisi, tre anni di amicizia e due di coppia.”

Dopo ci pensò a questa richiesta e aggiunse: “Perché?”

“Niente.” Rispose Sherlock.

Dopo pochi secondi di silenzio disse con tono calmo: “Vorrei chiederti se mi vuoi sposare.”

Al quel punto John si fermò, pensò alle ultime parole del detective lo guadò stranito dicendo: “Cosa?”

Pensando che non stesse dicendo su serio e che forse era un effetto collaterale dei cerotti alla nicotina.

Ma lui ripose Tranquillo, e un po’ più lentamente: “Se. Mi. Vuoi. Sposare.”

Il medico, batté le palpebre velocemente, si alzò, si inginocchiò davanti al divano, dove il fidanzato era ancora disteso, lo guardò dicendo: “Sherlock, stai dicendo su serio?”

Lui lo fissò con aria un po’ confusa dicendo: “Beh... Si. Perché?”

Ora era John ad essere confuso: “Beh… non me lo spettavo da te. Pensavo che fosse una cosa stupida per te.”

E il detective ripose: “Si, è solo una cosa che fanno le persone che stanno insieme da tanto tempo, come noi… che decidono di ufficializzare la loro unione con una cerimonia, firmando un certificato che dà loro molti diritti legali in quanto coppia legalmente sposata e molti doveri ma… lo fanno perché si amano.” E diventò un po’ rosso sulle guance.

John sorrise, con una mano accarezzò i capelli del compagno dicendo:

“E… tu vuoi il matrimonio perché vuoi ufficializzare la nostra unione e anche perché mi ami?”

“Ma certo che ti amo! Altrimenti non starei insieme a te e non ti avrei mai chiesto una cosa del genere!” ripose lui con tono un po’ irritato e lo guardò in faccia con un broncio adorabile.

Il medico lo guardò, sorrise e cominciò a ridere di gusto.

Il compagno rimase offeso da questa risata, si sistemò seduto sul divano e disse con tono arrabbiato:

“Si può sapere perché ridi? Per te è una cosa così ridicola chiederti di sposarmi?!” e lo guardò male.

John smise di ridere dicendo: “No, no… è solo che… solo tu puoi fare una dichiarazione matrimoniale cosi formale.”

E si sedette vicino a lui, sorridendo.

Sherlock guardò in basso e disse con tono di voce basso: “Allora… per te questa dichiarazione non è stata speciale…” e guardò il pavimento con aria triste.

John gli prese le mani, le strinse leggermente dicendo con tono serio:

“No, no, no! È stato davvero molto speciale, credimi. È solo che… stavo pensando di chiederlo io a te.”
 
Il detective alzò lo sguardo con aria sorpresa dicendo con tono normale: “Davvero?”

A quel punto era John a guardare in basso e arrossendo sulle guance dicendo: “Beh… si, volevo chiederti di sposarmi da un po’ ma… non ho mai avuto il coraggio di farlo, non so il perché, pensavo che per te il matrimonio era solo una cosa stupida. Ma… non sapevo come chiedertelo in un modo speciale. Volevo che arrivasse l’occasione. Ma di certo non avrei mai avuto il coraggio di chiederlo cosi, come hai fatto tu.” E rimasero muti.

Sherlock rimase sorpreso da John. Non pensava che stesse seriamente pensando di chiedergli di sposarlo, e che stava aspettando il momento giusto. Cosi gli venne un’idea:

“Beh… potresti chiederlo ora.”

Il medico lo guardò con aria perplessa e rispose: “Ma… me lo hai chiesto prima tu.”

“Si, ma non mi hai risposto, quindi è come se io non avessi detto niente.”

Si avvicinò a lui, appoggiandosi la sua fronte sulla sua e dicendo: “E poi non hai detto che questo momento è speciale? Quindi hai la possibilità di chiederlo a modo tuo.” E gli carezzò le mani con le dita.
A John gli mancò il fiato da quel gesto e dalla sua voce.

Cosi prese un bel respiro profondo e disse con in tono un po’ nervoso: “William Sherlock Scott Holmes… mi vorresti sposare?” alzò lo sguardo   guardando i suoi occhi.

Quegli occhi tra i blu e il verde, non ben definiti che adorava tanto, e vide che si illuminavano ancora di più.

Poi guardò le labbra a forma di cuore che stavano sorridendo, piccolo ma sincero sorriso che veniva voglia di bacare.

“Si John Hamish Watson, voglio sposarti e passare il resto della mia vita con te.”

Si sorrisero e si bacarono. Un bacio lungo e casto. Caldo e dolce.
Quando si staccarono si guardarono sorridendo.

Ma Sherlock gli venne un dubbio e chiese: “Allora dobbiamo organizzarci.”

Il medico rimase confuso dicendo: “Cosa?”

“Beh… dobbiamo organizzarci, dirlo a Lestrade, a Molly, alla signora Hudson, a Eva a Mycroft. In più organizzare il matrimonio, la cerimonia, gli…”

John gli mise un dito sulle labbra per zittirlo dicendo con tono dolce:

“Dopo Sherlock, anzi, domani lo diremo a tutti e penseremo al resto, se voi possiamo mettere la notizia sui giornali cosi tutti lo sapranno. Ma adesso teniamocelo per noi e godiamoci il momento.”

E cominciò a baciarlo sul collo, mentre gli accarezzava la schiena.

“Ma... ma se vuoi che la gente lo sappia domani, possiamo metterlo oggi.” cercò di spiegare lui.

Ma John lo zittì con un bacio, lo fece sdraiarle del divano e cominciò a coccolarlo e Sherlock ricambiò molto volentieri l’attenzione del compagino.

Ed da ora in avanti i due futuri sposi, ricordarono questo giorno come uno dei momenti più belli e speciali della loro vita.
E Sherlock capì che le cose importati dette in un modo spontaneo erano le scelte giuste. 

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Note della autrice:

(*Eva è il personaggio della mia storia
"Sherlock Holmes e il tesimone scomparso" 
E se vi interesa, vi metto il link della stoira qui

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3258293&i=1)
Allora! Ecco la mia nuova storia! Spero che vi sia piacuta
in questa versione di Sherlock insicuro ma diretto.
Rigazio a tutti quelli che legono e recesiciono.
Alla prosima!
Ciao
Evola

 

   
 
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