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Autore: mikamey    23/03/2009    4 recensioni
Rin, una ragazza insicura, soggetta ad attacchi di panico e con manie morbose per la pulizia. Sesshomaru un demone orgolgioso e testardo infortunato ad una gamba ma bramoso di indipendenza. impareanno a conoscersi e a curarsi a vicenda affrontando le ferite della psiche e del corpo. AGGIORNATI DUE CAP FINALI 23 e 24
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2 cap




Metto sul fuoco la mia cena disinfettando accuratamente tutto ciò che ho utilizzato e quindi sporcato per poi lavarmi nuovamente le mani, le osservo come alla ricerca di una qualche macchia di sporco per vederle invece bianchissime, pallide e tremolanti come sempre del resto. Sospiro rassegnata,anche se bevessi ettolitri di camomilla al giorno quel vibrare nervoso non abbandonerebbe comunque le mia dita.


Richiudo la mano a pugno ripromettendomi per la centesima volta di non guardarle più, proposito che so già di non riuscire a rispettare. Controllo la mia cena pur sapendo che in tre minuti d’orologio  molto probabilmente non ha nemmeno preso calore, figuriamoci cuocere o addirittura bruciare, per poi sdraiarmi a letto a pancia in su a fissare il soffitto, vuota e inespressiva, come la casa in cui risiedo.

Lentamente alzo la mano ponendomela davanti agli occhi per osservarne nuovamente il loro tremore, infastidita mi giro di lato a fissare la luce proveniente dalla cucina e il  mio pensiero va lui, a quello youkai scontroso, maleducato, testardo, dolce, protettivo...fino a qualche mese fa sarei già andata da lui con una teglia di biscotti appena sfornati… nel palazzo dove abitavo prima conoscevo tutti  ma anche quando vivevo qui, da bambina, sognavo sempre  che qualcuno venisse ad abitare in quella casa.. magari una famiglia con dei bambini, o un ragazzo affascinante col quale poi mi sarei innamorata e sposata riportando l’edificio alla sua antica destinazione, ovvero una dimora unica, grande e confortevole, per una famiglia numerosa e felice, oppure lui mi avrebbe portato nella sua di casa, regalandomi una nuova famiglia quella a cui prima apparteneva lui…ma non è mai venuto nessuno… io comunque sono cresciuta con molti amici, e ho trovato  un lavoro che mi ha portata lontano da qui per due anni, ora che sono tornata però mi ritrovo sola.

Avevo una nonna,  un “fratello”, una vita serena, ora invece non ho nessuno da amare, nessuno che mi ami, Ma basta, non ci devo più pensare, il passato è passato ora devo pensare solo al presente..si il presente.

Balzo giù dal letto osservandomi intorno.. devo trovare qualcosa da fare o impazzirò!
Presa da uno insano nervosismo prendo il panno della polvere, naturalmente anch’esso immacolato, e inizio a lucidare per la seconda volta nella giornata le abajur della casa, i mobili, i soprammobili, le maniglie delle porte, tutti i pomelli e tutto ciò su cui si può depositare polvere ma non basta, non basta dannazione non basta!

Sento di impazzire, come se non riuscissi più ad avere il controllo del mio corpo, della mia mente, delle mie razioni. Stringo le mani  a pugno premendole contro le mie tempie e lentamente mi inginocchio al suolo col respiro irregolare e gli occhi velati da stupide, assurde, involontarie lacrime.

Mi impongo mentalmente il divieto di piangere e lasciarmi andare a quella sensazione che io stessa pur provandola non riesco a definire,cosi faccio un respiro profondo.. inspiro a pieni polmoni gonfiando in modo anomalo il mio petto per poi espirare lentamente tutta l’aria immagazzinata e nuovamente vengo pervasa dal panico che offusca la mia vista, annebbia la mia mente, inibisce la mia volontà. Mi abbandono singhiozzando al pavimento, incurante del dolore al braccio provocato dal peso del mio corpo su di esso e del marmo freddo che infastidisce il mio viso poggiato su di esso, ancora una volta non ero riuscita a mantenere il controllo di me.

Quel refrigerio sembra però avvolgere anche la mia mente che lentamente torna lucida e attiva.
 Sento il  mio corpo tremendamente pesante e il dolore al braccio ormai insopportabile, tento di alzarmi ma è impossibile, i miei muscoli sembrano troppo deboli o forse è la mia volonta a non permettermi determinati movimenti. Mi abbandono nuovamente  al suolo, in lacrime, sconfitta  e demoralizzata, ma per fortuna un piccolo spiraglio della vecchia me viene in mio aiuto con la sua forza di volontà, devo smetterla di abbandonarmi al dolore, devo smetterla di sottomettermi ad esso, io non ero cosi, io non devo essere cosi.

Distendo  il mio corpo sul freddo pavimento liberando l’arto per donargli la giusta tregua dal mio peso, lo sento formicolare fastidiosamente ma almeno il dolore è diminuito, anche il mio respiro sta iniziando a  regolarizzarsi e le lacrime sembrano essere cessate, benché velino ancora i miei occhi. Avverto ancora  una gran confusione in testa e il corpo pesante, ma ho vinto la mia piccola battaglia contro me stessa, non ho più il viso schiacciato al suolo, ora osservo il bianco soffitto per me cosi simile ad un cielo estivo, sinonimo di libertà e spensieratezza.. mi  rendo perfettamente conto della stupidità dei miei pensieri eppure, quel soffitto anonimo, adesso mi sembra un capolavoro.

Rimango immobile in questa posizione supina finché non avverto il freddo invadere il mio corpo e spasmi nervosi impossessarsi di esso costringendolo a movimenti involontari.
Mi rigiro lentamente su un fianco per poi alzarmi con la massima cautela, precauzione pressoché inutile visto che comunque è come se l’intera stanza girasse attorno a me col solo intento di torturami.

 Premo con forza il palmo della mano contro la mia fronte stringendo gli occhi il più forte possibile finché non avverto la stanza “fermarsi” e poi, finalmente, abbandono il pavimento per un più comodo e caldo divano.

Mi sento esausta, sfinita fin dentro l’animo, e tutta la smania di fare, pulire, aggiustare ormai è completamente evaporata dal mio essere, tutto ciò che voglio in questo momento è stare su questo divano, immobile, si immobile cosi apparentemente semplice come azione, ma  non per me.

Da quando ho iniziato a calmarmi il mio corpo ha iniziato ad “agitarsi”, la parte inferiore di esso non fa che scalciare e muoversi senza controllo. È come se ci fosse un uomo invisibile che  si diverte a  tirare e muovere le mie gambe ma purtroppo sono consapevole del fatto che a provocare questi movimenti non è una forza estrema bensì i miei stessi muscoli incapaci di rilassarsi, costretti da chissà quale motivo a distendersi e contrarsi in modo autonomo dal mio stesso volere.

Eppure io mi sento tremendamente stanca, apatica… vorrei solo riposare, rilassarmi, dormire..
Ma ogni volta che inizio ad assopirmi un nuovo spasmo mi costringe a riaprire gli occhi,mi rigiro più volte sul divano contrariata per poi ritornare nell’esatta posizione in cui mi trovavo prima decisa più che mai a nonsaltare più! Presa di posizione perfettamente inutile ad essere sincera ma ormai mi sono abituata ai miei “scatti” improvvisi.. ormai non apro più nemmeno gli occhi.. sono troppo stanca..



Una sveglia?.. non ricordo di aver messo la sveglia.. anzi.. non ho mai messo la sveglia che diavolo è questo rumore??? Oddio il timer in cucina! Ho bruciato la cena ne sono sicura!!! Balzo in piedi dal divano per poi ricaderci sopra  a causa di un giramento di testa dovuto al mio movimento brusco. Affondo le dita tra i cuscini aspettando che il mondo smetta di girare e mi accorgo che anche se il suono continua a farsi sentire non avverto odore di bruciato, anzi si sente un piacevole profumino che sa.. di buono e poi, il timer non ha questo suono.. che diavolo è allora?? Mi accorgo improvvisamente che il suono è vicino,troppo vicino per provenire da un’altra stanza, cosi inizio a guardarmi intorno fino a scoprire la fonte del rumore, abbastanza ovvia come fonte devo ammetterlo, è semplicemente il telefono.  Dopo essermi data ripetutamente della sciocca rispondo all’apparecchio sentendo una voce che avrei preferito non udire mai più in tutta la mia vita.

-Ciao Rin.. sono io,di nuovo,e ti prego non riattaccare per favore! Mi spiace, mi spiace davvero lo so che ho sbagliato e mi sento in colpa ti giuro che non accadrà mai più! ti prego lasciami spiegare.. ti amo Rin..

Ascolto annoiata quelle parole e forse si, anche con un po’ d’ira, sono ancora arrabbiata con lui e di certo non ho intenzione di perdonarlo! Non di nuovo,  lui ha fatto le sue scelte ora è tempo di rispettare le mie.

Chiudo la conversazione senza ripensamenti, e mi dirigo in cucina ad controllare la cottura della mia cena, perfetta, tutto cotto a puntino. La consumo silenziosamente un po’ annoiata e dopo aver ripulito tutto mi dirigo a letto, quello della nonna, per rilassarmi un po’.. mi sento ancora spossata e stanca, forse una bella dormita farà bene.

Affondo il viso sul cuscino inspirando il profumo dell’ammorbidente che usava mia nonna pronta ad abbandonarmi ai ricordi quando avverto uno strano rumore, era un tonfo sordo seguito da un ringhio cupo e gutturale, proveniva dall’appartamento accanto, di sicuro quel ragazzo, Sesshomaru, deve essere caduto e dal ringhio si deve essere fatto parecchio male.

Mi metto seduta smettendo perfino di respirare in attesa di un suono che mi faccia capire se lo youkai è riuscito ad alzarsi o meno. Acuisco maggiormente il mio udito come non facevo da tanto fino ad avvertire lo spostamento di una sedia, un secondo tonfo, un altro ringhio e una serie di imprecazioni.

 Senza pensarci due volte scendo dal letto fiondandomi davanti alla sua porta, aiuterò quel presuntuoso di un demone che lo voglia o no! Certo però che ora che sono qui davanti..tutta la foga del momento è passata… busso poco decisa alla porta ricevendo in risposta un ringhio minaccioso, assomiglia tanto al verso che fa un mastino intenzionato a proteggere il proprio osso, tuttavia proprio quel guaito di avvertimento si spegne in un respiro affannoso.

Sta decisamente male se non riesce neppure  a minacciare una insignificante ningen come me. Armata da un nuovo coraggio mi appresto dunque ad attuare il mio primo pensiero ovvero quello di entrare e aiutarlo, naturalmente avvisandolo della mia imminente intrusione.

- Signor Sesshomaru sto prendendo la chiave di riserva dell’appartamento… ho sentito un tonfo, e insomma..
- Se ne vada! Le ho già detto che questi non sono affari suoi, non ho bisogno del suo aiuto!

La sua voce è tagliente e fiera se non lo stessi vedendo coi miei occhi costretto a terra dal dolore molto probabilmente seguirei il suo consiglio, ma per sua fortuna ho già aperto la porta e mi ritrovo nella piccola entrata della casa. Benché non ciavessi mai messo piede mi sembra molto familiare e la cosa non mi stupisce, è perfettamente speculare alla mia..una piccola entrata e una porta ad arco che la collega alla cucina-salotto dalla quale poi si diramano le altre stanze.

È tutto abbastanza polveroso e nel mezzo della cucina vicino al tavolo vi è il demone e una sedie rovesciata a terra.. molto probabilmente la gamba dello youkai ha ceduto mentre si apprestava  a dare una pulita quantomeno all’angolo cottura, e quando ha cercato di rialzarsi si è trascinato a terra anche la sedia.

-Oh certo, una persona stesa a terra in preda ai dolori è sempre perfettamente in grado di controllare la situazione!quale idiota non se ne renderebbe conto?

 Lo dico con fare volutamente saccente ponendomi davanti a lui con le mani appoggiate ai fianchi in stile wonder woman! Irrito perfino me col mio tono e di sicuro irrito parecchio lui, si è appena voltato verso di me e mi sta guardando con due occhi infuocati d’ira velati di.. sorpresa?possibile che non sia accorto del mio avvicinamento? Be fa lo stesso tanto può fare poco in quelle condizioni, e di sicuro fermarmi o rispedirmi fuori non rientra nelle sue attuali capacità.

-E’ perfettamente inutile che mi guardi a quel modo guardi che l' ho sentito prima! Il dolore alla gamba deve essere aumentato, mi spiace per lei ma se non riesce a reggerti nemmeno in piedi non è colpa mia!

-Perfetto ragazzina non è colpa tua quindi non devi prodigarti per rimediare, vattene e lasciami solo!  come ti ho già detto,  non ho bisogno del tuo aiuto.-
Quel tono maledettamente tagliente e orgoglioso mi fa davvero innervosire!possibile che riesca a negare con tanta forza perfino l’evidenza?

-Ma io non ho intenzione di aiutarla!

L’ho scioccato! Mi congratulo con  me stessa sono riuscita a zittirlo! Si questa frase non se lo aspettava di certo, infatti, ha sgranato quei meravigliosi occhi d’ambra fino ad ora ridotti a due sottilissime fessure, e le sue labbra sono leggermente aperte come fossero pronte per far uscire una qualche risposta e poi si siano dovuto bloccare.

In questo momento sono sicura di aver dipinto sul volto una stupenda smorfietta vittoriosa! E si lo so mi  esalto con poco ma.. mi è sempre piaciuto avere l’ultima parola! Era da tanto tempo che non mi sentivo più cosi.

-E allora cosa diavolo sta facendo qui,si può sapere o è domandare troppo?

Ecco,dovevo sapere che il mio momento di gloria  sarebbe finito presto in sua compagnia..

-Sono venuta..per.. placare la mia coscienza, purtroppo ho la sfortuna di possedere un udito troppo fine e un cuore troppo grande.. dovrà pazientare e permettermi di rendermi utile, o almeno lasciarmi questa illusione visto che lei non  ha bisogno di aiuto.. ma sa come siamo noi umani sempre pronti a dar problemi ai demoni.

Dopo un inizio incerto riesco a far uscire le parole in un discorso fluido e stranamente sensato, credo, almeno per una mente un po’ bacata come la mia, lui ha bisogno di aiuto ma non lo vuole io ho bisogno di rendermi utile ma non sapevo come.. ora invece entrambi abbiamo ciò che ci serve, lui un “non”aiuto io qualcosa da fare.

Ecco ora non mi sembra più tanto sensata la cosa.. ripensandoci le mie parole sembrano il farneticare di una povera pazza e forse è proprio quello che sono chissà..

Mi chino vicino a lui notando il suo viso malsanamente pallido,contratto dal dolore e imperlato di sudore,  il braccio su cui si regge in una posizione semiseduta trema visibilmente per o sforzo mentre l’altra mano preme con forza sulla gamba ferita,mi si stringe il cuore a vederlo in questo stato.

-Senta non ha qualcosa da prendere o qualche pomata per lenire il dolore?

-Come mai questo tono cosi compassionevole? Le faccio pena? Non ho bisogno della sua commiserazione!il dolore non è un problema per me e ora che lo spettacolo è finito, può andarsene!












Ok aggiornamento abbastanza rapido direi, come promesso quando sarà possibile posterò velocemente, purtroppo mi sa che x il 3 invece ci vorrà un po’ più di tempo L cmq che dire… ecco il secondo capitolo.. ho descritto un po’ la vita quotidiana  di Rin le sue abitudini, le sue manie e le sue crisi. Come si è potuto leggere ha parecchi problemini, voi cosa ne pensate? E la  telefonata,? a chi appartiene la voce che Rin proprio non vuole affrontare e soprattutto xkè non vuole parlargli?
Cooomunque continuiamo, il nostro Sesshomaru non se la cava x niente bene ma sembra non volere l’aiuto di Rin chi la spunterà questa volta?

Piccolo spoiler, il prossimo capitolo si intitolerà  “La torturatrice di demoni” vedremo una Rin un po’ più decisa e… sadica, ma naturalmente la sua psiche continuerà a mostrare la sua fragilità, che ve ne pare? Vi ho incuriosito almeno un pochino? Spero di si!
Come sempre se ci sono delle critiche vi invito a farle!
Il testo non è scorrevole?
I cap sono troppo lunghi o pesanti?
Non vi piace lo stile?
 Scrivetelo e aiutatemi a migliorare cercherò di adeguarmi alle vostre richieste e eliminare i miei difetti!

Ed ora passiamo ai ringraziamenti

EWILAN ma ciau!!allora in questo capitolo il “carattere” di Rin è stato trattato maggiormente, abbiamo visto qualcosa in più delle sue manie e delle sue crisi ovvero su ciò su cui la ff fa perno per sopravvivere. Diciamo che ha parecchi problemi che cap dopo cap verranno esposti e spiegati, ho scritto già una diecina di capitoli e devo ammettere che ho cercato in tutti i modi di rendere tutte le varie situazioni il più reali possibili sia per quanto riguarda le cause sia per quanto riguarda “i sintomi” allora ora che ne sai qualcosa in più di questa ragazza cosa ne pensi? Continua a intrigarti e piacerti? Spero con tutto il cuore di si! Per quanto riguarda la relazione con Sesshomaru bè amo questa coppia quindi ti assicuro l’happy anding, però le cose tra loro si evolveranno pian piano, impareranno a conoscersi e.. amarsi! J  Ti ringrazio infinitamente per il commento, mi ha fatto molto piacere e spero di riceverne altri!un bacione Mikamey

Isy_264 e si questa coppia è il mio primo e vero amore benché mi sia affezionata particolarmente anche alle Ayame/Koga. Per quanto riguarda la normalità diciamo che mi fa piacer l’abbiate notata infatti questa normalità quasi oppressiva è basilare soprattutto nel primo capitolo x delineare la figura di Rin, la sua monotonia, la vita che consuma e la consuma giorno dopo giorno. Infatti nel suo stato d’animo di “normale” vi è poco. E si rifugia nella “normalità” nella vita di casa x evadere dal mondo esterno. Purtroppo qui Rin ha subito parecchie situazioni che hanno condizionato il suo stato emotivo… per quanto riguarda Takuma… siiii è un amore!!! Anche io adoro il modo in cui si è presentato! Lo volevo dolcissimo e spero di aver reso l’idea con i suoi modi fanciulleschi e innocenti!
Ti ringrazio per il commento e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, cosa ne pensi di questo Sesshomaru cosi testardo?  E come reagirà la nostra Rin?? Un piccolo aiuto è dato dal nome del prox capitolo :P un bacione enormeeeee

lua82 ciao e grazie  x il commento mi ha fatto molto piacer sapere di averti incuriosita e soprattutto sapere che seguirai la storia! Mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Spero di leggere altri tuoi commenti! Kiss a presto



Un grazie e norme anche a coloro che hanno solo letto con l’invito a lasciare un segno del loro passaggio.

Un abbraccio Mikamey

  
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