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Autore: cin75    25/02/2016    5 recensioni
Jared e Jensen. Quelli falsamente reali, o realmente falsi. Quelli di Preghiere.
Ancora.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Preghiere'
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Come promesso, quattro giorni dopo, con piena soddisfazione dei medici, Jensen potè lasciare l’ospedale, con la raccomandazione però del più pieno riposo.

Quando arrivarono a casa loro, era tutto in ordine. Rice, li aveva avvertiti che una squadra esperta in “pulizie post-crimine” avrebbe fatto le pulizia di primavera. E così sembrava. Il salone era immacolato. In ogni sua parte. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che cosa fosse successo solo meno di una settimana prima.

Naturalmente le telefonate degli amici non mancarono. Perfino un più che emozionato Rob, via Skype, ci tenne ad assicurarsi che Jensen stesse bene.

La prima notte di nuovo in casa loro, Jared e Jensen, la passarono abbracciati, nel loro letto. Godendosi la loro vicinanza, il calore dei loro corpi, la ritmica tranquillità dei loro respiri sincroni. Beandosi di quei baci appena accennati sulle loro mani costantemente unite. Ringraziando segretamente Dio di essere ancora insieme.
 
La mattina, verso le undici, qualcuno bussò alla porta. Jensen era di sopra che stava vestendosi , quindi Jared, che era già pronto, andò ad aprire.
Si ritrovò , così, davanti, il volto sorridente dell’amico Misha.
“Amico non che io non sia felice di vederti. Ma che ci fai qui?!”
“Il fatto è che ho portato Vicki all’aeroporto perché doveva iniziare un tour di promozione per il suo nuovo libro e quando stavo per tornarmene a casa , ho visto qualcuno.” disse sornione e poi spostandosi appena: “Credo che  lei sia di casa qui?!” domandò ironico mostrando un’emozionata Jay che correva lungo il vialetto di casa per poterlo raggiungere.

Jared non le fece fare tutto il tragitto, scansò l’amico ancora fermo sulla soglia di casa e corse incontro alla figlia.

“Oddio!! La mia piccola, la mia piccola…..la mia dolce, bellissima, stupenda Jay..” disse con la voce rotta mentre l’abbracciava talmente stretta da sollevarla da terra. “La mia Jay…la mia Jay…” ripeteva al colmo della felicità. “Sei a casa…sei di nuovo a casa!!”
“Sì, papà. Sono di nuovo a casa e giuro che non andrò mai più via.”
“No, no, no …piccola. Tu…tu devi….” cercò di scioglierla Jared, da quella promessa.
“Siete due casinisti, papà. Non mi fido a lasciarvi da soli!!” scherzò la ragazza, accarezzando il volto del padre che dolcemente l’aveva rimessa con i piedi a terra.
“Oh amore!! Amore mio.” Le sorrise Jared.
“Lui dov’è?!” chiese poi, Jay, guardando verso casa.
Jared sospirò.
“E’ di sopra. Si stava vestendo..ma vieni…vieni in casa!”  fece tenendola stretta per le spalle mentre la guidava verso casa.

Misha sorrise a quell’immagine meravigliosa e quando l’amico gli passò accanto, decisa di ritirarsi.
“Ci sentiamo dopo, ok?!” avvisò mentre si allontanava sorridente e comunque visibilmente emozionato.
“No…resta…” lo invitò Jared.
“No, amico mio. Questo deve essere un momento tutto vostro!” si scusò Misha, cercando di controllare il luccicore che sentiva bruciargli negli occhi. “E poi ci vediamo alla festa, no?!”
“Certo!!” convenne Jared, salutando e apprezzando quel gesto di discrezione.
 
 
Non appena furono in casa, Jared, chiuse la porta di ingresso e dal primo piano si sentì la voce di Jensen.
“Ehi! piccolo , chi era alla porta?!”
“Consegna straordinaria!!” esclamò ammiccando alla figlia.
“Davvero? Magari è un bel regalo!!” fece mentre i due , da basso, sentivano la voce e i passi farsi più vicini. “Sai, piccolo!!? Sono felice di come tutti si stiano assicurando che io stia bene, ma credimi, e non offenderti, ma le uniche attenzioni che mi mancano sono quelle della mia piccol…..” e rimase a metà quando dopo aver sceso solo i primi gradini della grande scalinata , scorse accanto al compagno, la “sua piccola Jay!” che gli sorrideva emozionata.

La bocca dell’attore rimase aperta a metà, incapace, dalla sorpresa, di dire altro. La ragazza sarebbe dovuta stare fuori ancora per quattro giorni, quindi rivederla lì, fu un autentica sorpresa.
Gli occhi di Jensen occhi si spalancarono iniziarono a brillare di quel verde che aveva fatto innamorare prima Jared e poi Jay. Una mano, quella vicino alla balaustra in legno, si contrasse istintivamente come in cerca di sostegno.

“Jay…..” sussurrò piano, forse troppo impercettibilmente.
“Papà…Ciao, papà!” disse la ragazza che prima piano e poi sempre più velocemente saliva le scale per andargli incontro mentre Jensen, invece le scendeva.

Si incontrarono e si abbracciarono quasi con disperazione, a metà strada.
Le loro voci erano un continuo recitare di “La mia piccola Jay!” e “Il mio papà!”, sempre più accorato. Sempre più emozionato. Sempre più colmo di amore.
Jared li guardava e non potè impedire ad una lacrima di scendere vittoriosa dai suoi occhi. Sapeva che non avrebbe mai visto scena più bella in vita sua.
Entrambi i suoi amori, i suoi grandi e unici amori erano li, davanti  a lui. Sani e salvi. Soprattutto felici.
 
Ma quando quel momento di estrema commozione sembrò finalmente fare posto solo alla felicità di essere di nuovo tutti e tre insieme, Jensen si scostò appena dall’abbraccio della figlia.
“Tesoro, non sai quanto io sia felice di riaverti a casa. Stavo impazzendo a non sapere dov’eri e che non eri in casa con me.”
“Mi sei mancato anche tu, papà. Mi sei mancato immensamente! Non resistevo più dopo aver saputo quello che era successo e io nonna Simmons abbiamo cercato il primo volo disponibile per rientrare.”, spiegava ancora stretta tra le braccia di Jensen.
“Beh!! voi due?? Se non vi dispiace ci sarei anche io!” fece in tono fintamente offeso Jared che piano risalì le scale e si avvicinò a Jensen e Jay.
“Già, è vero. Ci sei anche tu!” ribattè serio e deluso Jensen.
“Come scusa?!” sibilò Jared fissandolo male.
“Vieni qui, stupido!” fece ridendo subito dopo e attirandolo versi di lui per stampargli un bacio sulle labbra , mentre Jay rimaneva serenamente incastrata tra i corpi dei suoi adorati papà.

In quell’abbraccio la ragazza, però, azzardò una richiesta.
“Quando Misha ci ha avvisate, mi ha detto solo poche cose. Quelle che servivano a rassicurarmi. Ma dovete promettermi che uno di questi giorni, mi racconterete tutta la storia.”richiese senza mostrare rancore verso quello che era l’unico segreto tre lei e i genitori.
I due , senza allontanarsi , e senza allontanare nemmeno Jay, ebbero come un brivido, ma entrambi furono consapevoli che Jay davvero stava crescendo e che aveva tutto il diritto di conoscere la verità.
Si guardarono complici e annuirono alla richiesta.
“D’accordo!” fece Jared, carezzandole i capelli.
“Un giorno ti diremo tutto. Tanto oramai è tutto finito!” convenne Jensen, aggiungendo a quelle carezze , un suo bacio leggero. “Ma non adesso, piccola mia. Adesso voglio solo godermi questo momento, ok?!”
“Ok, papà!” fece Jay.
“Ok, amore mio.” Fece Jared.
 

Il 13 settembre arrivò.
La festa anche e fu un successo. Jared e Jensen erano al settimo cielo nel vedere in casa loro tutti i più cari amici. Amici di una vita, di una storia. Di un epoca. Un epoca grandiosa.
Misha, Ty, Rich e Rob, Felicia e poi il caro , insostituibile Jimbo. E poi ancora Jeffrey Dean, Samatha, Sheppard, Pellegrino, i vari registi e poi tutti e ancora altri, che per quanto, a volte furono solo comparse nello show, non vennero mai dimenticate.
Sul grande schermo scorrevano scene dello show mandato in onda e tutte le gag che si erano susseguite prima che quella scena fosse girata a dovere. Rividero i vari scherzi a quelli della troupe, le mitiche torte in faccia al povero Misha, e naturalmente le vendette fatte ai danni di Jared e Jensen.

Si emozionarono a rivedere le scene più toccanti o quelle più avvincenti e qualcuno non trattenne le lacrime quando sullo schermo apparve anche un bella immagine di un sorridente Kim Manners e di tutti gli altri che non erano più tra loro, ma che con loro sarebbero rimasti sempre..

Fu una serata magnifica, indimenticabile. Il giusto epilogo per una storia grandiosa.
 

Quando furono ormai soli, nel silenzio della loro camera da letto, Jared e Jensen, si stringevano uno all’altro. Le loro mani , come all’inizio del loro amore, non smettevano mai di portare dolcezza e piacere. I loro sospiri si intrecciavano in un gemito d’amore e quando accontentarsi di quella meravigliosa tortura non bastava più, Jensen lasciò che Jared prendesse il suo docile sopravvento.
Fu una danza bellissima fatta di movimenti ritmici e sensuali.  Le movenze di Jared riuscivano sempre a conquistarlo profondamente e Jensen, ormai soggiogato da come Jared si muoveva su di lui, dentro di lui, si lasciò andare. E si donò completamente.
In quei gesti di abbandono, Jared si perse e arrivarono all’apice di quell’amplesso, sussurrando in un respiro affannato e soddisfatto i loro nomi e il loro amore imperituro.
 
Ancora abbandonato tra le braccia del maggiore, Jared tracciava piccoli segni sul torace dell’altro.
“Che c’è?!” fece Jensen.
“Niente!”
“Ti conosco. Che c’è?!” insistette dolcemente.
“E’ che pensavo che Jay tra qualche anno andrà al College e noi avremo molto tempo libero e…”
“Non ti sei mai lamentato del tempo libero da passare con me!” lo provocò Jensen.
“Scemo. Sai a che cosa mi riferisco.” Replicò, sistemandosi meglio accanto a Jensen.
“Ti prego, dimmi che non vuoi un altro cane?!” si esasperò Jensen, temendo che quella fosse la prossima richiesta del suo amore.
“No!”
“E allora?!” fece curioso.

“Voglio un altro figlio!”

 


N.d.A.: E anche in questa storia siamo arrivati alla fine.
Se, come per gli altri capitoli , mi state odiando per come ho concluso questo, beh!!....Vi basti sapere che ci sarà un seguito. In fututo!
Che vi piaccia o no!!! ( vi giuro che la mia risata malefica è decisamente comica!!!)
Baci, Cin!
   
 
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