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Autore: cinnamonsugar_    10/03/2016    1 recensioni
Lottie, la solita ragazza studiosa all'ultimo anno di liceo.
Richard, il tipico ragazzo attraente, ma molto stronzo.
Nessuno dei due è in cerca dell'amore, fino a quando ci fu il loro primo incontro.
Da lì tutto cambiò, tutto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry | Contesto: Scolastico
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Incontri inaspettati.
 

Stavo camminando, quando ad un certo punto sento una voce chiamarmi da dietro.

“Scusa” mi voltai, e vidi un ragazzo alto, abbastanza muscoloso, con dei capelli non troppo lunghi tra il castano chiaro e il biondo, qualche boccolo gli ricadeva sulla fronte e i suoi occhi erano color caramello. Era molto bello, aveva un viso familiare ma non mi pareva di averlo visto in giro.

 

“Scusami, puoi dirmi dove si trova quest’indirizzo?” mi chiese porgendomi un pezzo di carta con scritto un indirizzo a me conosciuto.

“Si trova più in fondo, dove sta quella casa rossa” dissi indicando con il dito quella casa.

“Okay, grazie mille” mi sorrise e riprese il suo cammino. Aveva un borsone in mano, chissà a cosa gli serviva.

 

Ritornai alla realtà quando una macchina suonò il clacson, e non mi ero accorta di essere rimasta lì pietrificata.

Entrai dentro casa, ovviamente, non c’era nessuno. La mia famiglia non era mai stata unita, mio padre lavorava un sacco dal nostro trasferimento, mia madre dovette cambiare lavoro e mia sorella scuola. Quest’ultima è al secondo anno del college, ma partirà tra qualche settimana, dato che al campus sono in corso dei lavori di restaurazione.

 

Varcai la porta della cucina, presi qualche biscotto e salii in camera. Quello fu un pomeriggio davvero noioso, fino a quando non entrò mia madre in casa tutta felice e contenta.

 

“Cos’è tutto questo entusiasmo?” chiesi alla donna che stava praticamente saltellando dalla gioia.

“Ti ricordi di Anny?”

“La tua amica ed ex collega di lavoro?” chiesi incuriosita.

“Esatto, è tornata da Chicago, sai lei è di New York” disse sedendosi sul divano.

“Sono felice per te” risposi con mezzo sorriso. Quella donna non mi andava molto a genio, non mi è mai piaciuta e penso che la cosa fosse reciproca.

“Sai dove viene a vivere? Vicino il mio lavoro. In pratica a dieci minuti da qua” disse tutta contenta “ma la cosa più interessante per te è che ci sono anche i suoi due figli” terminò la frase con un sorrisetto malizioso, quanto la odio quando fa così.

“Mamma, lo sai che non mi interessa per ora mettermi con qualcuno, voglio solo dedicarmi al futuro”

“Ma io non ti obbligo a starci, anzi non te l’ho proprio detto, ma mi farebbe piacere che voi due diventaste almeno amici, e poi lui è un bel ragazzo, no?”

“Ma non l'ho mai visto” affermai buttandomi a peso morto sul divano.

“Non dire sciocchezze, sa chi sei ma non so se ti abbia mai vista. In ogni caso, cercate di socializzare l’uno con l’altra, un amico in più non fa mai male” prese il telecomando “o anche una cottarella non farebbe male” rise, ma io le diedi un colpo sul braccio.

“Sei sempre la solita” risposi.

“Vorrei andare a trovarla, oppure lei potrebbe venire da noi. Possiamo fare una cena con la sua famiglia, così puoi conoscerli meglio”

“E va bene” sbuffai, togliendo il telecomando dalle mani di mia madre e cambiai velocemente canale.

 

Un’altra giornata finì, così mi misi nel letto, ma cominciai a pensare a quel ragazzo. Chissà chi era, e da dove veniva. Sembrava un po’ spaesato.

 

 

La sveglia suonò, e come ogni mattina mi preparai e scesi per la colazione, ma stavolta mio padre non era in casa.

“Dov’è papà?” chiesi addentando un pezzo di pane tostato.

“è uscito prima, aveva delle faccende da sbrigare” disse scocciata mia madre.

“Buongiorno” comparve Allie dal salotto “oggi vado a fare colazione con Kim e poi vado a casa sua, quindi non aspettatemi a pranzo” disse mentre prese una bottiglietta d’acqua dal frigorifero, che poi si mise nella borsa.

“Ci vediamo!”

“Ultimamente è sempre fuori, chissà, magari ha trovato altre compagnie!” ipotizzò mia madre mentre seguì con lo sguardo Allie che usciva.

 

 

Ed eccomi qua davanti la scuola insieme ad Iris.

“Allora oggi che fai?” mi chiese la mia amica mentre cercava qualcosa nello zaino.

“Credo niente. Ma forse mia madre organizza una cena con una sua amica appena tornata da Chicago”

“Uh, e ha figli?” chiese con un ghigno malizioso.

“Sì, ben due ragazzi”

“E dimmi un po’, sono carini? Se sono due puoi farmene presentare uno” disse ridendo.

“Uno ha più di 24 anni, e l’altro penso ne abbia 18” affermai guardando l’agenda che Iris tirò fuori dal suo zaino rosa acceso.

“Bene dai, puoi prenderti il più piccolo!” rise “comunque, ho rivisto Michael ieri... mi sembrava giù di morale”

“Come mai?”

“Non lo so... non vedo pi la sua ragazza in giro” disse scoraggiata. Michael fu la sua prima cotta del liceo, che portò avanti tutti gli anni fino all'ultimo. Era carino, ma c'era sicuramente di meglio in giro.

“Magari si è lasciato, chi lo sa” dissi appoggiando la mano sulla sua spalla.

“Sono quattro anni che gli vado dietro e non se n'è ancora accorto. Ci parliamo ogni tanto, ma non credo che lui si filerebbe una come me” mi faceva pena, conoscevo abbastanza Michael, non le volevo dire che era un ragazzo poco dolce, non era molto socievole, difatti aveva pochi amici.

 

Arrivammo in corridoio, in quel momento avevamo scienze. Perché le materie più noiose sempre di prima mattina?

 

Ci avviammo verso gli armadietti, sbadatamente avevo dimenticato il quaderno di quella materia lì dentro.

Appena aprii l’armadietto arrivò Michelle, che con il suo solito entusiasmo, ci salutò.

“Ciao belle ragazze” esclamò.

“Almeno tu ci fai i complimenti” rispose Iris e delle risate uscirono dalle loro bocche. Io ero troppo concentrata a cercare il mio quaderno. Le sentii farfugliare qualcosa.

 

“Lottie, accompagno Michelle in segreteria che deve ritirare una cosa, ci vediamo in aula” disse Iris con un cenno della mano.

“Okay, a dopo allora” mezzo sorriso mi uscii. Non ero gelosa, ma mi dava fastidio che lei preferisse Michelle in certe situazioni al posto mio.

Decisi di non pensarci più, chiusi l’armadietto e con la testa bassa, neanche due passi, mi scontrai con qualcuno.

“Accidenti!” esclamai con tutti i fogli per terra. Li raccolsi in un nano secondo, mi alzai e incrociai lo sguardo del ragazzo misterioso di ieri.

“Scusami, non volevo ero un po’ distratto” disse il ragazzo di fronte a me.

“Scusami tu, anche io ero distratta!” ero in super imbarazzo.

“Questo non è il nostro primo incontro” sorrise timidamente. Che bel sorriso che aveva.

“Eh già” sorrisi anche io e scommetto che divenni rossa come un peperone. “vieni anche tu a questa scuola?”

“Sì, primo giorno. Mi sono appena trasferito”

“Allora benvenuto! Comunque mi chiamo Lottie” gli porsi la mano con un sorriso grandissimo.

“Io sono Richard” ricambiò.

Richard... ho già sentito questo nome.

“Okay, ci si vede in giro” dissi appena sentimmo il suono della campanella. Mi allontanai da lui per andare nell’aula di scienze.

 

Mi sedetti al terzo banco, Iris e Michelle non erano ancora in aula, dovetti aspettarle e intanto chiacchieravo con una ragazza dietro di me con cui avevo scambiato qualche parola gli anni prima.

Al loro arrivo, feci cenno ad Iris di sedersi accanto a me. Lei, pensandoci su, seguì la mia proposta e la ritrovai alla mia sinistra.

“Cosa dovevi fare con Michelle?” chiesi incuriosita.

“No niente, doveva ritirare dei fogli per farli firmare ai genitori. Comunque ha ragione Michelle, ci sono un sacco di facce nuove, spero di conoscere gente” affermò tirando fuori l’astuccio azzurro e un quaderno del medesimo colore.

“Anche io, comunque ne ho già ‘conosciuto’ uno” dissi mimando le virgolette sulla parola.

“Ah si? E chi sarebbe?”

“Un ragazzo che ho incontrato ieri per strada, e oggi me lo son ritrovo di fronte mentre andavo in aula”

Neanche a finire la frase che la professoressa entrò in classe.

 

La lezione sembrava non finire più, era di una noia mortale. Me lo confermò anche Iris, che mentre la professoressa spiegava, tagliuzzava un foglio.

 

 

“Grazie del passaggio, ti chiamo dopo” dissi alla mia migliore amica sbattendo la portiera della sua macchina nera.

 

Aprii la porta, e trovai mia madre al telefono, che conversava con qualcuno.

“Ah okay, allora perfetto! Ci vediamo stasera!” sentii dire “oh ciao tesoro” disse attaccando al telefono.

“Con chi parlavi?” chiesi.

“Anny, stasera la sua famiglia viene a cena da noi!” esclamò battendo le mani.

“Proprio stasera?”

“Si tesoro, tanto abbiamo tutto il tempo per preparare e sistemare” confermò, e scomparve nella cucina.

 

Entrai in camera, e sbuffai. Dovevo fare un sacco di cose. Fu un pomeriggio molto lungo, purtroppo.

 

 

 

Ehilà! Ciao a tutte/i, secondo capitolo. Lo so, potrà sembrare un po' noiosetto, ma pian piano la storia diventerà più bella.

Comunque, finalmente i due si sono incontrati! Vedremo nel prossimo capitolo cosa succederà, non vi dico niente :3

adioss xx

cinnamonsugar_

   
 
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