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Autore: Dante Vail 1911    13/03/2016    0 recensioni
Preparatevi ad immergervi in questo mondo di intrighi e misteri in una pericolosa missione per salvare una landa leggendaria sull'orlo della guerra.
La costa della spada è in crisi, orde di nemici vi si aggirano indisturbati, e un sanguinoso conflitto si avvicina.
Solo una puledra ha il potere per fermare tutto questo, ma da sola non riuscirà mai a compiere il suo destino, anche se il circondarsi di alleati potrebbe portare più problemi che altro...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6
The Blackguard
La notte non passò allo stesso modo per tutto il gruppo. Twiligth e Rarity dormirono malissimo, e al mattino si alzarono con delle occhiaie tremende. E Pinkie Pie se ne accorse quando erano ripartite. “Ehy, che facce che avete, sembra che abbiate visto un fantasma” disse osservando negli occhi le due puledre camminando all’indietro, “lo dici come se i fantasmi non esistessero, ma probabilmente la colpa è stata della cena troppo pesante” disse Twiligth mentendo spudoratamente. Fortunatamente per lei Rainbow Dash non se ne accorse. “Oh, come mi dispiace… vorrà dire che vi allieterò con una canzone” disse raggiante la puledra prendendo uno liuto e iniziando a strimpellarlo, ma dopo appena due note Rainbow Dash le saltò addosso afferrando lo strumento e lanciandolo nelle frasche, “ho già detto che odio i bardi” disse, “eh come sei scontrosa” disse Pinkie. La pegaso ruotò gli occhi e sorpassò la puledra, ma dopo che ebbe fatto due passi sentì il suono di un flauto dietro di lei. Si girò vedendo Pinkie a suonare lo strumento. Tornò sui suoi passi e glielo tolse di bocca lanciandolo affianco allo liuto, quindi si girò nuovamente. Ma dopo nemmeno un passo avvertì il suono di una fisarmonica e si girò vedendo Pinkie su due zampe che suonava lo strumento, quindi la pegaso tornò indietro e le tolse anche quello strumento dagli zoccoli lanciandolo lontano ed iniziando a perdere la pazienza, si voltò, ma ancora prima di fare un passo avvertì il rumore di un organo, e si girò vedendo Pinkie che suonava un organetto a vapore. Rainbow corse contro la puledra tirando un calcio all’organetto e facendolo rotolare via sulle suo ruote. Ebbe giusto il tempo di girarsi che avvertì un forte rumore che non conosceva, si voltò vedendo Pinkie con in mano una Fender Stratocaster. La pegaso afferrò la chitarra per la parte superiore e la sbatté violentemente contro il terreno distruggendola. Chiuse gli occhi per contenersi dallo strangolare Pinkie Pie, ma in quel unico momento avvertì un rumore lungo e psichedelico. Aprì gli occhi e vide Pinkie con un archetto e una sega armonica che produceva quel suono. Alla pegaso venne un leggero tic all’occhio sinistro e all’orecchio destro, poi sbuffò e si voltò verso la strada, “io ci rinuncio, suona quello che vuoi” disse camminando a testa bassa mentre Pinkie Pie sorrideva e recuperava ciò che rimaneva dei suoi strumenti infilandoli tutti, in qualche modo nel suo zaino.
Camminarono per molto, e le ragazze, Rainbow Dash compresa, si sorpresero parecchio dell’abilità nel suonare di Pinkie. Ogni nota che suonava aumentava l’ego della squadra. Nessuno era in grado di distribuire gioia come quella puledra. Si sentivano rincuorate che fosse insieme a loro. Poi arrivarono davanti ad una zona rocciosa, con alte guglie di pietra che formavano dei crepacci nel paesaggio, e il gruppo doveva passare proprio in uno di questi. “Pinkie, smetti di suonare” disse Applejack, “e perché?” chiese lei, “perché qui c’è malvagità ad ogni angolo, attenti a non calpestarla” disse Minsc guardandosi gli zoccoli. Edwin sospirò, “come diamine ho fatto a finire nell’unico gruppo di avventurieri pazzi? Ah già, negli altri si parlava solo di Elminster. Elminster di qua, Elminster di là. PFF!!! Date anche a me un cappello a punta e 2000 anni e poi ne riparliamo” borbottò il mago. Rainbow Dash si fermò e si girò verso di lui, “allora potevi comodamente non unirti al nostro gruppo” disse guardandolo, “già, ma avrei dovuto pagare. Qui invece ci guadagno e basta” disse lui, “vogliamo scommettere che alla fine della faccenda non ci guadagnerai niente” disse Rainbow Dash digrignando i denti avvicinandosi a lui, “Rainbow…” disse Twiligth per calmarla, “dai piccione con il corpo da equino, fatti sotto” disse Edwin, “non mi provocare, potrei infilare la tua testa sopra ad una lancia” disse Rainbow Dash, “oh, io non credo che…” ma prima che finisse la frase sgranò gli occhi e alzò le mani al cielo di colpo. Rainbow Dash non capì, poi sentì un tonfo dietro di lei. Girò la testa vedendo una freccia incastrata in una barriera semitrasparente rossa. “ma cosa…” disse confusa. Edwin abbassò le braccia facendo scomparire la barriera e facendo cadere a terra la freccia. “Siamo circondati” disse Applejack estraendo l’ascia con i denti. “Preparati Boo, stiamo per prendere a calci i malvagi” disse Minsc estraendo la sua spada. Rainbow si riprese ed estrasse entrambe le spade, così come fecero Twiligth e Rarity con il bastone e l’arco. Pinkie infilò uno zoccolo nello zaino e tirò fuori lo liuto, quando si accorse di aver preso in mano quello lo ricacciò dentro e ravanò fino a trovare la balestra. Intorno al gruppo arrivarono alcuni pony armati di tutto punto. Da un paio di buchi nella parete rocciosa uscirono alcuni unicorni disposti di arco e frecce. Da davanti al gruppo arrivarono otto figure, tutti pony. Tre erano degli unicorni e avevano degli archi corti. Due erano dei pegasi, uno dei due aveva una semplice cotta di maglia e una spada lunga fra i denti. L’altro aveva una cotta di piastre in ferro che gli copriva il petto. Legato alla cintura portava un mazzafrusto, e uno scudo piccolo color oro era legato alla sua zampa. Affianco a lui si trovava una puledra unicorno che indossava una lunga tunica bluastra e aveva un bastone rinforzato legato alla schiena.
Applejack strinse i denti, “dannazione, hanno degli arcieri. Non supereremo mai quello sbarramento” disse, “possiamo scappare?” chiese Rarity, “ci farebbero a pezzi” disse Rainbow Dash, “basterebbe eliminare quei tre arcieri davanti. E avremmo ribaltato la situazione” disse Applejack serrando i denti sull’ascia.
Il pony con il mazzafrusto si fece avanti, “allora, credo che si dica, o la borsa o la vita” disse il pony verso il gruppo. In tutta risposta Applejack sputò per terra. Il pony fece spallucce, “chiara e concisa. Uccideteli” disse alzando uno zoccolo e preparandosi ad abbassarlo. Ma un improvviso rumore attirò la sua attenzione. Si voltò vedendo uno dei tre arcieri che era rimasto impalato su una serie di spuntoni di cristallo nero fuoriusciti dal terreno, “ma cosa…” disse il pony girandosi. Improvvisamente l’arciere che stava nel mezzo fu colpito da un fulmine e cadde a terra incenerito. Il terzo iniziò a guardarsi in giro terrorizzato. Non si accorse che la sua ombra si stava allungando dietro di lui. Poi improvvisamente l’ombra uscì dal terreno brandeggiando un possente spadone a due mani finemente lavorato con l’elsa verde e il manico e la lama neri, e piantandolo nella schiena del pony. L’ombra deforme lo sollevò di peso, per poi scrollarlo via e farne rotolare il cadavere a terra. Tutti guardarono quell’ammasso vorticante di ombre che si muoveva nella radura rocciosa, e forse rimasero più sorpresi quando l’ammasso si condensò nella forma di un pony. Era impressionante, aveva il manto grigio, la criniera rialzata era nera come la pece. Indossava una pesantissima armatura di piastre completa, in fronte portava un elmetto che sembrava quasi una corona. Un mantello rosso sgargiante orlato di pelo bianco gli copriva la groppa. In fronte aveva un corno ricurvo di colore rosso. Gli occhi erano rossi, dalla sclera verde e con una strana nebbiolina violacea che fuoriusciva dai lati di essa. Digrignò i denti mostrando di avere i canini, e di averli anche sviluppati. “Voi” disse con una grande voce cavernosa. “Sombra…” disse la maga unicorno indietreggiando nel vederlo. “Sei sorpresa di vedermi, sgualdrina? Credevi che sarei rimasto a marcire in una cella per tutta la mia esistenza? O forse che sarei morto ancora prima di arrivarci?” continuò il pony con tono irato. “Tu dovresti essere morto” disse il pegaso con il mazzafrusto. “NO!!! TU DOVRESTI ESSERE MORTO!!!” urlò il pony dal rosso mantello mentre il suo imponente spadone roteava al suo fianco sfregando con il debole sul terreno roccioso e generando delle scintille. “VE LA FARÒ PAGARE MOLTO CARA PER AVERMI LASCIATO A MORIRE!!!” urlò nuovamente l’unicorno, con una tale foga e rabbia che Rarity fece un passo indietro intimidita, poi l’unicorno mosse lo spadone con la magia puntandolo contro la maga unicorno affianco ai due pegasi guerrieri, “E TU!!! Schifosa servitrice di Umberlee, ti giuro che ti strapperò il cuore, E TE LO FARÒ MANGIARE!!!” sbraitò con tutto il fiato che aveva in corpo per poi caricare a tutta velocità i tre davanti a lui seguito dallo spadone. “ADESSO O MAI PIÙ ATTACCHIAMOLI!!!” urlò Applejack per poi saltare addosso ad uno dei pony che li circondavano piantandogli l’ascia in fronte e uccidendolo sul colpo. Un secondo pony si voltò cercando di saltarle addosso, ma fu intercettato da una freccia nel collo prima che potesse fare qualunque cosa. Minsc si voltò colpendo in pieno petto un pony con una cotta di maglia. L’armatura fu sufficientemente resistente da evitare che il pony venisse tranciato di netto in due parti, ma comunque il poderoso fendente sollevò di peso il puledro ribaltandolo e probabilmente fracassandogli la cassa toracica.
Il pony oscuro arrivò di potenza contro il pegaso con la spada lunga e gli sferrò un fendente discendente che il pony intercettò con la sua arma, quello che di sicuro non si aspettava era la forza muscolare del pony oscuro. Il colpo spezzò di netto la spada del pegaso, e per poco non gli dislocò anche la mascella per la botta. Il pegaso sputò l’elsa della spada ormai inutilizzabile e indietreggiò impaurito. L’unicorno fece roteare la spada avvicinandosi a lui. “Piet…” il pegaso non riuscì a finire la parola che l’unicorno gli piantò la spada in fronte con un altro fendente discendente, che gli trapassò il cranio e le vertebre del collo fino a fermarsi all’altezza delle spalle. Il pony si puntellò con uno zoccolo sul cadavere, ancora in piedi solo grazie alla spada levitante incastrata nella sua colonna vertebrale, e spingendo la estrasse dal corpo. La spada si scrollò per togliersi il sangue di dosso, poi si puntò verso il pegaso con lo scudo e il mazzafrusto. “Tu morrai per primo” disse l’unicorno oscuro, “fatti avanti Sombra, avrei dovuto ucciderti anni fa, sei sempre stato una palla al piede” disse il pegaso estraendo il mazzafrusto con i denti. Lo spadone volò davanti a Sombra e si mise in orizzontale. Il pony ci passò uno zoccolo sopra e la lama iniziò a grondare un vischioso liquido verde che creava del fumo entrando in contatto con il terreno. I due si squadrarono a vicenda, poi si caricarono l’un con l’altro facendo impattare la spada e lo scudo e generando delle scintille.
Rainbow Dash roteò la spada destra rompendo la guardia del suo avversario, poi lo trafisse a morte con l’altra spada. La puledra si voltò in cerca di altri avversari, e notò Edwin in azione. Il mago si voltò verso uno degli arcieri che stava cercando di colpire Pinkie, e che aveva miseramente fallito per la quarta volta consecutiva a causa dei continui spostamenti della puledra. L’uomo lo puntò con un dito da cui scaturirono le quattro sfere rosse di un dardo incantato, che volarono fino a piantarsi nel costato dell’arciere e ucciderlo, dopodiché lo stregone si voltò verso l’altro arciere al suo fianco e puntò anch’esso sparando poi un altro dardo incantato che lo colpì in pieno. Però, forse a causa di una costituzione migliore, un angolazione peggiore di tiro, il successo di un tiro salvezza contro incantesimi, o la mera fortuna, il pony riuscì a non morire sul colpo, e si voltò verso lo stregone scoccando la freccia che aveva incoccato. Edwin puntò la freccia con l’indice e il medio ed essa si fermò a mezz’aria, poi con un gesto della mano la fece roteare e la puntò verso l’arciere, e poi facendo come per tirargli un pugno la freccia ripartì a tutta velocità colpendo in pieno petto il pony e uccidendolo. Dash si morse il labbro solo a pensarlo, ma si rese conto anche lei che era dannatamente bravo.
Minsc colpì con una zampata il guerriero che aveva davanti, che calcolata la sua mostruosa forza fisica fu l’equivalete del essere colpito da una clava. Il guerriero cadde a terra e fu alla mercé del ranger che lo uccise trafiggendolo con la spada. Un secondo pony guerriero sopraggiunse sul fianco del ranger e cercò di colpirlo con un fendente al corpo della sua spada lunga, ma l’unica cosa che ottenne fu di cozzare contro l’armatura di scaglie di Minsc che risuonò nello stesso modo di una caldaia presa a martellate. Il pony avvertì le vibrazioni causate dal colpo sulla spada e barcollò indietro cercando di mantenere l’equilibrio. Minsc si girò verso di lui come se si fosse appena accorto della sua presenza, “colpisci agli occhi Boo. COLPISCI AGLI OCCHI!!! RAAARGHHHHH!!!!!” urlò Minsc voltandosi verso il pony che aveva cercato di attaccarlo. Questo accorgendosi che non sarebbe mai riuscito a batterlo e spaventato dall’urlo del pony si fece cadere la spada dalla bocca ed iniziò a correre via a tutta velocità in preda al panico. Boo uscì dal colletto dell’armatura e guardò Minsc, anche Minsc lo guardò, poi disse, “AH! Boo è talmente potente da far scappare i nemici senza nemmeno toccarli. TEMETE TUTTI IL GRANDE BOO!!!” urlò in fine alzando uno zoccolo al cielo. “MINSC!!!” sentendo Twiligth che lo chiamava il pony si voltò vedendo che la maga unicorno era stata atterrata da un guerriero che ora stava cercando di colpirla con la spada contrastato solo dal bastone di Twiligth. “Nessuno tocca i compagni di Minsc e Boo” disse fiero il pony di terra per poi caricare di peso il pony che imperversava sulla maga. Il suddetto pony riuscì finalmente a levarsi di dosso il bastone della maga e si preparò ad trafiggerla con la spada, quando improvvisamente avvertì il terreno tremare. Girò lo sguardo e sgranò gli occhi vedendo una locomotiva a vapore con corazza a scaglie, spadone e criceto annessi che gli veniva in contro a tutta velocità. Si girò per cercare di fermare Minsc, ma l’unica cosa che ottenne fu di farsi colpire in pieno da lui che gli piantò la spada nel petto sfondando completamente la cotta di maglia e passando il pony da parte a parte. Minsc sfilò la spada dal corpo del pony e si voltò verso Twiligth, “stai bene?” chiese, lei gli rispose un po’ ansimante “anf… si… sto bene”.
Sombra calò un devastante fendente discendente sul pony che aveva davanti, lui alzò lo scudo per difendersi. La spada si piantò nello scudo scavandoci un solco. Sombra la rimosse quasi senza sforzo allargando lo squarcio nello scudo. Il pegaso guardò lo scudo inutilizzabile e se lo tolse dalla zampa cacciandolo lontano, poi guardò Sombra, “che ne dici di un duello leale? Senza armi” e lasciò cadere il mazzafrusto. Sombra lo squadrò, “un duello leale? Con un traditore come te? impossibile. Ma lo ammetto, la possibilità di strapparti la testa a morsi mi alletta” disse Sombra mentre sulla sua schiena si formava un fodero di cristallo nero levigato dentro al quale si andava a infilare lo spadone. “Avanti fatti sotto” disse il pegaso guardandolo. Sombra mosse la testa prima da un lato poi dall’altro per scrocchiarsi le vertebre del collo, poi scattò sul suo avversario che fece lo stesso. Non appena gli fu a tiro il pegaso sfruttò la sua maggiore velocità per tirare una zoccolata in faccia a Sombra, non riuscendo nemmeno a spostargli il volto. Il pony si sorprese dell’impressionante resistenza del pony. Sombra in risposta diede quella che per un umano sarebbe stata una sberla data con il dorso della mano in faccia al pony, con una tale forza da ribaltare il pegaso e rompergli i capillari del naso facendolo sanguinare. Il pegaso cadde a terra e si portò uno zoccolo al volto accusando il colpo appena ricevuto. Sombra gli si avvicinò stagliandosi sopra di lui. “Folle, eri inferiore a me in passato, di sicuro rimani inferiore anche adesso” disse Sombra guardandolo come se fosse la creatura più infima esistente. Il pegaso sputò un dente a terra, poi disse “forse in forza mi superi, m come intelligenza tu sei sempre stato inferiore. ORA!!!” urlò il pony infine. Da dietro una roccia fece capolino un arciere che scoccò una freccia diritta verso Sombra, che nonostante si fosse accorto della sua presenza non fece niente per schivare il colpo. La freccia lo colpi in testa passandogli il cranio da parte a parte. Il pegaso sorrise vedendo la freccia colpire il corpo di Sombra. Poi però iniziò a spegnersi quando notò che il corpo di Sombra era ancora in piedi nonostante la freccia gli stesse chiaramente passando il lobo frontale da parte a parte. “E sarebbe questa la tua dimostrazione di intelligenza?” il pegaso sussultò quando Sombra parlò. Il corno ricurvo del pony si illuminò di un aura rossa e la freccia fu contornata dalla stessa aura, poi iniziò ad estrarsi dalla testa di Sombra sotto gli occhi shoccati del pegaso e dell’arciere. Una volta che fu fuori dalla testa dello stallone gli levitò davanti agli occhi, “una freccia comune. Ti servirà molto di più per uccidermi” disse Sombra spezzando in due la freccia, poi si voltò verso l’arciere, “per quanto riguarda te…” disse mentre il pony veniva sollevato in aria dalla stessa aura del corno di Sombra, “… stai fuori dalle faccende che non ti riguardano” concluse Sombra mentre il pony veniva messo diritto dalla levitazione e poi la sua parte anteriore veniva torta con forza in senso orario mentre la posteriore in senso opposto fracassandogli la colonna vertebrale quasi per intero. Sombra si voltò quindi verso il pegaso con sguardo carico di odio mentre il cadavere dell’arciere cadeva a terra.
Rarity lanciò due frecce in contemporanea dall’arco colpendo lo stesso pony in due punti e uccidendolo, poi si girò verso la faretra per inquadrare un'altra freccia e incoccarla con la magia, ma si accorse di avere la faretra vuota, “Dannazione” disse togliendosi in fretta lo zaino e cercando dentro delle altre frecce. Due pony si avvicinarono con le armi sguainate verso di lei, ma uno dei due la vide guardare dentro lo zaino e fermò l’altro dicendo, “fermo, fermo”, l’altro si fermò e chiese, “che c’è?”, “sta guardando nello zaino”, “e allora meglio, sarà indifesa”, “no, non è educato attaccare qualcuno che sta guardando nello zaino”, “educato? Ma se volevamo derubarli”, “si, ma non è la stessa cosa”. I due iniziarono a litigare sull’attaccare o no la puledra, che nel frattempo ebbe tutto il tempo per estrarre un'altra ottantina di frecce, infilarla nella faretra, prenderne un paio e scoccarle con maestria verso i due litiganti uccidendoli.
Il pegaso che stava affrontando Sombra si schiantò contro una roccia rompendosi una scapola. Non ebbe nemmeno il tempo di cadere a terra che Sombra lo raggiunse piantandogli una zoccolata all’altezza dello stomaco piegandolo in due. A quel punto il pony oscuro iniziò a prendere a zoccolate il pegaso con sempre più rabbia e forza fino a dargli un ultimo colpo che lo fece cadere a terra sanguinante e tumefatto mentre cercava di trascinarsi via da quel combattimento. “Patetico. Tu che ti vantavi di essere tanto potente, ora strisci ai miei piedi come un verme. Mi fai quasi pena” disse Sombra mentre il suo corno si illuminava e la spada veniva fatta levitare fuori dal fodero andando ad appoggiarsi al collo del pony che si fermo e si girò verso Sombra. “Ultime parole?” disse lui, il pegaso aprì la bocca per parlare, ma la spada di Sombra si tirò indietro e tracciò un fendente passante per il suo collo bloccando le sue parole sul nascere. “Troppo lento” disse Sombra voltandosi mentre il corpo del pony cadeva a terra e la sua testa rotolava via lasciandosi dietro una scia di sangue sul terreno.
Sombra iniziò a guardarsi in giro alla ricerca di qualcuno, “FATTI VEDERE SGUALDRINA!!!” urlò scrutando le rocce dietro le quali avrebbe potuto nascondersi. Improvvisamente una palla di fuoco schiantò contro Sombra detonando in una nova di fiamme che spazzò via la sabbia superficiale del terreno alzando una nuvola di terra e fumo.
Ad una decina di metri di distanza dall’esplosione si formarono alcune orme nella sabbia e dopo alcuni secondi sopra di essi si materializzò la pony unicorno dalla mantella bluastra. Il suo corpo era cambiato, ora il suo manto sembra essere composto da roccia. Il mantello invece sembrava non essere di tessuto, ma invece di metallo, comunque flessibile come un tessuto. Intorno alla pony si trovava invece una sfera azzurra semi-trasparente. Il suo bastone rinforzato le roteò affianco sollevato dalla sua magia e disse “AH! Non eri poi così forte come immaginavo. Peccato per Senjack, mi sarebbe tornato utile. Ma almeno è stato una buona distrazione per permettermi di usare i miei incantesimi di protezione” disse la puledra sorridendo. “Ma cosa…” disse poi indietreggiando di un passo mentre il fumo si diradava. In mezzo ad esso si stagliava la figura di Sombra. Non sembrava minimamente infastidito dal buco che gli era rimasto in faccia dopo essere stato colpito dalla palla di fuoco, anzi sembrava sorridere, anche se forse era solo un effetto dato dalla dentatura ora esposta a causa della mancanza della pelle e dei muscoli. “Sono solo questi i tuoi poteri? Seguace di Umberlee” disse Sombra mentre quello che sembrava fumo iniziava a rimarginargli la ferita fino a farla sparire del tutto. La puledra deglutì e si mise in posizione di guardia osservando Sombra. Il pony oscuro si avvicinò a lei lentamente mentre il debole della sua spada strisciava sul terreno roccioso generando scintille. La puledra iniziò ad indietreggiare lentamente mentre Sombra si avvicinava. “Che c’è? Hai paura?” disse lui mentre lo spadone roteava malignamente. La puledra si fermò capendo che non sarebbe arrivata a niente e illuminò il corno. “Avanti, colpisci. Fammi vedere cosa sai fare” disse Sombra. La maga illuminò maggiormente il corno e scagliò un dardo incantato. Sombra illuminò istantaneamente il suo corno e spari in un bagliore rosso evitando le quattro sfere per poi ricomparire davanti alla puledra eseguendo un fendente in diagonale contro di essa e mandando in frantumi la bolla azzurra attorno al suo corpo. La puledra saltò all’indietro appena prima che un secondo fendente arrivasse al suo collo, quindi illuminò il corno scagliando una freccia di fuoco al suo avversario che roteò la spada colpendo la freccia e facendola dissolvere, dopo di che lo spadone si raddrizzò e tirò un affondo diritto in mezzo agli occhi della puledra, che solo grazie al manto di pietra non gli permise di passarle il cranio, ma in compenso la ribaltò a terra. Sombra si avvicinò a lei. L’unicorno fece roteare il bastone dando un colpo con la parte terminale di esso al pony oscuro, che non se ne accorse nemmeno, in compenso lui tirò un fendente discendente. La puledra alzò le zampe per proteggersi, e ci riuscì nuovamente solo grazie al manto di pietra. Sombra sollevò nuovamente lo spadone e lo fece discendere nuovamente cozzando con forza sulle zampe anteriori della pony e generando scintille, quindi alzò una terza volta la spada dando un ultimo colpo violentissimo alla pony, talmente forte da incastrare la spada nella roccia che componeva la sua zampa. Dopo quel quarto colpo subito il manto di pietra iniziò a creparsi con spaccature sempre più grandi fino a che non andò in frantumi svanendo e lasciando il normale manto arancione della pony. Anche la zampa in cui si era piantata la spada tornò normale mostrando che la lama si era piantata in essa fino quasi ad arrivare all’osso. La maga avvertì il dolore del colpo solo in quel momento e si tirò indietro estraendo la spada dall’arto e urlando di dolore. “Muori dolorosamente” disse Sombra mentre la spada si posizionava in verticale pronta a trafiggere al cuore la pony. “M-mostro…” disse lei tenendosi la zampa sanguinante. La spada si fermò un attimo prima di colpire e Sombra osservò la puledra, “credi che io sia un mostro?” chiese con disprezzo mentre la spada ritornava a lui e gli si infilava nel fodero. “Tu credi veramente che io sia un mostro?” disse nuovamente il pony oscuro salendo sul ventre della pony con uno zoccolo e facendola gemere a causa del peso suo e dell’armatura. Sombra le arrivò a guardarla negli occhi quasi sfiorandole il muso e spaventandola ulteriormente per i suoi di occhi. “Tu non hai capito niente” disse Sombra mentre dal suo corpo iniziavano ad allungarsi ombre sul terreno e nell’aria, “lascia che ti mostri come è fatto, un vero mostro” disse infine mentre anche il suo corpo si trasformava in un ammasso di ombre nel quale si vedevano soltanto i denti, il corno, e gli occhi. La puledra andò nel panico più totale e cercò di trascinarsi via, ma fu prontamente afferrata da un estroflessione del corpo di Sombra che la cinse per una zampa posteriore e la trascinò indietro per poi sollevarla e sbatterla violentemente contro il terreno. La puledra sputò del sangue e cercò di girarsi, ma un’altra estroflessione di ombre la bloccò a terra schiacciandole la zampa ferita e facendola urlare di dolore. Sombra le arrivò nuovamente vicino e disse “non ti aspettavi il rovescio della medaglia, vero? Ma tranquilla, io non commetterò il vostro stesso errore”. Dal corpo di Sombra si estrofletterono delle ombre che andarono a formare una mano cinta da un possente guanto d’arme a dita libere di acciaio. “Io vi ucciderò direttamente” disse Sombra piantando poi con forza la mano nel corpo della puledra, trapassando il mantello metallico e le sue carni fino a stringerle il cuore nel petto. Un rigurgito di sangue e saliva risalì per la gola della puledra e fu sputato dalla sua bocca, poi Sombra fece forza con la mano estirpando il cuore alla puledra. La puledra aprì la bocca per gridare, ma prima che potesse fare qualunque cosa, Sombra le spinse a forza il suo stesso cuore giù per la gola. Dopo di che si allontanò di un passo ritornando ad essere un pony e guardando la maga che rantolava a terra per pochi secondi per poi spirare.
Rainbow Dash estrasse la spada dal corpo dell’ultimo guerriero che aveva attaccato e si guardò in giro notando che tutti gli avversari erano stati uccisi o erano fuggiti. Rinfoderò le spade e disse “state tutte bene?”. “Qualche graffio, ma nulla di preoccupante” disse Applejack avvicinandosi a Rainbow Dash. “Noi stiamo bene” disse Rarity osservando che Pinkie non sembrava essere stata nemmeno sfiorata dal combattimento. “Minsc e Boo stanno bene. La forza e il coraggio di Boo ci hanno permesso di uscirne illesi” disse energicamente Minsc enfatizzato da uno *sqeack* di Boo. “Tsk. Avrei potuto eliminarli tutti da solo. Questa non era niente altro che marmaglia al mio confronto” disse Edwin spostando con un piede un cadavere che intralciava la sua strada. Twiligth si avvicinò a Rainbow Dash e Applejack che stavano osservando Sombra intento a bersi una pozione curativa minore. “Lo avete visto anche voi?” chiese con tono preoccupato. “Parli del tizio oscuro macchina da guerra? Perché era possibile non notarlo?” chiese retoricamente Rainbow Dash, “non ho mai visto niente combattere il quel modo” disse Applejack. “Credo di aver letto qualcosa di simile una volta. Parlava della razza degli unicorni delle ombre, i più spietati e potenti guerrieri tra i pony. Ma dovrebbero essere estinti da millenni” disse Twiligth, “bhe, a quanto pare non sono poi così estinti” disse Rainbow Dash estraendo le spade, “ehy, cosa hai intenzione di fare?” chiese Twiligth, “non mi piace come ci sta guardando” disse la pegaso, “nemmeno a me” disse Applejack prendendo l’ascia. Twiligth voltò lo sguardo verso Sombra e si accorse che stava guardando fisso nella loro direzione, cosa che le mise una leggera paura nel corpo. “Cosa avrà intenzione di fare?” chiese poi l’unicorno, “non lo so, ma se ci attaccasse avremmo più problemi ad affrontare lui da solo che tutti i banditi di prima” disse Applejack facendo deglutire Twiligth.
Improvvisamente Sombra illuminò il corno scomparendo in un bagliore rosso e ricomparendo esattamente davanti alle tre puledre. Twiligth presa alla sprovvista balzò indietro spaventata. Rainbow invece non si fece spaventare, ma la mossa improvvisa la portò a tirare un affondo mirato alla gola del pony, e ci riuscì, intersecando la spada nelle placche corazzate dell’armatura e piantandogli la spada nella trachea. Tutti si fermarono e calò un silenzio surreale, che fu rotto solo dalla risata di Sombra che fece sbarrare gli occhi alla pegaso cavaliere. “AHAHAHAHA!!! Mi piacciono i tipi intraprendenti” disse l’unicorno oscuro facendo un passo indietro per rimuovere il debole della spada lunga di Rainbow Dash dalla sua gola. Le tre puledre erano a bocca aperta ad osservare quel’essere che sarebbe dovuto essere morto oramai dopo un colpo del genere, ma invece si stagliava li di fronte a loro ancora vivo. “Che cosa sei?” disse Applejack restando sulla difensiva, “solo uno che si può permettere di farsi colpire” disse lui spostando appena lo sguardo verso la puledra, “che vuoi da noi?” disse Rainbow Dash preparandosi a colpirlo di nuovo, anche se non era sicura che sarebbe riuscita a ferirlo. “Non sono qui per uccidervi, se è questo che pensi. Anzi, potreste anche guadagnarci dalla mia presenza” continuò Sombra, “io invece penso che non ci guadagneremmo niente” disse Rainbow Dash quasi ringhiando, “aspetta Rainbow, fallo finire” disse Twiligth alzandosi e avvicinandosi alla pegaso. “Intelligente la puledrina” disse l’unicorno oscuro, “io sono King Sombra. Quelli che vi hanno attaccati erano Senjack e Dorothea, due esseri infimi che un tempo consideravo compagni. Ora sto che ho trovato loro, mi basta solo trovare gli altri tre perché la mia vendetta sia completa” disse il pony oscuro. “E cosa centriamo noi in tutto questo?” chiese Applejack. “Hai mai provato ad affrontare un evocatore e due guerrieri esperti in contemporanea? Tu ne usciresti morta di sicuro da un combattimento del genere, io potrei ancora farcela, ma con un gruppo, verrebbero schiacciati dalla nostra potenza” disse Sombra enfatizzando le su parole salendo con uno zoccolo su di un sasso e sgretolandolo sotto il suo peso, “orsù vi chiedo, volete affrontare con me questi traditori e reietti della società, in cambio, io vi seguirò nei vostri viaggi, e potrete tenervi tutto ciò che troverete addosso ai cadaveri di quei bastardi” disse Sombra. Rainbow Dash sorrise, “si certo, come no. Ma non ci pensare…”, “andata” disse Twiligth bloccando le parole di Rainbow Dash, “come???” chiese lei voltandosi verso l’unicorno, “ma aggiungo un'altra condizione. Prima di occuparci dei tuoi ex compagni abbiamo altre cose da fare, e dopo che li avremo sconfitti dovrai seguirci fino al nostro obbiettivo” concluse Twiligth guardando Sombra che rimase fermo per alcuni secondi poi disse “andata”. “Oh no, io non lo accetto questo nella nostra squadra” disse Rainbow Dash, “Rainbow, lui ci serve, ho visto contro cosa dobbiamo scontrarci, e hai visto come combatte. Ti assicuro che ci serve” disse Twiligth. Rainbow Dash sbuffò, poi si girò e se ne andò dicendo, “d’accordo. Non ho voglia che Applejack mi faccia di nuovo una ramanzina, ma sappi che potrà causare più problemi che benefici” disse la pegaso andandosene. Twiligth sospirò e si voltò verso Sombra, “scusala, fa sempre cos…” ma fu interrotta dal pony oscuro che disse, “non mi interessa” e se ne andò verso i cadaveri dei suoi ex compagni per depredarli.

# La reputazione del gruppo è scesa di 2 #

Sombra
Il re oscuro
Razza: unicorno oscuro
Classe: Guardia nera
Allineamento: legale malvagio
Forza: 19
Destrezza: 16
Costituzione: 14
Intelligenza: 10
Saggezza: 15
Carisma: 16
Abilità: scacciare non morti; aura di disperazione; avvelena arma.
Competenze: Arma a due mani++; stile a due mani++
   
 
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