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Autore: Balenotta    29/03/2009    5 recensioni
Ho deciso di scrivere le pagine della nostra storia o, per meglio dire: la mia storia. Solo mia, per sempre. Quindi..Piacere a tutti, mi chiamo Mara, piccola abbreviazione di un lunghissimo e insignificante nome. In poche parole io sono una di quelle sfigate che guardano il mondo da una prospettiva quasi sempre negativa, ma che ha sempre il sorriso sul volto. SPERO CHE VI PIACCIA!! UN BACIO BALENOTTA
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui!!!Con un altro capitolo

 

Angolo ringraziamenti!

Ciao a tutti! Sono contenta che a qualcuno sia piaciuta la mia storia! Che bello..Spero che continueranno a seguirmi! Grazie ancora.. Ringrazio chi ha commentato:

 

Scarlett89: Ciao! Prima di tutto ti vorrei ringraziare per il commento che mi hai lasciato! Te ne sono veramente molto grata. Dici di guardare il mondo da una prospettiva diversa, come se fossi appena nata?? Ci proverò!  Inoltre ti ringrazio per i complimenti che mi hai fatto. Sono contenta che il mio modo di scrivere ti piaccia!  Spero che continuerai a leggere questa storia J..  Un bacione Balenotta

Stefola93: Hi! Grazie!!! Sono contenta che ti piaccia come inizio e sono contenta dei tuoi apprezzamenti! Che bello, sono contenta che piaccia a qualcuno! J Eccoti qui un altro capitolo..Sperando che continuerai a leggere ti mando un bacione! Ciao!! Balenotta

 

 

Capitolo 2

 

 

E, perfino adesso, adesso che sono passati otto mesi..Sto ancora mentendo a tutti.

E questa è solamente colpa tua.

 

Credo che nella vita ogni gesto, ogni azione, porti una conseguenza che può apparire nei vari individui meravigliosa, orrenda oppure insignificante.

E sono proprio quest’ultime che sono le più rischiose. Cose che a volte non sembrano così importanti, con il tempo, si possono trasformare in qualcosa più grosso di te. Qualcosa che potrebbe schiacciare la tua anima. Che potrebbe prenderla e sbriciolarla per tanto, forse troppo tempo. Qualcosa che ti comprime, che ti fa soffrire, pensare e che ti martella in testa continuamente.

Ed è proprio così che tutto iniziò.

Era il 2006 quando Sara, la mia migliore amica, andò a fare una vacanza in Sardegna.

Dovete sapere che noi due, fin dai tempi delle elementari, ci odiavamo con tutto il cuore. Quell’anno mettemmo da parte le nostre rivalità, il nostro odio, cercando una soluzione per rimanere insieme più di tre minuti.

Ebbene: ci riuscimmo.

Tuttavia, alla fine della seconda media, lei partii per le vacanze estive e quando ritornò, circa due mesi dopo, ci trovammo a casa sua.

Lì mi raccontò dei luoghi che aveva visitato in quel periodo, del villaggio in cui era stata in Sardegna, e di lui: Marco.

Rimasi attenta nei suoi particolari, ogni dettaglio, ogni rifinitura che faceva riguardo questo ragazzo entrava nella mia testa in maniera completa ma anche superficiale. E so che questo è un controsenso. Ma provate ad immaginare il cervello di una dodicenne vecchio stile che non sa quasi nulla sui ragazzi.

Comunque sia, dopo questa descrizione, riuscimmo a contattarlo attraverso la chat e ad aprire una videochiamata con lui.

Era carino, simpatico ma ero troppo ingenua per pensare a qualcosa di più..Anche perché, voglio dire, abitava a Milano!

Tuttavia lui chiese il mio contatto e, aggiungendomi, iniziammo a parlare.

Passavo ore ridendo per le sue cavolate, per i suoi giochi e per le mie battute. Passammo giornate a ridere per i nostri accenti: il suo milanese, mentre il mio toscano.

Poi dopo poco tempo tutto si fermò.

Io non esistevo più, lui non esisteva più.

Non eravamo semplicemente indispensabili.  

E, forse, era meglio se fosse continuato così.

 

 

Gli anni passarono velocemente, rimase tutto come prima. Anche il mio cervello. Ero la solita bambina che, nonostante adesso sapesse come funzionasse il mondo, rimase la solita ingenua e che, andando alle superiori, si stupì di come era la vita.

Non conoscevo nessuno, tutti mi giudicavano, avevo paura, mi sentivo brutta, antipatica e incominciai ad isolarmi da tutto. La mia unica motivazione per andare avanti era la scuola. Volevo finire al più presto quell’ anno, volevo che i compagni che stavano a 30 cm da lei non mi mormorassero come se non fossi lì. Non pretendevo molto.  Cercavo solamente un appoggio.

E poi si chiedono come mai succede questo o quest’altro..E’ tutta colpa di questa società malsana!

Alcuni riescono a reggere a questi contrasti, ma altri no. E sono quest’ultimi che si arrendono.

Perché si sento tremendamente soli. Perché quel libro di storia non serve per ricompensarli. Perché quelle offese, accumulandosi, fanno male. Molto male.

In ogni caso io ce la feci lo stesso. Passai l’anno scolastico con buoni voti e mi dedicai completamente al mare e agli amici che in quel periodo avevo trovato.

Ma se ora mi mettessi a descrivere quell’estate, questa diventerebbe un'altra storia, non credete?

Posso solamente dire che  provai per dieci giorni a non essere la bambina di sempre.

Provai ad essere come le altre mie coetanee..E sapete una cosa?

Mi fece schifo.

Questo mondo fa schifo. Anzi, è meglio dire che le persone mi fanno schifo. Una per uno.

Mi sono resa conto che preferisco l’indifferenza ma l’umiltà, che la popolarità e la bastardaggine.

Ed io preferisco farmi gli affari miei.

Mi volete giudicare? Fatelo.

Volete dirmi che sono una sfigata? Sono qui, avanti.

Ma non ditemi di seguirvi, perché come voi ce ne sono anche troppi.

 

Comunque sia non sentii più Marco per due anni.

E non capisco come mai proprio lui, nel settembre del 2008, si fece sentire.

  
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