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Autore: Tomi Dark angel    29/03/2009    12 recensioni
Isabella Swan guarda per l’ultima volta la sua amata Forks, e mentre Edward è a caccia, lei scompare nel nulla. Indossando un curioso diadema d’argento, la ragazza abbandona la sua vita. Abbandona tutto perché ha scoperto qualcosa di orribile su sé stessa. Abbandona tutto perché la sua scelta è salvare coloro che ama. E ora Isabella, pallida imitazione della ragazza che era un tempo, torna a casa accompagnata da un giovane uomo dagli occhi viola. Avrà la forza di incontrare i Cullen? Come reagiranno loro ritrovandosi faccia a faccia con lei?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo…

 

Seduta su una roccia sporgente dal terreno, guardavo in silenzio un albero davanti a me.

Il cielo notturno era carico di pioggia e quel giorno le nuvole non si vedevano. No, non dimenticherò mai quel giorno. Il giorno in cui finì la mia vita. Il giorno in cui abbandonai Forks mentre Lui era a caccia e non sapeva niente. Il giorno in cui scoprii la verità.

Astrea venne da me un giorno come tanti. La trovai davanti alla porta di casa prima che mio padre tornasse da lavoro. Pazientemente, mi aspettava con il capo chino e le braccia incrociate. Ricordo molto bene i suoi capelli neri dai bizzarri riflessi blu e i suoi occhi color del mare più profondo. Tuttavia…sarebbe stato meglio non incontrarla per me.

La feci entrare in casa quando lei disse che doveva parlare con la signorina Isabella Marie Swan…ma ciò che mi disse ha saputo rovinarmi per sempre. Non fu colpa sua, ma non dimenticherò mai le sue parole.

Astrea: vattene di qui, o finirai per uccidere i tuoi cari con le tue stesse mani.

Aveva parlato con semplicità e come se nulla fosse…ma mi dimostrò chiaramente che non mentiva, ed io mi trovai in trappola.

 

Addio Forks.

Addio Charlie.

Addio amici.

E addio a Te. Addio a te che hai saputo amarmi e guidarmi per mano nei momenti più belli che un “essere umano” potesse vivere.

Quante volte dicevi che per me sarebbe stato meglio che tu ti allontanassi? Quante volte io mi agitavo e ti supplicavo di restare sempre con me? eppure ora penserai che sono un’ipocrita, una stupida bugiarda. Magari guarderai la mia foto e ringhierai, maledicendomi con la tua voce meravigliosa e soave che anche arrabbiata mi sarebbe piaciuta sentire. Ma non ti sentirò più. Non potrò più sentire le tue carezze, non sentirò più la tua voce, non vedrò più il tuo sorriso sghembo capace di fermarmi il cuore. No, non vedrò più colui che amo e che sempre amerò.

Sorrisi tristemente, stringendo a me una foto che lo ritraeva.

La guardai.

Nonostante il soggetto fotografato fosse bello più di un dio, la foto non gli rendeva giustizia.

Sapevo che quella foto mi avrebbe fatto solo male, ma non potevo lasciarla lì. Non potevo dimenticare, sarebbe stato come cancellare me stessa.

Bella: Edward.

E quella fu l’ultima volta che pronunciai il suo nome, l’ultima volta che mi concessi quest’atto di pietà verso me stessa, miserabile ombra di un passato ormai scomparso o mai esistito.

Intascai la foto e guardai il cielo nuvoloso con sguardo spento. Alice non mi avrebbe più visto, per ora mi bastava rimanere vicino ad Astrea per annullare le sue visioni. Chissà come reagiranno tutti. Magari papà verserà qualche lacrima e Renée singhiozzerà per giorni…ma se solo sapessero che lo sto facendo per loro…

Astrea mi posò una mano sulla spalla.

Astrea: Isabella…

Be: Bella.

La corressi automaticamente…ma perché fece così male quel gesto?

 

???: tu devi essere Bella Swan.

 

Chiusi gli occhi, stringendo i pugni. Chi se lo aspettava che sarebbe finita così? Io no di certo…e nemmeno tu. Mi dispiace.

Astrea: tieni…questo è tuo.

Abbassai gli occhi su ciò che Astrea mi porgeva. Era un diadema. I finimenti laterali di lavorato argento si univano ai due lati di un ovale al cui interno era posto un luminoso, sinistro diamante nero.

Presi l’oggetto.

Be: è…questo il Dispositivo?

Astrea annuì lentamente, evitando di guardarmi negli occhi. Probabilmente lei sapeva cosa significava abbandonare tutto per l’improvvisa scoperta della propria natura.

As: mi dispiace.

Dispiaceva anche a me…ma l’unica soluzione che mi si presentava era quella.

Non avevo lasciato una lettera, un biglietto, niente. E niente avevo portato con me se non quella foto. Sapevo che i Cullen mi avrebbero cercata, ma era giusto che io sparissi nel nulla. Sapevo che una lettera avrebbe fatto male a me ed a loro.

Tu dicevi che eri un mostro, un abominio…ma ora, io mi trovo faccia a faccia con la vera mostruosità. Credimi se ti dico che i veri mostri sono ben diversi da vampiri che oltretutto si nutrono di sangue animale e non umano…

Indossai il diadema, posandolo sul mio capo. Subito esso si allargò quel tanto che bastava a circondarmi la fronte, poi si strinse forte, impedendo che con qualche movimento brusco esso volasse via.

E così voltai le spalle a tutto. Voltai le spalle ai Cullen, a mio padre, a Forks…alla mia stessa felicità.

Feci un passo verso il bosco alle nostre spalle, allontanandomi dalla mia vita, allontanandomi da Isabella Swan.

Una goccia di pioggia mi cadde sul naso, scivolando lungo la mia pelle per poi cadere a terra senza fare rumore.

Lentamente cominciò a piovere su di noi e sul mio dolore che velocemente si ampliava…e un’unica, solitaria lacrima mi bagnò la guancia, mischiandosi alla pioggia che la confuse con essa.

Spiccammo una corsa tra gli alberi, ma mentre il vento mi frustava il volto e lacrime di pioggia mi bagnavano, sussurrai una sola parola al vento.

Be: perdonatemi.

E forse fu solo immaginazione la voce angelica e perfetta che mi chiamò per nome da lontano.

 

Eccomi con una new story! So che il prologo è piccolo, ma avevo bisogno di un piccolo inserto iniziale! Vi è piaciuta? Spero tantissimissimo di sì! mi fate sapere in tanti??? Mi servirebbe per continuare!!! In ogni caso il secondo capitolo è già pronto e non mi resta che presentarvi le anticipazioni. So che come al solito ho scritto un po’ una schifezza, ma mi auguro di avervi fatto vedere ciò che ho scritto. Spazio alle anticipazioni e alla solita domanda che pongo all’inizio di ogni chappy!

 

Domanda: Cos’è realmente Isabella?

 

Anticipazioni: una ragazza suona, sfiorando i tasti di un pianoforte con delicatezza. Una ragazza ricorda. Una ragazza soffre. Ma qualcuno le è vicino. Un giovane uomo suona insieme a lei. E quello stesso uomo le propone di andare a Forks. Ma lei è pronta? Lei può sopportare? Indecisioni, scelte e dolore. È davvero possibile per un mostro tornare a vivere?

???: sai perché quel giorno di tre anni fa ti salvai, Isabella?

Bella: …

???: quel giorno, tu mi guardasti alzando gli occhi attraverso la fitta pioggia che cadeva… i tuoi occhi mi chiesero di ucciderti. E per questo io ti salvai.

 

  
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