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Autore: Lovelystory    28/03/2016    0 recensioni
Siamo nel 2016, era della tecnologia, dei computer, social networks, smartphone, musica tecno e tanta solitudine per coloro che sono leggermente diversi, coloro che non seguono la massa. È il caso di Claire, una sedicenne sfegatata dei Beatles che non viene accettata da nessuno per i suoi gusti musicali, non ha amici o forse sì, un "amico di vecchia data".....
Genere: Angst, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La settimana passó velocemente, forse perché ora ero accettata e ammirata da molti o semplicemente  perché pensavo constantemente che sabato sarei andata alla festa dove c'era anche Erik.
Ora che ero diventata più femminile , avevo molti più followers su Facebook e molti ragazzi mi venivano dietro, parecchie ragazze della mia scuola iniziarono a darmi della poco di buono e mi attribuirono tanti aggettivi e nomignoli poco garbati.
"Solo invidia" continuava a ripetermi John. 

Arrivó finalmente sabato mattina, non ero più nella pelle e iniziai a contare le ore che ci mancavano all'inizio della festa.
<< Cosa ti sei fumata per essere così felice oggi? >> mi domandó John ridendo.
<< Non mi sono fumata niente, tranquillo >> risposi ridendo mentre mi specchiavo per riordinarmi i capelli.
<< Sicura? Non sembra >>
Gli feci una linguaccia.
<< Oggi c'é la festa, ricordi? >>
<< Ahhh, giusto >> rispose John.
Ma é possibile che si scordava sempre tutto? 
<< Da quanti ragazzi di farai sbattere? >>
<< Oh stronzo >> gli urlai contro, prendendo poi un cuscino e tirandolo addossa a John.
<< Se ti prendo ti ammazzo, porco! >>  urlai scherzosamente mentre mi affaticavo a rincorrere John per tutta la stanza.
<< Sei troppo lenta, bambola >>
<< Non chiamarmi bambola >> 
<< Bambolina >> rispose John ammiccando, ma per ammiccare non vide il paio di Converse verdi a terra e ci inciampó sopra. Io caddi sopra di lui, immobilizzandolo per le braccia.
<< Allora chi è troppo lenta, bambolo? >>
John sorrise, improvvisamente rimasi un attimo senza respiro. Quel sorriso fu come se mi fosse entrato dentro, come se mi avesse folgorizzata.
<< Hai solo avuto culo >> rispose con ancora quel sorriso.
Io non risposi, rimasi a osservargli il sorriso: quelle sottili labbra rosee che facevano da cornice a dei denti    leggermente irregolari, ma che avevano un loro fascino. Quel sorriso così schietto ma così dolce nello stesso tempo, mi mandava in confusione. Per un attimo pensai ad Erik: paragonai i due sorrisi, ma inspiegabilmente ritenni che il sorriso di John fosse il più bello. 
<< Ti vuoi alzare che mi stai distruggendo lo stomaco? >> disse John scherzando.
<< E? Ah sì scusami >> e lo aiutai ad alzarsi. 

Per l'intero pomeriggio non feci altro che a pensare a quel sorriso, eppure non fu la prima volta che lo vidi ma fu la prima volta che mi fece quell'effetto. 

Erano le 19.45 e mancava solo un'ora alla festa. 
<< John, passami il vestito rosso >> dissi a John che stava allegramente canticchiando una delle sue canzoni.
 << John, muoviti!! >>
<< Ehi, stai calma >> disse John passandomi il vestito che quella sera avrei indossato. 
<< John, come faccio a stare calma se tra meno di un'ora devo essere alla mia prima e vera festa dove staró col ragazzo che mi piace? >> 
John mi guardò confuso.
<< Vabbe, lascia stare >>
Corsi subito in bagno a truccarmi, eye-liner e rossetto rosso, cotonai un po' i capelli e voilà, ero pronta. 
Uscii dal bagno mostrandomi a John con l'abito rosso da lui comprato e i tacchi quindici.
<< Allora? >> dissi.
Vidi John a bocca aperta e gli occhi spalancati.
<< Ti hanno mangiato la lingua? >> domandai nuovamente. 
<< Sei uno schianto! >> rispose John, però sembrava leggermente nervoso.
Improvvisamente notai che John si coprì il cavallo dei pantaloni, mi scappó una risata.
"Se faccio questo effetto a John Lennon vuol dire che sono proprio uno schianto" pensai.
<< Perché ridi? >> mi domandó John, ancora con quella voce un po' nervosa.
"Cazzo mi ha beccata"
<< Perché il tuo Johnny Junior si é svegliato >> dissi ridendo.
John si fece improvvisamente rosso.
<< Cazzo >> disse s bassa voce coprendosi la zona "intima".
Certo che non c'era proprio niente da fare con quel ragazzo.
Guardai poi l'orario sul telefono.
<< Oh cazzo, è tardissimo! >> urlai. 
Erano le 20.30 e la festa iniziava tra quindici minuti, mi dovevo affrettare se volevo arrivare in tempo. 
Presi la borsa e il telefono.
<< John io vado >>
<< Stai attenta e usa il preservativo >> rispose John. Gli alzi il dito medio per risposta poi andai da mio padre che mi doveva accompagnare alla festa.


Finalmente arrivai nella villa nella quale si svolgeva il party, facilmente riconoscibile per quanti ragazzi c'erano.
<< Stai attenta >>
<< Si papi, ciao >> risposi, poi chiusi velocemente la portiera della macchina. 
Davanti a me c'era un cancello enorme, come quello dei castelli, che si aprì pace doni entrare nella villa.
C'erano tantissimi ragazzi già mezzi brilli e con le bottiglie di super alcolici nelle mani, ragazze svestite che stavano sul bordo della piscina, persone a farsi il bagno e poi la musica era talmente alta da spaccarti i timpani. 
"Iniziamo bene" pensai. 
Mentre camminavo per dirigermi verso l'interno della casa, molti ragazzi (tutti ubriachi) cercavano  di attaccare bottone ma, sfortunatamente per loro, non li davo corda, sia perché dovevo cercare Erik e sia perché il loro alito puzzava talmente tanto di alcol da farmi vomitare.
Mi sentivo leggermente a disagio in quella festa, dopotutto io ero una ragazza per bene: niente fumo ne alcol, ancora vergine e studiosa... Cosa ci facevo in quella festa, basata solo su sesso, droga e alcol? 
Mi sentivo anche a disagio con quel vestito, troppo affilato per i miei gusti e attirava troppo l'attenzione.

<< Ehi Claire! >>
Un brivido scese lungo tutta la mia schiena: era Erik. Mi voltai e lo vidi: era vestito con una bellissima camicia bianca con un papillon blu, lo stesso colore dei pantaloni.
"Quanto sei bello" pensai mentre mi avvicinavo a lui e ai suoi amici.
 
<< È la tua nuova preda? >> disse scherzando  un ragazzo moro, Michael Silver, stretto amico di Erik.
Erik mi guardò un attimo e notai che i suoi occhi celesti mi guardavano con dolcezza. 
<< Magari >> disse Erik, appoggiandomi la sua mano sul mio fianco.
"Oh mio dio! Mi sto per sciogliere!"

<< Oh ma guardate chi c'é! Claire, come va? >> era quell'oca di Melissa.
La guardai dall'alto verso il basso: vestito leopardato dalla quale si poteva intravedere il reggiseno in pizzo nero abbinato a delle scarpe nere alte minimo venti centimetri, truccata come una drag queen è odiosa come sempre.

<< Ehi Melissa, quand'è che c'è la dai? >> disse Thomas Frayder, un ragazzo dai riccioli biondi e con occhi grigi. 
Melissa rise.
<< Dopo ragazzi, dopo >>
" Ma non si vergogna? "
<< Erik, cosa mi racconti? >>
<< Niente Melissa, tutto come al solito >>
<< E tu Claire? >> domandó Melissa cercando di stuzzicarmi.
<< Non sono affari tuoi >> risposi acida, lasciando Melissa senza parole per un attimo. 
<< Io me ne vado, ci vediamo dopo Erik >> disse accarezzando il volto del ragazzo, un' istinto omicida stava nascendo in me. 
Fulminai la ragazza con lo sguardo. 
<< Ti va di ballare? >> mi domandó Erik.
<< Si >> risposi guardandolo nei suoi bellissimi occhi.
Io e lui ballammo per un po', mi stavo divertendo molto e anche lui sembrava divertirsi, all'inizio, poi incominció a bere un drink dopo l'altro. 
Iniziava a fare discorsi senza senso oppure ballava senza seguire il ritmo e ogni tanto gli veniva un conato di vomito.
Stando vicino a lui, sentii che il suo alito iniziava a puzzare di alcol in una maniera insopportabile e che stava dicendo cose oscene: "Ti sbatto fino a domani", "Quel fottuto culo te lo sfondo" e cose del genere. Decisi di andare un attimo in bagno.
<< Erik io vado in bagno >> dissi lasciandolo da solo al centro della pista. 
Entrai in bagno e mi sciacquai la faccia con l'acqua, stando attenta a non rovinarmi il trucco. 
Ma perché Erik si stava comportando così? Non me lo sarei mai spettato da uno come lui... 
Mi guardai allo specchio.
"Se non gli piaccio oggi, non gli piacerò mai più" pensai. 
Così uscii dal bagno e mi diressi verso la lustra da ballo, ma una scena mi ammazzó: Melissa e Erik stavano pomiciando intensamente su un divanetto in pelle bianca, posto in un angolino della stanza.
Fu come se qualcuno mi pugnalasse in pieno petto anzi,, una pugnalata avrebbe fatto meno male; una lacrima rigò il mio volto.
<< Che stronzo >> fu l'unica cosa che riuscii a dire perché la gola mi si chiuse dalla rabbia. 
Me ne andai nel cortile nel retro della casa e, coprendomi le lacrime con me mani, mi sedetti su bordo della fontana.
Ero distrutta e mi sfogai piangendo; improvvisamente pensai al sorriso di John.



*JOHN LENNON*

Mi sentivo tremendamente vuoto senza Claire, qual la stanza sembrava più cupa senza di lei.
Ripensai all'attimo prima che se ne andasse e a quanto imbarazzo provai quando lei si accorse che stavo avendo un erezione.
Risi lievemente, poi ebbi una fitta improvvisa allo stomaco.
Fu una cosa velocissima, ma di un dolore allucinante.
Che era successo? 
Il mio primo pensiero fu Claire.
Non è che le era successo qualcosa? 
"Meglio se vado da lei" pensai. 
Avevo la paura che le fosse successo qualcosa o peggio, che qualcuno l'avesse trattata male. 
Un nome mi apparve nella mente: Erik. 
"Giuro che se quello stronzo ha fatto del male alla mia Claire io lo ammazzo" dissi. 
"Claire, amore, arrivo"






*SPAZIO AUTRICE*
Salve a tutti e grazie per aver letto questo capitolo ^^
Scusate se questo capitolo é un po' corto e forse anche un po' banale, ma il pezzo forte stará nel prossimo capitolo e non volevo anticipare nulla... 
Ditemi se qualcosa non va o che non vi piace che provvederò a cambiare e a migliorare.
Baci Lovelystory❤️
   
 
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