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Autore: risakoizumi    31/03/2016    2 recensioni
La mia breve vita è stata un susseguirsi di momenti di gioia e infelicità.
La sofferenza è quella che ricordo meglio e che è stata al centro delle mie giornate per lungo tempo.
Una volta ero soltanto l’ex ragazza di Sam dal cuore spezzato e che nessuno sopportava.
Adesso mi sento una persona diversa.
Sono più forte, sento che niente può distruggermi. Sono padrona della mia vita. La triste e collerica ragazza di La Push si è trasformata in una persona nuova.
Osservo il ragazzo che sta in piedi accanto a me. I suoi occhi sembrano sorridermi, come sempre.
"Sei pronta?" mi chiede, prendendomi per mano.
"Sì". Ricambio la sua stretta sicura e familiare.
Il momento è arrivato, ma non ho paura. Santo cielo, sono Leah Clearwater! Dovrebbero essere loro ad avere paura di me!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Karen ci concede finalmente una pausa. E’ un’insolita giornata soleggiata, una di quelle in cui delle persone normali, ignare della complessa trama di eventi sovrannaturali che si svolge sotto i loro occhi, vorrebbero fare una passeggiata e prendere un po’ di sole.
<< Sei una tosta, Leah, ma non abbastanza >> mi dice Emmett. Mi sono appena allenata con lui.
Gli sorrido. << Non crederai davvero di essere il più forte >>.
I suoi bicipiti fanno un movimento minaccioso. << Lo sono >>.
<< Em, smettila di vantarti e vieni qui >> lo chiama Rosalie.
Emmett mi fa l’occhiolino e va da lei.
Mi guardo intorno: tutti stanno cercando di passare più tempo possibile con i loro amati.
Alex si dirige verso Emma, che sembra piuttosto provata. Le poggia una mano sulla spalla e lei gli rivolge un incrocio tra una smorfia e un sorriso. Sembra che abbiano chiarito e che abbiano stabilito una tregua anche loro. Emma sembra sfinita e, a volte, penso che potrebbe morire per la fatica: il suo ruolo in questa guerra è essenziale e Karen non le lascia un attimo di respiro. Nel frattempo Carlisle raggiunge Alex e sua moglie. E’ sempre così calmo e posato che mi chiedo come faccia.
<< State bene? >> domanda, guardandoli con gentilezza.
<< Sì >> rispondono i due.
Alex fa un sorriso a Carlisle, che ricambia.
<< Stanno legando >> mormora Thomas, alle mie spalle.
Mi volto verso di lui. Sussurra, probabilmente perché non vuole essere ascoltato e non vuole interrompere quel momento padre-figlio.
<< E’ una cosa buona, no? >>. Torno a guardarli.
<< Certo >>.
<< Si trova bene con i Cullen, piace a tutti >> dico, pensando a come interagisce e scherza con loro. Alex è una persona carismatica, riesce a farsi piacere quasi da tutti.
<< Assomiglia molto a sua madre, era molto socievole e estroversa. Carlisle mi ha confessato che gli sembra di rivedere il volto di mia sorella nel suo viso >>.
<< Era una bella donna? >>.
<< Sì >>.
<< Immagino che sia difficile per te parlarne, ma non credo che Carlisle e Alex ti incolpino di qualcosa >>.
<< Carlisle forse no, ma Alex sì >>.
<< Non avete ancora fatto pace? >>.
Thomas scuote la testa. << Perlomeno ha ripreso a parlarmi >>.
<< Nonostante Carlisle sia biologicamente suo padre, sei tu che l’hai cresciuto e te ne sei preso cura e Alex lo sa >>.
<< Come vanno le cose tra te e lui? >>.
Sbuffo. << C’è qualcuno che ha un normale rapporto con Alex in questo momento? Non credo. Comunque direi che va tutto bene, se si esclude il fatto che potrebbe lasciarmi di nuovo per sua moglie. Cerchiamo di non pensarci, per ora >>.
<< Ammiro e apprezzo sia te che Emma >>.
<< Mi fa piacere saperlo >>.
<< Ha fortuna con le donne >>.
<< Se starà con Leah non sarà tanto fortunato >> si intromette Jacob, avvicinandosi.
<< Non dovresti origliare >> ribatto.
Mi scruta. << Te la stai cavando piuttosto bene, sai? >> dice.
<< Almeno adesso non devo più sopportare la tua fastidiosa voce nella mia testa >>.
Jake ridacchia. << Adesso vai a caccia con i Cullen, sei quasi una di loro >> mi provoca.
<< Non sarò mai una di loro quanto lo sei tu >>.
<< Touché >>.
<< Nessie è pronta? >>.
Jacob si rabbuia. << Sì >>.
Charlie, mia madre e Renesmee stanno partendo per andare a Isola Esme. Non vogliamo che vengano coinvolti in questo scontro.
<< Che cosa avete deciso tu e Edward? >>.
<< Non possiamo andarcene e lasciare che la nostra famiglia combatta per noi, non credi? >>.
Annuisco.
<< Se dovessimo morire … Nessie avrà pur sempre suo nonno. Inoltre, Demetri sarà il mio primo obiettivo >>.
<< Dobbiamo farne fuori il più possibile >>.
***
Jake, Edward, Seth, Carlisle, gli altri Cullen e io siamo davanti casa di Charlie che, insieme a mia madre e a Renesmee, sta per partire. Edward li accompagnerà in aeroporto. E’ venuta anche Zafrina a salutare la sua giovane amica.
Renesmee sta abbracciando i suoi zii, piangendo silenziosamente. Rosalie sembra non volerla lasciare.
<< Nessie starà bene con voi >> sta dicendo Jake a Charlie, con voce strozzata.
Mia mamma, invece, sta facendo delle raccomandazioni a Seth, come se fosse ancora un bambino. Sorrido, ascoltandoli.
<< Seth non aprirà agli sconosciuti e non accetterà cibo dagli estranei, mamma >> scherzo.
Mia madre mi lancia un’occhiataccia e abbraccia Seth. Sembra così piccola e indifesa tra le sue braccia! Poi è il mio turno.
<< Leah, non posso credere di dovervi lasciare >>. Trattiene a stento le lacrime.
<< Prima o poi sarebbe dovuto succedere >>.
<< E’ stato tutto così difficile per te: Sam, la morte di tuo padre, le trasformazioni >>.
<< Me la sono cavata >>.
<< Promettimi che lo farai anche questa volta. Anche tu, Seth. Non voglio nemmeno pensare al fatto che potrei perdervi >>.
<< Siamo in uno strano mondo sovrannaturale, mamma. Il rischio fa parte del mestiere >> dico.
<< Vorrei che veniste con me >>.
<< Sai che è impossibile >>.
Mia madre mi stringe in un abbraccio, singhiozzando.
<< Cosa c’è tra te e quell’Alex? >>.
<< Mamma! >> la rimprovero, perché tutti ci sentono.
<< Me ne parlerai quando ci rivedremo. Perché ci rivedremo, ne sono sicura >>. Almeno lei vuole convincersi di esserne sicura.
Quando scioglie il suo abbraccio, è il turno di Charlie.
<< Prenditi cura di lei >> mormoro.
<< Lo farò >>.
Saluto Renesmee con un semplice ciao, non avendo mai avuto alcun tipo di rapporto con lei. Quando si stacca dagli zii e dai nonni Carlisle e Esme, sta aggrappata a Jake fino all’ultimo. I Cullen salutano Charlie e mia madre. Poi Edward si mette al volante della Ferrari per accompagnarli in aeroporto e spariscono nella strada.
<< Ucciderò tutti quei maledetti vampiri. Nessie deve tornare da noi, dalla sua famiglia >> mormora Rosalie.
Emmett l’abbraccia. << Vinceremo >>.
Jake trema di rabbia. << Sarà un piacere squartarli >>.
<< Lo sarà anche per noi >> aggiunge Jasper, tenendo Alice per mano.
Torniamo a casa dei Cullen, muovendoci veloci tra gli alberi. Quante volte ho fatto questa strada nell’ultimo periodo?
Mi rendo conto che mancano solo sei giorni e che ci sono degli addii, delle cose da dire, prima della fine, perché tutti sappiamo che questa potrebbe essere la fine.
Mi viene in mente che mi piacerebbe dire agli anziani che li odio, ma non è con loro che devo parlare. Devo parlare con Sam e chiarire tutto una volta per tutte.
<< Hai visto Sam? >> chiedo a Beatrix, appena arriviamo dai Cullen. Sta mangiando voracemente un panino.
<< Credo che sia tornato alla riserva >>.
Edgar è sdraiato sull’erba, accanto a lei. << Sono sfinito. A volte mi chiedo come sia possibile che siamo arrivati a tutto questo >>.
<< Credo che siamo stati tutti trascinati dagli eventi >>.
Noto che William sta parlando con Kachiri del Clan delle Amazzoni. Sembra divertito e a suo agio.
<< C’è qualcosa tra quei due? >> sussurro.
Beatrix non intercetta il mio sguardo, ma sa di chi parlo. Scrolla le spalle. << Una vampira e un licantropo? Chi può dirlo >>.
<< Ormai non mi stupisce più niente >> dico. Sospiro.
<< Dov’è Max? >> aggiungo.
<< E’ andato a fare un giro. E’ inconsolabile, pensa a sua figlia >> mi risponde Edgar.
Entro in casa per cercare qualcosa da mangiare. Alcuni Cullen mi invitano ad andare a caccia con loro, ma rifiuto.
Dentro ci sono dei licantropi che mangiano sul divano.
In cucina mi scontro con il mio “amico” Jim, il ragazzo lentigginoso che ha contribuito alla mia trasformazione. Finora mi sono sempre tenuta lontana dai licantropi di Karen, lanciando solo delle occhiate velenose ai responsabili della mia trasformazione.
Jim mi rivolge un sorriso amichevole.
<< Stai scherzando, spero >> gli dico.
Il sorriso scompare e deglutisce. << So che non ho avuto occasione di dirtelo, ma mi dispiace >>.
<< Ti dispiace, eh?  Stai attento, durante la battaglia potrei accidentalmente scambiarti per un licantropo nemico >>.
<< Ehi, cosa sono queste minacce? >> chiede una ragazza del gruppo di Karen, avvicinandosi a noi.
<< Chi sei? La sua guardia del corpo? >> chiedo.
<< Sono sua sorella. Sta alla larga da lui >>.
<< So difendermi da solo, Pam! >> protesta il ragazzo.
Li osservo: piccoli, lentigginosi e pallidi. Sembrano la versione malaticcia di me e Seth. Inaspettatamente mi viene da sorridere. Prendo un panino enorme dal frigorifero e me ne vado, lasciandoli stare. Stupidi licantropi! Mi viene in mente che, oltre a Alex, l’odio per Karen e il suo branco è un’altra cosa che abbiamo in comune io e Emma. Insomma, lei è stata loro prigioniera! Mi chiedo se trattenga l’istinto omicida come me.
<< Sono partiti? >>. Alex mi si avvicina appena esco fuori dalla casa.
<< Sì >>.
<< Saranno al sicuro? >>.
<< Lo spero. Hanno un’isola e soldi a sufficienza per comprarne un’altra. Dobbiamo solo far fuori Demetri per primo >>.
<< Il segugio >>.
<< Già >>. Mi guardo in giro.
<< Cerchi qualcuno? >>.
<< Devo parlare con Sam >>.
Alex è stupito. << Che hai da dire a quel … >>. Si trattiene perché alcuni membri del branco di Sam, che sono rimasti qui, lo stanno già fissando in cagnesco.
<< E’ così frustrante non poter avere privacy. Cosa devi dire a quel carissimo ragazzo? >> si corregge.
<< Vorrei soltanto chiarire le cose con lui, non voglio avere nessun rimpianto >>.
Alex si rabbuia. << Non merita alcuna parola da parte tua >>.
<< Lo so, ma voglio parlargli comunque >>.
<< Leah … >>.
<< Alex >> lo interrompo. << Non devi essere protettivo con me, so badare a me stessa, l’ho sempre fatto >>.
Alex mi guarda come se volesse protestare, ma non lo fa. << Hai ragione >> dice.
Da sola, vado verso il confine con la riserva. Vorrei attraversarlo per far arrabbiare gli anziani, ma non lo faccio. Quasi spero che muoiano durante questa guerra. Magari, per sbaglio, qualche vampiro li mangia …
<< Leah? >>.
Ecco Sam, a torso nudo, che si avvicina a me.
<< Sam >>.
<< Che ci fai qui? >>.
<< Ti stavo aspettando >>.
Sam sembra stupito, dal momento che l’ho evitato come la peste nell’ultimo periodo.
<< Perché? >>.
<< Devo parlarti. Facciamo la strada insieme? >>.
<< D’accordo >>.
La nostra andatura è lenta, ma pur sempre più veloce di quella di un umano.
<< Non ti ho ancora chiesto scusa per quello che ti è successo >> inizia lui.
<< Le tue ennesime scuse >> dico, in tono  rassegnato.
<< Da quando ci conosciamo ho solo combinato dei pasticci, vero? >>.
<< A volte sei stato tollerabile >>.
<< Tollerabile? >>.
<< All’inizio della nostra frequentazione, sai >>. Quando ti amavo.
<< Stavamo bene tu ed io, vero? >>.
<< Già, ma evidentemente non era quello il nostro destino >>.
<< Il gene da mutaforma ha cambiato tutto >>.
<< Come sta tuo figlio? >> chiedo, a bruciapelo.
Sam esita. << Bene >>.
<< So che l’hai chiamato Emil. L’hai fatto per lei? >>.
<< Sì. Nonostante possa sembrare che l’abbia dimenticata, non è così >>.
<< Nessuno può opporsi all’imprinting. L’ho imparato a mie spese >>.
<< Non sai quanto avrei voluto che accadesse a noi >>.
<< L’imprinting? >>.
<< Sì >>.
<< Quello che abbiamo avuto non è forse stato altrettanto bello e vero? >>.
<< Sì, ma … >>.
<< Non rovinare i ricordi, Sam >>.
<< Vorrei che avessi un imprinting anche tu, per farti capire come cambia la tua vita >>.
<< Ormai è certo che non mi accadrà mai, ma non mi dispiace, davvero. Preferisco scegliere di mia spontanea volontà il mio compagno >>.
<< Come quel licantropo borioso? >>.
<< Cosa ne sai tu?! >>. Tutti sanno che tra me e Alex c’è stata qualcosa.
<< E’ un idiota >>.
<< Non lo conosci affatto >> lo rimprovero, cercando di non agitarmi.
<< Non mi piace, Leah >>.
<< Nemmeno a me piace la tua nuova compagna, ma avanzo forse qualche pretesa nei tuoi confronti? >>.
<< Non sto avanzando delle pretese, voglio solo proteggerti >>.
Perché tutti pensando di dovermi proteggere? << Non sono una damigella in pericolo. Anzi, forse sono proprio gli uomini a mettermi nei guai. Inoltre, sono in grado di scegliere da sola con chi condividere la mia vita >>.
<< Vorresti condividere la tua vita con quel licantropo? >>.
<< Sì >>.
L’espressione di Sam è evidentemente di disapprovazione.<< Non pensavo che fosse così importante per te >>.
<< Lo è. Alex mi è stato accanto quando non avevo nessuno >>.
<< Non ti ha lasciato per sua moglie? >>.
<< L’ha fatto >>.
<< Come puoi parlargli ancora? >>.
<< Parlo ancora anche con te >>.
<< E’ diverso. Io non avevo scelta! Se avessi potuto scegliere … >>.
<< Avresti scelto me? >>.
<< Sì. Ti amavo con tutto il mio cuore >>.
<< Non ha senso rivangare il passato, ormai >>.
<< Lo ami? >>.
<< Più di quanto abbia mai amato qualcuno. In ogni caso, non ti ho cercato né per litigare, né per parlarti della mia vita sentimentale. Volevo solo dirti che ti perdono, Sam. Per tutto. Spero che la guerra si concludi bene e che tu possa vivere felicemente accanto a tua moglie e a tuo figlio >>.
Sam sembra stupito dalle mie parole ma annuisce. << Ti ringrazio, Leah. Non ti dimenticherò mai, mi ricordi la mia parte umana più di chiunque altro. Il mio amore per te è sempre stato sincero e avrei voluto davvero vivere con te >>.
<< Magari in un’altra vita, Sam >>.
<< Magari >> mormora lui.
Così io e Sam abbiamo parlato civilmente, come due persone che si conoscono da tanto tempo, quasi come due amici. Lui è il passato. Adesso so chi è il mio futuro, se mai ci sarà un futuro. Alex sta proprio venendo da me, ora che Sam e io ci siamo separati dopo che siamo arrivati a casa Cullen.
<< Ti ha fatto piangere? >>.
<< Alex! Non sono così piagnucolona >>. Gli tiro un orecchio, facendolo ridere. La nostra risata finisce nell’istante esatto in cui Emma posa il suo sguardo su di noi.
***
Durante le riunioni del nostro gruppo, oltre a discutere delle varie strategie di attacco, parliamo anche della possibilità di raggiungere i Volturi prima della Luna Piena, ma l’idea viene scartata. Nonostante abbiamo lo scudo di Emma, sotto il quale, con l’aiuto di Alex, molti licantropi potrebbero trasformarsi senza Luna Piena, abbiamo pur sempre più vantaggi se i licantropi si trasformano tutti. Quindi è stato deciso che resteremo qui ad attendere i nostri nemici. I giorni passano velocemente, come quando si desidera che il tempo si fermi. Quando arrivano Clara e i suoi neonati mi rendo conto che ormai siamo agli sgoccioli e che ci restano a stento ventiquattro ore. La tensione è altissima, la concentrazione è essenziale. Anche se dovessimo vincere, molti di noi non vedranno l’alba del nuovo giorno. Chi morirà? E se dovesse essere Alex? O Seth? Potrei sopportare un’altra perdita? Preferirei morire io, piuttosto. Siamo tutti accampati attorno alla casa di Carlisle. I neonati si guardano intorno, curiosi; i loro brillanti occhi rossi li fanno sembrare pericolosi ma, dopotutto, chi qui non lo è? Persino io stavo per nutrirmi di un umano. Clara sta vicino alla sorella. I mutaforma sono tornati tutti nella riserva, a parte Jacob, che sta parlando con Edward. Quei due ormai vanno d’amore e d’accordo, hanno in comune l’interesse per Renesmee. Ultimamente Edward passa molto tempo con Tanya.
<< Come va, Leah? >> mi chiede Beatrix. Sono appoggiata a un albero. Si siede accanto a me.
<< Detesto ammetterlo, ma ho paura >>.
<< Chi non ne ha? >>.
<< Non voglio che mio fratello muoia. Non voglio che nessuno muoia >>.
Mi passa una bottiglia.
<< Cos’è? >> chiedo.
<< Alcol. Bere è un ottimo rimedio >>.
Edgar si avvicina a noi e Beatrix gli sorride.
<< Leah, ti dispiace se ti rubo mia moglie? Vorrei passare quest’ultima notte tra le sue braccia >>.
Beatrix ridacchia e io arrossisco leggermente. << Fate pure, ragazzi. Non rompete nessun letto >>. Bevo un lungo sorso dalla bottiglia mentre Edgar e Beatrix se ne vanno.
Il mio sguardo si ferma sul gruppo dei licantropi: Karen e Beth stanno vicinissime e Karen sembra più determinata che mai. Dice qualcosa al suo branco e poi si mette al centro del prato dei Cullen, cercando di attirare l’attenzione di tutti.
<< Sarà meglio che chi debba riposare lo faccia adesso, la giornata di domani sarà molto lunga per tutti noi >>.
Non ha senso restare ancora qui, così decido di andare a casa di Charlie a dormire un po’ insieme a Seth.
 
Il giorno dopo mi alzo con uno strano senso di nausea. Non che abbia dormito molto, ma almeno non ho fatto alcun sogno. Faccio colazione con Seth che, per una volta, non ha molta voglia né di parlare né di scherzare. Prima di lasciare la casa lo stringo in un abbraccio che lui ricambia.
<< Ti prego, non morire >> lo supplico.
<< Nemmeno tu, Leah. Sei la mia famiglia >>.
<< E tu la mia >>.
Lo bacio sulla guancia e poi ci dirigiamo verso casa dei Cullen, che ormai è diventata la nostra seconda casa. I licantropi sono svegli, i neonati iperattivi, i mutaforma sono già arrivati dalla riserva. I Cullen stanno organizzando una veloce battuta di caccia e decido di unirmi a loro. Non provo nulla mente abbatto un cervo dopo l’altro, se non un intenso senso di vuoto. I miei compagni di caccia sono silenziosi, persino Emmett sembra teso, lui che è sempre così sicuro di sé. I vampiri di Denali sono venuti con noi e il loro silenzio è altrettanto assordante.
Quando torniamo, Karen, Carlisle e Thomas ci fanno ripassare le strategie per l’ultima volta. La giornata sembra breve e infinita allo stesso tempo. Gli unici a essere eccitati e felici sono i due vecchi rumeni, finalmente sicuri che ci scontreremo con i Volturi.
Mi avvicino a Jacob. << Pronto? >>.
<< Puoi dirlo forte >> risponde, sicuro di sé. I suoi muscoli guizzano e digrigna i denti. << Regoleremo i conti una volta per tutte >>.
<< Dopotutto sarebbero tornati per Renesmee, un giorno >>.
<< E’ vero. La questione non era ancora chiusa. Non credevo, però, che avremmo regolato i conti così presto >>.
<< Sai, volevo ringraziarti per non avermi cacciato dal branco, l’anno scorso. E’ stata una boccata d’aria fresca per me >>.
<< Mi sono reso conto che eri più in gamba di quanto pensassi, per questo ti ho fatto rimanere >>.
Faccio una smorfia. << Era ora che te ne accorgessi >>.
Jake sorride. << Sarai sempre mia amica >>.
<< E tu sempre il mio alfa rompiscatole >>.
<< Sei un alfa rompiscatole, Jake? >> chiede Alex, avvicinandosi a noi.
<< No, è la parola della tua ragazza contro la mia >>.
C’è un attimo di silenzio imbarazzato.
<< Jake, dovresti imparare a tenere a freno la lingua >> lo rimbrotto.
Jake scrolla le spalle. Carlisle lo chiama e lo raggiunge.
<< Sei pronta per la Luna Piena? >> chiede Alex, lasciando perdere la spinosa questione sollevata da Jacob.
<< Sì. Ho avuto un buon insegnante >>. Lo guardo negli occhi. Sono così blu che mi sembra di vedere il cielo. Da quando sono diventata così poetica?
<< Il migliore >> scherza lui, incerto.
<< Alex, penso che dovresti perdonare tuo padre >> mormoro.
<< Quale dei due? >> chiede, sarcastico.
<< Sai di cosa sto parlando. Thomas ti ama >>.
<< Lo so, ma non sono ancora pronto >>.
<< Il tempo sta per scadere. Non fare qualcosa che potresti rimpiangere >>.
Alex guarda verso Thomas che sta parlando con Clara.
<< Accidenti, Leah, ti odio quando hai ragione >>.
<< Ho sempre ragione, babbeo >>.
<< Non montarti la testa >>.
<< Troppo tardi >>.
<< Gli parlerò >> mi promette.
<< Ecco >>.
<< Leah, stai attenta durante la battaglia >> sussurra.
Lo sento a stento. << Farò del mio meglio. Stai attento anche tu, la tua vita è preziosa >>.
<< Non quanto la tua. Ho vissuto a lungo e … >>.
Lo zittisco. << Per me lo sarebbe anche se tu avessi mille anni >>.
Mi fissa con un misto di amore e dolore. Una lacrima scende lungo il mio viso e l’asciugo in fretta. La nostra conversazione viene interrotta da William che cerca di alleggerire l’atmosfera.
<< Will, perché devi rompere fino alla fine? >> sbotta Alex.
<< Quale fine? >> chiede, con sguardo innocente. << Siete due musoni, avrete tempo dopo lo scontro per fare conversazioni serie e strappalacrime. Godetevi questa giornata di sole e la piacevole compagnia >>.
<< Il tuo finto buonumore non coinvolge nessuno >>.
<< Qualcuno sì >> ribatte, lanciando uno sguardo a Kachiri.
<< Sei incorreggibile >> gli dico, sorridendo mio malgrado.
Quando manca un’ora al tramonto, ci spostiamo tutti nella radura dove abbiamo incontrato i Volturi la volta scorsa. La neve adesso è stata sostituita dal prato e dai fiori e sembra un posto fin troppo allegro e primaverile per uno scontro sanguinolento.
I raggi del Sole si fanno sempre più deboli mentre questo scompare dietro agli alberi e il cielo si tinge di arancione. Ho sempre amato i tramonti, ma non dimenticherò mai questo.
Il cuore sembra volermi uscire dal petto a causa dell’agitazione. Ci disponiamo come stabilito: Karen Thomas e i licantropi sono al centro, i Cullen e gli altri vampiri sulla destra, circondati dai neonati e da Clara;  i mutaforma sulla sinistra. Mi metto tra i Cullen e i licantropi di Thomas, in particolare vicino a Emmett e Alex che ha sua moglie accanto: Emma sembra concentrata e chiusa in un mondo tutto suo. Chiudo gli occhi, cercando di calmarmi: mi sembra quasi di ripercorrere la mia vita e questo mi aiuta.
La mia breve vita è stata un susseguirsi di momenti di gioia e infelicità. La sofferenza è quella che ricordo meglio e che è stata al centro delle mie giornate per lungo tempo. Una volta ero soltanto l’ex ragazza di Sam dal cuore spezzato e che nessuno sopportava. Adesso mi sento una persona diversa. Sono più forte, sento che niente può distruggermi. Sono padrona della mia vita. La triste e collerica ragazza di La Push si è trasformata in una persona nuova. Osservo il ragazzo che sta in piedi accanto a me. I suoi occhi sembrano sorridermi, come sempre.
<< Sei pronta? >> mi chiede, prendendomi per mano.
<< Sì >>. Ricambio la sua stretta sicura e familiare.
Il momento è arrivato, ma non ho paura. Santo cielo, sono Leah Clearwater! Dovrebbero essere loro ad ver paura di me. Il mio stato d’animo è totalmente cambiato, sono pronta ad affrontare il mio destino, pronta a sbranare qualche vampiro e anche qualche licantropo. Non ho più paura, la parte sovrannaturale sta prendendo il sopravvento sulla fragile umana. La stretta di Alex non fa che infondermi coraggio e determinazione. Posso farcela, quasi non vedo l’ora.
Karen ci dice di stare concentrati e di abbandonare ogni possibile debolezza umana, perché il momento sta arrivando e non sono ammessi errori.
Il Sole scompare e la sera è arrivata: è questione di istanti e i licantropi – inclusa me- si trasformeranno. Intanto i nostri occhi, perfettamente funzionanti anche al buio, scrutano tra gli alberi. Poi, improvvisamente, lo percepiamo tutti: loro sono quasi arrivati.
 
   
 
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