Capitolo 1
Mi
chiamo Keiran Nightingale, e sono un…, e difficile
trovare una vera definizione, per quello che sono diventato nel corso
della mia
vita, quindi lascerò a voi il compito di immaginarvi un
nome. Sto per
raccontarvi la mia storia è di quelli che mi hanno
conosciuto, amici o nemici.
Appartengo a una
delle tante tribù di Lycan sparse per il continente. Siamo
una delle poche
razze senzienti che popolano il nostro mondo. I Lycan sono un popolo
solitario,
non amano radunarsi in una nazione o unirsi alle altre razze che invece
hanno
deciso di costruirsi i loro paesi. Le nostre tribù sono
sparse essenzialmente nelle
più grandi foreste del mondo. Ogni tribù ha un
numero di Lycan abbastanza
piccolo dai duecento a cinquecento abitanti, per questo le altre razze
più
numerose come gli umani e gli deva a volte dimenticano persino la
nostra
esistenza.
Siamo
molto legati alla natura, tanto che
persino i nostri corpi hanno subito un cambiamento per adattarsi molto
bene a
quel ambiente. Al contrario dei umani che hanno sempre cercato a
cambiare
l’ambiente circostante per adattarsi meglio e per agevolare
il loro stile di
vita, noi Lycan abbiamo fatto la stessa cosa con i nostri corpi.
Non
si sa quando ma ha un certo punto nella
nostra storia, sono cominciati a nascere dei bambini ibridi di umani e
lupi. Al
inizio la cosa fu preoccupante, perché la gente si ritrovava
figli con una
corporatura umana ma dalle sembianze di un lupo, con pelliccia,
artigli, coda e
persino un muso. All’inizio questi ibridi furono allontanati
e persino uccisi,
per la paura di quello che potevano rappresentare o semplicemente per
l’ignoranza che mostravamo nel non sapere quello che stava
succedendo.
Con
gli anni sempre più famiglie davano alla
luce dei ibridi, fino a quando questi non sostituirono del tutto gli
umani da
cui discendiamo. Con il passare delle generazioni siamo riusciti a
trovare un
equilibrio tra la nostra parte umana e quella selvaggia, imparando a
cambiare la
nostra forma a nostro piacimento. Fu in questo periodo che abbiamo
assunto il
nome di Lycan.
La nostra forma
selvaggia ci permisero di sopravvivere facilmente nella foresta, ed a
collegarci ad essa come nessun’altra specie. Avendo ricevuto
dalla natura delle
armi come gli artigli e le zanne, abbiamo deciso che come
ringraziamento per
questo donno di abbandonare per sempre le armi, ed allenare e sfruttare
al
meglio i nostri sensi e il nostro corpo per sopravvivere in quel
ambiente
selvaggio.
Ogni popolo ha
bisogno di un’abilita o uno strumento con cui combattere
contro chi li
minaccia, gli umani avevano dalla loro parte il numero e le armi.
Vivendo una
vita abbastanza breve, la natura li ha resi estremamente fertili, per
questo
attualmente sono la razza più diffusa sul nostro continente.
Al
contrario i deva hanno dalla loro la longevità
ed i poteri dei cinque elementi eterni: l’acqua, il fuoco, la
terra, l’aria e
lo spirito. Ma al contrario dei umani e dei Lycan, sono decisamente
poco
fertili. Nella loro lunga vita le femmine deva, possono al massimo
partorire
due, tre volte nella vita. E ancora peggio non possono nemmeno
programmare
l’arrivo di un figlio. Le donne deva, diventano fertili per
la prima volta
verso i ventiquattro, venticinque anni, ma solo per un brevissimo
periodo, e il
processo si ripete ogni dieci anni circa, fino al compimento dei
duecentocinquanta anni.
L’ultima
delle
razze senzienti che popolano queste terra sono le ninfe. Al contrario
dei deva,
umani e Lycan, le ninfe sono molto più speciali. Le ninfe
sono la
personificazione stessa della natura, o almeno di un suo ambiente. Come
ad
esempio una foresta oppure un fiume o una montagna. Sono essenzialmente
tutte
delle bellissime fanciulle, con poteri mistici sconosciuti e
pressoché
immortali, fino a quando il loro ambiente e in vita.
E
infine ci siamo noi i Lycan. Come ho già
accennato siamo dei ibridi, e per questo abbiamo sia caratteristiche
umane sia
quelle di un lupo. Abbiamo la stessa longevità dei umani e
la stessa capacita
di riprodurci. Ma al contrario di loro, siamo molto bellicosi, e
vivendo in
ambienti molto pericolosi, e per questo motivo il nostro numero e
sempre
limitato. La nostra parte lupo, ci ha donato invece dei sensi
sviluppatissimi,
come quelli di un animale predatore. Ma anche gli artigli e le zanne,
che
usiamo per cacciare. Essendo per metta animali, siamo la razza
più forte e più
veloce di tutte, e da trasformati questo divario di forza e persino
più grande.
Come
ho già detto il mio popolo ha abbandonato
le armi come strumenti di caccia e di combattimento, arrivando persino
a
considerarle un tabù o un reato se qualcuno le usava per
questi scopi. Per
compensare questa mancanza di armi, abbiamo sviluppato e raffinato
diversi
stili di combattimento corpo a corpo, che ci permettono di cacciare e
affrontare avversari che brandiscono qualunque tipo di armi. Un ultimo
dettaglio importante che riguarda il mio popolo sono i capelli.
I capelli per
noi
sono più di un simbolo, sono un marchio che ci portiamo
dalla nascita fino alla
morte. Tutti i Lycan hanno i capelli scuri che vanno dal castano ad un
nero
assoluto. Anche questi colori sono un frutto della nostra evoluzione
che ci ha
permesso di cacciare di notte e mimetizzarci con le ombre. Come dicevo
il
colore dei nostri capelli e molto importante, più e scuro
più il Lycan sarà
forte e veloce, per questo quasi tutti i nostri capi erano Lycan dai
capelli corvini,
cosi come anche tutti i loro consiglieri. Sfortunatamente ne nascevano
ben
pochi di bambini dai capelli neri, una decina per ogni generazione.
I capelli li
portiamo
tutti lunghi, non per una tradizione o un gesto simbolico, ma solamente
per
praticità. Quando ci trasformiamo i nostri capelli crescono
fino a una
lunghezza ben precisa, quindi se anche lì si tagliassero
nella forma umana
questi tornerebbero alla loro lunghezza iniziale alla prima
trasformazione.
Il
capo tribù e quasi sempre un Lycan dai
capelli neri, ma non si decide quella posizione sono in base al colore.
Quando
un capo tribù comincia ad invecchiare, ogni due anni si
organizza un torneo nel
quale possono partecipare tutte le persone che hanno compiuto i
diciotto anni,
sia uomini che donne. Al vincitore del torneo viene concessa la
possibilità di
sfidare il capo, e se riesce a sconfiggerlo prende il suo posto.
E
in uno di questi tornei che mio padre
guadagno quella carica, e divenne il leader della nostra
tribù, all’età di
diciotto anni, fu uno dei capi più giovani che la nostra
tribù ha avuto nelle
ultime generazioni.
Fisicamente
tutti gli Lion hanno una
muscolatura ben definita grazie agli allenamenti a cui ci sottoponiamo
ogni
giorno, ma e anche asciutta. Il nostro corpo viene allenato in modo da
sfruttare il massimo della nostra potenza fisica ma allo stesso tempo,
quei
muscoli non devono impedire la nostra velocita, agilità e
flessibilità.
Come
ho detto siamo un popolo molto bellicoso,
ci piace combattere sia amichevolmente tra di noi per migliorarci, sia
contro i
nostri nemici. Grazie a questa indenne bellicosa, molte nostre
tribù hanno
cominciato a lavorare come mercenari con gli umani ed i deva. Ogni
Lycan che
accetta di diventare mercenario deve pero mantenere un giuramento,
quello di
non mostrare mai ad un estraneo la nostra forma selvaggia.
La
nostra tribù era situata nella Foresta Nera,
nel regno di Alberon la nazione dei. Questa foresta aveva una terribile
reputazione, essendo popolata da diverse belve feroci, tra cui noi, e
per
questa ragione era considerata un posto di morte, e quasi nessun umano
aveva il
coraggio di addentrarsi. Ed i pochi sfortunati che ci entravano,
facevano una
brutta fine. Potevano morire sbranati dai animali, oppure cadere
vittima dei
incantesimi delle ninfe, e se riuscivano ad avvicinarsi al nostro
territorio,
morivano per mano nostra.
Mio padre si
chiamava Aaran Nightingale e come ho accennato prima era il capo della
nostra
tribù. Era il guerriero più forte e veloce che al
momento abitava in quelle
foreste. Ad eccezione di una persona, mio padre non aveva mai perso un
combattimento contro nessuno. Quella persona era mia madre, la donna
più bella
e più forte che ogni uomo potesse desiderare. Il suo nome
era Leah Nightingale,
e anche lei come mio padre era una dei pochi Lycan dai capelli neri.
Sposando
mio padre sfortunatamente non ha mai
avuto l’occasione di sfidarlo per il ruolo di capo
tribù, anche se a lei quella
carica non era mai interessata. I miei genitori avevano solamente
vent’anni
quando hanno avuto me, e la mia nascita diede una grande scossa a tutta
la mia
tribù.
Nacqui
nel primo giorno di febbraio, sotto la
luce di una luna rosso sangue, e nel giorno più freddo
dell’anno. Il destino ha
voluto che il colore di quello bellissima luna in cielo, si
rispecchiasse nei
miei capelli e occhi. Nessuno nella nostra storia ha mai avuto quel
colore,
ogni tanto anche se molto raramente poteva nascere un bambino Lycan
biondo
scuro, ma uno con i capelli rossi era una assolta novità.
Le
anziane che avevano aiutato mia madre a
farmi nascere, quando videro i miei capelli e occhi rimasero
spaventane. Da lì
ha poco la notizia si sparse in tutta la tribù e in poche
ore davanti a casa
nostra quasi un centinaio di persone si raduno. In molti urlavano che
la mia
nascita era un segno di sventura o sciagura, altri suggerivano di
portarmi nel
cuore della foresta e abbandonarmi li nella balia dei animali.
A
quelle parole mio padre esplose per la
rabbia e sfido chiunque mettendo in gioco la sua carica, il vincitore
avrebbe
ottenuto la nomina del capo, e in quel caso la nostra famiglia avrebbe
abbandonato la tribù, invece se mio padre riusciva a
sconfiggere i suoi
sfidanti questo dovevano starsene zitti e continuare le loro vite. Per
le
successive settimane mio padre accetto tutte le sfide che li venivano
lanciate,
riuscendo a vincerle tutte, e mettendo tacere tutti gli abitanti della
tribù.
Mia
madre decise di chiamarmi Keiran, e sia
lei che mio padre provavano per me un amore che trascendeva la mia
piccola
diversità. Per i primi anni della mia vita fui una continua
sorpresa per i miei
genitori. Da quello che mi hanno raccontato ho detto le mie prime
parole all’età
di dieci mesi, per poi cominciare a correre per la nostra casa
già ad un anno.
Si resero subito conto che ero molto intelligente molto più
dei altri ragazzi
della mia età.
Crescendo
mi resi conto che mostrare alla
gente quanto ero intelligente, non faceva che aumentare la diffidenza
che già
mostravano verso di me, e per non dare altre preoccupazioni ai miei
genitori
cominciai a osservare i ragazzi della mia età e a
comportarmi come loro. Purtroppo
mentre imitavo i bambini della mia età scopri la
più grande diversità tra me e
il resto della mia gente. Al contrario dei altri ragazzini io ero
debole, in
termini di forza ma allo stesso tempo molto più agile e
veloce di loro.
Il nostro
villaggio come ho già accennato era nel cuore della Foresta
Nera. Solo il
centro del villaggio era sprovvisto di alberi, il resto delle case
erano
costruite in modo da integrarsi perfettamente con la foresta. La
tribù era
sparsa in un raggio di qualche chilometro, in modo che ogni famiglia
avesse i
suoi spazi. La nostra casa era vicino al centro ed era enorme. Veniva
usata
dalla famiglia di ogni capo tribù, ed ormai era molto
antica. L’albero intorno
al quale era costruita, doveva avere molti secoli ormai, ma era ancora
in forze
e ben sviluppato. Le altre case della tribù, erano costruite
intorno ad un
albero antico. Tranne la piazza della tribù, che era deserta
da vegetazione. Di
solito nel mezzo della piazza si accendeva il fallo nei momenti di
festa,
oppure per cremare i nostri morti.
La piazza veniva
usata anche per un altro scopo. Era il posto ideale dove addestrare i
piccoli
Lycan, o svolgere i vari tornei di lotta. E in alcune serate, sentire
le nostre
donne suonare gli strumenti musicali e cantare con le loro voci
d’angelo.
La
trasformazione
nella nostra parte selvaggia avveniva casualmente già da
quando eravamo
neonati. Quando siamo stressati, arrabbiati o proviamo emozioni molto
forti ci
trasformiamo per istinto. Servono molti anni di meditazione e di
autocontrollo
per riuscire a controllare la trasformazione, e persino riuscire a
modificare
solo alcune parti del nostro corpo. Come ad esempio, far spuntare
solamente gli
artigli, o risvegliare i nostri sensi.
Per quando
riguarda me, io adoravo rimanere nella mia forma selvaggia, sentire i
miei
sensi al massimo, e riuscendo a percepire tutto quello che mi
circondava, e in
speciale andavo matto per la mia folta coda. Uno dei miei passatempi
preferiti
nell’infanzia, mentre ero trasformato era arrampicarmi su
ogni albero, oppure
correre a più non posso nella foresta.
Al
compimento dei miei cinque anni di età,
cosi come tutti i piccoli Lycan della stessa età, li si
cominciarono ad
insegnare le tecniche di combattimento e della caccia. Solidamente
tutti i
ragazzini più o meno della stessa età, venivano
radunati tutti insieme intorno
ad uno o più anziani oppure un insegnante scelto dalla
tribù. Loro avevano il
dovere di insegnare ai piccoli i primi passi nel mondo del
combattimento corpo
a corpo.
Sfortunatamente
sia per le proteste dei
genitori, che per il disgusto che i miei coetanei mi mostravano, non
fui
accolto nel gruppo, e quindi tocco ai miei genitori a prepararmi. Fu
più o meno
in questo periodo della mia vita che mi resi conto di quanto il mondo
poteva
essere crudele.
I miei genitori,
essendo i leader della nostra gente, non avevano moltissimo tempo da
dedicarmi.
Era sempre occupati in qualche situazione che chiedeva la loro
attenzione. E le
cose peggioravano ancora di più quando scoprirono quanto ero
debole
fisicamente, rispetto agli altri. Una sera quando io ormai dovevo
essere a
dormire, senti i miei genitori parlare preoccupati. Dicevano che ero
debole
come un deva, anche se a quel tempo non sapevo cosa era veramente un
deva, ma
da tono con cui l’ho disse mio padre sembrava una creatura
molto debole.
Non mi persi
d’animo, da quando ho ricordo, sono sempre stato molto
testardo, e sentendo
quelle parole in me era nato un sentimento di sfida. Volevo dimostrare
a tutti
che si sbagliavano sul mio conto, e quando sarei diventato forte avrei
richiesto il loro rispetto.
Imparai
ben presto che non sarebbe mai stato
facile come avevo pensato. Appena avevano un po di tempo i miei
genitori mi
insegnavano passo per passo le tecniche di combattimento corpo a corpo.
Pretendevano da me il massimo impegno, attenzione e disciplina. Avendo
poco
tempo a disposizione con loro dovevo memorizzare subito ogni piccolo
movimento,
perché non me lo mostravano una seconda volta.
Memorizzare quei
schemi e tecniche di combattimento, non era un grosso problema. Il vero
problema
era metterle in pratica e insegnare al mio corpo ad eseguirle. Essendo
tutte
tecniche in cui si impiegava la forza, per me eseguirle era assai
difficile. E
di questo dettaglio non furono solo i miei genitori a rendersene conto.
Per aiutarci a
migliorare e metterci alla prova, tutti i ragazzi di ogni
età ogni tre mesi
dovevano partecipare a un piccolo torneo tra i coetanei. Purtroppo per
questa
attività non fui tenuto in disparte, e nel mio primo torneo
tutta la tribù
scopri quanto potevo essere debole.
Sui visi della
maggior parte del pubblico, si intravedeva un sorriso di soddisfazione,
e nei
occhi dei altri ragazzi, una consapevolezza di aver trovato una preda
da
sbranare. E cosi fu. Da quel torneo ogni volta che i miei genitori non
erano
nei paraggi, gli altri piccoli Lycan si divertivano a darmi la caccia.
Anche se
ero più veloce di loro a scapare, loro riuscivano sempre ad
accerchiarmi e a
prendermi. Gli insegnamenti di caccia che venivano insegnati loro, li
usavano
per me.
Ogni sera
tornavo
a casa con dei nuovi graffi, lividi o ossa inclinate. E ogni sera i
miei
genitori non dicevano niente. Vedevo nei loro sguardi la tristezza e la
rabbia per
quello che mi stava succedeva, ma sapevo benissimo da solo che non
potevano
fare niente per aiutarmi. In fin dei conti eravamo metta animali, se
non
imparavi a sopravvivere da solo, non si aveva diritto di far parte
della tribù.
Questa legge valeva anche per le litte dei bambini, te la dovevi sempre
cavare
da solo. E cosi ogni mattina, anche se ero dolorante e sofferente, mi
alzavo
dal letto e cominciavo i miei esercizi. Se mai volevo prendermi la
rivincita
per tutte quelle ingiustizie, dovevo diventare più forte, e
per farlo dovevo
allenarmi il più possibile.
E cosi feci,
ogni
mattina mi svegliavo prima di tutti, per fare i miei esercizi per
rafforzare il
mio corpo, e quando finalmente i miei si mettevano in piedi, li
supplicavo di
insegnarmi qualcos’altro. Anche scapare e incassare le botte
dei ragazzini ben
presto divenne un ottimo allenamento per me. E dopo mesi quando
finalmente
riuscì ad atterrare di loro, le cose peggiorarono di nuovo.
Avendo riagito e
persino ferito uno di loro, gli altri si erano vendicati a dovere,
andandoci
molto più pesante rompendomi persino un braccio. Quella sera
quando rientrai a
casa, mia madre alla vista del mio braccio si spavento, al contrario
mio padre
noto solo il mio sorriso di compiacimento e il furore che avevo nei
occhi.
Penso che quella volta lo vidi per la prima volta orgoglioso con tutto
sé
stesso di me.
Il
braccio ci mise quasi un mese a guarire del
tutto, e tutto grazie alle cure che mi diede mia madre. Leah
Nightingale era
un’ottima curatrice, specializzata nel velocizzare il
processo di guarigione
tramite i punti di pressioni del nostro corpo. Anche con il braccio
fuori uso,
non trascurai i miei allenamenti, e nemmeno i miei
“amici” trascuravano di
darmi problemi.
Scopri presto
che
gli allenamenti su di me avevano un effetto tranquillante. Riuscivano a
prendermi interamente, isolandomi da quello che mi circondava. Lo
stesso
effetto mi facevano le meditazioni, era forse l’unica pratica
che i miei
genitori mi avevano insegnato è nella quale ero portato. Ci
misi pochissimo ad
imparare a controllare la mia trasformazione, e le mie emozioni.
Ormai erano
passati quasi quattro anni da quando avevo cominciato
l’addestramento, e non
ero ancora riuscito ad arrivare al livello dei miei coetanei. La mia
forza
fisica continuava ad essere inferiore a quella di un normale Lycan, ma
al contrario
la mia velocita era di gran lunga superiore. L’unica
disciplina che mi
avvicinava a loro anche lontanamente era la caccia.
Dopo tutti quei
anni di botte il mio corpo, era già segnato con molti segni
di graffi e zanne ed
avevo già collezionato un bel po’ di ossa rotte,
ma allo stesso tempo mi ero irrobustito
e avevo imparato a sopportare molto bene il dolore.
Non avevo
passato
tutto il mio tempo nei allenamenti e nella caccia, ho dovuto anche
imparare
molte altre discipline, come ad esempio riconoscere la maggior parte
delle
piante che si trovavano nella Foresta Nera. Anche lo studio delle
stelle era
una cosa fondamenta per riuscire ad orientarsi. Avevo cominciato
persino a
imparare le tecniche di mia madre nel preparare medicinali e trovare i
punti di
pressione. Nelle discipline dove dovevo usare la testa non ero secondo
a
nessuno, ma la preoccupazione principale dei miei era comunque la mia
preparazione nel combattimento.
I miei genitori
ormai non sapevano più che cosa insegnarmi in modo che
riuscissi finalmente a cavarmela
da solo. Era ormai rimasta una sola arte di combattimento da provare.
Fu in
questo periodo che mia madre comincio ad insegnarmi l’arte
assassina, basate
principalmente sulla furtività e velocita, piuttosto che
sulla forza.
Erano tecniche
di
combattimento per lo più femminile, che venivano insegnate
solo alle ragazze
molto deboli, ma in sostanza la conoscevano tutte le donne. Per questo
insegnarla ad un maschio era segno di debolezza e del fallimento come
Lycan. Ma
visto che le altre non si adattarono molto bene al mio corpo, quella
era
l’unica possibilità che mi rimaneva. Sapevo
già che se avessi mai usato quella
arte in un combattimento, tutta la tribù mi avrebbe deriso,
e ancora peggio
avrebbe messo in ridicolo i miei genitori.
Finalmente stavo
scoprendo un stile di combattimento molto adatto a me. Si bassava
principalmente su movimenti molto fluidi quasi senza rumore, da usare
per
prendere il tuo avversario alle spalle oppure per ucciderlo ancora
prima che
lui se ne accorga. Tra queste tecniche cera anche la cancellazione
della
propria presenza, della quale fui subito affascinato. In questo stile
di
combattimento, cerano anche tecniche per affrontare un avversario
faccia a
faccia, se riuscivi a muoverti velocemente e con morbidezza, potevi
sfruttare
la potenza del attacco del tuo avversario contro sé stesso.
Fu così che mi
dedicai in quella arte quasi interamente, ma senza pero scordare anche
le altre
tecniche che mio padre aveva faticato ad insegnarmi.
Nei tornei e di
fronte alla gente continuavo sempre a usare le tecniche basate sulla
forza,
arrivando sempre allo stesso risultato, cioè perdere contro
tutti. Pero in
privato stavo cominciando a migliorare nel cancellare la mia presenza
ed a
muovermi con furtività. Erano tecniche molto utili,
specialmente se non volevi
farti trovare da una banda di ragazzino, oppure se provavi a scapare da
loro.
Passai tutto
quel
anno ad impegnarmi al massimo, in tutte le tecniche che i miei mi
stavano
insegnando. La maggior parte della gente aspettava con impazienza il
mio decimo
compleanno, quasi tutti tranne i miei genitori. Si stava avvicinando la
prova
decisiva che avrebbe deciso se ero degno di farmi chiamare Lycan
oppure se
era arrivata l’ora della mia morte.