Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Sylvie91    17/04/2016    3 recensioni
Sorride triste al pensiero di sua madre che sicuramente la starà maledicendo per la sua testardaggine e intraprendenza, che sicuramente le avrebbe fatto un sermone senza fine vedendola così armata, ritenendola in effetti poco femminile.
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dìs, Frèrin, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I giorni si sono susseguiti velocemente da quando ha lasciato la sua casa e il suo villaggio alla ricerca dei figli, pensava di riuscire a riprenderli presto, molto presto; se non avessero perso tempo nella foresta o chiusi in una caverna per colpa della pioggia che non voleva smettere, forse ora li avrebbe già trovati.
Poi l’acquazzone di qualche giorno prima ha fatto perdere quelle poche tracce che la compagnia si lascia incurante dietro, in una grotta infatti hanno trovato un focolare spento insabbiato malamente; anche se c’è il dubbio che potrebbero essere altre persone ad averlo acceso.
Dis si sente sconsolata e preoccupata allo stesso tempo, non vuole gettare la spugna e ritornare a casa, ma hanno così pochi elementi per trovarli che le sembra una cosa impossibile; probabilmente se continuano ad andare avanti, lei e Frerin, troveranno la compagnia direttamente a Erebor.
E poi la presenza di Frerin la disturba, soprattutto perché il viaggio non è facile da affrontare e quel giorno in cui sono stati messi alle strette dal cinghiale lui ha sbagliato nello scoccare la sua prima freccia; era da tempo che non prendeva un arco in mano e di questo gliene deve dare atto, però sbagliare così grossolanamente la mira non è da lui.
Era da anni che non aveva problemi agli occhi o probabilmente lui ha mantenuto il silenzio per tutto questo tempo per non far preoccupare lei e Thorin; se non fosse stato per quella maledetta battaglia e se lei fosse stata più attenta quel giorno.
-Dis, cosa c’è?- le giunge la voce di Frerin, tranquilla mentre cavalca davanti a lei guardando attentamente attorno a sè, come a cercare dei segni a indicare la via.
-Niente.- risponde velocemente la nana, sicura comunque di non aver convinto il fratello che ridacchia tranquillamente –Non è vero, pensi troppo rumorosamente sorellina.-
-Io non penso rumorosamente…- sbuffa la nana avvicinandosi al fratello –Pensi che li troveremo mai?-
Frerin le sorride cordialmente –Certo che li troveremo! O al massimo ci rivedremo a Erebor, nella nostra vera casa.- afferma il nano, non tranquillizzando troppo la sorella che s’irrigidisce sul pony.
-Io vorrei trovarli prima. –ribatte la principessa –Pensavo di trovarli una volta giunti a hobbitville.-
-Sì, ma ti saresti persa tutta questa avventura. Da quanto tempo non uscivi da quella casa Dis? Da quanto tempo non partivi per un viaggio? Non dirmi che non ti mancava questa vita, da bambina non facevi altro che scappare da nostra madre per cercare i posti più strani e nascosti.- comincia Frerin fermando il cavallo e facendo quindi bloccare anche l’avanzata della principessa, che lo guarda con gli occhi sbarrati per poi riprendersi in maniera composta –Sono diventata una madre, Frerin. Quello che voglio passa in secondo piano.-
-Era prima di diventare madre che ti sei rinchiusa in casa.- ribatte il nano –Da quando avevi deciso di sposarti, cosa che io ti avevo sconsigliato.-
-Peccato che tu non puoi mettere becco nella mia vita. Sei solo mio fratello.- ringhia Dis e stanca del discorso sprona il pony per allontanarsi da Frerin, che comunque, non senza brontolamenti vari, la segue.
Continuano il viaggio in silenzio l’uno dietro all’altra pensando che il discorso iniziato non è per niente chiuso, che ci sono davvero troppe cose da discutere e altre che invece dovrebbero rimanere nascoste per sempre.
Dis guarda un attimo dietro di sé, notando Frerin che la fissa serio e irremovibile, molto diverso dal solito nano a cui piace fare il buffone alla prima occasione.
-Non hai alcun diritto di giudicarmi Frerin e desidero che tu non metta più in discussione le scelte fatte in passato.- afferma con voce ferma e perentoria la nana, senza però ottenere alcuna risposta da parte del fratello.
Frerin le guardia le spalle pensieroso, sarebbe contento di rivedere la vecchia Dis quella che partiva non tanto perché si sente, come ora, obbligata a farlo, ma perché aveva voglia di viaggiare e di conoscere, di vedere altri posti.
Si ricorda ancora quando la sua sorellina gli saliva sulla schiena armata di una piccola ascia di legno con tutte le intenzioni di sconfiggere Dwalin o Thorin a duello, quando all’epoca non arrivava neanche alle ginocchia dei due nani senza un rialzo.
Ovviamente non pensa che la maternità non gli abbia donato, anzi adora i suoi nipoti, li ha sempre adorati e continuerà a farlo; tuttavia il padre dei ragazzi in un certo senso ha cambiato sua sorella costringendola a stare a casa.
Poi il motivo per cui Dis ha sposato Vili, Frerin non lo capirà mai.
-Frerin!- esclama Dis distogliendo il nano dalle sue elucubrazioni –Non ti sembra strano questo posto?- domanda scendendo dal pony e cominciando a camminare per un grande spiazzo privo di alberi tenendo saldamente le redini.
Il nano si guarda attorno sorpreso, in effetti il posto è piuttosto strano sembra che qualcuno abbia tagliato gli alberi intorno, mettendo poi i tronchi ricavati intorno a quello che sembra un enorme focolare.
-Chi è passato per di qui deve essere bello grosso.- afferma Frerin –Tuttavia sembra abbandonato.-
-Non mi sembra una buona idea fermarci, Frerin.- ribatte invece Dis, affacciandosi a una caverna scavata nella roccia lì vicina da dove esce un puzzo di lercio da rivoltare lo stomaco.
Frerin per tutta risposta lega il proprio pony ad uno dei tronchi lì vicino e guarda le ceneri spente, proprio per vedere da quanto tempo il posto è disabitato –Se c’era qualcuno se n’è andato via sta mattina.- afferma il nano –Dai mi sembra un bel posto Dis, poi sta già scendendo la sera continuare a passeggiare nel buio non è proprio il massimo.-
Dis sbuffa allontanandosi dalla caverna e legando il suo pony al tronco assieme a quello del fratello –Vado a prendere della legna.- lo avvisa la nana stiracchiando la schiena.
-Va bene, rimani nei paraggi Dis.- afferma il nano, pulendo il focolare dalle vecchie ceneri.
Non sa bene per quale motivo, ma quel posto non le piace per niente e poi quell’odore strano provenire dalla caverna la fa preoccupare ancor di più; tuttavia uno spiazzo del genere dà la possibilità sia a lei che a suo fratello di riposarsi senza dover sistemare troppo il posto.
Un nitrito selvaggio e forte però la fa sobbalzare facendole cadere tutti i rami appena raccolti, corre velocemente verso il punto di ritrovo e rimane leggermente sbalordita nel vedere due enormi esseri grigi che cercano di accalappiare suo fratello, che cerca invece di ferirli alle gambe.
-Dis! Scappa!- le urla Frerin –Vattene via da qui!-
Dis si guarda attorno disorientata e spaventata, prima di prendere la spada e fare proprio il contrario di quanto suo fratello le ha detto; riesce ad infilzare più volte la propria arma sulle gambe dei mostri, ma ha come l’impressione che la sua spada per loro vale quanto uno stuzzicadenti.
Frerin riesce in qualche modo a far inciampare uno dei due facendolo cadere proprio sopra l’altro, prende velocemente Dis per mano dirigendosi di corsa verso la foresta sperando di trovare in essa la salvezza; sentono sempre più lievi i brontolamenti dei due mostri dietro di loro e rallentano credendosi in salvo.
-Stai bene, Dis?- chiede subito Frerin fermando la corsa e guardando con occhio clinico la sorella.
-I-io credo di sì.- afferma la nana, finchè il suo sguardo non viene distratto da un movimento nella foresta e appena si accorge di quello che sta succedendo, non riesce a far altro che indicare dietro la schiena del fratello limitandosi ad urlare.
 
Il fuocherello gioca allegro sul focolare riscaldando e cuocendo le pietanze all’interno del calderone, le quali vengono più volte girate con un gran mestolo da Bombur, mentre gli altri nani aspettano impazienti la cena dopo un giorno di dura marcia.
Negli ultimi giorni, fortunatamente per la compagnia, non ci sono stati inconvenienti e il tempo è stato sempre generoso dandogli la possibilità di recuperare quanto perso nei giorni precedenti.
Bilbo guarda un po’ preoccupato le catapecchie rovinate che si trovano nel luogo in cui hanno deciso di fermarsi, non sembrano distrutte da molto e c’è ancora della paglia del soffitto sparsa per terra e poco calpestata, oltre a quelli che sembrano vecchi utensili di legno non ancora marci per il passare del tempo.
E tutti questi particolari lo preoccupano parecchio, forse aveva ragione Gandalf nel continuare la strada piuttosto che fermarsi in un luogo tanto aperto; tuttavia non è lo stregone il capo della spedizione, ma Thorin e lui ha deciso così.
Comunque la presenza di Gandalf da un certo senso di sicurezza a Bilbo, che vorrebbe tanto rivedere quel cappello grigio e a punta il prima possibile; per quanto strambo possa essere lo stregone è una specie di punto di riferimento per lui, una garanzia che prima o poi potrà ritornare a casa.
Una leggera e fresca brezza fa rabbrividire Bilbo che decide pian piano di avvicinarsi al focolare dove sicuramente potrà trovare un poco di calore, guarda i nani seduti mentre Bofur li consegna la cena e non sa proprio se unirsi o meno a loro.
Delle volte si sente così fuori luogo.
-Bilbo, vieni con noi è pronta la cena!- lo chiama Bofur agitando il braccio e facendo sorgere un sorriso sincero sul volto dello hobbit, rendendosi conto che se non ci fossero determinati nani forse avrebbe già tagliato la corda.
-E’ via da parecchio.- afferma Bilbo massaggiandosi le braccia appena si avvicina al calore del fuoco.
-Chi?- chiede Bofur leggermente confuso, passando il piatto a Ori che ringrazia sottovoce.
-Gandalf!- esclama Bilbo seguendo con lo sguardo il giocoliere che ritorna verso il calderone sempre con un leggero sorriso sulle labbra –E’ uno stregone, fa quello che vuole quando vuole.- ribatte Bofur riempiendo due piatti e passandoli a Bilbo –Tieni, facci un favore, porta questo a Fili e Kili. Stanno ancora controllando i pony.-
-M-ma certo.- acconsente lo hobbit camminando piano nel tentativo di non rovesciarsi la zuppa addosso, dato che dal fumetto sembra molto, forse troppo, calda.
Quando arriva nello spiazzo pieno d’erba dove i pony pascolano tranquillamente Bilbo si guarda intorno alla ricerca dei due principi, pensava di trovarli proprio lì a bighellonare o a farsi scherzi a vicenda nell’attesa della cena.
-Fili? Kili? Se questo è un vostro scherzo non è divertente.- afferma Bilbo al nulla, girandosi di scatto temendo che uno dei due principi tenti di spaventarlo; insicuro si inoltra nella boscaglia sperando di trovarli almeno lì.
Ed infatti poco dopo riesce a vedere i due principi in piedi e immobili, intenti a fissare qualche cosa; Bilbo si avvicina ai due fino ad accostarli e a porgerli le ciotole, però notando l’espressione sconvolta di Kili capisce che sicuramente è successo qualcosa di poco divertente.
-Cosa succede?- chiede Bilbo alternando lo sguardo all’uno e all’altro nano.
-Noi dobbiamo pensare a badare i pony.- comincia Kili, senza distogliere lo sguardo davanti a sé.
-Solo che abbiamo incontrato un lieve problema.- continua Fili, indicando appena con il capo i pony che incuranti continuano a pascolare–Ne avevamo sedici, ora ce ne sono quattordici.-
I principi passano tra i pony ricontandoli nuovamente, mentre Bilbo li segue rimanendo con le ciotole in mano –Daisy e Bungo sono spariti.- afferma Kili.
-Cosa? Q-questo non va bene. Questo non va bene per niente.- ribatte Bilbo cercando di consegnare a uno dei due la zuppa, che per quanto calda comincia a bruciarli le mani –Non dovremo dirlo a Thorin?- chiede poi lo hobbit guardando il maggiore dei fratelli.
-Ehm… no, non facciamolo preoccupare.- risponde Fili, sperando che non sia affatto necessario chiamare lo zio, altrimenti una qualche strana punizione non gliela toglie nessuno –Come nostro scassinatore ufficiale magari ti va di indagare.- propone.
-I-io…- balbetta un attimo Bilbo, non del tutto convinto della proposta del nano anche se si potrebbe cominciare la ricerca da quell’enorme albero sradicato e riverso per terra –Q-qualcosa di grosso ha sradicato quell’albero. Guardate!- esclama indicando le radici totalmente emerse.
-Che spirito di osservazione.- afferma nervoso Kili chinandosi a guardare il terriccio nella speranza di trovare delle tracce.
-Qualcosa di molto grosso e potenzialmente molto pericoloso.- continua Bilbo con voce flebile, pensando che forse era meglio che fossero andati Dwalin o Gloin a portare la cena ai principi invece che lui.
Fili si guarda un attimo attorno finchè non nota una piccola e flebile luce in fondo alla foresta –C’è una luce, seguitemi.- afferma richiamando con una mano il fratello e cominciando a inoltrarsi sempre più nel folto della vegetazione.
-State giù.- ordina mentre si sistemano dietro un grosso tronco riverso a terra, fissando quella luce da cui provengono grugniti e basse risate, davvero molto poco rassicuranti.
-C-che cos’è?- domanda Bilbo spaventato.
-Troll.- risponde netto Kili superando con un balzo l’ostacolo e seguito poi dal fratello maggiore, Bilbo li segue anche lui portandosi dietro ovviamente anche le ciotole con ormai una zuppa più fredda che calda; corrono per un breve tratto tra la vegetazione, finchè non sono costretti a nascondersi dietro un albero e una roccia al passaggio di un enorme troll con in mano ben altri due pony.
-Seguiamolo.- ringhia Kili, mentre il fratello lo ferma –Fallo andare un po’ più avanti, se ci sente ci catturerà; poco, ma sicuro.-
-N-non credete che sia poco saggio seguirli? I-insomma… - interviene Bilbo guardando alternativamente Fili e Kili, il primo che guarda il sentiero aperto dal mostro, mentre il secondo freme aspettando l’appoggio del fratello.
Passano un paio di minuti nascosti, quando Fili ricomincia ad avvicinarsi alla tana dei troll seguiti dagli altri due, finchè non trovano una roccia abbastanza grossa in grado di coprire tutti e tre.
-Hanno preso quattro pony.- ringhia Kili colpendo il masso con un pugno.
-E n-non solo quelli.- s’intromette Bilbo indicando appena con la testa un palo impiantato per terra dove sono legati schiena contro schiena due nani.
-M-ma quelli sono… non è possibile Fili.- sussurra incredulo Kili al fratello.
-Stento a crederci anch’io fratellino.- ribatte il maggiore con gli occhi sgranati e con  le mani tremanti di rabbia.
-L-li conoscete?- chiede Bilbo confuso guardando i due fratelli che abbassano appena lo sguardo.
-Sono Dis e Frerin, fratelli di Thorin. Nostra madre e nostro zio.- risponde serio Fili.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Sylvie91