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Autore: Becky2000GD    01/05/2016    2 recensioni
Huntington Beach, California. La città sembra il posto giusto per riprendersi dopo l'ennesima atrocità subita. Destiny, però, non ne è convinta. È persa nei suoi problemi, nei suoi pensieri... non è più in grado di dimenticare. La vita le ha giocato troppi brutti scherzi, ma quello che sta per succederle non è che la punta dell'iceberg. Potrà infatti ricostruire il puzzle e soprattutto raccogliere i cocci di se stessa e solo grazie all'aiuto di persone di cui, prima, non si sarebbe mai fidata.
Dal testo:
Sono troppo spaventata. Non ho ancora avuto nemmeno modo di spostare gli occhi sul viso dell'individuo davanti a me.
"Allora, ti vuoi sbrigare?! Muoviti!" grida ancora, spingendo la pistola più vicino al mio viso.
È in quel momento che, nonostante il terrore puro e una tempesta di pensieri in testa, riesco finalmente a guardarlo: passo gli occhi dalla mano che mi tiene un'arma puntata contro, in sù, lungo tutto il suo braccio e via via fino al viso. Così, mi ritrovo dinnanzi due grandi occhi color nocciola, coperti da un leggero strato di trucco.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Era solo il Destino.



"Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita."
-Jack Kerouac

 

Where do we go?

 

"Alzati. Coraggio, è ora di andare." James è nuovamente al mio fianco. Con ben poca gentilezza mi afferra dai fianchi e mi prende in spalla, esattamente come aveva fatto il mio rapitore. Non ho idea di che ore siano, ma a giudicare dalla luce che entra dalla finestra deve essere l'alba.

"Dove mi stai portando?" domando con la voce assonnata e ancora impastata dal sonno. Mi hanno colta alla sprovvista. Ora come ora non ho modo di difendermi in nessun modo, sono ancora poco cosciente.

"Il grande capo vuole parlarti." il ragazzo ride alle sue stesse parole.

Cosa c'è di tanto divertente? Chi diamine è, "il grande capo" ?

Un brivido mi corre lungo la schiena.

"Sei ancora in tempo per fermarti. Il sole non è alto nel cielo, nessuno se ne accorgerà se mi farai fuggire. Potrai darmi la colpa di tutto e potrete venire a cercarmi ... ma a quel punto nessuno mi troverà, sarò già lontana! Per favore, lo so che sei buono. L'ho capito, l'ho letto nei tuoi occhi ieri sera! Lasciami andare, te ne prego!" sottovoce, tento di dissuaderlo mentre stiamo percorrendo il corridoio che conduce al salotto di ieri sera.

"Mi spiace, Dolcezza. Non funziona così." è quanto riesce a dirmi. Però lo sento nella sua voce ... me ne rendo conto. Vorrebbe tanto potermi accontentare. Cos'è che lo spinge a tenermi prigioniera? È davvero così importante per lui non deludere quei pazzi psicopatici che chiama amici?

Arriviamo fino alla porta e varchiamo la soglia. Arrivati in veranda, James mi mette giù, facendomi sedere sul pavimento. Frastornata scuoto la testa, mentre inizio a sentire freddo. Ho ancora addosso solo la maglietta del ragazzo. Chi lo avrebbe mai detto che al mondo esistono rapitori generosi? Vorrei strofinarmi gli occhi, ma è impossibile dato che ho ancora le mani legate.

"Buongiorno Signorina. Che ne dice, le andrebbe una tazza di caffè?" chiede Matt con fare ironico. "Mi spiace, ma abbiamo solo alcolici qui." borbotta poi, senza avermi neanche lasciato il tempo di controbattere alla sua stupida provocazione. E così, un attimo dopo, sta avvicinando una bottiglia di birra alla mia bocca. Cerco di sottrarmi in ogni modo, ma qualcuno mi afferra dalle spalle, tenendomi ferma.

"Dai Piccola, non essere spaventata. È solo un po' d'alcol." in queste parole riconosco la voce di Zacky.

Ridono tutti, anche Jimmy.

"Lasciatemi! Smettetela!" provo ancora ad opporre resistenza, ma senza successo. Sento il vetro toccarmi le labbra, mentre il pazzo dietro di me mi tira i capelli. Credo il suo obiettivo sia quello di farmi così male da costringermi a gridare, perché è esattamente ciò che succede. Matt ha quindi la possibilità di farmi bere quella roba: inclina la bottiglia, facendo cadere il liquido amaro nella mia bocca.

"Non è così male, no? Puoi finirla, se vuoi." mi prende in giro Zacky. Con la testa inclinata all'indietro riesco a vedere la sua espressione. Si sta proprio godendo la scena. Cosa c'è di divertente nel ridurre una persona innocente ad un burattino nelle proprie mani? Mi sento un giocattolo.

Provo ancora a divincolarmi, non voglio lasciargli credere che possano fare di me tutto ciò che desiderano.

"Combattiva. Mi piace ... " sussurra James, mentre continua a restare solo uno spettatore del giochetto sadico dei suoi compagni. Se ne sta di fianco alla porta, con la schiena spalmata contro il muro della casa.

Riesco ad allontanarmi quel tanto che basta e sputo in faccia a Matt tutta la birra. Non si aspettava di certo una svolta simile alla faccenda, fa a malapena in tempo a chiudere gli occhi.

"T'ha proprio fregato, la puttanella!" Zacky non può fare a meno di ridere più forte di prima.

Il ragazzo dalle grandi fossette si asciuga il viso usando la maglietta. Proprio quando penso che stia per alzare le mani su di me per vendicarsi, arrivano il tizio con la cresta Punk e Synyster.

"Credo potremmo benissimo andare verso San Diego. Da lì passeremo la frontiera, andando in Messico. Con l'aiuto di Roy non dovrebbe esserci nulla di difficile." sento dire dal più basso, che penso di aver ormai capito si chiami Johnny.

Sgrano gli occhi e sorrido istintivamente mentre intravedo un barlume di speranza. Intendono lasciarmi libera! Se se ne andranno, non credo proprio avranno voglia di portarmi con loro. O sbaglio?

"Non lo so. Abbiamo ancora da fare qui. Non possiamo lasciare gli Stati Uniti." replica in modo sbrigativo Synyster.

"Hey Boss!" lo saluta James con fare scherzoso, abbracciandolo.

"Quindi, prima intendi finire ciò che abbiamo iniziato qui?" Zacky si avvicina al mio rapitore, ponendogli questa domanda. Non sembra troppo entusiasta della notizia.

Io, nel frattempo, non posso far altro che chiedermi incessantemente che cosa sia questa cosa cui devono mettere la parola fine con tanta fretta. Sicuramente non si tratta di niente di legale! Un'altra cosa che mi ha lasciata terribilmente perplessa è come Jimmy abbia chiamato quel coglione dal fisico perfetto che mi ha trascinata dentro questo incubo. È lui "il grande capo" che voleva parlare con me? Deglutisco.

Synyster ricambia il saluto di Jimmy, per poi voltarsi verso Zacky. "Hai un'idea migliore, forse?" chiede con arroganza, inarcando un sopracciglio. Wow, riesce ad essere maleducato anche con chi lo accompagna nelle sue "avventure". "Davvero, se hai qualcosa da dire spara, sono tutto orecchi." continua a trattarlo in modo altezzoso. Gli si mette davanti, incrociando le braccia al petto.

"No. Non ho idee migliori. Fa' come ti pare." la risposta del ragazzo arriva qualche istante più tardi. Sembra che abbia molte cose da dire, ma si limita a queste parole. È piuttosto arrendevole, in verità. Sembra che tutti rispettino molto Synyster. Non capisco. Non mi sembra proprio che ne sia degno.

"Allora potevi semplicemente stare zitto dall'inizio." dopo quest'ultima frase, nessuno osa più aprire bocca.

Mi sento terribilmente a disagio. Non dovrei essere qui, sul serio. Non c'entro nulla con loro, né con il loro mondo! Ho paura anche solo a stare vicina a questi mostri. E il nervosismo di certo non migliora il mio mal di testa. Dopo la botta di ieri sera sento un dolore lancinante.

A questo punto, Synyster sembra accorgersi della mia presenza. Con un sorrisetto poco raccomandabile sul volto, egli si china su di me.

"Ciao Tesoro. Dormito bene?" mi domanda, sfiorandomi la guancia. I suoi occhi sono ipnotici, e carichi di oscure promesse. Vorrei davvero distogliere lo sguardo, ma non ce la faccio.

"Ci siamo divertiti ieri sera. È un vero peccato che tu fossi svenuta! Ma sta' pure tranquilla, avremo presto modo di rifarlo." mi sussurra in modo lascivo. Un attimo dopo le sue labbra sono sulle mie. Questa volta ricambio immediatamente il suo bacio. Non so perché, non ne ho idea. Sento che farei meglio ad assecondarlo.

"Le avete dato da bere?" domanda agli altri, non appena si allontana da me. Sembra aver sentito il sapore della birra.

Comunque, non lascia tempo a nessuno il tempo di spiegare nulla di ciò che è avvenuto prima che lui e Johnny arrivassero.

"Siccome stamattina sembri abbastanza tranquilla, credo sia carino da parte mia informarti che stiamo per andarcene da qui. E, ovviamente, tu verrai con noi."

L'aria viene quasi a mancarmi, il mio cuore inizia a battere più forte.

"Non voglio. Lasciatemi andare ..." provo ad implorarlo, ma Synyster scoppia a ridere. "Hai fatto la brava fino adesso, non ricominciare a piagnucolare, Destiny. Sii realista, pensi veramente che potremmo rinunciare a uno zuccherino come te?" afferra il mio mento e mi costringe a guardarlo diritto negli occhi, ancora una volta. "Scordatelo. Non ti darò la possibilità di andartene, né adesso né mai. Spera che gli sbirri ci becchino presto, altrimenti non tonerai più a casa." conclude, con ben poco tatto. La cattiveria nella sua voce ... come può un uomo essere tanto crudele?

Ancora una volta gli altri quattro ragazzi sembrano divertiti. Che mi aspettavo? Provano godimento solo nel fare del male agli altri, l'ho capito ormai.

James mi aiuta a tirarmi su, e ci dirigiamo verso un furgoncino parcheggiato sul retro. Così sarebbe questo il loro mezzo di trasporto? Patetici. Neppure nei film in TV ho mai visto una banda di criminali più squallida.

Intanto, l'auto di Sid sembra essere sparita. Abbasso la testa, decisamente delusa. Che ne avranno fatto? Ho totalmente perso ogni speranza di tornare alla mia vita. Le parole di Synyster sono state come un pugno nello stomaco.

Gridando per cercare aiuto, incomincio a correre in mezzo al campo circostante, in un ultimo disperato tentativo di fuggire. Come era prevedibile, Jimmy mi riafferra in un attimo. Per la prima volta anche lui mi punta un'arma addosso.

"Sarò più buono degli altri magari, ma vedi di non approfittarne. Non sono un coglione."

Nel suo sguardo non c'è un minimo di pietà. Mi rendo conto che sarebbe davvero pronto a farmi fuori a questo punto. Senza tentare ulteriormente di ribellarmi, seguo James, che mi fa salire nella parte posteriore del furgoncino.

Non so dove andremo, né cosa ne sarà di me. So solo che, da qui in avanti, tutto sarà completamente diverso.

   
 
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