Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Aquarius no Lilith    04/05/2016    0 recensioni
Questa storia è uno dei racconti integrativi della vicenda principale contenuta ne "La maledizione dell'amore eterno".
Aglae è la silver saint di Cassiopea e ha alle sue spalle un passato molto doloroso.
Quando farà ritorno al Santuario per la guerra sacra contro la dea Artemide, conoscerà un gold saint che nonostante i suoi cambi repentini di umore la farà innamorare di sé.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'La maledizione dell' amore eterno'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< Ti sei decisa ad aprire la porta finalmente >>, disse Dafne, scocciata.
<< Ci hanno affidato il compito di fare la ronda intorno al Santuario dalle sette e mezza alle undici e mezza di stanotte.
Di conseguenza, abbiamo pochissimo tempo per mangiare cena, se non vogliamo arrivare in ritardo, a dare il cambio agli altri >>, aggiunse poi Anna e allora chiusi la porta.
Dopo aver velocemente consumato il nostro pasto, andammo a dare il cambio ai compagni che erano lì dalle tre e mezza del pomeriggio.
Le nostre quattro ore di ronda furono completamente prive di qualsiasi possibile avvisaglia di pericolo e per questo motivo, il tempo sembrò passare più lentamente del solito.
Quando la meridiana vicino alle case zodiacali segnò le undici e mezza esatte, sentimmo chiaramente il cosmo della dea Atena espandersi, per potenziare ulteriormente la barriera che proteggeva l’intero territorio del Santuario, per tutta la notte.
Come arrivarono i soldati semplici a darci il cambio, tutte e tre andammo velocemente a dormire, poiché eravamo esauste, per tutto ciò che era successo quel giorno.
Arrivata a destinazione, mi cambiai velocemente e mi infilai subito a letto.
Stavo per chiudere gli occhi, quando sentii chiaramente apparire la presenza di Kanon.
Senza dire una parola, si mise sotto le coperte vicino a me e mi strinse forte a sé.
<< Buona notte >>, mi disse e dopo avermi dato un bacio sulla fronte, mi addormentai.
Quando mi risvegliai la mattina seguente, mi sentii piena di energie e pronta ad affrontare tutto ciò che sarebbe accaduto in quella giornata.
Voltai il capo per guardare l’espressione angelica di Kanon, che ancora riposava.
Così gli accarezzai il viso e lui di riflesso, mi strinse ancora di più e mormorò il mio nome.
Desideravo con tutta me stessa che questa guerra sacra non ci separasse per sempre, ma il futuro mi era completamente oscuro e quindi mille dubbi mi assalivano.
Gli inquietanti sogni che ormai erano miei compagni ogni notte, mi raccontavano spezzoni inspiegabili di un futuro ormai troppo vicino...
Forse però, se avessi saputo qualcosa in più della vita passata in cui ero Iris, sarei riuscita a capire qualche dettaglio in più di quelle visioni...
Mentre questi e mille altri pensieri tormentavano la mia mente, sentii chiaramente lo sguardo di Kanon puntarsi su di me.
Alzai allora lo sguardo e notai che mi stava guardando in modo diverso dal solito e non potei fare a meno di arrossire, come spesso mi accadeva quando ero con lui.
Prima che potessi articolare una frase di senso compiuto, Kanon mi coinvolse in un bacio del buongiorno dolce e molto appassionato, allo stesso tempo.
Mi lasciai così andare alle bellissime sensazioni che provavo, quando lo baciavo e tutte le mie preoccupazioni si sciolsero, come neve al sole.
Quando ci separammo a causa della mancanza d’aria, cominciammo a guardarci intensamente negli occhi, per quello che sembrò un tempo infinito.
Come percepii una mano di Kanon accarezzarmi lentamente la schiena, divenni se è possibile più rossa di quanto già non fossi.  << Kanon, io vorrei... >>, cercai di dire, ma fui interrotta dal mio ragazzo, che mi baciò nuovamente, interrompendomi. << Non farò mai niente che possa ferirti, Aglae. Ti ho promesso che avrei aspettato tutto il tempo necessario e non mancherò alla parola data >>, mi rispose, dopo che ci separammo. << Lo so, ma quando ci ritroviamo in queste situazioni, non riesco purtroppo a non imbarazzarmi >>, mormorai in risposta, guardandolo.
<< Quando sei con me non devi vergognarti di nulla, Aglae.  Tu sei stupenda e solo un idiota potrebbe affermare il contrario >>, disse, quasi dolce.
Quelle parole di Kanon mi fecero capire quanto mi amasse, anche se tendeva sempre a fare l’indifferente e a nascondere le sue vere emozioni.
Passammo ancora un po’ di tempo insieme e dopo che lui ebbe fatto ritorno alla casa dei Gemelli, mi vestii e uscii per andare a fare colazione.
La mattinata passò molto lentamente, a causa dell’aria tesa che si sentiva per tutto il Santuario e che sembrava precedere qualcosa di veramente brutto…  Verso le quattro di pomeriggio, Eleni mi diede il cambio in infermeria, dove avevo passato moltissime ore ad aiutare le guaritrici, nella cura delle varie ferite dei saint.
Decisi così di tornare al tempio abbandonato in mezzo alla foresta, per cercare delle risposte alle mie tante domande, senza soluzione. Una volta a destinazione, entrai senza esitazioni, nel tempio diroccato.
Non appena raggiunsi ciò che restava dell’altare, mi sedetti a terra e cominciai a concentrarmi sul mio cosmo, finché una luce bianca e calda, mi investì totalmente.
Come aprii gli occhi, mi ritrovai in quello che riconobbi, come l’atrio della terza casa. Mentre mi chiedevo come fosse finita lì, vidi una figura completamente bianca dirigersi nella parte privata della casa e la seguii immediatamente. Entrai così, in quella che era l’odierna camera da letto di Kanon e lì mi ritrovai davanti Iris, che sembrava non essere sorpresa della mia comparsa. La stanza era arredata molto spartanamente, ma era comunque molto bella. Accanto al letto matrimoniale, che si trovava al centro della stanza e su cui era seduta la mia stessa del passato, si trovava una culla di legno, con dentro una bambina che dormiva. << Sei la me stessa di un lontano futuro, vero? >>, mi chiese Iris, guardandomi. << Sì, è così e il mio nome è Aglae >>, le risposi, guardandola a mia volta.  << Se attraverso la meditazione, sei riuscita a trovare questa piccola parte di me che alberga ancora nella tua anima, vuol dire che hai molti dubbi e che desideri avere delle risposte che siano certe e assolutamente chiare >>.
<< È proprio così, Iris.  Sono due mesi ormai che sogno un campo di battaglia piena di morti, dove vedo chiaramente la morte del gold saint di Capricorn e poi sento un mio urlo di disperazione lontano, di cui però non conosco la causa... >>
<< Indubbiamente, queste tue visioni sono da ricondurre a quello che sarà il vostro ultimo scontro con le milizie della dea Artemide…  Solo questo posso dirti, senza rischiare di cambiare il futuro… In quello scontro, perderai un fratello acquisito e una sorella di sangue.
Fai attenzione anche al tuo amato, perché se la storia si ripetesse, lo vedrai morire sotto i tuoi occhi, senza poterlo salvare >>.  Quelle sue parole così criptiche, mi riempirono il cuore di una cupa tristezza. Pochi secondi dopo che Iris ebbe pronunciato quelle terribili parole, la visione scomparve e mi ritrovai nel tempio diroccato.
Feci per muovermi, ma il peso di quelle terribili parole, me lo impedì e anche le mie forze sembrarono venire meno.
Rimasi per quello che sembrò un tempo infinito, a meditare e a piangere in silenzio, su quelle terribili rivelazioni e a cercare di capire perché il destino fosse stato tanto gramo con le persone a cui più volevo bene.
Dopo essermi sfogata, mi alzai e me ne andai da quel luogo tetro.
Quando fui in vista della parte del Santuario riservata alle sacerdotesse guerriere, mi sentii già meglio e pensai che non avrebbe avuto senso angosciarsi, per qualcosa che poteva accadere oppure no.  Erano ormai le sei passate, quando varcai la soglia del mio alloggio. Non mi stupii più di tanto però, nel vedere Kanon aspettarmi seduto sul letto. << Domani combatteremo la nostra ultima battaglia, con la dea Artemide. E quindi vorrei… >>, mi disse, ma lo interruppi all’improvviso, baciandolo con tutto l’amore di cui ero capace. Vidi un’espressione di sorpresa sul suo volto, ma presto quello mi sembrò un dettaglio inutile, quando il nostro bacio divenne più intenso. Quando ci staccammo diverso tempo dopo, Kanon mi strinse forte a sé.
Feci per dire qualcosa, ma prima che potessi farlo, mi ritrovai tra le braccia di Kanon e poco dopo, eravamo entrambi nel salotto della terza casa. << Ho intenzione di stare qui con te fino a domani mattina, Aglae. Questo perché non voglio perdere quella che potrebbe essere l’ultima sera con te, per stare da solo nella mia casa >>, mi disse, sorridendo e io ricambiai volentieri il sorriso.
Nonostante i buoni propositi di entrambi, durante la cena non riuscimmo a sostenere una normale conversazione.
<< Kanon, devo parlarti >>, esordii io alla fine del pasto. Attirai così tutta l’attenzione di Kanon, che mi fece cenno di andare avanti.
<< Domani non sappiamo cosa potrebbe accadere durante l’ultima battaglia...  Per questo motivo, desidero fare l’amore con te stanotte, Kanon. Io ormai mi sento pronta >>, continuai e Kanon mi sorrise dolcemente.  Nonostante l’ansia per l’imminente battaglia, passammo una notte magica insieme, che resterà sempre scolpita nella mia memoria.  Tra l’altro, i miei sogni quella notte non furono sconvolti da terribili incubi e la mattina seguente, mi risvegliai con un sorriso veramente sincero.  << Come ti senti, Aglae? >>, mi sentii chiedere e solo in quel momento, mi accorsi che sia io che Kanon eravamo svegli.  << Benissimo, amore mio >>, gli risposi, guardandolo intensamente, mentre la sua mano destra si intrecciava con la mia sinistra. Restammo così in silenzio a guardarci, finché non si rendemmo conto che, se non ci fossimo dati una mossa, saremmo arrivati in ritardo alla riunione di tutti i saint.
Dopo esserci messi a posto e vestiti, facemmo colazione insieme e dopo esserci dato un ultimo bacio appassionato, Kanon mi portò attraverso uno dei suoi portali alla mia casa e poi fece immediatamente ritorno alla terza.
Quando mi ritrovai sola, iniziai a fissare la mia silver cloth e pregai mentalmente, affinché quel giorno andasse tutto per il meglio.
Indossata la mia maschera e la cloth, uscii e mi andai ad unire a Anna e Dafne, che si trovavano non troppo lontano dalla mia casa.
Quando arrivammo nello spiazzo davanti alla scalinata per la prima casa, scorsi subito Kanon tra i gold saint già presenti e pochi minuti dopo il nostro arrivo, tutti e venticinque i gold convocati erano lì presenti e in attesa.
L’atmosfera intorno a noi era molto tesa, ma nonostante questo, alcuni di noi riuscivano a parlare e scherzare tra loro senza problemi.
All’improvviso, un bagliore comparve nella prima casa e poco dopo, ne uscirono la dea Atena, rivestita della sua Kamui e il gran sacerdote.
Di conseguenza, ci inchinammo immediatamente tutti e venticinque.
<< Alzatevi pure, miei valorosi saint.
Spero che abbiate recuperato le vostre forze e che siate pronti per la terribile battaglia, che attende tutti noi non troppo lontani da qui >>, esordì la dea Atena.
<< Ognuno di voi dovrà combattere al massimo delle sue possibilità, per sconfiggere le guerriere nemiche della dea Artemide,
Fate però attenzione all’unico primo guerriero della dea Artemide: egli, infatti, maneggia una spada potentissima, che può trafiggere qualsiasi cosa o persona.
Detto questo, ora preparatevi, perché Mu di Aries e il suo allievo Kiki ci teletrasporteranno sul campo di battaglia >>, aggiunse infine il gran sacerdote.
Poco dopo, ci ritrovammo tutti travolti da un’ondata di luce e quando riaprii gli occhi, vidi davanti a me il campo di battaglia delle mie visioni premonitrici.
Era una pianura erbosa, circondata a destra e a sinistra da due file fittissime di alberi.
Davanti a noi si trovava l’esercito della dea Artemide, pronto a darci battaglia.
La prima fila era composta dall’élite delle guerriere nemiche e dietro di loro invece, si trovavano le guerriere semplici.
Inoltre, al centro della prima schiera, si trovava la dea Artemide con alla sua destra la maestra Yume e alla sua sinistra, l’unico guerriero uomo del suo schieramento.
<< Disponetevi anche voi, valorosi saint.
I gold saint in prima fila, i silver nella seconda e i bronze in terza.
Io e la dea Atena ci porremo in mezzo alla prima fila >>, disse il gran sacerdote.
Il primo attacco fu lanciato da una delle guerriere nemiche, ma non andò a segno, poiché bloccato subito dal Crystal Wall del gold saint di Aries.
Da lì in poi, cominciò il vero e proprio scontro campale.
Per lungo tempo, mi ritrovai a combattere con le guerriere semplici, perché anche se non erano particolarmente forti, erano veramente molto accanite, nel combattere.
L’unica persona che combatteva non distante da me era Dafne, che stava facendo una vera e propria mattanza di nemiche, senza il minimo sforzo.
Ero anche preoccupata per Kanon e per ciò che gli sarebbe potuto accadere...
Inoltre, avevo percepito chiaramente i cosmi della maestra Yume e di Milo scontrarsi e questa cosa non presagiva nulla di buono...
All’improvviso, mentre stavo per raggiungere Dafne che era completamente circondata, sentii chiaramente un’enorme esplosione cosmica e poi i cosmi della maestra e di Milo scomparire completamente dal campo di battaglia.
<< L’hai sentito anche tu? >>, mi chiese Dafne, mentre combattevamo spalla a spalla.
<< Sì, purtroppo...
Vorrei andare a controllare cosa è successo, ma purtroppo non credo che sarebbe un’impresa facile... >>, le risposi, mentre mettevo al tappeto una guerriera con un calcio.
<< Speriamo solo che non sia successo l’irreparabile, perché sennò sarebbe un gran bel casino da risolvere >>, disse Dafne, dopo essersi liberata di altre quattro nemiche con i suoi terribili incubi mentali.
Qualche minuto dopo però, un boato terribile arrivò da dietro di noi e voltandomi, vidi, con mio sommo orrore, Shura cadere a terra, in una pozza di sangue.
In quel momento, sentii come se mi fosse caduta un’intera montagna addosso...
Ignorando i richiami di Dafne, mi feci velocemente spazio tra le guerriere nemiche, ma fui bloccata a metà tragitto, da una delle prime guerriere della dea Artemide.
<< Se vuoi raggiungere il tuo compagno, prima devi batterti a duello con me, saint della dea Atena >>, esordì la sconosciuta e reprimendo a stento un moto di pura rabbia, mi misi in posizione d’attacco, per fronteggiarla.
Lei così mi si gettò contro, dando inizio a un lungo ed estenuante corpo a corpo senza esclusione di colpi e ci fermammo solo diverso tempo dopo, per riprendere fiato.
Questa guerriera era ancora più abile e veloce della sua compagna Aurora e questo faceva in modo, che faticassi parecchio a parare i suoi attacchi o a colpirla.
<< Sei diventata molto forte, Aglae.
Non pensavo che avresti intrapreso la strada da saint della dea Atena, a causa del tuo carattere troppo buono >>, disse improvvisamente la sconosciuta, sconvolgendomi.
<< Chi sei e come fai a sapere il mio nome? >>, le chiesi allora e in risposta, mi fece vedere un ciondolo che aveva sotto la sua armatura e sbiancai.
 Quel ciondolo apparteneva a mia sorella maggiore Virginia, poiché ero stata io stessa a regalarglielo, per il suo decimo compleanno. << Sorellona >>, mormorai sconvolta, mentre sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi.
Ero veramente felice che fosse viva, ma il fatto che fosse una guerriera nemica, mi rattristava, poiché mai avrei immaginato che fosse stata quella la sua sorte.
<< Scommetto che mi credevi morta, dopo tutti questi anni, Aglae... >>
<< Io... >>, feci per risponderle, ma fui impossibilitata a farlo da Virginia, che cercò di colpirmi con il suo pugno destro, impregnato di cosmo.
Non riuscendo a parlarle, mentre continuava a cercare di colpirmi con i suoi pugni, la mia inquietudine interiore aumentava sempre più.
Per evitare un pugno in pieno viso, mi feci scudo con entrambe le braccia, ma il colpo fu talmente forte da sbalzarmi indietro di parecchi metri.
Quando ormai ero sicura che avrei avuto un incontro ravvicinato con uno degli alberi lì vicino, mi sentii afferrare da due braccia forti, che riconobbi subito come quelle di Kanon.
<< La tua avversaria sembra essere molto forte >>, disse, dopo avermi posata a terra.
<< Lei è Virginia, mia sorella maggiore...
Come posso riuscire ad affrontarla, Kanon? >>
A quelle mie parole, lo vidi diventare livido, in volto e mi strinse una mano.
Mi accorsi subito che Virginia ci stava osservando con attenzione, ma non sembrava per il momento intenzionata a attaccarmi nuovamente.
Kanon fece per dire qualcosa, ma fu interrotto da un bagliore che comparve accanto a noi e da cui pochi secondi dopo, uscì Anna.
<< Affronterò io questa prima guerriera, Aglae.
Tu e Kanon andate da qualche altra parte a combattere, perché non siamo messi bene, a causa dei tanti morti del nostro schieramento >>, esordì, superandomi.
<< Grazie, Anna >>, le risposi, prima di seguire Kanon al centro del campo di battaglia.
Moltissime guerriere nemiche di entrambi i loro ranghi erano cadute combattendo, a costo però della vita di moltissimi dei nostri valorosi compagni.
Quando vidi il corpo di Shura esanime a terra, trattenni a malapena le lacrime...
Come notai però che il colpo di grazia era stato inflitto con una spada, mi gelai sul posto, pensando a ciò che Irene mi aveva predetto...
Non passai però molto tempo sugli allori, poiché vidi spuntare dal nulla il primo guerriero della dea Artemide e ingaggiare uno sconto furioso con Kanon, a pochi metri da me.
A quella vista, sentii il mio cuore perdere un battito e pregai mentalmente, affinché non accadesse nulla di orribile al mio Kanon.
Non indugiai oltre però, poiché non volevo stare in disparte e iniziai a ingaggiare battaglia con qualsiasi avversario, mi si parasse davanti agli occhi.
Avevo appena atterrato una decina di guerriere semplici, quando un brivido freddo mi percorse interamente la spina dorsale e voltando appena il viso all’indietro, notai l’avversario di Kanon correre velocissimo verso di me, con la spada sguainata.
In quei pochi secondi, realizzai solo che sarei stata ferita gravemente, ma all’ultimo momento, Kanon mi si parò davanti e subì il colpo al mio posto.
Il sangue del mio uomo finì sul mio petto e io rimasi a malapena in piedi, per lo shock.
<< Kanon... >>, mormorai con le lacrime che mi pungevano gli occhi per uscire, mentre lo sorreggevo a fatica, perché non cadesse di colpo a terra.
<< Allora avevo indovinato, gold saint di Gemini.
Questa saint è molto importante per te >>, disse il guerriero nemico beffardo, mentre sfilava la sua spada maledetta dal corpo di Kanon.
A quel punto, vidi l’espressione di Kanon mostrare un’espressione di puro dolore e allora per fermargli l’emorragia, premetti immediatamente i suoi seimaten.
Mi guardò con un’espressione riconoscente e io gli sorrisi, anche se lui non poteva vederlo, a causa della mia maschera.
<< Te la farò pagare cara, guerriero della dea Artemide.
Nessuno tocca una persona importante per me e non ne paga le conseguenze >>, dissi, rivolgendomi a quel maledetto guerriero, che mi guardava come se fossi una nullità.
<< Aglae, non essere avventata...
È molto potente e rischi di essere gravemente ferita >>, affermò Kanon, guardandomi.
<< Dovresti sapere che non sono il tipo di guerriera che scappa davanti al nemico...
Tu piuttosto, cerca di riprendere fiato un attimo, perché sei gravemente ferito >>, gli replicai adirata, facendomi avanti per battermi.
Kanon mi aveva protetta, non pensando a se stesso e io ora avrei fatto lo stesso con lui...
Ne andava del mio orgoglio di saint della dea Atena e di donna.
Il mio avversario così partì all’attacco, cercando di colpirmi in punti dove le ferite avrebbero notevolmente ridotto le mie capacità motorie, con la sua spada.
I suoi fendenti erano velocissimi ed era veramente un’impresa riuscire a schivarli tutti.
Evitai i suoi colpi, finché non mi distrassi un attimo, a causa di un’improvvisa esplosione cosmica proveniente dall’altro lato del campo di battaglia e così fui ferita al fianco destro.
Il dolore generato da quella ferita era lancinante e richiamai tutte le mie forze, per non cadere a terra, a causa del male che provavo.
Se io stavo provando tutto quel dolore per una ferita simile, allora Kanon doveva stare provando le pene dell’inferno, in silenzio.
<< Come ti senti, saint della dea Atena?
La mia spada provoca ferite che difficilmente si rimarginano e che provocano un dolore immenso >>, disse il mio avversario, sorridendo in modo maligno.
<< Se pensi che mi arrenderò per il dolore di una ferita, ti sbagli di grosso.
Non smetterò di combattere finché avrò ancora una briciola del mio cosmo a sostenermi, nel corpo >>, gli risposi, mentre iniziavo a richiamare la mia essenza cosmica.
<< Lo scontro si deciderà con questo ultimo colpo >>, ghignò il mio avversario in risposta, mentre iniziava ad espandere il suo cosmo.
<< Vortice marino delle Nereidi >> e << Colpo delle cento lame d’energia >>, gridammo poi contemporaneamente, mandando i colpi a segno.
Mentre io venivo colpita dalle lame d’energia cosmica, il mio avversario fu invece avvolto da un vortice d’acqua senza alcuna via d’uscita.
Io, grazie al mio scudo mentale, riuscii ad evitare buona parte delle lame cosmiche, ma quelle che riuscirono a colpirmi, mi causarono notevoli ferite e caddi a terra.
Sentii Kanon urlare il mio nome, ma non avendo più forze, non riuscii a rispondergli.
A malapena, sentii il tonfo del corpo del mio avversario, che cadeva violentemente a terra e prima di perdere i sensi, vidi Kanon accanto a me e Dafne correre verso di noi.
Quando finalmente riuscii a svegliarmi dal lungo sonno senza sogni in cui ero caduta, misi a fuoco faticosamente il luogo in cui mi trovavo e ci volle diverso tempo, affinché mi accorgessi di essere nella stanza da letto di Kanon.
Mi sarei voluta alzare dal letto dove mi trovavo, ma le ferite che avevo su buona parte del corpo, dolevano tanto e dubitavo di essere così forte, da riuscire a stare in piedi da sola.
Come mi decisi a chiamare Kanon però, la porta della camera si aprì ed entrò Virginia.
<< Sono felice che tu ti sia svegliata, Aglae >>, disse, sorridendomi e io rimasi di sasso.
Sinceramente, lei era l’ultima persona che mi aspettavo di vedere...
<< Come mai sei qui, Virginia? >>, le chiesi, mentre si sedeva sulla sedia accanto al letto.
<< Sono venuta a vedere come stavi, sorellina...
Essendo ormai passati quattro giorni dalla fine della guerra sacra, ho chiesto il permesso alla mia dea, per poterti venire a trovare ed eccomi qui...
Inoltre, quando il tuo ragazzo mi ha vista sulla soglia della sua casa, mi ha solo indicato la porta di questa stanza, senza nemmeno dire una parola...
Con questo suo comportamento, mi ha fatto capire che desiderava che ci chiarissimo al più presto >>, mi rispose e pensando a ciò che Kanon aveva fatto per me, provai un grande sentimento di gratitudine, nei suoi confronti.
Passammo così un tempo lunghissimo a raccontarci ciò che era accaduto in quegli anni passati lontane e finalmente, avrei potuto affermare di aver ritrovato mia sorella.
Quando ormai era pomeriggio inoltrato, bussarono alla porta e come dissi di entrare, fecero il loro ingresso Dafne, Anna e Eleni.
Erano venute a vedere come stavo e non poterono fermarsi a lungo, poiché dopo un po’ Kanon le mandò via tutte e tre, dicendo che ero ancora molto provata dalle ferite e che quindi, dovevano lasciarmi il tempo di riprendermi.
Solo a Virginia non disse nulla, ma lei mi salutò, prima che si cenasse e se ne andò, con la promessa di tornare presto a trovarmi.
Quando restammo solo io e Kanon, passammo diverso tempo a guardarci, negli occhi.
<< Grazie di tutto, amore mio >>, gli dissi, dopo un po’ e lui per risposta, mi regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi enigmatici.
<< Ho solo pensato che farti chiarire con tua sorella, ti avrebbe fatta stare meglio e a quanto ho potuto vedere, non mi sono sbagliato...
Ora però devi solo pensare a guarire e a nient’altro >>, mi rispose, mentre prendeva la mia mano destra tra le sue, in un atto di estrema dolcezza.
<< Lo farò, te lo prometto, Kanon >>.
Pochi giorni dopo il mio risveglio, tutti i gold e i silver saint periti in battaglia furono riportati in vita e questo evento portò grande gioia in tutto il Santuario.
Due settimane dopo l’incontro con mia sorella, le mie ferite erano quasi del tutto guarite e finalmente, potei tornare a camminare per il Santuario, senza alcun problema.
Inoltre in quello stesso periodo, la maestra Yume fece il suo ritorno al Santuario, accompagnata dal dio Apollo in persona ed ora era nuovamente una saint della dea Atena.
Nei due mesi successivi, scoprii di aspettare un bambino e non scorderò mai il semi-svenimento che ebbe Kanon, quando glielo comunicai.
Quando si riprese dallo sconvolgimento però, mi disse di esserne veramente felice e che saremmo stati una famiglia felice.
In quei giorni, tutti i saint residenti in terre straniere fecero ritorno alle loro città e anche Anna se ne tornò nel suo paesino disperso fra i monti Elburz, in Iran.
Era mia speranza che avremmo potuto vivere tutti in pace, per diverso tempo e che così, avremmo potuto crescere al meglio la nuova generazione di saint della dea Atena...
Ombre scure e cariche di tempesta però si profilavano all’orizzonte, facendomi capire che la pace sarebbe durata per poco tempo ancora.

Nota dell'autrice: ed eccomi qua con il finale di questa storia...
Spero che piaccia a tutti miei lettori e di non averne lasciato deluso nessuno :)
Ringrazio infinitamente JCMA e Red_Amortentia per aver aggiunto la mia storia alle seguite e Ai91 per le sue fantastiche recensioni.
Ciao e alla prossima,
Lilith.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Aquarius no Lilith