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Autore: FaeShy    10/05/2016    1 recensioni
Louis stava solamente cercando un lavoro per non iniziare subito l’università. Quando è stato assunto nel ruolo di assistente personale di Harry Styles non aveva idea che avrebbe trovato molto di più che un lavoro.
(O la Capo/Dipendente AU dove Harry pensa di essere etero, visto che ha una ragazza, ma dopo aver conosciuto Louis capisce che la sessualità non conta nulla quando c’è l’amore di mezzo.)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Louis amava Niall, per davvero, ma a volte il suo migliore amico era completamente inutile; anzi, creava più che altro casini. Per esempio in quel momento dovevano comprare dei nuovi vestiti per andare a lavoro ma Niall lo aveva convinto che ubriacarsi e lanciarsi M&M’s addosso era un’idea di gran lunga migliore.


“Non posso crederci che hai un lavoro.” Niall disse dalla sua posizione a testa in giù sul letto. Louis bevette un altro sorso del liquore che avevano rubato a sua madre, dando una gomitata al suo migliore amico. A entrambi bastava pochissimo per essere ubriachi, e in quel momento erano completamente fuori.


“Lo so.” Louis borbottò mentre passò di nuovo la bottiglia al suo amico. Si sentiva già più adulto. Anche più adulto di quella volta in cui ha perso la sua verginità col suo, allora, ragazzo il giorno del suo diciottesimo compleanno. Quasi tremò al ricordo del suo ex e riprese la bottiglia in mano per scacciare via i ricordi. 

 

Perché in questo momento è felice e vuole rimanerci. Scacciò i dolorosi ricordi e ritornò a pensare al suo diventare adulto. Non è che freme di crescere tutto d’un colpo, è solo che è finalmente pronto a sperimentare qualcosa di diverso dalle regole di sua madre. Voleva semplicemente andare avanti, diventare una persona a se stante e non un fattorino o un genitore per le sue sorelle. 

 

“Se avessimo degli amici potevamo fare una festa visto che tua madre è via con le ragazze per altri tre giorni.” Niall disse, facendolo ridacchiare. Sono sempre stati solo loro due dal giorno in cui sono incontrati all’età di setta anni e ad entrambi è sempre andato bene così. Non sono associali, ma non hanno mai voluto aggiungere persone al loro circolo, così restarono insieme da soli. Funzionava.

 

“Potremmo sempre andare in discoteca.” Suggerisce Louis mentre posa la bottiglia vuota per terra, negherà di saperne qualcosa quando sua madre chiederà se l’ha vista.

“Omo o Etero?” Niall chiese e Louis scrollò le spalle mentre faceva il broncio, cercando di sembrare il più innocente possibile.

 

“Ed ecco la mia risposta…” Niall grugnisce e si mette con la pancia in giù. Mormorò qualcosa e poi si alzò verso il bagno per lavarsi i denti. 

 

Louis sorrise e andò al suo armadio, felice che il suo migliore amico sia così. Niall c’è stato per lui  nei tempi brutti e nei tempi belli della sua vita; gli ha dato una speranza quando non c’era più niente. Louis chiuse gli occhi pensando a quei ricordi. É tutto iniziato quando aveva quindici anni, dovendo fare i conti con l’attrazione che provava per gli uomini più grandi di lui.

 

Sua madre organizzò una festa di capodanno quando Louis aveva da poco compiuto quindici anni, invitando tra le altre persone anche alcuni dei suoi colleghi. Fu presentato così ad un paio di infermieri, per lo più ventenni, e con uno in particolare ci fu un colpo di fulmine. Clinton, Clinton Banks era il suo nome e gli diceva che non gli importava della sua età e che voleva conoscerlo di più. Così iniziarono a uscire segretamente e condividere baci e diversi rapporti orali e seghe. Louis aveva chiesto a Clinton di aspettare i suoi diciotto anni prima di avere un rapporto completo, e Clinton lo fece, aspettò il diciottesimo compleanno per prendersi la sua verginità.

 

Non fu quello il problema. Il problema scoppiò due mesi dopo, durante il febbraio dello stesso anno, quando Clinton mandò Louis un messaggio dicendo che i due dovevano lasciarsi perché stavano andando in due direzioni diverse. Louis avrebbe dovuto capire qualcosa quando Clinton non voleva dire a sua madre della loro relazione, anche se ormai lui era maggiorenne, ma lui è sempre stato ottimista, forse troppo. Così continuò al meglio la sua relazione con Clinton, fin quando il secondo non lo lasciò definitivamente.

 

Quello che rese la situazione ancora più terribile fu che poco dopo la loro rottura, sua madre ritornò in casa felice annunciando che uno dei suoi colleghi - Clinton - aveva chiesto di sposarlo a una Dottoressa, e lei aveva risposta di sì. A Louis crollò il mondo, come il cuore, e sperò di essere abbastanza inacidito da rovinare la relazione di Clinton, ma non lo fu, stette zitto e pianse. Si sentì usato, preso in giro. Niall fu lì tutto il tempo, tenendogli la mano, e occasionalmente passandogli fazzoletti, erba o alcol.

 

Faceva ancora male pensarsi, ma lo stava superando, anche se non si fidava più delle persona alla stessa maniera. Si vantava del suo nuovo atteggiamento, che consisteva essenzialmente nel vivere il momento e divertisti invece che iniziare una nuova relazione. 

 

“Per quanto io ami vedere il tuo culo, sarebbe meglio se ti andassi a fare una doccia e smettessi di stare sdraiato nudo nel tuo letto”. La voce di Niall interruppe il flusso di pensieri, e di colpo si mise in piedi. Calciò i vestiti che gli impedivano il passaggio e si diresse al bagno. La Doccia è sempre stata il suo luogo sicuro. Adorava stare sotto l’acqua calda, lasciando le preoccupazioni scivolare da lui. 

 

Si massaggiò accuratamente il corpo, avvolse un asciugamano alla vita, pulì i suoi denti, sparse una lozione profumata sul corpo e si mise un paio di skinny jeans scuri e una maglietta nera. Prese un po’ di gel e si sistemò i capelli in un look molto ‘finto disordinato’ prima di girarsi e annunciare al suo amico che era pronto per uscire.

 

“Hai la tua carta d’identità falsa?” Louis picchiettò nelle sue tasche e annuì quando sentì il portafoglio. Il club nel quale stavano andando si trovava nei sobborghi di Charlotte, NC, a circa 15 minuti da casa sua. Si chiama Phoenix e accetta le persone dai 21 anni in sù, il che significa che per una notte Louis avrà 21 anni invece che averne appena compiuti 18. La carta d’identità finta non ha mai funzionato, ma accompagnata dagli occhini dolci e da qualche battito di ciglia i buttafuori non gli hanno mai fatto storie. 

“Pronto per crearmi rimorsi!” Louis ridacchiò mentre stavano scendendo, pronti per il viaggio. Ricordandosi del fatto che sono sotto effetto di alcolici, chiama un guidatore della Uber che si trovava a soli 5 minuti di distanza e li portò a destinazione in meno di 15.  

 

Al loro arrivo notarono una piccola fila, e aspettarono ascoltando il ritmo della musica proveniente dall’interno del locale. Lui e Niall si stavano già muovendo a ritmo, preparandosi per la serata che li aspettava. Il buttafuori all’ingresso alzò un sopracciglio guardando le loro carte d’identità.

 

Louis portò la testa di lato e gli sorrise, al che il buttafuori sbuffò e con un sorriso gli ridiede i documenti. Il suo nome era Bruce ed era solito lasciarli entrare senza troppi problemi. “Non bevete stasera, mi raccomando.” fu l’unica avvertenza che ricevettero prima di entrare. Quello era uno dei gay bar preferiti di Louis in assoluto, era sempre pieno di gente, la maggior parte delle canzoni che venivano messe erano tra le sue preferite ed era pieno di ragazzi grandi ed attraenti.

 

I pavimenti erano in una specie di marmo nero e il bar si trovava al centro del club. Al momento era pieno di bellissimi uomini vestiti con jeans stretti e blazer, e le luci davano a Louis una grandissima voglia di ballare. Prendendo la mano di Niall lo trascinò nella pista dove ridevano e danzavano liberamente. Alcuni uomini a volte si avvicinarono a Louis per ballare con lui, altri addirittura gli offrirono da bere ma quello che colse la sua attenzione fu uno che sembrava avere un abito da sera seduto al bar. 

 

L’uomo aveva degli accenni di barba, una pelle perfetta e quelli che sembravano occhi marroni - o hazel. Era snello, aveva degli zigomi sporgenti, Louis si sentì debole quando i loro sguardi si incrociarono.

 

“Niall, quel bellissimo ragazzo al bar mi sta sorridendo!” Louis urlò mentre diede degli schiaffi al braccio di Niall. 


“Come fai a dirlo? É buio qui dentro, faccio fatica a vedere te!” Si lamentò Niall mentre si spostava così che Louis non fosse più in grado di picchiargli il braccio. 

 

“Vado a parlarci.” Disse Louis con confidenza, completamente ignorando Niall che gli faceva notare che non era una buona idea. 

 

Louis camminò fino ad arrivare all’uomo e appoggiò il suo braccio al bancone del bar, così da potersi posizionare in modo da evidenziare il suo fondoschiena. L’uomo lo guardò dall’alto al basso e allungò la mano per toccargli la vita con una presa sicura. Il più giovane notò subito i tatuaggi sbucare della manica della giacca dell’altro e il suo battito aumenta mentre viene portato più vicino al bellissimo sconosciuto. 

 

 “Sono Zayn.”

 

“Louis.” Rispose, e non riuscì a dire altro prima che Niall lo trascinò via scusandosi con l’uomo e prima di accorgersene erano già fuori dal locale. 

 

 Louis lasciò un lamento, aggrottò le sopracciglia e schiaffeggiò il suo amico sulla spalle mentre erano fuori e chiamarono un Uber. 

 

“Cosa hai fatto?!” Louis chiese imbronciato. 

 

“Ti ricordi quando mi dissi di tenerti alla larga dai bei ragazzi?” Louis sospirò e scosse le spalle. Di fatto aveva detto a Niall di tenerlo lontano dai bei ragazzi perché non si poteva fidare neanche di sé stesso. Ringraziò il suo amico circa due minuti dopo, quando un autista della Uber era arrivato. Ritornarono così alla casa sua e guardarono film mangiando pizza fino ad addormentarsi sul divano. 

   
 
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