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Autore: scythemeister_MakaAlbarn    10/05/2016    5 recensioni
‹‹Soul…non sei abituato. – azzardò, esibendo il tono di voce e l’espressione più persuasiva che potesse – Fermati prima di fare danni.›› Lui la osservò, facendo sporgere appena il labbro inferiore. Poi scoppiò a ridere, camminando avanti e indietro sulla sottile balaustra, le braccia incrociate dietro la nuca. ‹‹Danni? – sghignazzò – Ma figurati.››
Genere: Demenziale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime, Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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VersuS
 
2nd fight
il primo ostacolo


 
4.50 p.m.
L’acqua ribolliva nel pentolino già da un paio di minuti, ma quando Soul se ne accorse, l’odore acre di plastica bruciata aveva ormai invaso la stanza. ‹‹Merda.›› imprecò, constatando come la base del manico, nel punto in cui entra in contatto col metallo, si fosse irrimediabilmente carbonizzata.
‹‹Hai tenuto la fiamma troppo alta.›› fece Maka con voce piatta. Il tanfo di bruciato l’aveva raggiunta benché fosse sdraiata sul divanetto in salotto. ‹‹E comunque l’acqua per il tè non deve bollire…›› Voltò pagina al volume che teneva poggiato sulla pancia mentre Soul, in cucina, inveiva contro il gas. Poi sospirò con una punta di amarezza: non riusciva a leggere. Ogni cinque o sei righe, il suo sguardo si staccava automaticamente dalla carta stampata per andare ad adagiarsi altrove, su un qualsiasi oggetto di arredo. La sua anima era imprigionata nel corpo di Soul, legata ad una mente che non riconosceva come propria. Una mente totalmente disinteressata allo studio di vecchi manuali di storia dell’arte. E visto che il suo attuale cervello si stava categoricamente rifiutando di continuare la lettura, a malincuore dovette arrendersi e rinunciare al suo intento.
Richiuse il tomo e la e pagine si scontrarono con uno schioppo, poi lo abbandonò sul comodino. ‹‹La tua capacità di concentrazione fa pena…›› borbottò, allungandosi tra i cuscini del canapè che, a poco a poco, si stava facendo sempre più sgangherato. In quel momento, Soul sbucò dal quadro della porta reggendo due tazze di tè fumante. ‹‹Beh, le tue orecchie non sentono quando il pentolino comincia a vibrare sul fuoco. –  biascicò di rimando, mollandogliene una in mano – Sai, in genere significa che l’acqua è calda.›› La maestra d’armi gonfiò le guance mentre lui si lasciava cadere a peso morto sulla poltroncina dirimpetto il divano. ‹‹E’ proprio perché non lo sento che lo tengo d’occhio.›› soffiò, inviperita.
A Death City non faceva mai molto freddo. Dopotutto la città sorgeva nel bel mezzo della Death Valley, in pieno deserto. Tuttavia, gli influssi dell’anima di Lord Shinigami le assicuravano una sorta di microclima artificiale, il quale aveva reso possibile l’insediamento umano. Death City era come una piccola isola al centro del nulla, separata dal resto del mondo e unica nel suo genere. Le temperature generalmente si mantenevano elevate, ma poteva anche capitare di incappare in inverni insolitamente rigidi.
Quel giorno di gennaio inoltrato il freddo aveva deciso di farsi sentire. Soul rabbrividì, soffiando sul tè bollente. Poi poggiò la tazza sul tavolino di vetro graffiato e vi mise le mani sopra, a coppa. Il corpo di Maka doveva soffrire il freddo molto più del suo, e comunque la corta gonnellina che le lasciava scoperte la gambe non veniva in suo soccorso. ‹‹Cazzo, Maka. Vèstiti!›› asserì a voce bassa, sentendo uno starnuto solleticargli naso e gola.
Il comodino alla sua sinistra aveva due ripiani: il primo ingombro di libri, l’antro ricolmo di fogli accartocciati ed oggetti di ogni sorta. Non era difficile capire a quale dei due coinquilini appartenesse quest’ultimo. Infilata una mano nel secondo incavo, Soul ne estrasse una spessa coperta di lana che si riavvolse attorno più volte, finendo per infagottarsi come il bozzolo di una farfalla. Maka lo guardò storto per in istante, poi tornò a soffermarsi sulla libreria che troneggiava all’altro capo della stanza. Sapeva di aver letto e riletto ognuno di quei volumi, eppure adesso le loro costine la osservavano silenziose, senza suggerirle nulla. Né una frase, né un passo particolarmente interessante. Niente di niente. Per la prima volta si ritrovò a squadrarli con affranta ostilità.
L’aria nella stanza rimase  immobile fino a quando Soul non le diede una smossa bevendo sgraziatamente dalla sua tazza. ‹‹La tua testa mi dice che quel libro l’hai già letto tre volte.›› E indicò con un cenno del capo il tomo di storia dell’arte abbandonato sul mobile.
‹‹Già, e la tua invece mi dice che non lo leggerai mai.››
L’arma sghignazzò, in segno d’assenso. Diede altri due sorsi, poi anche lui spostò lo sguardo sulla traboccante libreria. ‹‹Sai - sorrise, sternutendo una seconda volta – quelli di solito li riconosco dal colore della copertina. Ora invece so che sono disposti per ordine alfabetico, di autore e data di pubblicazione. Ah, e che i libri sulle ultime due file in alto sono di anonimi e quindi catalogati in base a dimensione, colore e materia.››
‹‹Tu sei fuori di testa.›› aggiunse poco dopo, ridacchiando mentre l’amica, senza troppa cattiveria, gli dava dell’idiota. Quindi, anche lei si decise a bere il suo tè. Dolce. Eccessivamente. Come poteva la lingua di Soul essere soddisfatta di quello sciroppo? Si tirò su di scatto, negli occhi la scontata domanda. Ma Soul parve accorgersene e la intercettò. ‹‹Tre cucchiaini di zucchero e due di miele. – disse soltanto, continuando a sorseggiare la sua bevanda – Perché il miele fa bene.››
 
6.07 p.m.
‹‹Cacchio, Maka! – strepitò il ragazzo – Non puoi non andarci!››
La compagna lo spinse via, sull’orlo del pianto. ‹‹Ho detto di no! Non voglio, mi rifiuto!››
Soul sbarrò gli occhi, disperato. Era logico che presto o tardi avrebbero dovuto affrontare QUEL problema. Quindi era meglio non farsi troppe paranoie.  La prese per le spalle, mentre lei stringeva forte le gambe nel vano tentativo di attenuare almeno un po’ il suo impulso, e si accorse che gli occhi cremisi, animati dalla luce tipica di quelli di Maka, si erano fatti disgustosamente lucidi. ‹‹Piantala!››
Lei tirò su col naso, ricacciando indietro una lacrimuccia. ‹‹Non voglio, Soul. Piuttosto esplodo!›› gorgogliò, lasciando il compagno sempre più spiazzato.
‹‹Maka! Miseria! Mi prendi per il culo?!›› La strinse per un avambraccio e sentì i tendini scattare sotto la manica della felpa. Istintivamente aumentò la pressione. Le mani di Maka erano parecchio più piccole rispetto alle sue, non riusciva a cingere bene l’intero polso. Ciononostante la ragazza non ebbe modo di fermare la sua avanzata verso il bagno. Soul ce la scaraventò praticamente dentro, fermandosi poi ansante sulla porta. ‹‹Merda! Se un bestione di sei metri ti fa a fettine non ti lamenti, ma per una roba del genere frigni come un cucciolo di foca!! – le sbraitò contro, additandola con sufficienza – Ora muovi il culo e siediti su quel maledetto cesso!›› Detto ciò sbatté la porta alle proprie spalle e vi si accasciò contro, i nervi ancora a fior di pelle. Maka, chiusa nella stanza, deglutì rumorosamente.
All’inizio della loro convivenza avevano stipulato una sorta di patto che li vincolava a non dar luogo situazioni spiacevolmente imbarazzanti. Ad esempio, nessuno dei due era mai casualmente entrato in bagno mentre l’altro era in procinto di farsi la doccia, così come, puntualmente, entrambi attendevano il permesso di entrare nella camera altrui prima di abbassare la maniglia e varcare la soglia. Il loro era un tacito accordo di rispetto reciproco ed anche se poteva non sembrare lo osservavano con serietà.
Ma quello… Quella situazione ribaltava tutto. E nessuno dei due poteva farci niente.
Quando ebbe sbollito, Soul  poggiò la nuca al legno della porta, le ginocchia raccolte al petto. ‹‹Maka, non credo sia molto diverso da maschio a femmina. La sensazione, voglio dire.›› cercò di spiegarsi, ma quella che doveva essere una rassicurazione gli suonò come una frase vagamente volgare e anche parecchio idiota. Lentamente la sua voce si tinse di un leggero imbarazzo e le parole si fecero più impacciate. ‹‹Se vuoi vengo dentro e faccio io.›› Maka improvvisamente parve riscuotersi. Soul la sentì pigiare con forza un piede per terra, imprecando. Nella sua voce, finalmente, più nessun segno della sclerata folle di poco prima. ‹‹Non ci provare. – grugnì, tirando su col naso – Non voglio che i miei occhi ti vedano.››
Certo, si sarebbe vergognata di un ricordo simile nel momento in cui avesse fatto ritorno nel proprio corpo. Ma più che tutto non voleva dare un fastidio tanto grande a Soul, non lo riteneva giusto nei suoi confronti. E questo il compagno parve capirlo. Sorrise, l’anima intorpidita da uno strano senso d’orgoglio e gratitudine. ‹‹Yeah, my master.››
Maka prese fiato, strizzò le palpebre e con un gesto secco abbassò la zip dei pantaloni.
***
Quando uscì dal bagno lo sciacquone ancora rumoreggiava nello scarico col suo fragore di cascata. ‹‹Okay...›› proferì. Soul, in piedi di fianco alla porta, dovette alzare di molto il braccio per arruffarle i capelli che normalmente gli si sarebbero attorcigliati alle dita in un groviglio biondo cenere. Mentre ritraeva la mano, una scintilla si accese nella mente di Maka e l’anima del ragazzo la interpretò come un “Allora non sono ispidi!”
A volta capitava che il cervello della maestra d’armi formulasse pensieri o arrivasse a conclusioni in autonomia. Doveva essersi già chiesta che tipo di consistenza potessero avere quei capelli tanto spettinati e disfatti all'apparenza, ed ora le si era presentata  l’occasione per rispondere alla domanda. Soul sghignazzò, ma non disse nulla a riguardo.
‹‹Okay...›› continuava a ripetere la ragazzina, con la monotonia di un segnale radar.
‹‹Tu pensa che dovrai farlo solo cinque volte al giorno. – l’arma si fermò un attimo a pensare – Sei, se continui a farmi bere tutto quel tè.›› Maka gli rivolse uno sguardo disperato. ‹‹E a volte mi scappa anche di notte…›› Meglio dirle subito la verità, no?
La ragazza ebbe un tremito, la schiena percorsa da una vibrazione gelida che tanto somigliava al panico. Poi serrò pugni e denti. ‹‹Va bene.›› proferì con voce ferma, voltandosi di scatto e puntando dritto alla sua camera. Fece ritorno pochi secondi dopo, carta e penna alla mano. ‹‹Io vado al bagno tre o quattro volte al giorno, di notte generalmente non ne ho bisogno.›› aggiunse, sforzandosi di guardare il compagno fisso negli occhi. Soul rimase interdetto per qualche istante, ma poi il suo viso si distese.
Mentre la seguiva fino al salotto gli spuntò un sogghigno strano sulle labbra, che nonostante la situazione non aveva nulla di maligno o sfacciato. 
‹‹Dobbiamo discutere su alcuni punti.››
Si fermò, cercando il suo sguardo con fierezza.
‹‹Soul, ti affido il mio corpo. Abbine cura.››
 
 
 
Soul / Maka
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E PER IL CICLO "A VOLTE RISORGONO"... 
Sì.
Sono io.
Maka.
Eeeeeh... Ciao.
Se siete ancora qui significa che avete la testa più dura della mia. E vi amo.
In ogni caso...
Si può dire che lo scambio sia avvenuto il giorno stesso, poche ore prima... Anche se in realtà devo ancora scegliere quando di preciso. Sì, perché sarebbe troppo facile avere una trama almeno abbozzata e pronta da seguire. Già.
In una situazione del genere cosa fareste? Voglio dire... Certe situazioni non si possono evitare, è qualcosa di imprescindibile. Come vi comportereste? Io ci sto pensando, e la cosa mi preoccupa. Però devo dire che l'idea è altrettanto stimolante.
Meglio andare, qui combino più danni che altro.
Ultima cosa! Ovviamente ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite (I am a Ghoul, NekoYasha99, NonChiamatemiEvans e Vill), chi l'ha cacciata nelle ricordate (frikri) e chi  tra le seguite ( Chiarstein, Maka 98, Nann92, pink07, SaraViolet_chan, SilverSoul, Umi Albarn, Willow Black e _KaMi_).

Infine un abbraccio a chi ha avuto il piacere di recensire lo scorso (ed unico) capitolo: SilverSoul, SaraViolet_chan, NonChiamatemiEvans, shoujo, Namineee, I am a Ghoul, AstridPurple e Willow Black. Spero vogliate continuare a farlo. Ah, e Ray TD... Grazie davvero per la tua recensione, mi ha dato la spinta per risistemare questo capitolo e pubblicarlo. Dovete prendermi a calci, se no io lascio passare troppo tempo!
Ciao ciao!!
APPRESTOOOO!!
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PS. il tempo è passato, il tratto è cambiato...e si vede un sacco. -.- Perdono!
scythemeister_MakaAlbarn
 
 
 
 
 
  
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