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Autore: Caskett_94    20/05/2016    5 recensioni
Seguito alla 8x22... Sette anni dopo. Questa fanfiction è arrivata un po' per volta nei giorni di vuoto misto a tristezza successivi al Series Finale. Per me ci sarebbe stato ancora molto da raccontare. Bastava volerlo davvero. Ho una mezza trama in testa ma sto costruendo di volta in volta le Slice of life e i momenti Caskett che caratterizzeranno concretamente la fanfiction. Buona lettura! E.V.
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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«Se non abbassi la voce li sveglierai tutti e tre...»  disse Castle in tono malizioso.
«Credo proprio che questo non dipenda da me» ribatté Kate ridacchiando.
«Oh, è un' accusa oppure un complimento?» sussurrò lo scrittore all'orecchio dell' amata.
 «È un chiaro invito a continuare, Castle» concluse lei in tono provocante.
Era una domenica di luglio come tante, Rick e Kate si stavano dedicando alla loro "ginnastica" mattutina preferita, chiusi a chiave in camera da letto.
Driiiin!!! Driiiin!!!
«Cosa ti avevo detto?» commentò Castle con un ghigno disegnato in faccia.
«Non so se sia stata peggio la tua idea di installare i telefoni comunicanti nelle camere o la mia ingenuità nel proibirgli di usarli se non in caso di estrema necessità» sbuffò scherzosamente Kate.
«Per dei marmocchi di 3 anni la colazione é un caso di estrema necessità. A maggior ragione perché sono figli tuoi: sbaglio o moriresti senza il tuo caffè mattutino?» fece Castle, rispondendo al cordless che squillava sul comodino accanto al letto.
«Pronto... Chi parla? » cantilenò Castle, sorridendo alla moglie che lo osservava divertita.
« Prontooo! Jake ha taaanta fameee!» gridò Jake dall'altra parte del telefono. «Anche iooo! » aggiunse Reece.
«Siete proprio sicuri? Non volete dormire ancora un po' ?» Castle fece un tentativo.
«No! Abbiamo sentito il rumore della fame! » sentenziò Jake. « Quando il rumore della fame si fa sentire nel pancino la mamma dice che è ora di mangiare!» confermò Reece.
«Credo proprio che sia colpa mia» ammise Kate. « Per avergli insegnato la faccenda dei brontolii di stomaco oppure per aver riprodotto suoni e rumori che loro hanno scambiato per i brontolii di stomaco?!» la provocò Rick per poi avventarsi sulle sue labbra per l'ultimo bacio passionale di quella sessione mattutina. Kate si vestì e si precipitò nella camera dei gemellini. La aspettavano  sorridenti e saltellanti  sulla soglia della loro camera.
 «Dovete essere proprio affamati per essere già svegli così presto!» disse Kate stringendoli a sé.
Prendendoli poi entrambi per mano si diresse nella stanza di Lily che stava ancora dormendo beatamente. I gemelli si scaraventarono sul letto della sorella, di tre anni più grande, svegliandola di soprassalto. 
«Ehii insomma! Lasciatemi dormire!» si lamentò Lily sprofondando sotto il lenzuolo. «Se non ti alzi prendiamo in ostaggio il tuo orso di peluches!» la minacciò Jake.  «E per riaverlo dovrai pagare un r... Un ricatto!» aggiunse Reece. Kate, che aveva osservato tutta la scena, se la rideva seduta sul tappeto.  «Volevi forse dire riscatto, Reece?» lo corresse.
«Ehi, ehi, ehi... Cosa sono queste idee criminali? Da chi le avete imparate?» chiese Castle entrando nella cameretta.  « Forse commentiamo troppo i romanzi di Nikki Heat, Castle» propose Kate.
Lily fece capolino da sotto il lenzuolo chiedendo:  «Papà, la mamma faceva davvero tutte quelle cose che scrivi? ».  «Perché tu hai letto qualcosa di quei libri, Lily?» chiese stupito Rick.  «Ma no! Sono difficilissimi! Però ti ascolto quando ti fanno le domande in tv» spiegò la piccola che ora si era completamente svegliata. Castle, non sapendo di preciso cosa avesse sentito Lily, era in difficoltà e guardava Kate in cerca di aiuto.
«Il papà usa molto la fantasia anche quando scrive i libri per i grandi, però io ho avuto a che fare con molti cattivi e diciamo che mi sono fatta valere!». «Ma tu hai raccontato una bugia alla signora della tv, papà» continuò la piccola. «Impossibile! Vi ho sempre insegnato che le bugie non si dicono» le rispose Castle sempre più in difficoltà.
«Lily ha ragione!» si intromise Reece. «Sì ti ho sentito anche io!» aggiunse Jake.
«Sentiamo, quale sarebbe questa bugia?» chiese Kate assecondandoli.
 «Non so se è proprio una bugia però se quello che il papà ha detto è la verità sono molto offesa perché non ci avete mai chiamati a giocare con voi!» affermò Lily incrociando le braccia e mettendo il broncio.
Kate era sempre più divertita, mentre Castle iniziava a capire. « La signora ti ha chiesto se giochi ancora a fare il detective con la mamma e tu gli hai detto che lo fai tutte le sere nel letto! » decretò Lily rivolta a Castle. Kate era improvvisamente diventata rossa in viso. «Che cosa hai raccontato in tv, Castle?» chiese inarcando le sopracciglia. Rick ridacchiava compiaciuto.
«Anche noi volevamo giocare a detective!» gridarono i gemelli all’unisono.
«Vorrà dire che per rimediare oggi giocheremo tutti insieme a detective » propose Rick.
Così dicendo aveva messo i bambini tutti d’accordo, facendogli dimenticare il “torto” subìto e facendo scoppiare a ridere la sua amata Kate.
Si diressero tutti quanti verso la cucina del loft per iniziare la giornata con le loro due tazze di caffè di rito (oltre alle tre tazze di latte con cacao) strettamente necessarie per affrontare una giornata da detective, quasi come ai vecchi tempi. 
   
 
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