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Autore: Lovelystory    10/06/2016    0 recensioni
Fare la modella a tempo pieno è un lavoro molto faticoso: devi rimanere sempre in forma, hai orari stressanti e molte volte devi fare cose che non vuoi fare o meglio, con persone con la quale non vuoi collaborare. Tutto questo per Olga Kulikov è una cosa normale, ma non riesce proprio ad accettare il set fotografico che deve fare con i Beatles, lei non li sopporta proprio...Chissà se la magia dei Beatles la cambierà...
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Quasi tutti
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era passata ormai una settimana dall'ultima volta che Olga parló con i Beatles, non volette più sapere di loro, li odiava. 
Non odiava tutti, per carità: Ringo era sempre stato estremamente gentile con lei, così come George con il quale, si e no, ci avrà parlato massimo due volte, per non parlare di Paul, tra i due scorreva un buon feeling. Ma era lui. Era John Lennon. Quel l'essere strafottente dal naso aquilino e gli occhi a mandorla, che solamente al suono della sua voce Olga aveva un conato di vomito.
La modella non si riusciva a spiegare tutto quel l'odio nei suoi confronti, forse perché era troppo sarcastico con lei o forse perché si credeva essere il "so tutto io" della situazione, ma in fondo, cosa le aveva fatto di male? Olga si era sempre comportata bene nei confronti del cantante, eppure,se avessero avuto entrambi l'opportunità,si sarebbero scannati a vicenda. 
Eppure la ragazza non poteva fare a meno di pensarlo, ovviamente negativamente, ma ogni giorno il nome "John Lennon" rimbombava nella sua testa.


Olga si sedette sul dondolo situato nella veranda che si affacciava su meraviglioso prato inglese, così perfettamente verde da rallegrarti. 
Faceva freschetto, un leggero venticello soffiava quel tanto che bastava per far ondeggiare le foglie degli alberi, ma, per essere a Londra, era un clima piacevole, nonostante fosse inverno, e a Olga non dispiaceva.
Tra le mani la ragazza teneva un libro che parlava del famosissimo Leonardo Da Vinci, un artista che la modella ammirava particolarmente fin da quando era ragazzina. Si trovava quasi alla fine del libro e quel giorno Olga aveva intenzione di finirlo, nulla la poteva distrarre, intorno a lei c'era la pace assoluta. 
Aprì il libro, lesse le prime tre righe quando il telefono inizió a squillare odiosamente. 
Olga sbuffó e aveva intenzione di non rispondere, ma poi ci pensó e andò a rispondere, forse era successo qualcosa....


-Pronto?- domandó Olga con aria quasi scocciata.

-Ciao Olga! Sono io, sono Paul- rispose una voce famigliare dall'altra parte della cornetta.

Il cuore di Olga si fermò un attimo. Perché Paul la stava telefonando? 
Cosa voleva? 


-Ciao- rispose Olga freddamente, sembrava che lo volesse ghiacciare.


-Disturbo?- rispose la voce tremante del ragazzo.

Olga ci pensó un attimo. 

-No-

-Sei a casa ora?- domandó il ragazzo quasi come se avesse paura di fare quella domanda.

-Si. Perché?-

-Posso passare un attimo da te? Ti devo parlare- disse Paul, questa volta sembrava essere serio. 

-Va bene, ti aspetto- rispose Olga, ancora fredda.

-Sarò lì tra dieci minuti- disse il ragazzo prima di attaccare. La sua voce era un mix di dolcezza e insicurezza.

Olga rimase di fronte al telefono per qualche minuto, stava immaginando cosa Paul le potesse dire di così tanto importante. Un brivido le percorse la schiena. Era un brivido di felicità o no?
Olga vedeva Paul come un bravo ragazzo, estremamente cordiale ed educato, un ragazzo con la r maiuscola, forse uno dei pochi ragazzi che, nonostante il successo è la fama, sia rimasto con i piedi per terra a differenza del suo amichetto "so tutto io".
Forse doveva andare da lei per scusarsi per l'ennesima volta per come si era comportato l'amico, ma non poteva essere quello, no... Doveva essere qualcosa di più serio... Ma cosa? Olga non riuscì a trovare una soluzione.
Prima dell'arrivo del ragazzo si sedette di nuovo sul dondolo, cercó disperatamente di continuare a leggere il suo libro ma l'ansia si faceva sentire troppo.
Il suo cervello non faceva altro che far rimbombare il nome del bassista nella testa di Olga; ad un tratto si sentì il rumore di un auto. Era lui. 
Olga si alzò di scatto, si sistemó i suoi lunghi capelli ramati e si aggiustò i vestiti per avere un'aria decente, poi andò ad aprire la porta al ragazzo.

Appena aprì la porta vide due bellissimi occhi verdi che la guardavano, quegli occhi al quale Olga pensava da più di una settimana.

-Ciao- disse Paul sorridendo. Era vestito con una camicia bianca e con i pantaloni e la giacca neri, così come la cravatta. Era perfetto. In mano teneva un mazzo di rose rosse che emanavano un profumo idilliaco.

-Accomodati- rispose Olga invitando il ragazzo ad entrare nella sua casa. 
Paul vi entrò e diede le rose alla modella.

-Sono per me? Ma non dovevi...- disse Olga stupita, ma il ragazzo si limitò a sorridere. 
La ragazza sistemó le rose in un vaso, rimase lì a guardarle.

-Sono belle quanto te- sussurrò Paul alle spalle della ragazza. Olga sentì un brivido, stava per svenire, poi, però, si riprese.

-Ti va un té?- propose al ragazzo che annuì immediatamente. 

Dopo cinque minuti i due si sedettero in veranda sorseggiando le loro tazze di tè bollente.

-Hai una bellissima casa,sai?-  disse Paul guardandosi intorno per ammirare l'abitazione di Olga che,alla fine, era simile alla sua.

-Grazie. L'ho progettata io- 

-Davvero?- Domandó Paul un po' sbalordito. 

-Si... Ti ricordo che io ho fatto il liceo artistico- rispose Olga facendo l'occhiolino. I due risero.

Ci fu un minuto di pausa e i due ragazzi si guardarono negli occhi, erano entrambi imbarazzati.

Fu Olga a rompere il ghiaccio.

-Allora, di cosa mi volevi parlare?- 

-In che senso?- domandó Paul un po' spaesato, sembrava cadere dalle nuvole. Si leggeva in faccia che lo stava facendo a posta.

-Oggi quando mi hai telefonato hai detto che mi dovevi parlare....-  disse Olga appoggiando la sua tazza di tè su tavolino in vetro.

-Ah, sì, si... Giusto... Ehm... - rispose Paul. Divenne improvvisamente rosso in volto, i suoi occhi erano insicuri. 

-Mica sei venuto qua per scusarti di John?- chiese Olga con un tono simile al rimprovero.

-Eh? No, no, è per un'altra cosa....- rispose Paul guardando la punta degli stivali Chelsea che indossava.

-Guarda che puoi parlare, non ti mangio!- rispose Olga sorridendo. 
La ragazza era curiosa, voleva sapere cosa le doveva dire il ragazzo davanti a lei.

"E se mi dice che gli piaccio? No, no, lui è un Beatles! Ma che pensieri ti fai, Olga!!" Si disse nella sua mente.

-Non credo di essere così gustoso- rispose Paul ridendo. 
-Comunque sono venuto qua per avere un tuo parere-


-Su cosa?- chiese Olga molto curiosa.


-Stiamo creando un nuovo album e volevo sapere un tuo parere su una canzone- spiegò Paul con gli occhi luccicanti.


-Wow, sentiamo- 

Per fortuna non era ciò che Olga pensava, anche perché non sapeva cosa rispondergli. Beh, Paul non le dispiaceva affatto, era un bellissimo ragazzo oltre al fatto che era estremamente educato, però non sapeva se poteva nascere qualcosa...


Paul estrasse un foglietto dalla tasca della giacca e lo appoggió sul tavolino di vetro, vicino alla tazza di Olga. 
Era un foglio tutto stropicciato, piegato e ripiegato mille volte, pieno di scarabocchi e chiazze di inchiostro.


-Non ti spaventare per la confusione- disse Paul, Olga sorrise.

La ragazza aprì il foglio e cominciò a leggere quello che doveva essere il bozzetto della nuova canzone.

"I give her all my love
That's all I do
And If you saw my love,
You'd love her too.
And I love her.

The kiss my lover brings
She brings to me

Bright are the stars  that shine
Dare is the sky
I know this love of mine 
Will never die"

Olga la lesse due o tre volte ancora, era bellissima.

"Chissà se è per qualche ragazza" pensó fra se e se.

-Tieni conto che non è ancora finita- disse Paul.


-Per me va bene pure così- rispose Olga.


-No, si vede che è incompleta... Le manca qualcosa... Che ne dici?- 


-È bellissima- disse Olga con tutta la sincerità che aveva in corpo. 


-Dici?-


-Si,Paul- rispose Olga restituendo il foglio al bassista.
-È per qualche ragazza in particolare?- aggiunse poi la modella.  Quella frase le scappó involontariamente.


-Nah... Per il momento no. Ho avuto una musa ispiratrice però non è certa...- rispose Paul guardando il foglio per poi alzare lo sguardo e incrociare quello di Olga.


-Capisco...- disse Olga, quasi delusa. 

Ci furono dei minuti di silenzio imbarazzante.

-Allora, sei ancora arrabbiata con John?-

-Ovvio- rispose Olga in maniere che più schietta di così non si può.
Paul scoppiò a ridere.


-Ci farai l'abitudine, fidati. All'inizio sembra così ma non lo é realmente- 
Disse il ragazzo cercando di giustificarlo.


-Già me lo hai detto,ma la mia idea rimane quella- ripose Olga, convinta della sua risposta. Nulla al mondo avrebbe fatto cambiare idea a quella ragazza, neanche se fosse stata pagata con tutti i soldi del mondo.
 




            *********************

Era tutta la mattinata che John cercava a Paul, ma non lo riusciva a trovare. Gli doveva far sentire il bozzetto della nuova canzone che aveva scritto, a lui piaceva ma senza l'approvazione di Paul lui non poteva continuarla a scrivere, odiava sprecare tempo per le canzoni che alla fine non sarebbe state pubblicate sull'album.

Era quasi mezzogiorno.

-Geo, hai visto quel cretino di Paul?- domandó agitato John a George che stava iniziando a stuzzicare qualcosa da mangiare.

-Se lo chiami ancora cretino penso che non lo troverai mai... Comunque non l'ho visto- rispose il ragazzo addentando un boccone di toast.


-Ma che fine ha fatto? Sono ore che li cerco!- disse John imitando un lamento simile a quello dei bambini quando fanno i capricci per una caramella.

-Io sapevo che era andato da Olga- intervenne Ringo all'improvviso, che se ne stava seduto sulla comodissima poltroncina bianca.
John si girò di scatto verso l'amico con il nasone e si avvicinò a lui.

-Che ci fa da Olga?-

-Ah, questo non lo so e non lo voglio sapere-  disse Ringo alzando le mani -Forse gli doveva dire qualcosa di importante oppure è andato per una semplice tazza di tè- aggiunse. 

John lo guardò fulminandolo un po' con lo sguardo.
"So io cosa ci è andato a fare...la voleva fare sua" disse John nella sua mente.
Non sapeva il motivo, ma sapere che l'amico stava a casa di quella ragazza lo stava infastidendo, anche se si trattava di Olga, la persona con la quale si sarebbe scannato, prima o
poi. 
La sua mente inizió a registrare già alcune scene che poteva succede a casa di Olga con Paul: stava immaginando che i due si stessero baciando intensamente e che poi... Poi... Finiscono per fare l'amore.
John scosse la testa per cancellare quella bruttissima immagine.

Si avvicinò al telefono e impugnò la cornetta con molta forza.

-Il numero di Olga, Ringo- disse John con una voce simile allo scocciato.

-Credo che stia su quella mensola lì... Di solito Paul lo poggia sempre là sopra- rispose Ringo mentre tentava di allungarsi sulla poltroncina per stare più comodo.

"Di solito" quelle parole rimbombavano nella testa di John.

Trovó il numero e lo compose. Stava aspettando solo che qualcuno rispondesse.


                 ****************


Il telefono inizió a squillare all'improvviso.

"Chi puó essere?" Pensó Olga; i due ragazzi si scambiarono sguardi perplessi.
La ragazza si alzò del suo posto e, con estrema eleganza anche se scocciata, andò a rispondere seguita dallo sguardo del ragazzo.


-Pronto?- rispose Olga, leggermente curiosa di sapere chi fosse.

-Ciao Olga, sono Lennon- 


Il sangue si ghiaccio nelle vene della modella. Lennon? Perché Lennon gli avrebbe dovuto telefonare a quell'ora? 
Si sentì mancare, sentiva che sarebbe svenuta da un momento all'altro oppure di iniziare a insultarlo a raffica, cosa ancora peggiore che svenire.


-Cosa vuoi?- rispose Olga acida.


-Paul sta lì?- domandó John serio. Non ancora aveva urtato la pazienza di Olga, strano....

La ragazza guardó Paul. 

-Si. Cosa vuoi da lui?- 

-Passamelo- 

La ragazza porse la cornetta del telefono al bassista che, con aria un po' preoccupata, si chiedeva chi fosse.


-Si?- domandó Paul preoccupato.


-Cazzo Paul, sono tre ore che ti cerco!!- disse la voce dall'altra parte del telefono.

Paul sapette riconoscere subito di chi appartenesse quella voce: John. Sembrava essere arrabbiato e quando John è arrabbiato la situazione è critica: inizia a offendere le persone facendole sentire delle nullità, molte volte usciva anche qualche cazzotto, si comportava come quando era ubriaco.


-Che è successo?- domandó Paul cercando di calmare l'amico.


-Oggi era il giorno in cui dovevamo esaminare le canzoni, ricordi o no?- 


"Cazzo, ha ragione" pensó Paul. 

-Si, si me lo ricordo- rispose Paul abbassando lievemente lo sguardo sulle sue scarpe.

Olga guardó Paul mentre discuteva con John al telefono. 

Paul riabbassó la cornetta del telefono.

-Che ti ha detto?- domandó Olga col fiato sospeso.
Paul abbassò lo sguardo e sospiró.

-Devo andare scusami- 

-Ma è possibile che hai paura di John?- domandó Olga irritata dal comportamento di Paul.

I due si guardarono negli occhi.

-Io non ho paura, ma voglio evitare di litigare con lui- rispose Paul mentre si riprendeva la giacca.

"Già ho litigato con lui una volta, per te" disse il ragazzo fra se e se.

-Mm... Ok- disse Olga, dispiaciuta che Paul se ne dovesse andare.
-Peró promettimi che ci rivediamo in settimana- aggiunse Olga, questa volta sorridendo.

Paul la guardò negli occhi e le sfoggió uno dei suoi sorrisi più belli.

-Certo- aggiunse lui mentre oltrepassava la soglia della porta. Poi lui le diede un bacio sulla guancia, uno di quei baci teneri e dolci che, però, nascondevano tutta la passione.
Olga divenne lievemente rossa e Paul sorrise, poi si voltò e si diresse verso la sua auto. 

Olga rimase interdetta da quel bacio ricevuto pochi secondi prima.
Perché glielo aveva dato? Aveva un significato o no? 
Ma poi il suo pensiero si spostò su John. Chissà cosa gli avrebbe detto a Paul. Sperava solo che i due non si picchiassero.

Non appena vide la macchina del bassista allontanarsi, Olga chiuse la porta e tornó a leggere il suo libro.





*SPAZIO AUTRICE* 
Ciao a tutti! Scusatemi se ho pubblicato questo capitolo così tardi, ma era occupata con la scuola e non ho avuto davvero tempo e mi scuso per questo ^-^  
Allora, cose ne pensate di Paul e Olga? Nascerà qualcosa o forse sarà solo amicizia? 
E poi John, sembrava essere molto arrabbiato quando scoprì che Paul era a casa di Olga... Chissà perché...
Spero che la storia ci stia piacendo.
Se c'è qualcosa che non va o che non vi piace ditemelo e provvederò ad aggiustare ^-^
Grazie ❤️
   
 
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