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Autore: Crepuscolina13    16/06/2016    2 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ognuno aveva ripreso le proprie posizioni, io al centro, Regina e Ruby sulle loro sedie, gli Anziani davanti a me e i miei genitori e Daniel con Henry si erano mischiati tra la folla, rimanendo comunque in prima fila.

Cominciai a sentire un po' di preoccupazione e di ansia, così guardai mia madre in cerca di supporto e lei mi fece uno di quei suoi splendidi sorrisi e per un po' riuscì a donarmi una goccia di tranquillità.

La custode Granny si alzò in piedi e cominciò a parlare.

-Abbiamo riflettuto molto su questa vicenda tenendo anche conto del fatto che se Emma fosse riuscita a portare a termine la sua missione avrebbe avuto l’opportunità di entrare a far parte del nostro consiglio, così all’inizio abbiamo pensato che vietargli di diventare un Anziano fosse una punizione sufficiente.

Poi però abbiamo riflettuto meglio ed abbiamo capito che non sarebbe stato giusto nei confronti di tutti gli altri angeli, così ti abbiamo trattato come se tu fossi una persona qualunque e….- fece una pausa ad effetto, per tenere col fiato sospeso tutti i presenti e ci riuscì.

Ero molto agitata e i miei occhi scrutavano attentamente i volti di tutti e cinque gli Anziani nella speranza di riuscire a capire qualcosa prima del tempo.

Non so bene che tipo di punizione mi aspettassi ma sinceramente se fosse stata solo questa mi sarebbe andata bene, con tutto quello che era successo entrare a far parte della loro piccola combriccola era l’ultima cosa della quale mi importasse.

-Abbiamo deciso che d’ora in poi ad Emma figlia di David e Mary Margaret non verranno più affidati umani da proteggere, potrà rimanere qua con noi, ma a tutti gli effetti cesserà di essere un angelo custode, perderà ogni vantaggio che deriva da questo compito rimanendo così solo un semplice angelo, ma abbiamo pensato che potresti comunque dedicarti all’insegnamento dei più giovani, rimane comunque un impiego rispettoso- suggerì poi, rivolgendosi a me, come se a questo punto me ne importasse qualcosa.

Queste parole mi fecero infuriare, però non potevo sfogare su nessuno la mia rabbia, perché era tutta colpa mia, mi ero cacciata da sola in questi guai e poi ormai la decisione era presa, non c’era niente che potessi fare.

Il mio cervello cominciò a ragionare lentamente e ben presto non riuscì più a sviluppare una frase di senso compiuto.

In tutto questo, il pensiero che potessi perdere Regina non mi sfiorò neanche lontanamente.

-Ma..- esclamò all’improvviso la Custode Ingrid alzandosi in piedi mentre Granny ritornò a sedere.

A quella scena il mio cuore sussultò e poi cominciò a galoppare, forse quella non era la loro ultima sentenza, forse ci avevano ripensato, forse non era tutto perduto e con il cuore pieno di speranza mi concentrai subito sulle parole che di li a poco avrebbe proferito.

-Ci siamo resi conto che durante il nostro giudizio dovevamo tenere conto anche di un altro fattore, la tua storia d’amore con l’umana-

Regina??? Cosa c’entrava lei?? Cominciai a sudare freddo.

-Abbiamo capito che separarti forzatamente da lei non sarebbe stato giusto, che avremmo rinnegato tutti i nostri principi, perché l’amore non è qualcosa che va combattuto, ma anzi deve essere coltivato e fatto crescere, così abbiamo pensato di metterti davanti ad un bivio, ti forniremo due opzioni e tu sarai libera di scegliere quella che più ti aggrada-

A quelle parole sospirai di sollievo, dopo tutto non era andata così male, avevo l’opportunità di scegliere, evento di cui non tutti potevano usufruire.

Guardai Regina in cerca di un contatto visivo e solo allora mi accorsi che lei non aveva fatto altro che guardarmi, per tutto il tempo, e le sorrisi.

Pensai di trovarla spaventata o quanto meno preoccupata ma non lo era, o almeno non lo dava a vedere.

Notavo in lei una grande fiducia ma allo stesso tempo era anche guardinga, era come se avesse tutta la situazione sotto controllo.

Ingrid continuò a parlare.

-Forse non tutti lo sanno ma, come abbiamo il potere di trasformare un umano in un angelo abbiamo anche il potere inverso, perciò se Emma lo desidera possiamo donarle una vita umana ed in questo modo potrebbe stare con colei che ama però ci sarebbe uno svantaggio, non potrebbe vedere mai più la sua famiglia perdendo così qualunque contatto con la vita angelica-

Lasciò un minuto di pausa tra un opzione e l’altra come se volesse far assaporare a tutti queste informazioni appena fornite, ma per me non fu sufficiente perché quando lei ricominciò a parlare, ancora non mi ero resa conto dell’effettiva verità di quelle parole.

-Oppure più semplicemente, come abbiamo già spiegato, potrebbe scegliere di rimanere qua tra noi, perdendo il titolo di guardiano ma rimanendo così con la sua famiglia anche se l’aspetto negativo sarebbe che non potrebbe mai più avere contatti con l’umana- ed il mondò mi crollò addosso.

Non mi sarei mai immaginata che la punizione sarebbe stata così drastica e mi diedi anche della stupida, cosa pensavo??Che avrebbero liquidato la questione come se nulla fosse??

-In pratica mi state dicendo che devo scegliere tra la mia famiglia e l’amore?- chiesi con un filo di voce.

-Esatto Emma, la scelta spetta a te- rispose Ingrid accomodandosi a sedere.

Tutti cominciarono a fissarmi in silenzio, come se io potessi prendere una decisione di questo genere su due piedi e poi pensandoci bene, cambiai idea, tutto questo era ingiusto.

Che cavolo non era colpa mia se Regina era riuscita a vedermi, non era colpa mia se me ne ero innamorata; perché?? perché volevano punirmi in questo modo??

I miei occhi erano inchiodati al pavimento perché davvero non avevo il coraggio di guardare nessuno dei presenti in quella stanza.

Non so quanto tempo passò, ma riuscivo a sentire il fiato sul collo di tutti quegli angeli che mi pressavano affinché prendessi in fretta questa decisione ma io davvero non ne ero in grado.

Come potevo scegliere tra i miei adorati genitori, e la mia amata??

Regina, colei di cui mi ero innamorata e per una strana ragione non riuscivo più a farne a meno, era una persona speciale, ne aveva passate tante e solo una persona come lei poteva riconoscere i suoi errori e cambiare così radicalmente in così poco.

E poi, per tutti gli angeli, era dannatamente bella.

Cioè se fossi stata umana le sarei saltata addosso nel nostro primo incontro, ma per fortuna o sfortuna, a seconda dei punti di vista, non lo ero e non ero in grado di provare sentimenti così primitivi, animali e selvaggi, la mia mente non riusciva neanche a concepire un rapporto fisico che non fosse composto solo da dolcezza ed amore, tanto amore.

Davvero come potevano credere che io avrei abbandonato una creatura speciale come lei? E se ne ero così innamorata senza neanche averci mai fatto l’amore non osavo neanche immaginare quali sentimenti avrei potuto provare per lei se i nostri corpi non fossero stati così sconosciuti, ma adesso non era decisamente il momento di pensare a Regina sotto quell’aspetto, dovevo concentrarmi e rimanere lucida.

-No!No!No! Non l’accetto! Voi siete dei pazzi!- esclamò all’improvviso Regina alzandosi in piedi ed attirando tutta l’attenzione su di se.

-Come ci hai chiamato?- chiese il Custode Mida.

-Pazzi okay? Vi ho chiamato pazzi! Scusate ma voi non siete angeli? Non dovreste essere buoni, generosi, gentili e tutte quelle cavolate varie???? E quello che avete fatto ad Emma vi sembra una buona azione? Voi siete crudeli ecco cosa siete!- gridò rossa in viso, era su tutte le furie.

-Puoi continuare ad insultarci quanto desideri tanto non cambieremo idea- rispose Ingrid.

Dio era così bella anche quando era incavolata nera, come potevo solo immaginare di vivere una vita senza di lei?

Ma come potevo concepire il pensiero di non rivedere mai più mia madre e mio padre?? Io li amavo moltissimo, il nostro rapporto è sempre stato magnifico, mio padre è per me come un principe azzurro, sempre pronto a difendermi dai mali del mondo, mentre mia madre è come la mia migliore amica, sempre pronta a sostenermi nei momenti più difficili, gli devo tutto e sono loro quelli che devo ringraziare se adesso sono fiera della persona che sono diventata.

Regina continuò ad inveire contro di loro ma io non l’ascoltai.

Il respiro cominciò a mancarmi e le mie gambe a tremare tanto che non riuscì più a reggermi in piedi e mi accasciai per terra.

Cosa mi stava succedendo? Era forse un attacco di panico?

Questo però riportò subito l’attenzione su di me e Regina smettendo di brontolare mi raggiunse buttandosi accanto a me.

Con una mano mi prese il viso per costringermi a guardarla negli occhi.

-Stai bene?- chiese preoccupata, schiarendosi un po' la voce che fin’ora aveva usato per urlare.

-Non voglio perderti- sussurrai piano.

-Ehi tu non mi perderai okay? Troveremo un modo, io non mi arrenderò- mi rassicurò sussurrando, ma si intuiva facilmente che nemmeno lei credeva alle sue parole

-Io non so cosa fare- ammisi disperata, e la sua faccia assunse stranamente un’aria severa.

-Emma io non ti amo, tutto quello che ti ho detto era falso, è inutile che diventi umana tanto non ti vorrei al mio fianco- pronunciò decisa con voce grave, purtroppo per lei però i suoi occhi non sapevano mentire bene tanto quanto la sua voce.

-Regina risparmiati la farsa per favore, così non faciliti le cose- la rimproverai amareggiata.

Lei sospirò sconfitta, delusa che il suo piano non avesse funzionato.

-Emma davvero, ci conosciamo da quanto? Un mese? Forse un po' di più? Non devi abbandonare la tua famiglia, la tua casa, per me-

-Ma io ti amo- risposi sconvolta.

-Ed anche io ti amo ma..-

-Ti rendi conto che potremmo non vederci mai più??- esclamai infuriata non so bene con chi.

-Si questo l’ho capito, ma tu devi stare con la tua famiglia- continuò sicura, e a quell’ennesimo tentativo di convincermi ad abbandonarla mi arrabbiai anche con lei.

-Ma scusa da quando sei così generosa e comprensiva??? Fino a una settimana fa non avresti esitato ad ucciderci tutti per ottenere quello che vuoi-

Non so se le mie parole la ferirono perché se ci fu rimasta male lei non lo diede a vedere.

-Hai ragione, ed è proprio per questo che dico ciò, faccio esattamente l’opposto di quello che la vecchia me avrebbe fatto, perché adesso sono cambiata e lo devo a te, dio Emma ti devo la vita, perché tu mi hai letteralmente salvata- scosse la testa come a togliere brutti pensieri dalla sua mente, in quel modo il suo volto fu coperto dai suoi capelli e le mie mani furono subito lì, pronte per raccoglierli delicatamente e sistemarli al loro posto.

Lei tornò a guardarmi e arrossendo mi sorrise.

-Se io adesso ti dicessi di scegliere me, sarei soltanto una stupida egoista, ed allora vorrebbe dire che non ti amerei veramente perché l’amore è sacrificio ed io voglio che tu sia felice! Certo se tu scegliessi me potremmo avere una vita meravigliosa, ma forse solo per i primi anni perché poi ti mancherebbe qualcosa e finiresti per incolpare me di ciò che hai sacrificato.

Perché per quanto io cerchi di negarlo, tu non sei umana e non lo sarai mai, tu ami essere un angelo, lo vedo dai tuoi occhi quanto ami aiutare le persone, riportarle sulla retta via, e mi farei schifo, non riuscirei più a guardarmi allo specchio se ti privassi di una cosa che tu ami così tanto, io non riuscirei ad essere felice con te sapendo quello a cui hai rinunciato quindi davvero scegli la tua famiglia e chiudiamo qui il discorso-

Quella dichiarazione a cuore aperto mi lasciò senza fiato, e per la prima volta mi resi conto di quanto lei mi amasse veramente.

Così la baciai, la baciai per dirle ciò che a voce non sarei stata in grado di raccontare.

La baciai sapendo che probabilmente sarebbe stata l’ultima volta.

Assaporai la sua essenza e la impressi bene nei miei ricordi, non l’avrei mai dimenticata, sbaglio o sapeva di mele?

E poi la consistenza dei suoi capelli, morbidi ma allo stesso tempo rigidi, come colei a cui appartenevano, la grandezza della sua schiena, fatta apposta per le mie mani che facilmente trovavano la giusta posizione per stringerla, la forma delle sue labbra, grandi e gommose e che si muovevano in un modo così ipnotizzante che creavano dipendenza, la forma del suo volto perfetto e per ultimo lasciai i suoi occhi, il suo sguardo sapeva di casa, essi erano un’alternanza di fuoco rovente e di un freddo vento invernale e solo quando si mischiavano insieme riuscivo a scorgere la vera Regina, anche se io amavo tutto di lei.

Ormai, inconsciamente, avevo già preso una decisione.

-Mi dispiace ma io non posso abbandonarti- le sussurrai all’orecchio quando interrompemmo il bacio per mancanza di ossigeno.

-Cosa?- esclamò sconvolta, pensando che ormai fosse riuscita a convincermi a scegliere la mia famiglia ma non era così.

Di scatto mi alzai in piedi trascinando con me anche lei.

Rizzai la schiena e cercando di trovare un po' di voce mi girai verso i miei genitori.

-Mamma, papà, mi dispiace davvero tanto ma io ho scelto di….-

-Mi oppongo!!- esclamò all’improvviso Regina interrompendo il mio discorso.

Si mise davanti a me e si rivolse agli Anziani.

-Riportatemi al mio palazzo e prenderò un filtro per cancellare la mia memoria, dimenticherò tutto, di voi, di Emma, di questo posto così non ci sarà più bisogno che la poniate di fronte ad una scelta-

-NOO! Sei impazzita per caso??- esclamai subito su tutte le furie, cosa diavolo pensava di fare?

-Non te lo lascerò fare-

-Mi dispiace ma ormai ho deciso-

-Regina perché mi fai questo?-

-Te l’ho già spiegato, un giorno mi ringrazierai-

-Staremo a vedere quello che decideranno gli Anziani- ed a quelle parole la nostra attenzione si concentrò su quelle cinque persone che stavano animatamente confabulando tra loro.

Non ci impiegarono molto, evidentemente si trovarono già d’accordo.

Questa volta fu la Custode Aurora a proclamare la loro decisione.

-Accogliamo la richiesta dell’umana con grande gioia, in questo modo tutte le regole infrante da Emma si annullerebbero e la sua pena che comunque rimarrebbe, avrebbe però un peso minore-

-No no no no per favore no- farfugliai disperata.

-Tranquilla Emma, vedrai che col tempo mi dimenticherai- mi tranquillizzò girandosi verso di me.

-Col cavolo- risposi inviperita e velocemente elaborai un piano per annullare la sua richiesta.

-Scusate ma in questo modo lei dimenticherebbe tutti i progressi fatti, ritornerebbe ad essere la Regina Cattiva!- esclamai piena di speranze.

-Le sarà affidato un altro angelo che ricomincerà tutto da capo- mi rispose il Custode Mida.

-Voi sacrifichereste la conversione di qualcuno solo per riparare agli errori che io ho fatto??- domandai sconvolta.

-Mi dispiace ma il segreto della nostra esistenza è più importante- rispose Ingrid.

-Quando sei pronta Regina raggiungi Leroy che ti condurrà al tuo castello- aggiunse il Custode Arcibald, indicando un angelo che era accanto a Ruby.

Lei annuì e mi guardò per dirmi addio.

-Regina, non puoi farlo, lo capisci che ritorneresti ad essere quella di un tempo? Vanificheresti tutti miei sforzi, annulleresti tutto-

-Per favore Emma dimenticami, promettimelo- mi rispose lei ignorando le mie proteste.

-Mi dispiace non posso- e lei mi guardò con occhi tristi.

Ero stufa di parlare così la baciai ancora, ma questo bacio a differenza dell’altro era diverso, mancava qualcosa, non c’era sentimento, forse eravamo troppo sconvolte, confuse o spaventate, fatto sta che sicuramente avrei rimpianto per sempre il fatto di non esserci scambiate un vero bacio d’addio anche se probabilmente mi sarei ricordata di quello precedente.

Troppo presto si allontanò da me e lentamente si diresse a salutare Daniel ed Henry, non sentì bene cosa si dicevano visto che erano lontani ed io ero troppo sotto shock, poi li vidi abbracciarsi e Regina si diresse da Leroy.

Era normale che il tempo avesse iniziato a scorrere così velocemente??

Regina prese la mano all’angelo e mi guardò per l’ultima volta nella sua vita.

Sperai con tutte le mie forze che questo fosse un suo incubo e che presto ci saremmo svegliate nella sua stanza ma sapevo che non sarebbe successo ma davvero non potevo accettarlo.

Non potevo credevo che tutto ciò stesse succedendo veramente.

Il mio cuore rallentò i battiti e si strinse su se stesso come se stesse diminuendo di grandezza, sentivo il muscolo dentro il petto rimpicciolirsi sempre di più e mi mancò il fiato, faceva male, le mie orecchie cominciarono a fischiare ed i miei occhi non facevano altro che fissare Regina.

Anche lei era più o meno nella mia stessa situazione, sconvolta in viso e disperata nell’anima.

Poi proprio quando Leroy si stava preparando a teletrasportare Regina fuori da quel posto successe una cosa sconvolgente.

All’inizio non me ne accorsi neanche, ma notai che tutto all’improvviso si era fermato, come congelato, il silenzio più totale calò sull’intera stanza che quasi riuscivo a sentire il respiro dell’angelo nell’angolo più lontano.

Tutti e dico tutti cominciarono a fissarmi come se mi fossero appena spuntante delle orecchie, o avessi avuto tre occhi.

Davvero non capivo perché tutti mi guardassero così intensamente, cosa avevo di sbagliato, anche Regina mi guardava a bocca aperta.

Poi sentì qualcosa di fastidioso all’infuori del mio occhio destro, poi questo qualcosa scivolò sulla mia guancia e mi fece il solletico, portai due dita a toccarmi la pelle per capire cosa stesse succedendo alla mia faccia.

E senza il nessun minimo di logica mi trovai le dita viscide, umide, bagnate.

Sbaglio o quella era una lacrima???

Stavo piangendo?

Impossibile.

Poi una luce luminosa e color arcobaleno si sprigionò dal mio corpo ed investì tutto nel raggio di chilometri.

 

 

 

Amy Guess-"Tears Of An Angel" (la canzone da cui questa storia ha avuto inizio)


Cover my eyes
Cover my ears
Tell me these words are a lie
It cant be true
That I'm losing you
The sun cannot fall from the sky
Can you hear heaven cry?
Tears of an angel

Stop every clock

The stars are in shock
The river would run to the sea
I won’t let you fly
I won’t say goodbye
I won’t let you slip away from me
So hold on
Be strong
Everyday, hope will grow
I’m here, dont you fear
Little one don’t let go

  
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