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Autore: Mai Valentine    19/06/2016    5 recensioni
Clarke Griffin deve affrontare il suo ultimo anno a Hogwarts, il suo futuro e sopratutto si troverà invischiata nel famoso Torneo Tre Maghi contro la sua volontà. Lexa Woods ex studentessa della prestigiosa scuola di magia e stregoneria è stata appena assunta per il suo nuovo incarico come docente di Difesa contro le arti oscure. Le loro anime sono destinate ad incontrarsi ancora una volta. In un'altra vita. Un'altra occasione.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Lincoln, Octavia Blake, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Octavia
 
 Sono da poco le sette del mattino. I raggi solari prepotentemente cercano di filtrare oltre le tende rosse. Tu sei già sveglia e la luce del giorno non ti infastidisce. Salti giù dal letto con entusiasmo correndo verso il bagno in comune condiviso con Clarke (nessuna delle due è diventata prefetto o capo scuola con vostro rammarico) e dopo una veloce doccia, sei pronta ad affrontare una nuova giornata; il nuovo e ultimo anno scolastico ad Hogwarts e questo ti rende più euforica che mai.
            Salti sul letto di Clarke, anzi su Clarke e la spingi ad alzarsi. Vuoi andare a fare colazione prima di tutti quanti gli altri, di solito all'ultimo orario non rimane quasi più nulla, e vuoi divorare qualunque cosa. Però Clarke non vuole alzarsi, preferisce continuare a dormire. In fondo per lei è presto ed è dura riabituarsi agli orari scolastici.
            «Insomma Griffindoro svegliati, o preferisci essere chiamata signorina sogni d'oro?»
            «Voglio dormire, O» ti risponde dandoti un calcio alle caviglie. Lo eviti e le pesti la faccia con il piede. Geme affondando il viso nel cuscino. Apri la grande finestra scostando le tende ed assapori l'aria del primo mattino. Il cielo terso ti mette di ottimo umore. Clarke mette la testa sotto al cuscino e continua a russare. Un sorriso malizioso si dipinge sul tuo volto. In fondo sei in biancheria intima e ti diverte da matti prendere in giro la tua amica che durante il sonno si agita e tocca qualsiasi cosa gli capiti davanti. Non potrai mai dimenticare un'estate prima dell'inizio del quarto anno quando tu Clarke e Raven avevate  deciso di dormire nello stesso letto durante una gita al mare  organizzata da Marcus ed Abby e ti sei trovata con le mani di Griffin che stringevano il tuo sedere con forza. All'inizio eri stupita, quasi furiosa, ti bastavano gli scherzi idioti di Jasper, ma poi hai subito capito che potevi usare quell'arma a tuo vantaggio. Quante volte hai punzecchiato la tua amica con questa storia mettendola in imbarazzo anche nelle situazioni meno opportune. E ora stai per ripetere l'esperienza. Sbirci da sotto al cuscino, Clarke ha un'espressione compiaciuta sul volto, qualunque cosa sta sognando deve essere molto piacevole e la giochi a tuo vantaggio. Ti infili sotto le coperte restando in silenzio. Clarke si muove, ti ha avvertito ed è fatta, nel giro di un attimo è lì che ti abbraccia tenendo una mano sui tuoi glutei. Il tuo piano diabolico ha funzionato.
            «Lo so che ho un bel lato B ma non ti credi di esagerare?»
            Clarke sgrana gli occhi. Si allontana in fretta da te cadendo dal letto. È furiosa.
            «Cosa diamine ci facevi nel mio letto Octavia!»  urla.
            «Ti svegliavo».
            Le salti addosso attaccandola con la tua mossa del solletico. Clarke urla, geme, e si dibatte resistendo alla tua violenza.
            «Questo è perché hai osato toccarmi il sedere senza il mio permesso»
            «Sei tu che ti sei infilata nel mio letto!» ribatte cercando di liberarsi dalla tura forte presa. La porta della vostra camera si apre e vi ritrovate mezzo dormitorio femminile all'in piedi che vi guarda con occhi sgranati. In fondo la scena è molto equivoca. Harper una vostra compagna di corso e di casata sbatté le palpebre incredula.
            «Almeno potreste farlo con meno chiasso» interviene Monroe.
            «Meglio che non parli Monroe perché so che cosa hai fatto  questa estate con Bellamy e Roma» dice Octavia alzandosi da Clarke. La bionda la segue e questa volta è lei a rimanere di sasso.
            «Non sono affari che ti guardano».
            «Lo sono eccome visto che eri a casa mia, accanto alla  mia stanza. Quindi ora uscite e lasciatemi finire  ciò che avevo iniziato con Clarke» ti rivolgi alla tua amica «ehi blondie ti va un altro giro?».
            «Si fa nel mio letto o nel tuo?»
            «In quello di entrambe?» E ridete come delle bambine mentre le vostre compagne di casa e dormitorio vi lasciano tra il divertito, il disgustato e l'incredulo. Quando finalmente la porta si chiude Clarke si rigetta sul letto.
            «Non vorrai riaddormentarti? Sai che deluderemo il nostro fan club». Griffin sbuffa e rassegnata si alza dal suo comodo materasso e và verso il bagno, ti dimostra tutto il suo affetto con un alzata del dito medio.
            «Ti voglio bene anche io Clarke» ridi come una bambina.
            Nella sala grande siete le prime ad arrivare. Gli altri studenti giungono poco dopo di voi, tra cui i vostri amici che tanto vorrebbero unirsi al vostro tavolo e voi al loro, sopratutto muori dalla voglia di raccontare agli altri come hai costretto Clarke ad alzarsi dal letto. Nella confusione generale ti viene un'idea, vuoi far sentire la tua vicinanza ai tuoi amici e tutto il tuo entusiasmo. Presa dall'euforia, dalle voci, dall'aria di magia che si respira in ogni singolo mattone, sali sul tavolo facendoti spazio tra una cesta di frutta e un vassoio di dolci e urli con tutto il fiato che hai in gola.
            «Siamo tornati bastardi!»
            Tutti applaudono e acclamano il tuo nome. Anche Jhon Murphy. Il vostro nuovo anno ad Hogwarts è appena cominciato.
 
 
 
 
 
 
Clarke
 
            Octavia salta sul tavolo attirando l'attenzione su di te, non puoi far a meno di sorridere. È il vostro ultimo anno e in fondo il suo entusiasmo coinvolge anche te. Applaudi con forza. I docenti presenti non sanno se unirsi  ai vostri festeggiamenti o ammonire i Grifondoro. Preferiscono tacere sull'accaduto. Marcus Kane scuote il capo, anche lui è contento dell'euforia dimostrata dalla tua amica e anche se non può mostrare tutto l'affetto che ha per i Grifondoro sai bene quanto è orgoglioso della sua casa. Ad un tratto però il silenzio cala. Gli studenti si ammutoliscono e anche Octavia resta impalata a guardare la porta principale. Lexa Woods ha fatto il suo ingresso nella sala grande portando con sé un'aura di rispetto. Ti volti verso di lei e percepisci il suo disagio. Avanza lentamente e posa su di te il suo sguardo. La scruti da lontano, incuriosita.
            «Dicono che abbia ucciso due studenti durante il Torneo Tre maghi» dice Octavia rubando dal tuo piatto la tua fetta di torta al cioccolato.
            «Io ho sentito dire che invece ne abbia uccisi quattro tra cui  una babbana» si intromette nella conversazione Monroe.
            «Ragazzi ve lo dico io quella lì è una mangia morte. Io sicuro starò alla larga da lei, non voglio trovarmi marchiata o peggio ancora morta» dice con voce tremula una ragazza del quarto anno affondando la testa nel piatto.     Scuoti il capo, non sei interessata a quei pettegolezzi, lei è una delle tue docenti e come tale le porterai rispetto, qualunque sia  il suo passato. Eppure non ti sfugge che  un ragazzo del secondo anno se ne sta in disparte mentre i vostri compagni speculano su Lexa. Ascolta le conversazioni  Stringendo con forza i pugni, le sue nocche sono bianche e non ha quasi toccato cibo. Nota che lo stai fissando e lui prende i suoi libri fuggendo via. Vorresti rincorrerlo, il tuo istinto ti dice che faresti la cosa giusta, ma Octavia ti ferma.
            «Dobbiamo andare. Il calendario delle lezioni ci aspetta».
            Annuisci e la segui.
            Sostate innanzi alla bacheca segnando su una pergamena gli orari delle lezioni. Quel giorno alla prima ora di Lunedì mattina avete la prima lezione di difesa contro le arti oscure e non solo farete conoscenza della nuova insegnante, ma sarete anche in compagnia dei SerpeVerde. Octavia sbuffa sonoramente e le sue lamentele sono musica per le tue orecchie, non ho mai odiato la casa fondata da Salzar; il Cappello Parlante era quasi tentato di smistarti lì, ma all'ultimo ha deciso per i Grifondoro, anche se più volte hai pensato che saresti stata una perfetta TassoRosso come tuo padre. Octavia punta i piedi per terra e non vuole muoversi sei costretta a  trascinarla  lungo i corridoi del Castello. Raven vi vede e scuote il capo.
            «Non fare la bimba O» la canzone Reyes.
            «Non reagiresti così se sapessi che la tua prima ora di lezione la devi condividere con questi viscidi serpenti» ribatte offesa.
            «Bazzecole in confronto ad alcune cose che ho scoperto sul Torneo Tre Maghi che si terrà quest'anno, ma ora devo scappare ho lezione di trasfigurazione. Ci vediamo dopo» e corre verso l'aula del professor Kane. Ti giri verso Octavia che ad un tratto ha ripreso vitalità. Infatti scalpita per entrare in aula. Qualcosa deve aver attirato la sua attenzione.
            «A cosa devo il tuo entusiasmo?»
            «Ho visto John Murphy e credo che questa sia giù una buona occasione per mettermi di buon umore » si sfrega le mani immaginando chissà quale piano diabolico.
            «Questa si che sarà una lunga giornata» ora è Octavia a doverti trascinare per l'ultimo tratto e finalmente giungete innanzi all'aula. Entrate. Prendete posto all'ultimo banco, accanto a voi ci sono Emori e Murphy. E poiché l'insegnante non è ancora arrivata Octavia inizia a lanciare contro il suo rivale pezzi di carta che potrebbe usare per prendere appunti e che invece spreca per infastidire John. Ovviamente Murphy ricambia. Ti guardi intorno, gli studenti parlottano tra loro scambiandosi figurine oppure facendo accordi per gli appunti. In mezzo alla confusione tu resti in silenzio, dalla tua borsa estrai i libri, quelli usati dal professor Titus. Lexa non si era fatta carico di inserire una nuova lista di libri, forse preferiva usare quelli del suo maestro.
            «Ciao Clarke».
            «Cosa?» domandi girandoti verso Octavia rimani stupita quando al suo posto non vedi la tua amica ma Niylah. Non è che ti dispiaccia. Prima della fine dell'anno scolastico passato tu e lei avete condiviso una burrobirra, delle cioccorane, gli appunti di storia della magia e un bacio. E durante le vacanze estive (prima che passassi il resto con il tuo gruppo) vi siete frequentate al di là della scuola; e questa volta avete condiviso più di un semplice bacio. Un letto e  le vostre vite. Vi siete confessate desideri e sogni, per quanto per te l'arte rimane un tabù, un qualcosa di così personale da condividere solo con la persona scelta da te dal destino. Ma hai parlato di tuo padre, tutti ti raccontano sempre mezze verità. Provi così tanta rabbia dentro te. Per questo lei sul treno si è sentita in dovere di difenderti, sa quanto ti  fa male parlare di Jake. E lei ti ha confidato come è morta sua madre: durante un duello contro dei mangiamorte, per paradosso non è stato un suo avversario ad ucciderla, ma un tutor della legge che passava di lì e aveva frainteso tutto. 
            «Ci sei Clarke?» ti domanda stringendoti la mano.
            «Dov'è Octavia?» Domandi di soprassalto. Sei preoccupata per la tua amica, pensi che possa fare qualcosa di veramente stupido pur di vendicarsi contro Muprhy e il suo gruppo. Niylah ti indica la cattedra.  Vedi Octavia eretta al centro dell'aula sulla cattedra pronta a guidare un attacco contro John Murphy e il suo gruppo; l'aula è divenuta un campo di battaglia.  Volano incantesimi, sedie e banchi da tutte le parti. Distogli lo sguardo concentrandoti su Niyalha. Preferisci parlare con lei, piuttosto che tentare di fermare Blake, sai quanto possa essere testa dura.
            «Allora pronta per questo ultimo anno?»
            «Si, sono positiva. Dopo proverò ad entrare nel ministero: sezione oggetti babbani» ti dice con un sorriso. Una volta ti ha mostrato tutta la sua collezione, ha una vera e propria passione.
            «E tu?» fa passare la sua mano sulla tua, di nascosto. Non l'allontani.
            «Non lo so. Per ora penso solo a come chiudere quest'anno. Hai intenzione di partecipare al Torneo?» chiedi di getto.
            «Non fa per me e neanche per te, credo».
            Scuoti il capo e i tuoi riccioli biondi coprono il tuo volto. Niylah sposta i capelli ribelli e ti fissa con intensità. La porta dell'aula si apre e l'ombra di Lexa Woods troneggiava sul pavimento. Octavia lancia un incantesimo di trasfigurazione nella più totale delle confusioni.  Lexa avanza con fare minaccioso.
            «Ora godiamoci lo spettacolo. Ci vediamo dopo le lezioni Clarke» Niyalah accarezza il tuo braccio scendendo sui fianchi soffermandosi qualche secondo, si allontana lentamente, ma è già al suo  banco quando  Lexa Woods fa la sua entrata in scena. Gli studenti smettono di respirare e anche Murphy torna al suo posto. Octavia  si gira verso Lexa e rimane lì, immobile, con la bocca spalancata e la mano alzata chiusa a pugno. Un'aura surreale aleggia intorno a loro. Clarke fissa Lexa e ti domandi se le voce su di lei siano vere.
 
 
Lexa
 
            Sbatti le palpebre tre volte. Sei sconcertata da tale disastro. La tua aula è a pezzi. E una ragazza sovrasta sulla tua cattedra, sul tuo posto di lavoro.  La tua attenzione si posa su un ragazzo dalla testa di zucca. Ti domani come alcuni alunni trovino certi incantesimi. Ti avvicini allo studente in questione scavalcando dei banchi distrutti.
            «Chi ha trasfigurato la testa di questo ragazzo?».
            Tutti tacciono. Murphy indica Octavia, la ragazza all' in piedi sulla tua cattedra che con aria di sfida chiude le braccia al petto.
            «É una testa di zucca, se lo meritava. Emori non fare la drammatica» ribatte.
            «Taci Blake. John andrà tutto bene» risponde la compagna di banco.
            Il nome Blake ti fa sussultare. La tua mente vola agli anni in cui Bellamy Blake e il suo gruppetto terrorizzavano gli studenti, in particolare quelli di SerpeVerde. Ricordi del giorno in cui ha attaccato dei ragazzini del primo e secondo anno e lui era al quarto, oppure di come si pavoneggiava sul campo da Quidditch e di quando  ti ha fatto levigare al centro della sala grande per vendicarsi della sconfitta per la quarta volta consecutiva a Quidditch e di come tu ed Anya in seguito gli avete rotto il naso e messo in mutande di fronte a tutta la scuola.  Quel giorno avesti una grande soddisfazione. Ma speravi di non vedere più un Blake ad Hogwarts sopratutto dopo il Torneo Tre Maghi. E speravi che l'ultima dei Blake non fosse una testa calda come Bellamy. Ti sei sbagliata.
            «Sapete quanto sono complessi gli incantesimi di trasfigurazione? E che se non siete dei veri esperti vi consiglio vivamente di non metterli mai in pratica» con un colpo di bacchetta la testa di Murphy tornò alla sua forma originaria.
            «Per fortuna sei tornato come prima» si rincuorò Emori
            «Una zucca vuota resta tale» ribatte ancora Octavia causando risa in tutti gli studenti.
            «Silenzio» tuoni facendo sussultare gli studenti.
            Qualcuno sussurra «ecco che ci lancia addosso una maledizione».
            Incassi il colpo voltandoti verso il penultimo banco.
            «No, signorina McIntyre non lancerò contro nessuno di voi, nessuna maledizione senza perdono. Signorina Blake è pregata di scendere dalla cattedra e di ritornare al suo posto» ordini severa. Octavia sbuffa e con un balzo salta giù dalla scrivania. Batte il cinque a due sue compagne di corso e torna al suo posto, accanto a Clarke Griffin. Posi lo sguardo sulla ragazza dalla chioma bionda, ricorda molto suo padre.
            Segui i movimenti di Octavia, la bracchi fino a che non si siede al suo posto. Non ti fidi dei Blake e dei loro tiri mancini. Sei alle sue spalle. Lei si volta e ti squadra dalla testa ai piedi con sfida.
            «Deve per forza starmi così vicina?»
            «Non mi fido dei Blake».
            «E io non mi fido di lei. Mi chiedo perché Jake Griffin non l'abbia mai sbattuta ad Azkaban e mi sorprende che il preside Jaha l'abbia dato la possibilità di insegnare dopo il Torneo». Clarke sussulta quando Octavia nomina suo padre. Stringe il braccio dell'amica con forza «smettila O» sussurra Clarke. Blake sbuffa, ma si zittisce. La tua lezione può iniziare, prima però devi sistemare la confusione che è stata creata. Fai volteggiare la tua bacchetta sprigionando una luce rossa. Finalmente la tua lezione può iniziare.
            «Come avete visto io non ho assegnato libri diversi da quelli del Professor Titus — le tue dita aprono un libro dalla costina gialla — . Li reputo ancora validi, ma voglio che voi prendiate appunti e sopratutto ci alleneremo con della pratica. Titus su questo era carente». Prendi una pausa. Gli studenti ti fissano con la bocca spalancata. Clarke è incuriosita. Prende una pergamena ed ascolta.
            «La signorina  Harpe Mcintyre ha prima parlato delle maledizioni senza perdono. Almeno sapete dirmi quali sono?».
            È Griffin ad alzare la mano e con estrema lucidità risponde alla tua domanda; suo padre è morto così, ucciso dalla più spietata e crudele delle tre.
            «Imperius. Crucius e l'anatema che uccide: Avada Kedavra. C'è anche da segnalare Sectusempra creata dal professor  Piton». È precisa nella risposta. Veloce. E la sua voce è ferma. Noti solo il tremito alle mani.
            «E ne conoscete gli effetti?» domandi più a lei che non al resto della classe. Clarke lo sa.
            «Si» risponde sempre Griffin. Ora stringe il banco fino a quando le nocche non diventano bianche. Vorresti smetterne di parlarne eppure qualcosa ti spinge a continuare, forse la tua oscurità, o quella che intravedi negli occhi blu cielo di Clarke. No, vuoi solo dimostrare ai tuoi studenti i pericoli che incombono là fuori, le inside del Torneo Tre Maghi,  i rischi in cui ogni Auror potrebbe incombere. Perché non è vero che il male è stato debellato. La brama di potere è in ogni uomo. Forse solo conoscendo il male ti puoi salvare da esso.
            «Immagino che nessuno di voi le abbia mai viste di persona. Potremmo fare una dimostrazione».
            Gli occhi degli studenti sono tutti puntati su di te. Leggi il terrore sui loro visi. Tranne in Clarke. No, Clarke non ha paura. È curiosa. Vuole sapere come è morto suo padre. Vorresti metterla alla prova, metterti alla prova. Prendi un barattolo di vetro, al suo interno ci sono quattro gigantesche tarantole. Ne afferri una. Gli studenti sussultano. Guardano la scena col fiato sospeso. La metti sulla cattedra, corre impazzita. Punti la bacchetta sulla creatura e sussurri «Imperius». La tarantola fa tutto quello che tu gli ordini di fare. Ne spieghi gli effetti. Il tuo pubblico prende appunti con mano tremante. Griffin ti osserva, con estremo interesse, sebbene sia   pallida in viso. Octavia invece è furiosa, stringe la mascella mentre vede  la tarantola soffrire.
            «Okay, quella bestiaccia fa quello che vuoi. Pensavo fosse qualcosa di peggiore» ti interrompe Murphy. Ti avvicini a lui con passo severo. In mano hai la tarantola. La posi sul suo banco e i tuoi occhi incontrano i suoi; fa un passo indietro.
            «Signor Murphy con questa maledizione il suo avversario potrebbe costringerla a fare qualsiasi cosa, anche ad aderire al marchio nero contro la sua volontà, o peggio ad uccidere o ad uccidersi».  John ingoiò la saliva.
            «Vuole davvero vedere qualcosa di più estremo? Bene, glielo mostrerò». Nella stanza regnava il più religioso dei silenzi. Con occhi fissi punti la bacchetta sulla tarantola, stai per pronunciare crociatus, ma qualcosa ti ferma: il tuo cuore inizia a battere così forte da farti male. Nella tua mente rimbombano le urla di Costia. Il dolore prima della morte.
 
            «Basta. Basta. Basta!»
            «Crucio. Crucio. Crucio» ride l'altra con un'enorme sorriso sul volto danzando intorno al corpo della ragazza.
            Sei ancora troppo lontana per fermare la sua torturatrice. Corri come una disperata e le urla aumentano. Vedi Costia da lontano raggomitolata su se stessa. Mentre subisce la maledizione. Sei accecata dalla rabbia. Lanci incantesimi, a vuoto. La tua avversaria è brava a schivarli.
            «Crucio».
            Costia grida ancora una volta.
Il tuo volto si contrare in una smorfia di dolore. Punti la bacchetta contro la sua torturatrice stai per lanciare l'incantesimo e...
 
            E con uno scatto ti allontani dal banco. Quel ragno aveva preso le sembianze di Costia. Respiri a fatica. I tuoi studenti ti fissano colmi di stupore. Riprendi fiato e torni alla realtà. Per fortuna la vostra ora si è conclusa. Sei arrabbiata con te stessa, hai permesso hai tuoi sentimenti di condizionarti. L'amore è debolezza. E tu non sei debole. Tu sei Heda.
            «Per oggi basta così — sbatti il pugno sulla cattedra —  Meglio partire dall'inizio, avremo tempo per parlare delle maledizioni. Spero che comunque abbiate preso appunti e imparato qualcosa. Per la prossima volta voglio una relazione su tutto quello che avete fatto durante gli anni precedenti, voglio conoscere il vostro livello».
            Gli studenti si lamentano sbuffando. Octavia borbotta qualcosa a Clarke, mentre l'altra annuisce. L'aula si svuota.  Metti in ordini i tuoi appunti e la tarantola nel barattolo;  aspetti con pazienza quelli del primo anno.  Noti che Blake e Griffin sono le ultime a raccogliere le loro cose. Senti Octavia brontolare contro l'amica, la esorta a muoversi. Non vuole fare tardi alla lezione di  Cura delle creature magiche. In fondo le dai ragione, Indra sa davvero essere severa e spaventosa. Ma prima che Octavia sparisca dal tuo raggio d'azione oltre la porta, la fermi.
            «Blake dopo le lezioni nel mio ufficio. Anche lei signor Murphy» non li guardi negli occhi sei concentrata sui libri (e nonostante ciò hai visto Murphy nascosto dietro la porta dell'aula pronto a fare un tiro mancino a Blake, grazie al tuo intervento ogni proposito di vendetta sfuma). Octavia e Jhon impallidiscono, pensavano di averla fatta franca.
            «Ma...»
            «Nessun ma. Nel mio ufficio alle cinque. Ora  andate».
            Octavia strepita inveendo contro di te e Murphy. Griffin ti passa accanto, fa un cenno di saluto e lascia l'aula raggiungendo la sua amica.
            Affondi la schiena sulla sedia e ti massaggi le tempie. Non avresti mai dovuto accettare quel lavoro ad Hogwarts. Troppo ricordi. Troppo dolore. Il passato bussa sempre due volte per chiederti il resto da scontare.
 
Raven
           
            Sei un genio. La più brava del tuo anno forse dell'intera Hogwarts, al secondo posto c'è Monty Greene, uno dei tuoi più cari amici. Ti sorprende pensare alla parola amico. Fino all'età di undici anni non avevi nessuno, tutti ti schivavano, ti evitavano come la peste. Durante il periodo dell'asilo nessuno voleva giocare con te e non andò certo meglio durante  le elementari. Per quanto fossi stata iscritta in una scuola pubblica, quella struttura non era male. I bambini erano poveri certo, ma non come te e tua madre che non aveva i soldi neanche per pagarti il pranzo (ma che magicamente comparivano quando si trattava delle sue bottiglie di alcool). Se non fosse stato per Finn Collins saresti morta di fame; era un bambino che viveva a due isolati da te, a lui gli devi la vita. Gli altri bambini invece  ti ignoravano, ti evitavano, ti indicavano. Ridevano di fronte ai tuoi abiti stracciati, alle scarpe bucate, ai giorni passati senza pranzo. E ancora peggio per tornare a casa dovevi passare di fronte alle case colorate di famiglie normali con un padre, una madre, un abbraccio. Un giorno rimanesti così incantata a fissare attraverso le vetrate l'albero di natale, le luci, il cibo posizionato sulla tavola con tanta cura, con la fame che ti cresceva dentro, da essere scambiata per una ladra. La polizia ti inseguì non ricordi per quanti kilometri, forse avvisata da uno dei membri della famiglia. Corresti così tanto da non avere più fiato e finalmente quando arrivasti nella tua casa, una roulotte dalle ruote bucate, ti aspettavi almeno un piatto caldo, qualcosa da mangiare, qualsiasi cosa e invece vedesti tua madre con tre uomini, tanta birra, tanta droga e tanto altro (all'epoca non sapevi dargli un nome). Chiudesti la porta della roulotte e ti sedesti sullo scalino, con le mani a coprirti le orecchie. Finn ti vide e rimaneste insieme su quegli scalini per tutta la notte, abbracciati. È stato il tuo primo amore. Di lui vuoi dimenticare le cose orribili che ha fatto dopo e serbare nel tuo cuore quel dolce ricordo di un ragazzo premuroso e amabile.
            Poi il tuo miracolo di Natale avvenne e fu il giorno in cui ti arrivò la lettera di Hogwarts. E il tuo cuore finalmente batté con forza: eri una strega. Adesso si che avevi qualcosa di cui vantarti. Quando tua madre lo venne a sapere ti rise in faccia, strappò la missiva e ti ordinò di andare a comprare della tequila.  A casa non tornasti con quella dannata bottiglia, ma spendesti quei dieci dollari in caramelle e cioccolata, volevi festeggiare, per la prima volta eri felice. Quando tua madre lo venne a sapere stava per ucciderti, poi qualcosa di straordinario accadde: dal cielo piombarono Thelonius Jaha, Marcus Kane e Sinclair (il tuo professore preferito, oggi). Venisti salvata da quel luogo e condotta ad Hogwarts e ti sentisti Harry Potter.
            Il giorno in cui sei arrivata a Hogwarts hai conosciuto sul treno Octavia Blake, Monty Greene, Jasper Jordan e la vostra amicizia dura da allora, poi si sono unite Monroe, Harper, Fox, Miller, Brian, e Bellamy (con il quale hai avuto una breve relazione).
            Oggi sei la studentessa di punta della scuola. I tuoi interventi durante le lezioni sono sempre eccezionali e mai banali, hai spiccato anche durante la lezione della  temibile Lexa Woods dimostrando di aver appreso ogni cosa, o quasi, dagli anni precedenti; infatti ti ha solo chiesto una breve relazione sui licantropi e vampiri, argomento del terzo anno nella quale sei stata un po' carente in quanto argomento non di tuo interesse, per te nulla è irrecuperabile.
            Ti è dispiaciuto solo non seguire il corso con Octavia e Clarke, ma pensi che tutto sommato sia stato meglio così. Alcune voci di corridoio dicono che Blake e Murphy sono finiti in punizione al primo giorno. E che  Harper abbia provocato la signorina Woods spingendola a parlare delle tre maledizioni. Vuoi chiedere conferma alle tue amiche, per questo cammini con passo svelto schivando gli studenti che stavano oziando sulle scale o parlavano tra di loro a gruppetti. Dalla tua borsa estrai una mela, ma Jasper ti passa accanto e te la sfila. Sta per dargli un morso, Monty l'afferra prima che lui l'addentasse e te la restituisce.
            «Non credi di aver mangiato troppo Jordan?» domanda Monty
            «Ho sempre fame, e poi con tutte queste belle ragazze in giro» sorride voltandosi verso una ragazza carina di TassoRosso che scuote il capo allontanandosi.
            «Così le spaventi, non le conquisti» ribatti mordendo la tua mela.
            «Tutti esperti voi, per questo siete single».
            «In realtà io non sono così single, ho una ragazza» risponde Monty con timidezza.
            «Davvero?» tu e Jasper lo guardati sconvolti. Monty non aveva mai espresso nessuna preferenza e quasi, quasi, avevi sempre pensato che lui e Jasper se la intendessero.
            «Ho sempre pensato che fossi gay».
            «Si e fidanzato con  me. Perché dite che io e Monty siamo una coppia?» si lamenta Jasper.
            «Hai qualcosa contro i gay?» Miller lo colpisce con uno schiaffo dietro alla nuca arrivando alle sue spalle. «Sappi che ti batto lo stesso a braccio di ferro» sorride divertito.
            «Non ho detto questo, solo che  le ragazze mi amano» si vanta allargando le braccia.
            «Già a rifilarti due di picche. Come Octavia» vedi Jordan sbiancare e blaterare qualcosa senza senso. Poi afferri il braccio di Monty e chiedi notizie.
            «Allora è immaginaria o reale questa ragazza?»
            Il tuo amico diventa rosso, è sempre stato facile all'imbarazzo, ma a salvarlo dalla situazione arriva Fox, una studentessa di TassoRosso di due anni più piccola di voi ma che conosce tutti i pettegolezzi sulla scuola ed è la migliore amica di Harper, sono cresciute nello stesso quartiere magico. Fox si avvicina a voi quasi correndo.
            «Ve ne posso dare conferma. Monty ha la ragazza.  Ah comunque Octavia e Clarke vi stanno aspettando. E muovetevi prima che Blake sfondi il tavolo dalla rabbia» corre verso la Sala Grande.
            «Però a pensarci bene beata Clarke, può guardare le ragazze nude del dormitorio» sbuffa Jasper.
            «Cosa vuoi farci Jordan, sempre fortunata la Griffindoro» e dà il cinque al suo amico.
            «Vi ricordo però che la sua compagna di stanza è Octavia, Octavia Blake» e l'entusiasmo dei due cala di brutto. Miller ride, sa quanto possa essere spaventosa O. Poi senti un commento di Jasper su quanto sia calda e sexy la Blake, ma tu non li ascolti sei troppo entusiasta sulle scoperte che hai fatto e non vedi l'ora di condividerle con i tuoi amici.
           
Clarke
 
 
             Non ne puoi più di Octavia che sbraita, che batte il pugno sul tavolo, che si lamenta. Scuoti il capo con la testa china sui libri, cerchi di leggere gli appunti presi in aula,  ma le grida di Blake arrivano  al cielo disturbando te, gli altri ragazzi e qualche docente presente. Pike vi minaccia con lo sguardo. È lì da quando siete arrivate e non fa altro che tenervi d'occhio. Per la verità vi tiene d'occhio dal primo anno. Lo trovi pressante. Fastidioso  come una mosca che si appoggia sul naso in piena estate in campeggio.
            «Ti rendi conto che dovrò lavorare con Murphy? E io che gli volevo spaccare la faccia»
            «Te lo sei meritato. L'hai trasformato in una zucca» rispondi ricopiando le parole sulla pergamena.
            «Allora le voci sono vere!»  Esclama Raven.  Sussulti per lo spavento.
            «Purtroppo si. Immagino già le fantastiche voci che corrono su di me» con un gesto nervoso Octavia sposta i capelli dietro la nuca.
            «Te lo sei meritato» ripeti non alzando il viso dai libri.
            «Ehi, Griffondoro...» sta per ribattere, Rayes per fortuna prende la parola.
            «Senti un po' Pocahontas vuoi lamentarti di Lexa Woods e di Murphy o vuoi sapere le novità riguardanti questo torneo?»
            A tutti voi ha dato dei simpatici nomignoli provenienti dal mondo della Disney e non. Lunico lusso che Raven possedeva nella roulotte di sua madre era un vecchio lettere VHS, una Televisione, tante cassette  sui cartoni animati babbani, che vi aveva costretto a vedere, e libri presi chissà da dove.
            Gli occhi di Octavia si spalancano «spara spice girl». Blake chiamava sempre così Rayes, prima di essere scelta per Hogwarts Raven aveva sognato di diventare un ingegnere della Nasa e per questo le  ha affibbiato tale nomignolo. Anche Octavia era mezza babbana e conosceva l'una e l'altra realtà.
            «Allora quest'anno una delle prove sarà affrontare una coccatrice, poi il favorito di Durmstrang è Lincoln Trikru - Woods...»
            «Ma sono ovunque!»  La interrompe O roteando gli occhi al cielo. E sai quanto odia essere interrotta, infatti le pizzica la mano.
            «E per Beauxbaton?» domanda Jasper interessato alle ragazze della scuola francese.
            «Una certa Maya Vie. Ho anche le loro foto e articoli di giornali».
            Tutti si gettano su quel ghiotto bottino trovato chissà dove da Raven. Lincoln ha il pugno alzato mentre alza la coppa di Quiddich. Maya invece sorride con dolcezza verso la telecamera, dietro di lei ci sono tre persone. La preside le tiene la mano, ha una strana luce negli occhi.
            «Lincoln è davvero sexy».
            «E vogliamo parlare di Maya?» domanda Jasper
            Le discussioni vanno avanti a lungo. A te non importa né di Lincoln, né di Maya. Sei solo interessata alle prove del Torneo, ma l'attenzione sembra essersi spostata sulla bellezza dei partecipanti e neanche sulla loro bravura. Alzi il viso dai libri per un breve istante e vedi Lexa Woods attraversare la sala grande dritta verso il portone principale. Afferri i libri con velocità, soprattutto gli appunti che hai segnato durante la sua ora di lezione e lasci gli altri con la bocca spalancata, interdetti dal tuo comportamento.
            La raggiungi. Lexa si gira. Ha sentito rumore di passi. Siete sulla soglia della porta, a metà tra il giardino e l'ingresso. Resti lì a guardarla, il tuo cuore batte all'impazzata. Già da prima avevi pensato di rivolgerle quella domanda che ti frullava per la testa. Ma qualcosa ti distrae. Sono i suoi occhi, di un verde lucente come la pelle di un serpente, che ti cattura, ipnotizzandoti e incatenandoti ad essi.
            «Signorina Griffin» si rivolge a te in modo gentile mantenendo una voce fredda e distaccata.
            Ritorni alla realtà.
            «Io vorrei farle una domanda».
            Sospira. Forse pensa che tu sia l'ennesimo studente che le domanda quante persone ha ucciso durante il Torneo, se serva il Signore Oscuro o qualche mago malvagio o se ha il marchio sul braccio, o ancora quante volte ha pronunciato l'anatema che uccide.
            «Se vuole sapere qualcosa su di me chieda al preside Jaha, o cerchi nella biblioteca». Ti volta le spalle. Sta per andarsene. Tu la fermi afferrandole la mano. Lexa sussulta. I vostri occhi si incontrano. Siete riflesse l'una nelle iridi dell'altra. E la trovi così bella, bella e dannata. Sposta la sua mano bruscamente dalla tua. Resta muta, attende la tua domanda.
            «Lei conosceva mio padre?»
            «Si».
            «Lo ha visto morire?»
            Sospira. Vuoi una risposta. Arriva come uno schiaffo inaspettato in pieno volto.
            «Si. Ma non è un argomento da dover affrontare qui e ora. Ci vediamo dopo domani nella mia aula signorina Griffin. Buona serata» e con passi veloci si allontana, la spii per un po' e la vedi dirigersi verso la Foresta. Torni suoi tuoi passi, ti giri e vedi Charles Pike con le mani puntate sui fianchi che ti osserva con aria di rimprovero.
            «Griffin — tuona la sua voce — Vieni qui un momento».
            Lo segui contro voglia, preferiresti tornare dai tuoi amici. Obbedisci al tuo insegnante.
            «Mi dica professor Pike».
            «Voglio che lei stia lontana da quella donna, è pericolosa. Lexa Woods è stata mia alunna ed è la persona più brillante che io conosca, ma ha sempre avuto un'anima oscura. E so bene quanto l'oscurità possa affascinare voi giovani menti» ti poggia una mano sulle spalle «e sopratutto perché lei è stata la causa della morte di tuo padre. Non ti preoccupare Griffin, farò in modo che venga cacciata dalla scuola. Ora puoi andare».
            Annuisci e tiri un sospiro di sollievo quando le sue grosse mani lasciano libere le tue spalle. I pensieri ti assalgono ora più che mai. Sapevi che tuo padre  è morto  poco dopo il Torneo, ma le modalità della sua scomparsa non  sono mai state chiare, aleggiavano nel mistero  e ora che Lexa Woods fa la sua comparsa tutti si ergono a paladini della verità. Non credi alle parole del professor Pike, c'è qualcosa in lui che non ti piace, non ti è mai piaciuto. E presa dai tuoi pensieri cammini nel giardino sedendoti su una panca di marmo libero, resti lì circondata dai tuoi pensieri fino a quando una voce non ti fa sobbalzare.
            «Un galeone per i tuoi pensieri, Miss Griffin».
            «Niylah mi hai spaventata».
            «Scusa. Posso sedermi?»
            Annuisci.
            «Chi inizia, io o tu?» domanda la ragazza
            «Inizia tu».
            Nyalah sorride, ha un bel sorriso e belle labbra, non come quelle di Lexa (ti fa strano pensare alla bocca della tua docente in quel momento)  scuoti il capo e ascolti Niylah con interesse. Parlate del più e del meno, della punizione di Octavia e di come durante l'ora di pozioni abbia fatto esplodere il suo calderone.
            «C'era Sinclair che mi guardava con occhi e bocca spalancanti. Ho perso il conto di quanti calderoni ho fatto andare in mille pezzi» ride. La sua risata è contagiosa. Non ci vuole molto a capire che lei è attratta da te. Prende il tuo volto tra le mani, fa passare le sue lunghe dita tra i capelli e ti bacia sulla bocca, al lato delle labbra. Non ti aspettavi un contatto così veloce, non è una che perde tempo. Ricambi con desiderio. E quando il bacio si fa più approfondito senti qualcuno urlare il tuo nome. È Octavia. La odi per questo, per il suo tempismo del cavolo.
            «Griffin ti ricordo che mi serve una mano per divinazione o la professoressa Luna mi...» rimane con la bocca aperta. Sei ancora avvinghiata a Niylah. Ti stacchi da lei un po' bruscamente.
            «Credo che dovresti andare» ti dice posando lo sguardo su Octavia che vi fissa con sguardo truce. Ovviamente c'è l'ha con te perché pensa che l'hai abbandonata per baciare una perfetta sconosciuta. Che poi per te tanto sconosciuta non è, solo che non hai parlato di lei ai tuoi amici. Non vuoi farlo. Non ancora.  
            «Si, forse è meglio. A presto Niylah»           
            «Vediamoci domani dopo le lezioni» ti  sussurra all'orecchio prima che tu vada via. Annuisci e corri da Octavia che ti aspetta con le braccia chiuse sotto al petto.
            Sparisci oltre il portone e lanci un ultimo sguardo alle tue spalle, alla Foresta dove hai visto l'ultima volta sparire Lexa Woods. E ti fa così strano ripetere quel nome nella mente. Sta per diventare per te un'ossessione. Vuoi scoprire la verità e l'avrai in un modo o nell'altro.
 
 
Lexa
 
            Sei diretta verso il cuore della Foresta. Eviti gli ostacoli e i pericoli. I centauri avvertono la tua presenza ma non si fanno avanti. Sali per un pendio disseminato da grosse pietre e tronchi d'albero per giungere di fronte a una casa rustica, dal camino si alza un fumo grigio dall'odore dolciastro. Disteso in terra  poco lontano dall'uscio dorme un possente Ippogrifo. Ti fai coraggio e bussi alla porta. Attendi.
            «Blake non è il momento delle visi — si ferma a guardarti —. No, non sei Octavia. Forza entra dentro».
            Ringrazi con un cenno del capo e la segui, la porta si chiude alle tue spalle. L'ambiente della casa non è molto cambiato dall'ultima volta in cui hai messo piede e risale circa a dieci anni prima. C'è sempre la tavola di legno rotonda al centro della stanza da pranzo, delle sedie antiche, molto antiche, consunte; il divano bianco coperto da cuscini e morbide pellicce. La sua stanza da letto e al di là del salone, l'hai vista solo una volta e si limita a una branda e  ad un comodino, affianco ad esso diversi secchi d'acqua. È sempre stato un ambiente molto rude.
            «Come mai mi hai invitato qui? So bene quanto odi le intrusi, quasi quanto me». Indra ti sorride «non ti avrei chiesto di venire senza un valido motivo. Guarda meglio Woods».  Ed è proprio dalla parete in fondo alla casa, quella che da sulla stanza di Indra, vedi uscire una figura a te familiare.
            «Anya!» esclami sorpresa.
            «Heda» ti si avvicina porgendoti la mano, poi con uno strattone ti abbraccia con forza. È da circa nove mesi che non vedi tua sorella, forse qualcosa in più. È stata così presa dal suo lavorare di Auror e tu dai tuoi soliti problemi da non vedervi per tanto tempo. Vi scambiavate missive ogni giorno colme di  notizie riguardanti i viaggi di Anya (che tu in parte le hai costretto a fare) e dalle novità. Il momento dura poco e subito sul volto di tua sorella si mostra una ruga di preoccupazione, sulla fronte, sai riconoscere ogni suo cambiamento.
            «Lexa voglio che tu ti sieda e che non — trova difficile dire quello che sai già farai — non darai di matto».
            «Allora voglio restare all'in piedi».
            Indra e Anya si guardano negli occhi, annuendo. Sei sempre stata forte, la più forte e loro lo sanno, ma oggi hanno paura che tu possa vacillare, che il tuo mondo possa crollare sotto ai tuoi piedi.
            «Nessuna notizia è certa, tuttavia sembra che Nia Azgeda sia scappata da Azkaban e che ora cerchi vendetta».
            Impallidisci. Le tue mani tremano. Le tua bocca si apre e si chiude, non trovi le parole. Sei semplicemente sconvolta. Poi la rabbia esplode come un fiume un piena che si riversa giù per le cascate.
            «Come è possibile che una pericolosa assassina sia scappata da Azkban! Colei che ha ucciso quattro persone durante il Torneo, nel quale le morti sono state impuntate tutte a me?» cammini avanti e indietro nella stanza. «Non sono finita io in prigione perché Marcus Kane mi ha difeso, ha creduto nella mia innocenza, ma i cadaveri erano lì, ai miei piedi e li hanno visti tutti: Jaha Wells, Gina Martin  e — prendi un lungo respiro — e Costia. Non potrò mai dimenticare i loro volti» serri le labbra con nervosismo.
            «Nia ha confessato i suoi crimini, per questo sei qui libera. Devi solo ringraziare Jake Griffin» dice Indra offrendoti una tazza colma di un liquido rosso. Non badi agli ingredienti e butti giù tutto d'un sorso. È alcool, forse preparato in casa.
            «Che poco dopo è stato ucciso. Perché mi ha difeso ed era sulle tracce di Nia da tempo!» prendi fiato cercando di calmarti  «Certo che li ha confessati, ma molti ancora non credono nella mia innocenza. Due studenti morti, un Auror  e Costia di cui nessuno rispetta la sua memoria solo perché  era una babbana». Abbassi lo sguardo. Ricordi il giorno in cui hai conosciuto la ragazza che ha rubato il tuo cuore, che l'ha incatenato al tuo e chiuso in uno scrigno e dopo la sua morte hai gettato la chiave nelle profondità della tua oscurità. Hai cercato di uccidere Nia è vero, ma invano. Non neghi di aver lanciato tutte e tre le maledizioni senza perdono contro di lei e che se non avessi urlato in preda alla rabbia Avada Kedavra ora Costia sarebbe viva; l'unica morte di cui ti senti davvero responsabile è la sua, le altre erano tutti pedine finite su quella scacchiera per puro caso. Nia voleva uccidere solo te, per il tuo nome, per il tuo rango: Heda. Comandante dei 12 Clan.
            Anya prende le tue mani e le stringe. Ha uno sguardo quasi dolce e tra voi difficilmente vi sono state tenerezze, avete un vostro modo di dimostrarvi affetto, difendendovi sul campo di battaglia ed essendoci l'una per l'altra.
            «Adesso voglio che tu faccia una cosa per me: insegnare a questi studenti come difendersi dall'oscurità, perché solo chi ha conosciuto e chi ci è finito dentro può vederne il fondo e la luce. Ora purtroppo devo andare, sono sulle tracce di  alcuni seguaci di Nia e ti prometto che li troverò». Lo giura e farà di tutto per mantenere fede alla sua promessa. Lo sai. A volte pensi che corra troppi rischi, lavora per il ministero e allo stesso tempo è il tuo miglior soldato.  In fondo voi e il ministero della magia perseguite gli stessi obbiettivi, per questo Anya è diventata  Auror con estrema facilità (ha più conoscenze sul mondo magico di chiunque altro venendo dal Clan Trikru, un'associazione antichissima e sconosciuta, nascosta dal resto del mondo magico stesso,  e solo chi nasce  al suo interno può farne parte) ed è anche per questo che con i vostri membri il ministero chiude un occhio, gli siete utili e siete sempre più pochi.
            Sospiri.
            «Ci siamo capite».
            «Bene sorellina, ora  per me è giunto il tempo di andare. Ci vediamo ad Ottobre. E fai attenzione ai Blake» sa che Octavia Blake è una tua studentessa e se che presto tu e Bellamy vi troverete faccia a faccia;  ti ha colpevolizzato per la morte di Gina, ha testimoniato contro di te durante il processo inventando realtà immaginarie appoggiato da Charles Pike. Hai cercato di comprendere il suo dolore: lui e Gina dovevano sposarsi l'anno dopo; eppure anche tu hai perso tanto quel giorno  ma nessuno se ne ricorda. Vedi andare via Anya, si smaterializza innanzi ai  tuoi occhi e a quelli di Indra. La tua insegnate ti mette una mano sulla spalla.
            «Tra poco sarà ora di cena. Dobbiamo andare anche noi».
            La segui. Insieme proseguite lungo il percorso. Il tuo cuore è chiuso in una morsa di rabbia, tristezza e dolore. Le porte di Hogwarts si stagliano verso l'altro ripiegando su di te. Ti senti in trappola. Indra ti esorta ed entrare. Respiri a lungo ed entri. Hai ancora paura ad affrontare i tuoi demoni.
 
 
             
Angolo Autrice:
Allora scusate il ritardo con cui ho aggiornato ma non è stato un capitolo semplice, ho cercato di non cadere in incongruenze con gli altri capitoli. Ringrazio ancora chi recensisce, mi dispiace se a volte le risposte arrivano in ritardo (come non hai tempo per rispondere? Cerco semplicemente di dedicare tempo alle vostre recensioni senza fretta) Se avete domande fate pure, critiche idem e vi ringrazio per la lettura.
A presto, Mai V.
P.S. I POV si alterneranno. Quindi ci sarà anche quello di Bellamy. E di Anya.
Buona domenica.
            
   
 
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