Fanfic su attori > Chris Evans
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Autore: Eve79    29/06/2016    1 recensioni
"Sai che ti dico Chris?" chiesi arrabbiata, "puoi fingere che non sia così, puoi mettere su i muscoli che vuoi ed avere costantemente l'aria da eroe nazionale. Aldilà di questo sei palloncino che se non vieni tenuto saldamente da chi ti ama rischi di volare via e perderti" proseguii, "perciò non avrei carattere" trasse le sue conclusioni, "Bhè vedo che ci arrivi... Chris hai due minuti di tempo per volatilizzarti" dissi indicando la porta, "sai che ti dico io a te? Che sei una fifona, una vera fifona, non accetti i sentimenti e li nascondi, perfino il tuo modo di essere è una maschera per paura che possano ferirti, sai però io di armi per ferirti ne avrei, e forse dovrei usarle per ripagarti della tua stessa moneta. Non lo farò per l'amicizia e l'affetto che mi lega a te. Nicole mi dispiace averti detto delle bugie, ma non avresti avuto mai l'intenzione di capire." disse prendendomi il braccio, "Chris per favore vattene non voglio vederti" dissi fra le lacrime. "Io credo che questa sia il momento più brutto di tutta la mia vita, guardarti piangere e pensare che sia per me" sussurò.
[Dal capitolo 3]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5

Saltai, aprii gli occhi e sentii una sensazione di gelo, “ehi, che succede?” chiese Chris ancora insonnolito, “niente… tranquillo, torna a dormire” dissi accarezzandogli il viso, “no che è successo?” chiese mettendosi su un fianco, “un incubo” dissi battendo i denti dal freddo, “piccola… vieni qui” mi abbracciò e mi tenne stretta a sé, “ci sono io, non succede nulla” riprese dolcemente, “aspetto che ti addormenti e poi mi addormento io” promise, “va bene” sussurrai, lo sentii respirare piano e presi il suo respiro, mi riuscii ad addormentare subito.
Sentii una mano togliermi i capelli da davanti il viso e spostarli dietro le orecchie, sussurrava parole dolci, e così continuai a fingere di dormire, mi godei il momenti delle sue mani e i suoi occhi su di me, aprii gli occhi piano piano, lo vidi guardarmi, “ciao amore” dissi allungando la mano per accarezzargli il viso, lui si avvicinò, mi diede un bacio e mi accarezzò, “amore, hai la febbre” disse posando la mano sulla mia fronte, “ma che stai dicendo?” chiesi in preda al terrore, “sì, scotti” disse porgendomi anche il termometro, “38.3” annunciò, “cazzo” dissi portando le mani sul viso, “senti, tu rimani a letto oggi, ci penso io a te” disse sparendo, “sì sì tranquillo, so dove sei andato” urlai senza successo, non uscì la voce, “allora, questa è la colazione, Dodger l’ho portato già fuori, e fra poco vado a prepararti il pranzo” disse sorridente, “grazie” lesse il labiale, “ti è andata via la voce?” chiese, annuii e lui mi accarezzò, “vuoi che ti vado a comprare delle tachipirine?” chiese preoccupato, annuii, “allora fai colazione io intanto vado” uscì velocemente, e io feci colazione, la prima colazione a letto della mia vita, e c’era anche una rosa, “sono tornato” urlò, una freccia, “tachipirina” disse porgendomela, “preservativi” e li mise nel cassetto, “e queste sono cose per la gola” disse porgendomele, prese il tavolino portatile e lo riportò in cucina tornando con un bicchiere d’acqua, presi la pasticca, la ingoiai e bevvi l’acqua. Si sdraiò accanto a me e mi coprì, “come stai?” chiese dolcemente, “bene” risposi con un filo di voce, mi spruzzai il medicinale che mi aveva preso per la gola, mi schiarii la gola e cercai di parlare riuscendo, mi squillò il telefono, “pronto” rispose Chris, “No… Sta male, ha la febbre, se vuoi glielo dico, ah ok… ora te la passo” disse passandomi il telefono, “pronto” dissi con un filino di voce, “Nicki sembri uscita dall’oltretomba, comunque ti devo dare una notizia bellissima” disse Amanda con una voce felice, “dimmi” dissi sforzandomi di parlare, “ho un ritardo di una settimana” disse urlando, “davvero?” mi sforzai di urlare ma fu una voce normale e senza alcuna felicità, “stavi cercando di urlare?” chiese ridendo, “sì” risposi, “ok dai, stai male, ti lascio al tuo crocerossino, se mai ti vengo a trovare più tardi” e attaccò, posai il telefono sul comodino e tirai Chris a me, lo baciai, “che ti prende?” chiese con un sorriso malizioso, mi ci misi sopra, “bhè se è questo l’effetto della febbre” disse mettendomi le mani sui fianchi, gli tolsi la maglietta e lui mi guardò pieno di passione, gli abbassai anche le mutande insieme ai pantaloni e li tolsi, tolsi i miei pantaloni e cominciai a muovermi sopra di lui, lo feci entrare e lo guardai ansimare, presi il preservativo dal cassetto e lo aprii, mi alzai e glielo misi, “sei pratica” scherzò, “shhh” ritornai su di lui e lo sdraiai, mi mossi veloce e poi lenta, mi mise una mano dietro la schiena e mi girò, ero sotto di lui, ansimavamo entrambi, mi baciò, mi prese la mano e la tenne salda al lato del mio corpo, e l’altra mano la usò per accarezzarmi la guancia, venimmo insieme e lui si buttò sopra di me privo di forze, “è sempre più bello con te” disse accarezzandomi i capelli, rimasi in silenzio e gli accarezzai i capelli, “Chris…” sussurrai, mi accarezzò il mento e mi sorrise, “mi sta scendendo la febbre, vado a preparare il pranzo” dissi cercando di alzarmi, “no. Tu rimani a letto, se vuoi ti accendo la tv” disse alzandosi, “ma non mi va di stare a letto” mi lagnai, “ci stai” disse autoritario, accese la televisione e uscì dalla stanza, brontolai, brontolai molto.
“Nicole ho chiamato mia madre e le ho detto che stasera non si può fare, misurati la febbre” disse scoprendomi, “dove eri andato?” chiesi abbracciandolo, “stavo fuori al balcone a chiamare” disse afferrando il termometro, “o la misuri tu, o lo faccio io” disse minaccioso, lo scaricò e me lo passò, lo misi sotto il braccio e mi sdraiai, “36.8” annunciai togliendolo, “fai sentire” disse avvicinando la bocca alla mia fronte, “sì, effettivamente sei fresca ora” mi diede ragione e mi baciò, “allora sono le tre del pomeriggio e tu non esci di casa, che si fa?” chiese dolcemente, “mmm… una mezza idea ce l’avrei” gli accarezzai il petto e lui sorrise, “forse anche io ne avrei una” disse sorridendo, “non è come la mia…” dissi delusa, “no… è… un film, vuoi vedere un film?” chiese ridendo, “Chris non sono malata terminale, ho la febbre, anzi tra l’altro non la ho più e poi prima lo hai fatto”, “Nicole non voglio che ti scopri ok?” disse serio, “aaah smettila” dissi incrociando le braccia, mise un film pietoso di quelli da sabato pomeriggio, nessuno dei due lo stava vedendo, lui con il telefono in mano e io a togliermi le doppie punte. Si girò e mi baciò la spalla, poi salì e mi baciò il collo, “No Chris, non mi va che ti scopri” dissi spingendolo via, rise, “ride, ma che si ride, bah” mi alzai e andai in bagno, lo sentii ridere anche dal bagno, quando uscii me lo ritrovai davanti, mi caricò sulla spalla stile Fiona di Shrek e mi buttò sul letto, “rido perché sei buffa” disse sdraiandosi affianco a me, “senti ma questo film, ci pagano per vederlo?” chiesi annoiata, “assolutamente no” cambiò canale e mise tre uomini e una pecora, gli piaceva rideva e a me piaceva vederlo ridere. Cominciai a baciargli il collo e la mascella, poi salii vicino all’orecchio, sussultò, e lo sentii accelerare il respiro, allungai una mano sulla sua coscia e gliela accarezzai, lui fece lo stesso, mi baciò con foga, mi aprì le gambe e ci si mise in mezzo, “non devi provocare” disse baciandomi il collo, suonò il campanello della porta, “vado io?” chiese, lo guardai, “meglio che vada io” risposi ridendo, si mise a ridere anche lui e annuì, “Amanda…” dissi ridendo, “Chris?” chiese preoccupata, “è in camera” dissi indicando la camera da letto, “ah… ho interrotto qualcosa?” chiese colpevole, “no, stavamo giusto facendo una partita a carte” rispose sarcastico Chris, arrivò in salone e si mise seduto sul divano, “scusate, è solo che volevo vederti” disse guardandomi, “va bene, vuoi qualcosa?” chiese Chris ridendo, “un bicchiere d’acqua per favore” chiese Amanda, lo guardammo sparire in cucina e lei mi guardò a lungo, “che c’è?” sussurrai, “bhè senza maglietta è ancora più…” disse cercando la parola, “Amanda posso tranquillamente ucciderti” fingendomi gelosa, o forse non era tanto una finta, “la tua acqua” annunciò Chris, “Dodger sta così tranquillo? Gioca con i suoi pupazzi e non disturba?” chiese in imbarazzo, “sì, è un cane a modo” scherzò Chris, “anzi ne approfitto che c’è Amanda per portarlo fuori” annunciò prendendo il guinzaglio, “sì, ma mettiti la maglietta campione” dissi tirandogliela, “come siamo gelose” scherzò dandomi un bacio, “fra poco torno” disse chiudendo la porta dietro di lui, “sei consapevole che è uscito con Dodger subito dopo pranzo?” chiesi ridendo, “sarà un cane che la fa più volte” fece spallucce, “no, voleva lasciarci sole” sorrisi, “che tenero” disse portandosi le mani al cuore, “senti dimmi… ieri quando mi ha attaccato in faccia poi?” chiese maliziosa, “poi niente, abbiamo fatto le nostre cose e siamo andati a dormire” dissi in imbarazzo, “eeee…” mi incalzò, “Amanda non parlerò delle dimensioni del mio ragazzo” risposi acida, “quanto ti piace dire che Chris è il tuo ragazzo” disse ridendo, “l’hai fatto il test?” chiesi cambiando argomento, “no, aspetto che siate tutti riuniti, tu, Chris, Zac, Ryan, Maya” sorseggiò la sua acqua, “l’hai fatto tutto l’appello?” chiesi ridendo, “che stronza” rise anche lei, “spero tanto che sia positivo” disse sognante, “senti, ma appena torna Chris gli chiedo se potete venire tutti a cena qui, così lo fai no?” chiesi tenendola occupata, non avrebbe fatto più domande se avrei invitato tutti, “sì, va bene” annuì, la porta si aprì e Dodger si buttò nella sua cuccia, “Ei” chiamai Chris, facendolo avvicinare, “dimmi” mi mise la mano sulla guancia, “ti va se stasera vengono tutti a cena?” chiesi “certo” rispose sorridendo, “io vado a fare dei giri, per che ora ci vediamo?” chiese Amanda, “quando volete, siamo qui” risposi, si alzò, “vado” aprì la porta e la chiuse dietro di sé. “Qualcosa mi dice di non fare domande” disse ridendo, “bravo” risposi alzandomi dalla poltrona, “allora non le farò, però dimmi solo se avete fatto discorsi da donne” disse ridendo, “diciamo” dissi dirigendomi in cucina, presi un bicchiere d’acqua, “ah grazie” mi tolse il bicchiere e lo bevve lui, “sei scorretto… molto scorretto” dissi dando un colpo al bicchiere da sotto, lo feci bagnare, “vuoi la guerra?” chiese ridendo, cominciai a correre, e lui corse dietro di me, saltai sul letto e lui mi afferrò per i pantaloni, “ti ho presa” disse facendomi cadere sdraiata, “non farmi male” piagnucolai, “assolutamente” rispose, cominciammo a fare la lotta, mi mise a testa in giù con le braccia e le gambe bloccate, “lo rifarai?” chiese ridendo, “certo” risi, “ah sì?” rispose alzandomi con un braccio, “mettimi giù” gli diedi le botte sulla schiena ma non ne sentì neanche una, “Chris…mettimi giù” cinguettai, “ringrazia che hai avuto la febbre, senno ti facevo la doccia” disse ridendo, “tanto me la devo fare” risposi mentre mi metteva giù, “la pagherai, molto cara” disse ridendo, “accetto la sfida” dissi porgendogli la mano, mi tirò a sé e mi baciò, “rifaccio il letto, mi vado a fare la doccia, metto a fare la lavatrice, e tu sistemi tutto in salone e in cucina ok?” chiesi staccandomi da lui, “e non mi ospiti sotto la doccia con te?” si finse offeso, “no” risposi, “che cattiveria pura” rispose prendendomi da dietro, “lo sai che poi ci metteremmo sei anni a fare tutto” dissi girandomi, “vero” ammise, “perciò, vai di là” lo spinsi nel corridoio e lo sentii andare in cucina, rifeci il letto e mi andai a buttare sotto la doccia, vidi lo spazzolino di Chris, le sue cose da lavare, sorrisi da sola e lo sentii bussare, “entra” urlai, “potrei prenderlo alla lettera, comunque, sto cucinando io, e ho già apparecchiato, se devi stendere chiamami che lo faccio io” disse massaggiandomi le spalle, “che uomo” lo schernii, “fai poco la sveglia Walker” disse dandomi uno schiaffetto sul collo, “mi alzi le mani Evans?” chiesi offesa, “eeeeh per uno schiaffetto” disse ridendo, risi anche io e uscii dal bagno, spazzai a terra e aprii un po’ la finestra del balcone per far entrare aria fresca, suonarono il campanello. “Eccociiii” un coro di quattro voci urlarono all’unisono, “buonasera” risposi chiudendo la porta alle loro spalle, “allora, che si mangia?” chiese Zac, “devi chiedere al cuoco” risposi indicando la cucina, “allora… Chris, se la cava come fidanzato?” chiese Ryan, “diciamo che è quasi perfetto” risposi venendo rapita da Maya che mi tirò fino in camera da letto, “voglio i dettagli” disse minacciosa, “di cosa?” chiesi, “di quello che è successo questi giorni” disse ridendo, “siamo stati insieme” risposi scrollando le spalle, mi accorsi che la televisione era rimasta accesa, la spensi, “si quello lo avevo vagamente intuito sai? Dico come si comporta?” domandò sedendosi sulla sedia vicino la finestra, “benissimo, e questo mi spaventa” risposi sedendomi ai piedi del letto, “perché?” chiese confusa, “perché andiamo spaventosamente d’accordo, in tutto, Maya, non fa niente che mi dia fastidio” risposi sorridendo, “bhè non sei contenta? Hai l’uomo perfetto” disse toccandomi i capelli, “sì, ma ho paura di scoprire che fa delle cose che odio troppo in là, quando non potrò dire che mi ci voglio abituare” risposi, “non le fa le cose che odi, i culi non li guarda, lo scemo con le altre non lo faceva da single pensa se sta con te, e in modi sembra un principe delle volte, parla tutto educato e con un timbro pacato, ti vizia, fisicamente ci sta ogni cosa, e poi… credo che se ancora non ti sei lamentata, anche quello funzioni o no?” chiese dolcemente, “anche tu a dire che il fisico di Chris ci sta? Ma che avete?” chiesi fingendomi arrabbiata, “avanti… non puoi negarlo, comunque hai capito cosa ti ho detto?” chiese toccando ancora i miei capelli, “sì ho capito, e funziona tutto non ti preoccupare, ma se dovessi scoprire che in realtà è fissato con qualcosa?” chiesi preoccupata, “tipo sesso anale e orale? Tutti gli uomini Nicki, se lo ami giungi a compromessi, certo se è proprio un tuo limite no… ma ogni tanto puoi farlo non morirai” disse ridendo, “no in quel senso… ma tu e Amanda siete fissate con il sesso tra me e Chris?” chiesi nervosa, “e allora di che fisse parli?” chiese incrociando le braccia, “ma che ne so… so solo che è troppo perfetto, e lo conosco da quando sono nata, praticamente se avesse difetti li conoscerei no?” chiesi, “l’unico difetto?” chiese, “che è famoso, che lo tastano e che porca Eva prima o poi qualcuna la faccio a pezzettini” dissi alzandomi di scatto, “ecco… qui ti volevo, a te non va giù che è un attore, perché per te è sempre stato il Chris coglione che ti ha sempre detto tutto, perché tu sai come è lui fuori dai riflettori, ma se fossi stata una fan per te sarebbe stato normale toccare ogni suo angolo corporeo, non lo fanno con malizia alcune, lo fanno perché è un modo per realizzare che lui c’è, è lì, l’hanno visto” disse accarezzandomi la spalla, “concediglielo, tu lo vivi in 24 ore, loro se ci parlano un minuto sono realizzate per i prossimi sei mesi, se lo toccano è giusto” proseguì, “perciò se fossi tu, non faresti una piega” chiesi, “assolutamente no, ma manderei giù il rospo, come quando mi torna a casa sporco di olio per motori o di Dio solo sa cosa e ti giuro lo ucciderei” disse ridendo, “ma non lo tocca nessuno” risposi seria, “ma ci sono quelle gatte morte che fingono di non sapere neanche dove si mettono le marce pur di toccare il suo di cambio” disse ridendo, “non mi consoli, ieri per poco non tiravo il telefono di una sulle sue gengive” risposi andando in bagno, “gelosina eh” mi diede una gomitata per giocare, “le odio tutte” dissi ridendo, presi i panni da stendere e mi diressi fuori al balcone, “ti aiuto” disse prendendo le mollette, “ma l’asciugatrice?” chiese ridendo, “non mi piace, mi rovina tutto… e allora l’ho venduta” risposi scrollando le spalle, “sei proprio storta” disse ridendo, “comunque stai tranquilla, ha occhi solo per te, e ne so qualcosa” disse stendendo insieme a me, “che ne sai?” chiesi curiosa, “ma sai quante volte mi diceva che non sapeva come fare con te? Dimenticarti non se ne parlava e di dirti tutto non se la sentiva, però non riusciva a trovare un’altra che fosse come te, che fosse come lui… ha sempre detto che voi siete stati uniti da qualcosa di strano, perché quando sei nata tu i suoi genitori si sono conosciuti con i tuoi, una volta mi ha detto che se avesse creduto in qualcosa di superiore avrebbe creduto ad un miracolo” disse afferrando la maglietta di Chris, “vivete insieme ormai?” chiese ridendo, “eh? Ah… eh… sì” farfugliai, “sai l’ho sempre voluto, un amore come il vostro, essere migliore amica di una persona e poi scoprire di essere pezzi di uno stesso puzzle e di essere perfettamente combacianti” disse sorridendo, presi i boxer di Chris e sorrisi, “ma che ti ridi, aaah i boxer” chiese allusiva, “no stupida, è che questi l’ho comprati quando Dodger era cucciolo, perché la mattina quando si è svegliato ha trovato tutte le mutande bucate e masticate a terra, e mi chiamato disperato chiedendo di portargliene un paio” risi, lei mi seguì, “tu non hai ricordi senza Chris vero?” chiese guardandomi ammirata, presi una sigaretta dal suo pacchetto e la accesi, “sì… ma non sono belli come quelli con lui” risposi guardandolo dal balcone, parlava con Zac, Ryan e Amanda, “se mi vede che sto fumando mi uccide” dissi ridendo, “al massimo la passi a me, tanto l’ho buttata adesso” disse scrollando le spalle, “dai entriamo” dissi entrando dalla cucina, mi buttai su Chris e lo abbracciai, “ei, che succede?” chiese stringendomi, “niente” risposi rimanendo abbracciata, “tra poco è pronto” disse accarezzandomi i capelli, “Nicole, Maya… mi potreste accompagnare in bagno?” chiese Amanda prendendo la borsa, “vado” diedi un bacio a Chris e andammo in bagno. “Siete due stronze, non ci si comporta così” disse Amanda, “come?” domandammo in coro, “vi siete isolate a parlare, e neanche a dire facciamola venire, no… basta dirlo se non mi volete” era offesa, “Amanda, potevi venire, non ti avremmo cacciata via, io credevo che volessi rimanere di là, ho preso Nicole per chiederle come andava” si giustificò Maya, “faccio il test se è negativo vi uccido, se è positivo vi amo” disse ridendo, “e allora sarà positivo” risi, “come funziona fai la pipì sul bastoncino e poi lo chiudi?” chiese Maya, “sì” risposi specchiandomi, “quanto devi aspettare?” chiese Maya, “quindici minuti” disse Amanda chiudendo il tappo, “e lo aspettiamo mentre mangiamo vero?” chiese Maya, “per forza ho una fame assurda” aggiunse, tornammo in salone e poggiò la scatola nella borsa, “eccoci” ci annunciò Amanda, “oh bene” rispose Zac prendendo Maya per il fianco, “devo dire una cosa” disse Amanda, “qui, c’è il test di gravidanza e tra quindici minuti uno di noi lo guarderà” disse seria, “Ryan per logica” disse Maya, “no… uno che non è coinvolto” disse sorridendo, “no uno di voi due” risposi io secca, cominciammo a mangiare, “Chris vuoi vederlo tu?” chiese poggiandogli una mano sulla sua, Maya mi diede una gomitata, “no” rispose alzandosi, “bhè allora lo guarderà Nicole” disse sorridendo, “fammi pensare… no” risposi portando il piatto a Chris in cucina, “vuoi spiegarmi perché Amanda ti ha detto di guardare il test a te?” chiesi seria, “non lo so” rispose incrociando le braccia, “siete stati a letto insieme?” chiesi “no Nicole, sei matta? Non lo so che le è preso” rispose, “serve una mano ragazzi?” Chiese Maya urlando, “ok… qualcuno sa dirmi perché se ne è uscita così?” chiese seria, “no… l’unico che può saperlo è Chris” brontolai, “ti ho già detto che non lo so” rispose serio, “stammi lontano” dissi tornando di là sorridendo, “questo è tuo Zac, tuo Ryan” porsi i piatti davanti ai ragazzi, “questo è per te Amanda” lo sbattei davanti a lei, “Nicki che hai?” chiese guardandomi, “nulla” risposi sorridendo, “sono passati 15 minuti guardo…” annunciò guardando il test, “è positivo” urlò buttandosi su Ryan, ci congratulammo tutti e poi tornò seduta, l’avrei volentieri uccisa per quello che aveva fatto poco prima, “amore, vado a prendere l’acqua in frigo” mi disse Chris dandomi un bacio sulla tempia, non risposi, ero totalmente incazzata con lui.
Finimmo di cenare e Chris mi aiutò a sparecchiare, “non essere arrabbiata con me” ruppe il silenzio Chris in cucina, “dimmi perché dovresti vedere tu il suo test di gravidanza, potresti essere il padre?” chiesi sussurrando, “no, Nicole… per l’amor del cielo sono innamorato di te da una vita, ti pare che vado a letto con una delle tue migliori amiche, per altro fidanzata con uno dei miei amici?” chiese serio, mi prese la mano e la strinse, “credimi” mi guardò negli occhi e capii che non stava mentendo, annuii e continuai a sistemare le cose, “vado a fumare” annunciò Amanda uscendo fuori dalla finestra, “ne parliamo dopo” mi sussurrò all’orecchio, tornammo in salone e fingemmo che non fosse successo nulla.
“Si è fatto tardi, e domani abbiamo appuntamento con il fiorista” disse Zac alzandosi, “ci vediamo domani sera?” chiese a Chris, “Sì, poi ci mettiamo bene d’accordo” rispose stringendogli la mano, salutai Maya, “chiamami domani pomeriggio, e parliamo un po’” sussurrò, “andiamo anche noi” disse Ryan, Amanda prese la borsa e ci salutò, “a domani” dissi chiudendo la porta. “Mi credi?” chiese Chris abbracciandomi da dietro, “sì” risposi, “se ci fossi andato a letto lo sapresti no? Eri la mia migliore amica prima” disse girandomi verso di lui, “Chris, non mi interessa, voglio solo che non succeda mai più” lo abbracciai stringendolo e lui mi strinse ancora di più a sé. “Mi vado a mettere il pigiama” dissi sciogliendomi dall’abbraccio, “va bene” sorrise e mi lasciò andare, si sedette sul divano, io entrai in bagno, mi misi una maglietta blu semplice e un pantaloncino grigio, mi sedetti affianco a lui, appoggiai la testa sulle sue gambe, “ma… se io ti dicessi che mi ha chiamato tuo padre?” chiese vago, “quando?” chiesi alzandomi di scatto, “ieri, mi ha detto che mi vuole parlare” disse spostandomi i capelli da davanti al viso, “a te? E che vuole dirti?” chiesi, “non lo so, ma sembrava preoccupato” disse serio, “quando ci parlerai?” chiesi, “domani, mattina” precisò, “e poi mi farai sapere?” chiesi, “certo” rispose teneramente, “certo, sono anni che non mi vede, e chiama te per parlare, mi sembra giusto” dissi, “ei, è tuo padre, non puoi odiarlo per sempre, si è vero ha sbagliato, hai ragione, voleva importi troppo, ma lo faceva per te” disse sorridendo, “io non ce la faccio a non odiare la mia famiglia, mi ha lasciata al verde, a 19 anni in una città che non conoscevo, ho dovuto costruirmi tutto da sola, ho dovuto imparare a mie spese cosa sia vivere da soli, ho dovuto imparare a dormire al buio in una casa dove ero sola” mi uscì tutto di getto, “hai imparato anche che niente ti è dovuto però” disse piegando la testa di lato, “ero viziata secondo te?” chiesi, “Nicole, sì, eri viziata in tutto, un po’ colpa dei tuoi, un po’ i miei, un po’ io” disse accarezzandomi il viso, “Chris, tua madre è la mamma che ho sempre voluto” dissi abbracciandolo, “ma è mia” scherzò, “quando vai da lei?” chiesi, “non lo so, voglio che venga anche tu” disse stringendomi a se, “va bene poi vediamo quando Grace torna” dissi pensierosa, “andiamo a letto?” chiese tirandomi su, “sì…” risposi alzandomi, mi sdraiai a letto e aspettai che lui arrivasse, “Chris?” lo chiamai, “dimmi” disse entrando, “dove stavi?” chiesi, “al bagno, posso?” chiese ridendo, “no” risposi scherzando, “dai vai a dormire Walker” disse dandomi una spintarella sulla spalla, “Evans ti butto giù dal letto e ti faccio dormire con Dodger” dissi spingendolo senza successo, mi guardò ridendo, “ah ah, riprova” disse ridendo, mi sforzai, “te la fai sotto se ti sforzi di più, non hai forza” disse ridendo, “ah ah ah” finsi una risata, “guarda come si fa” disse spingendomi, caddi a terra senza neanche accorgermene, “sei una merda Evans, sei una merda” dissi cercando di rialzarmi, “vuoi una mano?” chiese ridendo, “no…” risposi salendo di nuovo sul letto, “per logica ora dovresti andare a dormire con Dodger” disse ridendo, “tra cani vi capite” mi schernì, “meglio cane che Chris Evans” risposi ridendo, “oh oh 1.1 Walker scala la vetta, ma cadrà? Chi lo sa?” mi spinse di nuovo ma non caddi perché mi prese prima, “sei veramente una merda” dissi ridendo,“direi che la giornata si può concludere” sussurrai, mi accoccolai sul suo fianco e lui mi strinse, “buonanotte amore” mi baciò, “buonanotte” lo imitai e chiusi gli occhi. Lo sentii respirare e il battito del suo cuore mi cullò in un sonno profondo.

  
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