Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Toujours Pur    02/07/2016    2 recensioni
Ci sono amori destinati a durare per sempre, nonostante gli errori.
Tratto dal primo capitolo
"Se solo fosse stata meno orgogliosa lo avrebbe rincorso."
"Ma c’era l’orgoglio di Benji, lui non l’avrebbe mai perdonata."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Era trascorso un mese da quando si erano rivisti. Un mese, durante il quale, entrambi avevano fatto di tutto per evitarsi. E Benji ne era particolarmente grato, purtroppo per lui, però l’incontro con Charlotte lo aveva fatto ritornare ad essere il ragazzo chiuso e insolente di una volta. Non riusciva neanche a guardare negli occhi Julia, in fondo non poteva dire alla donna che amava e con cui stava progettando una vita insieme, che il suo più grande amore era tornato, si era abbattuto su di lui con la stessa potenza di un tornado e che non riusciva a non pensarci. Fortunatamente le sue prestazioni in campionato non avevano subìto il suo stato d’animo, nonostante Charlotte fosse presente in tribuna ogni domenica, come se volesse dirgli: guarda, sono qui. Sono tornata, ma non per te. La conosceva da tutta una vita, sapeva che quella ragazza non sarebbe mai stata capace di tornare sui suoi passi, e in fondo lui non era pronto a perdonarla.
Qualche giorno prima della partenza per Parigi, per una partita di Champions League, aveva parlato con Holly e Patty, gli unici a sapere del ritorno della ragazza. L’amica gli aveva consigliato di fare chiarezza, di capire cosa volesse, perché se dopo tutto questo tempo lei aveva ancora il potere di fargli mettere tutto in discussione, forse non aveva seppellito l’amore che provava per lei.  Ma Patty non aveva capito che lui, non voleva cambiare nulla di quella che era, in quel momento la sua vita. Aveva faticato tanto per raggiungere il suo equilibrio. Negli anni successivi alla sua partenza, Benji aveva affogato dolore e mancanza tra le braccia di tante ragazze. Tuttavia queste, come gli aveva fatto notare Bruce con simpatica malizia, erano molto simili a Charlotte. Quando l’anno prima, aveva deciso di provare ad uscire con Julia, lo aveva fatto perché lei, nel fisico e nel carattere, era l’opposto.
Durante la permanenza a Parigi, lo aveva accompagnato un dolce ricordo. Anche in quel momento, mentre osservava il cielo limpido, dalla terrazza dell’hotel gli tornò alla memoria.

Era il giorno del suo settimo compleanno, l’immenso giardino di villa Prince era ricoperto da un soffice manto di neve. Tutti intorno a lui si davano da fare, da lì a poche ore ci sarebbe stata la festa, fortemente voluta da sua madre. Come se bastasse così poco per sopperire agli anni di assenza. Inoltre lui non era neanche entusiasta di quella festa, non aveva molti amici, anzi i bambini che ne avrebbero preso parte erano i figli degli amici dei suoi, e lui non li sopportava. Troppo capricciosi e chiassosi, per un bambino come lui, abituato al silenzio e alla solitudine. Poco prima di pranzo sua madre lo mandò a prepararsi, perché avrebbero avuto ospiti. Fece appena in tempo a cambiarsi, che venne chiamato ad accoglierli. Erano una coppia di amici americani con la figlia, e lui come ogni bambino di quell’età, considerava le femmine una spina nel fianco.
“Benji, questi sono i nostri amici Edward e Mellie Grant, e questa è la loro adorabile bambina Charlotte, spero diventiate buoni amici” disse sua madre. Salutò educatamente gli ospiti e poi focalizzò la sua attenzione alla bambina che gli stava di fronte. Ai suoi occhi non aveva nulla di speciale, era uguale a tutte le bambine che aveva conosciuto. Lunghi capelli castani legati con un fiocco, un vestitino azzurro e un paio di scarpette di vernice nera. A parer suo più che una bambina, sembrava una bambola di porcellana, di quelle che piacevano tanto a sua madre.
Per tutta la durata della festa, Charlotte cercò di fare amicizia. Lui respinse ogni tentativo, finchè lei stanca non decise di andare a giocare con gli altri bambini. Solo a festa terminata, lei tornò a rivolgergli la parola ricevendo in cambio ancora silenzio.
“Sai che sei proprio un bambino antipatico?” chiese Charlotte, snervata da quell’atteggiamento.
“Tu sai che sei proprio una bambina irritante?” rispose lui con fastidio, pensando così di zittirla. La bambina lo guardò con sfida.
“Ma allora sai parlare!” esclamò ironica, suscitando il malcontento di Benji che non vedeva l’ora di togliersela dai piedi. Ma lei continuò “Va bene, continua pure ad ignorarmi, tanto ci vediamo lunedì a scuola”. A quelle parole gli venne la pelle d’oca.

Una voce che conosceva bene, interruppe il flusso dei ricordi. Davanti a lui, infatti, c’era la Charlotte adulta che gli procurava la stessa irritazione, di quella dei suoi ricordi d’infanzia.
“Buongiorno Benjamin. Mattiniero come sempre.” Lo salutò pacatamente. Lui le rivolse uno sguardo glaciale, ma Charlotte non si fece scoraggiare. Anzi lo affiancò e insieme a lui si mise ad ammirare la città. Dopo vari minuti di silenzio ostinato da parte di lui, la ragazza consapevole di come irritarlo, iniziò a parlare.
“Sai sono proprio contenta di essere qui. Parigi è una delle mie città preferite, e poi sono davvero molto eccitata per la partita di stasera. Ti senti pronto? Sai vorrei tanto vincere.” Mentre parlava, notò la mascella di Benji indurirsi, segno che la sua provocazione stava funzionando. Così galvanizzata dalla buona riuscita del suo intento, continuò: “Inoltre mi piacerebbe salutare Tom, è una vita che non lo vedo. Sarebbe stato bello se nel girone fosse capitata anche la squadra di Holly, sarebbe stata proprio una bella rimpatriata, non credi?” A questa ultima frase, lui si girò verso di lei guardandola allucinato, chiedendosi come fosse possibile, che quella ragazza non si rendesse conto di quello che stava dicendo. Charlotte, non ricevendo ancora che silenzio, decise di dargli la stoccata finale: “Vedo che siamo tornati ai vecchi tempi, il gioco del silenzio è di nuovo il tuo preferito.”
Finalmente ottenne una reazione, infatti Benji le si avvicinò e le disse: “Charlotte ma tu ti ascolti quando parli, o il tuo amor proprio ti ha tolto l’udito?”. Per poi continuare: “Una rimpatriata, davvero? C’è bisogno di annunciare a tutti che la figliol prodiga è tornata? Che poi, perché tu sia tornata proprio non lo comprendo” concluse. Ma prima che potesse continuare, giunsero in terrazza anche Karl e Kaltz per la colazione. Charlotte salutò tutti, per poi recarsi nella sua stanza. Appena i tre furono consapevoli di essere soli, Kaltz con ironia disse: “Vedo che la tua capacità di fare amicizia aumenta ogni giorno che passa” procurando una risata divertita di Karl e uno sguardo iroso di Benji, il quale stanco di sentir parlare le persone, senza neanche salutare, andò via. Una volta solo, si gettò sul letto, e si immerse di nuovo nei suoi ricordi di infanzia. Infatti rammentò di come, nei mesi successivi al loro primo incontro, la considerasse il più bel regalo di compleanno che avesse ricevuto.


Angolo Autrice
Salve! Per prima cosa vorrei ringraziare le due ragazze che hanno lasciato il loro parere. Grazie mille. Inoltre vorrei dire grazie anche alle persone che hanno inserito la storia tra i preferiti e le seguite. Per quanto riguarda gli aggiornamenti, cercherò di postare ogni due settimane, impegni permettendo.  Spero che questo capitolo vi piaccia. Grazie mille, ancora.
Un saluto, Anny.

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Toujours Pur