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Autore: risakoizumi    06/07/2016    4 recensioni
La mia breve vita è stata un susseguirsi di momenti di gioia e infelicità.
La sofferenza è quella che ricordo meglio e che è stata al centro delle mie giornate per lungo tempo.
Una volta ero soltanto l’ex ragazza di Sam dal cuore spezzato e che nessuno sopportava.
Adesso mi sento una persona diversa.
Sono più forte, sento che niente può distruggermi. Sono padrona della mia vita. La triste e collerica ragazza di La Push si è trasformata in una persona nuova.
Osservo il ragazzo che sta in piedi accanto a me. I suoi occhi sembrano sorridermi, come sempre.
"Sei pronta?" mi chiede, prendendomi per mano.
"Sì". Ricambio la sua stretta sicura e familiare.
Il momento è arrivato, ma non ho paura. Santo cielo, sono Leah Clearwater! Dovrebbero essere loro ad avere paura di me!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Il capitolo è un po’ più lungo del solito, ma non ho voluto dividerlo.
Il prossimo sarà l’ultimo!
Buona lettura :)
 
Sei anni dopo

Sto tornando a casa e i miei pensieri sono essenzialmente incentrati su questo: Jacob e Renesmee si stanno per sposare; Jacob ha scelto me come sua testimone; Jacob è un cretino. Con affetto, ovviamente.
Perché non potevo semplicemente restare a New York, mente loro coronavano il loro romantico sogno d’amore? Non ho alcuna voglia di tornare a Forks. Al college mi trovo benissimo e, a volte (quando non c’è la Luna Piena), quasi dimentico di essere un ibrido.
La mia vita è migliorata parecchio dal giorno della battaglia con i Volturi.
Ero distrutta per ciò che avevo perso. I miei pensieri erano pieni di rabbia e frustrazione, dolore e sofferenza. Ecco cosa mi sono lasciata alle spalle.
Mentre il mio aereo decolla, ripenso a tutto. Tornare a casa mi porta a rivivere il passato.
Dopo la battaglia eravamo tutti stravolti, nonostante la vittoria. Eravamo in lutto.
I corpi dei mutaforma sono stati riportati alla riserva per organizzare i funerali, a cui non ho potuto partecipare a causa del divieto di entrare a La Push. Seth non avrebbe voluto andarci per protesta, ma l’ho convinto a partecipare; lui è uno di loro.
Quindi, mentre si svolgevano i funerali, sono stata tutto il tempo al confine della riserva a immaginare i mutaforma stretti nei loro completi neri che davano l’addio ai loro fratelli, che davano l’addio a Sam; nella mia testa vedevo sua moglie, con il figlioletto appena nato in braccio. E’ come se con la morte di Sam avessi detto addio anche a una parte di me e della mia vita. Ancora oggi non posso credere che lui non ci sia più. Quelle poche volte in cui sono tornata a Forks, quasi mi aspettavo di vederlo comparire da qualche parte, con il suo cipiglio severo. Invece non ho potuto vedere nemmeno la sua tomba.
Il giorno dopo la battaglia abbiamo dovuto bruciare i corpi dei nostri nemici. I licantropi che si sono arresi hanno giurato fedeltà a Karen, mentre i vampiri  sopravvissuti della guardia dei Volturi sono stati lasciati liberi. Molti di loro hanno deciso di rimanere al fianco di Carlisle, perché lui era colui che sarebbe diventato il rappresentate dei vampiri a Volterra – e così è stato, infatti. Nessuno è più adatto, giusto o onesto di lui; persino Karen lo apprezza.
Carlisle ha dovuto dire addio alla sua compagna. Bruciare il corpo di Esme e seppellirlo è stato straziante per i Cullen. Persino io mi sono sentita male per lei: non credevo che sarebbe mai successo di provare qualcosa del genere per un Cullen.
Nel frattempo, ho dovuto far fronte a un altro dolore: quello per Thomas e William. Alex era semplicemente irriconoscibile. Dopo la battaglia è rimasto a fissare i loro corpi – prima in forma lupesca poi, all’alba, in forma umana - fin quando Emma e Edgar non l’hanno costretto a staccarsi da loro. Non ha versato una sola lacrima. Forse, dopo tutto quel tempo che conosci qualcuno, il dolore è così forte che non riesci nemmeno a piangere. Io, al contrario di lui, ho pianto: per Sam, Paul, Thomas, William e persino per Esme e i due giovani mutaforma che non conoscevo. Avrei voluto consolare Alex in qualche modo, ma si è chiuso in sé stesso, escludendo tutti. L’unico con cui si è aperto un po’, prima di andarsene, è stato Carlisle, suo padre, con il quale ha intrecciato un rapporto che continua ancora oggi. Alex e il suo gruppo sono partiti due giorni dopo la battaglia, portando con sé le ceneri di Thomas e William, per spargerle nei luoghi dove hanno vissuto e che hanno tanto amato.
Alex mi ha salutato dicendomi che sarebbe tornato presto per sistemare le cose e che, in quel momento, non riusciva a pensare lucidamente. Sono le uniche parole che ci siamo scambiati dopo la battaglia. Non l’avevo mai visto così, ero preoccupata per lui. Ho chiesto a Beatrix, Edgar, Max e Emma (sì, soprattutto a lei, purtroppo) di prendersi cura di lui, non volevo che ricadesse nello stesso baratro in cui si era trovato dopo la morte di sua moglie. Clara ha seguito la sorella.
Due mesi dopo la battaglia, Alex è tornato a Forks, per salutare il padre e per me. E’ venuto da solo. Sono stati due mesi in cui ho vissuto nel limbo, non sapendo che cosa fare. Fino a quel giorno che non dimenticherò mai: già dal modo in cui Alex mi guardava avevo capito cosa volesse dirmi. Era molto serio, ma era chiaro che si stava riprendendo dal lutto, e parte di questa ripresa era merito proprio di Emma che gli era stata accanto.
<< Fare una scelta è stato difficile, soprattutto considerando i recenti avvenimenti, mio padre, William  … >>.
<< Mi dispiace moltissimo per loro, Alex >>.
Lo sguardo di Alex è triste, lontano. << Lo so >>.
<< Di’ quello che devi dire >>.
<< Ho scelto di stare con mia moglie, di riprendere la nostra relazione dove l’avevamo lasciata >> ha detto, guardandomi negli occhi.
Ho annuito, cercando di controllare la rabbia, la delusione e le lacrime. << Vi auguro di essere felici >>. In realtà stavo augurando loro di essere infelici quanto lo ero io in quel momento.
<< Spero che non mi odierai per sempre >>.
<< Vattene, ti prego. C’è stata troppa sofferenza sia nella mia vita che nella tua. Dimentichiamoci l’uno dell’altra. Hai fatto la tua scelta >>.
<< Avrei voluto essere migliore di Sam >>.
<< Lo sei stato e accetterò la tua scelta, un giorno. In questo momento potrei dire o fare cose di cui potrei pentirmi >>.
L’espressione sofferente di Alex non ha fatto altro che farmi infuriare ancora di più.
<< Non guardarmi in quel modo, sii uomo e prenditi le tue responsabilità >>.
Invece di ribattere e di difendersi come avrebbe fatto normalmente, Alex ha soltanto scrollato le spalle. << Non mi sento affatto un uomo perché non mi sento affatto vivo >>.
<< Alex, maledizione! Cosa vuoi che ti dica? Se scegliessi di stare con me poteri consolarti, potrei riuscire a farti guarire >>.
Alex mi ha fissato per qualche secondo. << Non posso >>.
<< Bene, allora >>. Gli ho teso la mano. << Addio >>.
Lui l’ha guardata per qualche istante, poi me l’ha stretta. << Perdonami >> mi ha supplicato.
<< Forse un giorno ci riuscirò. Nel frattempo promettimi di non cercarmi mai più. Non voglio più vederti o sentirti >>.
<< Te lo prometto. Prometto che non rientrerò nella tua vita, se è questo che vuoi >>.
<< Lo voglio >>. Poi mi sono voltata e sono corsia via. Me ne sono andata a piangere nella mia stanza.
Lui è partito dopo aver fatto visita a Carlisle e ha mantenuto la sua promessa. Non l’ho più visto né sentito da quel giorno.
Quanto ero delusa, triste e arrabbiata! Avevo sperato davvero che avrei potuto avere un futuro con lui. Pensavo di contare di più.
Non sono uscita dalla mia stanza per settimane. Seth voleva andare a picchiare Alex, per me. Charlie voleva sparargli con la sua pistola.
Infine, mi sono resa conto che dovevo alzarmi dal letto. La vita va avanti, il tempo cura ogni dolore, ormai lo sapevo bene. Così mi sono trasferita a New York, dove ho lavorato. Poi, dopo aver messo un po’ di soldi da parte, mi sono iscritta al college. Avere l’eternità dalla propria parte a volte è conveniente.
Adesso sto tornando  Forks, dove mi reco qualche volta per le vacanze o, come in questo caso, per uno stupido matrimonio.
Dopo la battaglia, Carlisle è diventato importante a Volterra; è incredibile, ma Karen va d’accordo con lui e ha piena fiducia in lui. Ormai passa più tempo a Volterra che a Forks, quindi i Cullen vogliono trasferirsi lì; dopotutto stanno iniziando a non dimostrare più la loro età, quindi è il momento giusto per cambiare vita di nuovo. Non vogliono abbandonare Carlisle. Anche Tanya andrà con loro, per seguire Edward: quei due ormai stanno insieme. Anzi, mi aspetto che si sposino pure loro da un momento all’altro.
Renesmee resterà a Forks con Jacob. E’ una scelta difficile quella di separarsi dai Cullen, ma deve iniziare a vivere come la moglie del capo dei mutaforma. Jacob è ormai l’unico alfa dell’enorme branco, e per niente al mondo si separerebbe da Nessie. Ecco perché si stanno sposando: è una sorta di celebrazione dell’inizio della vita della mezza vampira con Jake e un addio ai Cullen. Tuttavia dubito che non si vedranno per molto: ci saranno sempre Cullen che andranno da Volterra a Forks, ne sono sicura. Nessuno dei Cullen riuscirà a stare per troppo tempo lontano da quel mostriciattolo che, a quanto pare, è ormai diventato una donna. Forse è persino più donna di me.
***
All’aeroporto mi prende Charlie, insieme a Sue. Sono emozionatissimi per il matrimonio, non fanno che parlare d’altro e, ogni tanto, mi chiedono notizie sull’università o sul mio ragazzo, Gale, che hanno già incontrato un paio di volte. L’ho persino portato a Forks, una volta. Jacob gli ha quasi stritolato la mano quando l’ha conosciuto. Edward mi ha detto che è un bravo ragazzo, anche se fa troppi pensieri lascivi su di me. Gli ho lanciato un’occhiataccia: da quando sta con Tanya è diventato spiritoso, il vampiro.
Quando giungiamo a casa di Charlie, mi ritrovo circondata dalle braccia di Seth.
<< Mi sei mancata tantissimo! >>.
<< Tu no >> ribatto, scherzando.
<< Non essere così affettuosa con il tuo unico fratello, eh. Allora Gale non c’è? >>.
<< Non ce l’ha fatta, non gli hanno voluto dare due giorni di ferie per venire qui >> dico, imbronciata.
<< Sarò io il tuo cavaliere, non preoccuparti. Alice ha già pensato a tutto >>.
Alzo gli occhi al cielo.
<< Andiamo, siamo in ritardo per il pranzo dai Cullen >>.
<< Pranzo? Loro nemmeno mangiano! >> protesto.
Mi danno il tempo di farmi una doccia e mi trascinano dai Cullen.
C’è un esercito di persone. Mutaforma, vampiri e persino licantropi! Gli umani sono in netta minoranza, ma ci sono.
Il mio sguardo si sofferma sui licantropi. Sono quelli di Karen?! Sì, quella è Karen.
<< Leah, che piacere vederti >>. Mi abbraccia come se fossimo amiche. Quasi ringhio. Strano che abbia lasciato Volterra.
<< Perché quella pazza è qui? >> chiedo a Seth, cercando di non farmi sentire.
Seth scrolla le spalle. << Carlisle l’ha invitata. Lasciare Volterra ogni tanto potrebbe farle bene >>.
Poi mi tocca salutare tutti i mutaforma e tutti i vampiri sparsi nel giardino dei Cullen.
Per qualche secondo riesco a intercettare e salutare anche i due fidanzati, Jake e Nessie, prima di essere travolta dalla folla.
Ho il tempo di addentare qualcosa che vengo trascinata da Alice a provare il mio vestito. Chiedo aiuto a Rosalie e Emmett, ma i due sghignazzano e non mi salvano.
Insomma, passo una giornata infernale e il matrimonio è ancora l’indomani! Penso che non sopravvivrò. Vorrei che almeno Gale fosse qui.
Ringrazio il cielo quando la sera riesco finalmente a stendermi sul letto, nella mia camera, a casa di Charlie.
Nella penombra, vedo la figura di Seth che viene a trovarmi.
<< Sono stanca >> mi lamento.
<< Pensavo che gli ibridi fossero più resistenti >>.
<< C’è un limite a tutto, anche alla resistenza degli ibridi >>.
<< Quando sei a New York vai a fare baldoria e quando sei qui non vuoi passare del tempo con tuo fratello >> dice, imbronciato.
Mi metto seduta. << Sei un bambino capriccioso! Perché non hai ancora avuto un imprinting? Avresti almeno la tua amata da stressare >>.
<< Credevo che non ti piacesse l’imprinting. Inoltre, ti ricordo che ormai ho vent’anni >>.
<< A mali estremi, estremi rimedi >>.
<< Lo sai che ci sarà anche Alex domani? >> chiede a bruciapelo.
<< Sì, grazie per avermelo ricordato >>. In realtà ho temuto di vederlo oggi a pranzo, ma ho sentito che sarebbe arrivato di sera. Chissà se è già qui, così vicino a me …
<< E’ molto unito ai Cullen >>.
<< Lo so >> dico, asciutta.
<< L’ho rivisto qualche mese fa, quando … >>.
<< Seth! >> quasi lo aggredisco. << Non voglio sentir parlare di lui >>.
<< Ma domani sarà qui! >>.
<< Lo so, che cosa dovrei fare? Non volevo venire a questo stupido matrimonio! >>.
<< Sei sicura di farcela? >>.
<< Non credo di avere molta scelta. In ogni caso sì, ce la farò >>.
<< A quanto pare lui e Emma non sono più tornati insieme. Penso che la loro separazione sia definitiva >>.
<< Grazie per queste preziose informazioni. Ora posso dormire? >>.
Seth mi fissa qualche secondo.
Non provare compassione per me, Seth. Ormai ho superato tutto.
<< Buonanotte, Leah >>. Mi bacia sulla guancia.
Poggio la testa sul cuscino e cerco di allontanare il pensiero di Alex. Ricordo ancora quando mi giunse la notizia che lui e Emma si erano lasciati. Quasi mi aspettavo di vederlo spuntare sulla soglia della mia porta, ma non è accaduto. Non sapevo se esserne felice o infuriata. Non poteva avere la faccia tosta di presentarsi da me, no? Però non mi ha cercato più. Mi ha dimenticato?
***
Il giorno dopo mi sveglio a causa delle urla di mia madre. E’ agitata. Mi sembra di rivivere il suo matrimonio con Charlie, anche se è finito in modo disastroso.
Mentre mia mamma dà in escandescenza, Charlie, io e Seth ci vestiamo. Il mio abito è giallo. Santo Cielo, è simile a quello che indossai una sera di tanti anni fa, quando Alex e io … ok, non è il momento di pensarci.
Siamo pronti quando Rosalie suona alla nostra porta.
<< Perché sei qui, succhiasangue? >> le chiedo.
<< Per occuparmi dei vostri capelli e del trucco, ovviamente >> risponde lei, entrando senza tante cerimonie.
Lei è già pronta, sembra una barbie. Ha un abito rosa strettissimo. Penso che accanto a lei chiunque si sentirebbe uno straccio.
<< Non è necessario >> provo a protestare.
<< Siediti e stai in silenzio. Devo sbrigarmi, ho lasciato Nessie sola con Alice >>.
Rosalie è veloce; tra i Cullen, è quella che mi sta più simpatica. Forse è perché non è sempre buona e gentile come loro, ma mostra le sue debolezze.
Quando finisce, le sorrido.
<< Un sorriso da parte di Leah Clearwater. Un evento più unico che raro >>.
<< Non scherzare con gli ibridi, Rosalie >>.
Rosalie ricambia il sorriso. Se fossi rimasta più tempo a Forks saremmo diventate amiche.
Lancio una veloce occhiata allo specchio prima di uscire da casa. Una parte di me è compiaciuta, chissà che cosa penserà Alex quando vedrà a cosa ha rinunciato … no, basta. Non devo pensare a queste cose. Stupida Leah!
Andiamo dai Cullen, rigorosamente in auto per non sgualcire i nostri vestiti. E’ già tutto pronto e perfetto, a partire dal vialetto che ci conduce verso la casa, costeggiato da candele profumate.
Scendiamo dall’auto e veniamo subito accolti da un elegantissimo Carlisle. Sembra quello di sempre, anche se non ha più Esme accanto. E’ strano sapere che lei non ci sarà. Mi accorgo che il dottore mi guarda in modo strano. Forse è  solo una mia impressione.
<< Jake? E’ già qui? >> chiedo.
<< Sì, è già nel gazebo. Sta passeggiando nervosamente, forse è meglio se vai a calmarlo >>.
<< Niente Jasper? >>.
<< Oh, lui deve tenere sotto controllo gli ospiti. Sai, unire licantropi, mutaforma, vampiri e umani è sempre rischioso >>.
Annuisco. << Seth, sto andando da Jake >> dico.
Mia madre si fionda dentro casa per vedere la sposa, mentre Seth, io e Charlie ci dirigiamo verso il gazebo dove si svolgerà la cerimonia.
Molti ospiti sono già arrivati e l’aria è piena di un piacevole chiacchiericcio. Perlustro il giardino, salutando con la mano o fermandomi a scambiare qualche parola con qualcuno. Ogni cosa è al posto giusto: il gazebo bianco, i tendaggi, la disposizione delle sedie, l’erba accuratamente tagliata, i fiori, la musica.
Nonostante cerchi di non pensarci, Alex è nei miei pensieri. E’ già arrivato? Come sarà il nostro incontro? Mi odio perché non riesco a scacciarlo dalla mia testa. Sono in tensione, temo di vedere il suo volto da un momento all’altro.  
Invece, sono Karen e Beth che mi vengono incontro, e devo salutarle di nuovo.
<< Sei in splendida forma, Leah >> mi dice Karen.
<< Grazie, essere un ibrido non è così terribile come tu avevi sperato >>.
<< Ancora con queste divergenze! E’ acqua passata, non dovresti pensarci più. Siamo tutti una grande famiglia, ormai. La pace regna nel mondo grazie a noi e le ingiustizie sono finite >>.
<< Sono contenta che tu abbia raggiunto i tuoi scopi >>.
<< Dovresti venire a trovarci a Volterra qualche volta. Potresti essere l’unica rappresentate della tua specie >>.
<< Lo farò sicuramente. Ora, se volete scusarmi >>.
Mi allontano da quella psicopatica.
Jake sta parlando con Edward, sotto al gazebo. Saluto con la mano e faccio per avvicinarmi, ma vengo intercettata da Embry.
<< Ehi, Lee Lee >>. Mi abbraccia.
Non lo rimprovero, non mi disturba più quel nomignolo. << Embry! Cos’è questa improvvisa dimostrazione d’affetto? >>.
<< I giovani mutaforma sono rimasti a bocca aperta quando ti hanno visto, così volevo farli ingelosire dimostrando loro che ti conosco >> sussurra.
Mi guardo intorno. Jared non ha occhi che per Kim, Quil mi strizza l’occhio e un altro mutaforma, Sean, si sta scambiando effusioni con Rachel, la sorella di Jake che stava con Paul e che mi saluta allegramente quando si accorge di me. Tutti gli altri in effetti mi guardano di sottecchi.
I miei occhi si soffermano su una donna e un bambino: sono la moglie e il figlio di Sam. Faccio un cenno di saluto che lei ricambia, e poi distolgo lo sguardo. Ieri non c’erano alla festa. Mi vengono quasi le lacrime agli occhi, pensando a Sam.
<< La vita va avanti >> mi dice, non so se in riferimento a Rachel o alla moglie di Sam.
<< Ancora nessun imprinting per te? >> gli chiedo.
 << Niente >>.
<< Forse la natura non vuole che tu ti riproduca >>.
<< Ah-ah. Spiritosa. Allora potrei uscire con te >>.
Non mi dà il tempo di rispondere. << Scusa, non dovrei scherzare su queste cose >> si affretta a dire.
<< Non preoccuparti, non ti staccherò la testa dal collo se è ciò che temi >>.
Il suo sguardo si ferma dietro di me. << Forse dovrei mettermi in coda per uscire con te >>.
Mi volto lentamente e resto quasi senza fiato. Alex è proprio lì, a qualche metro da me, e mi sta fissando. E’ arrivato adesso o ero così preoccupata di vederlo che non l’ho notato? Anche se sapevo che ci sarebbe stato, è dura. Mi sudano le mani.
Sei anni sono tanti, persino per un immortale. Anzi, soprattutto per un immortale che ha appena iniziato a vivere la sua immortalità.
“Ho scelto di stare con mia moglie”. Queste parole mi rimbombano nella testa, non riesco a scacciarle.
Alex si allontana da Emmett, con il quale stava parlando, e inizia ad avvicinarsi a me. I suoi capelli sono corti, rasati e rendono il suo viso più duro e meno fanciullesco. Per il resto è sempre uguale. Indossa un completo blu scuro che si abbina ai suoi occhi. Tutto ciò che credevo di essermi lasciata alle spalle ritorna, i ricordi mi colpiscono come una doccia fredda. Ho mentito a me stessa, è evidente. Ho cercato di andare avanti negli ultimi sei anni, ma una piccola parte di me ha sempre desiderato rivederlo; e ora, questa parte, ha preso il sopravvento. Lo desidero così tanto che fa male. Perché non posso essergli indifferente? Quanti anni devono passare prima di poterlo vedere senza provare nulla? E’ stato tutto un fallimento? Questi anni lontana da lui, cercare di ricostruire la mia vita …
Frequento il college, ho un ragazzo, riesco a controllare la mia sete e le mie trasformazioni: tutto sembrava andare per il verso giusto. Fino a questo momento.
Embry mi dice qualcosa ma non lo sento. E’ come se non esistesse nessuno a parte Alex. Sono stordita.
<< Ciao >> mi saluta Alex quando è vicino a me.
Impiego qualche secondo a rispondere. Devo calmarmi. << Ciao >>.
<< E’ passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ci siamo visti >> dice, esitante.
La sua espressione è affabile, cortese, come lo sarebbe con un conoscente che non vede da tanto tempo.
<< Già >>. Non riesco a dire altro.
<< Ti trovo bene. Sei bellissima >>.
<< Una volta non apprezzavi tanto la mia bellezza >>.
Le sue labbra si piegano in un lieve sorriso. << Forse la lontananza aiuta >> ribatte.
Sto per dire qualcosa ma vengo interrotta da Seth.
<< Leah, devi andare da Jacob >>. Seth saluta freddamente Alex e poi mi trascina verso il gazebo, dove Jake si sta aggiustando nervosamente la cravatta. Sento lo sguardo di Alex sulla mia schiena e rabbrividisco.
<< Leah, ciao. Sono io lo sposo ma mi sembri tu quella sotto shock >> dice Jake.
Cerco di tornare alla realtà. Jake. Il matrimonio. Ci sono.
Sorrido. << Jake, sei uno schianto! Smettila di tormentare la cravatta, la stai rovinando >>. Lo bacio sulla guancia.
<< Per essere la mia testimone te la sei presa comoda! >> mi rimprovera.
<< Sono stata trattenuta >> mi giustifico.
<< I mutaforma non riescono a staccare gli occhi da te >>.
<< Se solo sapessi che cosa stanno pensando … >> aggiunge Edward, ridacchiando, rivolto a me.
<< Devo andare a difendere al virtù di mia sorella? >> scherza Seth.
<< Ehi Edward, sono curioso. Che cosa sta pensando tuo fratello Alex? >>.
Prima di rispondere mi guardo alle spalle. Alex è momentaneamente sparito.
<< Oh, i suoi pensieri sono tutti per Leah. Credo che mi ucciderebbe se li rivelassi, mi ha già minacciato di farlo altre volte >>.
<< Volete smetterla? Tua figlia sta per sposarsi, non dovresti essere con lei? Da quando chiami Alex fratello? >> sbotto.
<< Da quando Carlisle l’ha accolto come figlio. In ogni caso hai ragione, devo andare da mia figlia. Inoltre, Tanya mi starà cercando! A dopo >>. Si allontana.
<<  E tu >> dico, rivolta a Jacob. << Fatti gli affari tuoi! >>.
<< Andiamo, Leah, stavo cercando di distrarmi. E’ tuo dovere aiutarmi a superare la tensione >>.
<< Vuoi farlo parlando di Alex? Non credo sia una buona idea >> dico, stringendo i denti.
<< Gale non è riuscito a venire? >>.
<< No. Allora, sei pronto a metterti la catena al piede? >> cambio discorso.
<< Non potrei esserlo di più. E’ uno dei giorni più belli della mia vita >>.
Alzo gli occhi al cielo. << L’imprinting ti rende troppo sdolcinato >>.
<< La amo, Leah. Darei la mia vita per lei. Non posso vergognarmene >>.
<< Non devi, infatti. Mi chiedo quando toccherà a Seth >>.
Seth sorride. << Spero il più tardi possibile >>.
<< Adesso dici così, ma ti assicuro che quando accadrà non rimpiangerai il tempo trascorso da solo >> dice Jake.
<< Pensi che riconoscerai Nessie dopo tutto il tempo che sta passando tra le grinfie delle zie? >> chiedo a Jake.
<< Mi auguro che non la facciano sembrare un clown >>.
Ridiamo. Poi, la musica cambia. La gente inizia a prendere posto. I mutaforma ci sono tutti. Arrivano i Cullen, emozionati, e prendono posto in prima fila. Alex si siede accanto a Carlisle e mi lancia uno sguardo sul quale preferisco non indagare. Vorrei che non mi guardasse in quel modo. Seth si siede accanto a mia madre e a Charlie.
Io resto in piedi, dietro a Jake. Gli stringo affettuosamente il braccio e poi vediamo le damigelle d’onore farsi strada lungo il corridoio tra le sedie degli invitati. Sono vestite di rosa, ringrazio di non essere una di loro. Tra le damigelle ci sono entrambe le sorelle di Jake, tutte le compagne dei mutaforma e alcune amiche umane di Renesmee.
Le note della marcia nuziale si spargono per il giardino, mentre un sorridente Edward accompagna la sua bellissima figlia vestita di bianco all’altare. E’ ormai una ragazza a tutti gli effetti. Forse avrebbe potuto aspettare un altro anno prima di sposarsi, ma i giovani sono impulsivi.
Ovviamente assomiglia più a una modella che a un clown.
<< Vorrei che tua madre fosse qui >> le mormora Edward, prima di baciarla e cederla a Jake.
Edward e Jake si scambiano uno sguardo complice: incredibile come vadano d’accordo. Sono sicura che Edward sia felicissimo che Nessie sposi Jake.
Edward si siede accanto a Tanya, la sua compagna. E’ bello vedere che si può ritrovare la felicità, anche quando sembrerebbe impossibile.
In piedi dietro al mio migliore amico, seguo lo scambio dei voti e quasi mi emoziono. Quasi. Verso una sola lacrima che mi affretto a asciugare. Non sono così sentimentale.
Renesmee e Jake si baciano e sono sposati.
Sono la prima a congratularmi con loro. Renesmee e io non siamo certamente amiche, ma sabbiamo imparato ad accettarci, per Jake. Nessuno è più felice di lui in questo momento.  I mutaforma lo prendono in braccio per festeggiarlo e Alice li rimprovera perché gli sgualciscono il vestito. Nessie ride e abbraccia il padre.
Ci spostiamo nella zona del ricevimento, dove dei camerieri ci aspettano per farci accomodare nei tavoli rotondi accuratamente addobbati e apparecchiati.
Il sorriso scompare dal mio viso quando mi torna in mente il mio problema. Alex è qui e, ovunque mi giri, non faccio altro che trovarmelo davanti.
Lo evito intavolando una conversazione con Emmett, prendendolo in giro perché non può mangiare.
<< Cosa vuoi che sia questo cibo rispetto a un orso? >>.
<< Io posso mangiare sia questo che un orso >>.
<< Non ti invidio. Potresti ingrassare >>.
Continuiamo a scherzare fin quando Rosalie non lo reclama per un ballo.
C’è persino la madre di Bella col suo compagno, non ho idea di cosa le abbiano detto riguardo al nostro mondo.
Poi parlo con Carlisle, mia madre, Billy, un mutaforma di cui non ricordo il nome e che flirta sfacciatamente con me, Seth, persino con Beth. Ballo, rido: sono un’ospite e  una testimone perfetta, sorridente e per niente scorbutica. Insomma, faccio di tutto per tenermi impegnata e non trovarmi mai da sola.
Durante il ballo, Charlie mi pesta i piedi un sacco di volte, Jacob invece se la cava. Non sto ferma un secondo.
C’è pure un momento di silenzio, quando Renesmee ricorda la madre, la nonna Esme e tutti coloro che sono morti durante la battaglia per sconfiggere i Volturi. Poi si torna a festeggiare.
<< Leah, mi sembri tesa. La tua allegria non mi inganna >> mi dice Jasper quando finisco l’ennesimo ballo.
Il fatto che i Cullen siano così amichevoli con me non mi preoccupa più. Dopotutto, ogni volta che sono tornata a Forks, ho trascorso molto tempo con loro. E anche Alex ha trascorso molto tempo con loro. Abbiamo qualcosa in comune.
<< Ti assicuro che sono tranquilla >> lo contraddico.
<< Credo che Alex voglia parlarti >> mi dice Alice con la sua voce squillante.
<< Sei tesa per lui? >> chiede Jasper.
Resto con la bocca aperta. Alex ci starà sicuramente ascoltando! Come possono fare delle domande del genere?
<< Che cosa state blaterando? Finitela immediatamente >.
Che hanno in mente? Ecco che succede quando si dà troppa confidenza ai Cullen.
<< E tu, Jasper, non ti immischiare con le mie emozioni! >> lo rimprovero. I suoi muscoli e le sue cicatrici non mi intimidiscono di certo!
Dopo questo piccolo incidente, continuo la mia serata. Danzo anche con lo sposo e parlo con Renesmee.
<< Sono felice che Jake abbia scelto te >> mi rivela.
Sono stupita. << Davvero? >>.
<< Sì. Una volta ero gelosa di te, ma ero solo una bambina. Spero che col tempo potremo diventare amiche. Jake tiene molto a te >>.
<< Lo spero anche io, Nessie. Vi auguro di essere felici >> le dico, sincera.
<< Nessie, balla con tuo nonno >> dice Carlisle, avvicinandosi a noi.
Sembra tutto fuorché un nonno.
<< Certo >>. Gli sorride, radiosa.
Mentre i due sposi tagliano la torta, Edward si avvicina a me.
<< Evitarlo non servirà >> mi dice. E’ diventato decisamente troppo loquace e allegro da quando sta con Tanya.
<< Evitare chi? >>.
<< Lo sai >>.
<< Non dovresti abusare del tuo potere >> lo rimprovero.
Tanya – che sembra una barbie – ridacchia. << Io sono molto contenta quando ne abusa >>.
E lo guarda in modo allusivo.
Cielo, vogliono farmi vomitare?
<< Ed, stai rimproverando Leah perché mi evita? >>.
Alex.
Faccio un enorme sforzo per non mostrarmi sorpresa. Prima o poi avrei dovuto affrontarlo.
<< Dovere di un fratello >>.
Alex gli sorride. << Posso cavarmela da solo >>.
Edward scrolla le spalle e se ne va con Tanya. Mi volto cercando di mantenere un’espressione di neutra cordialità. Lentamente, sposto il mio sguardo dalla sua giacca al suo viso.
<< Non ti stavo evitando >>.
<< Siamo sulla difensiva >>.
<< Affatto. Noto che hai legato molto con i Cullen >>.
<< Sì. Li considero la mia seconda famiglia. Hai i capelli più lunghi >>. Mi studia il volto.
<< E tu hai tosato la tua chioma >> ribatto.
Sorride e compare la sua caratteristica fossetta. << Ti va di ballare? >>.
<< No >>.
<< Sai, questo vestito mi ricorda un mio regalo … in una serata di tanto tempo fa. Quella volta accettasti di ballare con me >>.
Allora non ha dimenticato. << Era una serata diversa >>.
<< E’ bello rivederti, ne abbiamo passate tante insieme, vero? >>.
<< Forse anche troppe >>.
<< Non dimenticherò mai la notte in cui ci siamo incontrati. Eri una ragazza straordinariamente irritante >>.
<< E tu un licantropo decisamente narcisista >>.
<< Eri anche profondamente ferita >>.
<< Così come lo eri tu. Ci aiutammo a vicenda >>.
<< Ti feci lanciare dal Golden Gate Bridge >>.
<< E’ stato un momento di debolezza. Mi sono lasciata trascinare dalla tua follia >> mi giustifico.
Mi guarda, come se stesse pensando a cosa dire esattamente. << Stavamo bene insieme >>.
<< Tu hai scelto lei >> sbotto, volendo arrivare al dunque.
<< Sì e ho rimpianto quella scelta migliaia di volte >> confessa.
Mi vengono le lacrime agli occhi ma le trattengo. << La rimpiangi? >>.
<< Ti sono stato lontano per mantenere la mia promessa. Mi hai perdonato, Leah? >>.
<< No >>.
<< E’ così allora? Anche se sono passati sei anni? Non potrò più far parte della tua vita? >>.
Il mio gancio destro finisce proprio sulla sua guancia, che gli diventa leggermente rossa. Qualcuno ha notato il mio gesto e ci guarda con curiosità.
Lo prendo per la giacca e mi addentro un po’ nella foresta, trascinandolo dietro di me. Lui mi lascia fare. Questa foresta è stata testimone di molte conversazioni. Ricordo in particolare, quella con Sam.
Lo scaglio contro un albero, tenendolo per i risvolti della giacca e facendo cadere alcune foglie dall’alto.
<< Che cosa vuoi? Come osi chiedermi di fare ancora parte della mia vita dopo quello che mi hai fatto? >>.
<< Sfogati. Merito la tua rabbia >>.
<< Dopo tutti questi anni vieni qui e mi chiedi di ballare come se niente fosse? Vuoi che ti uccida? >> ringhio.
<< Fai pure, se ti fa sentire meglio >>.
Gli mollo la giacca, faccio un passo indietro e un respiro profondo. << Ho perso il controllo. Io sono una persona calma e ragionevole e tu mi fai perdere il controllo! >>.
<< Non sei mai stata calma e ragionevole >> mi contraddice.
<< Forse lo sono diventata negli ultimi anni. Non puoi saperlo dal momento che non ci siamo più visti >>.
<< Mi hai detto che non volevi vedermi mai più. Ho solo rispettato la tua volontà >> si difende. << Non è passato giorno in cui non abbia pensato a te >>.
<< Perché hai lasciato tua moglie? >> gli chiedo.
<< Perché non funzionava >>.
<< Spiegati meglio. E’ per lei, dopotutto, che hai distrutto la nostra felicità >>.
<< Mi sono accorto di non amarla più come una volta. Non era più abbastanza >>.
<< Pensavo di essere io quella che non era abbastanza per te >>.
<< Mi sbagliavo. Tutti possono sbagliare >>.
<< Ok, non capisco perché stiamo parlando di queste cose. Quel che fatto è fatto. Tu hai la tua vita, io la mia >>.
<< Invece dobbiamo parlarne. Non possiamo evitarci per sempre >>.
<< Perché no? Finora ha funzionato >>.
<< Mi hai chiesto di stare fuori dalla tua vita e l’ho fatto, ma non voglio farlo più >> mormora Alex. << Mi sei mancata >>.
Lo guardo duramente. << Avresti potuto avermi per sempre nella tua vita. E’ stata una tua scelta >>.
<< Una scelta che rimpiango ogni giorno >>.
<< Io sono andata avanti, Alex >>.
<< Non mi importa, devi sentirtelo dire almeno una volta. Quando ho deciso che sarei rimasto con mia moglie, ho fatto uno degli errori più grandi della mia vita. Dopo che dedichi la tua intera esistenza a una persona, è difficile essere razionali e capire quando hai ormai smesso di amarla come un tempo >>.
<< Wow. Sono indecisa tra darti un altro pugno o andarmene e non parlarti mai più >>.
<< Posso scegliere il pugno? >>.
<< Alex, che cosa stai tentando di dirmi? Sii chiaro >>.
<< Ti amo, Leah. Non ho mai smesso di farlo. Quel giorno in cui mi hai salvato dai vampiri, non avevo idea che avresti sconvolto la mia esistenza. Tu sei parte di me, adesso, che lo voglia o no  >>.
Il cuore mi batte all’impazzata, ma non devo ascoltarlo. Ho il mio orgoglio, il mio amor proprio. << Il fatto è questo, Alex. Non credo di volerlo. Perché devo sempre essere la seconda scelta di qualcuno? >>.
<< Tu non sei una seconda scelta >>.
<< No? Non sei forse stato con tua moglie per un bel po’ prima di lasciarla? >>.
<< L’ho lasciata per te, perché non riesco a vedere nessuno accanto a me che non sia tu >>.
<< Perché me lo stai dicendo solo adesso? Non l’hai lasciata due anni fa? >>.
<< Perché non avevo alcun diritto di stravolgere la tua vita, ti avevo fatto una promessa e meritavo l’infelicità che mi ero procurato, pensavo saresti stata meglio senza di me >>.
<< Cosa ti  ha fatto cambiare idea, adesso? >>.
<< Tu >>.
<< Io? >>.
<< Oggi, quando ti ho vista, ho capito che non avrei potuto rinunciare a te senza almeno averci provato >>.
<< Non è stata una scelta saggia >>.
<< Non mi importa niente della saggezza o di ciò che è giusto. Perdonami, Leah. Amami, stai con me, ti renderò felice. Non ti deluderò più, ti sarò fedele fin quando non ti stancherai di me >>.
Vedendo il mio stato di shock, Alex si avvicina a me e mi prende le mani.
Le libero, tornando in me. << Io … io ho una nuova vita. Ho degli amici, il college,  ho persino un ragazzo >>.
<< Lo so. Non voglio che cambi nulla. A parte il ragazzo >>.
<< Lo sai quanto ho sofferto? Ho perso tutto quello che avevo e ho dovuto ricominciare da zero. Ora tu vuoi che io cancelli gli ultimi sei anni solo perché ti sei reso conto che non amavi più tua moglie? >>.
Gli occhi di Alex si intristiscono. << Il punto non è che non la amo più, ma che amo te più di ogni altra cosa. Vorrei uccidermi per la sofferenza che ti ho causato >>.
<< Seth lo avrebbe fatto >>.
<< Ho notato il suo astio ogni volta che ho fatto visita a Carlisle >>.
<< Non puoi biasimarlo >>.
<< Certamente no >>. Alex mi guarda pieno di speranza. Riconosco il suo sguardo combattivo e testardo. << Posso rimediare >>.
<< Non puoi >>.
<< Non vuoi darmi un’opportunità? >>.
<< L’hai già avuta >>.
<< Cosa vuoi che faccia? Che ti supplichi? Lo farò, se necessario >>.
Si inginocchia. << Leah Clearwater, ti prego di darmi una possibilità. Sposami >>.
<< Alzati! Sei impazzito? >>. Ho la voce stridula. Penso che sia normale dopo aver ricevuto una proposta di matrimonio.
Si rialza. << Sono serissimo! Sposami e stai con me >>.
<< Non ho intenzione di sposarti! >>.
<< Lo faremo più avanti allora. Quando vorrai >>.
<< Alex, io non voglio stare con te! >> urlo, per porre fine alle sue speranze. Il fatto che lo stia dicendo più per rabbia che per altro, non mi importa. Accidenti, non può farmi questo dopo sei anni!
Mi fissa per qualche secondo, prima di parlare. << Bugiarda. Lo stai dicendo solo per vendicarti >>.
<< Credi che bastino le tue stupide scuse per far tornare tutto come prima? >>.
Sorride. << Allora ho ragione. Non è vero che non mi vuoi. L’ho capito subito, appena ci siamo visti >>.
<< Alex, sei … sei un idiota!  La tua arroganza non ha limiti, anche quando sei nel torto! >>.
<< Mi farò perdonare, farò qualsiasi cosa >>.
<< Voglio che tu stia lontano da me come hai fatto negli ultimi sei anni. Non ti voglio nella mia vita, non voglio più vederti e sicuramente non voglio sposarti. Che cosa ti dice il cervello? Sei pazzo >>.
Alex si avvicina a me, senza mostrarsi particolarmente colpito dalle mie parole dure e crudeli. << Guardami negli occhi e dimmi che mi hai dimenticato e che non mi ami più >>.
E’ così vicino che non sento nient’altro che il suo familiare profumo. I ricordi mi fanno vacillare. Sono ipnotizzata dai suoi occhi, belli e determinati. La sua pelle è liscia, appena rasata.
<< Torna da tua moglie >> sbotto.
<< Non posso. La mia vita con lei è finita >> sussurra.
<< Ho un ragazzo >> ribadisco.
<< Lo ami? >> mormora.
Amo Gale ma, onestamente, non so se sarà mai paragonabile a ciò che ho provato per Alex.
<< Sì >>.
Sta in silenzio qualche secondo, cercando di decifrare il mio sì.
<< Provi qualcosa per lui, ma non è abbastanza. Te lo leggo negli occhi >>.
Non solo è arrogante, ma anche perspicace. Mi conosce troppo bene. Lo odio. << Non osare. Non sai niente di me e di lui >> dico, quasi ringhiando.
<< So che non dovrebbe lasciare la sua ragazza da sola a un matrimonio >>.
<< Io so che tu ti stai sopravvalutando >>.
<< E’ uno dei miei difetti, li conosci bene >>. E’ determinato.
Gli poggio la mano sul petto per spingerlo via. << Stammi lontano >>.
<< Perché? Hai paura che ti baci? >>.
Lo fa davvero, ma lo mordo. Si allontana, tamponandosi il sangue del labbro.
<< Non pensavo che fossi diventata cannibale >> scherza.
<< Smettila di scherzare. Ti odio >> gli dico.
<< Se sapessi con certezza che non c’è più speranza per noi ti lascerei andare >> mormora, serio. << Ma so che c’è. Puoi dirmi che sono sfacciato, che sono un idiota, ma non ho intenzione di rinunciare a te dopo stasera solo per orgoglio o per una stupida promessa >>.
<< Mi rifiuto di ascoltare altro. Sto tornando alla festa, siamo stati lontani troppo a lungo. Ciao, Alexander >>.
Gli lancio un’ultima occhiataccia e poi torno nel giardino, dove gli ospiti stanno già mangiando la torta.
<< Dove sei stata? >> mi chiede Jake.
Non ho il tempo di rispondere perché viene trascinato via da Kate, per fare delle foto.
I festeggiamenti sono quasi finiti.
<< Tutto bene, Leah? >> chiede Seth, lanciando delle occhiate a Alex, che ora sta tranquillamente ridendo e scherzando con Emmett.
<< Sì >> rispondo.
Il cibo, le foto e i balli sono stati fatti. Arriva il momento dei saluti.
Abbraccio Jake e Nessie, augurando loro buon viaggio: stanno andando in luna di miele. Charlie trattiene a stento le lacrime. I Cullen piangerebbero, se potessero.
I due neo sposi salgono sulla Ferrari e si allontanano, felici per l’inizio della loro nuova vita.
Gli ospiti sono ancora brilli e allegri, credo che resteranno tutta la notte a far baldoria a casa dei Cullen. Il mio umore, però, è stato rovinato, quindi preferisco tornare a casa.
Torno a piedi, da sola, riflettendo sulle parole di Alex.
Mi ama ancora e vuole stare con me! Che faccia tosta presentarsi da me dopo tutto questo tempo e dirmi queste cose. Sono confusa. La parte razionale di me mi dice di dargli il benservito insieme a qualche altro pugno. La parte emotiva di me stava quasi per buttarsi tra le sue braccia. Sono così fragile? Ho già dimenticato quel dolce ragazzo che mi aspetta a New York?
Quando arrivo a casa di Charlie, vedo un uomo seduto sui gradini, davanti al portone. Ha un piccolo trolley ed è vestito in modo elegante. Appena si accorge di me si illumina.
E’ Gale, il mio ragazzo.
Corre verso di me e mi stringe in un abbraccio, sollevandomi da terra.
<< Che cosa ci fai qui? >> chiedo, sorridendogli.
<< Ho preso il primo volto disponibile. Sono riuscito a liberarmi dal lavoro all’ultimo momento >>.
Lo bacio, felice che sia qui, felice che non mi faccia dubitare più dei miei sentimenti. Tutto può tornare com’era prima della discussione con Alex.
<< Il matrimonio è già finito, vero? >> chiede.
<< Sì >>.
<< Sei bellissima. Spero che non ti abbiano corteggiata in molti >>.
Rido nervosamente. << Dovresti lasciarmi da sola il meno possibile >> scherzo. Quasi non me ne rendo conto, ma ho detto la stessa frase di Alex.
<< Pensi che tua madre e il tuo patrigno mi permetteranno di restare senza preavviso? >>.
<< Scherzi? Certo! Inoltre, non sono ancora rientrati. Potresti aiutarmi a togliere il vestito >> lo stuzzico.
<< Non posso rifiutarmi di aiutare una ragazza in difficoltà >>.
Entriamo in casa, parlando, contenti di essere insieme.
Gale, in camera mia, inizia a spogliarsi. Mi volto per togliermi il vestito e il mio sguardo cade in mezzo agli alberi. Alex mi sta fissando, appoggiato al tronco con le braccia conserte. Faccio quasi un salto per lo stupore.
Le sue labbra si muovono. << Biondo, alto, muscoloso. Complimenti per la scelta. Peccato che sia un umano >>. Sento benissimo la sua voce, come se mi stesse parlando dalla stessa stanza.
Gale mi abbraccia da dietro e mi bacia il collo. Alex continua a guardare.
<< Gale, fai una doccia veloce e poi raggiungimi a letto >> gli dico, a disagio.
Lui annuisce, dandomi un ultimo bacio prima di chiudersi in bagno.
Apro la finestra. << Siamo passati dal non vederci mai allo stalking? Oppure ormai ti dedichi al voyeurismo? >>.
<< Sono venuto per finire la nostra conversazione e per salutarti. Partirò all’alba. Ho degli affari da sbrigare >>.
<< D’accordo. Ti auguro buon viaggio >>. Faccio per chiudere la finestra ma lui, con un balzo, sale. Me lo ritrovo appollaiato lì, a pochi centimetri di distanza.
<< Che cosa fai? Scendi! >> sussurro, agitata. Sento ancora il rumore dell’acqua in bagno.
<< Voglio che mi prometti che penserai seriamente a ciò che ho detto >>.
<< Non ho intenzione di prometterti nulla! >>.
<< Allora non me ne andrò da qui. Entrerò e Gale troverà me sul tuo letto >>.
<< Non oseresti >>.
<< Non mettermi alla prova >>.
<< Vuoi che ti attacchi? >>.
<< Vuoi che quel povero ragazzo trovi due lupi che si azzuffano? >>.
Ci guardiamo, sfidandoci.
Infine, mi tocca cedere. << Ok. Ci penserò >>.
Mi guarda trionfante. Poi percorre con lo sguardo il mio vestito un’ultima volta, facendomi sentire vulnerabile. Torna a guardarmi negli occhi.
<< Bene. Ci vedremo presto, Leah Clearwater >>. Salta subito giù dalla finestra.
<< Presto? Che cosa intendi con presto? >>.
Non risponde ma ridacchia, mi saluta con un cenno e se ne va. Nonostante la sua aria da presuntuoso, la sua sagoma che sparisce nella foresta mi sembra terribilmente triste.
   
 
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