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Autore: saffyj    07/07/2016    4 recensioni
Sono arrivata due anni fa in questa bellissima cittadina con il cuore spezzato e una sola valigia come compagnia.
Avevo abbandonato tutti. Avevo abbandonato la mia famiglia, lo studio, gli amici, il lavoro del week-end… avevo abbandonato tutto e tutti. Stare a Forks mi stava uccidendo e iniziavo a sentirmi soffocare, dovevo cambiare, dovevo allontanarmi, ricominciare da zero e così avevo fatto.
Mi sono svegliata una mattina con il mio incubo personale che urlava fuori dalla porta. Mi sono cambiata, ho messo in valigia le cose essenziali, e ho chiamato un taxi. Ho ignorato le urla e le minacce del mio incubo e mi sono fiondata nel veicolo....
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Garrett, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ciao!!! Come promesso sono qui ad aggiornare il mio/nostro "Incubo Personale" ... ormai siamo agli sgoccioli... 
BUONA LETTURA!!!

 
 
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 Mi ami?

BELLA
Alice ha minacciato mio fratello! Esatto! Gli ha detto che se non mi porta subito a Forks verrà a casa e distruggerà l’intero appartamento che mio fratello ha creato e arredato con fatica! Non so se ridere o piangere.
La tentazione di correre a Forks e lasciarmi alle spalle la Regina dei ghiacci è veramente allettante, ma non voglio scappare! E’ vero, non sono ancora tornata a casa e mi sono rintanata nella camera che mio fratello mi ha preparato, ma un conto è essere a pochi metri da Garrett e andare da lui appena mi sento pronta, un altro conto è mettere chilometri di distanza!
Mi alzo dal letto demoralizzata. Oggi è Natale e dovrebbe essere un giorno di festa. Da quando sono piccola il Natale è sempre stato un giorno pieno di magia, un giorno bellissimo, dove tutto tornava a posto per un solo giorno. Mia madre, anche dopo il divorzio, non ha mai saltato un Natale con noi, e anche quando sono scappata da Forks non sono riuscita a trattenermi ed ho svelato alla mia famiglia il luogo in cui mi nascondevo per poter festeggiare con loro questo magico e unico giorno!
Invece quest’anno saremo solo io ed il mio fratello orso!
Dopo ciò che è successo tra me e Garrett, Emmett ha annullato i viaggi di mamma e papà. Non chiedetemi che scuse ha utilizzato, so solo che quando gli ho chiesto il motivo lui mi ha risposto “Se ti vedessero in queste condizioni si preoccuperebbero tantissimo. E sappiamo entrambi quanto può diventare pericoloso papà e appiccicosa mamma!”
Così siamo io e lui… al momento solo io, perché il mio fratellone è uscito per prendere qualcosa da mangiare… avrei voluto cucinare per lui, per ringraziarlo per ciò che sta facendo per me, ma è stato irremovibile. Mi ha preso di peso, mi ha lanciato sul letto e mi ha comandato:
“Tu adesso stai qui buona buona. Non apri nessun regalo finché non arrivo anche io e aspetti che il tuo fratellone torni con le miglior leccornie che si possono trovare in città!” mi ha strizzato l’occhio ed è scattato fuori di casa come se l'appartamento stesse per prendere fuoco!

Bussano alla porta e sbuffando vado ad aprire.
“Potevi almeno ricordarti le chiavi!” esclamo spalancando la porta al mio fratellone smemorato.
“Buon Natale!” Garrett mi sorride sulle porta con un cappello da Babbo Natale in testa, lo sguardo speranzoso e le labbra incurvate in un sorriso triste. Mi porge un pacchetto enorme con scritto su ogni lato “Scusa” a caratteri cubitali.
Gli sorrido e lo invito ad entrare. Non parliamo, ma continuiamo a guardarci negli occhi mentre ci accomodiamo sul divano e ci siamo asciughiamo le lacrime a vicenda.
“Mi dispiace, scusa.” Rompe il silenzio mentre mi accarezza la guancia.
“Non ti ho mai tradito” rispondo con la voce spezzata dai singhiozzi.
“Lo so” mi sorride, “Non l’ho mai pensato”
“E adesso cosa facciamo?” gli chiedo confusa sul mio futuro che nuovamente è diventato nebuloso.
“Torniamo a casa” risponde prendendomi il volto tra le mani e guardandomi negli occhi trasmettendomi tutto il suo amore “Torna a casa Bella, mi manchi!”
“I tuoi…” provo a chiedere.
“Sono ancora a casa nostra. Torneranno a casa dopo capodanno…” risponde imbarazzato.
Mi alzo come scottata. Come può chiedermi di tornare a casa se la Regina dei Ghiacci è ancora lì?
“Io non torno a casa finché ci sarà lei”
“Bella…” sospira alzandosi e prendendomi le mani nelle sue “E’ mia madre, non la vedo da anni” cerca di farmi ragionare, ma io proprio non ci riesco.
“E’ dispiaciuta per ciò che ha combinato… e ti prometto che si comporterà bene”
Ci penso scuotendo la testa. Sono disposta a rischiare? E se lei lo avesse detto, ma dentro di sé continuasse a pensare a quelle cose orribili su di me? E se litigassimo di nuovo?
“E se…”
“Tranquilla, ci sono io con te… ti difenderò dalla Regina dei Ghiacci” e mi sorride facendomi sciogliere.
“E’ Natale” gli faccio notare sperando che capisca che non voglio permettere alla regina di rovinarmi maggiormente quel giorno dell’anno.
“A Natale avvengono i miracoli… e il miglior regalo che posso ricevere e riaverti a casa… mi manchi!” i suoi occhi sono pieni di speranza ed io non ho cuore di infrangerla. Annuisco mordendomi il labbro. Un campanellino nel mio cervello mi consiglia di non cedere, di rimandare all’indomani l’incontro con la signora Garrett, ma il sorriso triste del mio sole mi fa accantonare ogni dubbio e decido di seguirlo.
Emmett entra in casa, proprio in quel momento, con le braccia piene di ogni ben di Dio. Sgrana gli occhi nel vedere Garrett e ringhia facendo due lunghe falcate verso di lui.
“Cosa ci fai qui?” gli chiede poco gentilmente.
“Io…” prova a parlare Garrett, ma io mi intrometto.
“E’ tutto a posto Emmett…” cerco di tranquillizzarlo, ma lui mi lancia un’occhiata poco convinta.
“E’ tutto a posto nel senso… tutto a posto?” mi chiede conferma.
Guardo Garrett sorridendogli “Diciamo che dobbiamo ancora chiarire… ed affrontare i ghiacci, ma la tempesta è passata”
Garrett mi stringe a sé baciandomi il capo ed inalando il mio profumo. Emmett riluttante ci lascia soli per posare la spesa in cucina.
“Non posso lasciarlo solo il giorno di Natale… torna dai tuoi, festeggia con loro… e stasera…” cerco di prendere coraggio, perché il pensiero di tornare a casa non mi alletta.
“So che se ti lascio adesso, tu non verrai. Ti prego Bella” prova a convincermi.
Nego con il capo. “Verrò stasera… voglio solo festeggiare il Natale con mio fratello” lo rassicuro.
Garrett mi guarda per attimi infiniti negli occhi e poi sospirando accetta.
“Vengo a prenderti alle sei… mi manchi!” e mi sfiora le labbra con le sue prima di allontanarsi lentamente, senza mai smettere si pregarmi con gli occhi di non cambiare idea mentre si avvicina arretrando verso la porta.
***
 
Con la pancia piena e le guance che mi fan male a forza di ridere, continuo a scartare i mille regali che mi ha comprato il mio fratellino e, come quando eravamo piccoli, iniziamo a giocare con la carta colorata.
L’atmosfera viene “rovinata” dal suono del campanello. Guardo l’ora, sono già le sei… il tempo è volato ed io sono ancora in pigiama, seduta sul tappeto della sala con le valigie da fare!!!
Emmett va ad aprire mentre io mi fiondo in camera per preparami e preparare la valigia.
“Pronta per il grande incontro?”  mi canzona Garrett appoggiato allo stipite della porta.
 “Sinceramente no” Gli sorrido ironica.
“Tranquilla andrà tutto bene!” mi abbraccia e mi stringe forte a sé.
“Mi odia” piagnucolo sul suo petto.
“Non ti odia! E’ solo gelosa del suo figlio unico… ma non ti odia” ride accarezzandomi la schiena.
“Sicuro che non pensa le cose che ti ha detto?”
Lo guardo negli occhi sperando di vederci ancora ilarità, invece i suoi occhi sono rivolti al pavimento. Mi allontano per guardarlo meglio… io non ci torno sotto il tetto di una donna che mi reputa una sciacquetta sgualdrina.
“Garrett” lo chiamo con la domanda intrinseca di rispondere.
Mi volto come una furia e ricomincio a svuotare la valigia.
 “Bella, smettila” mi ammonisce Garrett prendendomi le mani e facendomi voltare verso di lui. “Lei non ti odia, è gelosa come ogni madre lo è di suo figlio, ma a me non interessa cosa pensa. Io ti amo e non ti lascerò per lei” dice con rabbia stringendomi i polsi.
Cerco di liberarmi, ma lui stringe la presa.
“Smettila, Bella. Smettila di scappare. Cresci una buona volta e fermati” lo fulminai con lo sguardo e con un colpo deciso mi libero.
“Cresci?” gli chiedo urlando e stringendo i pugni.
“Ogni volta che c’è una difficoltà scappi. Basta Bella, basta scappare. Fermati e affronta i problemi” non mi aveva mai parlato in modo così duro, non mi aveva mai guardato con occhi così glaciali.
“Io non scappo. Evito battaglie che so di perdere. E la battaglia contro tua madre è persa in partenza!” sbraito ricominciando a togliere i suoi vestiti nella valigia, ma tanti ne tolgo e tanti lui ne toglie, fin quando perde completamente la pazienza e lancia la valigia in centro alla stanza rovesciandola completamente sul pavimento.
“Non devi sposare mia madre! Devi sposare me! E quello che lei pensa non mi interessa!”
“Io non devo sposare nessuno…” rispondo ormai fuori di testa.
“Bella, ti prego… calmiamoci e parliamone” propone abbassando i toni e avvicinandosi lentamente con le braccia allungate verso di me “Stiamo litigando per mia madre” scuote il capo sorridendo “Non ha senso”
“Ed invece ce l’ha! Tua madre mi odia!! Se continuiamo la nostra relazione tu dovrai scegliere tra me o lei… e tu chi sceglierai, eh? Dimmelo?”
“Bella! Sono anni che non la vedevo e passeranno anni prima che la rivedrò! Ti chiedo solo di sopportarla per un’altra settimana… poi lei se ne andrà e noi ritorneremo alla nostra vita di sempre!” mi spiega come se fossi una bambina capricciosa.
“Garrett, pensaci. Veramente vuoi continuare una relazione che tua madre non approva? Sei sicuro di essere abbastanza forte da sopportare le conseguenze della tua decisione? Sai cosa significherà per te non poter dire a tua madre che ti sposi e non averla al tuo fianco quel giorno o non poterle dire è diventata nonna? Hai idea di cosa significa scegliere me invece che tua madre?”
“Sono problemi che al momento non ci toccano!” mi fa notare.
“E quando ci toccheranno? Cosa fari? Ti pentirai della scelta che hai fatto? Mi abbandonerai all’altare o, ancor peggio, mi odierai perché non puoi far vedere tuo figlio a sua nonna?”
“Sei ridicola” sorride amaro.
“Ridicola?” ringhio avvicinandomi a lui e alzandogli il viso.
“Tua madre è ridicola! In queste settimane ha fatto di tutto per metterci il bastone tra le ruote! Mi ha dato della sgualdrina senza nemmeno conoscermi! Sei sicuro che non farà di tutto per riuscire ad allontanarmi da te?” lui nega, ma so che le mie parole possono sembrare sproloqui di una folle, ma sono figlia di divorziati e so quanto contino i genitori nei problemi coniugali!
“Non glielo permetterò”
“No! Tu, forse tra anni, cederai e mi odierai!” gli urlo sicura di ciò che accadrà perché è esattamente quello che è successo ai miei genitori quando io ero ancora piccolina.
“La vita di coppia non è semplice. Ci saranno momenti di sconforto, di dubbi, di delusione… e sapere che c’è una vipera pronta ad instillare il dubbio ad un minimo accenno di problema… beh! Io so di non aver la forza di gestirlo. Non voglio, ogni volta che litigheremo, essere spaventata da ciò che tua madre ti dirà. Non oso immaginare cosa arriverà a dire il giorno in cui arriverà nostro figlio…. Ti instillerà il dubbio che non è tuo….” Scoppio a piangere e mi copro il viso con le mani mentre mi lascio scivolare a terra. Non ho più voglia di lottare, voglio solo vivere in pace e quella donna non mi permetterà di farlo.
Le mani di Garrett mi accarezzano la schiena prima di stringermi forte a lui “Io ti amo, solo questo conta” sussurra baciandomi la testa “Non la ascolterò quando dirà le cattiverie… io e te supereremo tutto”
Scuoto il capo fortemente “Non ce la faccio, mi dispiace” riesco a dire tra i singhiozzi.
“Proviamoci Bella, per piacere.” Sento le sue lacrime bagnarmi il capo ed i suoi singhiozzi mi fan sussultare sul suo petto cullandomi.
“Lo farò” esclamo dopo svariati minuti “Parlerò con lei… ci proverò per noi” ed alzo il viso per guardarlo negli occhi “Ma se la situazione diventa ingestibile… ti prego… non scegliere me. Lasciamoci da buoni amici, prima di arrivare ad odiarci.”
“Bella…” Sospira attirandomi a lui e guardandomi negli occhi preoccupato. “Non succederà nulla. Mia madre è dura, ma tu riuscirai a conquistarla. Non ci lasceremo per lei e con il tempo, lei ci accetterà.”
Annuisco poco convinta e prendo un profondo respiro per prendere coraggio. Il momento della resa dei conti è arrivato… basta rimandare!
 
***
 
Quando arriviamo a casa la matrona è seduta sul divano con una faccia che non promette nulla di buono.
La tensione è alle stelle e mi pento immediatamente della scelta fatta. Sospiro stringendomi al mio sole.
“Mamma” la saluta gelida Garrett.
Lei si alza e facendo finta che io non esita si avvicina al figlio per abbracciarlo, ma lui fa un passo indietro.
“Credo che prima tu debba delle scuse a Isabella” la ammonisce freddo.
Lei spalanca gli occhi e poi mi guarda con odio profondo.
“Io non devo nessuna scusa. La sua fuga dimostra ciò che penso. Lei non ti ama e quando te ne renderai conto sarai tu a dover chiedere scusa a me!” risponde drizzandosi maggiormente nelle spalle.
“Mi scusi, ma lei come si permette di giudicare i sentimenti che provo per suo figlio?” le chiedo ormai stufa di dover solo subire.
Mi guarda stupida e dopo avermi sorriso compiaciuta risponde “sono una madre e certe cose le comprendo senza bisogno di troppe parole. Forse è vero, sei troppo sempliciotta per scaldare molti letti.” E mi guarda dall’alto in basso con aria superiore “Ma non posso permettere che mio figlio perda tempo con una donna che non lo ama”
“Lei non mi conosce e non mi ha nemmeno permesso di farmi conoscere. E’ venuta qui, senza preavviso, si è insediata in casa mia e si è comportata come se fosse la padrona di casa, quando questa è casa mia. Ho accettato tutte le sue disapprovazioni, ho cercato di assecondare tutti i suoi capricci, mi sono comportata da ospite esemplare invece che cacciarla da casa mia la prima volta che si è permessa di trovare da ridere sulle mie abitudini e la mia vita. Ci siamo viste e frequentate solo poche ore… e lei, dal primo momento mi ha odiata! Ma si può sapere cosa le ho fatto?”
“Semmai cosa non hai fatto!” mi corregge con un sorriso maligno ed io spalanco la bocca senza capire cosa intende.
 “Ti sei difesa solo adesso, ma la tua prima reazione è stata quella di scappare. Questo denota che non saresti una buona moglie. Nella vita di coppia dovrete affrontare tantissime difficoltà e fidati quando ti dico che saranno più i giorni di lacrime che i giorni di gioia. Ci saranno i giorni che siete troppo stanchi per parlare, ci saranno i giorni di malattia… senza parlare di quando arriverà la prole! Ci saranno battibecchi per decidere come educarli, quale sport fargli frequentare, quale scuola etc… e tu cosa farai alla prima vera litigata? Quando i problemi saranno veramente grandi? Scapperai lasciando mio figlio da solo a risolverli, anzi, ancor peggio, con la mente occupata dal pensiero di come farti tornare?”
“Non scappo dai problemi… evito le litigate inutili” ribatto risentita.
“E affrontarmi difendendo l’amore che lega te e Garrett è inutile?” mi chiede sorniona.
“NO!”
“Ma tu sei scappata”
“Non volevo che lui litigasse con lei”
“Bene, siamo tornate al lei!” risponde compiaciuta “Quindi tu, ogni volta che qualche persona al quale Garrett tiene si intrometterà tra di voi… tu scapperai da tuo fratello per non farlo litigare… lasciandolo solo e pieno di rimorsi e dubbi”
“No. Ne parlerò con lui e risolveremo la situazione”
“E perché non lo hai fatto anche prima di Natale, quando mi hai sentita parlare con lui in cucina?”
Scuoto la testa e non so cosa rispondere.
“Isabella…” mi chiama con voce dolce e facendomi alzare il viso. “Non sono un’arpia, sono una madre che ama il proprio figlio e mi dispiace, ma tu non sei la donna che fa per lui” sembra realmente dispiaciuta e per la prima volta mi sorride con calore.
“Dimmi che ami mio figlio, ed io seppellisco l’ascia di guerra chiedendoti scusa per le parole che ti ho rivolto”
“Io…” le parole si artigliano nella gola e non vogliono uscire nemmeno se mi sforzo. Lei attende alcuni secondi e poi scoppia a ridere divertita.
“Avevo ragione! Tu non lo ami e sei solo una sciacquetta che gli si è arpionata addosso per paura di rimanere sola!!!! Ma mio figlio merita di più che una donna che lo soddisfa a letto” le sue parole mi feriscono.
“ESCA DA CASA MIA!” urlo ormai fuori di me e stendendo il braccio verso la porta.
“Io esco da casa tua… ma pensaci bene Isabella… vuoi veramente iniziare una guerra contro di me?” mi sfida prendendo la borsa sul divano.
“MAMMA!” la riprende Garrett ricordandomi della sua presenza.
“Mi dispiace figliolo, ma con lei non sarai felice.”
“Questo lascialo scegliere a me” gli risponde stringendo i pugni e posizionandosi di fronte a me.
“Stai difendendo una donna che nemmeno riesce a dirmi che ti ama… quante volte te lo ha detto eh? Cosa le costa dirlo una volta in più!” lo dice quasi divertita e ignara del pugnale che ha appena conficcato nel cuore del figlio.
“Addio Garrett, addio Bella. Speravo di aprirvi gli occhi prima che continuaste questa farsa, ma sono solo riuscita a farmi odiare da mio figlio. Mi dispiace. Buona vita e che Dio ve la mandi buona” e mentre esce dalla stanza io e Garrett rimaniamo gelati sul posto. Il tempo si ferma e vorrei scomparire per sempre.
Garrett si gira lentamente. Mi guarda come se fosse la prima volta. Abbassa lo sguardo, mentre si avvicina con un passo.
“Tu mi ami Bella?” mi chiede con voce tremante, ed io annuisco senza riuscire a guardarlo negli occhi.
Mi alza il viso allacciando i suoi occhi ai miei “Dimmelo ad alta voce” sussurra incerto.
“Io… ti …” ci provo, ma non ci riesco. Gli voglio bene, lo amo, sono sicura di amarlo. Se penso al mio futuro senza di lui mi sento persa, come se stessi fluttuando nel vuoto. Svegliarmi con lui accanto, addormentarmi con il suo torace come cuscino, la sua voce che mi rassicura nei momenti di sconforto o che mi rallegra nei momenti di festa… lui è il mio tutto…
“Io ti…” riprovo, ma le parole non vogliono uscire, soprattutto se lo guardo negli occhi.
“Se fossi Edward riusciresti a dirmelo?” mi chiede mentre i suoi occhi diventano sempre più lucidi.
“Io non amo Edward” rispondo offesa “Tu sei il mio presente, non lui!”
“E allora dimmelo…” mi implora prendendomi il viso tra le mani “Ho bisogno di sentirtelo dire…” sussurra senza forze.
“Lo sai che sei importante per me…” cerco di salvarmi, ma lui fa ricadere stancamente le braccia lungo i fianchi e mi volta le spalle.
“Ma non mi ami…” finisce per me. Vorrei negare, ma non ci riesco. Ripenso a tutte le volte che l’ho detto a Edward, anche quando era un folle pieno di paranoie… perché non ci riesco.
“Ti prego… lasciami solo”
“Garrett…” lo chiamo avvicinandomi. Non voglio farlo soffrire. E’ il mio sole, deve risplendere o io potrei morirne.
“Ti prego Bella…”
“Non è facile…” provo a fargli capire.
“Cosa non è facile? Lasciarmi solo? O dirmi che mi ami? O amarmi?” mi chiede voltandosi furioso. “Io ti amo Bella! E mi sento soffocare se non te lo dico, ho bisogno che tu lo sappia, voglio che tu lo sappia. Se non te lo dico almeno una volta al giorno, mi sento come se fossi incompleto. Ti amo Bella, io ti amo e lo ripeterei in eterno potessi… ed invece tu? Cosa hai bisogno, eh? Di tempo? Sono anni che stiamo insieme, conviviamo, lavoriamo insieme… e mai una volta che tu me lo abbia detto… se mi ami Bella, lo diresti, ti uscirebbe dalle labbra ancor prima che il tuo cervello formuli il pensiero, perché dirlo è importante se provi veramente quel sentimento… quindi ti prego… lasciami solo… anzi scusa, è casa tua. Me ne vado. Addio Bella” e prendendo la giacca esce sbattendo la porta.
 

17- Mi ami?

 
Alice ha minacciato mio fratello! Esatto! Gli ha detto che se non mi porta subito a Forks verrà a casa e distruggerà l’intero appartamento che mio fratello ha creato e arredato con fatica! Non so se ridere o piangere.
La tentazione di correre a Forks e lasciarmi alle spalle la Regina dei ghiacci è veramente allettante, ma non voglio scappare! E’ vero, non sono ancora tornata a casa e mi sono rintanata nella camera che mio fratello mi ha preparato, ma un conto è essere a pochi metri da Garrett e andare da lui appena mi sento pronta, un altro conto è mettere chilometri di distanza!
Mi alzo dal letto demoralizzata. Oggi è Natale e dovrebbe essere un giorno di festa. Da quando sono piccola il Natale è sempre stato un giorno pieno di magia, un giorno bellissimo, dove tutto tornava a posto per un solo giorno. Mia madre, anche dopo il divorzio, non ha mai saltato un Natale con noi, e anche quando sono scappata da Forks non sono riuscita a trattenermi ed ho svelato alla mia famiglia il luogo in cui mi nascondevo per poter festeggiare con loro questo magico e unico giorno!
Invece quest’anno saremo solo io ed il mio fratello orso!
Dopo ciò che è successo tra me e Garrett, Emmett ha annullato i viaggi di mamma e papà. Non chiedetemi che scuse ha utilizzato, so solo che quando gli ho chiesto il motivo lui mi ha risposto “Se ti vedessero in queste condizioni si preoccuperebbero tantissimo. E sappiamo entrambi quanto può diventare pericoloso papà e appiccicosa mamma!”
Così siamo io e lui… al momento solo io, perché il mio fratellone è uscito per prendere qualcosa da mangiare… avrei voluto cucinare per lui, per ringraziarlo per ciò che sta facendo per me, ma è stato irremovibile. Mi ha preso di peso, mi ha lanciato sul letto e mi ha comandato:
“Tu adesso stai qui buona buona. Non apri nessun regalo finché non arrivo anche io e aspetti che il tuo fratellone torni con le miglior leccornie che si possono trovare in città!” mi ha strizzato l’occhio ed è scattato fuori di casa come se stesse per prendere fuoco!
Bussano alla porta e sbuffando vado ad aprire.
“Potevi almeno ricordarti le chiavi!” esclamo spalancando la porta al mio fratellone smemorato.
“Buon Natale!” Garrett mi sorride sulle porta con un cappello da Babbo Natale in testa, lo sguardo speranzoso e le labbra incurvate in un sorriso triste. Mi porge un pacchetto enorme con scritto su ogni lato “scusa” a caratteri cubitali.
Gli sorrido e lo invito ad entrare. Non parliamo, ma continuiamo a guardarci negli occhi mentre ci accomodiamo sul divano e ci siamo asciughiamo le lacrime a vicenda.
“Mi dispiace, scusa.” Rompe il silenzio mentre mi accarezza la guancia.
“Non ti ho mai tradito” rispondo con la voce spezzata dai singhiozzi.
“Lo so” mi sorride, “Non l’ho mai pensato”
“E adesso cosa facciamo?” gli chiedo confusa sul mio futuro che nuovamente è diventato nebuloso.
“Torniamo a casa” risponde prendendomi il volto tra le mani e guardandomi negli occhi trasmettendomi tutto il suo amore “Torna a casa Bella, mi manchi!”
“I tuoi…” provo a chiedere.
“Sono ancora a casa nostra. Torneranno a casa dopo capodanno…” risponde imbarazzato.
Mi alzo come scottata. Come può chiedermi di tornare a casa se la Regina dei Ghiacci è ancora lì?
“Io non torno a casa finché ci sarà lei”
“Bella…” sospira alzandosi e prendendomi le mani nelle sue “E’ mia madre, non la vedo da anni” cerca di farmi ragionare, ma io proprio non ci riesco.
“E’ dispiaciuta per ciò che ha combinato… e ti prometto che si comporterà bene”
Ci penso scuotendo la testa. Sono disposta a rischiare? E se lei lo avesse detto, ma dentro di sé continuasse a pensare a quelle cose orribili su di me? E se litigassimo di nuovo?
“E se…”
“Tranquilla, ci sono io con te… ti difenderò dalla Regina dei Ghiacci” e mi sorride facendomi sciogliere.
“E’ Natale” gli faccio notare sperando che capisca che non voglio permettere alla regina di rovinarmi maggiormente quel giorno dell’anno.
“A Natale avvengono i miracoli… e il miglior regalo che posso ricevere e riaverti a casa… mi manchi!” i suoi occhi sono pieni di speranza ed io non ho cuore di infrangerla. Annuisco mordendomi il labbro. Un campanellino nel mio cervello mi consiglia di non cedere, di rimandare all’indomani l’incontro con la signora Garrett, ma il sorriso triste del mio sole mi fa accantonare ogni dubbio e decido di seguirlo.
Emmett entra in casa, proprio in quel momento, con le braccia piene di ogni ben di Dio. Sgrana gli occhi nel vedere Garrett e ringhia facendo due lunghe falcate verso di lui.
“Cosa ci fai qui?” gli chiede poco gentilmente.
“Io…” prova a parlare Garrett, ma io mi intrometto.
“E’ tutto a posto Emmett…” cerco di tranquillizzarlo, ma lui mi lancia un’occhiata poco convinta.
“E’ tutto a posto nel senso… tutto a posto?” mi chiede conferma.
Guardo Garrett sorridendogli “Diciamo che dobbiamo ancora chiarire… ed affrontare i ghiacci, ma la tempesta è passata”
Garrett mi stringe a sé baciandomi il capo ed inalando il mio profumo. Emmett riluttante ci lascia soli per posare la spesa in cucina.
“Non posso lasciarlo solo il giorno di Natale… torna dai tuoi, festeggia con loro… e stasera…” cerco di prendere coraggio, perché il pensiero di tornare a casa non mi alletta.
“So che se ti lascio adesso, tu non verrai. Ti prego Bella” prova a convincermi.
Nego con il capo. “Verrò stasera… voglio solo festeggiare il Natale con mio fratello” lo rassicuro.
Garrett mi guarda per attimi infiniti negli occhi e poi sospirando accetta.
“Vengo a prenderti alle sei… mi manchi!” e mi sfiora le labbra con le sue prima di allontanarsi lentamente, senza mai smettere si pregarmi con gli occhi di non cambiare idea mentre si avvicina arretrando verso la porta.
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Con la pancia piena e le guance che mi fan male a forza di ridere, continuo a scartare i mille regali che mi ha comprato il mio fratellino e, come quando eravamo piccoli, iniziamo a giocare con la carta colorata.
L’atmosfera viene “rovinata” dal suono del campanello. Guardo l’ora, sono già le sei… il tempo è volato ed io sono ancora in pigiama, seduta sul tappeto della sala con le valigie da fare!!!
Emmett va ad aprire mentre io mi fiondo in camera per preparami e preparare la valigia.
“Pronta per il grande incontro?”  mi canzona Garrett appoggiato allo stipite della porta.
 “Sinceramente no” Gli sorrido ironica.
“Tranquilla andrà tutto bene!” mi abbraccia e mi stringe forte a sé.
“Mi odia” piagnucolo sul suo petto.
“Non ti odia! E’ solo gelosa del suo figlio unico… ma non ti odia” ride accarezzandomi la schiena.
“Sicuro che non pensa le cose che ti ha detto?”
Lo guardo negli occhi sperando di vederci ancora ilarità, invece i suoi occhi sono rivolti al pavimento. Mi allontano per guardarlo meglio… io non ci torno sotto il tetto di una donna che mi reputa una sciacquetta sgualdrina.
“Garrett” lo chiamo con la domanda intrinseca di rispondere.
Mi volto come una furia e ricomincio a svuotare la valigia.
 “Bella, smettila” mi ammonisce Garrett prendendomi le mani e facendomi voltare verso di lui. “Lei non ti odia, è gelosa come ogni madre lo è di suo figlio, ma a me non interessa cosa pensa. Io ti amo e non ti lascerò per lei” dice con rabbia stringendomi i polsi.
Cerco di liberarmi, ma lui stringe la presa.
“Smettila, Bella. Smettila di scappare. Cresci una buona volta e fermati” lo fulminai con lo sguardo e con un colpo deciso mi libero.
“Cresci?” gli chiedo urlando e stringendo i pugni.
“Ogni volta che c’è una difficoltà scappi. Basta Bella, basta scappare. Fermati e affronta i problemi” non mi aveva mai parlato in modo così duro, non mi aveva mai guardato con occhi così glaciali.
“Io non scappo. Evito battaglie che so di perdere. E la battaglia contro tua madre è persa in partenza!” sbraito ricominciando a togliere i suoi vestiti nella valigia, ma tanti ne tolgo e tanti lui ne toglie, fin quando perde completamente la pazienza e lancia la valigia in centro alla stanza rovesciandola completamente sul pavimento.
“Non devi sposare mia madre! Devi sposare me! E quello che lei pensa non mi interessa!”
“Io non devo sposare nessuno…” rispondo ormai fuori di testa.
“Bella, ti prego… calmiamoci e parliamone” propone abbassando i toni e avvicinandosi lentamente con le braccia allungate verso di me “Stiamo litigando per mia madre” scuote il capo sorridendo “Non ha senso”
“Ed invece ce l’ha! Tua madre mi odia!! Se continuiamo la nostra relazione tu dovrai scegliere tra me o lei… e tu chi sceglierai, eh? Dimmelo?”
“Bella! Sono anni che non la vedevo e passeranno anni prima che la rivedrò! Ti chiedo solo di sopportarla per un’altra settimana… poi lei se ne andrà e noi ritorneremo alla nostra vita di sempre!” mi spiega come se fossi una bambina capricciosa.
“Garrett, pensaci. Veramente vuoi continuare una relazione che tua madre non approva? Sei sicuro di essere abbastanza forte da sopportare le conseguenze della tua decisione? Sai cosa significherà per te non poter dire a tua madre che ti sposi e non averla al tuo fianco quel giorno o non poterle dire è diventata nonna? Hai idea di cosa significa scegliere me invece che tua madre?”
“Sono problemi che al momento non ci toccano!” mi fa notare.
“E quando ci toccheranno? Cosa fari? Ti pentirai della scelta che hai fatto? Mi abbandonerai all’altare o, ancor peggio, mi odierai perché non puoi far vedere tuo figlio a sua nonna?”
“Sei ridicola” sorride amaro.
“Ridicola?” ringhio avvicinandomi a lui e alzandogli il viso.
“Tua madre è ridicola! In queste settimane ha fatto di tutto per metterci il bastone tra le ruote! Mi ha dato della sgualdrina senza nemmeno conoscermi! Sei sicuro che non farà di tutto per riuscire ad allontanarmi da te?” lui nega, ma so che le mie parole possono sembrare sproloqui di una folle, ma sono figlia di divorziati e so quanto contino i genitori nei problemi coniugali!
“Non glielo permetterò”
“No! Tu, forse tra anni, cederai e mi odierai!” gli urlo sicura di ciò che accadrà perché è esattamente quello che è successo ai miei genitori quando io ero ancora piccolina.
“La vita di coppia non è semplice. Ci saranno momenti di sconforto, di dubbi, di delusione… e sapere che c’è una vipera pronta ad instillare il dubbio ad un minimo accenno di problema… beh! Io so di non aver la forza di gestirlo. Non voglio, ogni volta che litigheremo, essere spaventata da ciò che tua madre ti dirà. Non oso immaginare cosa arriverà a dire il giorno in cui arriverà nostro figlio…. Ti instillerà il dubbio che non è tuo….” Scoppio a piangere e mi copro il viso con le mani mentre mi lascio scivolare a terra. Non ho più voglia di lottare, voglio solo vivere in pace e quella donna non mi permetterà di farlo.
Le mani di Garrett mi accarezzano la schiena prima di stringermi forte a lui “Io ti amo, solo questo conta” sussurra baciandomi la testa “Non la ascolterò quando dirà le cattiverie… io e te supereremo tutto”
Scuoto il capo fortemente “Non ce la faccio, mi dispiace” riesco a dire tra i singhiozzi.
“Proviamoci Bella, per piacere.” Sento le sue lacrime bagnarmi il capo ed i suoi singhiozzi mi fan sussultare sul suo petto cullandomi.
“Lo farò” esclamo dopo svariati minuti “Parlerò con lei… ci proverò per noi” ed alzo il viso per guardarlo negli occhi “Ma se la situazione diventa ingestibile… ti prego… non scegliere me. Lasciamoci da buoni amici, prima di arrivare ad odiarci.”
“Bella…” Sospira attirandomi a lui e guardandomi negli occhi preoccupato. “Non succederà nulla. Mia madre è dura, ma tu riuscirai a conquistarla. Non ci lasceremo per lei e con il tempo, lei ci accetterà.”
Annuisco poco convinta e prendo un profondo respiro per prendere coraggio. Il momento della resa dei conti è arrivato… basta rimandare!
 
***
 
Quando arriviamo a casa la matrona è seduta sul divano con una faccia che non promette nulla di buono.
La tensione è alle stelle e mi pento immediatamente della scelta fatta. Sospiro stringendomi al mio sole.
“Mamma” la saluta gelida Garrett.
Lei si alza e facendo finta che io non esita si avvicina al figlio per abbracciarlo, ma lui fa un passo indietro.
“Credo che prima tu debba delle scuse a Isabella” la ammonisce freddo.
Lei spalanca gli occhi e poi mi guarda con odio profondo.
“Io non devo nessuna scusa. La sua fuga dimostra ciò che penso. Lei non ti ama e quando te ne renderai conto sarai tu a dover chiedere scusa a me!” risponde drizzandosi maggiormente nelle spalle.
“Mi scusi, ma lei come si permette di giudicare i sentimenti che provo per suo figlio?” le chiedo ormai stufa di dover solo subire.
Mi guarda stupida e dopo avermi sorriso compiaciuta risponde “sono una madre e certe cose le comprendo senza bisogno di troppe parole. Forse è vero, sei troppo sempliciotta per scaldare molti letti.” E mi guarda dall’alto in basso con aria superiore “Ma non posso permettere che mio figlio perda tempo con una donna che non lo ama”
“Lei non mi conosce e non mi ha nemmeno permesso di farmi conoscere. E’ venuta qui, senza preavviso, si è insediata in casa mia e si è comportata come se fosse la padrona di casa, quando questa è casa mia. Ho accettato tutte le sue disapprovazioni, ho cercato di assecondare tutti i suoi capricci, mi sono comportata da ospite esemplare invece che cacciarla da casa mia la prima volta che si è permessa di trovare da ridere sulle mie abitudini e la mia vita. Ci siamo viste e frequentate solo poche ore… e lei, dal primo momento mi ha odiata! Ma si può sapere cosa le ho fatto?”
“Semmai cosa non hai fatto!” mi corregge con un sorriso maligno ed io spalanco la bocca senza capire cosa intende.
 “Ti sei difesa solo adesso, ma la tua prima reazione è stata quella di scappare. Questo denota che non saresti una buona moglie. Nella vita di coppia dovrete affrontare tantissime difficoltà e fidati quando ti dico che saranno più i giorni di lacrime che i giorni di gioia. Ci saranno i giorni che siete troppo stanchi per parlare, ci saranno i giorni di malattia… senza parlare di quando arriverà la prole! Ci saranno battibecchi per decidere come educarli, quale sport fargli frequentare, quale scuola etc… e tu cosa farai alla prima vera litigata? Quando i problemi saranno veramente grandi? Scapperai lasciando mio figlio da solo a risolverli, anzi, ancor peggio, con la mente occupata dal pensiero di come farti tornare?”
“Non scappo dai problemi… evito le litigate inutili” ribatto risentita.
“E affrontarmi difendendo l’amore che lega te e Garrett è inutile?” mi chiede sorniona.
“NO!”
“Ma tu sei scappata”
“Non volevo che lui litigasse con lei”
“Bene, siamo tornate al lei!” risponde compiaciuta “Quindi tu, ogni volta che qualche persona al quale Garrett tiene si intrometterà tra di voi… tu scapperai da tuo fratello per non farlo litigare… lasciandolo solo e pieno di rimorsi e dubbi”
“No. Ne parlerò con lui e risolveremo la situazione”
“E perché non lo hai fatto anche prima di Natale, quando mi hai sentita parlare con lui in cucina?”
Scuoto la testa e non so cosa rispondere.
“Isabella…” mi chiama con voce dolce e facendomi alzare il viso. “Non sono un’arpia, sono una madre che ama il proprio figlio e mi dispiace, ma tu non sei la donna che fa per lui” sembra realmente dispiaciuta e per la prima volta mi sorride con calore.
“Dimmi che ami mio figlio, ed io seppellisco l’ascia di guerra chiedendoti scusa per le parole che ti ho rivolto”
“Io…” le parole si artigliano nella gola e non vogliono uscire nemmeno se mi sforzo. Lei attende alcuni secondi e poi scoppia a ridere divertita.
“Avevo ragione! Tu non lo ami e sei solo una sciacquetta che gli si è arpionata addosso per paura di rimanere sola!!!! Ma mio figlio merita di più che una donna che lo soddisfa a letto” le sue parole mi feriscono.
“ESCA DA CASA MIA!” urlo ormai fuori di me e stendendo il braccio verso la porta.
“Io esco da casa tua… ma pensaci bene Isabella… vuoi veramente iniziare una guerra contro di me?” mi sfida prendendo la borsa sul divano.
“MAMMA!” la riprende Garrett ricordandomi della sua presenza.
“Mi dispiace figliolo, ma con lei non sarai felice.”
“Questo lascialo scegliere a me” gli risponde stringendo i pugni e posizionandosi di fronte a me.
“Stai difendendo una donna che nemmeno riesce a dirmi che ti ama… quante volte te lo ha detto eh? Cosa le costa dirlo una volta in più!” lo dice quasi divertita e ignara del pugnale che ha appena conficcato nel cuore del figlio.
“Addio Garrett, addio Bella. Speravo di aprirvi gli occhi prima che continuaste questa farsa, ma sono solo riuscita a farmi odiare da mio figlio. Mi dispiace. Buona vita e che Dio ve la mandi buona” e mentre esce dalla stanza io e Garrett rimaniamo gelati sul posto. Il tempo si ferma e vorrei scomparire per sempre.
Garrett si gira lentamente. Mi guarda come se fosse la prima volta. Abbassa lo sguardo, mentre si avvicina con un passo.
“Tu mi ami Bella?” mi chiede con voce tremante, ed io annuisco senza riuscire a guardarlo negli occhi.
Mi alza il viso allacciando i suoi occhi ai miei “Dimmelo ad alta voce” sussurra incerto.
“Io… ti …” ci provo, ma non ci riesco. Gli voglio bene, lo amo, sono sicura di amarlo. Se penso al mio futuro senza di lui mi sento persa, come se stessi fluttuando nel vuoto. Svegliarmi con lui accanto, addormentarmi con il suo torace come cuscino, la sua voce che mi rassicura nei momenti di sconforto o che mi rallegra nei momenti di festa… lui è il mio tutto…
“Io ti…” riprovo, ma le parole non vogliono uscire, soprattutto se lo guardo negli occhi.
“Se fossi Edward riusciresti a dirmelo?” mi chiede mentre i suoi occhi diventano sempre più lucidi.
“Io non amo Edward” rispondo offesa “Tu sei il mio presente, non lui!”
“E allora dimmelo…” mi implora prendendomi il viso tra le mani “Ho bisogno di sentirtelo dire…” sussurra senza forze.
“Lo sai che sei importante per me…” cerco di salvarmi, ma lui fa ricadere stancamente le braccia lungo i fianchi e mi volta le spalle.
“Ma non mi ami…” finisce per me. Vorrei negare, ma non ci riesco. Ripenso a tutte le volte che l’ho detto a Edward, anche quando era un folle pieno di paranoie… perché non ci riesco.
“Ti prego… lasciami solo”
“Garrett…” lo chiamo avvicinandomi. Non voglio farlo soffrire. E’ il mio sole, deve risplendere o io potrei morirne.
“Ti prego Bella…”
“Non è facile…” provo a fargli capire.
“Cosa non è facile? Lasciarmi solo? O dirmi che mi ami? O amarmi?” mi chiede voltandosi furioso. “Io ti amo Bella! E mi sento soffocare se non te lo dico, ho bisogno che tu lo sappia, voglio che tu lo sappia. Se non te lo dico almeno una volta al giorno, mi sento come se fossi incompleto. Ti amo Bella, io ti amo e lo ripeterei in eterno potessi… ed invece tu? Cosa hai bisogno, eh? Di tempo? Sono anni che stiamo insieme, conviviamo, lavoriamo insieme… e mai una volta che tu me lo abbia detto… se mi ami Bella, lo diresti, ti uscirebbe dalle labbra ancor prima che il tuo cervello formuli il pensiero, perché dirlo è importante se provi veramente quel sentimento… quindi ti prego… lasciami solo… anzi scusa, è casa tua. Me ne vado. Addio Bella” e prendendo la giacca esce sbattendo la porta.

 
!! ATTENZIONE SPOILER !! 
“Shhh!” le sussurro “Non voglio farti del male… se tolgo la mano mi giuri che non urlerai?” le chiedo gentile mentre con gli occhi cerco di farle capire che
le mie intenzioni sono buone.
Lei annuisce continuando a guardarmi spaventata.

 
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