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Autore: saffyj    10/05/2016    6 recensioni
Bella, una ragazza viziata obbligata a vivere come la gente comune nascondendo la sua vera identità. Edward un ragazzo comune che adora la vita, ma odia i bugiardi!
Come posso due mondi così differenti riuscire ad incontrarsi? ... E come può un ragazzo semplice, senza soldi e molti sogni conquistare il cuore di una ragazza che ha tutto ciò che vuole?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutte e grazie per avermi messo nelle preferite, seguite e ricordate, siete veramente tantissime!
Inizia il conto alla rovescia per i nostri Edward e Bella... il puzzle si sta completando!!!
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LA SERATA PIU' BELLA DELLA MIA VITA?
BELLA

Guardo Edward che si allontana a spasso svelto. Mi ha mentito, lo so! Non è vero che deve dipingere e che il luogo in cui deve andare è pericoloso per me. Ho girato in lungo e in largo l’intera isola e non c’è luogo che non abbia visitato o che sia pericoloso.
Vorrei sapere cosa mi nasconde. Sono giorni che si comporta in modo strano.
L’altro giorno è pure tornato sulla terra ferma da solo. Se non avessi avuto la conferenza via Skype lo avrei seguito.
E da quando è tornato è ogni giorno più nervoso. L’ho anche sentito mentre parlava con qualcuno al telefono. Ho cercato di carpire qualche parola, ma parlava troppo piano e quando mi sono palesata ha chiuso la comunicazione senza nemmeno salutare la persona dall’altra parte.
Avrà un’altra? Si sarà stancato di me? Avrà capito che il mio mondo non è il suo? Eppure mi sembrava che adorasse la vita su quest’isola. Che gli piacesse svegliarsi con le nostre coccole, mangiare sulla spiaggia, dipingere a qualsiasi ora del giorno e coccolarci in ogni luogo dell’isola… però è strano… forse la sua felicità è solo una finzione per non farmi capire nulla. Forse aspetta di tornare a casa per potermi lasciare e tornare alla sua vita.
Ho visto come lo ha destabilizzato avere tutti quei giornalisti alle calcagna, ma speravo che questa vacanza glielo avesse fatto dimenticare.
Garrett mi ha assicurato che i giornalisti si sono fiondati su un’altra coppia nascente e che non si parla più di me e Edward. Ok, qualche giornale si pone la domanda di dove siamo finiti, ma ormai non facciamo più notizia… se Edward vuole tornare a casa non ho più nessun motivo di trattenerlo!
 
Cammino per la villa con i pensieri che mi assalgono, ogni tanto lancio un’occhiata verso il punto della spiaggia in cui Edward è sparito.
Ci penso e ci ripenso, fino a quando decido di seguirlo… al diavolo tutto!
Se vuole mollarmi che me lo dica in faccia!
E se lo trovo in atteggiamenti intimi con qualcuna? Bella!!! Sei su un’isola deserta! Con chi vuoi che si stia intrattenendo?
Ok! Vado!
Con passo deciso mi dirigo sulla spiaggia e seguo le orme che ha lasciato. Arrivata allo scoglio in fondo alla spiaggia trovo un vestito bianco appoggiato sulla pietra e un biglietto con la calligrafia di Edward che cita:
Lo sapevo che la tua curiosità ti avrebbe spinta a seguirmi… per penitenza indossa questo abito e segui gli indizi!” sorrido nel constatare che per Edward sono un libro aperto e seguo le indicazioni vestendomi.
Wow! E’ un vestito magnifico. Con gonna sfasata e leggera. Completamente bianco e con solo dei fiorellini in perline cucite sullo scollo e sul fondo della manica.
Quando sono pronta mi rimetto alla ricerca delle tracce di Edward.
Arrivata sulla stradina che entra nel bosco mi guardo intorno alla ricerca di qualche indizio. Trovo un foulard appeso ad un albero. È anch’esso bianco con dei fiorellini cuciti. Prendo la stradina e cammino facendo attenzione ad altri indizi.
Trovo un bracciale sul sentiero a destra di una biforcazione. Seguo il sentiero fino a quando trovo una collana, e poi degli orecchini ed infine delle scarpe eleganti che sarebbero state scomode per camminare nel bosco. Arrivo alla radura vicino alla cascata e delle candele illuminano un tavolo imbandito e tutto il perimetro.
Mi avvicino cauta con il fiato sospeso per la sorpresa. E’ tutto fantastico. Il suono della cascata, le goccioline che inumidiscono la mia pelle, il tavolo preparato per due persone con una bottiglia di vino ed una rosa.
“Ti piace?” la voce di Edward mi arriva roca alle spalle, mentre le sue braccia si allacciano alla mia vita.
“E’ bellissimo” esclamo continuando ad ammirare la radura illuminata dalle candele e dal sole calante.
“Non ho nessun’altra donna…” mi sussurra iniziando a baciarmi sul collo “Il mio cuore appartiene solo a te” ed io mi sciolgo alle sue parole sentendomi una stupida. Ho dubitato di lui, mentre lui mi stava preparando una sorpresa magnifica.
“Vieni” mi prende per mano e mi accompagna al tavolo. Mi sposta la sedia e si inginocchia di fronte a me.
“Prima di trovarmi, hai raccolto alcuni oggetti sulla strada… un vestito, un foulard, una collana, un braccialetto, degli orecchini… manca solo più un oggetto” e con gli occhi ammicca verso il mio piatto coperto con un plates. Lo alzo con mano tramante e nascondo con una mano la bocca spalancata dalla sorpresa: una scatolina rossa fa bella mostra di sé al centro del piatto.
Edward la prende e, rimanendo inginocchiato, la apre svelando un bellissimo anello.
“Manca l’anello” dice con voce tremante prendendomi la mano, ma senza infilarlo. Alza il viso e con gli occhi lucidi mi chiede.
“Isabella Mary Swan… vuoi diventare mia moglie?”
Lo guardo cercando di capire se sto sognando, se sono ancora nella villa sulla spiaggia e mi sono addormentata sfinita dalle paranoie o sono caduta dalla scogliera mentre seguivo le tracce di Edward.
Lo guardo negli occhi e anche se il calore della sua mano che stringe la mia mi dà la certezza che non sto sognando, non riesco comunque a dire nulla. Ci provo, ma il mio corpo è immobilizzato dall’emozione e la mia voce sembra essersi nascosta nel meandro più profondo della mia gola.
“Ok” esclama Edward deluso e infilandomi comunque l’anello. “Anche se non vuoi è comunque parte della parure che stai indossando” e si alza cercando di nascondere la delusione con un sorriso sforzato. Lo trattengo stringendo la sua mano e una lacrima lascia i miei occhi rigandomi la guancia.
Finalmente la voce mi ritorna, anche se flebile, e riesco a dire “Sì”
Lui ritorna in ginocchio e mi guarda con gli occhi sgranati. Ripeto “Sì, lo voglio” anche se non credo mi abbia sentito. Il suo viso si illumina con un sorriso che non gli ho mai visto nemmeno nei momenti più felici e, ancor prima di riprendermi, mi ritrovo a volteggiare in aria con lui che urla “Ha detto sì” scoppiamo entrambi a piangere e crolliamo al suolo quando Edward si inciampa su una pietra sporgente. Ridiamo e piangiamo senza ritegno, mentre entrambi ripetiamo “Sì”
Ci baciamo e ci amiamo senza smettere di ripeterci il nostro reciproco amore.
Ci addormentiamo esausti, abbracciati sotto il cielo stellato. Non abbiamo toccato cibo, i nostri stomaci erano chiusi dall’emozione e il pensiero di allontanarci anche solo per un secondo è impensabile.
 
Le prime luci del sole ci risvegliano e, con stupore, ci ritroviamo coperti con la trapunta che avevo lasciato sul divano. Sul tavolo è svanita la cena e si è materializzata la colazione.
Ci alziamo mano nella mano e ci accomodiamo per mangiare colazione. La fame è tanta e solo dopo aver riempito bene le nostre pance Edward esclama stiracchiandosi.
“Dovresti dare un aumento a Zafrina!”
“Zafrina?” gli chiedo senza capire.
“La signora che ci tiene in ordine la villa e ci ha fa trovare queste leccornie” mi spiega con fare ovvio indicando il tavolo.
“E tu come la conosci?”
“E’ lei che mi ha aiutato ad organizzare tutto” mi sorride allungando le braccia invitandomi a sedermi sulle sue gambe “E’ una donna fantastica. Ha preparato tutto nei minimi particolari”
“Quindi l’atmosfera meravigliosa di ieri sera è tutto merito suo?”
“Sì” mi risponde iniziando a lasciare delicati baci sul collo e sulla spalla.
“Quindi dovrei ringraziare lei e non te per la bellissima serata…” lo stuzzico con voce risentita e allontanandomi leggermente. Spalanca gli occhi e mi guarda per capire se sto scherzando.
Sinceramente? Non lo so! Il pensiero che lui si fosse impegnato a creare l’atmosfera perfetta era romantico, ma sapere che la cameriera è la vera artefice, beh, diciamo che ha smorzato la magia.
“Ha scelto anche il vestito e la parure?” gli chiedo ormai isterica ed alzandomi. Il suo silenzio è odioso e il pensiero che si è trasformato nel classico puzza-sotto-il-naso che utilizza i domestici per fare le proprie faccende mi rende veramente furiosa. Se volevo un riccone viziato rimanevo con Mike!
Lui continua a guardarmi e a non rispondere. Stufa della sua faccia da pesce lesso lo abbandono al tavolo incamminandomi verso il sentiero per tornare alla villa… al diavolo tutto!
La rabbia non mi fa nemmeno sentire il dolore ai piedi che, dalla fretta, sono nudi e calpestano le pietroline del sentiero.
Idiota! Penso mentre aumento il passo per arrivare velocemente a casa. Idiota viziato! Continuo a pensare mentre inciampo in una radice e con rabbia mi tolgo la parure che il signorino mi ha regalato!
“Bella aspetta!” lo sento chiamarmi, ma non mi volto e affretto il passo “Bella!”
Idiota! Penso, ma non lo dico, sono così arrabbiata che se iniziassi a parlare lo smonterei in piccoli pezzettini!
Mi afferra per le spalle e mi fa voltare. E’ rosso in viso e il suo sguardo è dispiaciuto, ma non mi faccio intenerire.
“Sono un idiota” ammette cercando di sorridermi, ma io lo fulmino con lo sguardo. “Ma cerca di capirmi…”
“Capirti?” urlo liberando il fiume di parole che stavo cercando di contenere “Capire che sei diventato in meno di un mese un damerino che si fa servire e riverire? Capire che TU, Edward Cullen, l’uomo che odia i puzza-sotto-il-naso perché non sono capaci a farsi niente e che sfruttano i poveracci per svolgere i loro compiti, è la stessa persona che ha sfruttato una cameriera per allestire la serata più importante della sua vita? O devo capire che per te era una serata come un’altra e la tua proposta è solo un modo per ammazzare il tempo? Oppure…”
“Smettila!” urla con gli occhi sbarrati e la mandibola stretta. “Non è come dici tu!”
“A no? Oh, mi scusi principino, ha ragione, con tutti gli impegni che ha su quest’isola, come ho potuto pensare che trovassi il tempo per preparare una cosa così bella e magica come quella di ieri sera… Poverino!
Con tutto ciò che hai da fare, era scontato che sfruttassi un’altra persona!”
“Non è come pensi” prova a difendersi, ma i suoi occhi mi affermano che ho ragione.
“E allora com’è? Spiegati!” incrocio le braccia e mi posiziono frontale a lui in attesa di una spiegazione diversa.
Scuote la testa e si passa le mani tra i capelli facendo profondi respiri.
“Hai ragione… è che non volevo che mi scoprissi…” lo sussurra senza guardarmi negli occhi.
“In questi ultimi giorni sono stata sovente impegnata in meeting via skype… potevi farlo in quei momenti” mi poso il dito sul labbro e faccio finta di pensare strizzando gli occhi “O già… dovevi dipingere… più importante che fare qualcosa per noi” e gli volto le spalle lasciandolo senza parole.
 
La giornata la passo da sola, Edward non è tornato alla villa ed io non so veramente cosa pensare. Ok, forse sono stata troppo dura, forse dovevo sorvolare il fatto che avesse fatto tutto Zafrina, ma non ci riesco.
Ok, è vero, nemmeno un anno fa sfruttavo tutti per fare tutto, ma sono cambiata e non voglio più essere così, ma soprattutto non voglio che Edward diventi così. Lui è straordinario perché sa fare tutto, non ha bisogno di nessuno, è bravo in ogni cosa che fa e rispetta chiunque gli sia vicino… il pensiero che il mio mondo lo possa rovinare mi fa impazzire.
Mi giro l’anello al dito ripensando alla splendida serata. Alla sua proposta, alle urla di gioia e le lacrime che hanno seguito la mia risposta. I nostri corpi uniti in un unico corpo sotto la volta stellata…
Mi addormento in spiaggia con quelle bellissime e dolci immagini che mi vorticano nel cervello.
Quando apro gli occhi il sole sta calando. Non ho mangiato pranzo, non ho sentito l’azienda e non sono nemmeno rientrata in casa a cambiarmi. Quando sono tornata alla villa mi sono coricata sulla spiaggia e ho lasciato il mondo fuori.
Mi alzo dolorante per il troppo sole e la posizione che ho tenuto troppo a lungo. Cerco di sgranchirmi mentre guardo verso la villa. Nulla si è mosso e di Edward non c’è traccia.
Forse è tornato sulla terra ferma… forse è rimasto alla radura… non lo so e sinceramente non so se voglio vederlo adesso.
Mi incammino verso casa dando ogni tanto un’occhiata verso la fine della spiaggia. Ok, dentro di me spero di vederlo arrivare con il suo sorriso sghembo, il volto leggermente inclinato e rosso per l’imbarazzo… mi immagino che si avvicina lentamente allacciando i suoi occhi ai miei e con voce roca, mentre mi prende le mani, mi sussurra un “Scusa, sono un idiota”. Rimango immobile sulla spiaggia, a pochi passi dalla veranda, con il volto verso il punto più lontano della spiaggia, il punto in cui ieri sera ho trovato il vestito, ma di Edward nemmeno l’ombra. Faccio un profondo sospiro ed entro in casa… meglio mettersi la crema prima di patire per la scottatura che ha arrossato la mia pelle.
Mi faccio una doccia sperando che l’acqua corrente che scivola dalla mia testa ai piedi mi schiarisca le idee e mi indichi la soluzione.
Lo amo. Non riesco ad immaginarmi una vita senza di lui. I ricordi dei mesi passati lontani si intrecciano con quelli dell’ultimo mese. Il suo sorriso, il suo sguardo, il suo profumo, le sue mani, il suo corpo, la sua voce… tutto di lui mi fa impazzire, ma… non voglio che si trasformi in un puzza-sotto-il-naso!
Dai Bella, ha fatto un piccolo errore, non puoi metterlo alla gogna!
E’ vero, hai ragione coscienza! Ma cosa posso fare adesso? Vado a cercarlo? Gli chiedo scusa rischiando che non capisca l’errore commesso? E se è tornato sulla terra ferma? Se è tornato a casa?
Vuol dire che lo hai perso per sempre!
Al solo pensiero le mie gambe non mi reggono facendomi scivolare seduta sul piatto della doccia. L’acqua continua a scorrere e tutte le opzioni peggiori mi scorrono davanti agli occhi. Il ricordo dei suoi sguardi pieni di odio e freddi durante i mesi di lontananza, le sue mani che accarezzano la schiena di Tanya, i suoi sorrisi rivolti verso le ragazze che ci provavano con lui nel locale…
“Devo trovarlo!” esclamo ad alta voce riprendendo il controllo di me stessa.
Mi alzo e mi copro con l’accappatoio. Ahi! Brucia tutto!
Mi scopro e con pazienza mi passo la crema in ogni punto che si è scottato… ma Zafrina non si è accorta che mi ero addormentata al sole?
Un tremendo pensiero mi assale mettendomi le ali ai piedi.
Mi copro con un vestito di lino che non irrita la pelle e volo fuori dalla villa.
Inizio a correre per il sentiero e prego dentro di me di non avere sorprese al mio arrivo alla cascata.
 
Beh! Una sorpresa l’ho avuta. E’ completamente deserta, c’è ancora il tavolo con la colazione esattamente come l’abbiamo lasciato e la coperta con il quale ci siamo svegliati è ancora a terra.
Ma dove diavolo sono finiti Zafrina e Edward?
Ok! Sono Isabella Mary Swan! Se quell’idiota è fuggito con la cameriera vuol dire che ho preso un abbaglio, che Edward è esattamente l’arrampicatore sociale del quale scrivevano i giornalisti dal quale siamo fuggiti…
Ecco perché ha accettato subito la mia proposta di nasconderci su quest’isola, ecco perché ha voluto partire dopo soli pochi giorni, ecco perché mi ha chiesto di sposarlo: per non rischiare di perdere i soldi che sposandomi sarebbero diventati suoi!
Meschino, infame, traditore… con i suoi occhioni verdi mi ha incantata; con le sue parole di disprezzo verso le serpi mi ha ingannata, con il suo fare dolce e da altri tempi mi ha quasi incastrata, ma tranquilli: non sarà un imbianchino a farmi fessa!
Ok, è vero. Il mio amore nei suoi confronti è sincero, e ciò che leggevo nei suoi occhi lo sembrava anche… ma a conti fatti: Zafrina è svanita, lui è svanito. Sono bastate poche settimane di agio per trasformare il povero e tuttofare Edward, nel damerino che si fa servire e riverire!
Ma questa volta sono più forte, non sarà la consapevolezza di essere stata raggirata da un arrampicatore sociale a farmi perdere la fiducia in me stessa, non più!
Poso l’anello sul tavolo guardandomi intorno, con la vana speranza che Edward esca da qualche cespuglio sorprendendomi e cancellando ogni dubbio che ormai invade la mia mente, ma non succede nulla. Do un ultimo sguardo all’anello rivivendo, con una lacrima che mi solca il viso, il momento della proposta. Il suo sorriso sembrava così sincero, le sue lacrime, i suoi baci… basta! Copro l’anello con il plates e mi incammino, ritta nelle spalle, verso casa.
Ho ancora una settimana da passare su questo paradiso e non sarà un imbianchino e una domestica a rovinarmi i piani.
Torno a casa continuando a mentire a me stessa ripetendomi che Edward non è l’uomo che pensavo, che è un miracolo averlo capito prima di dire il fatidico sì, che dalla prima separazione dovevo capire che la nostra storia non aveva futuro…, ma non è facile dato che le immagini di me e lui negli ultimi mesi continuano a tormentarmi ricordandomi cosa ho perso perdendo lui… oooooh, vada tutto al diavolo!
Mi lascio ricadere sul letto vestita e, stringendo i denti per il fastidio che provo nel strusciare con la pelle scottata contro il lenzuolo, mi addormento… che vadano tutti al diavolo! Isabella Mary Swan non ricadrà nel baratro…
Anche se Edward le manca come l’aria….

 
!! ATTENZIONE SPOILER !!
... 
Lei prova a ribattere, ma si ammutolisce da sola.
“Come possiamo credere di superare tutte le difficoltà che ci presenterà la vita se tu non ti fidi di me?” ...

 
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