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Autore: Abuubu    13/07/2016    2 recensioni
[INSPIRATA DA UNA SCENA DEL MV DI RUN]
Kim Soohyun è un agente di polizia, una sera di pattuglia con il suo partner si ritrova ad inseguire due ragazzi che stavano imbrattando delle saracinesche. Possibile che Soohyun conosca MOLTO bene quei due piccoli criminali?
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                 -3-

 

Passai tutto il pomeriggio a prepararmi. Non ero abituata ad avere appuntamenti, quindi dire che ero indecisa su ogni minima cosa era dir poco: che vestiti indossare, come acconciare i capelli e come truccarmi. Ogni minima cosa quel giorno costituiva per me un interrogativo, anche perché non conoscevo i suoi gusti. Alla fine optai per semplice vestitino nero, con la gonna che arrivava poco sopra le ginocchia, un trucco leggero con giusto un po’ di rossetto e capelli sciolti, insomma niente di che anche perché non volevo si notasse troppo l’impegno che ci avevo messo nel rendermi carina agli occhi di Taehyung. Ma a quanto pare non riuscii nel mio intento visto che poco prima di uscire di casa sentii la voce di mio fratello 

-Uhhh, ci siamo fatte belle? Dov’è il solito maschiaccio che gira per casa?-, -Idiota- replicai io. -Ah, ho capito… devi forse vederti con Taetae?- mi chiese e come risposta ricevette “solo” il mio rossore in viso. -Capisco- continuò, -beh sorellina sappi che io non sono contro il fatto che ti piaccia, anzi pochi lo conoscono come lo conosco io, quindi posso dirti con sicurezza che è un bravo ragazzo… sono solo preoccupato per voi, sai lui finora non ha mai avuto una relazione seria, mi sembra che abbia sempre preso alla leggera questa cosa del frequentarsi, quindi cerca di non soffrire inutilmente.- disse con un’aria sinceramente preoccupata. -Lo capisco oppa, ma non ti devi preoccupare per me…- dissi prima di voltarmi per uscire di casa ma la voce di Namjoon mi fece voltare verso di lui ancora una volta -Ah Soohyun, un’ultima cosa- disse guardandomi -sei davvero carina stasera-, mi spuntò un sorrisone in viso e prima di andarmene con un po’ più di fiducia in me stessa dissi: -Grazie fratellone, ti voglio bene.- e uscii di casa.

Come al solito ero in ritardo, quindi affrettai il passo ma quando arrivai al luogo dove ci eravamo ripromessi di incontrarci lui era già lì. Rimasi per qualche secondo a fissarlo da lontano, lui sembrava essere soprappensiero, non si era nemmeno accorto della mia presenza. In quei pochi secondi notai quanto il tempo lo avesse cambiato ma allo stesso tempo quanto lui non fosse cambiato affatto. Aveva delle gambe lunghe e delle belle proporzioni, con i capelli lisci che gli coprivano la fronte. I suoi occhi erano sempre stati molto belli, con un taglio particolare, come d’altronde lo erano anche quelli del naso e della bocca, ma che comunque restavano sempre molto attraenti. Mi svegliai dal mio stato di trance e mi avvicinai, per un attimo sembrò non riconoscermi, ma dopo due secondi gli spuntò quel suo solito sorriso al quale era impossibile resistere. -Ciao Soohyun, stai benissimo- disse squadrandomi velocemente -Oh ti ringrazio, anche tu stai molto bene- dissi io, un po’ in imbarazzo. Eravamo un po’ impacciati, forse perché non ci vedevamo da tantissimo tempo, ma alla fine superammo quell’imbarazzo iniziale e ci dirigemmo verso il cinema. Avevamo sempre avuto dei gusti piuttosto simili, quindi scegliemmo il film senza problemi. Durante la proiezione, mi capitò qualche volta di voltarmi verso di lui sorprendendolo a guardarmi e lo stesso accadde da parte sua. Finito il film decidemmo di andare a mangiare qualcosa visto che si era fatto già buio. Alla fine decidemmo di fermarci in uno di quei tendoni dove di solito delle ahjumma vendono street food. Ordinammo della carne da grigliare, del riso e qualche bottiglia di soju. Mangiammo a sazietà, e bevemmo senza problemi, sembrava che entrambi reggessimo bene l’alcool, in più a me era sempre piaciuto il soju, con quel suo sapore particolare che all’inizio sembra non essere affatto alcolico, mentre dopo qualche secondo quel piacevole bruciore ti percorre dalla gola allo stomaco… Mangiai molto senza neanche accorgermene, tanto che quando alzai lo sguardo sul moro difronte a me, notai che mi stava fissando con un sorriso in volto -Mangi con gusto eh?-, un po’ di riso mi andò di traverso e cominciai a tossire, non avevo pensato a quanto potesse essere poco attraente mangiare in quel modo, visto che di solito le ragazze quando escono a malapena sembrano toccare quello che hanno nel piatto. -Mi piace che una ragazza mangi così,- aggiunse passandomi un tovagliolo e un bicchiere d’acqua -di solito mi sento a disagio quando la persona che mangia con me, non tocca cibo mentre io mi gusto ogni singola portata-, -Beh sì, ti capisco e poi io amo mangiare quindi non riuscirei mai a mangiare solo qualche foglia d’insalata scondita…- finii io. Il resto della serata passò tranquillamente, ridemmo e scherzammo rivangando il passato. Bevemmo ancora in onore della nostra infanzia e dei pomeriggi che lui e tutti gli amici di mio fratello passavano a casa nostra, quando eravamo più piccoli. A furia di parlare non ci accorgemmo che eravamo rimasti solo noi, il ghiaccio tra di noi si era completamente sciolto, adesso parlavamo tranquillamente senza più imbarazzo, era la cosa più rilassante e naturale del mondo, ed io amavo quella sensazione.Ci alzammo dal tavolino, pagammo l’ahjumma del tendone e la ringraziammo per il buon cibo. 

Si era fatto tardi, perciò cominciammo a dirigerci verso casa mia, quando passammo davanti al parchetto dove andavamo ogni tanto a passare il pomeriggio quando io ero al primo anno di superiori e mio fratello, Taehyung ed i loro amici erano all’ultimo anno. Mi fermai, rimanendo a guardare le altalene che amavo tanto, ricordando che Taetae a differenza di Namjoon e degli altri suoi amici era l’unico disposto a spingermi e a farmi compagnia. -Te le ricordi?- esordii io, -E come potrei dimenticarmele?- disse fissando anche lui le altalene. D’un tratto il suo sguardo però si fece più duro ed io non capii perché. -C’era quel ragazzo delle superiori, di un’altra scuola rispetto a quella mia e di tuo fratello che ti aveva messo gli occhi addosso e tu non ti eri accorta di nulla. Te ne stavi ingenuamente con la gonna corta della divisa a giocare con queste giostre, io e tuo fratello scoprimmo che non aveva buone intenzioni e lo “convincemmo” a lasciarti stare…- proseguì -eri popolare senza saperlo, davvero troppo ingenua.-, rimasi sorpresa -Non me ne ero mai accorta.- “beh effettivamente ero così concentrata su di te, che praticamente non facevo caso a nulla di ciò che mi circondava” pensai.

Entrammo nel pacchetto e ci sedemmo sulle altalene, l’uno di fianco all’altra.

Percepivo piacevolmente la brezza serale sulle mie gote un po’ accaldate ed intanto mi dondolavo lentamente avanti ed indietro. D’un tratto mi sembrò di tornare indietro nel tempo, mi vidi sull’altalena mentre aspettavo mio fratello e gli altri, tra cui anche Taehyung ovviamente. Quando li vidi arrivare con loro c’erano delle ragazze, una delle quali si teneva appiccicata al braccio di Taehyung facendo la smorfiosa e lui le sorrideva… In quel momento sentii qualcosa dentro di me spezzarsi e fare crack. La mia espressione da entusiasta che era per averli visti arrivare, diventò delusa e ferita per aver visto con chi erano effettivamente arrivati.

Mi parve di vedere l’espressione di Taehyung intristirsi per un secondo quando i nostri sguardi si incrociano, ma tornò subito a posare il suo sguardo sulla ragazza accanto lui, sorridendole. 

Sentii una voce chiamarmi da lontano -Soohyun…? Soohyun, sei ancora su questa Terra? Heeey, mi senti?- e mi risvegliai dal quel brutto ricordo.

-A cosa stavi pensando?- mi chiese. Non sapevo se rispondere sinceramente o meno ma alla fine, prima che me ne potessi accorgere stavo già parlando. -Stavo ripensando a quel giorno che tu e gli altri veniste qui con quelle ragazze…- e dopo pochi secondi di pausa aggiunsi -E da quel giorno sempre più spesso venivate con delle ragazze sempre diverse rispetto alla volta precedente…- Smisi di dondolarmi e non avendo il coraggio di dire queste parole guardandolo dritto negli occhi fissai le mie scarpe, ma non sentendo alcuna risposta dal ragazzo al mio fianco, mi voltai e lo vidi con una strana espressione sul volto, non seppi bene come decifrarla. Senso di colpa? Rammarico? Non avevo la più pallida idea di cosa stesse pensando in quel momento. 

-Taehyu-? - venni interrotta -In realtà avevo una cotta per te- disse tutto d’un fiato.

-Cosa?- credevo di non aver capito bene, spalancai un po’ gli occhi. -Hai capito bene, mi piacevi tu non quelle ragazze con cui mi presentavo ogni giorno- ammise.

Mi sentivo più felice di quanto avrei dovuto, infondo si stava parlando di anni fa, non era detto che provasse le stesse cose dopo tutto questo tempo, a differenza mia. Io mi sentivo nervosa come poche cose al mondo, sentivo le idee confuse e le farfalle nello stomaco. -Anche tu mi piacevi…- confessai. Sentii Taehyung ridacchiare sotto i baffi -Lo so- rispose solamente. Quella situazione mi imbarazzò tantissimo, anche se era ovvio che l’avesse capito, era alquanto evidente. Mi sentii comunque presa in giro, per questo mi vendicai dandogli una leggera gomitata tra le costole. Lui si ritrasse velocemente e fece finta di essere stato colpito forte, massaggiandosi la parte “dolorante” che in realtà era praticamente intatta. Risi alla sua espressione finché non realizzai: -Quindi aspetta un attimo, tu mi piacevi ed io piacevo a te. Mi stai quindi dicendo che la mia cotta di sempre mi ricambiava, ma invece di dirmelo si presentava praticamente ogni giorno con una ragazza diversa? E perché mai?- dissi io un po’ sconvolta e un po’ arrabbiata. -Scusa hai appena detto che sono la tua “cotta di sempre”?- disse lui incuriosito, alzando un sopracciglio e un lato della bocca. Quando realizzai la figura che avevo appena fatto mi tappai la bocca con entrambe le mani, maledicendomi nel silenzio. -Non cambiare discorso, e spiegati- dissi riacquistando sicurezza, nonostante fossi ancora rossa in viso per l’imbarazzo. -Beh, ecco… io ero più grande di te, inoltre ero uno dei migliori amici di tuo fratello, e lo sappiamo entrambi quanto lui sia protettivo nei tuoi confronti. Non penso proprio che avrebbe accettato il fatto che tu mi piacevi, ed io non me la sentivo di rovinare la nostra amicizia. Senza tener conto del fatto che per tutto il gruppo tu eri la sorellina di Namjoon quindi eri off-limits a prescindere. Per questo cercavo di non pensare a te frequentando altre ragazze, ma non ha mai funzionato veramente, soprattutto quando ti vedevo soffrire nel vedermi con qualcun’altra, mi sentivo un verme. Ma pensavo che solo così avremmo entrambi rinunciato l’uno all’altra.- 

Da una parte potevo capire le sue ragioni, infatti da sempre mio fratello era il tipo di persona che voleva avere il controllo su tutto, soprattutto nei confronti della a sua detta adorata sorellina. -Capisco…- dissi io, consapevole delle sue buone ragioni ma comunque un po’ delusa e ferita.

-E dimmi come mai, ti sei fatto rivedere dopo tutti questi anni?- dissi io cercando di cambiar discorso.

-In realtà io e tuo fratello siamo sempre rimasti in contatto, e quella sera avevamo deciso di fare qualcosa di diverso.- disse lui.

-Per diverso intendi imbrattare saracinesche?- dissi io scettica, alzano un sopracciglio.

-Hai ragione abbiamo fatto una cavolata.- affermò con voce pentita. -Comunque quando ti ho vista non so se ti ho riconosciuta subito o meno. Sei diventata ancora più bella ma in un certo senso sei rimasta la stessa di sempre. Mi hai sorpreso.-, -Ti ringrazio per il complimento.- Mi sentii accarezzare i capelli e mi voltai verso di lui, vidi il suo sguardo posato su di me fissarmi intensamente, mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi accarezzò la guancia con il dorso della mano per poi passarmi il pollice su labbro inferiore. Stava fissando la mia bocca e si passò la lingua tra le labbra per inumidirle. Il mio sguardo seguì quel movimento che mi fece palpitare ancora di più il cuore. Lo vidi sporgersi dalla sua altalena, avvicinandosi al mio viso, e con una naturalezza di cui io stessa mi sorpresi, mi chinai leggermente anch’io verso di lui, guardai il suo bellissimo viso avvicinarsi sempre più, con le labbra socchiuse, lo sguardo intenso e concentrato sulle mie labbra, poco prima che si unissero chiusi gli occhi e mi lasciai abbandonare a quel calore che avevo desiderato e sognato per anni. Fu il miglior bacio che potessi desiderare, inizialmente dolce per poi diventare più intenso. Le nostre lingue danzarono insieme alle nostre labbra perfettamente compatibili. Quando ci allontanammo, notai un sorriso sul suo viso -Hai delle labbra stupende- disse con voce profonda e passandosi nuovamente il pollice sul labbro inferiore. Mi sentivo ancora in un altro mondo, quindi non recepii a pieno le sue parole.

Quando ripresi completamente il controllo delle mie facoltà psicofisiche mi accorsi che eravamo davanti casa mia. -È stata una splendida serata- esordì lui. -Sì, hai ragione. Grazie di tutto.- non ero mai stata brava con i saluti, figuriamoci dopo che ci eravamo baciati.

-Sono felice che i nostri sentimenti non siano cambiati in tutti questi anni, e che alla fine siamo riusciti ad esprimerci. Ti prometto che in futuro recupereremo tutti gli anni che abbiamo perso- disse facendomi l’occhiolino. Sorrisi, felice di quelle parole e non ancora del tutto credula di tutto quello che era accaduto in così poco tempo.

-Scusa ma adesso oppa non è più un problema per noi?- dissi io. -No figurati, oramai è passato tanto tempo da quando gli ho confessato che mi sei sempre piaciuta. Ma se anche fosse, direi che siamo tutti grandi, quindi non penso che costituirebbe un vero problema e in caso lo affronteremmo insieme.- disse stringendomi la mano. Ero così felice di ciò che mi aveva detto, e della sicurezza che vedevo nel suo sguardo che, quelle parole che forse avevo tenuto per troppo tempo solo per me scapparono senza che me ne accorgessi -Ti amo.- dissi. Questa volta fu lui a strabuzzare leggermente gli occhi, ma subito il suo sguardo si addolcì, mi tirò a sé e potei sentire i suoi muscoli aderire al mio corpo, con la presa salda e protettiva intorno alle mie spalle. Chinò la testa sulla mia, sussurrandomi all’orecchio -Anch’io ti amo Soohyun-ah, e non sai quanto mi sia costato aspettare così tanto per dirtelo, sono addirittura dovuto quasi diventare un delinquente che imbratta saracinesche.- disse scoppiando poi in una leggera risata. -Razza di stupido- dissi io sottovoce mentre avvolgevo le mie braccia intorno alla sua vita. -Comunque sei stato il delinquente più attraente che abbia acciuffato-, -Ovviamente, non avevo dubbi al riguardo.- disse spavaldo. 

 

 

*L’angolo dello sclero *

Buonsalveee gente , sono finiti gli esami di maturità, sono passata e adesso il cielo è più sereno(?), ma il caldo asfissiante rimane. Sulla porta della mia camera c’è oramai scritto “SAVANA”, visto che è la stanza più calda di tutta casa… Nun gliela posso fà.

Anyway questo è l’ultimo capitolo di questa breve ff nata un po’ all’improvviso e dal nulla. 

Non sono brava nel portare a termine le cose, quindi sono veramente fiera di me per averla completata *si lancia petali da sola e applaude come una foca*

Non ho mai scritto, ho sempre preferito leggere, quindi sono ancora alle prime armi ma spero che vi piaccia comunque **

E anche qui si è risolto tutto in un interminabile pippone… sorratemi gente!

Se vi va lasciatemi una recensione, tanto per dirmi cosa ne pensate e per darmi qualche consiglio su come migliorare. 

Saranghae e adios

  
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