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Autore: channy_the_loner    15/07/2016    2 recensioni
[AGGIORNAMENTI MENSILI]
TRATTO DAL CAPITOLO 1
[Uno di loro, infatti, se ne sta fermo, appoggiato al muro, gli occhi chiusi, le braccia conserte e l’espressione rilassata. Sembra che non si preoccupi più di tanto del pericolo che lo attende, è come se avesse altre cose che gli passano per la testa.
Ho deciso: il mio bersaglio sarà lui.
Prendo bene la mira e scocco la freccia: ho mirato alla testa.]
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaret, Pirati Heart, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente si è fatta notte.

Sto aspettando questo momento da questa mattina, dal ritorno della principessa. Voglio assolutamente andare da quel ragazzo per riprendermi la freccia. Per costruirne una normale ci vogliono tempo e pazienza, figuriamoci una freccia di Agalmatolite come quella che ho usato stamattina! Non posso sprecare armi in questo modo!

… Okay, lo ammetto! Della freccia mi importa poco: è solo un pretesto per andare da quel tizio.

Non so precisamente il motivo che mi spinge a farlo, ma … Sento il dovere di andare. Non m’importa se infrangerò le leggi – di nuovo! -, voglio solo rivedere quegli occhi e quel ghigno.

Apro la finestra di camera mia e sgattaiolo fuori nell’ombra. Velocemente, ma con altrettanto silenzio, oltrepasso le mura della città e comincio a correre per la foresta.

Adoro correre: mi regala delle belle sensazioni, mi fa sentire libera come il vento, ed è per questo che ogni giorno mi alleno per diventare sempre più veloce.

Ad un certo punto sento l’odore della brezza marina, e mi fermo di colpo, arrestando anche i miei pensieri. Avanzo di qualche passo e, appena scorgo la figura di un ragazzo appoggiato al tronco di un albero, il mio cuore sussulta e le gambe cominciano a tremarmi.

Evidentemente, lui ha sentito il leggero scricchiolio delle foglie, perché ha girato la testa verso di me, e il suo sorriso diventa sghembo.

<< Sapevo che saresti venuta. >> dice girandosi di nuovo verso il mare.

Per un attimo mi blocco: è la prima volta che non so cosa dire ad una persona.

<< Ciao. >> dico incerta e mi avvicino ancora un po’.

<< Vai al sodo, biondina. Cosa vuoi da me? >> mi dice sgarbato.

“A dire la verità, non lo so nemmeno io” vorrei dirgli, ma mi limito ad un: << Sono venuta per riprendere la freccia. >>

Resta in silenzio e mi da ancora le spalle.

<< Allora? Posso riaverla? >> incalzo avvicinandomi ancora un po’.

<< Perché dovrei ridartela? Hai cercato di uccidermi, o sbaglio? >> mi risponde beffardo.

<< Sì, ma … Ecco, io … Ah! Lascia perdere! >> mi arrendo e faccio per andarmene.

<< Tieni. >> dice porgendomi l’arma.

Lo guardo torva, ma pi avanzo di qualche passo fino a fronteggiarlo: ha davvero la mia freccia in mano. Ma … Come è possibile? È solo una banale freccia, cosa ci stava facendo? … Forse mi stava già aspettando? … Nah, lo escludo. Non ne avrebbe motivo. Sarà solo una coincidenza.

<< Grazie. >> dico piano, sfilandogli delicatamente la freccia dalle dita.

Gli sfioro la mano per sbaglio e mi vengono i brividi. Ma non sono brividi di freddi, neanche di febbre … Sono brividi strani, non saprei come definirli. Sono brividi piacevoli.

Non mi risponde; si limita ad alzare le spalle, come per dire “di niente”.

Restiamo un minuto in silenzio. È un silenzio teso, e la mia curiosità sta per fare capolino da un momento all’altro.

<< Chi sei? >>

Questa domanda esce da sola dalle mie labbra e me ne vergogno subito: avrei potuto essere un tantino più cordiale, magari avrei dovuto presentarmi prima io …

<< Mi chiamo Trafalgar D Water Law e sono il capitano dei Pirati Heart. >> dice tranquillamente.

Wow, che nome! Ma aspetta un attimo … Pirata?!

<< Anche Rufy è un pirata! >> esclamo battendo le mani.

<< Sì, e allora? >> sembra infastidito.

<< Oh, nulla. A proposito, come sta? Ho saputo che è ferito. >>

<< Come vuoi che stia? È in coma, sembra un cadavere, ha pochissime possibilità di sopravvivere. >>

Mi sento come pugnalata: è stato così freddo e insensibile, come se non gliene importasse niente.

<< Povero Rufy … >> mormoro tristemente << Non dovresti dire queste cose così, alla leggera! >> lo rimprovero.

<< Io parlo come mi pare, rassegnati. >> mi risponde.

<< Sei un maleducato! >> alzo la voce, nel disperato tentativo di sembrare seria, anche se il suo tono di voce mi fa sorridere.

<< E tu sei una sempliciotta. >> dice, facendomi intuire che questa risposta l’aveva pronta.

Sto zitta, che è meglio.

<< E tu chi sei? >> mi chiede.

<< Sono una sempliciotta. >> gli rispondo piccata.

<< E dimmi, sempliciotta, come ti chiami? >>

<< Margaret. >> mi arrendo.

Restiamo di nuovo in silenzio, questa volta è un silenzio imbarazzante.

<< Che ci fai ancora qui? >> mi chiede ad un tratto.

<< Eh? >>

<< Volevi la freccia? Te l’ho data. Ora lasciami solo. >>

Un’altra coltellata, questa volta al cuore.

<< Non vado da nessuna parte, se non me lo chiedi con gentilezza. >>

Fa un lungo respiro, come se volesse trattenersi dall’urlare.

<< Te ne vai, per favore? >>

Sento gli occhi inumidirsi e cominciare a pizzicare. Delle lacrime calde percorrono la forma delle mie guance e poi sento il sapore salato in bocca. Mi scappa un singhiozzo e mi asciugo fugacemente gli occhi, per poi stringere la freccia al cuore.

Law si gira verso di me di scatto con gli occhi sgranati: evidentemente non si era ancora accorto che stessi piangendo. Fa un passo verso di me, ma io abbasso lo sguardo e mi volto mormorando un “scusa” appena udibile, e poi corro via.

Del resto, cosa mi aspettavo? Nulla, assolutamente nulla. Volevo solo la mia freccia. Nient’altro.

Eppure ci sono rimasta parecchio male.

 

 

Angolino dell’Autrice!!

Esatto, Law non ha letto il libro di buone maniere. Proprio no.

Law: Perché, tu l’hai letto?

No, ma almeno io so come trattare le persone. Tu togli i cuori o sbaglio?

*Law se ne va imprecando contro l’autrice*

Devo dire che sono stata crudele con Marg in questo capitolo, e me ne pento … Anzi no, non mi pento di niente.

Teach: Mi piaci ragazza. Vuoi far parte dei miei uomini?

*l’autrice va a vomitare*

Kou: Ma che sta succedendo qui?! Neko-chaaaan, ma non ero io il tuo assistente?!

Sì, per favore, resta tu.

*Kou prende Barbanera a calci e lo porta fuori dall’angolino*

Per concludere, mi lasciate una recensione piccina picciò? Anche le critiche vanno benissimo, ovviamente. E già che ci sono, ringrazio le persone che hanno recensito il capitolo precedente! Grazie ragaaa XD

Kou: Vi ringrazio anche io X)

Ora, io e il mio assistente, ci dileguiamo e andiamo a scarabocchiare altri capitoli.

See Soon Everyone!!

Channy & Kou

  
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