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Autore: cristal_smeraldo48    24/07/2016    0 recensioni
Una ragazza dal passato ignoto e con un chakra fuori dal comune entrerà a far parte dell'Akatsuki. L'allieva di Pain dovrà affrontare prove con la squadra di criminali più famosa del mondo e scoprirà la natura dei suoi poteri. Tra le tante avversità troverà conforto nei suoi amici e, forse, in un nuovo amore che man mano sboccerà con il più misterioso dei membri.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Kisame Hoshigaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Sasori/Deidara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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L'incontro.

<<  Vostra maestà ha deciso di unirsi a noi. >> A parlare fu il ragazzo biondo, l'unico ad essersi girato con un cipiglio collerico nella direzione del nuovo venuto. 
<< Non ho voglia di accendere un nuovo diverbio con uno già in corso. >> la sua battutina sarcastica se la poteva pure mettere in culo, non era stata per niente gradita, per non parlare del suo sguardo inespressivo che mi dava sui nervi. Mi osservò scettico non considerando altamente l'altro tipo che continuava imperterrito a parlare e io, a mia volta, ricambia alzando un sopracciglio. Non me ne fregava più niente del discorso di prima: il problema stava nel capire che diavolo frugava nella sua testa. Ho sempre odiato non capire cosa pensavano le persone o chi mi nascondeva qualcosa: meglio parlare direttamente e non avere peli sulla lingua, quindi se aveva problemi che parlasse. Stavo per aprire bocca quando sentii la voce del burbero individuo di fronte<< Uchiha non rompere il cazzo, è una questione tra me e la mocciosa >>.
" Mocciosa? Come prego".
<< Ehi imbecille poca confidenza... ma guarda tu che tipo... >> risposi con il mio solito tono gentile tanto da ottenere una nuova occhiataccia da Pain, il quale cercava di acquietare la situazione: conosceva i miei limiti e sapeva che era meglio non farmi incazzare altrimenti tutti i suoi piani sarebbero andati in fumo.<< Adesso smettetela entrambi avete capito? >> anche un sordo avrebbe notato l'energia negativa che sprizzava dalla bocca e chi, invece, sentiva benissimo sarebbe scappato a gambe levate. Ma purtroppo parliamo di me, stra abituata all'irascibilità  e all'autorità del mio maestro, tantè che quel comando imperioso mi era sembrata una proposta gentile e cordiali. Sbuffai incrociando le braccia al petto e guardando in cagnesco l'albino che a sua volta strideva i denti per trattenersi dal rispondere. Dovevo ammettere che aveva un bel caratterino: quando riservavo a qualcuno la mia occhiata glaciale questo sudava freddo, mentre lui mi teneva testa. Ne avremmo visto delle belle tra me e questo Ivan, Haden o come cacchio si chiama.
<< Ora,  saltando i convenevoli poichè avrete tempo più tardi di presentarvi come si deve, vi spiego cosa succederà in questi giorni. >> riprese, dopo poco, il capo sedendosi su una sedia e invitandoci a fare lo stesso. << La nuova arrivata dovrà scontrarsi con ogni squadra già formata. >> il verso di disapprovazione dell'imbecille risuonò come una tromba alle mie orecchie. Strinsi i pugni e annuii a quelle poche parole che era riuscito a spicciare Pain prima dell'inappropriata interruzione. Con un sospirò continuò<< Bisogna vedere chi è capace di tenerle testa. >> altra interruzione che mi fece salire i nervi, questa volta da parte di un tipo con i capelli rossi e il viso da bambino.
" E questo fa parte di un'organizzazione criminale? "
Ma l'esperienza mi insegna che non bisogna giudicare un libro dalla copertina. << Non sarebbe meglio che stia con te? >> Dovevo ammettere che l'idea non era malvagia, in questo modo non avrei dovuto avere a che fare con nessuno di questi. << Questo è impossibile. >> Non avevo fatto i conti con la testardaggine di "carotina", me lo dovevo aspettare. << Deve entrare in una squadra e stop. >>, nessuna replica in altre parole, sempre dolce e attento alle opinioni altrui.
<< Quindi, come stavo dicendo -se magari mi fate finire-, domani ci incontreremo tutti qui per maggiori informazioni.>> concluse il suo discorso in modo enigmatico come amava fare, si alzò e si diresse alla porta ma prima di uscire si rivolse per l'ultima volta al resto della combriccola << Non voglio battibecchi tra colleghi... mi sono spiegato? Ah Konan accompagnala nella sua stanza... la affido a te. >> e sparì, lasciandoci come dei poveri pezzenti.
Mi girai verso la blu incitandola con lo sguardo a condurmi in camera mia. << Povero chi dovrà averla in squadra >>.
E chi poteva essere? L'imbecille ovviamente!!
<< Prega che non capiti con te altrimenti hai finito di vivere...ma ora che mi fai notare non credo che tu sia alla mia altezza >> lo guardai con aria di sfida mostrando la mia voglia di scontrarmi con lui.
"Meglio concludere questa storia al più presto"
<< Ti credi più forte di me?? Giuro che ti sacrifico a Jashin-sama, mocciosa. >> Stava per prendere la sua falce e mettersi in posizione di attacco, quando venne fermato da uno strano tipo. << Hidan smettila... il capo è stato chiaro. >> non  vidi di faccia l'individuo che lo fermò per il semplice motivo che mi si era parato davanti. L'unica cosa che notai fu la schiena possente e il cappuccio che gli copriva la testa. La cosa che mi fece gelare il sangue fu la sua voce glaciale peggio di quella del maestro.
" C'è un soggetto normale qui?"
L'albino sbuffò e uscì dal salone borbottando qualcosa su sacrifici e roba simile. << Mi dispiace ma Hidan è fatto così, non preoccuparti ti ci abituerai.>> Konan mi accarezzò il braccio cercando di rasserenarmi ottenendo però l'effetto contrario. Preferivo cavarmela da sola, non sopportavo chi cercava conforto perchè tutti ti sono vicini solo per i propri interessi. In questo modo si spiegò la mia reazione: mi allontanai bruscamente e me ne andai lasciando tutti lì impalati.



Sbattè la porta con una grazia che  accese in me la voglia di andarla a prendere per i codini e riportarla nel salone per fargli una bella strigliata: gli spacconi che si credono forti non mi sono mai piaciuti e quella ragazza rispecchiava l'ideale di kunoichi che non sopportavo: bisbetica, impulsiva, testarda e sfacciata. Un bel mix racchiuso in un solo soggetto. Non mi capacitavo su che cosa fosse tanto speciale, a me appariva una frivola ragazzina "so tutto io" pronta a battibeccare per il gusto di farlo.
<< Bel tipetto la bambolina. >> il commento di Kisame mi arrivò seguito da una risatina da parte di Zetsu << Porterà solo problemi .>>  Non potevo non essere d'accordo; già l'inizio non è stato tra i più buoni, il suo modo di approcciarsi era scadente per non parlare del suo livello di socializzazione, come si è potuto vedere quando si era scostata da Konan molto gentilmente. D'altro canto non potevo biasimarla: neanche io voglio rapporti con questi tipi, figuriamoci una che non sembrava molto loquace già di base. Le mie, ovviamente, erano tutte supposizioni: non avrei mai dato giudizi decisivi su qualcuno che conoscevo appena. << Hidan l'ha presa per il verso sbagliato, si vede che è orgogliosa ed essere giudicata solo in base al sesso deve averla innervosita parecchio.>> Come fece notare appunto Kakuzu la mocciosa aveva un altro piccolo difetto che non era sfuggito ai miei occhi: era orgogliosa. Ammettevo che come inizio avevo creato una buona analisi del personaggio in quel piccolo lasso di tempo in cui l'ho vista: dopotutto è sempre stata una mia specialità. << Oh andiamo, datele un pò di tempo e si integrerà. >> Konan non era solo troppo positiva, ma aveva una visione, a mio parere, utopistica: noi che ci trovavamo uniti da molto tempo non andavamo d'accordo e cercavamo di stare uno più lontano possibile dall' altro, figurarsi una ragazza entrata da poco e forse contro voglia.<< Aspetta e spera Konan, non che mi dispiaccia che stia lontano>> fu quello che disse, invece, Sasori.
<< Solo il tempo ci dirà cosa succederà. >> conclusi e mi voltai per tornarmene in camera mia a riposare visto che ero stato disturbato inutilmente. << Le solite massime alla Uchiha. >> ovviamente non potevo essere lasciato in pace. Era chiedere troppo. Mi limitai a sospirai e uscii dalla stanza; non avevo molta voglia di discutere con Deidara e i suoi complessi sulla vera arte.


"Okay mi sono persa".
Alle volte mi viene  voglia di picchiarmi da sola per la mia impulsività: potevo anche chiedere una cartina o le indicazioni per la mia camera visto che era la prima volta che mi trovavo in quel postaccio. Credo di aver passato una buona mezz'oretta a girare come una forsennata alla ricerca della fatidica stanza.
"Ora che ci penso non so nemmeno qual è la mia".
In effetti potevo anche trovarne una e scoprire magari che c'era un qualche mostro pronto a divorarmi. Tutto poteva succedere nel covo di un'organizzazione criminale.
"Ma dei cartelli stradali no eh? Chiedo troppo..."
Sbuffai al limite della sopportazione e continuai a girare a vuoto per corridoi che mi sembravano tutti uguali; era peggio di un labirinto e non capivo il motivo di tutte quelle strade che non portavano a niente.
"Beh se ci sono degli intrusi è più facile tenderli una trappola o non farsi trovare proprio."
Percorsi il corridoio fino alla sua conclusione quando mi trovai ad un incrocio: la strada a destra portava in basso, quella a sinistra continuava sullo stesso piano. Una persona normale avrebbe continuato verso sinistra, ma io non sono una persona normale.
Incrocia le braccia dietro la testa  e comincia a scendere, fischiettando per tenermi compagnia.
Poco dopo mi accorsi che non solo stavo andando nelle profondità della terra ma che le pareti si stavano restringendo.
"Sto per cadere in qualche stupida trappola".
La mia testa quadra però si era intestardita a continuare il percorso non preoccupandosi di cosa poteva esserci alla fine: lo avrei superato con facilità.
Diventava sempre più buio, infatti le candele si trovavano ognuna molto più distante dell'altra e questo dava un senso di macabro al già bell'ambiente, ma l'oscurità mi è sempre piaciuta perchè é rilassante.
"Non mi spavento per così poco".
Finalmente raggiunsi la fine del corridoio dove si trovava una porta. L'aprii con lentezza facendola stridere in modo assordante ed entrai piano, attenta a dove mettevo i piedi visto che era tutto completamente oscurato. Non vedevo al di là del mio naso, quindi proseguii lentamente ma ben presto mi accorsi che era una stanza vuota: un enorme puzzolente stanza priva di utilità. Continuai a camminare girando su me stessa per cercare di capire se non avevo colto qualche particolare quando mi ricordai che potevo anche accendere una piccola fiammella per riavvivare la zona e scrutare nel buio; mi accigliai confutando la mia ipotesi  e decisi che il mistero era stato svelato: quella stanza era stata dimenticata e abbandonata anche se non mi spiegavo bene il motivo, potevano sempre usarla come magazzino tanto che era grande invece di lasciarla inutilizzata. Non mi risultava avessero tante stanze da quello che ero riuscita a vedere.
"Mi sto scervellando per una stanza...non ci posso credere."
In effetti era vero ma tendo sempre a soffermarsi su qualunque cosa, piccolo difetto ma rispetto a tutti quelli che ho questo si poteva definire una virtù.
Quando mi girai per uscire per poco non mi venne un infarto: dall'altro lato della stanza, quella che non ero riuscita ad illuminare con la mia piccola fiammella, c'era un enorme statua minacciosa.
"Che cazzo se ne fanno di sto mausoleo?".
Mi avvicinai con calma per esaminare quel colosso e costatai meglio le sue dimensioni, non vedevo bene che cosa rappresentava, se non che aveva forme umani.
Lo toccai con una mano e decisi di salirci sopra con un unico salto, più precisamente su quello che aveva tutta l'aria di essere un dito, ma non capii di cosa esattamente si trattasse anche da quella altezza. Mi sedetti e continuai a fissarlo per non so quanto tempo.
"Forse è la rappresentazione di qualche Dio e lo usano per pregare".
Conclusione più scema non la potevo trovare: da quando i criminali si rifugiano per fare una preghierina prima di andare a letto? Cosa da veri duri, dovevo ammetterlo.
Quando mi accorsi di essere stata un pò troppo lì e che forse il maestro mi stava cercando, e di certo non voleva trovarmi a fare strane congetture su una statua che forse era anche proibito vedere, scesi e mi avviai verso l'uscita, non prima di aver dato un ultima occhiata al gigante di pietra.
Percorsi il corridoio con una certa fretta tanto da rendermi conto che la strada era molto più corta rispetto a prima, ma non me ne fregava più di tanto, l'importante era non farmi beccare in quel posto. Avevo tutta l'impressione che non fosse un luogo dove farsi un'allegra scampagnata.
Fu così che mi ritrovai nel punto in cui  ero partita e ancora dovevo trovare la mia stanza. Mi appoggiai al muro indecisa sul da farsi. Non volevo rigirare a vuoto ancora, ma allo stesso tempo non potevo neanche tornare nel salone visto che non mi ricordavo dove si trovava.
<< Finalmente ti ho trovata... >> sobbalzai per la sorpresa e mi girai da dove proveniva la voce. Di certo avrei preferito che fosse stata Konan a trovarmi, m purtroppo la voce non aveva il minimo tono femminile.
Infatti dinanzi a me si trovava il ragazzo dai capelli neri raccolti in un codino.
"Andiamo bene."



 
Una persona non poteva stare 5 minuti tranquilla che doveva per forza essere disturbata in quel covo di psicopatici.
<< Scusa il disturbo Itachi-san ma potreste venire a cercare la mocciosetta insieme a noi? Ordini del capo...a quanto pare non si trova già più. >> mi girai fissandolo scocciato. << Stai scherzando? >> Proprio non capivo come poteva essere sparita.<< Magari... secondo Zetsu o è scappata o si è persa >> e da quando si prestava ascolto a quella pianta bipolare? Kisame appoggiò la sua spada nell'angolo della stanza e si fermò sulla soglia << Ci conviene trovarla prima che Pain se la prenda con noi... nei migliori dei casi speriamo si trovi ancora qui. >> ed uscì.
Sbuffai e mi alzai contro voglia dal letto sfilandomi la cappa e adagiandola su una sedia prima di cimentarmi nella ricerca della ragazza.
"Come è possibile che già fa guai in neanche una giornata che sta qui dentro, dannazione".
Camminai velocemente per i corridoi quando incontrai Deidara.<< L'hai trovata? >> chiesi appena ci scontrammo, anzi appena mi diede una spallata. << No... ho controllato la zona est, Sasori è andato in quella nord mentre Kakuzu insieme a Kisame a ovest. Konan è andata da Pain per vedere se per caso lui l'ha trovata-un. >> almeno questa volta non mi aveva risposto con il solito tono brusco e devo ammettere che siamo riusciti a stare qualche minuto vicini senza che esplodesse nulla.
"Un record".
<< Io andrò nella parte sud, da qualche parte deve pur trovarsi. >> lui annuì e continuò le sue ricerche mentre io imboccai il corridoi alla mia sinistra.
Non avevo la ben che minima idea di dove si potesse essere nascosta, ma avevo l'impressione che stesse girando a vuoto tentando di trovare la strada giusta.
Dopotutto non conosceva quanto era articolato e intrigato questo posto, le probabilità che si fosse persa erano alte.
Che fosse scappata lo esclusi a prescindere: Pain  è astuto e conosce bene chiunque entri nella squadra, non l'avrebbe lasciata un secondo da sola se avesse sospettato una sua fuga.
Non si trovava neanche nell'ufficio del leader, a quest'ora Konan ci avrebbe informato e avremmo interrotto le ricerche.
Perso nei miei pensieri non mi accorsi di essere entrato in una zona poco esplorata del covo, era meglio girare al largo prima di avere qualche scocciatura in più, tipo una strigliata da Pain. Non mi sembrava il caso.
Stavo per tornare indietro quando mi accorsi di un'altra presenza alla fine del corridoi, nella parte poco illuminata.
"Trovata".
Pensai soddisfatto riconoscendo, una volta avvicinatomi, dei lunghi capelli rossi che si confondevano con la parete bordeaux, dove erano appunto poggiati, così come anche un piede mentre le braccia erano incrociate al petto e gli occhi chiusi come se stesse riflettendo.
<< Finalmente ti ho trovata. >> credo che si spaventò, lo dedussi dal salto che fece una volta che io ebbi finito la frase. Girò la testa nella mia direzione e inarcò un sopracciglio << Che vuoi? >> doveva aver preso lezioni di bonton per parlare con così tanta grazia. << Ti sei persa? >> preferivo essere schietto e diretto, inutile girarci intorno << No, assolutamente >> si sollevò dal muro e, sempre con le braccia incrociate si avviò vero la direzione da dove provenivo.
 << A me pare proprio di si. >> Mi misi al suo fianco.
<< Ho l'ordine di accompagnarti nel salone >> aggiunsi.
<< Posso arrivarci da sola. >>
"Testarda e orgogliosa."
Sospirai e la sorpassai, consapevole che mi avrebbe seguito. Detestavo gli ingrati, l'avevo aiutata e non aveva neanche la decenza di dire che si trovava in difficoltà.
<< Come ti chiami? >> mi chiese dopo un pò ed ero tentato di non risponderle, che se ne fregava di come mi chiamavo? 
<< Itachi... Uchiha Itachi >> le risposi senza girarmi, e dopo un pò la osservai con la coda dell'occhio per vedere la sua reazione. Lei rimase impassibile continuando a fissare la mia schiena e aumentando il passo. << Capisco... >> sussurrò e il silenzio calò nuovamente su di noi.
Poco dopo arrivammo alla nostra destinazione ma non trovammo nessuno ad attenderci. << Ti staranno ancora cercando. >> lei si sedette e cominciò a giocherellare con un kunai che aveva preso dalla tasca della salopette.<< Tse... non capisco il motivo... stavo facendo una passeggiata. >> Mi trattenni dal riderle in faccia.
"Oh ma certo...sai esattamente dove stavi andando".
<< Perchè sei qui? >> sospirai stanco, non avevo voglia di spiegarle che il capo mi avrebbe annoiato se non mi fossi messo a cercarla. << Eri scomparsa e avevamo il compito di trovarti...è stato un caso che questa spiacevole sorte sia spettata a me. >> gonfiò le guance assumendo un espressione buffa ma data la situazione ridere non mi sembrava di buon auspicio. Si rasserenò subito, ricomponendosi << Non era a questo che mi riferivo... perchè sei nell'Akatsuki? >> la domanda mi lasciò di sasso, mi aveva preso alla sprovvista. Di certo non mi aspettavo quella domanda da una ragazza così.
Alzai lo sguardo su di lei che a sua volta mi osservava con quei suoi penetranti occhi azzurri. << Non c'è un motivo specifico. >> Preferivo essere vago << Dimmene uno allora. >> mi morsi l'interno della bocca per non risponderle male. << Perchè lo vuoi sapere ? >> Mi appoggiai nella parte di tavolo dove lei era seduta.
 << Curiosità >> sghignazzò appoggiando una guancia sul palmo della mano continuando a scrutarmi. << Sono qui per affari miei... e tu? >>  Non sapevo neanche perchè glielo avevo chiesto, forse per sapere cosa mi avrebbe risposto, oppure per metterla a disagio, o anche per capire cosa spingeva una ragazzina ad unirsi di propria spontanea volontà ad avere a che fare con dei criminali. Di primo appiglio non mi sembrava una ricercata.
<< Come mai lo vuoi sapere? >> Si stava divertendo, il sorrisetto ne era la conferma
<< Curiosità. >>
Rise.
Aveva una bella risata, semplice e non volgare. << Sono qui per affari miei.>> Aveva uno strano comportamento, lo ammetto, però sotto sotto era simpatica, se si prendeva per il verso giusto. << Come ti chiami? >> domandai rivolgendo lo sguardo dinanzi a me.
<< Kilari... Kilari della Pioggia. >>



C'è neeeesssuuuunoooo * stile gocciolina della Lete*
Itachi= Ti avranno abbandonato tutti visto che sei scomparsa da mesi...
Deidara= Da secoli direi io...
Grazie per il supporto...
Ehm...ecco... sono in ritardo...
Sasori= Ce ne siamo accorti...
Taci tu... MI DISPIIIIACEEEE... ve lo giuro... è che... mi è mancata l'ispirazione...
Itachi= Incorreggibile....
Hidan= Curioso che non ti abbiano ancora uccisa...
Mado... come siete carini...  COOOOMUNQUEEEE... ringrazio chi ha messo la storia tra preferiti/ricordate/seguiti <3 SIETE VOI I VERI EROI
Hidan= Riuscite a sopportare questa cagata...
Grazie Hid...
  
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