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Autore: daphne 92    03/08/2016    1 recensioni
Può la tua vita cambiare in un giorno? Possono le tue certezze essere sgretolate da due semplici parole? SI! è quello che è successo ad Harry quando ha letto due semplici parole "Alexander Malfoy"
{Questa storia è la versione riveduta e corretta della "Famiglia Malfoy"}
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy, Lucius/Narcissa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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-Dove andiamo?- chiese Astoria mentre si stavano allontanando dal Malfoy Manor, il vento gli scompigliava i capelli, sembrava così felice e libera in quel momento, come un uccellino che vola per la prima volta.
-Londra- disse Alexander ghignando e accelerando, strappando un urlo di sorpresa ad Astoria.
-A cercare la cameriera?- disse Astoria punzecchiandolo, si divertiva a tormentarlo.
-A divertirci- urlò Alexander ridendo e togliendo le mani dal volante, la macchina magicamente proseguì sulla sua strada, grazie agli incantesimi che Lucius aveva fatto su di essa.
-Sembri un esperto in questo- disse Astoria sorridendo, mentre cercava invano di sistemarsi i capelli.
-Ti assicuro che non lo sono affatto- disse Alexander ripensando agli anni precedenti, a quanto era stato difficile essere Harry Potter, a come veniva trattato dai Dursley.
-Come vivevi prima che i Malfoy ti ritrovassero?- chiese curiosa Astoria, anche se ne aveva una mezza idea.
-In un modo diverso, molto particolare direi- disse Alexander criptico, non sapeva se era il caso di dire la verità ad Astoria.
-Beh immagino, essendo Harry Potter e tutto il resto- disse Astoria con nonchalance, mentre Alex frenò bruscamente.
-Daphne non può avertelo detto! Abbiamo fatto un patto infrangibile!- disse Alexander scioccato, cercando di valutare cosa fare, un incantesimo per cancellare i ricordi sarebbe stato troppo radicale?
-Avevo i miei sospetti e tu me li hai appena confermati- disse Astoria compiaciuta.
-Quali sospetti?- chiese Alexander preoccupato, se Astoria lo aveva scoperto chiunque altro poteva farlo.
-Osservando le foto in camera di Daphne ho capito tutto, i tuoi capelli non sono sempre perfetti come quelli di tutti i Malfoy, delle volte sono quasi bianchi mentre altre si avvicinano al castano chiaro, i tuoi occhi in alcune foto sono grigi in altre sono quasi verdi, sono le conseguenze di una pozione di sangue, sarai sempre un Malfoy ma ci saranno sempre dei tratti Potter in te seppur lievi, chi non è bravo ad osservare e ti vede spesso non se ne accorgerà mai. Le tue abilità a quidditch poi mi avevano praticamente già confermato tutto.- disse Astoria sorridendo e Alexander rimase stupito dall'intelligenza della ragazza.
-Non mi hai mai visto giocare a quidditch prima di oggi- disse poi Alexander confuso, non aveva mai visto Astoria ad Hogwarts, di questo ne era certo.
-Mai visto? Mio padre è uno dei più grandi tifosi al mondo di Serpeverde, vado ad Hogwarts a vedere le partite da quando sono nata, ti ho visto giocare spesso contro Serpeverde e quest'anno con Serpeverde, potrei dire di essere quasi una tua grande fan- disse Astoria entusiasta, per anni aveva sognato di poter parlare ad Alex/Harry e adesso che era lì con lui gli sembrava quasi un sogno.
-Ragazza intelligente- disse Alexander ghignando e baciando la guancia di Astoria, non riusciva a credere di non averla mai notata sugli spalti, una ragazza del genere non dovrebbe passare inosservata.
Guidarono per un altra oretta, non smisero mai di parlare, di scambiarsi sguardi sfuggenti e soprattutto di ridere, si divertivano così tanto insieme.
-Signorina Greengrass siamo arrivati a destinazione, dove vuole andare?- chiese Alexander dopo aver parcheggiato in un affollata via del centro londinese.
-Siamo nella Londra babbana? Papà mi porta qui solo per il mio compleanno! La amo! è così viva- disse Astoria guardandosi intorno entusiasta, sembrava proprio una bambina in quel momento, una bambina la mattina di Natale.
-Strano, è la stessa cosa che ho pensato io la mia prima volta a Diagon Alley- disse Alexander sorridendo e mettendo un braccio intorno alle spalle di Astoria.
-Possiamo andare da Foyles?- chiese Astoria facendo il labbruccio.
-Io ti porto a Londra per farti divertire e tu vuoi andare in una libreria? Strana ragazza- disse Alexander guidandola verso la libreria, questa piccoletta lo affascinava sempre di più, era così diversa da Daphne.
Era passata ormai un ora da quando erano entrati in libreria e Astoria si muoveva tra gli scaffali come un folletto, aveva già il cestino pieno di libri e sembrava non volersi fermare.
-As dove sei?- disse Alexander alzando la voce, si era praticamente perso tra gli scaffali di libri.
-Shh sono qui- disse Astoria arrivando di fronte ad Alexander con una pila di libri in mano e altrettanti nel cestino.
-Non c'è mica Madama Pince, e poi questa è un libreria non c'è bisogno di far silenzio- disse Alexander facendogli la linguaccia.
-C'è anche chi sta leggendo e io odio le persone che urlano mentre leggo- disse Astoria passando i libri ad Alexander.
-Sappi che se sono libri sui vampirucci che s'innamorano e fanno tanti baby lupi io non pago- disse Alexander osservando i libri.
-Sono libri di Jane Austen, ho completato la fase 'vampiri' un anno fa e non fanno baby lupi ma mezzi vampiri- disse Astoria come se fosse una cosa ovvia.
-Mi scusi sua eccellenza- disse Alexander prendendola in giro.
Dopo aver pagato tutti i libri di Astoria decisero di andare a prendere un gelato per poi gustarselo in un parco vicino.
-Vuoi andare in qualche boutique adesso?- chiese Alexander quando ebbe finito il suo cono.
-Stai parlando con la Greengrass sbagliata, mia madre è quella che mi porta a fare shopping in occasioni speciali, di solito tutto ciò che compro sono felpe e lei le odia perciò ci manda gli elfi- disse Astoria imbarazzata.
-Ti sentiresti a disagio a fare shopping con me? Perchè?- chiese confuso Alexander, Daphne adorava fare shopping, ogni volta lo trascinava per ore nella Londra babbana e a Diagon Alley.
-Perchè non sono mia sorella Daphne, non sono bella come lei, nessuno mi conosce come la regina di ghiaccio o la ragazza più bella di Serpeverde, io sono la piccola Greengrass, il genietto strano- disse Astoria stringendo in mano i suoi libri, la più grande sicurezza della sua vita.
-Sei una delle più belle ragazze che io abbia mai visto Astoria, non lasciare che l'ombra di tua sorella t'impedisca di brillare- disse Alex porgendo la mano alla ragazza.
-Mi fido di te, andiamo a fare shopping- disse Astoria annuendo convinta.
-Seguimi Cenerentola- disse Alex sorridendo, per poi guidare Astoria verso una boutique di lusso, una delle preferite di Pansy e Daphne.
-Buongiorno, come posso aiutarvi?- disse la commessa dell'esclusiva boutique appena Alexander ed Astoria entrarono.
-Stiamo cercando un vestito per lei- disse Alexander guardando Astoria, che imbarazzata fissava il pavimento.
-Vestito? Non si era mai parlato di vestito?- disse Astoria sorpresa, con l'orrore stampato in faccia.
-Oh, è la tua sorellina?- chiese sorridendo la commessa.
-La sorella della sua fidanzata- disse Astoria imbarazzata, stringendo le braccia intorno al petto.
-Una mia cara amica- disse Alexander nello stesso momento facendo l'occhiolino ad Astoria.
-Mi segua, vado a scegliere i nostri migliori capi per lei- disse la commessa sparendo nel retro.
-Non voglio un vestito- disse Astoria voltandosi verso Alexander, supplicandolo con lo sguardo.
-Vai nel camerino e provati ogni singolo vestito, finchè non troviamo quello perfetto, poi ti porto fuori a cena, poi andiamo a ballare- disse Alexander avvicinandosi ad Astoria, sistemandogli un riccio ribelle.
-I miei mi uccideranno- sussurrò Astoria scocciata.
-Morirai felice, su questo sono pronto a garantire- disse con voce roca Alexander all'orecchio della bionda, che diventò color porpora.
-Quando vuole può seguirmi- disse la commessa sorridendo, indubbiamente quei due non erano fratello e sorella...e neanche cognati.
-Su..subito- disse Astoria imbarazzata correndo verso il camerino.
-Questo?- chiese Astoria uscendo dal camerino con un vestitino nero corto che gli lasciava la schiena completamente scoperta.
-Sexy, perfetto lo prendiamo- disse Alexander ammirando Astoria, quel vestito nero risaltava la pelle diafana della ragazza, metteva in mostra tutte le sue curve, che erano decisamente spuntate nei punti giusti.
-Ha del potenziale baby Greengrass- disse Draco nella mente di Alex.
-Smetti di usare la mia vista- pensò Alex scacciando il gemello.
-Lo hai detto per gli ultimi 3 vestiti Alex- disse Astoria arrossendo imbarazzata, non si sentiva a suo agio strizzata in quel tubino.
-Perchè ti stanno tutti troppo bene per farli finire nell'armadio di un altra ragazza- disse Alexander ghignando.
-Gli altri non me li provo però- disse Astoria incrociando le braccia, decisa a mantenere un pò di dignità.
-Ok,lasciati questo, è perfetto per andare a ballare- disse Alexander facendogli l'occhiolino per poi andare a pagare per tutti i vestiti che Astoria si era provata.


*HOGWARTS*

Erano mesi che ormai non vi erano notizie di Harry, Ron era sempre più inquietante e lei aveva deciso di prendere le distanze dal rosso, era rimasta sola, come lo era sempre stata e per evitare le derisioni ogni giorno dopo le lezioni si nascondeva nel bagno di Mirtilla Malcontenta, spesso pensava che avrebbe fatto la stessa fine del fantasma.
-Questo è il bagno delle ragazze, esci- disse Hermione quando vide Draco entrare con una sigaretta dietro l'orecchio, fischiettando felice.
-Questo è il bagno di Mirtilla Malcontenta dove io vengo a fumare dopo le lezioni e ti assicuro che non mi è mai stato chiesto di uscire, esci tu mezzosangue- disse Draco senza degnare di un altro sguardo Hermione.
-Io ho il diritto di stare qui- disse Hermione arrabbiata, mettendosi di fronte al biondo, era stanca di essere invisibile.
-Suolo pubblico, posso stare qui anche io- disse Draco accendendosi una sigaretta.
-Fumare fa male- disse Hermione tornando a sedersi vicino alla finestra.
-Non nel mondo magico, grazie per l'interessamento mezzosangue- disse Draco continuando a fumare.
-Ho un nome sai?- disse Hermione arrabbiata fulminandolo con lo sguardo.
-Non m'interessa sai? Non mi è mai interessato- disse Draco voltandosi dall'altra parte.
-Se Harry fosse qui..- disse Hermione arrabbiata.
-Ma non c'è, non ci sarà più- disse Draco ghignando soddisfatto, Alex l'aveva abbbandonata, aveva scelto lui e per Hermione non c'era più posto.
-Tu!! Sai qualcosa! è colpa di Voldemort- disse Hermione scagliandosi contro Draco.
-Non pronuncerei il nome dell'oscuro signore ad alta voce se fossi in te- disse Draco divertito, bloccando i polsi di Hermione.
-Non alimenterò la paura che incute non pronunciando il suo nome- disse Hermione dimenandosi nella stretta di Draco.
-Se vuoi pronunciarlo almeno non farlo con voce tremolante....Her..mio..ne- disse Draco pronunciando il nome della ragazza con voce roca per poi lasciarla andare.
Hermione scappò via infuriata, con la consapevolezza però che non si sarebbe mai tolta dalla testa il modo in cui Draco aveva pronunciato il suo nome per la prima volta, sembrava una condanna.


*LONDRA*

Alex grazie alle sue conoscenze era riuscito a trovare un tavolo nel ristorante più alla moda di Londra e adesso si stavano godendo un buonissimo sushi.
-Posso dirti una cosa? Mi prometti che non ti arrabbi?- chiese Astoria mentre mangiavano, cercando di prendere il cibo con le bacchette.
-Con queste stesse premesse a tua sorella non è andata bene, comunque puoi dirmi tutto- disse tranquillamente Alexander, sentiva che con Astoria le cose erano diverse, che l'avrebbe capito.
-Volevo parlarti della tua altra identità, non credo che dovresti lasciarla andare del tutto sai? Le persone quando eri Harry Potter vedevano del buono in te, tutti ti davano fiducia, adesso che sei Alexander Malfoy ti giudicheranno per il tuo cognome, nessuno andrà oltre, tutti si aspetteranno brutte cose da te- disse Astoria mentre giocava con il cibo, non era esattamente il suo ideale di cena.
-Magari fanno bene ad aspettarsi brutte cose da me- disse Alexander pensando alla missione che Voldemort gli aveva affidato.
-Voglio solo dire che sei stato Harry Potter per sedici anni, non puoi lasciarlo andare all'improvviso- disse Astoria saggiamente.
-Ho provato a cambiare, a diventare subito un Malfoy dimenticando chi ero perchè così i miei genitori e Draco mi avrebbero accettato subito, ma credo che tu abbia ragione non si può dimenticare il passato.- disse Alexander realizzando che Astoria aveva ragione.
-E adesso ti stai comportando così per vedere se i tuoi genitori ti rimarranno accanto, stai facendo del tuo peggio per metterli alla prova, per vedere se anche loro ti lasceranno non è vero? Tu non sei questo ragazzo Alexander, e si vede, non sei il ragazzino ricco che scappa per andare a ballare- disse Astoria comprendendo perfettamente Alex.
-Saresti una brava psicologa, ma in realtà al momento voglio solo godermi la vita- disse Alex sorridendo, cercando di nascondere il fatto che Astoria aveva proprio fatto centro.
-Vuoi il dolce?- chiese Alex cercando di non ridere mentre Astoria combatteva con le bacchette.
-Devo usare questi cosi anche per quello?- chiese Astoria sconsolata.
-Probabilmente- disse Alex ridendo divertito.
-Allora no- disse Astoria, lasciandosi poi scappare un urletto di felicità quando infilzò un sushimi.
-Allora cosa vuoi fare?- chiese Alex quando Astoria ebbe finito di mangiare.
-Che ne dici se invece di andare a ballare andiamo a farci una passeggiata al parco e poi dritti a casa?- disse Astoria sorridendo, aveva provato abbastanza cose nuove per un anno intero, non voleva aggiungere anche la sua prima notte in discoteca alla lista.
-Ho un'idea migliore..mi hai detto che vuoi conoscere il cercatore della nazionale non è così?- disse Alexander ghignando mentre osservava un manifesto.
-Inghilterra vs Olanda? I biglietti sono finiti da mesi- disse tristemente Astoria fissando anche lei la locandina della partita che si sarebbe giocata quella sera a Londra.
-Sono Alexander Malfoy, due biglietti per me li trovano- disse Alexander prendendo la mano di Astoria.
-Oh Merlino! Seriamente?- disse Astoria scioccata e felice allo stesso tempo.
-Seriamente- disse Alexander iniziando a camminare verso lo stadio con un euforica Astoria.
Con una decina di minuti d'auto arrivarono allo stadio e Alex si avviò sicuro di sè verso la biglietteria, tornando 5 minuti dopo vincitore.
-Andiamo- disse Alexander mostrando ad Astoria due biglietti per poi condurla all'interno dello stadio.
-Tribuna stampa? Credi che sia il caso?- chiese Astoria preoccupata quando passarono nella tribuna dedicata ai giornalisti, farsi vedere con Alex da decine reporter non era quel che aveva in mente.
-Passiamo di qui per arrivare in tribuna vip- disse Alexander ridendo.
-Signor Malfoy è un piacere averla qui, arriverà presto il giorno in cui la vedremo sul campo?- chiese un cronista sportivo ad Alexander, la nazionale inglese lo avrebbe presto convocato, era risaputo.
-O me o questa ragazza qui- disse Alex mettendo un braccio intorno alle spalle di Astoria.
-Oh è così brava? Chi è? Magari posso suggerirla a qualche mio amico allenatore- disse il cronista sorridendo.
-Sei venuto accompagnato Alexander? La tua storia con la Greengrass è ufficialmente chiusa?- disse una giornalista di gossip.
-Beh grazie a lei direi che è finita la mia storia con Daphne- specificò Alexander alla giornalista di Witch Magazine.
-è la tua nuova fiamma questa? Dicci chi è Alex, le tue fan vogliono sapere!- disse la cronista mentre Alex si allontanava tenendo per mano As.
-è una mia cara amica- disse semplicemente Alexander ignorando la giornalista e concentandosi solo su Astoria.
Presto la partita iniziò ed entrambi pensarono solo a tifare per l'Inghilterra come due pazzi, durante un intervallo pubblicitario però Astoria vide il flash di una macchina fotografica.
-Credo che quella donna di prima ci stia fotografando- disse Astoria preoccupata.
-è un problema per te?- disse Alex continuando a guardare la partita.
-Mia sorella..- disse Astoria incerta, la sua famiglia l'avrebbe odiata, avevano già programmato il matrimonio tra Alex e Daphne.
-Stiamo facendo qualcosa di male?- disse Alex semplicemente voltandosi verso di lei per guardarla negli occhi.
-No, ma..- disse Astoria protestando.
-Goditi la partita As, siamo qui per questo- disse Alexander baciando la guancia di Astoria, mentre la macchina fotografica scattò ancora.
La partita finì con una grande vittoria dell'Inghilterra e dopo essere scesi negli spogliatoi per complimentarsi con la squadra, Alex e Astoria uscirono dallo stadio.
-Anche se quando torneremo a casa i miei genitori mi uccideranno oggi è il giorno in cui mi sono sentita più viva, e devo tutto a te, grazie- disse Astoria mentre tornavano alla macchina.
-Sei riuscita a farmi divertire in libreria, non c'era riuscito nessuno prima- disse Alexander avvicinandosi ad Astoria.
-Promettimi che leggerai il libro che ti ho comprato- disse Astoria mordendosi il labbro.
-Orgoglio e pregiudizio? Chiederò a mia madre di farlo contare come compito di babbanologia- disse Alexander sorridendo, sfiorando la guancia di Astoria.
-Sfaticato- disse Astoria ridendo, poteva sentire il respiro di Alex sulle sue labbra.
-Faccio il minimo indispensabile- disse Alex ridendo per poi avvicinarsi ancor di più ad Astoria.
-Andiamo- disse Astoria allontanandosi imbarazzata e dirigendosi verso la macchina.
-Pronta ad andare incontro al tuo destino?- disse Alex mettendosi alla guida mentre Astoria diventava sempre più preoccupata.
-Con te? Sempre- disse Astoria ridendo, cercando di non pensare a quello che sarebbe successo dopo.



La settimana seguente Alex non vide ne ricevette lettere da Astoria, l'unico amico che aveva era suo fratello con il quale faceva lunghe conversazioni mentali finchè entrambi non si addormentavano con un gran mal di testa.
-Mi manchi, vorrei tornare ad Hogwarts, adoro mamma e papà ma mi sto annoiando troppo- pensò Alex sapendo bene che il fratello era in ascolto.
-Ti prometto che gli parlerò, cercherò di anticipare il tuo ritorno, gli parliamo insieme stasera?- rispose mentalmente Draco.
-Stasera non ci sono- pensò Alex, cercando di non tradirsi con i suoi pensieri, Draco non poteva sapere che Voldemort lo aveva convocato.
-Dove sei?- chiese confuso Draco, sentiva che vi era un blocco nella mente di Alex.
-Non posso dirtelo, e non puoi leggerlo nella mia mente- pensò Alex concentrandosi per tenere fuori il fratello dai suoi pensieri.
-Stai attento, promettimi solo questo- pensò Draco preoccupato, non gli piaceva proprio quella situazione.
-Promesso mamma- rispose Alex sarcastico.
-Promesso cosa?- chiese Narcissa confusa che era entrata nella stanza del figlio per dargli una bella notizia.
-Niente parlavo con Draco- disse Alex concentrandosi sulla madre.
-Salutamelo- disse Narcissa sorridendo.
-Non sono un gufo- disse Alex ridendo e alzando gli occhi al cielo.
-Lascia andare Draco a lezione, tu hai la tua con un ospite a sorpresa! è tornata Astoria- disse Narcissa sorridendo, sapeva che suo figlio si annoiava lì con loro e aveva parlato con i Greengrass affinchè gli affidassero Astoria, non c'era voluto molto per ottenere ciò che voleva, infondo lei era Narcissa Malfoy.
-Hai rovinato la sorpresa mamma- disse Alex baciando la guancia della madre per poi correre al piano di sotto.
-Come sei sfuggita alla prigionia?- chiese Alexander dopo aver abbracciato Astoria.
-Ho pianto..- disse Astoria iniziando a raccontare.
-è stato così facile?- disse Alexander sorridendo.
-No, le lacrime con loro non funzionano, ho dovuto scrivere a Narcissa che ha praticamente richiesto la mia presenza qui- disse Astoria sorridendo mentre si sistemava i capelli.
-Mia madre può farlo?- disse Alexander sorpreso.
-Siete i prediletti di Voldemort, è difficile dirvi di no- disse Astoria sorridendo timidamente.
-Non importa come ci sei riuscita, è un piacere averti qui, sarei venuto a rapirti domani se non ti vedevo oggi- disse Alexander abbracciandola di nuovo, stranamente gli era mancata così tanto.
-Vogliamo iniziare?- disse Narcissa chiamandoli nel laboratorio di pozioni.
-Arriviamo- dissero in coro.
La giornata passò decisamente più veloce con Astoria come compagna di studi e ben presto Narcissa dichiarò finite le lezioni.
-Mia madre è una schiavista- disse Alex massaggiandosi le spalle.
-Tua madre è uno zuccherino in confronto a mia madre, la mia non ci avrebbe mai mandato in piscina dopo solo quattro ore d'incantesimi- disse Astoria sorridendo.
-Ad Hogwarts ne facciamo due, più che sufficienti- disse Alex stiracchiandosi per poi tuffarsi nella piscina al coperto che avevano al Malfoy Manor.
-Allora? Vieni?- disse Alex ad Astoria che era avvolta in un asciugamano con i cuoricini.
-è fredda?- chiese incerta Astoria.
-Vieni e lo scoprirai- disse Alex schizzando Astoria.
-Ok, questa è guerra- disse Astoria lasciando andare l'asciugamano e tuffandosi.
-Cos'è quella? Una muta da sub?- disse Alex ridendo quando vide il costume nero intero che indossava Astoria.
-Questo è l'unico costume che ho- disse Astoria imbarazzata e Alex si sentì in colpa.
-Ricordami che ti devo portare a fare shopping..di nuovo!- disse Alexander nuotando verso di lei.
-Ciao- disse Astoria imbarazzata dall'improvvisa vicinanza, poteva sentire su di sè ogni centimetro della pelle di Alex.
-Ciao- rispose Alex sorridendo lentamente per poi sollevare Astoria.
-Che fai?- chiese arrossendo la bionda.
-Non voglio affogarti, rilassati- disse Alex facendola scivolare lentamente contro di lui.
-As- sussurrò Alex con le labbra vicine a quelle di Astoria.
-Si?- disse Astoria arrossendo ancor di più, il suo cuore batteva a mille.
-Voglio baciarti, so che pensi che sia sbagliato, se non lo vuoi anche tu fermami ok?- disse Alex per poi essere zittito dalle labbra di Astoria che si muovevano lentamente contro le sue.
-Sei stato il primo ragazzo che ho baciato- disse Astoria leccandosi le labbra, sentiva ancora il sapore di Alex.
-Posso avere anche il tuo secondo bacio?- disse Alex muovendo lentamente una mano sul fianco di Astoria.
-Puoi avere quanti baci vuoi- disse Astoria rubando un bacio veloce ad Alex.
-No, non così, vieni qui- disse Alex attirandola a sè e baciandola con passione.
-Devo dirti una cosa importante- disse Alex smettendo di baciare Astoria.
-Ok- disse Astoria annuendo preoccupata.
-La prossima settimana potrei non essere qui, devo tornare ad Hogwarts- disse Alex dispiaciuto perchè vide subito che Astoria c'era rimasta male.
-Da Daphne- disse secca Astoria.
-Non c'è solo Daphne ad Hogwarts, c'è mio fratello, devo tornarci per lui- disse semplicemente Alex.
-I gemelli magici hanno bisogno del loro fratello più del loro prossimo respiro- disse Astoria, aveva letto tutto sui gemelli magici quella settimana.
-Esattamente, non posso restare qui, ma ci vedremo nelle vacanze di pasqua- disse Alex baciando dolcemente Astoria per rassicurarla.
-Non devi promettermi nulla Alex, sapevo che saresti tornato ad Hogwarts, è il tuo posto, vorrei che fosse anche il mio- disse dispiaciuta Astoria, uscendo dalla piscina in lacrime.
   
 
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