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Autore: FedeB    04/08/2016    3 recensioni
Quattro volte in cui Stiles si è addormentato nei posti più improbabili e una in cui l'ha fatto nel posto migliore del mondo.
A Derek va bene così.
[STEREK! GAY ALL THE WAY! Don't like it? Don't read it!]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quella volta sul portico.
“One’s an incident…”

La prima volta che era successo, Stiles aveva dato la colpa alla scuola. Era sempre colpa della scuola.
Il carico delle cose da studiare, da scrivere, consegnare e memorizzare era stata una sfida anche per lui, noto proprio per le sue capacità di memorizzazione.

Senza contare che Derek praticamente lo costringeva a partecipare agli allenamenti del branco, nonostante la maggior parte delle volte se ne sesse seduto sul portico diroccato della vecchia villa Hale ad osservare i suoi amici andare k.o uno dopo l’altro proprio per mano dell’alfa.
Occasionalmente, kit di pronto soccorso sotto mano, Stiles cercava di riaggiustare qualche parte del corpo che faceva fatica a guarire. Colpa di Derek e della sua manina da fata, ovviamente.

A lui andava bene così, per carità. Il problema era un altro: perdeva tempo, sottraendolo dallo studio.
E soprattutto nel periodo degli esami finali proprio non se lo poteva permettere.

Era stato per questo motivo che aveva iniziato a portarsi i libri per studiare.
Sempre seduto sul portico, con le cuffie nelle orecchie – per coprire i ruggiti e gli ordini abbaiati da Derek – Stiles si circondava di libri, appunti e fogli e studiava, perdendosi in formule, date e concetti chiave.

Poi aveva iniziato a studiare anche di notte, spesso fino a tardi (o al mattino presto, dipende dai punti di vista), perché nemmeno la giornata intera gli bastava più.
Senza contare, poi, che Stiles aveva deliberatamente deciso di raddoppiare la quantità di Adderall che prendeva, perché aveva un disperato bisogno di restare concentrato e chi ha bisogno di dormire quando hai gli esami da preparare?

E insomma, in un modo o nell’altro, Stiles era riuscito ad addormentarsi sul portico, sbavando sugli appunti in posizione spacca – schiena.
Il tutto, a dieci minuti esatti dall’inizio dell’allenamento. Semplicemente era arrivato al limite di sopportazione, il suo corpo aveva ceduto prima della sua mente. E poi un po’ di riposo poteva concederselo anche lui.

Non sapeva dire esattamente quanto avesse dormito, ma quando si era svegliato si era ritrovato sdraiato su un divano, avvolto da una coperta dal discutibile color prugna, i libri e gli appunti ordinatamente riposti sul tavolino di fronte ai suoi occhi.
Era in casa Hale, aveva constatato con un’imprecazione sibilata tra i denti.

“Ben svegliato, l’allenamento è finito da cinque ore.” Derek lo aveva colto alla sprovvista, come al solito, facendolo sobbalzare e alzare di scatto dal divano.

“Cinque – Oh, Dio, è praticamente notte fonda, quanto cazzo ho dormito, mio padre mi uccide, dov’è Scott, perché non mi ha svegliato!”

“Stiles, calmati.” Derek gli aveva passato un bicchiere d’acqua fredda, che Stiles aveva apprezzato largamente, perché quantomeno era riuscito a schiarirgli il cervello e a svegliarlo del tutto. “Non è notte fonda, sono le due meno un quarto, hai dormito circa sei ore, tuo padre sa che sei qui, Scott lo ha chiamato e poi se n’è andato con Allison – le ha fatto una sorpresa alla fine dell’allenamento – ha provato a svegliarti, invano. Ora: da quanto tempo non dormivi?”

“Boh, quanto fa 48 meno 6?” aveva ribadito lui, buttando giù l’acqua fresca, un vero toccasana.

Derek aveva sospirato, passandosi una mano sul viso e solo allora Stiles aveva notato i pantaloni e la maglietta sfatti e quanto sembrasse stanco. Era forse stato sveglio aspettandolo? No, non era possibile. Era Derek, non il marito perfetto di qualche commedia.
“Stiles, capisco che la scuola sia importante e tutto quello che vuoi, ma la tua saluta lo è di più. Non puoi stare quasi due giorni senza dormire, è pericoloso non solo – e soprattutto – per te, ma anche per gli altri.”

Era il discorso più lungo che gli avesse mai sentito fare, ma questo Stiles non glielo aveva detto, fortunatamente. Si era limitato a sospirare, grattandosi il collo con aria imbarazzata e mortificata.
“Già, hai ragione. È solo che in questi giorni sono molto sotto stress, è quasi insopportabile; ho cercato di ignorarlo, ma il mio corpo ha fatto per me il lavoro sporco. Detto ciò, penso che me ne andrò a casa.”

Stiles aveva già mosso i primi passi verso la porta di casa, ma la voce di Derek lo aveva inchiodato sul posto, incredulo: “Aspetta, cosa…?”

Derek aveva sospirato, un’ altra volta: “Ho detto, perché non ti fermi qui, stanotte? Tuo padre ha pregato Scott di non farti fare delle stupidaggini e non credo che metterti a vagare di notte nella riserva sia una buona idea. Inoltre, ho un divano e un letto abbastanza grande per entrambi, puoi scegliere dove dormire e riposare, almeno per qualche ora. Tuo padre ha il turno di notte e si è sentito subito più sicuro sapendoti qui.”

“Credo che mio padre sia diventato pazzo.” Aveva risposto il giovane, evitando accuratamente di guardare l’alfa, improvvisamente a disagio. “Ma credo abbia ragione. Anzi, abbiate ragione. Quindi stasera Stiles passerà la notte nella spaventosa villa Hale, assieme allo spaventoso, grande lupo cattivo. Fair enough.”

“Non è – non sono – non siamo spaventosi! E smettila di citare Peter!”

Stiles si era messo a ridere, alzando le mani in segno di resa.

“Quindi? Letto o divano?”

Il figlio dello sceriffo aveva scosso le spalle: “Prenderò il letto, non ho nulla da perdere.”

“Bene.” E si erano diretti verso la camera da letto.

Steso nel grande letto matrimoniale, con Derek accanto, Stiles si era sentito estremamente consapevole. Della situazione, in generale, e di quanto fosse intima. E quindi aveva iniziato a parlare. Per placare la tensione.

“Sai, quel nichilismo che ho mostrato prima è tipico del filosofo – “

“Stiles! Spegni. Il. Cervello. E dormi, per l’amor del cielo.”

“Gesù. Ok, amico, ok… acido fino alla fine.”

E seriamente, sulla risata soffocata di Derek, Stiles si era addormentato per davvero.




Niji's corner~
Ed eccomi di nuovo qui, ovviamente con una Sterek, la mia fonte inesauribile di idee per fanfiction mai messe nero su bianco (letteralmente).
Voglio ringraziare chiunque sia arrivato alla fine di questo primo capitolo, sperando sia piaciuto. Sarebbe molto carino se mi faceste sapere cosa ne pensate, lo apprezzerei veramente tanto! <3
E soprattutto, perdonate se dovessero esserci degli errori: sto attualmente cercando qualcuno che abbia voglia di farmi da Beta Reader ogni volta che mi parte lo schizzo di scrivere qualcosa, quindi se ci siete battete un colpo, plz <3
Detto ciò, mi congelo (e congedo) e spero di vedervi tutti quanti al prossimo capitolo, anche se non so quando lo pubblicherò!
Ciao a tutti e grazie mille ancora!!! <3

 
  
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